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Lunedì 8 Giugno 2009 Anno 64 - N. 156 W Quotidiano sportivo € 1,00* in Italia

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TUTTO MERCATO

TORO Rossi o Colantuono Ore decisive per la scelta dell’allenatore che dovrà subito riportare i granata in A G PAG. 13

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SI LIBERA LA PANCHINA DEL CAGLIARI?

STEFANO COLANTUONO

Oggi D’Agostino «Juve, eccomi!» Incontro con l’Udinese: «Spero nell’accordo»

Allegri alla Lazio c’è aria di firma L’ASSO SAMP IN VENDITA

ANTONIO CASSANO

Cassano-Napoli Garrone apre «Resta al 95%»

SICURO IL TRASFERIMENTO A MADRID

Kaká, visite Real Adebayor: Milan BANANE CONTRO MARIO

Il summit decisivo è previsto a Milano. Ma i bianconeri hanno già ottenuto l’ok dal regista che attende sereno gli sviluppi della trattativa: «La mia carriera è a una svolta, mi sento pronto» G PAG. 3

TENTAZIONE BOMBER GIANNI LOVATO

efinita la questione allenatore e rimandata quella relativa alla direzione generale, la Juve si ritufD fa sul mercato. Lo fa con il conforto di avere già messo a segno un colpo straordinario acquistando Diego e con la consapevolezza che il brasiliano va sfruttato costruendogli attorno la “sua” squadra ideale. Il che significa l’adozione del 4-3-1-2 o del rombo. La qual cosa diminuirà l’incidenza degli esterni offensivi, cari a Ranieri, e richiederà a quelli difensivi di darsi molto da fare in fase di spinta. Non a caso Zebina è tornato improvvisamente di moda e Grygera rischia di non esserlo più, al pari di Marchionni e di Camoranesi. Gli ultimi tre, in effetti, potrebbero anche essere sacrificati alla (nuova) ragion di stato, andando ad aggiungersi ai probabili partenti Poulsen e Trezeguet. La formula dubitativa non è legata alla volontà del duo Blanc-Secco, ma agli altissimi ingaggi dei diretti interessati, indigesti a molti possibili acquirenti. In effetti la coppia dirigenziale dovrà dimostrarsi abile nel fare quadrare aspettative e conti e in tal senso torneranno utili i vari Palladino, Criscito, ecc. Il tutto nell’ottica di colmare il famoso gap con l’Intere magari pure quello con le grandi d’Europa. Con Diego la Juve ha già percorso un bel pezzo di strada, l’ingaggio di D’Agostino (oggi è fissato un appuntamento con i Pozzo) e di un esterno sinistro di assoluto livello la porterà in zona traguardo... Occhio però alla voce bomber, l’impressione è che il nome dell’eventuale erede di Trezegol sia estraneo alla lista dei più vociferati.

CANNAVARO «La Juve ha 29 scudetti»

RICARDO CARVALHO

Balotelli choc L’Inter accelera per Carvalho

LE MANOVRE SUL CLUB GIALLOROSSO

Fioranelli-Roma «Io ho fiducia»

«L’Inter è sempre forte, ma senza Ibra... Spero proprio che lo vendano. Diego è un grande acquisto, ci farà vincere. Mi dà fastidio essere considerato un mercenario»

I TRE GOLEADOR AZZURRI

G A PAGINA 5

SERGIO PELLISSIER

Pellissier, Rossi e Foggia gioielli d’Italia in vetrina

G ALLE PAGINE 8/10/11/12 BUTTON SHOW, MASSA 6°, KIMI 9°

DOMINATO SODERLING IN TRE SET

PLAYOFF DI B, ANDATA SEMIFINALI

Ferrari disastrosa Federer è “le roi” Brescia, gran pari Turchia da incubo Finalmente Parigi Colpo Grosseto

G ALLE PAGINE 19/20/21

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JUVE I segreti del fuoriclasse brasiliano svelati da papà Djair e mamma Cecilia TUTTO DIEGO 8 GIUGNO 2009

«E’ come la Juve nato per vincere» I genitori: «Ha trionfato in ogni squadra Poteva diventare bianconero 10 anni fa» «Moggi mandò Alemao a casa nostra, ma Diego era troppo giovane anche se lo chiamavano già “Il maestro”. Il suo debole è la pizza: forse per le nostre origini napoletane...»

Nel frattempo che numero sceglierà? «Lui ama pure il 19, che ha sempre utilizzato nel Brasile, però nella Juve è di Marchisio.Potrebbe prendere il 21 o l’85,per la data di nascita». Si inserisce mamma Cecilia «Anche il 91, la somma fa 10». Torniamo a Diego bambino... «A sei anni ha iniziato nelle scuole calcio di San Paolo. E non ha mai giocato con i coetanei:a 6 l’hanno messo con quelli di 7, a 8 con quelli di 9 e così via. Ma non giocava solo a calcio».

Cinque anni dopo sceglieste il Porto. «Era molto giovane e volevamo consentirgli un ingresso morbido in Europa, in un Paese dove si parlasse la nostra lingua».

GIANNI LOVATO

Cioè? «Il calcio è sempre stato la sua vita, ma praticava pure a pallamano.L’importante era avere la palla tra le mani o tra i piedi».

Il difficile è venuto dopo. «Linguisticamente sì, il tedesco Diego lo mastica poco ancora oggi. Ma a Brema è stato bene,davvero.Semmai la Germania piaceva meno a mia moglie e alle nostre figlie Daiane e Djenane,a causa del freddo».

TORINO. La famiglia Ribas da Cunha è già a Torino, anche se il più illustre componente nel frattempo se la spassa in Brasile. «Diego è abitutato a trovare tutto fatto» dice Cecilia,ma non è una critica,semmai una verità scontata per ogni mamma. Lei e il marito Djair si sono sobbarcati un tour de force («Abbiamo visitato sette abitazioni in un giorno») per facilitare al massimo l’inserimento dell’ultimogenito. «Siamo una famiglia molto unita, Diego qui non sarà mai solo.Perciò l’unica nostra pretesa è che la casa abbia almeno cinque suite...». Sarà pure l’unica, la ricerca non ha ancora portato ai risultati desiderati, eppure i genitori del nuovo asso della Juve non accusano il colpo. Il primo impatto con Torino è stato soddisfacente («Bella città,ma siamo stupiti che ci viva quasi un milione di persone, in Brasile gli spazi sono molto più ampi...»).Intanto raccontano disponibili di quel bimbo diventato un grande nome del calcio mondiale. «A sei anni era già uno spettacolo col pallone tra i piedi» narra orgoglioso papà. Anche lei giocava? «Soltanto a livello amatoriale. Ero un’ala destra, un numero 7, mentre Diego fin da bambino ha sempre avuto il 10. Mi seguiva, presto i ruoli si sono invertiti». A Torino inizialmente dovrà rinunciare al numero più amato. «Spetta a Del Piero,un super numero 10». Nella Juve la categoria è ben rappresentata: Sivori, Platini (sorriso largo di Djair, ndr), Zidane (molto largo, ndr), Baggio, Del Piero. «Diego è consapevole di tutto ciò, per lui rappresenta una grande sfida essere all’altezza di questi fenomeni del calcio».

Quando avete capito che avrebbe potuto diventare un campione di livello mondiale? «Tutti gli allenatori dicevano che era speciale, abbiamo preso a crederci. Diego ha iniziato presto la trafila nelle nazionali giovanili, a 16 ha firmato il primo contratto professionistico e l’anno dopo ha portato il Santos al titolo che mancava da 15 anni». Sulle orme di un certo Pelè... (papà Djair fa un sorriso storto) «Pelè non ha mai dimostrato carinho (affetto, ndr) per Diego. Persona strana. Chi invece ha sempre avuto grande considerazione di mio figlio è Zico, un vero numero 10». A proposito di grandi brasiliani, vostro figlio non incrocerà Kakà. «Lo farà in Champions...». Molti brasiliani utilizzano un diminutivo o un vero nome d’arte, Diego ha mai avuto un soprannome? ,«Nelle giovanili del Santos lo chiamavano il maestro, perché sembrava insegnare calcio ai compagni. Se l’è portato fino al Porto». Diego non andrà alla Confederations Cup. «Un po’ è triste, ovvio, ma ciò che conta è andare al Mondiale e lui vuole conquistarlo grazie alla Juve. Deve vincere in bianconero». I tifosi non chiedono di meglio. «Anche nostro figlio, che non ha scelto la Juve per caso, anche se l’ha fatto con dieci anni di ritardo».

Dieci? «La prima volta che la Juve si fece avanti Diego aveva 14 anni. Fu Alemao, ex centrocampista del Napoli, a venirci a trovare per conto di Luciano Moggi. Era troppo presto per lasciare il Brasile, ma da allora mio figlio ha sempre pensato alla Juve». Mamma Cecilia e papà Djair insieme con Diego nella casa di San Paolo. Il neo juventino ha lasciato il Brasile per il Porto a 19 anni (Liverani)

Diego ha iniziato a studiare italiano? «Ma lui è un po’ italiano». Davvero? «Un ramo della nostra famiglia è napoletano.Mio nonno si chiamava Gaetano Viola,la nonna Maria Concetta.Sarà per questo che pizza e pasta alla carbonara occupano parte importante della sua dieta...». A Napoli un altro Diego... «Sì, ma lui non era brasiliano...».

Diego a 16 anni alza il trofeo del “Sudamericano Under 17” (Reuters)

Diego con la maglia numero 10 del Santos, la stessa di Pelè (Liverani)

Lo è Ciro Ferrara, il nuovo allenatore. Gli avete già parlato? «Non ancora,ma sappiamo che lui ha parlato molto bene di Diego». Cosa vi aspettate dalla Juve? «Di vincere.Diego è un vincente,ha iniziato a 17 anni con il Santos e non ha più smesso. Anche dal Werder si è congedato alzando la Coppa di Germania. Il prossimo anno vuole proseguire, perché la Juve ha la stessa sua attitudine a collezionare titoli».

Diego vince l’Intercontinentale con il Porto (Reuters)

A Torino l’unico brasiliano è Amauri... «Ha già chiamato mio figlio. Lui sarà per Diego quello che Pizarro era a Brema, un appoggio ideale». Signor Djair, ci può raccontare le ultime convulse fasi della trattativa? «Il Bayern ha provato a inserirsi.Ci siamo visti con Blanc e Secco il 6, il giorno dopo avevo appuntamento con Rummenigge e Hoeness. Ma noi avevamo dato la parola e la Juve non ha mai vacillato».

Diego attualmente è in vacanza in Brasile (Reuters)

Diego alza la coppa di Germania davanti alla folla nella Rathaus Platz di Brema (Reuters)


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J UVE

8 GIUGNO 2009

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Il regista tra debutto in Nazionale e il futuro: «Udinese e Juve, fate in fretta»

«Ferrara mi ha fatto l’occhiolino: lo ripagherò» «Tanto interesse da parte del club per cui tifavo da bambino mi fa sentire importante. Pronto per correre a firmare in qualsiasi momento. A 27 anni è la svolta di carriera»

NOSTRO INVIATO

CAMILLO FORTE FIRENZE. Contro l’Irlanda è stato uno dei migliori. Forse, addirittura, il più bravo. Gaetano D’Agostino, 27 anni, regista dell’Udinese è a un passo dalla Juventus e tra poche ore potrebbe diventare bianconero. Complimenti, D’Agostino. A Pisa ha dato spettacolo: chissà cosa avranno detto i dirigenti bianconeri davanti a tanta grazia. «La partita è stata vista da tutta Italia, spero anche a Torino. Ma non credo che i dirigenti bianconeri abbiamo dovuto vedere il mio debutto con la maglia azzurra per per convincersi sulle mie possibilità».

Sogni, speranze... «Bla, bla, bla. Che volete che aggiunga oltre a quello che ho detto nei giorni scorsi? Inutile ribadire che la Juve è un sogno e che da piccolo tifavo per questa squadra. Però...». Però? Continui, prego. «Non voglio mancare di rispetto all’Udinese e dire che non vedo l’ora:preferisco aspettare che i due club portino avanti i loro interessi».

Anche l’Inter era interessata a lei, lo sapeva? «La Juve mi è sembrata più convinta. I bianconeri si sono subito mossi e questo mi ha

fatto piacere.Significa che credono nelle mie potenzialità». Ferrara le ha detto qualcosa? «No, quando è scappato via da una porta secondaria mi ha strizzato l’occhio. Ma non mi ha comunicato niente». E’ l’allenatore giusto per la Juve? «Se lo hanno scelto significa di sì».

IL ROMBO CON D’AGOSTINO E DIEGO 4-3-1-2

Buffon Dossena Chiellini Zebina

E allora? «Se a Torino mi vogliono sanno come fare a prendermi». Il più sembra fatto, lo sa? «So che esiste una trattativa e a 27 anni sento che questo è il momento della svolta».

Niente fretta, dunque? «A che servirebbe? Io aspetto gli sviluppi e vado in vacanza tranquillo,consapevole di aver disputato una grande stagione che può cambiare la mia vita calcistica. Non sono mai stato così sereno».

Cannavaro D’Agostino

Sissoko

Camoranesi Diego Iaquinta Ciro Ferrara, 42 anni

Amauri

Ma lei che ne pensa? «Che non è una scommessa: ha esperienza e carisma. Una garanzia». Può diventare il Guardiola della Juventus? «lo spero, glielo auguro, ma non lo so.Ho la sensazione che sia l’uomo giusto arrivato nel momento giusto. Quello che ci voleva per la Juventus». Che con l’acquisto di Diego si è rinforzata tantissimo. «Il brasiliano è un fuoriclasse, uno dei migliori giocatori al mondo, contro di noi in Coppa Uefa ha fatto la differenza. Ci ha battuti da solo, se non ci fosse stato lui la mia Udinese avrebbe vinto il trofeo. Se mi trasferirò a Torino lo saluterò con grande affetto». E’ arrivato pure Cannavaro. «Di lui si è parlato poco, ma vi posso assicurare che che la difesa juventina diventerà blindata. E’ arrivato dal Real Madrid, è campione del mondo e nel suo ruolo è ancora uno dei numeri uno».

In questo momento la Juve è l’unica società che sta comprando mentre le altre grandi per ora pensano a vendere. Un segnale? «Sicuro. I dirigenti bianconeri vogliono puntare allo scudetto e stanno facendo tutto per bene. Non dimenticate che tra i bianconeri ci sono grandi campioni e in questo campionato sono arrivati secondi». Mancherebbe un regista come lei per completare il quadro e presentarsi al via della stagione con un organico da scudetto. «L’unica certezza è che mi vogliono, mi fanno sentire importante. E se andrò a Torino non deluderò le aspettative di chi ha fiducia nel sottoscritto. Sono fatto così, non dimentico». Quante sono al momento le possibilità di andare a giocare assieme a Del Piero? «Chiedetelo ai dirigenti: spero tante, tantissime. Io sono pronto per correre a firmare in qualsiasi momento».

SUMMIT PER LA SVOLTA A META’ CAMPO

D’Agostino: oggi si decide L’accordo col giocatore c’è già: a Milano si incontrano i dirigenti di Juve e Udinese La chiave è De Ceglie, anche se i friulani spingono pure per avere Giovinco o Marchisio in comproprietà. Operazione da 15 milioni di euro, compresa la seconda metà di Paolucci FABIO RIVA TORINO. Altro D-day bianconero: dopo Diego, tocca a D’Agostino. Quella odierna, si annuncia infatti come una giornata fondamentale per il trasferimento del regista dell’Udinese a Torino. STRATEGIE Non è più tempo di scherzare, non è più tempo di sondaggi, dichiarazioni, ammiccamenti: quelli, per intendersi, che hanno caratterizzato le ultime settimane. E’ invece tempo di sedersi attorno a un tavolo e definire i dettagli. In maniera serrata e prevedibilmente anche dura. Perché i friulani fanno la voce grossa, si sentono in una posizione di supremazia in questa trattativa e non sono disposti a fare sconti o concessioni. Il concetto di «Juventus società amica», da parte friulana, ha ceduto il

posto ad altri ritornelli. «D’Agostino ha poco da invidiare a Pirlo, quindi vale almeno 30 milioni», «Se vogliono uno dei centrocampisti più forti d’Italia, devono farci proposte all’altezza»: ecco le frasi più gettonate, ultimamente, dal patron Giampaolo Pozzo e dal nuovo direttore generale Sergio Gasparin. L’INCONTRO Chiaro, a questo punto, il clima nel quale si terrà l’incontro odierno. A Milano, salvo depistaggi o variazioni dell’ultim’ora (l’incontro con Beppe Marotta colto in flagranza) il direttore sportivo Alessio Secco e l’amministratore delegato Jean Claude Blanc incontreranno la controparte friulana. Forti della volontà di D’Agostino di approdare a Torino - volontà acclarata e dichiarata ormai da tempo - ma nella condizione di non voler, e non poter, cedere tout court alle richieste dell’Udinese. VALUTAZIONE Si parte dunque da una valutazione di 15-16 milioni complessivi (vero che Pozzo ha “sparato” 30, ma lo aveva fatto anche per Fabio Quagliarella, salvo poi cederlo al Napoli per 18 milioni di euro). Nella quale valutazione rientreranno contropartite tecniche. In modo che la Juventus possa conservare “liquidi” da investire in altri

settori del campo, e in modo che l’Udinese possa colmare alcune lacune e al contempo mettere le mani su talenti juventini forti, di prospettiva e - dettaglio non trascurabile - con un ingaggio comunque alla portata. LA CERTEZZA Quasi fisiologica la definitiva cessione di Michele Paolucci all’Udinese. L’attaccante, lo scorso anno in prestito al Catania, è in comproprietà tra i due club bianconeri. A margine dell’operazione Iaquinta, i friulani avevano ottenuto la prima metà del cartellino (valutata allora poco meno di 3 milioni e attualmente aumentata di valore). Ebbene, ora sono pronti a riscuotere l’intero cartellino, per poi tenere l’attaccante oppure cederlo: Bologna, Siena e Parma si sono già fatte avanti. I NODI Meno fisiologiche, invece, le altre possibili cessioni. Come anticipato, infatti, l’Udinese tenterà il colpaccio sino all’ultimo. I giocatori graditi sono Paolo De Ceglie, Claudio Marchisio e Sebastian Giovinco. Eventualmente Criscito, che tuttavia è in comproprietà con il Genoa (ed è proprio Enrico Preziosi, secondo quanto stipulato, a decidere il destino del difensore: almeno sino a luglio, quando scadrà la sua opzione di riscatto). L’Udinese

tenterà ancora di averne due su tre, ma andrà inevitabilmente incontro ad un «non se ne parla neanche» da parte della Juventus. Che attuerà un massiccio gioco al ribasso. Marchisio, del resto, è ritenuto incedibile dalla Juventus: è reduce da una stagione troppo brillante, in crescita, perché i dirigenti possano decidere di privarsene. Complesso anche il discorso per Giovinco: blindato, e tutt’altro che persuaso dell’opportunità di cambiare società, foss’anche per un anno e foss’anche solo in comproprietà. Lo ha detto lui stesso, più volte, e lo ha sottolineato il suo procuratore Andrea D’Amico: c’è solo la Juventus, non esistono altre destinazioni gradite. SOLUZIONE La chiave, insomma, potrebbe al fine essere De Ceglie. Sacrificio non di poco conto (i tempi di indisponibilità di Cristian Molinaro sono ancora imprecisi e la trattativa per il nuovo terzino sinistro - Maxwell la priorità - non si profila di immediata soluzione), ma che può essere affrontato. Questa insomma, la proposta juventina. Semmai infarcita dalle comproprietà di uno tra Davide Lanzafame e Cristian Pasquato, giovani di prospettiva che possono far gola.

IL PORTIERE FISSA GLI OBIETTIVI

Buffon: «Grandi colpi, Inter più vicina» «Per lo scudetto ne vedremo delle belle. Vincerà la squadra meno scarsa...» NOSTRO INVIATO

FIRENZE. Gigi Buffon ha ritrovato la sicurezza dei tempi più belli. Quest’anno ha sofferto per l’infortunio, per le critiche a volte eccessive e per i risultati deludenti che sino alla fine hanno messo paura ai tifosi. A un certo punto, infatti, si è rischiato addirittura il quarto posto. Adesso la situazione è più tranquilla e il numero uno guarda al futuro con un certo ottimismo.

Gianluigi Buffon, 31 anni

«Gli altri vendono, la Juve acquista. Sono certo, romperemo le uova nel paniere dei nerazzurri campioni». Quella lunga telefonata con Ferrara

SCUDETTO Prima le assicurazioni della proprietà, poi la campagna acquisti della società hanno rilanciato le ambizioni della Juventus. Mentre il Milan sta per cedere Kaká al Real Madrid e l’Inter il suo campione Ibrahimovic al Barcellona, i dirigenti bianconeri hanno preso Diego e Cannavaro. E in queste ore potrebbero chiudere per D’Agostino. Insomma, gli altri vendono mentre la Juve acquista. Il numero uno trova anche il tempo per scherzare: «Vorrà dire che

vincerà il meno scarso...». Scherzi a parte si fa serio e lancia la sfida: «Abbiamo comprato grandi campioni e avvicinato l’Inter. La mia impressione è che possiamo puntare allo scudetto. Per il titolo ne vedremo delle belle, romperemo le uova nel paniere dei nerazzurri..». BRASILE Intanto vuole togliersi delle soddisfazioni con la maglia azzurra. La Confederations Cup lo tenta: «Un torneo importantissimo. E poi la sfida con il Brasile, la rivincita di quest’inverno e magari in finale il match con la Spagna. Sono partite di un certo prestigio dove tutto il mondo ti guarda. Ci vuole impegno e concentrazione. Sono convinto che questo nuovo gruppo dimostrerà il suo valore. Stiamo crescendo e tra un anno difenderemo il nostro titolo mondiale. Sarà difficile ripeterci, ma vi posso garantire che ci proveremo con tutte le nostre forze». FERRARA Ciro lo scugnizzo, il

neo allenatore bianconero, ieri pomeriggio lo ha chiamato per caricarlo in vista della Confederations. E i due hanno parlato a lungo della Juventus che verrà. l’impressione è che la squadra bianconera sia pronta per una grandissima stagione. Per prima cosa - si sono detti i due - dobbiamo conquistare i nostri tifosi con il bel gioco e poi i risultati. E’ arrivato il momento di vincere qualcosa di importante. SALUTI Dal cuore, infine, vuole ricordare un allenatore e un amico. «A Carlo Ancelotti voglio invece dare il mio “arrivederci”, l’Italia perde un allenatore di grande spessore umano. Questa sua signorilità è stata troppo spesso sottolineata a discapito della sua professionalità, se in questi anni ha vinto tanto non è soltanto perché è una gran persona ma anche perché è un ottimo allenatore. E io, che ho avuto la fortuna di lavorare con lui, non posso che ribadirlo». C.F.

Gaetano D’Agostino è nato a Palermo il 3 giugno 1982. Cresciuto nelle giovanili della Roma, ha indossato anche la maglia del Bari e del Messina. L’Udinese lo ha acquistato nell’estate del 2006 (LaPresse)

11 I GOL segnati da Gaetano D’Agostino nell’ultimo campionato (6 su rigore)


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8 GIUGNO 2009

A sinistra il brasiliano in lizza con Dossena, Grosso e Kolarov

Maxwell costa 8 milioni L’interista ha il contratto in scadenza nel 2010 e vuole restare in Italia La società si è informata sulla situazione, ma per adesso non intende parlare con il suo agente Raiola. Che invece apre...

verpool e le cose sono andate diversamente. L’esperienza con i Reds comunque è stata molto importante. Ho imparato l’inglese e mi sono misurato con un calcio diverso e di alto livello. Ma vorrei più spazio, per questo con Rafa Benitez abbiamo convenuto di trovare una soluzione condivisa». Non che sia a buon mercato neppure l’ex Udinese, visto che è costato quasi 9 milioni. IL FRANCESE Per quanto riguarda Fabio Grosso, è ancora sotto contratto con il Lione dove guadagna bene. Insomma, difficile inserirsi a meno che non ci sia una doppia trattativa (ai francesi, che dovranno disputare i preliminari di Champions League, interessano anche Camoranesi e Trezeguet). E poi c’è una questione di età. L’azzurro il 28 novembre compirà 32 anni e questo non agevola l’operazione.

ELVIRA ERBI’ TORINO. La svolta a sinistra. La Juve di Ciro Ferrara, in attesa che Cristian Molinaro si riprenda completamente, deve sistemare la fascia che fu di Antonio Cabrini e più di recente di Gianluca Zambrotta. La concorrenza è ristretta ad alcuni nomi: Maxwell, Dossena, Grosso e Kolarov. Si varia dall’abbordabile al difficile. E comunque anche la carta d’identità potrebbe incidere. L’OLANDESE Capitolo brasiliano. Maxwell Scherrer Cabelino Andrade, nato il 27 agosto del 1981 e in possesso di passaporto olandese, piaceva alla Juve già in tempi non sospetti, ovvero nel 2004. Allora, brillante giovanotto dell’Ajax, fece l’apparizione al GP di Montecarlo come ospite della Ferrari insieme a Emerson e all’amico compagno di squadra Ibrahimovic. Ebbene, in quell’occasione Emerson e

Dossena e Grosso a confronto con la maglia dell’Italia

Ibra firmarono un precontratto con la Juve, mentre per il terzino non se ne fece nulla. Ma già allora le sue parole furono chiare: «L’Italia è il massimo, prima o poi ci verrò. E la Juve è una grandissima squadra». Altri tempi, appunto. Allora era sotto contratto con gli ajacidi fino al 2006. Lì si intromise l’Inter che lo prese nonostante un grave infortunio al ginocchio. Solo che l’ultima stagione, con José

Mourinho sono state scintille. E l’esplosione di Davide Santon, con l’aggiunta del poliedrico Cristian Chivu, lo ha allontanato dal ruolo di protagonista. Così, eccolo sul mercato. PROLUNGAMENTO Gli attriti sono nati per la storia del rinnovo, affossato dal club nerazzurro. Niente allungamento al 2013. «E allora è probabile che se ne vada», le parole del suo mana-

Montecarlo 2004: Ibra, Domenicali, Emerson e Maxwell: in due, quel giorno, firmarono per la Juve

ger. Che poi è Mino Raiola, lo stesso di Pavel Nedved. Da qui la ritrosia della Juve, in questo momento, a parlare con lui. Il quale, detto per inciso, non ha invece alcun problema. «La porta per la Juve è aperta...». La stessa Juve che un paio di settimane fa ha chiesto lumi, informandosi sulla situazione del giocatore, che preferirebbe stare in Italia. Sugli 8-10 milioni si può fare. E magari è possibile limare qualco-

sa, usando come leva proprio la data di scadenza: il 2010, che gli permetterebbe di liberarsi a costo zero. Per questo i bianconeri ci stanno pensando, eccome, andando avanti con intermediari. Così si riaprirebbe anche la via del rapporto “civile” con l’Inter. Il brasiliano, comunque, naviga in ottime acque, perché ha richieste da ogni angolo: Barcellona, Milan, Chelsea, Bayern Monaco. Non solo Juve, quindi... E un

ritorno di fiamma dei nerazzurri non è da escludere a priori. ROSSO SPERANZA Sul fronte azzurro, si riscontrano le parole di apprezzamento di Andrea Dossena, esterno del Liverpool che per lui la passata stagione ha investito tanto. «Certo che mi piacerebbe andare a Torino. Di questa possibilità si era parlato anche la scorsa stagione. Poi arrivò il Li-

GLI ALTRI Rimarrebe poi il discorso sul serbo Aleksandar Kolarov della Lazio. Il presidente Claudio Lotito lo ritiene incedibile. Classe 1985, il mancino dal tiro potente in prospettiva sarebbe un buon investimento, ma le premesse non incoraggiano. In settimana, infine, è atteso il vertice con Enrico Preziosi per il futuro di Domenico Criscito. Il napoletano ha buone chance di rientrare alla base. E allora la strategia dei bianconeri potrebbe mutare il suo corso.

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L’INTRIGO

Marotta sarà Juve a settembre TORINO. «Marotta rimane alla Sampdoria al mille per cento». La frase è firmata da Riccardo Garrone, presidente della Sampdoria, quindi è da tenere in seria considerazione, anche se Beppe Marotta, amministratore delegato blucerchiato, rimane un uomo che interessa molto alla Juventus e potrebbe farne parte, se non subito, almeno in autunno.Anche Garrone precisa: «In queste sette anni abbiamo fatto ottime cose e c’è un rapporto di reciproca soddisfazione. Ci tengo a precisare che in questa settimana in cui si è registrata una forzatura da parte della Juventuas il nostro rapporto non è cambiato. Con Marotta c’è un contratto fino al 2011, l’intenzione potrebbe essere quella di prolungarlo e intanto di toglierci altre soddisfazioni in questi due anni». La «forzatura da parte della Juventus» è un riferimento ai contatti fra l’ad blucerchiato e quello bianconero, propedeutici a una futura collaborazione, per altro asupicata dalla proprietà juventina (la quale tiene a precisare che non c’è stato nessun incontro fra Carlo Sant’Albano e Beppe Marotta). Al di là delle parole, dunque, sembra che il passaggio di Marotta alla Juventus venga preparato per essere il meno traumatico possibile e che quindi non avverrà nell’immediato, ma nel giro di qualche mese. G.VA.


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Guiderà l’Italia nella Confederations Cup ma già pensa agli obiettivi bianconeri

«Speriamo vendano Ibra...» CANNAVARO «Senza di lui la lotta per lo scudetto avrebbe un’altra storia La Juve ha lo stesso fascino Real. E 29 scudetti. Non sono un mercenario» «Ferrara ha le qualità per fare bene. Ora lo chiamerò mister: Ciro solo in privato. Chiederò la maglia numero 30, come i titoli tricolori che la Juve vuole raggiungere la prossima stagione. Diego mi ha impressionato. Mi avvicino al record di Maldini in azzurro, roba storica. Kaká? Ha scelto bene» NOSTRO INVIATO

VITTORIO OREGGIA FIRENZE Bentornato, Fabio Cannavaro. Lei rimette piede in Italia mentre Kaká va in Spagna e Ibrahimovic si appresta a seguirlo. C’è qualcosa che non funziona? «Io sono più simpatico... In verità, il calcio europeo è così, ci sono movimenti, noi dobbiamo investire maggiormente sulle strutture e sui giovani per non restare indietro». Kaká ha scelto bene? «Beh.... Va al Real Madrid, una società importante, all’interno di un gruppo dove è stata instillata la cultura del lavoro. Perché, sia chiaro, il paragone con il Barcellona è sempre lì, in agguato. E poi la città è davvero stupenda». Mettiamola in un altro modo. Senza Kaká e senza Ibra sarà più facile vincere lo scudetto? «L’Inter continua ad avere l’organico più ricco, anzi un organico da paura, con un tasso tecnico elevatissimo. Ma alla Juve stanno lavorando per ridurre le distanze. Detto questo, senza Ibra in effetti sarà un’altra storia. E io spero che lo vendano». Anche perché voi avete un Diego in più... «Sì, Diego mi ha impressionato per la qualità delle sue giocate. E’ un brasiliano con una predisposizione alla fatica decisamente tedesca. Grande acquisto». Veniamo al suo amico Ferrara... «Sono molto contento per il mister». Il mister? «Adesso lo è». Non più Ciro? «Ciro nel privato, ovvio, mister sul campo. In un mese gli è cambiata la vita. Stava bene, ora ha più responsabilità sulle spalle. Ma uno che ha giocato a pallone a ottimi livelli per vent’anni può affrontare serenamente questa avventura e coltivare pure qualche sana ambizione». Nota dolente: il suo ritorno a Torino è stato contestato dai tifosi... «Sono dispiaciuto. Purtroppo viene comodo ricordare l’addio e non cosa è stato fatto prima. Io però rispetto tutti. E tutti sono liberi di fischiare se una cosa non piace. I miei rapporti con la società sono rimasti ottimi, nell’estate del 2006 la decisione di separarci è stata comune, ognuno aveva delle necessità». La infastidisce essere bollato come mercenario? «Sì, molto. E, guardi, proprio da... mercenario ho accettato di guadagnare parecchio di meno pur di venire alla Juve». Napoli,altra nota dolentissima... «De Laurentiis si risponde da solo...A 35 anni sono il capitano della Nazionale e il titolare del Real. Era risaputo che mi piaceva l’idea di chiudere la carriera a Napoli, ma rispetto il progetto del presidente e gli rivolgo il mio in bocca al lupo. Finiamola qui». La Juventus esercita ancora un certo fascino?

95 LE PRESENZE di Cannavaro alla Juve nelle due stagioni (2004-06) in cui ha vestito la maglia bianconera

«Il medesimo del Real Madrid, almeno su di me. E’ la prima società d’Italia, ha conquistato 29 scudetti, due Champions League, due Intercontinentali...».

2

Ripeta: quanti scudetti? «Ventinove. Perché per me, per i miei compagni, per i dirigenti e per i tifosi, sono gioie vissute sul campo. Non è mia intenzione stuzzicare qualcuno, tanto la giustizia sportiva ha già compiuto il suo corso, però ritengo sia legittimo esprimere un punto di vista personale. Confermo, quindi: ventinove scudetti...». Nel codice genetico della Juventus c’è spazio solo per la vittoria. Se lo ricorda? «Certo, certo... Sono passati tre anni dall’ultimo successo, la dirigenza è nuova, c’è stata la caduta in serie B e la promozione. Bisogna lavorare per cercare di vincere, sì. Alla Juventus, funziona in una maniera sola: o conquisti lo scudetto o alzi la Champions League oppure non ha combinato nulla». E’ vero che chiederà la maglia con il numero 29? «Non ci ho pensato, onestamente. Quando indossavo il 28 ho vinto due scudetti, mi sa che prenderò il 30...». Si spiega per quale ragione a lei è stato proposto un contratto stagionale e a Nedved invece no? «Pavel è un giocatore e una persona difficile da trovare al mondo. Mi dispiace tornare e non trovarlo. Però ritengo sia doveroso rispettare la sua scelta». E se ci ripensasse? «Ne sarei sorpreso... Ma capitasse, tra una settimana o un mese, dovremmo restare in contatto e riportarlo dentro, nel gruppo». Si sta avvicinando al record di presenze azzurre di Paolo Maldini... «Vuole dire che il tempo passa, anche se non mi sento assolutamente vecchio. Comunque, ogni volta che entro a Coverciano e leggo il numero di partite disputate con la Nazionale un po’ mi impressiono. Ne mancano due per stabilire un primato storico, non è una banalità». L’Italia è al punto di svolta. «Sì, Lippi sta provvedendo a creare un altro gruppo. Non ci sono più Totti, Nesta, Materazzi, Del Piero e ci sono altri giovani interessanti, come Santon e Rossi». Del Piero è fuori, dunque? «Da più di un anno non c’è. Mi auguro che possa rientrare, come altri ex compagni». Il tempo passa: la sua considerazione è inconfutabile. Del resto, lei ha già pianificato un futuro da dirigente nella Juventus... «Ne ho parlato, ammetto, in futuro magari accadrà di vedermi impegnato in un ruolo diverso. Non adesso però. Mi vedo ancora calciatore. Si immagini che alla mattina, quando mi sveglio, la prima preoccupazione è non arrivare tardi all’allenamento». Cannavaro, lei è una persona felice? «Mi guardi in faccia: potrei non esserlo?».

I TITOLI che ha vinto con la Juve: lo scudetto 2004-05 (poi non assegnato) e 2005-06 (poi revocato)

2 LE STAGIONI Fabio Cannavaro, 35 anni, è tornato alla Juve dopo 3 stagioni di Real Madrid: ha un contratto di un anno con l’opzione per il secondo (Ansa)

che lo legano alla Juve: ha un anno di contratto con opzione sul secondo. Poi farà il dirigente

FONDAZIONE BENEFICA

Con Ferrara l’impegno per Napoli MAI dimenticare le tue radici. Mai scordarsi da dove sei partito.Anche,o soprattutto, quando sei arrivato,Ciro Ferrara e Fabio Cannavaro lo sanno bene. E la memoria non basta.Pure questo, sanno, Ciro e Fabio. Dal 2005 hanno una fondazione per allontanare i ragazzi dalla strada,che prende il loro nome (Ferrara e Cannavaro con annesso sito www.fondazionecannavaroferrara.it) e ha già attivato da dicembre nel quartiere di Scampia a Napoli un impianto sportivo con due campi da calcio e uno da basket. «Siamo figli di Napoli - spiega Ferrara - e sentiamo in modo particolare le difficoltà della nostra città.Rappresentiamo la faccia positiva di Napoli e vogliamo metterci a disposizione di chi è meno fortunato. Fosse soltanto con un sorriso». E’ poi in atto una collaborazione con una scuola di musica, mentre ai 21 distretti scolastici della città sono stati donati canestri per promuovere il basket. Fare e portare a termine, dare un contributo. E’ questo l’obiettivo della Fondazione per cui il fratello di Ferrara, Vincenzo, ha seguito persino un corso alla Bocconi. Il risultato è che i lavori per l’impianto di Scampia cominciarono con i fondi delle terremoto,ma solo ora i cittadini possono fruirne.

IL CT DELL’UNDER 21

Casiraghi «Ciro ha carisma» ROMA. Pierluigi Casiraghi, allenatore dell’Under 21, apre il sorriso se l’argomento è “Ferrara sulla panchina della Juve”: «Sono contento per lui». I due si sono solo sfiorati in bianconero, ma ad unirli è un’amicizia maturata affrontandosi in area da avversari e nell’esperienza da compagni di squadra fatta in tanti anni di nazionali. E ora un altro elemento li accomuna: entrambi su una panchina di grande responsabilità e in età piuttosto giovane, visti gli standard italiani. «Ferrara va a guidare uno dei club più prestigiosi del mondo - ha detto Casiraghi, nato nel 1969 e quindi più giovane di due anni del tecnico bianconero -, ma non importa se non ha esperienza. Conosce molto bene l’ambiente, conosce i giocatori, secondo me ha tutto quello che serve. Per allenare una grande come la Juventus ci vuole capacità, ci vuole il carisma. E, come dice Arrigo Sacchi, ci vuole... fortuna». Casiraghi si sente un po’ il precursore dell’“effetto Guardiola”, la ventata di gioventù sulle panchine che contano: «Ho anticipato sia Ferrara che Leonardo - ha ribadito ironicamente -, ormai sono un veterano: è da tre anni che sono sulla panchina dell’Under...». A.A.


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LUNEDÌ

J UVE

8 GIUGNO 2009

I tifosi giudicano su tuttosport.com il 2008-2009 e anticipano la prossima annata

Sissoko for president! Oltre ottantamila voti negli undici sondaggi: il maliano miglior giocatore della stagione Promosso Ferrara, bocciato Poulsen. L’emozione del Bernabeu, la depressione Lazio L’OSCAR STAGIONALE Chi è stato il migliore giocatore della stagione? Alessandro Del Piero

Momo Sissoko

35%

33,9% Vincenzo Iaquinta

Amauri

4%

27,1%

GUIDO VACIAGO Chiamatele, se volete, le europee juventine. Se non altro perché si sono svolte su tuttosport.com in contemporanea con la consultazione politica dell’ultimo fine settimana. Tra bilancio di una stagione conclusa e progetto per quella che verrà, i lettori hanno votato in undici sondaggi che fotografano il pensiero del popolo bianconero sugli argomenti di stretta attualità. Oltre ottantamila voti sono stati conteggiati: come dire che l’astensionismo da queste parti non ha assolutamente vinto. E fra i risultati si possono cogliere sorprese, conferme e interessanti scoperte. Il voto che ha deciso il migliore giocatore della stagione bianconera,per esempio,ha

Momo, il nuovo idolo

Ferrara allenatore della Juve. Sei d’accordo?

No

Si

16%

84% Momo Sissoko, 24 anni

Voti: 7936

LA SORPRESA Alex Manninger

64,2%

26,5%

Qual è stato il momento memorabile della stagione? Juve-Lazio e l’addio di Pavel Nedved

La vittoria al Bernabeu

75,3%

Sebastian Giovinco

12,3% 7,4%

Lorenzo Ariaudo

4,6%

La vittoria sul Real Madrid all’Olimpico

4,7% Voti: 7861

5%

Voti: 6056

La grande speranza SERGIO BALDINI: «Voto Marchisio: non ha minimamente avvertito il salto dall’Empoli alla Juve, conquistandosi il posto da titolare in pochissimo tempo. Oltre a un ottimo rendimento sia in fase di interdizione sia in fase di costruzione, ha segnato gol pesanti e ha messo in mostra grande personalità e una mentalità vincente»

La notte delle stelle

Alessandro Del Piero, 34 anni

Qual è stato il flop della stagione? Christian Poulsen

PAOLO DE PAOLA: «Voto la notte di Madrid, perché in quella partita la squadra ha fatto sognare tutti e ha riportato in mente il recente passato di gloria nel quale andare al Santiago Bernabeu e tornarne vincitori non era un’impresa impossibile, ma una possibilità reale. E’ stata una serata meravigliosa»

Dario Knezevic

51,1%

31,6%

Olof Mellberg

Tiago

2,5%

14,8% Voti: 8555

Una scelta sbagliata

VITTORIO OREGGIA: «Voto sì, perché c’è bisogno di dare una svolta significativa alla squadra e Ferrara con il suo carico di “gioventù”, entusiasmo e carisma può risvegliare le coscienze dei senatori e stimolare quelle dei giovani. Non è una scommessa per la Juventus, è sicuramente un investimento».

ELVIRA ERBI’: «Voto Poulsen perché purtroppo non ha dato il contributo sperato. Si parlava di lui come di un agonista in grado di azzannare gli avversari, issare un muro protettivo sulla difesa, ripartire in attacco. Nulla o poco di tutto questo, a fronte di quasi dieci milioni di investimento. Ed è pure arrivato con la pubalgia...».

Ciro Ferrara, 42 anni

L’AMAREZZA

La vittoria sul Milan 4-2

Claudio Marchisio, 23 anni

PS Ci siamo divertiti anche noi a dare i nostri voti, a partire dal direttore De Paola e dal vicedirettore Oreggia, fino alla squadra di cronisti che segue la Juventus e,quindi,vota per “esperienza diretta”.

LA DELUSIONE

Il primo trionfo di Ciro

LA GRANDE GIOIA

Qual è stata la sorpresa positiva della stagione? Claudio Marchisio

mazzastagione è quello in cui è inesorabilmente tramontata la possibilità di alzare un trofeo.Non a caso,lo stesso momento in cui Ranieri s’è giocato la panchina. Infine interessanti i pareri sul mercato (per il popolo urge il terzino sinistro) e sulla questione tattica (altra promozione per Ferrara e il suo progetto di 4-3-1-2). Da annotare la voglia di scudetto, superiore a quella di Champions (romanticismo da terza stella o pragmaticità da terrore del Barça?).

LA QUESTIONE TECNICO

Voti: 10036

GUIDO VACIAGO: «Voto Alessandro Del Piero, perché quello che ha fatto nella prima parte della stagione è stato di straordinaria importanza per i risultati della squadra. E’ vero che nella seconda parte non è più stato così brillante, ma quando ha avuto la possibilità ha sempre dato il suo contributo»

visto la vittoria di Sissoko, primo per un niente davanti ad Alessandro Del Piero.A suo modo una sorpresa, perché battere il capitano nelle preferenze dei tifosi non è impresa semplice. E se era facile prevedere la bocciatura del deludente Poulsen (giocatore che fin dall’inizio non aveva convinto la critica e il pubblico), è indicativa la promozione con percentuali bulgare di Ciro Ferrara allenatore.Si sapeva che riscuoteva le simpatie del pubblico, ma un consenso così travolgente è il suo primo trionfo. E poi va sottolineata la grande maturità critica di chi ha fatto vincere l’eliminazione dalla coppa Italia nel sondaggio sul momento più deprimente dell’anno.Facile votare: l’uscita dalla luccicante Champions con il Chelsea. Ma il vero momento am-

LA PRIORITA’

Qual è stato il momento più deprimente della stagione? Il pareggio casalingo contro il Chievo

L’eliminazione dalla Coppa Italia contro la Lazio

22,5%

49%

Christian Poulsen, 29 anni

Quale reparto ha più necessità di interventi sul mercato? La difesa sulle fasce

Il centrocampo in mezzo

72,6%

16,6% Il centrocampo sulle fasce

La sconfitta di San Siro con l’Inter

6,2%

L’eliminazione dalla Champions contro il Chelsea

L’attacco

22,3%

0,7%

7,2% 2,9%

La difesa in mezzo

Voti: 6853

Voti: 7595

L’ammazzastagione

Emergenza a sinistra

LUCA BORIONI: «Voto l’eliminazione dalla coppa Italia nella deprimente serata della sfida contro la Lazio. In quella partita la Juventus si giocava tantissimo, perché la differenza fra alzare un trofeo (seppure poco fascinoso rispetto agli altri) e non farlo era, quest’anno, abissale. E la Lazio non era il Barcellona e neppure il Chelsea».

PIERO GUERRINI: «L’emergenza difensiva sulle fasce è certo la priorità di mercato. Questo dopo il problema fisico di Molinaro, ma pure in ragione del modulo tattico.Il vuoto a sinistra e - peraltro - la qualità non eccelsa di Grygera impongono correttivi.Per il resto, certo, serve un regista, ma la Juve ha alternative perlomeno accettabili».

Mauro Zarate, 22 anni

Andrea Dossena, 27 anni

IL TORMENTONE

IL MODULO TATTICO

IL TRAGUARDO

IL COLPO DI MERCATO

Cosa bisogna fare con Trezeguet?

Quale sistema di gioco preferiresti per la Juve dell’anno prossimo?

Quale deve essere l’obiettivo principale della prossima stagione?

Di quanto aumenta la forza della Juventus con Diego?

Venderlo per prendere una punta più giovane

4-1-2-1-2 con il rombo e il regista basso

4-3-1-2 con Diego trequartista

23,4%

66,3%

61,5%

Tenerlo, può essere utile

38,5% Voti: 7136

1,1%

9,2% Voti: 6691

42%

51,8%

57,1%

4-3-3 sulla scia dell’Italia di Lippi

4-4-2 classico

Abbastanza

Molto

Lo scudetto

La Champions League

Poco

42,9%

6,2%

Voti: 6458

Voti: 6799

Prendere o lasciare

Basta con il 4-4-2

Voglia di terza stella

Arriva la qualità

MARINA SALVETTI: «Per me Trezeguet deve restare alla Juve. Il miglior bomber straniero con 161 reti può ancora dare molto a questo club e a questa squadra. Possiede il fiuto del gol, è devastante nell’area avversaria, ha imparato anche a sacrificarsi e ad arretrare. E poi, dopo 9 stagioni di Juve, ha il dna del vincente».

FABIO RIVA: «Voto il 43-1-2, sistema di gioco che può garantire compattezza e solidità ma al contempo esaltare le caratteristiche di D’Agostino e Diego: due innesti fondamentali. Si prefigura così una Juventus meno prevedibile e più godibile rispetto allo scorso anno. In grado di costruire azioni palla a terra, ragionate»

FILIPPO CORNACCHIA: «Voto Champions League.E non solo perché la coppa dalle grandi orecchie è ormai diventata il Sacro Graal del calcio internazionale, ma perché la Juventus continua a essere una squadra che non deve temere nessuno negli scontri diretti e può compiere la grande impresa pur non essendo,sulla carta, la più forte»

GIANNI LOVATO: «Aumenta molto, a patto che i compagni ne colgano l’importanza strategica. Il che significa accettarne la leadership in campo e la cosa non è scontata in un gruppo ricco di primedonne. Di sicuro la Juve ha acquistato un asso che abbina all’enorme cifra tecnica, un’adeguata forza mentale. Un patrimonio di pochi.

David Trezeguet, 31 anni

Gaetano D’Agostino, 27 anni

La Juve è a quota 29 scudetti

Diego, 24 anni


LUNEDÌ

J UVE

8 GIUGNO 2009

Effetto Nedved: la vecchia guardia ormai non è più al sicuro

Nessuno è intoccabile Non solo Trezeguet: se l’offerta è interessante, via pure Camoranesi Il bomber attende un incontro e il parere di Ferrara. E in autunno inizierà la trattativa per il rinnovo di Del Piero...

non è assolutamente remota. In fondo, a ogni cambio di allenatore, è spesso corrisposto un rilancio di Trezeguet con piena soddisfazione di Capello, Deschamps e Ranieri che nel loro primo anno hanno potuto contare sui gol, puntuali e numerosi, del centravanti d’origine argentina. OFFERTA FOLLE E Buffon? Sembra fuori da questi giochi, anche perché dopo l’incontro chiarificatore con la proprietà e la dirigenza, il portiere più forte del mondo fa solidamente parte del progetto bianconero. Certo, se arrivasse l’offerta folle (in questo caso non ne basterebbe una interessante), la questione si riaprirebbe, ma non sembra che ci sia qualcuno disposto a spendere più di trenta milioni per un portiere, anche se si chiama (e para) come Gigi Buffon.

GUIDO VACIAGO TORINO. Se Pavel Nedved è «confuso» (ipse dixit in Repubblica Ceca), la Juventus ha le idee decisamente più chiare e non ha intenzione di intenerirsi di fronte al glorioso passato se si dovesse presentare una buona occasione di mercato. Chiamatelo pure effetto Nedved perché al di là delle discordanti verità del club e dell’entourage del ceco - ha stupito un po’ tutti che alla fine uno dei simboli della Juventus abbia lasciato la Signora (e, almeno per il momento, non il calcio giocato). SPACCATURA Una posizione dura, fors’anche cinica, quella presa dalla dirigenza, ma condivisa da una parte consistente del popolo bianconero che sulla vecchia guardia, ormai, si spacca fra sostenitori a oltranza dei difensori della fede e rivoluzionari tagliatori di teste coronate, per la serie: grazie, riconoscenza eterna, ma largo ai giovani.

Mauro German Camoranesi, 32 anni, dal 2002 alla Juve

UOMO CHIAVE Blanc e Secco si posizionano, diciamo, nel mezzo. Perché non hanno nessuna intenzione di fare piazza pulita dei samurai bianconeri (copyright Lapo Elkann), ma nello stesso tempo tengono le orecchie assai dritte per captare eventuali interessamenti dei loro pezzi pregiati. Non siamo al venghino signori, ma se qualcuno entra in bottega non lo cacciano certamente via. Neppure se chiede informazioni di Mauro German Camoranesi, colonna della

Pavel Nedved, 36 anni, ha lasciato la Juve dopo 8 stagioni

Juventus e giocatore che, quando ne ha avuto voglia e possibilità fisica, ha dato un contributo tecnico essenziale alla manovra offensiva e anche a quella difensiva. Insomma, un uomo chiave. PROBLEMA INGAGGIO Ma al bilancio non si comanda e se arrivasse un’offerta interessante, sull’altare della nuova campagna acquisti (e, magari, di un progressivo ringiovanimento) potrebbe finirci anche l’oriundo dal carattere assai spinoso e dal

rendimento (quest’anno) assai altalenante. Per lui si è mosso il Marsiglia di Didier Deschamps, il quale ha potuto apprezzarlo molto nella stagione in serie B. Il discorso è stato abbozzato, nulla è stato definito. Il problema, tanto per cambiare, è l’ingaggio, fuori portata per il club francese che difficilmente pagherà i 3,5 milioni di euro a stagione. NODO DAVID D’altra parte sono proprio gli ingaggi a formare la catena che blocca

David Trezeguet, 31 anni, è arrivato nel 2000

i pezzi grossi juventini. Perché se Camoranesi molto probabilmente non finirà al Marsiglia per via di uno stipendio troppo alto, lo stesso problema sta affrontando David Trezeguet. Il bomber non ha fatto mistero dellla propria volontà di aria e questa volta sembra fare sul serio. Ma finora non sono arrivate offerte consistenti alla Juventus e i club che occasionalmente si affacciano per chiedere informazioni tendono a fuggire quando vengono a conoscenza del-

l’ingaggio che sfonda i quattro milioni netti a stagione (otto lordi, almeno in Italia). CHIAREZZA Insomma, diventa difficile anche per Trezeguet trovare una sistemazione, così rimane in vendita, ma nel frattempo attende un incontro in sede e, magari, anche un confronto con Ciro Ferrara per capire se la sua permanenza a Torino possa essere una soluzione percorribile senza troppi dolori di pancia, perché l’ipotesi - almeno in questo momento -

Con Vagary l’estate

IN SCADENZA E Del Piero? Beh, lui è completamente fuori dai discorsi perché Alex non è in vendita. Ma affronta la prossima stagione con il contratto in scadenza e se non in autunno (come era accaduto l’ultima volta), almeno in primavera dovrà affrontare il discorso del rinnovo. Più o meno come è capitato a Nedved. La differenza, sostanziale, è che non sentirete mai dire al capitano: «Voglio smettere di giocare». Ma cosa pensa Blanc al riguardo non è ancora chiaro.

VOCE DA MADRID

C’è anche l’Atletico su Salvio TORINO. Il manager di Eduardo Salvio, dopo la tappa italiana anche per sistemare Barrientos al Catania, è passato per Madrid e ha sondato il terreno per il suo assistito dall’avvenire luminoso: Eduardo Salvio. Il diciannovenne del Lanús, che viene seguito da mesi con attenzione dalla Juventus, è entrato anche nell’orbita dell’Atletico Madrid. Augustin Jimenez ha incontrato alcuni dirigenti. E il ragazzo, in lizza per il titolo Clausura, freme all’idea di arrivare in Europa. Così, dopo aver parlato benissimo della Juve fa altrettanto con i Colchoneros: «Non ho nessuna novità. Spero di parlare presto con il mio procuratore perché voglio conoscere il mio futuro al più presto. L’obiettivo personale come racconta l’articolo di As - è giocare in Europa e l’Atletico uno dei club più forti del continente. Sapere di essere un loro obiettivo mi fa parecchio felice». Il prezzo si aggira tra i dieci e dodici milioni, ma non c’è fretta perché il talentino, che può giocare esterno o come seconda punta, in patria sta benissimo e si vuole cercare la destinazione migliore.

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LUNEDÌ

NAZIONALE Quante pretendenti per i bomber della Nazionale

Pellissier-Rossi gioielli in vetrina Lo vogliono Roma, Milan, Arsenal e Manchester City. La Fiorentina sul capitano del Chievo. Il Napoli prova a regalare Foggia a Donadoni

FIRENZE. Tanti azzurri aspettano notizie dal mercato. C’è chi è vicino a cambiare squadra e chi, invece, potrebbe diventare uomo copertina con il passare dei giorni. Le trattative sono appena cominciate e alcune potrebbero decollare nelle prossime ore: non c’è niente di sicuro. PAZZI PER ROSSI Il talentuoso Giuseppe Rossi è il più ambito. Sino ad oggi nessun grande club del nostro campionato ha scoperto le carte ma si stanno muovendo sotto traccia. Il cam-

PENSIERI VIOLA Tiene banco Sergio Pellissier, 30 anni, capitano del Chievo. Sente che può fare il grande salto e la società veneta è disposta ad accontentarlo se arriverà la proposta giu-

NOSTRO INVIATO

CAMILLO FORTE

sta: l’attaccante, brillante protagonista sabato sera a Pisa dove tra l’altro ha segnato un gol molto bello, piace al ds Corvino che sta pensando di vendere il brasiliano Felipe Melo, incassando qualche milione per poi reinvestirlo. Cerca un attaccante di valore da affiancare a Gilardino e Mutu visto che ci sono da giocare i preliminari di Champions e, poi, eventualmente la stessa Champions. Due non bastano. Osvaldo non offre valide garanzie e il veronese sarebbe l’ideale. O lui o Pandev. Corvino ci proverà appena avrà risolto il problema Felipe Melo. Pellissier, comunque, ha dato la sua disponibilità sia a Corvino sia a Prandelli. DOSSENA Il terzino del Liverpool, anche ieri prima di partire alla volta del Sud Africa, ha ribadito la sua volontà di passare alla Juve: «E’ il mio desiderio. Sarebbe il massimo, speriamo...». DA DONADONI Se il presidente Aurelio De Laurentiis venderà bene Lavezzi

al Liverpool (difficile pensare che la prossima stagione l’argentino possa giocare ancora nella formazione di Donadoni dopo la sua fuga e le continue polemiche) proverà a riportare a casa un altro napoletano dopo aver fatto altrettanto con Fabio Quagliarella. Pasquale Foggia piace tantissimo allo stesso Donadoni che lo ha valorizzato in Nazionale: ricordiamo che il 13 ottobre 2007, proprio con l’attuale allenatore del Napoli, ha esordito in Nazionale entrando nel secondo tempo di Italia-Georgia (20). L’altra sera a Pisa ha firmato il suo primo gol (tra l’altro molto bello) in azzurro. ALTRI Il portiere Marchetti resterà ancora una stagione a Cagliari e poi verrà ceduto. Il Milan, comunque, lo tiene sotto stretta osservazione. Il rapporto di Luca Toni con il Bayern di Monaco non è più idilliaco. C’è aria di divorzio, Galliani è tentato di portarlo al Milan e pure i campioni di Germania del Wolfsburg sono interessati.

CONFEDERATIONS CUP

L’Italia è in Sud Africa Oggi il 1° allenamento

Giuseppe Rossi, 22 anni, attaccante del Villarreal

(LaPresse)

TANTO LAVORO Questa settimana gli azzurri saranno sottoposti ad allenamenti mirati e molto impegnativi perché i giocatori arrivano da una settimana di vacanza e devono ritrovare una condizione perlomeno accettabile. Oltretutto non farà caldo visto che a Johannesburg stiamo entrando nell’inverno con temperatura minima di tre gradi e massima di sedici. Quindi si potrà lavorare senza problemi. I CONVOCATI Portieri: De Sanctis (Galatasaray), Buffon (Juventus), Amelia (Palermo). Difensori: Gamberini (Fiorentina), Santon (Inter), Cannavaro, Chiellini e Legrottaglie (Juventus), Grosso (Lione), Dossena (Liverpool), Zambrotta (Milan). Centrocampisti: Montolivo (Fiorentina),Camoranesi (Juventus), Gattuso e Pirlo (Milan), De Rossi (Roma), Palombo (Sampdoria). Attaccanti: Toni (Bayern Monaco), Gilardino (Fiorentina), Iaquinta (Juventus), Quagliarella (Napoli), Pepe (Udinese), Rossi (Villarreal).

Si comincia con Sud Africa-Iraq GRUPPO A

Pasquale Foggia, 25 anni, esterno offensivo della Lazio (Liverani)

GIORNO

ORA

CITTÀ

PARTITA

14-6 14-6 17-6 17-6 20-6 20-6

16 20.30 16 20.30 20.30 20.30

Johannesburg Rustenburg Bloemfontein Rustenburg Johannesburg Bloemfontein

Sud Africa-Iraq Nuova Zelanda-Spagna Spagna-Iraq Sud Africa-Nuova Zelanda Iraq-Nuova Zelanda Spagna-Sud Africa

GRUPPO B GIORNO

ORA

CITTÀ

PARTITA

15-6 15-6 18-6 18-6 21-6 21-6

16 20.30 16 20.30 20.30 20.30

Bloemfontein Pretoria Stati Pretoria Stati Johannesburg Pretoria Rustenburg

Brasile-Egitto Uniti-ITALIA Uniti-Brasile Egitto-ITALIA ITALIA-Brasile Egitto-Stati Uniti PARTITA

SEMIFINALI GIORNO

ORA

CITTÀ

24-6 25-6

20.30 20.30

Bloemfontein 1ªA-2ªB Johannesburg 1ªB-2ªA

FINALE TERZO POSTO GIORNO

ORA

CITTÀ

28-6

15

Rustenburg

FINALE PRIMO POSTO GIORNO

ORA

CITTÀ

28-6

20.30

Johannesburg

Sergio Pellissier, 30 anni, ha salvato il Chievo con i suoi gol (Ansa)

PRIMAVERA: QUESTA SERA LA FINALE

GIOVANISSIMI: PASSANO JUVE E MILAN

Palermo-Siena per lo scudetto

Allievi: Toro super Impresa Fiorentina Inter e Samp ok

DUE gol a testa nei quarti, per piegare le favorite Lazio e Juve,nessuna rete in semifinale, ma dando la costante impressione di poter decidere la partita da un momento all’altro:Abel Hernandez e Marcelo Larrondo, bomber sudamericani di Palermo e Siena, stasera alle 21 si sfideranno nella finale scudetto sul campo di Trento (diretta su Sky Sport1). E l’esito del duello tra l’uruguayano dei siciliani e l’argentino dei toscani inciderà in modo pesante sul risultato finale, anche se si affrontano due squadre che contano molto sul collettivo. RITORNO IN PANCHINA Il Palermo, brillantemente guidato contro Juve e Chievo dal viceallenatore Libro, ritrova in panchina il tecnico Pergolizzi,che ha scontato due giornate di squalifica. Non ci saranno invece squalificati tra le

due squadre ed è probabile che entrambi gli allenatori confermino le formazioni che si sono guadagnate la finale. Così i rosanero dovrebbero presentarsi in campo con l’usuale 4-4-1-1, con l’ottimo Misuraca a supporto di Hernandez e Conti pronto a inserirsi: come in occasione dello splendido gol al Chievo con cui ha deciso la semifinale. Probabile la conferma in blocco anche per la difesa, con l’unico dubbio legato alla possibile presenza di Adamo nella formazione titolare. RITORNI IN CAMPO Il tecnico del Siena Baroni invece potrà contare sui rientri di Castaldo e Bigeschi, squalificati contro l’Udinese e pronti a tornare al loro posto, rispettivamente in difesa e a centrocampo. Con Castaldo al centro con Malquori, Mannini si sposterà a sinsitra al posto di Crociani,

mentre Re cederà il settore destro del centrocampo a tre a Bigeschi. Sicuri del posto Larrondo e Giannetti, dovrebbe essere confermato anche Arroe. A meno che Baroni non opti per un assetto più prudente, con Spada o lo stesso Re al posto del taleto peruviano. S.BAL. PALERMO-SIENA PALERMO (4-4-1-1): 1 Ingrassia; 5 Romeo, 2 Costantino, 21 Cossentino, 3 Mazzotta; 7 Corsino, 8 Temperino, 4 Davi, 11 Conti; 10 Misuraca; 23 Hernandez. A disp. 22 Polizzi, 6 Adamo, 15 Cappelletti, 16 Pellegrini, 17 Pitarresi, 19 Siragusa, 20 Maltese. All. Pergolizzi SIENA (4-3-3): 1 Ivanov; 2 Capogrosso, 5 Castaldo, 6 Malquori, 3 Mannini; 19 Bigeschi, 4 Romano, 8 Buchel; 11 Giannetti, 9 Larrondo, 10 Arroe. A disp. 12 Gori, 13 Checchi, 14 Crociani, 16 Mugelli, 17 Menna Valerio, 7 Re, 18 Spada. All. Baroni ARBITRO: Massa di Imperia TV: diretta su Sky Sport 1

8

FIRENZE Ieri sera, con un volo charter, gli azzurri sono partiti alla volta del Sud Africa dove già questa sera sosterranno il primo allenamento: mercoledì a Pretoria, poi, alle ore 20.50 italiane, disputeranno un’amichevole contro la Nuova Zelanda. Lunedì 15 giugno, sempre a Pretoria, si comincia con la Confederations Cup: Italia-Stati Uniti.

L’attaccante del Villarreal vale 20 milioni pioncino del Villarreal si è limitato a dire: «Vedremo, mai dare niente per scontato...». Piace tanto all’Inghilterra. Manchester City e Arsenal sono pronte a fare un’offerta ma lui preferirebbe l’Italia se in Spagna decidessero di darlo via. La Roma ci sta pensando ma i funzionari della dottoressa Sensi prima devono vendere e poi, eventualmente, comprare. Spalletti l’ha inserito al primo posto nella lista preferenziale ma sa bene che è difficile arrivare a lui. Anche perché il Villarreal ha chiesto venti milioni. Intanto Giuseppe Rossi a Pisa contro l’Irlanda del Nord ha realizzato un gol molto bello ed è diventato uno dei punti di forza della squadra di Marcello Lippi anche in prospettiva 2010: pure il Milan, comunque, sta pensando lui. Per ora è solo un’idea, domani chissà.

8 GIUGNO 2009

CI SONO una Juve e un Torino che si giocheranno lo scudetto: i Giovanissimi bianconeri di Domenico Maggiora e gli Allievi granata di Antonino Asta, che hanno superato gli otttavi di finale e accedono alle Final Eight.Il Torino,che all’andata aveva pareggiato 1-1, ha superato il Parma 4-1 con gol di Giunta,Comi,Sperotto e Maiorano,mentre per i gialloblù ha segnato Finocchio. JUVE CORSARA Più difficile, almeno sulla carta, si presentava la situazione della Juve, che contro l’Atalanta aveva ottenuto un identico pareggio per 1-1 all’andata, ma giocando in casa. Comunque soddisfatto della

prestazione, Maggiora si era augurato di ripeterla nella partita di Zingonia: «E invece abbiamo giocato addirittura meglio», esclama il tecnico juventino, soddisfatto dopo il 2-0. «Abbiamo segnato subito con un colpo di testa di Padovan su cross di Dell’Aglio e per venti minuti abbiamo giocato davvero bene. Non siamo riusciti a chiudere la partita nel primo tempo e all’inizio del secondo l’Atalanta ha spinto, ma non abbiamo corso grossi pericoli. Poi abbiamo ripreso a gioca-

re ed Emanuello ha segnato il 2-0 con un gran tiro su passaggio di Dell’Aglio. Siamo davvero soddisfatti,a cominciare da Ferrara,che ho sentito subito dopo la partita. Ora possiamo giocarcela con tutti». S.BAL. Allievi (tra parentesi il risultato dell’andata). BariCuoiopelli 2-0 (0-1). CesenaReggina 1-0 (1-0); EmpoliCatania 2-0 (3-0); Fiorentina-Genoa 4-2 (1-2); InterCremonese 3-1 (0-1); Roma-

Siena 3-1 (4-1); SampdoriaSassuolo 4-0 (1-0); TorinoParma 4-1 (1-1). Qualificate alla Final Eight (13-20 giugno, Salerno): Bari, Cesena,Empoli,Fiorentina,Inter, Roma, Sampdoria e Torino. Giovanissimi (tra parentesi il risultato dell’andata). Atalanta-Juventus 0-2 (1-1); Chievo-Milan 0-1 (2-2); Empoli-Parma 2-0 (0-1); Fiorentina-Lazio 0-1 (2-2); GenoaSiena 1-1 (0-0); Inter-Verona 4-0 (2-1); Napoli-Bari 4-1 (10); Roma-Udinese 1-1 (0-2). Qualificate alla Final Eight (13-20 giugno: oggi si decide la sede, probabilmente Taormina):Empoli,Inter,Juventus,Lazio,Milan,Napoli, Siena, Udinese.


9

LUNEDÌ

ESTERO I segreti della prima europea qualificata al Mondiale

E’ Arancia Meccanica Olanda travolgente con un mix di esperti e giovani: quanti talenti dall’Under 21 Van Marwijk e lo schema camaleonte Il ct: «Ci chiedono le semifinali? Non credo sia il caso che la federazione metta pressione. Ma ora siamo una squadra vera e unita»

rampanti e senatori d’esperienza. E così convivono i veterani Ooijer, Van Bronckhorst (34 anni) e Van Bommel (32) assieme Van ai giovani Persie,Huntelaar (25 anni), De Jong (24), Elia (22), Marcellis e Van der Wiel (21). CAMALEONTI Van Marwijk ha varato un 45-1 camaleontico, con due esterni di centrocampo, Robin Van Persie dell’Arsenal e Arjen Robben del Real Madrid, assai votati all’attacco. Ecco dunque che, in fase di possesso palla, il modulo arancione diventa un 4-3-3 in grado di creare grattacapi a qualsiasi avversario. Ai due suddetti aggiungiamoci anche il talento e il fiuto sotto rete dell’altro madridista, Rafael Van der Vaart, centrocampista col vizio del gol.

ROBERTO COLOMBO SIGNORE e signori giù il cappello davanti all’Olanda, prima nazionale d’Europa a centrare il pass per il Mondiale della prossima estate in Sud Africa. Insomma, la squadra di Bert Van Marwijk è pronta a far rivivere i fasti dell’Arancia Meccanica, l’Olanda degli anni ‘70 che faceva tremare mezzo mondo, quella dei mostri sacri Cruyff e Neeskens, tanto per intenderci.

NIDIATA D’ORO Un’Olanda meravigliosa, dunque, capace di vincere tutte e 6 le partite del Gruppo 9 di qualificazione al Mondiale del prossimo anno in Sud Africa a suon di gol: 14 realizzati a fronte delle 2 reti subite. Van Marwijk il santone ha in-

GIUSTO MIX Il segreto Oranje? Semplice: il ct olandese, che in carriera ha guidato Fortuna Sittard, Feyenoord (con cui ha vinto una Coppa Uefa) e Borussia Dortmund, è riuscito a trovare la giusta amalgama tra giovani

serito nella sua squadra molti di quegli elementi capaci di trionfare in due edizioni consecutive dell’europeo Under 21, in Portogallo nel 2006 e l’anno successivo in casa. E così campioncini del calibro di Huntelaar, De Jong, Babel e Braafheid dopo essere stati protagonisti con la maglia degli Jong Oranje, la Under 21 di Nonno Foppe De Haan, sono diventati importantissimi anche con la Nazionale maggiore. «E ORA COSA DITE?» Dopo il trionfo in Islanda il ct olandese s’è tolto qualche sassolino. In Mixed Zone s’è presentato con un sorriso in formato cinemascope e ha così incalzato i presenti: «Quando sono stati sorteggiati i gironi e quando siamo stati accoppiati a Scozia, Islanda, Macedonia e Norvegia tutti hanno subito fatto notare che il nostro era un raggruppamento oltremodo facile. Credo che dopo le nostre 6 vittorie in fila, ora sia il caso che qualcuno ci faccia i complimenti. Il mio lavoro sulla panchina olandese si è sicuramente facilitato grazie a questa quali-

ficazione anticipata. Adesso abbiamo quasi un anno di tempo per preparare l’avventura in Sud Africa. potrò concedermi qualche esperimento in più». Bisognerà capire se, al Mondiale, gli olandesi sapranno invertire la storica tendenza di trasformarsi da Super Squadra in Super Flop in occasione dei grandi eventi. La federazione ha chiesto al ct come obiettivo minimo la conquista della semifinale. «E’ un bene che ci siano grandi ambizioni, che tutti credano in noi. Attenti, però: non c’è bisogno che qualcuno metta pressione su di me o sui ragazzi. Siamo in grado di tenerci sulla corda da soli, non abbasseremo la guardia. Bisogna sempre giocare per i massimi traguardi, questa è la mia filosofia. Se consideriamo questa qualificazione alla stregua di un premio? Bene, se devo giudicare quanto ho visto negli spogliatoi dopo la partita posso rispondervi di sì. C’è stata una grande festa, un coacervo di emozioni. Finalmente abbiamo dimostrato a tutti che siamo un gruppo unito, insomma una vera squadra».

13ª GIORNATA Bolivia-Venezuela 0-1. Argentina-Colombia 1-0. Paraguay-Cile 0-2. Giocata nella notte: Perù-Ecuador SQUADRE

PT

G

V

N

P

GF

GS

Brasile

24

13

6

6

1

23

5

Paraguay

24

13

7

3

3

19

11

Cile

23

13

7

2

4

19

14

Argentina

22

13

6

4

3

19

13

Uruguay

17

13

4

5

4

21

14

Venezuela

16

13

5

1

7

15

22

Ecuador

14

12

3

5

4

14

19

Colombia

14

13

3

5

5

6

11

Bolivia

12

13

3

3

7

19

26

Perù

7

12

1

4

7

6

26

MERCOLEDÌ: Ecuador-Argentina (Quito, ore 23). GIOVEDÌ: ColombiaPerù (Medellin, 1). Brasile-Paraguay (Recife, 1.50). Venezuela-Uruguay (Puerto Ordaz, 3). Cile-Bolivia (Santiago, 3). REGOLAMENTO: le prime quattro classificate parteciperanno ai Mondiali del 2010 in Sud Africa, mentre la quinta spareggerà contro la quarta qualificata della Concacaf.

ARGENTINA (3-4-3): Andujar; Diaz, Demichelis, Heinze; Gutierrez, Mascherano, Gago (1’ st Zanetti), Veron; Messi, Agüero (41’ pt Milito), Tevez (38’ st Burdisso). Ct Maradona COLOMBIA (4-4-2): Ospina; Perea, Zapata, Yepes, Armero (36’ st Quintero); Zuniga, Vargas, Guarín, Marín (20’ st Ramos); Rentería, mFalcao García (28’ st Rodallega). Ct Lara ARBITRO: Ortubé (Bolivia) MARCATORE: st 10’ Diaz NOTE: ammoniti Mascherano, Perea, Marin, Armero

UNA NAZIONE intera aspettava il riscatto, dopo il 6-1 con cui l’Argentina era stata presa a pallonate, in Bolivia, nell’ultimo impegno ufficiale della nazionale di Maradona. Diego ci ha messo del suo per caricare la squadra.Sul bus che portava la Selección allo stadio Vespucio Liberti meglio conosciuto come Monumentál, il Pibe de Oro ha intonato il coro Hoy hay que ganar,hoy hay que ganar,Argentina,hoy hay que ganar..., ossia, “Argentina oggi devi vincere”.Il Mantra di Diego,i cartelli affissi in spogliatoio (“Oggi la storia continua”, “Nel profondo del cuore, oggi voglio la rivincita”), e il dvd dei grandi trionfi della nazionale che il ct ha propinato ai suoi nelle ultime ore nel ritiro di Ezeiza, a giudicare dal risultato, hanno dato i loro frutti.

OLANDA 4-5-1

C.T. VAN MARWIJK

STEKELENBURG VAN BRONCKHORST

OOIJER HEITINGA

ROBBEN

VAN PERSIE

DE JONG

VAN BOMMEL

VAN DER VAART

KUYT

IL RISCATTO Il successo per 1-0 colto contro la Colombia rilancia dunque le ambizioni della Selección (quarta a 22 punti), ma la prova offerta non ha convinto.Dopo un primo tempo opaco, con Messi-TevezAgüero mai in grado di creare problemi alla difesa colombiana, nella ripresa l’Argentina cambia ritmo e trova il gol che decide il match grazie al difensore Daniel Cata Diaz al 10’ della ripresa: botta al volo su angolo di Veron e nulla da fare per Ospina. QUANTI RISCHI Gli ospiti partono forte e dopo 3’ mettono i brividi ad Andujar (all’esordio da titolare al posto di Carrizo), costretto a smanacciare in calcio d’angolo un cross di Renteria deviato da Heinze. L’Argentina fatica,la Colombia prende coraggio: al 22’ Andujar respinge in maniera imperfetta un tiro da fuori area del bomber colombiano del River Plate Radamel Falcao, che al Monumentál è a casa sua. L’assalto dei Cafetéros continua: un errore di Heinze consente a Renteria di trovarsi a tu per tu con Andujar. Il tiro, però, è debole. URLA IN SPOGLIATOIO Prima della

fine del primo tempo Maradona toglie Agüero (guaio muscolare), e getta nella mischia Diego Milito. Ma sono gli urlacci del Pibe de Oro, nell’intervallo, a rianimare la Selección e a spingerla verso il successo. «Ho dovuto rimproverare i miei - ha ammesso il ct argentino -.Abbiamo dimostrato grande determinazione,qualità fondamentale per far bene nelle eliminatorie che portano al Mondiale. Nel primo tempo, però, sembravamo non essere troppo concentrati. Non ho problemi ad ammetterlo:tra il 1° e il 2° tempo ero furioso.Non si può offrire una prestazione del genere nel nostro stadio,davanti al nostro pubblico,a Buenos Aires.Per fortuna nella ripresa i giocatori hanno capito quale doveva essere lo spirito giusto e lo hanno messo in campo». Quindi un elogio a Veron: «La Brujita è fenomenale. Pensate, corre più adesso che è un vecchietto rispetto a quando aveva 20 anni». Mercoledì la Selección sarà in Ecuador: un nuovo successo potrebbe avvicinare ulteriormente la banda R.COL. Maradona al Sud Africa. GLI ALTRI RISULTATI Bolivia-Venezuela 0-1 (pt 33’ aut Rivero), Paraguay-Cile 0-2 (pt 13’ Mati Fernandez; st 15’ Suazo).

Il Manchester United su Ribéry Idea Mascherano per il Barcellona

LE PRIME della classe non si sono fatte sorprendere. Nel raggruppamento Concacaf hanno vinto Costa Rica, Stati Uniti e El Salvador. I salvadoregni hanno battuto 2-1 il Messico. Si tratta del primo successo nel torneo, ma preziosissimo visto che porta in dote il terzo posto, ultimo valido per la qualificazione diretta ai Mondiali. Ha deciso il rigore, trasformato all’86’, da Eliseo Quintanillas. Tra le africane inutile pareggio, a reti inviolate, tra Marocco e Camerun nel Gruppo 1. nel Gruppo 2 la Nigeria strapazza 3-0 il Kenya ma è seconda alle spalle della Tunisia. Nel Gruppo 4 primo successo del Benin (10 al Sudan) e seconda vittoria del Ghana (2-0 in trasferta contro il Mali di Kanouté, a segno anche l’udinese Kwadwo Asamoah) che vale il primato in classifica.

ANCHE il Manchester United punta su Franck Ribéry.Fino a ieri la pista più accreditata sembrava quella spagnola,con il classico braccio di ferro tra Real Madrid e Barcellona. Ora i Red Devils puntano sul francese per sopperire ad un’ipotetica partenza di Cristiano Ronaldo.Tra gli altri papabili, nella lista di Sir Alex Ferguson, c’è Karim Benzema. La ”voglia” inglese non si esaurisce qui.Tra le pretendenti al sì di Ribéry c’è anche il Chelsea. Xabi Alonso del Liverpool è,invece,l’oggetto del desiderio del Manchester City. Il duello anglo-spagnolo continua poi con il camerunense M’Bahia conteso tra Everton e Siviglia. Il Barcellona risponde allo United insidiando Nemanja Vidic. Altro obiettivo Javier Mascherano del Liverpool.

GRUPPO 3 Zambia-Rwanda 1-0. Nella notte Algeria-Egitto.

GRUPPO 4 Benin-Sudan 1-0; Mali-Ghana 0-2. Classifica: Ghana 6; Benin 3; Mali, Sudan 1. GRUPPO 5 Guinea-Costa d’Avorio 1-2. Classifica: Costa d’Avorio, Burkina Faso 6; Guinea, Malawi 0. *Si qualificano ai Mondiali le vincitrici dei 5 gironi.

CONCACAF El Salvador-Messico 2-1, Trinidad e TobagoCosta Rica 2-3, Stati Uniti-Honduras 2-1. Classifica: Costa Rica 12; Stati Uniti 10; El Salvador 5; Honduras 4; Messico 3; Trinidad e Tobago 2. * Si qualificano ai Mondiali le prime 3 classificate, la quarta spareggia con la quinta del Sud America

V

N

P

GF

GS

6 6 6 5 8 7

5 4 2 1 1 0

1 1 3 3 3 1

0 1 1 1 4 6

13 8 8 2 4 0

2 2 4 2 8 17

SQUADRE

PT

G

V

N

P

GF

GS

Grecia

13

6

4

1

1

12

4

Svizzera

13

6

4

1

1

11

6

Lettonia

10

6

3

1

2

10

6

Israele

9

6

2

3

1

10

8

Lussemburgo

4

6

1

1

4

3

13

Moldova

1

6

0

1

5

2

11

SQUADRE

PT

G

V

N

P

GF

GS

Slovacchia Irlanda del Nord Polonia Rep. Ceca Slovenia San Marino

15 13 10 8 8 0

6 7 6 6 6 7

5 4 3 2 2 0

0 1 1 2 2 0

1 2 2 2 2 7

17 12 18 6 5 1

6 6 7 4 4 32

VAN NISTELROOY PIACE AL TOTTENHAM Il Tottenham punta dritto su Ruud Van Nistelrooy. le conferme ora arrivano anche dal-

SQUADRE

PT

G

V

N

P

GF

GS

Germania Russia Finlandia Galles Azerbaigian Liechtenstein

16 12 10 9 1 1

6 5 5 7 5 6

5 4 3 3 0 0

1 0 1 0 1 1

0 1 1 4 4 5

18 9 8 5 0 1

4 3 7 7 5 15

MATHIJSEN

Concacaf: volano Costa Rica e Usa Africa: Ghana ok con Asamoah GRUPPO 2 Nigeria-Kenya 3-0. Classifica: Tunisia 6; Nigeria 4; Mozambico 1; Kenya 0.

G

16 13 9 6 6 1

MERCOLEDI’: Finlandia-Russia (Helsinki, 19.30)

FLASH DAL MONDO

GRUPPO 1 Camerun-Marocco 0-0. Classifica: Gabon 6; Togo 3; Marocco, Camerun 1.

PT

Danimarca Ungheria Portogallo Svezia Albania Malta

L’abbraccio tra Van Persie, Kuyt e Robben. E’ festa Olanda (Reuters)

GLI ALTRI RAGGRUPPAMENTI

AFRICA

SQUADRE

Gruppo 4 / Russia, rischio Finlandia

La Seleccion conquista 3 punti fondamentali: ora è quarta. Deludono Messi, Agüero e Tevez Giovedì Brasile-Paraguay

MERCOLEDI’: Svezia-Malta (Goteborg, ore 19)

Gruppo 3 / Slovacchia prima

Diaz fa felice Maradona, ma che fatica 1-0

Gruppo 1 / Svezia quasi eliminata

Gruppo 2 / Comandano Grecia e Svizzera

SUD AMERICA: L’ARGENTINA LIQUIDA LA COLOMBIA GRAZIE AL DIFENSORE

ARGENTINA-COLOMBIA

8 GIUGNO 2009

l’Inghilterra.Per i londinesi,diretti da Harry Redknapp, l’olandese è la stella attorno a cui costruire la squadra della prossima stagione.Tuttavia per coprirsi le spalle si guarda anche al paraguagio Roque Santa Cruz del Blackburn.

Gruppo 5 / Spagna a punteggio pieno SQUADRE

PT

G

V

N

P

GF

GS

Spagna Bosnia Turchia Belgio Estonia Armenia

18 12 8 7 5 1

6 6 6 6 6 6

6 4 2 2 1 0

0 0 2 1 2 1

0 2 2 3 3 5

13 18 6 10 5 3

2 7 5 11 15 15

Gruppo 6 / Inarrestabile Inghilterra MERCOLEDI’: Ucraina-Kazakistan (Kiev, 19) Inghilterra-Andorra (Londra 21.15) SQUADRE

PT

G

V

N

P

GF

GS

Inghilterra Croazia Bielorussia Ucraina Kazakistan Andorra

18 11 9 8 3 0

6 6 5 5 6 6

6 3 3 2 1 0

0 2 0 2 0 0

0 1 2 1 5 6

20 12 14 7 6 2

4 6 7 5 20 19

Gruppo 7 / La Serbia vola MERCOLEDI’: Far Oer-Serbia (Torshavn, 20.15) SQUADRE

PT

G

V

N

P

GF

GS

Serbia Francia Lituania Austria Romania Isole Far Oer

15 10 9 7 7 1

6 5 7 6 6 4

5 3 3 2 2 0

0 1 0 1 1 1

1 1 4 3 3 3

13 7 6 7 7 1

5 6 6 9 10 5

Gruppo 8 / L’Italia davanti al Trap SQUADRE

PT

G

V

N

P

GF

GS

Italia

14

6

4

2

0

9

3

Irlanda

13

7

3

4

0

8

5

Bulgaria

8

6

1

5

0

6

4

Cipro

5

6

1

2

3

6

9

Montenegro

4

6

0

4

2

5

8

Georgia

3

7

0

3

4

4

9

Gruppo 9 / La Scozia è seconda MERCOLEDI’: Macedonia-Islanda (Skopje, 17.45) Olanda-Norvegia (Rotterdam, 20.45)

SCIFO LASCIA IL MOUSCRON L’ex granata Vincenzo Scifo ha lasciato la panchina dell’Excelsior Mouscron, formazione belga che ha chiuso all’11° posto la Jupiter League. L’annuncio lo ha dato il dg Benoit Roul: «Enzo ci ha chiesto garanzie tecniche che in questo momento il club non può dare». Scifo era alla guida della squadra dal 2007. «Capiamo le sue ragioni - ha proseguito Roul - e ribadisco che non c’è stata nessuna tensione».

SQUADRE

PT

G

V

N

P

GF

GS

OLANDA Scozia Islanda Macedonia Norvegia

18 7 4 4 3

6 5 6 5 4

6 2 1 1 0

0 1 1 1 3

0 2 4 3 1

14 4 6 2 2

2 6 10 7 3

SUDAFRICA, PRIMO STADIO INAUGURATO Ieri è stato inaugurato, a Port Elisabeth in Sudafrica, il primo degli stadi appositamente costruiti per i Mondiali del 2010.

REGOLAMENTO Alla fase finale dei Mondiali si qualificano le vincitrici dei 9 gironi più le 4 vincitrici dei playoff (partite di andata e ritorno) tra le 8 migliori seconde.


LUNEDÌ

INTER

8 GIUGNO 2009

10

Il Barça mette alle strette Eto’o, vertice tra Ibrahimovic e il suo agente

L’Inter corre per Carvalho L’agente del portoghese atteso a Milano per chiudere. Al Chelsea offerti 7 milioni Ancelotti potrebbe accettare la cessione del centrale che piace a Mourinho. I nerazzurri puntano a ottenere un prestito oneroso

IL RETROSCENA

«Joan, perché non mi vendi Iniesta?» Moratti si prende un no da Laporta

STEFANO PASQUINO MILANO. L’Inter accelera per Ricardo Carvalho. Il nome del centrale portoghese del Chelsea è il primo segnato alla voce arrivi: nei prossimi giorni è atteso a Milano Jorge Mendes, ufficialmente per sbrigare alcune questioni, su tutte quella legata ai destini di Ricardo Quaresma (domani l’incontro col Genoa: si va verso la fumata bianca), ufficiosamente per chiudere la trattativa Carvalho. Le pratiche sono molto avanzate, come trapela dall’entourage del potentissimo agente portoghese: Carvalho, giocatore espressamente richiesto da José Mourinho nel rendezvous di giovedì con Massimo Moratti dovrebbe firmare un triennale con un ingaggio sui tre milioni di euro. Parallelamente sta prendendo corpo la trattativa col Chelsea: il portoghese, reduce da un’annata sfortunatissima segnata dagli infortuni, non sarebbe considerato

Il difensore portoghese Ricardo Carvalho, 31 anni, seguì Mourinho al Chelsea nel 2004 (Reuters)

da Carlo Ancelotti come un elemento strategico, visto che l’allenatore può contare su capitan Terry, su due suoi vecchi pallini, ovvero Alex e Ivanovic, e come quarto vorrebbe un giovane (piace assai Adil Rami del Lilla). In più il neo allenatore dei Blues è il primo a sapere che il portoghese si è già promesso a Mourinho e, di riflesso, all’Inter. Obietti-

L’EPISODIO A ROMA

vo nerazzurro è chiudere un’operazione low cost, speranza legittimata dagli ottimi rapporti instaurati con Stamford Bridge per il prestito (gratuito) di Quaresma. Proprio per questo motivo l’Inter punterà a proporre al Chelsea un prestito oneroso, fissando a 7 milioni il riscatto da pagare tra un anno. Qualora la strategia non dovesse produrre i frut-

ti sperati, il budget non cambierebbe, a meno che Ancelotti non dovesse pretendere per lasciar libero Carvalho una contropartita tecnica: in questo caso, gli indiziati per uno scambio alla pari sono Burdisso e Maxwell (su cui però è in pressing anche la Juventus). Il finale della storia sembra comunque scritto, con l’arrivo di Riccardino al-

MILANO. Iniesta all’Inter. Più che una tentazione, un sogno mostruosamente proibito. José Mourinho, uno che ama parlare chiaro, qualche settimana fa aveva incluso il nome del genietto del Barcellona tra i suoi numeri dieci ideali insieme a Gerrard e Kaká. E poi, come se non bastasse, aveva aggiunto che l’Inter nell’anno che verrà avrebbe potuto puntare alla Champions «qualora Manchester, Chelsea e Barcellona avessero venduto Iniesta, Xavi, Essien, John Terry, Ronaldo, Vidic, Ferdinand magari tutti all’Inter». Una battuta, naturalmente, ma neanche tanto disinteressata. Così quando Massimo Moratti si è trovato faccia a faccia con Laporta per parlare della cessione di Zlatan Ibrahimovic, ha provato a buttarla lì al carissimo amico: «Joan, non è che mi vendi Iniesta?». Categorico il no di Laporta che è il primo a sapere qual è l’importanza la corte di papà José. VERTICE CON IBRA Mentre il fronte Carvalho ha subìto un’accelerazione, da Barcellona si registrano soltanto scosse di assestamento anche perché finché non sarà chiara la posizione di Samuel Eto’o, difficilmente Joan Laporta potrà presentare una nuova offerta per Ibrahimovic. Ieri Mino

del crack di Fuentealbilla per il gioco del Barça dei miracoli. Quella su Iniesta è stata l’unica divagazione sul tema nella cena al ristorante Via Veneto di Barcellona, per il resto i due presidenti hanno parlato soltanto di Ibrahimovic, Eto’o e di soldi, senza peraltro arrivare a un accordo. Il numero dieci l’Inter dovrà cercarselo altrove, a meno che sempre da Barcellona non possa arrivare Hleb che però era un pallino di Roberto Mancini, mentre non scalderebbe le fantasie di Mourinho. Quest’ultimo ha già provveduto a caldeggiare a Moratti l’acquisto di Deco, ormai caduto in disgrazia al Chelsea e mollato da Ancelotti che lo ha incluso nella lista dei giocatori sul mercato. L’ex giocatore del Porto, non essendo proprio una giovane promessa (32 anni ad agosto), non entusiasmerebbe Moratti, ma alla fine Mourinho dovrebbe spuntarla ancora una volta. S.P.

Raiola ha provveduto a fare il punto della situazione con il suo assistito, peraltro ancora piuttosto inquieto dopo il ko casalingo con la Danimarca che assottiglia ancor di più le speranze mondiali della Svezia. Raiola, che aveva scelto di lasciar tranquillo Ibrahimovic nei giorni che hanno preceduto il derby con la Danimarca, ha relazionato il giocatore su

tutto ciò che è accaduto negli ultimi giorni e sul fatto che la trattativa col Barça stia attraversando una fase di stallo. SUMMIT CON ETO’O Le novità più significative sono però arrivate da Barcellona dove Laporta ha ufficialmente scoperchiato la questione Eto’o: «Per prima cosa vogliamo tutti sapere che in-

tenzioni abbia Eto’o. Gli siamo e saremo grati per sempre però a Eto’o resta un anno di contratto ed è desiderato da grandi club in Europa. Noi vogliamo sapere i suoi piani e per questo in settimana ci troveremo col suo procuratore per valutare tutte le offerte ricevute». Pronta la risposta con tanto di smentita dell’avvocato José Maria Mesalles, manager del camerunese: «Posso confermare che non abbiamo nessuna offerta da nessun club. Noi siamo molto tranquilli perché il giocatore, come ho detto quarantamila volte (testuale, ndr) vuole restare». Anche se sempre Mesalles ha provveduto a buttare lì una frase alquanto sibillina «nessun calciatore al mondo rifiuterebbe la possibilità di giocare in Premier» o, come si augura Moratti, nel campionato italiano. Laporta ha altresì annunciato che il Barça lavora su «tre o quattro nomi di primo livello per le posizioni che lo staff tecnico ritiene necessario rinforzare». Secondo quanto trapela da Barcellona, nella nuova offerta da presentare all’Inter potrebbe entrare Yaya Touré che vorrebbe un sostanzioso aumento di ingaggio e per questo potrebbe essere messo alla porta. Secondo il Sunday Mirror infine l’Inter avrebbe messo gli occhi su Robin van Persie, attaccante olandese dell’Arsenal, per cui sarebbero pronti 28,5 milioni di euro.

ARNAUTOVIC GIOVEDI’

Balotelli aggredito «Ma lascio perdere»

Milito: «Genoa sarai sempre nel mio cuore»

Insulti, provocazioni, persino il lancio di banane. Lui non reagisce e non sporge denuncia. Casiraghi: «Mario ha dato prova di grande maturità»

MILANO. Dalle viscere del Monumental di Buenos Aires, sabato notte sono giunte le prime parole da interista di Diego Milito. Il centravanti argentino, acquistato nelle scorse settimane dal Genoa insieme al centrocampista brasiliano Thiago Motta -, ha disputato gli ultimi minuti della sfida contro la Colombia, vinta per 1-0 dai ragazzi di Maradona (è subentrato al 40’ del primo tempo al posto dell’infortunato Aguero), e poi, negli spogliatoi, ha parlato di colui che sta riempiendo le pagine dei giornali di mezza Europa, Zlatan Ibrahimovic. Il compagno di reparto con cui rischia di non riuscire a fare coppia: «Mi farebbe molto piacere giocare con Ibrahimovic, è un grande campione - ha dichiarato a fine match -. Ma non posso dire nulla di più, è un tema che riguarda la società e lui».

Mario Balotelli, 18 anni

ANDREA ARZILLI ROMA. «Per quanto mi riguarda non è successo niente». Il nuovo corso annunciato nei giorni scorsi da Mario Balotelli («non reagirò più alle provocazioni», aveva detto) è stato messo a dura prova sabato pomeriggio. Il giocatore è stato infatti protagonista di un altro episodio di razzismo. Insulti, provocazioni e perfino lancio di banane al suo indirizzo. E la reazione non c’è stata. «Il ragazzo si sta comportando in maniera egregia sia in ritiro sia nell’occasione specifica non rispondendo alle provocazioni verbali e minimizzando lui per primo l’episodio», ha commentato Pierluigi Casiraghi, ct dell’Under 21. La posizione della Federazione, che si sente anch’essa parte lesa, è nelle parole di Casiraghi e,come Balotelli,non sporgerà alcuna denuncia.Come dire:chiudiamola qui che è meglio. Anche l’Inter è intervenuta sulla questione: «Il presidente Massimo Moratti e tutta F.C. Internazionale esprimono totale solidarietà a Mario Balotelli e gli rivolgono i complimenti più sinceri per aver minimizzato, con grande maturità,l’ennesimo bruttissimo episodio di intolleranza del quale il calciatore italiano è stato vittima», si legge in una nota pubblicata sul sito ufficiale. IL FATTO In ritiro con l’Under alla Borghesiana, Balotelli, insieme ad alcuni compagni di squadra,tra cui Giovinco e Criscito, si sono ritrovati alle 18 di sabato in un pub nei pressi di Ponte Milvio per un aperitivo, approfittando del rompete le righe concesso da Casiraghi. Niente di più normale che un pomeriggio di svago per ragazzi che tra poco dovranno volare in Svezia per difendere i colori dell’Italia. Nonostante gli abiti civili, il gruppetto degli azzurrini è stato avvistato da una decina di (sedicenti) tifosi giallorossi che ha cominciato prima con le provocazioni verbali insultando Balotelli per il colore della pelle, per poi gettare alcune banane sul tavolo intorno al quale erano riuniti i giocatori. Il gestore del locale ha chiamato prontamente i carabinieri, mentre i giocatori,nessuno dei quali ha reagito,si sono alzati guadagnando con calma l’uscita.Una volta fuori dal locale,vista l’auto delle forze dell’ordine, se ne sono andati altrove facendosi accompagnare. Un pomeriggio di ordinaria follia, ma fortunatamente senza conseguenze, a parte lo spavento e l’amaro in bocca per un’avventura così spiacevole. Rientrati alla Borghesiana, i giocatori non hanno fatto parola con nessuno dell’episodio. Sarebbe stato troppo facile rispondere a tanta idiozia con un insulto, o - addirittura - con uno scatto d’ira. Invece Mario Balotelli non lo ha fatto - e per questo va applaudito -, nonostante la gravità dell’oltraggio subìto. Uno sfregio contro un ragazzo che si è sì sempre sentito discriminato, perché non ha potuto prendere la cittadinanza fino alla maggiore età per indossare quella maglia della Nazionale, della sua Nazionale, che sempre aveva desiderato. S.P.

CIAO GENOA Niente distrazioni, dunque, per il Principe che ha deciso di non approfondire il tema Ibra e concentrarsi su Argentina e... vecchio amore: «Adesso penso alla nazionale e a fare bene qua - ha aggiunto il vice-capocannoniere della serie A con 24 reti (25 quelle dello svedese) -: ci sono da vincere due partite e la prima l’abbiamo portata a casa. Il Genoa? Rimarrà sempre casa mia perché quello che ho vissuto lì non so se lo vivrò da altre parti». ARNAUTOVIC Posticipato di qualche giorno il ritorno in Italia dell’agente dell’attaccante austriaco del Twente Marko Arnautovic. L’avvocato Peter Baars sarà a Milano giovedì, inizialmente senza il proprio assistito, per riprendere le discussioni con i dirigenti nerazzurri: l’Inter punta a un prestito oneroso con diritto di riscatto a fine stagione, un modo per cautelarsi qualora la giovane punta fatichi più del previsto a recuperare dalla frattura al piede destro. F.M.


LUNEDÌ

11

Finisce la commedia Oggi Kaká è del Real Attesi l’annuncio del Milan e la conferenza stampa di Ricky Berlusconi ribadisce: «Nulla è stato ancora deciso». Ma, dopo Zidane, anche Cannavaro conferma: «Kaká andrà a Madrid» ALBERTO PASTORELLA MILANO. Gli ultimi romanticoni si arrenderanno solo oggi, quando Milan e Real Madrid annunceranno il trasferimento dell’estate, ovvero quello di Ricardo Kaká. Ma già ieri, quando è arrivata a Milano la notizia che il medico degli spagnoli, il dottor Juan Carlos Hernandez, era a Recife per sottoporre il giocatore alle visite mediche, le speranze di chi, malgrado tutto, sognava un colpo di teatro finale, sulla falsariga di quanto accaduto soltanto a gennaio, si erano quasi definitivamente spente. In fondo, da tempo, esattamente da lunedì scorso, si era capito che il brasiliano avrebbe cambiato aria. Nella conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico Leonardo, la freddezza e il distacco con i quali Galliani e lo stesso tecnico avevano trattato l’argomento avevano fatto capire tante cose: nessuno, però, avrebbe immaginato che la trattativa sarebbe partita così in fretta e che l’accordo sarebbe stato trovato in così poco tempo. Invece il blitz di Galliani e di papà Leite Bosco a Madrid, lo scorso martedì, hanno consentito di pren-

dere una decisione definitiva in pochi momenti, segno evidente che entrambe le parti erano già assai preparate sull’argomento. Se si è atteso fino ad oggi per l’annuncio, tutto è dovuto solo alla concomitanza con le elezioni europee, che hanno sconsigliato Berlusconi dal dare una notizia così impopolare a urne ancora aperte, e la trasferta di Kaká in Brasile per le qualificazioni mondiali. PIANGE IL TELEFONO Ieri, dunque, a Recife è arrivato il dottor Juan Carlos Hernandez, capo dello staff sanitario del Real Madrid. L’ormai ex rossonero, secondo O’ Globo, ha ricevuto dal ct del Brasile l’autorizzazione a incontrare il medico, anche se mercoledì è in programma un’altra sfida mondiale contro il Paraguay, e sottoporsi agli esami. Ovvio quindi che, con l’ok del medico, il club spagnolo sarebbe pronto ad annunciare l’ingaggio di Kaká.

EX TECNICO DEL COMO

Anche Cotta nello staff MILANO. C’è una nuova indiscrezione per quanto riguarda il nuovo staff tecnico del Milan. Dopo la nomina di Leonardo come allenatore, la conferma di Mauro Tassotti come vice e la promozione ad assistenti di Andrea Maldera e di Angelo Castellazzi, spunta il nome di Corrado Cotta, tecnico che ha guidato il Como, poi esonerato.

Anche se prima ci sarà ancora la pantomima della telefonata tra Berlusconi e il giocatore, telefonata della quale siamo già in grado di darvi, in assoluta anteprima, il contenuto, ancor prima che venga effettuata. Berlusconi racconterà di aver cercato di convincere Kaká a restare, ma alla fine di essersi arreso alla volontà del giocatore. LE ULTIME PAROLE Sia il presidente sia il giocatore, in queste ore, hanno scelto un più o meno meditato silenzio. Berlusconi, che ieri all’uscita dal seggio si è beccato un “vergognati” da parte di una signora che si stava recando a votare (impossibile sapere se l’imperativo era legato alla vicenda Noemi, ai voli di stato o a Kaká...), ha ricordato l’appuntamento odierno con il suo ancora per poco giocatore: «Sentirò Riccardo al telefono, dipendesse da me lo terrei, nulla comunque è stato ancora deciso». Ancora più ermetico il brasiliano: «Del mio futuro parlerò a breve, tra qualche giorno». In realtà, se tutto andrà secondo le previsioni, Kaká dovrebbe tenere una conferenza stampa già oggi, subito dopo l’annuncio. Saranno le prime parole da madridista, non più le ultime da rossonero, già pronunciate nei giorni scorsi. Ma già ieri, dopo le anticipazioni di Zidane, anche Cannavaro ha di fatto confermato chi prenderà la sua maglia, nella prossima stagione: «Kaká va al Real Madrid, quindi non devo aggiungere altro: è un grande club con una grande storia e struttura e te ne rendi conto appena entri al Bernabeu».

CALCIO

MILAN Il medico degli spagnoli nel ritiro del Brasile per le visite 8 GIUGNO 2009

. LETHAL TIGREOR 2

CIAO ARSENAL

La rivelazione di Nasri «Adebayor al Milan» Secondo L’Equipe il togolese avrebbe firmato per 4 anni. Wenger si oppone alla cessione: a sbloccare la trattativa potrebbe essere... Dzeko

Emmanuel Adebayor

FEDERICO MASINI MILANO. Gira e rigira il primo nome della lista degli acquisti per il reparto offensivo resta sempre lui: Emmanuel Adebayor. Lui ha ammesso in passato anche in esclusiva a Tuttosport - di gradire il rossonero («è come essere corteggiati da Beyoncé, impossibile dire di no»), Adriano Galliani non ha nascosto gli assidui contatti telefonici e pure Silvio Berlusconi, una ventina di giorni fa, si era lasciato scappare: «Adebayor? Ci sono buone possibilità che arrivi». L’Arsenal, o meglio, Arsene Wenger, di cederlo non ne vuole sapere e questo rappresenta sicuramente l’ostacolo più arduo da superare per la società rossonera che però, una volta chiusa la trattativa Kaká, avrà la disponibilità economica per mettere sul piatto una cifra vicina ai 30 milioni di euro (e 4 o 4,5 di stipendio netto al giocatore). NUOVA APERTURA A dar manforte ai piani rossoneri, la nuova rivelazione svelata da L’Equipe, secondo la quale Adebayor avrebbe confidato ad alcuni compagni di club - in particolar modo ai francesi Nasri e Clichy - l’imminente accordo con il club di via Turati. Secondo il quotidiano francese, il centravanti togolose firmerebbe un contratto di quattro anni con il Milan. Lontane dalla realtà, però, le cifre della trattativa, visto che si parla di un’offerta di 17 milioni di euro. Un po’ pochi. A sbloccare la trattativa, però, potrebbe essere Edin Dzeko. Il centravanti bosniaco del Wolfsburg, seguito con grande attenzione dagli uomini di mercato rossoneri, sarebbe infatti uno degli obiettivi di mercato dei Gunners. È chiaro che con un acquisto di tale portata l’Arsenal dovrebbe liberarsi di un componente del reparto offensivo e Adebayor sembra il maggior indiziato, visto che Wenger non vuole privarsi dei vari Bendtner, Eduardo, Vela, Walcott e Van Persie.

Ricardo Kaká, 27 anni, lascia il Milan dopo sei stagioni nel corso delle quali ha praticamente vinto tutto (Liverani)

70

10

2014

I MILIONI

I MILIONI

LA SCADENZA

di euro che il Milan incasserà dalla cessione di Kaká al Real Madrid

d’ingaggio all’anno che l’asso brasiliano riceverà da Perez

del contratto che l’ex Pallone d’Oro firmerà con gli spagnoli

LE ALTERNATIVE Dai colloqui delle ultime ore fra Berlusconi e Galliani si capirà, inoltre, se la dirigenza abbia ancora intenzione di dare fiducia a Marco Borriello, reduce da un’annata assai sfortunata. Se si punterà ad Adebayor, la risposta sarà chiara, ma se invece si volesse dare una nuova importante chance al centravanti napoletano, l’acquisto in attacco potrebbe essere di livello differente, concentrando così le risorse economiche a centrocampo e difesa. Fra le alternative low cost Pizarro del Werder Brema, Kanoutè del Siviglia e il mai dimenticato Luca Toni. CENTROCAMPISTI RICHIESTI Sul fronte cessioni, oltre a Kaká e all’assiduo pressing del Chelsea per Pato, ci sono da registrare i rumors provenienti da Manchester su un ritorno di fiamma di Ferguson e lo United per Gattuso, ma soprattutto l’interessamento del Fenerbahce per Clarence Seedorf, finora accostato solamente al Chelsea del maestro Ancelotti. Secondo l’agente dell’olandese, Giovanni Branchini, non esiste al momento nessuna trattativa: «Seedorf è un giocatore del Milan al 100% e lo rimarrà fino a prova contraria - ha spiegato a Calciomercatonews.com senza però chiudere le porte -. Attualmente non c’è nessuna richiesta, poi se ne arriveranno nei prossimi giorni, vedremo».

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LUNEDÌ

SERI E

A Il tecnico del Cagliari passa in vantaggio su Ballardini

Lazio: ecco Allegri SANDRO BOCCHIO OGGI Claudio Lotito può serrare le fila su due importanti fronti. Il primo è quello riguardante l’allenatore, dove la corsa pare restringersi a due soli concorrenti, con l’uscita di scena di Stefano Colantuono. A quest’ultimo il presidente biancoceleste aveva chiesto di non contrarre impegni fino alla giornata di ieri, in attesa di segnali da Roma. Segnali che, però, non sono arrivati e che hanno invece finito per intensificarsi in direzione Cagliari. A Lotito piace un sacco (e non un mistero) Max Allegri, allenatore gettonato un po’ su tutti i fronti delle big, quest’anno. Merito di un campionato condotto alla grande, dopo un inizio parecchio faticato e di uno stile: personale e collettivo. Quello personale è di un allenatore che si pone in maniera eccellente nei confronti della controparte (media, squadra, colleghi), senza alzare la voce e proponendo idee mai banali. Quello collettivo è di una squadra (il Cagliari) che a lungo ha mostrato un gioco tra i più belli e redditizi della serie A. TRATTATIVA Allegri è stato contattato dalla Lazio, ma ben sa che il destino non è nelle sue mani, bensì in quelle dei presidenti. Lotito

Barrientos ............centrocampista ......................dall’Fc Mosca al Catania Bertolo..................difensore ................................dal Banfield al Palermo

Cannavaro ............difensore ......................dal Real Madrid alla Juventus Carobbio ..............centrocampista ........................dall’AlbinoLeffe al Bari Cigarini ................centrocampista ..........................dall’Atalanta al Napoli Corradi ................attaccante ............................dalla Reggina all’Udinese Crespo ..................attaccante ........................................dall’Inter al Genoa Diego....................centrocampista ..........dal Werder Brema alla Juventus Floccari ................attaccante ..................................dall’Atalanta al Genoa Fontana ................portiere ..........................................dal Palermo al Bari Fontanello ............difensore ........................................dal Tigre al Parma Jajalo ..................centrocampista ..............dallo Slaven Belupo al Siena

Allegri ....................60% Ballardini................30% Colantuono ............10%

ATALANTA

Gregucci............100%

BARI

Conte ................100%

BOLOGNA

Papadopulo ......100%

MILAN

Leonardo ..............100%

Quagliarella ........attaccante ..................................dall’Udinese al Napoli

Allegri ..............100%

NAPOLI

Donadoni..............100%

Thiago Motta........centrocampista ................................dal Genoa all’Inter

CAGLIARI

PALERMO

Zenga ..................100%

PARMA

Guidolin................100%

ROMA

Spalletti................100%

SAMPDORIA

Del Neri................100%

Siena

Cappellacci ............40% Baroni ....................40% Giampaolo..............20%

UDINESE

Marino..................100%

CATANIA

Atzori ................100%

CHIEVO

Di Carlo ............100%

FIORENTINA

Prandelli ..........100%

GENOA

Gasperini ..........100%

INTER

Mourinho ..........100%

JUVENTUS

Ferrara ..............100%

deve infatti convincere Massimo Cellino a liberare il tecnico da un contratto rinnovato nel corso della stagione fino al 2011. E Allegri, a fronte di tutti gli attestati di stima ricevuti da chi l’avrebbe voluto con sé, aveva sempre ribadito di essere contento di restare in rossoblù, riconoscente nei confronti di un presidente che non lo aveva cacciato dopo cinque sconfitte nelle prime cinque giornate. Proprio per questo, chi vuole Allegri deve confrontarsi con Cellino, che chiede un “risarcimento” (economico e/o tecnico) per il suo allenatore: una scena già vista in passato nel calcio italiano, ricordate il passaggio di Delio Rossi dal Pescara alla Salernitana? I contatti sono avviati e frequenti, secondo alcune fonti oggi potrebbe essere il giorno decisivo per la firma, contestualmente con la conferenza stampa d’addio proprio di Delio Rossi.

ALTERNATIVA Allegri rientrerebbe nella logica dei piani di Lotito, che aveva sempre parlato di «un tecnico importante, che ci consentirà di attuare il progetto che abbiamo in testa. Chiunque andrà via dalla Lazio sarà sostituito da uno

Milito....................attaccante ........................................dal Genoa all’Inter Orellana ..............attaccante ....................dall’Audax Italiano all’Udinese

Tiribocchi ............attaccante ..................................dal Lecce all’Atalanta Tomovic................difensore ..........................dalla Stella Rossa al Genoa

I principali affari in corso

Il Parma su Comotto Surraco per il Siena Massimiliano Allegri, 41 anni, è pronto per allenare la Lazio

sempre più forte». Questo senza dimenticare l’alternativa rappresentata da Davide Ballardini, con cui il presidente s’è confrontato. L’ex allenatore del Palermo è l’altro grande obiettivo dichiarato della Lazio, al punto che Ballardini aveva

Bari, coppia Cerci-Guberti Cagliari, piace Arismendi IL BARI segue Alessio Cerci: il ds Giorgio Perinetti starebbe trattando per ingaggiare in prestito l’esterno e dovrebbe parlarne domani nell’incontro con la Roma per Alvarez. I buoni rapporti potranno servire a trattenere anche Guberti. I pugliesi proveranno ad arrivare primi su Meggiorini (battendo sul tempo l’Atalanta e, più defilata, la Samp) e per questo cercheranno di rilevare la metà del cartellino di proprietà del Cittadella (l’altra appartiene all’Inter). Il Cagliari segue Diego Hugo Arismendi, centrocampista difensivo del Nacional Montevideo mentre il Siena è interessato Juan Surraco, di rientro all’Udinese dal prestito Ancona: i friulani chiedono 1 milione e mezzo per la metà. Ieri Pantaleo Corvino, ds della Fiorentina, era a Empoli per il bresciano Andrea Rispoli.

ROMA

L’agente Fifa Vinicio Fioranelli

Fioranelli-Mediobanca, prima o seconda puntata. Unicredit rimane in attesa:il parere della banca di Profumo, che formalmente ha investito i Sensi della decisione,è ritenuto fondamentale per il via libera. MERCATO La Roma dovrà imbastire il mercato cercando di recuperare il più possibile tra cessioni e taglio degli ingaggi. Baptista e Mexes potrebbero essere i sacrificati eccellenti (si parla anche di Juan, che ha rinnovato fino al 2013,ma interessa al Real Madrid e partirebbe per almeno 15 milioni o per Robben),ma la lista può include-

perso l’opportunità Atalanta proprio per i colloqui avviati con i biancocelesti. Colloqui che, però, non sono sfociati in un accordo in quanto Lotito ritiene sovradimensionarte le richieste fattegli, soprattutto per lo staff che vorrebbe portare nella capitale. A cominciare da Carlo Regno, il vice da cui il tecnico non si vuol mai separare. Una situazione tutta in divenire, dal momento in cui Ballardini non ha ancora rescisso il proprio contratto con il Palermo. Un’eventualità che potrebbe saltare, soprattutto se come probabile - Lotito potrà virare con decisione su Allegri. ACCORDO Ma non c’è soltanto la panchina nella giornata del presidente. Oggi Lotito annuncerà infatti anche la chiusura dell’operazione legata a Mauro Zarate: «Il pagamento è avvenuto in un’unica soluzione, è avvenuto cash. Quello di

(Ansa)

Zarate è stato l’unico colpo ad effetto del mercato italiano, un colpo di grossa entità economica», ha spiegato sabato. La Lazio ha ”girato” i soldi a Maurito, il fratello dell’attaccante, il quale li ha versati all’Al Sadd. Il bonifico bancario da venti milioni di euro è stato effettuato dalla società mercoledì ed è arrivato a destinazione. L’argentino, in questo modo, ha reso esecutiva la clausola di rescissione che l’ha liberato dagli arabi. Affari con la Svezia: è stato offerto Labinot Harbuzi, giovane centrocampista del Malmoe, seguiti anche Markus Berg del Groningen e (in concorrenza con l’Udinese) il difensore dell’Under 21 Rasmus Bengtsson. Pare invece ben avviata la trattativa per portare Lorenzo De Silvestri alla Fiorentina, un passaggio che aprirebbe l’arrivo di Giandomenico Mesto dal Genoa.

SAMPDORIA

E’ il giorno cruciale per la vendita E intanto scoppia la grana-Brighi ANDREA ARZILLI ROMA. Dentro o fuori, oggi si decide.Tra voci e smentite si fa largo la sensazione che la Roma sia allo snodo cruciale della questione società. Ieri, attraverso Romagiallorossa.com,Vinicio Fioranelli ha rotto il silenzio facendo intendere di essere non lontano dalla conclusione, più positiva che negativa,dell’affare:«Stiamo facendo tutto il possibile e siamo molto fiduciosi - ha dichiarato l’agente Fifa -, di più non posso dire». Nelle ultime ore si erano diffuse voci su un incontro (che avrebbe sancito la validità dell’offerta del gruppo svizzero-tedesco), avvenuto sabato a Milano, tra Fioranelli, Cesare Geronzi, numero uno di Mediobanca e Rosella Sensi. Mediobanca ha smentito, la Roma non si è pronunciata, come Fioranelli: «Di queste cose non parlo. Ci sono accordi interni di non rilasciare dichiarazioni fino alla fine». Ma i contatti sono in fase avanzata. Oggi a Milano, come annunciato e non smentito, c’è il faccia a faccia

Gli affari fatti

Campagnolo ........portiere ..................................dalla Reggina al Catania

Soltanto due squadre ancora senza guida Lazio

12

Bizzarri ................portiere ......................................dal Catania alla Lazio

Lotito cerca l’accordo con Cellino per liberare l’allenatore Oggi potrebbe arrivare l’intesa insieme con quella per Zarate: versati 20 milioni all’Al Sadd per l’argentino

8 GIUGNO 2009

re anche Menez, Perrotta e Taddei.Intanto Matteo Brighi,al termine di una stagione positiva, vorrebbe monetizzare: «I contratti vanno negoziati, adeguati e commercializzati - ha detto il suo agente, Vanni Puzzolo -. il valore di Brighi è quadruplicato e l’ingaggio deve essere adeguato.C’è la possibilità di ricorrere all’articolo 17». Immediata la replica del ds Pradè: «Il signor Puzzolo con certi atteggiamenti fa solo il male del ragazzo. Lo scorso anno non abbiamo neanche negoziato per il contratto di Matteo, esaudendo le sue richieste per la stima nei suoi confronti. L’unica perdita di tempo è stata nel trovare l’accordo per le condizioni con il suo procuratore». E secondo l’inglese Daily Mirror, la Roma è «interessata a Michael Owen» e avrebbe fatto un sondaggio per la punta del Newcastle, in scadenza.L’ostacolo sarebbe l’ingaggio: 5,5 milioni di euro. Intanto il procuratore di Suazo, Branchini, ha smentito l’interesse giallorosso per l’attaccante.

Anche Garrone dà le percentuali «Cassano resta al 95 per cento» PAOLA BALSOMINI BOGLIASCO. Nel gioco delle percentuali che ultimamente va molto di moda, c’è quel numero cinque che obbliga i tifosi della Sampdoria a restare con il fiato sospeso. E’ il numero che ancora separa Antonio Cassano dalla formazione di Del Neri della prossima stagione, è il numero pronunciato dal presidente Riccardo Garrone sulle probabilità che il fantasista di Barivecchia vada via da Genova, destinazione Napoli, magari, che lo sta corteggiando per il post Lavezzi. Poi tutto dipende da un bicchiere che può essere considerato mezzo pieno o mezzo vuoto: «Cassano resta con noi al 95 per cento», ha sentenziato il presidente durante il tradizionale appuntamento con i tifosi a Fontanile d’Asti. BIG NON TRA I BIG Garrone ha anche moti-

quella dell’Inter con Mourinho, allenatore che il numero 99 blucerchiato ha sempre stimato, ma in questo caso è Garrone a frenare: «Però ho letto che Ibrahimovic resterebbe all’Inter».

Antonio Cassano, 26 anni

vato il perché, per il bene della Sampdoria e del giocatore, questo rapporto dovrebbe continuare: «Cassano da noi è giustamente considerato come la primadonna». Poi sorride: «Antonio gioca meglio in una squadra dove non ha molta concorrenza, in una grande, con altri giocatori del suo livello e considerato il suo caratterino, potrebbe avere dei problemi». Lo sa il presidente e lo sa anche Cassano che quando si parla di lasciare Genova storce il naso. La soluzione più gradita sarebbe stata

AMBIZIONI Discorso diverso per il Napoli che, perso Lavezzi, è alla ricerca di un altro giocatore che possa entusiasmare la piazza: Cassano in questo caso sarebbe il sostituto ideale per non far rimpiangere il bizzoso attaccante e il club partenopeo ci sta pensando, anche perché il problema sarebbe risolto con il pagamento della clausola rescissoria di 20 milioni di euro, magari scontata dalla contropartita di un giocatore. E ironia della sorte, Donadoni si troverebbe ad allenare la fantacoppia CassanoQuagliarella, che, per un cinque per cento, saprebbe molto di Sampdoria.

TUTTONOTIZIE

pareggio momentaneo degli ospiti che sarebbe stato viziato da un fuorigioco. ARBITRI: AYROLDI SALUTA Una nuova dismissione nell’organico della Can. Si dimette Nicola Ayroldi in anticipo sul 30 giugno, la data che avrebbe messo fino alla sua carriera, a 44 anni. Per lui non si parlava di eventuale deroga, dopo i 10 anni trascorsi da non internazionale tra serie A e serie B, e così l’arbitro di Molfetta ha deciso di salutare a stagione ancora in corso. Collina dovrà decidere su Massimiliano Saccani, in attesa di

eventuale deroga. Salutano invece Stefano Farina (limiti di età, dopo un anno di deroga) e Oscar Girardi (problemi lavorativi). BEACH SOCCER: ITALIA-BULGARIA 9-2 Nella prima gara eliminatoria del torneo europeo di qualificazione alla coppa del Mondo di beach soccer in programma a novembre, gli azzurri hanno travolto la Bulgaria 9-2. Eroe di giornata si è rivelato Pasquale Carotenuto, che, al rientro in Nazionale dopo 3 anni, ha ritrovato subito i suoi colpi migliori firmando 4

Possibili arrivi: Acquafresca, a (Cagliari); Bianco, d (Cagliari); Fini (c, Cagliari); Magnanelli, c (Sassuolo); Meggiorini, a (Cittadella); Raimondi, c (Vicenza) Possibili partenze: Capelli, d (Bari); Cerci, c (Bari); Guarente, c (Fiorentina, Genoa, Sampdoria); Manfredini, d (Sampdoria) Fine contratto: De Ascentis, c; Vieri, a

BARI Possibili arrivi: Abate, c (Torino); Alvarez, c (Pisa); Barrios, a (Colo Colo); Brienza, a (Reggina); Calaiò, a (Siena); Capelli, d (Atalanta); Cerci, c (Atalanta); Figueroa, a (Boca); Meggiorini, a (Cittadella) Possibili partenze: Guberti, c (Roma) Fine contratto: Stellini, d

BOLOGNA Possibili arrivi: Ariatti, c (Lecce); Bressan, p (Sassuolo); Stovini, d (Catania) Possibili partenze: Fine contratto: Amoroso, c; Antonioli, p; Bombardini, c; Castellini, d; Cesar, d; Coelho, d; Di Vaio, a; Rodriguez, c; Terzi, d

CAGLIARI Possibili arrivi: Arismendi, c (Nacional); Belingheri, c (Ascoli); Bellusci, d (Ascoli); Cassano, p (Piacenza); Dzemaili, c (Torino); Meggiorini, a (Cittadella) Possibili partenze: Acquafresca, a (Atalanta); Marchetti, p (Napoli); Parola, c (Siena) Fine contratto: Bianco, d (Atalanta, Parma); Fini, c (Atalanta, Sampdoria); Lopez, d; Matheu d

CATANIA Possibili arrivi: Andujar, p (Estudiantes); Boselli, a (Estudiantes); Eder, a (Frosinone); Forlin, d (Boca); Pratali, d (Torino) Possibili partenze: Paolucci, a (Parma, Siena, Udinese) Fine contratto: Baiocco, c (Siracusa); Silvestri, d; Spinesi, a; Stovini, d (Bologna, Torino)

CHIEVO Possibili arrivi: Bolzoni, c (Inter); Saumel, c (Torino); Soncin, a (Ascoli); Vigiani, c (Reggina) Possibili partenze: Langella, a (Sampdoria);Pellissier, a (Fiorentina, Napoli) Fine contratto: Colucci, c; Moro, d; Yepes, d

FIORENTINA Possibili arrivi: Ambrosini, c (Milan); Barreto, c (Reggina); Campagnaro, d (Sampdoria); Cribari, d (Lazio); De Silvestri, d (Lazio); Di Tacchio, c (Ascoli); Dzemaili, c, (Torino); Eleftheropoulos, p (Siena); Pellissier, a (Chievo); Perrotta, c (Roma); Rispoli, d (Brescia); Zapata, d (Udinese); Zuniga, d (Siena) Possibili partenze: Felipe Melo, c (Inter, Real Madrid)

GENOA Possibili arrivi: Dembélé, a (Az); Guarente, c (Atalanta); Kharja, c (Siena); Menegazzo, c (Bordeaux); Quaresma, c (Chelsea); Romero, p (Az); Spolli, d (Newell’s) Possibili partenze: Mesto, c (Lazio);Rubinho, p (Psg); Vanden Borre, d (Lille, Psg)

INTER Possibili arrivi: Arnautovic, a (Twente); Carvalho, d (Chelsea); Deco, c (Chelsea); Galloppa, c (Siena); Sneijder (Real Madrid) Possibili partenze: Bolzoni, c (Chievo, Parma); Ibrahimovic, a (Barcellona, Real Madrid); Jimenez, c (Roma, Sampdoria); Mancini, c (Juventus, Lione); Rivas, d (Olympiacos); Vieira, c (Lione, Paris Saint Germain) Fine contratto: Cruz, a (Atletico Madrid, Parma, Roma, Siviglia); Figo, c (cessata attività)

JUVENTUS Possibili arrivi: D’Agostino, c (Udinese); Dossena, d (Liverpool); Grosso, d (Lione); Kolarov, d (Lazio); Mancini, c (Inter); Pandev, a (Lazio); Salvio, a (Lanus) Possibili partenze: Mellberg, d (Olympiacos); Trezeguet, a (Lione) Fine contratto: Nedved, c

LAZIO Possibili arrivi: Battaglia, c (Boca); Manfredini, d (Atalanta); Mesto, c (Genoa); Pastore, c (Huracan); Vargas, c (Boca) Possibili partenze: Carrizo, p (Atletico M, Valencia); Cribari, d (Fiorentina, Palermo); De Silvestri, c (Fiorentina, Milan); Kolarov, d (Juventus); Pandev, a (Juventus, Liverpool, Villarreal)

MILAN Possibili arrivi: Adebayor, a (Arsenal); De Silvestri, d (Lazio); Juan, d (Roma); Maldonado, d (Flamengo); Mexes, d (Roma); Paloschi, a (Parma) Possibili partenze: Ambrosini, c (Fiorentina, Werder); Kaká, c (Real); Kaladze, d (Olympiakos); Pato, a (Chelsea); Pirlo, c (Chelsea), Seedorf, c (Chelsea) Fine contratto: Favalli, d; Shevchenko, a

NAPOLI Possibili arrivi: Amelia, p (Palermo); Cassano, p (Piacenza); Di Natale, a (Udinese); Dzemaili, c (Torino); Galloppa, c (Siena); Marchetti, p (Cagliari); Panucci, d (Roma); Pellissier, a (Chievo) Possibili partenze: Amodio, c (Chievo); Lavezzi, a (Juventus, Liverpool, Manchester City); Pazienza, c (Parma)

PALERMO Possibili arrivi: Cribari, d (Lazio); Kalinic, (Hajduk); Laban, c (Anorthosis); Nilmar, a (Internacional); Pastore, c (Huracan); Zambrella, c (Brescia) Possibili partenze: Amelia, p (Napoli) Fine contratto:

PARMA Possibili arrivi: Acquafresca, a (Parma); Bianco, d (Cagliari); Bianchi, a (Torino); Bolzoni, c (Inter); Cruz, a (Inter); Jimenez, c (Inter); Meggiorini, a (Cittadella); Pazienza, c (Napoli); Tissone, c (Udinese) Possibili partenze: C. Lucarelli, a (Livorno, Napoli); Mariga, c (Manchester United); Paloschi, a (Cagliari, Milan) Fine contratto: Pavarini, p; Falcone, d

ROMA

Viareggio eliminato: i tifosi contestano Collina in tribuna VIAREGGIO. Domenica turbolenta per Pierluigi Collina: il designatore arbitrale, spettatore alla semifinale playoff Viareggio-Prato (Lega Pro, Seconda divisione), è infatti uscito dallo stadio dei Pini tra i fischi dei tifosi di casa, suoi concittadini, che contestavano l’arbitro Coccia e i suoi assistenti. Per la cronaca il Viareggio ha vinto la gara per 2-1, ma per la finale si è qualificato il Prato grazie al 2-0 dell’andata. I sostenitori dei bianconeri se la sono presa con Collina dopo aver contestato duramente alcune decisioni dell’arbitro e in particolare il

ATALANTA

Possibili arrivi: De Sanctis, p (Galatasaray); Galloppa, c (Siena); Esposito, d (Lecce); Guberti, c (Bari); Jimenez, c (Inter); Mantzios, a (Panathinaikos) Possibili partenze: Diamoutene, d (Psg); Perrotta, c (Bayern, Fiorentina) Fine contratto: Panucci, d (Napoli)

SAMPDORIA

reti. Oggi alle 9 secondo match con l’Estonia sempre sul campo di Castellon de la Plana in Spagna.

Possibili arrivi: Fini, c (Cagliari); Guarente, c (Atalanta); Jimenez, c (Inter); Langella, a (Chievo); Manfredini, d (Atalanta); Meggiorini, a (Cittadella); Tissone, c (Udinese) Possibili partenze: Campagnaro, d (Fiorentina) Fine contratto: Franceschini, c

ITALIA-BULGARIA

SIENA

9-2 (4-0, 2-0, 3-2)

ITALIA: Spada, Platania, Sguazzin, Pasquali, Corosiniti, Maradona jr., Palmacci, Del Mestre, Forte, Carotenuto. All. Magrini. BULGARIA: Savov, Andreev, Minkov, V. Ivanov, Bogdanov, Mladenov, Filipov, I. Veltchev, Hristov, K. Ivanov. All. L. Velchev MARCATORI: pt 1’ Carotenuto (I), 5’ Pasquali (I), 9’ Pasquali (I), 11’ Palmacci (I); st 7’ Maradona (I), 10’ Palmacci (I); tt 3’ Carotenuto (I), 5’ I. Veltchev (B), 5’ Carotenuto (I), 10’ Andreev (B), 10’ Carotenuto (I).

Possibili arrivi: Brienza, a (Reggina); Paolucci, a (Catania); Parola, a (Cagliari); Surraco, a (Ancona); Viatri, a (Boca) Possibili partenze: Calaiò, a (Bari); Galloppa, c (Inter, Napoli, Roma); Kharja, c (Genoa, Wolfsburg); Zuniga, a (Fiorentina, Udinese) Fine contratto: Eleftheropoulos, p; Frick, a; Manitta, p

UDINESE Possibili arrivi: Dzemaili, c (Torino); Zuniga, d (Siena) Possibili partenze: D’Agostino, c (Juventus); Di Natale, a (Napoli); Tissone, c (Parma, Sampdoria); Zapata, d (Fiorentina) Fine contratto: Sala, d


LUNEDÌ

TORO

8 GIUGNO 2009

Ecco che cosa abbiamo chiesto a Cairo di fare subito

13

La squadra “farà” il tecnico

1

Varare subito un progetto serio per una promozione immediata

2

Garantire investimenti all’altezza per raggiungere gli obiettivi

3

Così facendo, convincere Foschi a mettere in pratica i programmi

4

Confermare Camolese o scegliere al più presto un altro allenatore all’altezza

5

Tenere i giocatori migliori, cedere gli altri e comprare talenti di prospettiva

Urbano Cairo, 52 anni

ULTIMA notizia certa ricevuta dal Torino: una settimana fa si risvegliò in serie B.Visto che, a sentire i diretti interessati, la conferma di Foschi non era granché giacché scontata come da contratto, a parte il fuggente rompete le righe in direzione ferie, in effetti l’ultimo fatto di marca granata è quello: la retrocessione. Chi sperava in un segnale forte, un colpo di timone tale da rendere pubblica e riscontrabile la direzione del titanic granata è rimasto deluso. Non più di tanto, per carità: anche la delusione dà assuefazione mentre l’illusione continua e reiterata crea anticorpi grossi come fiale di vaccino. Il Tori-

no di Cairo è questo, stupefacente senza stupire più.Dunque,passiamo oltre. Il buon giorno può anche non vedersi dal mattino. Si attende la nomina dell’allenatore come primo atto della nuova stagione e si narra di Cairo e Foschi impegnatissimi, ma anche indecisissimi.Può non essere un brutto segno,sbagliare sarebbe imperdonabile. Eppure, a costo di essere pedanti, ripetiamo che a noi in fondo quella del tecnico sembra poter essere una scelta persino secondaria. Se aveste la possibilità, al Toro trasferireste in blocco il Barcellona o Guardiola, il suo tecnico? A.M.

ACCELERATA NELLE TRATTATIVE CON GLI ALLENATORI

Volata Rossi-Colantuono Il primo però è da convincere, mentre il secondo è pronto a firmare Cairo spera ancora di fugare i dubbi dell’ex tecnico della Lazio: vuole incontrarlo tra stasera e domani. Colantuono ha già detto sì al Toro: summit positivo MARCO BONETTO PIERO VENERA TORINO. Volata RossiColantuono. Ovverosia: è in corso l’assalto finale a Delio Rossi. Nonostante le difficoltà, il presidente Cairo non ha affatto mollato la presa ed è solito persino esaltarsi nelle operazioni più complicate. Intanto, però, si è registrata anche una netta accelerazione nelle manovre per ingaggiare Stefano Colantuono, altro tecnico assai stimato. E in questo caso appare in discesa la strada per arrivare all’ex tecnico del Palermo, che nei giorni scorsi aveva già manifestato al Torino grande gioia di fronte alla possibilità di prendere in mano le redini della squadra. Cairo e Foschi sono convinti di riuscire a chiudere la vicenda nei primi giorni di questa settimana. Si respira, insomma, un certo

sità in stimoli raddoppiati, mettendogli in mano per l’appunto la ricostruzione del Toro. E oggi attende conferme sulla possibiltà, non ancora certa, di incontrarlo con Foschi al fianco. Il succo: è dura, ma non impossibile.

A sinistra: Delio Rossi, 49 anni, in questa stagione ha vinto con la Lazio la Coppa Italia e oggi dirà ufficialmente addio al club capitolino. A destra: Stefano Colantuono, 46 anni, ha brillato l’ultima volta in serie B con l’Atalanta nel 2005-’06, quando conquistò una esaltante promozione (Reuters-Ansa)

ottimismo: il sentimento di chi sta lavorando assiduamente per centrare l’obiettivo e coglie segnali importanti. SPIRAGLIO DA DELIO Rossi, con rispetto e correttezza, ha lasciato aperta una porta: piccola, certo, ma quanto basta perché il Torino pos-

sa continuare a insistere nel proporre programmi nuovi, che vogliono essere ambiziosi e vincenti. Dopo la chiacchierata telefonica con Cairo di sabato pomeriggio, i contatti sono proseguiti e oggi si attende che il tecnico, in una conferenza stampa organizzata insieme a Lotito, dia l’ad-

dio ufficiale alla Lazio. A quel punto Cairo e Foschi cercheranno di incontrare Delio Rossi: sarebbe il summit decisivo per appoggiare sul tavolo strategie, investimenti e proposte contrattuali. La speranza, in chiave granata: riuscire a vedere l’allenatore tra stasera e domani. Il problema più

grande: convincere un professionista che da molti anni non allena più in B; che da molti anni si toglie soddisfazioni in crescendo in A; che è sì pronto a rimettersi in gioco, ma non è sicuro di essere la persona giusta per una società che deve ricostruire la propria storia ripartendo dal

campionato cadetto. Cairo, però, ha compreso anche quanto Rossi sia affascinato dal Torino, dalla piazza granata. Vorrebbe di conseguenza coinvolgerlo così tanto, anche con proposte contrattuali all’altezza (2 o 3 anni a cifre decisamente importanti), da trasformare le sue perples-

NETTE CHIUSURE Mentre Giampaolo non appare interessato all’ipotesi granata; mentre Mazzarri ha già declinato il corteggiamento granata; mentre Ballardini non sembra essere considerato un obiettivo realistico; mentre la Lazio si sta buttando su Allegri per il dopo-Rossi, ecco che si registrano, nel tam tam del mercato, l’accelerata dei contatti per Colantuono. Le voci che si sono allargate ieri sono chiare: si parla di colloqui continui, di un incontro imminente (ma c’è anche chi è pronto a giurare che ci sia già stato un summit chiave), di una proposta contrattuale che prevede il rinnovo automatico dell’accordo in caso di promozione, con miglioramento sostanziale dell’ingaggio. Colantuono, lusingato dall’interesse del Torino, è pronto a dire sì: è pieno di motivazioni, non considera la B un declassamento, ha già firmato promozioni esaltanti, ha una curriculum più che significativo. E idee già molto chiare.

L’INDISCREZIONE

Intanto sul mercato Foschi dà l’assalto al barese Lanzafame L’eclettico attaccante, che ha appena conquistato la promozione in serie A con Conte, è in comproprietà tra il Palermo e la Juventus: l’amicizia dei vertici granata con Zamparini può favorire la trattativa

TORINO. C’è un allenatore da scegliere, prima di imbastire un mercato che imporrà qualche sacrificio e qualche dolorosa rinuncia, oltre alla potatura di una rosa con troppe spine. Prima il tecnico, poi i giocatori: sono queste le priorità granata, tuttavia non c’è scritto da nessuna parte che se si facesse il contrario sarebbe sbagliato. Anche perché l’organico andrebbe rivoluzionato, con la conferma di nove o dieci elementi dell’attuale gruppo: questi sono gli input trasmessi a Cairo dai suoi più stretti collaboratori. Il ds Foschi è atteso da un lavoro immane:

ricostruire una squadra in grado di vincere subito il campionato di B per poi avere la forza di crescere progressivamente nella massima serie. IL PIANO S’è già detto e scritto che tra i sacrificati eccellenti potrebbero esserci Sereni, Barone e Rosina: questo nel tentativo di confermare elementi di prospettiva quali Bianchi, Dzemaili e Ogbonna, che sono per molte ragioni assai richiesti. Con un Abate in procinto di rientrare al Milan - nei mesi scorsi il vicepresidente del Milan, Galliani, aveva già paventato tale

scenario: e il Toro era ancora in A... , il club granata sta valutando possibili alternative. E il discorso vale anche per l’attacco, da rinforzare considerate le partenze degli svincolati Stellone e Ventola. Così non può stupire l’interesse del Toro per l’eclettico attaccante Davide Lanzafame, esterno offensivo di scuola juventina in compartecipazione tra i bianconeri e il Palermo, ma nell’ultimo semestre grande protagonista con il Bari di Conte. Per Lanzafame il Toro può contare sugli ottimi rapporti con il presidente rosanero Zamparini. BONETTO-VENERA

Davide Lanzafame, 22 anni

IL PARERE DEI LETTORI

«Presidente, dica che la società è in vendita» «Così magari qualcuno si farà avanti, tanto lei ci ha preso sempre in giro». «Cairo, non molli: deve solo delegare a Foschi» Cairo il nostro caro presidente ci ha fatto retrocedere già due volte. La prima quando ci ha comprato solo dopo il fallimento (con una squadra che si sarebbe ripagata da sola del valore del fallimento), la seconda adesso. Il nostro presidente ci ha illusi e noi siamo stati presi in giro da lui, ha fatto acquisti eccezionali... Lasciamo perdere... Ma soprattutto siamo diventati antipatici a tutti. Sarà un buon editore, ma del calcio non capisce niente. Basta vendere fumo, dica che la società è in vendita, almeno qualcuno magari si farà avanti. Le chiedo solo una cosa: faccia silenzio stampa lei, presi-

dente, finché non raggiungerà risultati importanti,tanto nessuno crede più alle sue chiacchiere. Grazie. maupavan@***.it Cairo dovrebbe fare il proprio mestiere,deve fare il presidente, occuparsi dell’immagine della società. Deve lasciare campo libero a Rino Foschi per le scelte di mercato, non fare tutto da solo come al solito... Mai come quest’anno mi sono vergognato del Toro. Lo dico con la morte nel cuore. Spero che il presidente l’anno venturo si renda conto degli errori fatti e ne faccia ammenda. E’ vero, ha investito, ma male...

Deve assolutamente tenere giocatori come Dzemaili, Sereni, Rubin, Abate, Rosina, Colombo, Ogbonna. Insomma i giovani. Via i vari Barone (che di campione del mondo ha solo la medaglia),Amoruso,Stel-

lone, Di Loreto, Natali e via discorrendo... Lanciare i giovani come D’Onofrio, Suciu e Gomis. Deve ritornare Di Michele perché è un campione. Spero che venga pubblicato questo mio sfogo, perché è il pensiero

Tifosi scriveteci ed esprimete la vostra opinione Fax: 011.7773483 email: toro@tuttosport.com

di migliaia di tifosi innamorati. Presidente, le auguro un buon lavoro,e ci ridia la dignità che è andata persa.Forza Toro! devil.man78@***.it Secondo me la situazione del Torino è critica nonostante ci sia un presidente che cerca di impegnarsi, pur non capendo di calcio... Non potrà mai andar da nessuna parte avanti così.Senza persone che lo assistono da dietro, che capiscano di calcio, che scoprono talenti. In questi ultimi anni non c’è stata mai una figura capace di seguire Cairo. Non ci vuole tanto, mancano le vere fondamenta di una “società”. E qui

nel Toro non ci sono mai state figure competenti... Cairo, mi fa male ogni anno vedere le stesse situazioni, perché ho il granata nelle vene, e quello ti fa vedere molte cose che tanta gente nella società non vede... Fabio P., Cambiano (TO) Egregio Tuttosport, è ormai evidente che Cairo non ha realmente compreso gli errori commessi nel corso di questi anni. Ancora una volta si legge sui giornali di un presidente indeciso, che ascolta tante persone diverse anziché affidare a Foschi o chi per lui completa fiducia circa allenatore e squadra. SI parla di vari allenatori tra

cui Cagni! Quando abbiamo già in casa un allenatore serio, capace e che conosce bene l’ambiente in cui si muove...Insomma Camolese. Se Cairo continua così,e spero di sbagliarmi, in B ci rimarremo 2-3 anni,finché il presidente sarà costretto a vendere. Sempre forza Toro. Andrea Muratore Caro presidente, non mi becca più con i suoi illusionismi. Basta abbonamento! Mi dovrà costringere costruendo una squadrone a venire allo stadio, a pagare il biglietto. E lo farò molto volentieri, se... Ma quel se è grosso come una casa! Dario

TELEFONATA CON CAIRO

Camolese attende la... “liberazione” TORINO. Il mondo granata si interroga retoricamente, pensando alla strana situazione che stanno vivendo Giancarlo Camolese e il suo vice Antonio Cavallo. Due indiscutibili innamorati del Toro che stanno doppiamente soffrendo per le vicende della loro squadra. Non tutti nel club granata possono ammonticchiare le sofferenze professionali con quelle passionali; ed è questa la ragione per cui molti si chiedono, senza darsi una risposta: «Ma se il Toro non vuole rinnovare la fiducia a Camolese, perché non lo libera, evitandogli almeno questo inutile supplizio?». Bella domanda, eh? Nei giorni scorsi è ripreso il dialogo tra il presidente Cairo e Camolese. Si dovevano vedere a Milano, ma l’appuntamento non è mai stato fissato. Quando si sono parlati al telefono, Camola s’è sempre sentito ripetere la medesima accusa: «Se lei avesse battuto il Bologna...», come se la retrocessione fosse unicamente dipesa da quella partita. A fronte di quello stillicidio, l’ultima volta il tecnico s’è risentito, violando la sua naturale compostezza e la proverbiale pacatezza. E al mittente ha rimandato una piccata risposta, rammentando anche gravi errori dei giocatori granata proprio in quella partita: a significare, tra le altre cose, che non sono gli episodi di un singolo match a decidere i campionati. A quel punto la telefonata avrebbe potuto scatenare un acceso diverbio, invece è proseguita e poi finita con toni concilianti. Pur se, a un tratto, Cairo ha ipotizzato: «Lasciamoci così, sentiamoci pure liberi». Un’ipotesi che Camolese naturalmente non ha potuto nemmeno prendere in considerazione, perché è vincolato al Torino da un contratto che scade il 30 di questo mese. Se firmasse prima per un’altra società, poi rischierebbe persino di passare come un traditore. Proprio lui! Dunque dovrà aspettare che il Toro scelga il nuovo allenatore per apprendere ciò che già sa. Ma il tormento, intanto, continua. Pensare che basterebbe dirgli solo questo: «Grazie lo stesso, mister. E buona fortuna». BONETTO-VENERA



LUNEDÌ

SERI E

B PLAYOFF, ANDATA SEMIFINALI

Livorno in ginocchio Grosseto ora sogna Decidono nella ripresa Freddi e Abruzzese Spinelli: «Troppi errori, ma passiamo noi» GROSSETO-LIVORNO

2-0

GROSSETO (4-4-2): Polito 6; Abruzzese 7.5, Freddi 7, Stendardo 6, Garofalo 6; Gessa 6 (20’ st Lazzari 6), Cordova 6.5, Consonni 6.5, Mora 6.5; Sansovini 6.5 (43’ st Bonanni ng), Pichlmann 5 (35’ st Pellicori ng). A disp. Caparco, Porchia, Vitiello, Capone. All. Gustinetti 7 LIVORNO (4-3-1-2): De Lucia 6; Terranova 5.5, Perticone 5, Miglionico 5, Bonetto 6; Pulzetti 5.5, Loviso 5.5, A. Filippini 5 (28’ st Rossini ng); Diamanti 5 (49’ st Cellerino ng); Volpe 5 (33’ st Candreva 5.5), Tavano 5. A disp. Mazzoni, Galante, Grandoni, E. Filippini. All. Ruotolo 5 ARBITRO: Orsato di Schio 6.5 MARCATORI: st 24’ Freddi, 39’ Abruzzese NOTE: 8.241 spettatori per unn incasso di 135.640 euro (infranto il precedente record di presenze e incasso che risaliva a Grosseto-Florentia Viola di C2). Ammoniti: Gessa, Miglionico, Loviso e Tavano per gioco falloso; Consonni e Pulzetti per reciproche scorrettezze. Angoli: 9-6 per il Grosseto. Recupero tempo: pt 0, st 5’. Tra gli altri presenti in tribuna l’ex bandiera del Livorno, Igor Protti, l’ex tecnico del Grosseto Massimiliano Allegri, e il velocista paralimpico Oscar Pistorius

il paese dove vive, Grotte di Castro, e appunto Roma. Intendiamoci, il 2-0 è risultato che non garantisce l’accesso in finale in vista del ritorno di giovedì a Livorno, ma è comunque un risultato preziosissimo e, almeno parzialmente, inaspettato. TUTTO SU ANGOLO Magari inaspet-

Scontri prima dell’inizio Ferito grossetano GROSSETO. La festa di una città che al 2° anno di B ha guadagnato l’accesso ai playoff è stata in parte rovinata dagli incidenti verificatisi un’ora prima del calcio d’inizio. Un gruppo di tifosi del Livorno, elusi i controlli della polizia, si è recato all’ingresso della curva nord, occupata dai supporter maremmani, e ha ferito un tifoso di casa, poi soccorso dai volontari del 118, tirandogli addosso una transenna. Tre contusi anche tra le forze dell’ordine, due bar distrutti, lancio di bottiglie, auto e motorini danneggiati. A.B.

NOSTRO INVIATO

ALESSANDRO BARETTI GROSSETO. Camilli va verso Roma. No, il presidente del Grosseto non ha intenzione di rilevare una squadra capitolina, semplicemente, da ieri sera, si avvicina il momento in cui dovrà pagare la scommessa fatta ad inizio anno in caso di promozione: percorrere a piedi la strada tra

tato, ma tutt’altro che immeritato. Basti dire che Polito ha dovuto compiere un mezzo intervento su Volpe nel primo tempo e stop. C’è poi il gol annullato a Tavano (41’ pt), ma la posizione dell’attaccante del Livorno al momento di ricevere il passaggio di Volpe è in evidente posizione di fuorigioco. Poco Livorno, tanto Grosseto, soprattutto nel secondo tempo. La squadra messa perfettamente in campo da Gustinetti avrebbe l’occasione di passare già nel primo tempo, ma sul tiro di Mora dalla sinistra De Lucia è reattivo e devia in angolo. Il Grosseto discreto visto nei primi 45’ nella ripresa diventa un’autentica furia. Non concede nulla agli avversari ed è prontissimo a sfruttare le macroscopiche dormite della difesa ospite. Prima è Freddi, al 24’, a colpire di testa e trafiggere De Lucia su angolo di Cordova, quindi , minuto 39’, è Abruzzese a raccogliere ancora un angolo del cileno e di piatto infilare per il definitivo 20 il portiere amaranto. «Abbiamo dimostrato di essere una squadra che vuole arrivare fino in fondo - dice a fine partita Cordova -, anche se sappiamo che nel ritorno sarà dura». Spinelli, invece, è scuro in volto ma non demorde: «Abbiamo il 51% di possibilità di andare in A, però ci siamo complicati la vita: non mi capacito di come si possano prendere 2 gol su calcio d’angolo».

8 GIUGNO 2009

15

Le pagelle di ALESSANDRO BARETTI

GROSSETO GGG Super

ABRUZZESE 7.5 Prima salva il possibile 1-1 deviando un tiro di Candreva quindi segna la terza rete del suo campionato: uomo partita. FREDDI 7 Quarto gol in stagione, di gran lunga il più importante.

GG Promossi

CONSONNI 6.5 Preziosa spalla del cileno. CORDOVA 6.5 Buone geometrie, calcia gli angoli di entrambi i gol. MORA 6.5 Pericoloso e tatticamente attento. SANSOVINI 6.5 Le opportunità da rete latinano e allora lui si sbatte di sponda e in aiuto ai centrocampisti. GAROFALO 6 Meno propositivo che in altre occasioni. GESSA 6 In avvio è il migliore, poi cala e viene sostituito. LAZZARI (20’ st) 6 Buon impatto sulla partita. POLITO 6 Concentrato nell’unica occasione in cui Diamanti lo impegna. STENDARDO 6 Fa valere i centimetri al cospetto dei “piccoletti” schierati da Ruotolo.

G Bocciati

PICHLMANN 5 Un tiraccio alto e stop.

GGG Allenatore

GUSTINETTI 7 Artefice del miracolo Grosseto. A Livorno sarà dura ma lui regala un sogno ai maremmani.

LIVORNO GG Promossi

BONETTO 6 Incolpevole in difensa e prova a spingere. DE LUCIA 6 Evita ai suoi di andare sotto subito.

GROSSETO. La gioia dei biancorossi all’1-0 di Freddi

(Pegaso)

Giovedì di nuovo in campo PLAYOFF - SEMIFINALI D’ANDATA EMPOLI-BRESCIA 1-1 GROSSETO-LIVORNO 2-0 SEMIFINALI DI RITORNO LIVORNO-GROSSETO giovedì 11, ore 19 BRESCIA-EMPOLI giovedì 11, ore 21 PLAYOUT - ANDATA ANCONA-RIMINI 1-1 (giocata sabato) RITORNO RIMINI-ANCONA sabato 13, ore 21 REGOLAMENTO: nelle semifinali playoff, in caso di parità dopo le due partite (risultato e differenza reti), raggiunge la finale la squadra meglio classificata al termine della stagione regolare. Stesso regolamento in finale ma, in caso di parità, si disputano nel ritorno due tempi supplementari al termine dei quali, se permane la parità, sale in A la squadra meglio classificata (niente rigori). Nei playout non ci sono supplementari: in caso di parità nel doppio confronto si salva la squadra meglio posizionata in campionato.

G Bocciati

CANDREVA (33’ st) 5.5 Ha l’occasione del pari, la spreca anche per merito di Abruzzese. LOVISO 5.5 Si spegne presto, come tutto il Livorno. PULZETTI 5.5 Falloso e poco propositivo. TERRANOVA 5.5 Blando aiuto ai compagni di reparto. DIAMANTI 5 Assente nella partita più importante. A. FILIPPINI 5 Arruffone, quasi disorientato. MIGLIONICO 5 Dov’è sulle reti dei padroni di casa? PERTICONE 5 Latita sia su Freddi sia su Abruzzese. TAVANO 5 Un gol annullato e nient’altro. VOLPE 5 Partita specchio di una stagione infelice.

G Allenatore

RUOTOLO 5 Contro i “piccoletti” Tavano e Volpe la difesa del Grosseto va a nozze. Sbaglia formazione. Tiene fuori Rossini e Candreva che sarebbero stati utilissimi.

GG Arbitro

ORSATO 6.5 Direzione ineccepibile, compresa la decisione del gol annullato a Tavano per fuorigioco.

CALCIO A 5

Luparense, primo match point per lo scudetto Stasera gara-2 di finale playoff (ore 20, diretta su Rai Sport Più). Montesilvano obbligato a vincere per sperare ancora IL PALABASSANO di Bassano del Grappa attende per questa sera (ore 20) gara 2 della finale scudetto del campionato 2008/09. In campo i padroni di casa dell’Alter Ego Luparense con in mano il possibile match point contro il Daf Chemi Service Montesilvano. La partita sarà trasmessa in diretta tv su Rai Sport Più. Il 3 a 1 conquistato al PalaSenna di Montesilvano in gara 1 concede alla formazione di Jesus Velasco due risultati su tre. Basterebbe infatti un pareggio per decretare Vampeta e compagni campioni d’Italia per la terza stagione consecutiva. Un’occasione d’oro per l’allenatore di Toledo che vede avvicinarsi il suo sesto scudetto personale dopo quello con il Torino conquistato nel 1998/99, che spezzò il dominio delle formazioni laziali, i due consecutivi con il Prato nel 2001/02 e nel 2002/03 e con la Luparense nelle ultime due annate. Per quanto riguarda la formazione dopo aver recuperato Pellegrini, sceso in campo in gara 1 nonostante una contusione che lo teneva in dubbio, i veneti sperano di riavere Barro, assente sempre per una botta nel match di mercoledì scorso. Al Montesilvano serve invece una mezza impresa per rimandare i festeggiamenti alla Luparense. Gara 1 ha messo in mostra la grande solidità difensiva degli avversari e una panchina troppo corta a disposizione di Fulvio Colini. Tutto dipenderà dall’aspetto psicologico, punto di forza degli abruzzesi grazie al quale hanno raggiunto una finale forse insperata ma meritata al cento per cento. Domani in casa dei campioni in carica sarà la prova del nove per una formazione che mai nella sua storia aveva centrato un risultato così prestigiosa e che potrà sperare solamente in una vittoria per puntare dritta a gara 3, prevista due giorni dopo sempre a PalaBassano. Lo stato di forma non sembra essere dei migliori con Kuromoto apparso un po’ in calo in queste ultime gare e con capitan Forte e Gracias in debito di ossigeno dopo una stagione vissuta quasi in apnea. Per questo il pubblico che seguirà la sua squadra in veneto punta sui gol di Patias e sulle invenzioni di Junior per continuare a sperare. Degna di nota l’iniziativa della società ospitante che ha messo a disposizione gratuitamente i tagliandi d’ingresso per la tifoseria ospite che farà una raccolta da destinare agli aquilani colpiti dal terremoto. Oltre a questo, per la tribuna, prima dell’inizio della gara, dei ragazzi raccoglieranno altre offerte sempre per le vittima del terremoto.

PLAY OFF Ottavi

Quarti

Semifinali

Finale

(and. 2/5; rit. 5/5)

(9/5; 14/5; 16/5)

(21/5; 26/5; 28/5)

(3/6; 8/6; 10/6)

CAGLIARI 52 LAZIOCOLLEFERRO 0 5 ATIESSE BISCEGLIE

21 25

VESEVO NAPOLI

62 37

BARRESE TERNI

21 43

LUPARENSE CAGLIARI

2 4 0 1

ARZIGNANO BISCEGLIE

5 8 4 2

MARCA NAPOLI

8 2 4 2 4 3

MONTESILVANO 6 5 TERNI 2 0

LUPARENSE ARZIGNANO

214 213 LUPARENSE 3 MONTESILVANO 1

MARCA 238 MONTESILVANO 4 1 9

SUCCESSO PER 4-2 NELLA FINALE DI ANDATA

L’ALBO D’ORO

1985/86 ORTANA

Il Napoli batte l’Arzignano e vede il tricolore Under 21

1986/87 MARINO

ARZIGNANO-NAPOLI

1983/84 ROMA BARILLA 1984/85 ROMA BARILLA

1987/88 ROMA RCB 1988/89 ROMA RCB 1989/90 ROMA RCB 1990/91 ROMA RCB 1991/92 BNL CALCETTO 1992/93 TORRINO SC 1993/94 TORRINO SC 1994/95 BNL ROMA 1995/96 BNL ROMA 1996/97 BNL ROMA 1997/98 LAZIO 1998/99 TORINO 1999/00 GENZANO 2000/01 ROMA LAMARO 2001/02 PRATO 2002/03 PRATO 2003/04 ARZIGNANO 2004/05 PERUGIA 2005/06 ARZIGNANO 2006/07 LUPARENSE 2007/08 LUPARENSE

2-4

ARZIGNANO GRIFO: Seraglio, Castronovi, Lima, Bravo, Carlotto, Bonventre, Rizzo, Yabre, Cuzzolino, Neto, Pieropam, Pelizzaro All.: Solazzi NAPOLI: Garcia Pereira, Iribarne, Rescia, Fantecele, Marasco, Velotto, Borruto, Battistone All.: Lamparelli ARBITRI: Walter Berardi di Gallarate e Piero Usala di Cagliari MARCATORI: 0’49’’ Cuzzolino (A), 9’48’’ Borruto (N), 16’41’’ Cuzzolino (A), 17’15’’ Iribarne (N) del p.t.; 8’42’’ e 9’30’’ Rescia (N) del s.t. AMMONITI: Iribarne (N), Borruto (N), Lima (A), Rizzo (A) TIRI LIBERI: 0/0, 0/1 NOTE: Spettatori 250 circa. Presente in tribuna Paolo Minicucci, Ct della nazionale italiana Under 21

Duello tra Pellegrini e Patias durante Luparense-Montesilvano

IL NAPOLI espugna il campo dell’Arzignano Grifo nella finale di andata del campionato nazionale Under 21 e mette una seria ipoteca sullo scudetto. Al Palatezze, gli ospiti si impongono 4-2 e infliggono ai padroni di casa la prima sconfitta della stagione, fin qui costellata di successi. I veneti vanno due volte in vantaggio con capitan Cuzzolino, al quale rispondono prima Borruto e poi Iribarne; nella ripresa la doppietta di Rescia regala alla formazione campana un prezioso margine da gestire fra sei giorni. La finale di ritorno è infatti in programma sabato prossimo, 13 giugno (ore 18), al Palatedeschi di Benevento. La partenza dell’Arzignano è fulminea. Cuzzolino ruba parla a Iribarne e subisce fallo lanciato verso la porta avversaria: è lo stesso capitano del Grifo che si incarica di battere la punizione, il suo sinistro non lascia scampo a Garcia Pereira. Sono passati appena 49 secondi. Il Napoli prova a imbastire una reazione, ma trova sulla strada un Seraglio

in forma super; i padroni di casa pungono invece sulle ripartenze e anche il portiere ospite deve superarsi sulle conclusioni di Lima e di uno scatenato Rizzo. Al 10’ il Napoli trova il pareggio. Una palla laterale trova impreparata la difesa dell’Arzignano, Seraglio non esce convinto su Borruto che lo “fredda” di sinistro. Il Napoli va vicinissimo al vantaggio, ma Iribarne non inquadra lo specchio dopo aver fatto sedere con una finta Seraglio. L’Arzignano colpisce in pratica sulla ripartenza successiva: Rizzo serve un assist d’oro a Cuzzolino, che con un altro sinistro violentissimo firma la doppietta. Gli ospiti, però, reagiscono dopo appena 30 secondi: il pallone di Rescia per Iribarne deve solo essere spinto in rete dal capitano. Prima dell’intervallo Garcia Pereira ha la chance del 3-2, ma Seraglio è ancora bravo a opporsi sul suo tiro libero. Nella ripresa il ritmo cala leggermente, ma il Napoli colpisce il palo prima con Fantecele e poi con Borruto; dalla parte opposta è Garcia Pereira a deviare sulla traversa una bordata di Rizzo, che sfiora il gol anche poco dopo con un gran sinistro. Al’ 9’, nello spazio di 48 secondi, arriva il terribile uno-due di Rescia: il laterale prima è fortunato nella deviazione con la faccia sulla “puntata” di Borruto, poi è bravissimo a gettarsi in spaccata sull’assist di Iribarne. L’Arzignano accusa il colpo, anche perché il portiere ospite è sempre attento. A 4’ dalla fine Solazzi prova a giocarsi la carta del portiere di movimento, affidandosi in questo ruolo a Lima, ma la mossa non sortisce gli effetti sperati.


LUNEDÌ

SERI E

B PLAYOFF, ANDATA SEMIFINALI

Lodi illude l’Empoli Baronio rialza Brescia L’1-1 favorisce la squadra di Cavasin Giovedì basterà il pareggio per la finale EMPOLI-BRESCIA

1-1

EMPOLI (4-2-3-1): Bassi 6; Vinci 6, Angella 6, Tosto 6, Sabato 5.5; Musacci 5.5, Moro 6 (41’ st Valdifiori ng); Buscè 6, Lodi 6.5 (13’ st Vannucchi ng), Flachi 6 (32’ st Corvia ng); Pozzi 5. A disp. Dossena, Kokoszka, Marianini, Pasquato. All. Baldini 6 BRESCIA (4-3-3): Arcari 6; Mareco 6, Bega 6, Zoboli 6.5, Gorzegno 6 (3’ st Rispoli 6); Zambelli 6.5, Zambrella 5, Baronio 6.5; Possanzini 6, Caracciolo 6 (6’ st Tognozzi ng), Nassi 6.5 (22’ st Dallamano ng). A disp. Caroppo, Taddei, Feczesin, Okaka. All. Cavasin 6 ARBITRO: Gava di Conegliano 6 MARCATORI: pt 6’ Lodi, 24’ Baronio. NOTE: spettatori paganti 6.189 per un incasso di euro 43.508. Ammoniti Possanzini per proteste; Lodi, Bega, Tognozzi per gioco falloso; Baronio, Flachi per comportamento non regolamentare. Angoli 6-4 per il Brescia. Recupero tempo pt 2’, st 6’. In tribuna tra gli altri Luciano Spalletti, Mircea Lucescu, l’attaccante Bazzani con la consorte Alessia Merz, il difensore viola Dainelli, l’attaccante udinese Di Natale

NOSTRO INVIATO

LUCA BORIONI EMPOLI.Va meglio al Brescia, che nel ritorno di giovedì avrà l’occasione di chiudere i conti di questo primo turno di playoff: gli basterà il pari. L’Empoli riagguantato e poi controllato dovrà centrare un’impresa. Il tecnico Cavasin pregusta la qualificazione ma chiosa con prudenza: «E’ un vantaggio per noi, ma non mentalmente. Non ci pensiamo».

DUE RETI Le due squadre si specchiano in sistemi di gioco omologhi e non a caso i due gol nel primo tempo risultano simili, nascono entrambi dagli inserimenti al centro prima di Lodi e poi di Baronio.Il gol dell’Empoli arriva subito, quando ancora splende il sole sulle tribune isolate del Castellani. Azione articolata da Vinci a Flachi che tocca di testa,Pozzi che copre il pallone in area e Lodi che lo infila con efficace puntata.Il Brescia da lì in avanti attacca con maggiore continuità, con più forza. A metà tempo Nassi smista su Zambelli che mette al centro, Caracciolo fa sponda di testa e Baronio aggredisce lo spazio,calciando con veemenza sotto la traversa e travolgendo Bassi. EPISODI Contestata dal Brescia l’azione del gol empolese. Cavasin punge: «Ho visto un fallo, un mischione...». Prima una manata di Lodi a Baronio,poi uno scontro che però vede più che altro Bega e Zoboli ostacolarsi a vicenda. Più avanti altri episodi: Vinci che mette giù Nassi in area (sembra il rigore più probabile), prima di un tocco di mano di Angella in marcatura su Caracciolo. L’arbitro Gava adotta un approccio all’inglese,non interviene,poi si inceppa quando deve ammonire a raffica Bega, Baronio e Flachi. Cavasin alla fine sarà critico: «Una sfortunata partita dell’arbitro nei nostri confronti...».

AGGIUSTAMENTI Cavasin è coraggioso nella lettura iniziale della partita e il risultato di parità premia il gioco d’attacco più organico del Brescia.L’Empoli non trova varchi dopo le iniziali offensive degli esterni, Buscè e Flachi. Ma nella ripresa, il tecnico che sulla panchina bresciana ha sostituito Sonetti, si preoccupa forse prematuramente di coprire la difesa, con tre cambi in venti minuti che ridisegnano lo schieramento (ora è un 4-4-1-1) e, di fatto, consegnano le chiavi del gioco nelle mani dell’Empoli.Cavasin si difende:«Gorzegno infortunato, Caracciolo poteva reggere un tempo... Così abbiamo perso il filo logico». Mentre l’Empoli ha dato fiducia a Vannucchi (il Del Piero empolese) e ritrovato un po’ di creatività.Dall’altra parte Possanzini resta solo in attacco,isolatissimo,con la linea mediana alle sue spalle distante una ventina di metri. Casualità (ma fino a un certo punto) vuole che Zambelli, Zoboli e Zambrella risultino preda dei crampi. Il Brescia soffre. L’Empoli ha più vigore, ma perde la fantasia,a parte Corvia che entra per lo sprint finale. Eppure Baldini resta fiducioso: «Giocheremo con il cuore, possiamo farcela. Ottimo il nostro secondo tempo qui, la squadra è cresciuta». SCARAMUCCE All’uscita due gruppi di tifosi hanno tentato di venire in contatto, l’intervento immediato della polizia ha evitato l’aggravarsi della situazione.

8 GIUGNO 2009

16

Le pagelle di LUCA BORIONI

EMPOLI GG Promossi

LODI 6.5 Incide subito, il suo movimento sulla trequarti preoccupa i difensori bresciani. Trova il gol e si accontenta. ANGELLA 6 Chiude quando serve, buona applicazione. BASSI 6 Una parata col petto su punizione di Bega. Il tiro di Baronio gli rimbalza sulla spalla, è sfortunato. BUSCE’ 6 Anche per lui, declino alla distanza dopo una prima parte ricca di iniziative. FLACHI 6 Alcune accelerazioni gonfie di promesse, si spreme. MORO 6 Dinamico, allarga e avanza, si propone, gli manca la necessaria precisione. TOSTO 6 Attento, preciso e concreto. VINCI 6 Nel bene e nel male, sempre coinvolto nelle azioni che contano.

G Bocciati

MUSACCI 5.5 Inizia bene, si perde strada facendo. SABATO 5.5 Partita diligente e poco più POZZI 5 Presenza minacciosa, ma è ben controllato e spreca un’occasione nella ripresa a porta vuota.

GG Allenatore

BALDINI 6 Organizza bene i movimenti tra centrocampo e attacco, l’Empoli chiude rigenerato.

BRESCIA GG Promossi

BARONIO 6.5 Senso geometrico e senso del gol. NASSI 6.5 Un utile lavoro sulla sinistra e in appoggio a Caracciolo. Strategico, ma ad autonomia limitata. ZAMBELLI 6.5 Sempre attivo, fino a esaurimento energie. ZOBOLI 6.5 Efficace e sempre presente. ARCARI 6 Infilato presto, alla fine azzera i rischi. BEGA 6 Falloso, anche se non perde di vista l’area in occasione del gol. CARACCIOLO 6 Gli avversari faticano a controllarlo quando gioca di testa. GORZEGNO 6 Spinta apprezzabile a sinistra, fino all’infortunio. Un colpo alla caviglia che lo spedisce all’ospedale. MARECO 6 Se spinge, fa la differenza. POSSANZINI 6 Corre più degli altri e ha più cuore. RISPOLI (3’ st) 6 Prezioso e volenteroso.

G Bocciati EMPOLI. Baronio anticipa Lodi e firma il definitivo 1-1

(LaPresse)

Ancona: alt a Salvioni L’ALLENATORE dell’Ancona Walter Salvioni, è stato squalificato per un turno dal giudice sportivo dopo la gara d’andata dei playout col Rimini. Salvioni non sarà in panchina nel ritorno di sabato a Rimini. Ammende: 15mila euro all’Ancona, 2mila al Rimini.

ZAMBRELLA 5 L’impostazione è sempre ottima, la finalizzazione invece è spesso intralciata da errori vari. Stringe i denti nel secondo tempo, stremato.

GG Allenatore

CAVASIN 6 Squadra affaticata, mette i puntelli. Forse troppi.

GG Arbitro

GAVA 6 Episodi contestati, ma non si notano sviste clamorose.

SERIE D. NEI TRIANGOLARI PLAYOFF TRIS DEI LIGURI, IL GAVORRANO PIEGA IL SALO’

Lo Spezia affonda il Fano. Colpo Viterbese Playout: retrocedono Ciriè, Sestri Levante, Trento, Russi, la Sansovino di Baiano, Tolentino, Grottaglie, Vittoria, Puteolana PLAYOFF

NOTE: andata 1-1, retrocede il Ciriè.

TRIANGOLARE 1

GIRONE B OLGINATESE-CARAVAGGESE

CHIOGGIA SOTTOMARINA-VITERBESE

0-1

CHIOGGIA SOTTOMARINA (4-4-2): Tiozzo 5; Regolini 6.5, Borriero 6, Parise 5, Groppi 6; Doria 7 (43’ st Severgnini ng), Ale. Ballarin 6.5 (46’ pt Rizzi 6), Vianello 6, De Capua 6.5; Ferretti 5 (23’ st L. Boscolo 6), Ragusa 6.5. All.: L. Tiozzo 6 (Renica squalificato). VITERBESE (4-3-2-1): Spironelli 6.5; Grassi 6.5, Merli Sala 6.5, Ingiosi 7, Gasperini 6.5; Lolli 6 (22’ st Manni 6), Pollini 6, Sbaccanti 6; Zanni 6.5, Proietti 6 (12’ st Foderaro 6); Ambrosi 7.5. All.: Favo 6.5. ARBITRO: D’Albore di Caserta 6. RETE: st 46’ aut. Parise (C). ESPULSO: st 20’ Tiozzo (C). CLASSIFICA: Viterbese 3, Chioggia e Renate 0. Prossime partite: mercoledì 10 giugno Renate-Chioggia; domenica 14 giugno Viterbese-Renate.

TRIANGOLARE 2 SPEZIA-FANO

3-0

SPEZIA (4-4-2): Fornari 6; Cintoi 5, Citterio 5.5 (30’ st Nastasi ng), Salvalaggio 5.5, Imburgia 6; Frateschi 6 (15’ st Innocenti ng), Herzan 6, Capuano 7 (20’ st Pessotto ng), Masi 6.5; Triglia 6.5, Lazzaro 7. All.: Rossi 6.5. FANO (4-4-2): Lombardi 5; Carbonari 5.5, Santini 5, Ionni 5, Amaranti 5; Fenucci 5, Magi 5 (1’ st Caprini 5), Santini 5.5, Chiarabini 5 (1’ st Roncarati 6); Pentucci 5, Bartolini 5.5. All.: Gaudenzi 5. ARBITRO: Giorgetti di Cesena 6.5. RETI: pt 2’ rig. e 22’ Lazzaro; st 16’ Capuano. ESPULSO: st 22’ Santini (F). CLASSIFICA: Spezia 3, Fano e Vico Equense 0. Prossime partite: mercoledì 10 giugno: Vico Equense-Fano; domenica 14 giugno: Vico Equense-Spezia.

TRIANGOLARE 3 GAVORRANO-SALÒ

1-0

GAVORRANO (4-4-2): Vaccarecci 7.5; Cirinei 6 (17’ st Bugliani 6), La Rocca 6.5, Stefani 6.5, Miano 7.5; Gemignani 6, Biggi 7, Menciassi 6.5, Di Iorio 7 (39’ st Guidoni ng); Sala 6.5 (16’ pt Bonuccelli 6), Cosimi 6. All.: Magrini 6.5. SALO’ (4-4-2): Gargallo 6.5; Sberna 6 (20’ st Picardi 6), Longhi 6, Sella 6.5, Ruopolo 6; Leonarduzzi 6.5 (46’ st Girardi ng), Quarenghi 7, Guardigli 6, Ndzengue 6; Scioli 6.5, Paghera 5.5 (1’ st Zanardo 6). All.: Zanoncelli 6. ARBITRO: Abbattista di Molfetta 6.5. RETE: pt 32’ Di Iorio. CLASSIFICA: Gavorrano 3, Nocerina e Salò 0. Prossime partite: mercoledì 10 giugno: Salò-Nocerina; domenica 14 giugno: Nocerina-Gavorrano.

GIRONE A SESTRI LEVANTE-SESTRESE

1-0

SESTRI LEVANTE (4-3-1-2): Cacchioli 6; Avellino 5.5, Zunino 6, Ranieri 5.5, Silvestri 6.5; Lanati 6, Cestari 5.5 (33’ st Michelis ng), Termini 6.5; Balducci 5 (12’ st Paterno 6); Siligato 5.5 (20’ st Cavallo 5), Travaini 5.5. All.: Seghezza 6. SESTRESE (4-4-2): Chinchio 5.5; Glauda 6, Garrasi 6, Gallotti 6.5, Romeo 6; Maisano 7 (42’ st Bonavitacola ng), Virgili 6 (10’ st Rizqaoui 6), Gadau 6, Ramenghi 6.5; Piacentini 6, Cadenazzi 6.5 (34’ st Sigona ng). All.: Balboni 6. ARBITRO: Valente di Roma 6.5. RETE: st 49’ Lanati. NOTE: andata 1-4, retrocede il Sestri Levante.

VALLE D’AOSTA-CIRIÈ

4-1

VALLE D’AOSTA (4-4-1-1): Stefanini 6; Oliveira 6, Corteggiano 7, Buccellato 6.5, Perziano 6.5; Furfori 6.5, Memushaj 7.5, Pettinicchio 6, Bottiglieri 6 (28’st Pepe 6); Caputo 6 (18’ st Balbis 6.5); Cicino 6.5 (38’ st Strobl ng). All.: Sottili 7. CIRIE’ (4-4-2): Peirano 5; Garino 6, Bo 6, Cretazzo 6, Balagna 6; Fioccardi 6.5, Atteritano 6, Brollo 6, Pantaleo 6; Palombo 6, Bergantin 6. All. Koetting 6. ARBITRO: Ros di Pordenone 6. RETI: pt 15’ Furfori (VdA), 43’ Fioccardi (C); st 21’ Memushaj (VdA), 24’ Bottiglieri (VdA), 29’ Cicino (VdA).

1-1

OLGINATESE (4-3-2-1): Valsecchi 6; Viganò 6, Di Nardo 6, Bergamini 6, Defendi 6; Cinicola 6, Pomini 6 (1’ st Rampinini 6), Gerosa 6; Danieli 6 (21’ st Bonacina 6), Rossi 6; Castelnuovo 6. All.: Dell’Orto 6. CARAVAGGESE (4-4-2): Sulla 6; Tebaldini 6, Rossinetti 6, Panzeri 6, Forlani 6; Ballardin 6, Angius 6 (39’ st Owusu ng), Cinetti 6 (35’ st Panelli ng), Moronti 5.5; Ligarotti 5.5 (11’ st Arrigoni 6), Sonzogni 6. All.: Del Prato 6. ARBITRO: D’Angelo di Ascoli Piceno 6. RETI: pt 39’ Sonzogni (C); st 14’ Rampinini (O). ESPULSO: st 30’ Rampinini (O). NOTE: andata 0-0, retrocede la Caravaggese per il peggior piazzamento in campionato.

CARATESE-MERATE

1-0

CARATESE (4-4-2): Nicoletti 6; Grigis 6, Bernareggi 5.5 (30’ st Caruso 6), De Angeli 6, Folcia 6; Lupi 5 (38’ st Trombetta ng), Galluccio 6, Tassoncini 5.5 (15’ st Musella 6), Farina 6; Chimenti 6, Rocca 6. All.: Cesana 6. MERATE (5-3-2): Manzoni 6; Slanzi 6, Capetti 6, Vallefuoco 6, Ghilardi 6, Mora 6 (46’ st Ricci ng); Crippa 6, Semeraro 6 (34’ st Zamboni ng), Bosio 6; Aliotta 6, Basso La Bianca 5.5 (28’ st Gabaglio 5). All.: Scarnecchia 6. ARBITRO: Fabbri di Ravenna 6. RETE: st 45’ Rocca. ESPULSI: st 46’ De Angeli (C), 49’ Zamboni (M) e l’allenatore Cesana (C). NOTE: andata 0-1, retrocede il Merate per il peggior piazzamento in campionato.

GIRONE C TRENTO-MONTECCHIO

1-3

TRENTO (4-2-3-1): Deromedi 6.5; Badona Monteiro 5, Balleello 6, Di Napoli 6.5 (33’ st Garofalo 6), Dambra 6; Paissan 5, Lavrendi 6 (37’ st Meligeni ng); Bresciani 6 (37’ st Iaboni ng), Bez 5.5, Cacciotti 5; La Canna 6.5. All.: Merlino 5.5. MONTECCHIO (4-4-2): Scalabrin 6; Camerra 6, Ferrari 6, Carlassara 6, Vanzo 6; Fortunato 5 (16’ st Righetto 7), Tresso 6 (48’ st Bozzola ng), Roverato 7, Dorio 5; Rovetti 6.5 (27’ st Marchese 6.5), Gallo 5.5. All.: Venturini 6. ARBITRO: La Penna di Roma 7. RETI: st 21’ Roverato (M), 29’ La Canna (T) rig., 37’ Marchese (M), 40’ Righetto (M). ESPULSO: st 50’ Paissan (T) NOTE: andata 1-1, retrocede il Trento.

SOMMA-MONTEBELLUNA

PLAYOUT

VIRTUS CASTELFRANCO-SUZZARA

1-1

SOMMA (4-4-2): Carpi 6; Marconi 6, Adami 6, Santoro 6 (37’ st Benedetti ng), Segala 6; Angelico 5.5 (27’ st Filizola 6), Pinali 6.5, Cipriani 5.5, Vecchione 6 (29’ st Capelloni ng); Bortolotti 6, Finazzi 6. All.: Sona 6. MONTEBELLUNA (4-4-2): Cavarzan 6; Marchetti 6.5, Formentin 6, Masini 6.5, De Checchi 6; Lopez 6.5 (47’ st Schiavon ng), Stevanin 6.5, Tessaro 6, Comoli 7 (33’ st Vettoretto ng); Furlanetto 6, Scappin 6 (6’ st Nobile 6). All.: Colombo 6. ARBITRO: Maresca di Napoli 6. RETI: pt 11’ Comoli (M), 24’ Pinali (S). ESPULSO: st 49’ Segala (S). NOTE: andata 0-1, retrocede il Somma.

GIRONE D RUSSI-CASTELLANA

2-2

RUSSI (4-4-2): Marzi 5; Calviello 5.5, Selleri 5, Pacini 5.5, Antoniacci 6.5; Mosconi 6, Asturi 6 (17’ st Pasini 6), Rinaldini 6.5, Rossi 6.5 (23’ st Traini 6); Tosi 6.5 (20’ st Melandri 6.5), Marini 6.5. All.: Paciotti 6. CASTELLANA (4-4-2): Signorini 6; Burlotti 5.5, Bersi 6, Bastia 6, Florindo 6; Pedrocca 6.5, Prandelli 6.5 (44’ st Cauzzi ng), Piovanelli 5.5, Beschi 5.5 (10’ st Thae 6.5); Pupita 4.5, Carlet 7.5 (49’ st Casapulla ng). All.: Graziani 6. ARBITRO: Fogliano di Perugia 6. RETI: pt 9’ Marini (R), 38’ Carlet (C); st 24’ Carlet (C), 45’ Antoniacci (R). ESPULSI: pt 41’ Pupita (C), st 15’ Pacini (R). NOTE: andata 0-1, retrocede il Russi.

1-1

VIRTUS CASTELFRANCO (4-4-2): Petruzzelli 6; Delnevo 5, Tammaro 6, Mayer 6, Spinazzi 6; Mantovani 6 (37’ st Ovsyannikov ng), Busatti 6, Venezia 6, Di Gaudio 6 (30’ st Di Virgilio ng); Visciglia 6.5, Galati 6.5 (10’ st Rosi 6). All.: Chezzi 6. SUZZARA (4-4-2): Caleffi 6; Ricca 6, Lampugnani 6.5, Consoli 6.5, Latini 5 (1’ st Sagna 6); Zanola 6, Di Maio 6, Scarpato 6.5, Catalano 6; Sene 6.5, Spanu 6. All.: Giunta 6. ARBITRO: Saia di Palermo 6.5. RETI: pt 43’ Visciglia (VC) rig.; st 31’ Consoli (S). NOTE: andata 0-0, retrocede il Suzzara per il peggior piazzamento in campionato.

GIRONE E SANSOVINO-SANGIMIGNANO

1-2

SANSOVINO (4-4-2): Lattanzi 5; Guzzetti 4, Rosi 4, Leto 6, Nieri 5; Sorbini 5, Di Palma 5.5, Cimadomo 6, Acatullo 5 (18’ st Ventura 5); Faralli ng (21’ pt Morandini 6), Balestri 6 (25’ st Baiano ng). All.: Baiano 6. SANGIMIGNANO (4-4-2): Mollo 6; Olivieri 6 (2’ st Nencini 6), Rigoli 7, Bianconi 7, Ulivi 6; Conti 6, Illiano 7, Campana 7, Rosso 7; Mariotti 6.5 (25’ st Taglialatela ng), Tamberi 6.5 (45’ st Messeri ng). All.: Maraia 7. ARBITRO: Operato di Isernia 5. RETI: pt 2’ Leto (SS); st 20’ Rigoli (SG), 35’ Rosso (SG). ESPULSI: al 40’ st Rosi (S), al 42’ st allontanato il tecnico del Sangimignano Maraia. NOTE: andata 0-1, retrocede la Sansovino.

FORTIS JUVENTUS-PONTEVECCHIO

1-0

FORTIS JUVENTUS (4-4-2): Cionini 6; Galli 6.5, Zuffanelli 6 (42’ st Guidotti ng), Ballini 6 (32’ st Vannucci ng), Figus 7.5; Ezzarouali 6, Vigiani 6.5, Ferri 6, Gucci 6; Giannelli 6 (12’ st Giannoni 6), Pieroni 6.5. All.: Donatini 6.5. PONTEVECCHIO (4-4-2): Farabbi 6.5; Battaglini 6, Fatone 6.5, Schiattelli 6, Martinetti 6 (24’ st Brunori 6); Ricci 6.5, Mangionami 6, Pelliccia 6 (40’ st Arcioni ng), Marri 5; Cecchini 6.5, Bartoccini 6 (29’ st Falcinelli ng). All.: Matrecano 6. ARBITRO: Pairetto di Nichelino 6. RETE: st 50’ Figus. ESPULSI: st 25’ il tecnico della Fortis Donatini, 27’ Marri (P). NOTE: andata 1-2, retrocede la Pontevecchio per il peggior piazzamento in campionato.

GIRONE F ELPIDIENSE-LUCO CANISTRO

0-2

ELPIDIENSE (4-4-2): Armellini 5.5; Ceteroni 5.5, Capparuccia 6, Ranciari 6, Biondi 5.5 (38’ st Marilungo ng); Ledda 6 (40’ st Carlini ng), Bessone 5.5, Valente 5.5, Zoli 6 (40’ st Catini ng); De Marco 6.5, Caporaletti 6. All.: Clerici 6. LUCO CANISTRO (4-4-2): Di Girolamo 6; Vernile 6, Iachetti 6.5 (1’ st Donzelli 6.5), Antonelli 6.5, Grasso 6 (30’ st Di Antonio 7); Regner 6, Marinilli 6.5, Marangon 6.5, Bisegna 6 (1’ st Laudiero 6.5); Pedalino 7, Di Genova 6. All.: Iodice 6.5. ARBITRO: De Meo di Foggia 6.5. RETI: st 34’ Di Antonio, 39’ Pedalino. NOTE: andata 1-0, retrocede l’Elpidiense.

REAL MONTECCHIO-TOLENTINO

1-0

REAL MONTECCHIO (4-2-3-1): Pierini 6; Parisi 6, Mengo 6, Savini 6.5, Bianchi 7; Paoli 6.5, Truffelli 6; Vitaioli 6, Campo 7 (30’ st Aziz ng), Borrelli 6.5 (43’ st Mortaro ng); Greco 6 (20’ st Pacciarini 6). All.: Procopio 6.5. TOLENTINO (3-5-2): Grisogani 6; Calanchi 6.5, Ortolani 5.5 (4’ st Nobili 6), Savio 6; Bigoni 6, Iachini 5.5 (11’ st Malaccari 4.5), Contigiani 6, Marasca 6, Cremaschini 5.5; Bellucci 6.5, Girgenti 6 (20’ st Marani 6). All.: Favi 6. ARBITRO: Mangialardi di Pistoia 6. RETE: pt 1’ Borrelli rig. ESPULSO: st 18’ Malaccari (T). NOTE: andata 0-0, retrocede il Tolentino.

GIRONE G LUPA FRASCATI-GUIDONIA

1-2

LUPA FRASCATI (4-4-2): Apruzzese 6; Casciotti 6, Gama 6, Gialli 6, Scocozza 5.5; Viscusi 6 (32’ st Marziale ng), Giacinti 6, Rubino 6 (13’ st Ferri 6), Cuppitelli 6 (24’ st Peduzzi 5.5); Anselmi 5.5, Pedrocchi 6.5. All.: Santinelli (Argenio squalificato) 6.

GUIDONIA (4-4-2): Oparà 6; Larosa 6, Calabresi 6, Razzini 6, Colella 6; Luzi 7, Cascini 6 (24’ st Severini 6), Muzzachi 6.5, Silvestrini 6.5 (21’ st Fatati 6); Gallaccio 6.5 (35’ st Caponetti ng), Cerone 6. All.: Ferretti 6.5. ARBITRO: Ripa di Nocera Inferiore 6. RETI: pt 45’ Pedrocchi (LF); st 14’ Silvestrini (G), 18’ Gallaccio (G). NOTE: partita giocata a Canistro a porte chiuse. Andata 0-3, retrocede la Lupa Frascati.

CASTELSARDO-FERENTINO

0-0

CASTELSARDO (4-4-2): Della Rocca 6; Gareddu 6.5, Cutolo 6.5, Ventricini 6.5, Carrucciu 6; Lupo 6 (30’ st G. Sanna ng), Manca 6.5, M. Sanna 6.5, Garrucciu 6.5 (17’ st Zola 6); Falchi 6 (24’ st Sias 6), Tribuna 6.5. All.: M. Sanna 6.5. FERENTINO (4-4-2): Mangiapelo 7; De Angelis 6, Cocca 5.5, Deodati 5.5 (5’ st Squillacioti 6.5), Felici 6.5; Cucchi 6 (26’ st Colarossi 6), Virgili 6.5, Bonacquisti 6.5, Amabile 5.5 (18’ st Ferrentino 6.5); Rovira 5.5, Novembrino 5.5. All.: Castiello 6. ARBITRO: Manganiello di Pinerolo 6. ESPULSO: st 39’ Cocca (F). NOTE: andata 1-1, retrocede il Ferentino per il peggior piazzamento in campionato.

GIRONE H S. ANTONIO ABATE-SPORTING GENZANO

2-0

SANT’ANTONIO ABATE (4-4-2): Corcione 6.5; Attanasio 6.5 (21’ st Vitiello 6), Coccurullo 6, Itri 6, De Girolamo 6.5; Pepe 7, Somma 7, Chierchia 6.5, Agnello 6.5; Maffucci 7 (32’ st Riccardi ng), Cocuzza 6.5 (1’ st Piemonte 6.5). All.: Nastri 6.5. S. GENZANO (4-4-2): Veneziano 6.5; Fiore 5, Trifone 4, Carlino 5.5, Autiero 5.5 (7’st Malito 6); Compierchio 5.5 (29’st Gargano ng), Papagni 5.5, Riccio 5, Rega 5 (20’ st Salbini 5.5); Murano 5.5, Buonocore 6. All.: Bacci 6. ARBITRO: Battipaglia di Padova 6.5. RETI: st 5’ Chierchia, 45’ Somma. ESPULSI: st 23’ Riccio (G), 27’ Trifone (G). NOTE: al 27’ st Maffucci (S) sbaglia un rigore (parato). Andata 1-0, retrocede lo Sporting Genzano.

BITONTO-GROTTAGLIE

1-0

BITONTO (4-2-3-1): Lima 6; Cantatore 5.5, Camasta 6.5, Falanca 6, Montefusco 6; De Santis 6, Caccavale 6.5 (41’st Dentamaro ng); V. Modesto 6 (13’ st Nasca 6), Di Bitetto 6 (18’ st Romeo 6), Logrieco 6.5; Infantino 6.5. All.: Ruisi 6.5. GROTTAGLIE (4-4-2): Di Leo 6.5; Di Quinzio 6, Camassa 6, Bennardo 6 (24’st Pirone 6), Ianneo 6 (3’st Favret 6); D’Amario 6.5, Latartara 5.5, D’Amblè 6.5, Carteni 6 (1’ st Pastano 6); De Angelis 5.5, Piperissa 5. All.: Orlando 6. ARBITRO: Zivelli di Torre Annunziata 6. RETE: pt 24’ Logrieco. ESPULSO: st 17’ Cantatore (B). NOTE: andata 0-0, retrocede il Grottaglie.

GIRONE I ATLETICO PUTEOLANA-CASTROVILLARI

1-1

ATLETICO PUTEOLANA (4-3-3): Ambra 6; Volpecina 6, Ciotola 6, Pomposo 6.5, De Fenza 5.5 (1’ st M. Del Giudice 4); Cappiello 5.5 (1’ st Di Bonito 6.5), Costagliola 6.5, D’Andria 6 (28’ st Aloe 7); Polverino 4.5, Cirillo 6, Bifaro 6. All.: Rogazzo 6. CASTROVILLARI (4-4-2): Spingola 6.5; Costanzo 6, Ruggiero 6.5, Caridi 6, Leta 6; Pizzini 6 (21’ st Aronne 6), Andreoli 6.5, Ferrari 7, Maffei 6 (17’ st Greco 6); Prete 6, Cambria 6 (41’ st Scarlato ng). All.: Viola 6. ARBITRO: Mariani di Aprilia 6. RETI: pt 10’ Ferrari (C); st 46’Aloe (P). ESPULSI: st 3’ M. Del Giudice (P), 47’Polverino (P). NOTE: andata 0-1, retrocede l’Atl. Puteolana.

PALAZZOLO-VITTORIA

1-0

PALAZZOLO (4-5-1): La Malfa 6.5; Teriaca 7.5 (15’st Porchia 6.5), Alderuccio 6.5 (30’st Tarascio ng), Armenio 6.5, Trovato 6.5; Messina 6.5, Marletta 6.5, R. Miraglia 6 (20’ st Fusca 6.5), Gatto 7, Catania 6; Arena 6.5 All.: Alacqua 6.5. VITTORIA (4-4-2): Cavone 6; Ravalli 5.5, Italiano 5.5, Comandatore 6, Tasca 5.5; Boemia 5.5 (45’st Rizzo ng), Sedu 5.5 (1’st Deffo 6), Tummiolo 6, Baratto 5.5; Morelli 6, Incardona 5.5 (23’ st Nuccio 5.5). All.: Cassia 6. ARBITRO: Monaco di Tivoli 6. RETE: pt 23’ Teriaca. ESPULSO: st 40’ Tasca (V). NOTE: andata 0-1, retrocede il Vittoria per il peggior piazzamento in campionato.

SCUDETTO: SEMIFINALI

La Pro Vasto vicinissima alla finale PRO VASTO-SACILESE 4-2 PRO VASTO (4-4-2): Mai-

nardi 6.5; Scudieri 6.5, Ciotti 6.5, Avantaggiato 6.5, Scielzo 6.5; Fiore 7, Digno 6.5, Della Penna 6 (17’ st Ferreyra 6), Suriano 7 (4’ st Dell’Oglio 7); Soria 7 (4’ st Potenza 6.5), Bonfiglio 6. All.: Di Meo 6.5 SACILESE (4-4-2): Calligaro 6; Colombera 5.5, Vecchiato 6, Faloppa 6.5, Fantin 5 (1’ st Artusi 6); Capalbo 5.5 (29’ st Pllana ng), Gardin 6, Dal Cin 6, Favero 7; Monti 5.5 (35’ pt Da Ros 6), Kabine 6.5. All. De Agostini 6 ARBITRO: Albertini di Ascoli Piceno 6 RETI: pt 5’ Soria (P), 40’ Suriano (P), 43’Fiore (P), 45’ Favero (S); st 21’ Dell’Oglio (P), 25’ Kabine (S)

BIELLESE-SIRACUSA 2-2 (giocata sabato) BIELLESE (4-3-2-1): Mor-

denti 6; Gotta 6.5, Merlin 6, Acquadro 6, Candolini 6 (42’ st Ferrarese ng); Camilli 6.5 (41’ st Coppo ng), Perini 6.5, Scotti 6; Torromino 6, Pasciuti 6.5 (15’ st Bigatti 6); Pierobon 6.5. A disp. Steni, Deagno, Nicolosi, Giordano. All. Prina (in panchina Albertini) 6.5 SIRACUSA (3-4-1-2): Siringo 6; Occhipinti 6.5, Iodice 6.5, Mariniello 6; Accaputo 6, Bufalino 6 (11’ st Dali 6), Cianni 6 (8’ st Berti 6.5), Gaudio 6.5; Giurdanella 6.5; Cosa 7 (26’ st Catania 6), Sarli 6. A disp.: Enea, Garufi, Vinci, Frittitta. All.: Laneri 6.5 ARBITRO: Di Bello di Brindisi 6 RETI: pt 10’ Cosa (S), 14’ Pierobon (B) rig., 22’ Pasciuti (B); st 16’ Cosa (S) DATE Ritorno semifinali: sabato 13 Siracusa-Biellese; domenica 14 Sacilese-Pro Vasto. Finale sabato 20.


LUNEDÌ

LE GA P RO

1

A ªDIGIRONE VI S I O N E

8 GIUGNO 2009

17

PLAYOFF, SEMIFINALI RITORNO

Con Falsini è festa Padova Il Ravenna replica a Patrascu con il “solito” Zizzari: decide l’esterno appena entrato RAVENNA-PADOVA

1-2

RAVENNA (4-4-2): Brignoli 7; Rizzo 6, Ferrario 6, Fasano 6 (40’ pt Ungaro 6), Sabato 6; Trotta 5.5 (1’ st Rossetti 6.5), Sciaccaluga 6.5, Roselli 6 (25’ st Zecchin ng), Pettinari 6; Zizzari 7, Curiale 5. A disp. Rossi, Ciuffetelli, Calzi, Filipi. All. Atzori 6 PADOVA (4-3-1-2): Cano 6.5; Petrassi 6, Faisca 6.5, Cesar 6.5, Di Venanzio 6; Jidayi 7 (38’ st Baccolo ng), Patrascu 7, Pederzoli 6 (31’ st Falsini 7); Bovo 6.5; Varricchio 6.5, Filippini 6 (21’ st Rabito 6.5). A disp. Facchin, Bianchi, Baù, Gasparello. All. Sabatini 7 ARBITRO: Carbone di Napoli 4.5 MARCATORI: st 8’ Patrascu (P), 31’ Zizzari (R), 32’ Falsini (P) NOTE: spettatori 5.500 di cui 5.378 paganti per un incasso di 67.827 euro. Ammoniti: Sabato, Ferrario, Roselli, Zizzari (R), Jidayi, Filippini, Varricchio, Patrascu (P). Angoli: 7-2 per il Padova. Recupero tempo: pt 4’, st 5’

RAVENNA. Il boato dei tifosi patavini arriva al fischio finale e prosegue nel dopopartita con le oltre duemila persone accorse al “Benelli” per applaudire i propri giocatori. Vince il Padova ed è gran festa dopo una partita in-

tensa e per certi versi drammatica come impone la legge dei playoff. In avvio Sabatini conferma le intenzioni rilasciate in settimana e parte con un centrocampo molto aggressivo che prende in mano il controllo del gioco e non fa ragionare il reparto avversario. Soffre il Ravenna che lamenta le precarie condizioni fisiche di molti suoi elementi e stenta a contenere gli ospiti che giocano un calcio molto muscolare permesso anche dall’eccessiva condiscendenza del mediocre arbitro in campo, ma riesce a terminare indenne la prima frazione di gioco, anche se nel finale deve fare a meno di Fasano che esce dopo un duro contrasto di gioco rimpiazzato da Ungaro. Con l’inerzia della partita in mano al Padova, Atzori capisce di dover cambiare qualcosa a centrocampo ed inserisce Rossetti al posto di Trotta ed il Ravenna ha subito al 6’ un’occasione con Cu-

riale, molto lontano da una condizione fisica decente, che appena dentro l’area conclude però debolmente su Cano. Un minuto dopo c’è un rigore dubbio accordato al Padova che, però Pederzoli spreca facendosi parare il tiro dallo straordinario Brignoli di questa stagione. Lo scampato pericolo sembra poter dare vigore al Ravenna, ma è ancora il signor Carbone a smorzarne la carica accordando una punizione dal limite al Padova, apparsa inesistente. E’ bravo Patrascu a telecomandare la palla all’incrocio e a dare il vantaggio alla propria squadra. Il Ravenna è alle corde e per diversi minuti fatica ad abbozzare una reazione, mentre gli scatenati avversari sembrano possedere energie da vendere. Proseguono le sostituzioni ed entrano prima Rabito al 21’ per Filippini poi quattro minuti dopo Zecchin, l’ultima disperata carta a disposizione d’Atzori per rie-

quilibrare la partita, ma è Sciaccaluga a sfiorare il gol al 25’ con una magistrale punizione deviata in angolo dall’attento Cano. Pareggio che è raggiunto al 31’ con una verticalizzazione di Sciaccaluga, la spizzicata di Rossetti, la maestria del capocannoniere del girone Zizzari che in girata insacca il gol numero 17 della sua eccezionale stagione e riporta in finale la sua squadra. Così sperano i ravennati, ma un minuto dopo Ferrario è travolto nella propria area e resta a terra, Jiday mette la palla sul secondo palo ed il neo entrato Falsini grazie ad una fortunata carambola con il palo la mette dentro e riporta in paradiso i suoi tifosi. C’è spazio nel convulso finale per un rigore reclamato per un atterramento di Zizzari e cinque minuti di recupero che chiudono la partita e la stagione della squadra giallorossa. MAURIZIO CORENI (DTS)

PLAYOUT: LECCO-SAMBENEDETTESE 1-0

Lecco: Carrara firma la salvezza La Samb scende in Seconda LECCO (4-1-4-1): Zappino 6.5; D’Ambrosio 6.5, Grimaldi 6, Galeotti 6 (15’ st Romanelli 5), Chomakov 7; Mateo 7; Carlini 6.5, Bernini 6, (23’ st Carrara 7), Antonioni 6.5, Guglieri 6.5; Montalto 6.5 (12’ st Alteri 6). A disp. Andreoletti, Corti, Sangiovanni, Preziosi. All. Pellegrino: 6.5 SAMBENEDETTESE (4-4-2): Marconato 7; Tinazzi 5, Sirignano 6, Palladini 7, Lanzoni 5.5; Caccavalle 6, Magnani 6 (13’ st Pippi 6), Traini 6, Cammarata 5.5; Ferrini 6 (1’ st Forò 5), Titone 6 (1’ st Morini 6). A disp. Dazzi, Bonfanti, Carozza, Califano. All. Rumignani 6 ARBITRO: Nasca di Bari 6 MARCATORI: st 39’ Carrara NOTE: spettatori 4.221 per un incasso di 41.448 euro. Espulsi: al 41’ st Romanelli (L) e Carozza (S). Ammoniti: Galeotti, Zappino (L), Caccavalle, Pippi (S). Recupero tempo: pt 3’, st 5’. Colpito al volto con un pugno l’ex patron del Lecco, Riva. Un ispettore di polizia, spinto a terra dal calciatore rossoblù Califano, sbatteva il capo, ricoverato al Manzoni di Lecco veniva curato con dieci punti di sutura

PRO PATRIA-REGGIANA 3-2

LECCO.Dopo tanta sofferenza,il Lecco di Pellegrino vidima il biglietto che permette l’ingresso nella carrozza di Prima Divisione anche per il prossimo campionato. Contro la Sambe-

Gol e brividi: la Pro Patria conquista la finale

PRO SESTO-VENEZIA 1-1

Sotto di due reti, i lombardi rimontano con Dalla Bona, Toledo e Do Prado PRO PATRIA-REGGIANA

3-2

PRO PATRIA (4-2-3-1): Giambruno 6; Music 7, Morello 6.5 (39’ st Polverini ng), Urbano 7, Barjie 6.5; Dalla Bona 8, Cristiano 7; Melara 6.5 (23’ st Zappacosta ng), Do Prado 7, Toledo 8; Mosciaro 6.5 (34’ st Correa ng). A disp. Devona, Bruccini, Migliorini, Cosentini. All. Lerda 7 REGGIANA (3-5-2): Tomasig 7; Stefani 7, Zini 6.5, Mei 6.5; Cardini 7 (18’ st Martini ng), Padoin 6, Grieco 6.5, Maschio 7, Scantamburlo 6 (10’ st Bruno 6.5); Alessi 7 (29’ st Dall’Acqua ng); Ingari 7. A disp. Ambrosio, Esposito, Arati, Acosty. All. Pane 7 ARBITRO: Liotta di Lucca 6 MARCATORI: pt 15’ Ingari (R), 28’ Stefani (R), 38’ Dalla Bona (P); st 4’ Toledo (P), 49’ Do Prado (P) NOTE: spettatori 3.750 per un incasso di 50.875 euro. Ammoniti: Toledo, Barjie (P), Mei e Zini (R). Angoli: 4-4. Recupero tempo: pt 1’, st 5’

BUSTO ARSIZIO. Rischia di affogare la Pro Patria, poi la squadra di Lerda risale la china impetuosa, conquistando la finale dei playoff, nella quale la squadra di Busto giocherà con il Padova. La Reggiana pregusta l’impresa per una buona parte della gara, intravede il paradiso, ma poi i tigrotti la ricacciano all’inferno. Allo Speroni va in scena la copia dei novanta minuti di sette giorni prima al Giglio; meno scoppiettante, ma altrettanto avvincente della gara di una settimana fa, con i bustocchi che soffrono la partenza lanciata degli emiliani e già al quarto d’ora vanno in vantaggio con Ingari che mette nel sacco

di sinistro su assist di testa di Alessi. La reazione dei padroni di casa non si vede, arriva invece il raddoppio con Stefani pronto a raccogliere il passaggio di Ingari dopo che il centravanti aveva vinto un contrasto in area con Morello. Pro Patria intorpidita dall’uno-due, ma Dalla Bona cava dal cilindro un calcio di punizione al

38’ di precisione e potenza che va nel sette e rimette la Pro sui binari ritrovando fiducia e coraggio. La ripresa, invece, è tutta di marca casalinga. Fioccano le occasioni da rete per i padroni di casa, a cominciare dallo straordinario pareggio di Toledo al 4’, che semina sette avversari in un dribbling impetuoso e dal limite del-

Prima divisione - Girone A PLAYOFF

PLAYOUT

VERDETTI

Semifinali 31/5 e 7/6

31/5 e 7/6

Promosso in serie B

G

5ª REGGIANA ANDATA 4-5

RITORNO 2-3

G

2ª PRO PATRIA

G

4ª PADOVA ANDATA 1-1

G

RITORNO 2-1

Finali 14 e 21/6 G

PRO PATRIA ANDATA -

G

RITORNO -

PADOVA*

17ª VENEZIA ANDATA 3-1

RITORNO 1-1

CESENA

G

14ª PRO SESTO

G

Retrocesse in 2ª Divisione

16ª SAMB

LEGNANO PRO SESTO SAMB

ANDATA 0-0

* andata in casa

3ª RAVENNA

G

G

RITORNO 0-1

15ª LECCO

nedettese, nel ritorno casalingo, bastava un pareggio alla squadra di mister Pellegrino per restare in Prima.Tuttavia,un “golasso”di Daniel Carrara a sei minuti dal termine scacciava definitivamente le streghe dal Ceppi: doppio rimpallo vinto dal giocatore di casa, scorribanda nelle praterie marchigiane e cannonata appena sotto l’incrocio della porta difesa da Marconato, incolpevole veramente nell’occasione, vista la staffilata del giocatore del Lecco (subentrato al 23’ della seconda frazione di gioco a Bernini). Da segnalare un palo colpito da Morini al 31’ del secondo tempo, nell’occasione più pericolosa creata dalla squadra marchigiana. In definitiva una salvezza meritata quella ottenuta dalla squadra lombarda dopo una stagione sofferta. Per la Sambenedettese, alle prese con varie vicissitudini, la ripartenza sarà dalla Seconda Divisione.In coda gli incidenti che hanno coinvolto tesserati e forze dell’ordine con un ispettore di polizia trasportato in ospedale per le cure del caso. ALESSANDRO MONTANELLI (DTS)

Alla Pro Sesto non basta il pari Venezia salvo grazie a Ibekwe

l’area fa partire un diagonale che si deposita nell’angolino della porta dell’estremo difensore della squadra ospite. A questo punto si aprono praterie per la squadra di Lerda, visto che gli ospiti sono costretti a scoprirsi per tentare l’impresa, ma i suoi contropiedi non vengono finalizzati per errori sottomisura di Do Prado al 12’ e poi di Mosciaro tutto solo davanti a Tomasig su assist di Toledo al sedicesimo. Dopo due minuti è lo stesso Toledo che impegna in angolo l’estremo difensore granata. Al quarto di recupero, un’azione tutta sudamericana Correa-Toledo-Do Prado mette il sigillo alla vittoria. GIOVANNI TOIA (DTS)

PRO SESTO (4-3-3): Offredi 6; Campi 5.5 (24’ st Porro 6), Perfetti 5, Preite 6, Lambrughi 6; Di Quinzio 6.5, Boisfer 5, Bedin 6; Beretta 6, Bottone 6, Bertolini 6.5. A disp. Ferrari, Bugno, Tursi, Caprini, Mele, Bamba. All. Discepoli 6 VENEZIA (4-4-2): Aprea 8; Semenzato 6, Bertotto 6.5, Lebran 6, Lanzara 5.5; Collauto 6 (37’ st Mandorlini ng), Drascek 6, Ruffini 6, Rebecca 6 (24’ st Poggi 6); Ibekwe 5.5, Momentè 5 (49’ st Tricoli ng). A disp. Lotti, Gardella, Bono, Morelli. All. Serena 6.5 ARBITRO: Giancola di Vasto 4.5 MARCATORI: pt 44’ Ibekwe (V); st 36’ Porro (P) NOTE: spettatori: 2.000 per un incasso di 25.000 euro. Espulsi: 15’ st Ibekwe (V) per proteste, 39’ st l’allenatore della Pro Sesto, Discepoli per proteste e al 43’ st Perfetti (P) per comportamento non regolamentare. Ammoniti: Lambrughi, Preite, Di Quinzio, Boisfer e Bottone (P), Aprea, Semenzato, Collauto, Momentè, Ibekwe (V). Angoli: 8-1. Recupero tempo: pt 1’, st 7’

SESTO SAN GIOVANNI. Alla Pro Sesto non basta il pareggio casalingo contro il Venezia per mantenere per il quinto anno di seguito la categoria. I lagunari, invece, dopo il 3-1 dell’andata, festeggiano una salvezza raggiunta al termine di una stagione molto travagliata e possono ricominciare a sperare di tornare ai livelli di un tempo. Il vantaggio veneto arriva al 44’ con Ibekwe che, imbeccato da Rebecca, insacca a fil di palo. Il pareggio sestese è firmato al 36’ della ripresa da Porro che di testa infila Aprea. A fine gara tanta amarezza e qualche rammarico in casa biancoceleste, soprattutto per i presunti due rigori non concessi poco prima dello scadere. MARIA CHIARA MESSA (DTS)

PLAYOFF. I PIEMONTESI “PAREGGIANO” LO 0-1 DELL’ANDATA E SI QUALIFICANO

LE GA P RO

2

A ªDIGIRONE VI S I O N E

ALESSANDRIA-OLBIA

Lampo di Briano: l’Alessandria liquida l’Olbia I sardi si arrendono alla prodezza del centrocampista. Artico: «Sapevamo di poter contare sull’aiuto dei nostri tifosi» 1-0

ALESSANDRIA (4-1-2-3): Servili 6.5; D’Aniello 7, Cozza 7, Cammaroto 7 (17’ st Zappella 6.5), Schettino 7; Briano 8; Mateos 7, Buglio 7; Motta 7 (38’ st Ciancio ng), Artico 7.5, Rosso 6.5 (28’ st Buelli 6). A disp. Cicutti, Longhi, Damonte, Pelatti. All. Foschi 7 OLBIA (4-4-2): Righi 6; Gilardi 6, Zeoli 6.5 (26’ st Testa, 6), Collacchioni 5.5, Varriale 6; Soro 6, Bussi 6.5 (31’ st Volpe ng), Simoncelli 6, Cazzola 5.5; D’Allocco 6 (17’ st Bordacconi, 5.5), Giglio 5.5. A disp. Rosano, Fedeli, Scalise, Memé. All. Vullo 6 ARBITRO: Stefanini di Livorno 7 MARCATORI: st 7’ Briano NOTE: spettatori 4.200, incasso non comunicato. Ammoniti: Cozza, D’Aniello, Buglio (A), Collacchioni e Soro (O). Angoli: 8-5 per l’Alessandria. Recupero tempo: pt 1’, st 5’. Tafferugli a fine gara tra le due tifoserie

ALESSANDRIA. Al 7’ nel sette, capolavoro di Briano. Numero magico della magia grigia.Dei «grandissimi grigi»,paternità della definizione al presidente Gianni Bianchi, che la estende a tutti i protagonisti «di una partita epica, uno spettacolo come Alessandria non godeva da tempo». Godimento conquistato con sofferenza, perché il secondo posto è un aiuto, ma al fischio d’inizio è l’Olbia in vantaggio dopo i 90’ al Nespoli e la voglia di segnare in fretta e riportare i privilegi dalla parte alessandrina rischia di trasformarsi in frenesia e cozzare contro il muro dei sardi, tatticamente ben messi. Supremazia alessandrina, ma il primo tiro arriva solo al 29’ con Rosso, che si gira bene al limite, ma trova Righi pronto. Il desiderio cresce, il Moccagatta è una bolgia. «E noi sapevamo di poterci appoggiare al Moccagatta»,sottolinea Fabio Artico, che recupera in extremis e diventa, una volta di più, il valore aggiunto. Desiderio, speranza, la sensazione che potrebbe bastare un episodio. Serve una prodezza, uno di quei gol che da solo vale il prezzo del biglietto: al 7’, appunto, quando Buglio va sulla bandierina di sinistra, la difesa intercetta il suo tiro, la palla s’impenna, e Briano, al limite, sa bene che non è da controllare e ragionare. Al contrario, è da calciare subito, mentre ancora è in discesa, destro di collo pieno, nel sette, dove Righi non arriva. Il gol che manda l’Alessandria alla finale promozione e che, per poco, non la manda in tilt. Perché la gioia è così grande, che per 5’ almeno si fatica a ragionare in campo. L’Olbia, però, non ne approfitta, e i grigi si riorganizzano in fretta. Artico ci prova su punizione, il portiere ci arriva, l’unico brivido al 19’, sulla staffilata a pelo d’erba di Varriale, dai 20 metri, che esce di poco. L’Alessandria potrebbe chiudere i conti al 24’, quando Motta pesca Rosso libero all’altezza del dischetto, ma il portiere si oppone con il corpo. E, allora, si soffre, anche se i sardi non affondano mai e i grigi accennano anche il contropiede.Potrebbe raddoppiare Zappella,al 36’,versione attaccante,tacco e destro che passa sulla traversa.Poi è conto alla rovescia verso la gioia dei quattromila e più. Verso Como, verso un sogno che continua. Meritatamente. MIMMA CALIGARIS (DTS)

COMO-RODENGO SAIANO 0-0

PLAYOUT: MONTICHIARI-CARPENEDOLO 1-1

Il Rodengo Saiano non fa paura Il Como passa senza emozioni

Il Montichiari si butta via

COMO-RODENGO SAIANO

Con un uomo in più è beffato dal Carpenedolo

0-0

COMO (4-1-3-2): Malatesta 6.5; Maggioni 6.5, Brioschi 6, O. Brevi 6, Franco 6; E. Brevi 7; Kalambay 6 (36’ st Balleri ng), Salvi 6, Fofana 5 (21’ st Guazzo ng); Facchetti 6 (41’ st Goretti ng), Adobati 6. A disp. Tornaghi, Taormina, Sehic, Bretti. All. Di Chiara 6 RODENGO SAIANO (4-4-2): Lamacchia 6; Pigoni 6 (41’ st Vezzoli ng), Coly 6.5, Bertoni 6, Cassaro 6; Bonomi 5,5, Calvi 6, Speranza 6 (21’ st Martinelli 5.5), Marrazzo 5.5 (11’ st Sinato 5.5); Guariniello 6, Preti 6. A disp. Pedersoli, Savoia, Sandrini, Ceravolo. All. Braghin 5.5 ARBITRO: Donati di Ravenna 5 NOTE: spettatori: 2626 per un incasso di 35.760 euro. Ammoniti: Maggioni, Franco e Brioschi (C), Bonomi e Vezzoli (R). Angoli: 4-1 per il Como. Recupero tempo: pt 2’; st 5’

COMO. Con il minimo sforzo il Como di Di Chiara si sbarazza di un Rodengo Saiano sì più quadrato in mezzo al campo rispetto ai lariani, ma sceso allo stadio Sinigaglia senza alcuna capacità di pungere davanti a Malatesta, impegnato seriamente solamente al 34’ della ripresa, quando è il portiere azzurro a dire di no a un tiro ravvicinato di Martinelli. Poche le emozioni per gli oltre 2600 spettatori sugli spalti, con un gol annullato al 36’ a Facchetti per un sospetto fallo su Lamacchia. Per il resto, un primo tempo giocato a ritmi blandi badando più a difendere che non ad attaccare e una seconda parte di gara con qualche lampo dei singoli, ben arginati dalle difese avversarie. Al termine dei 180’ è il Como a festeggiare la finale che vale una stagione. ALBERTO GAFFURI (DTS)

Seconda divisione - Girone A PLAYOUT

VERDETTI

PLAYOFF Semifinali 31/5 e 7/6

31/5 e 7/6

G

G

Promosso in 1ª Divisione

5ª OLBIA ANDATA 1-0

RITORNO 0-1

G

2ª ALESSANDRIA

G

4ª RODENGO S. ANDATA 1-1

G

TOTOCALCIO

3ª COMO

RITORNO 0-0

Finali 14 e 21/6 G

ALESSANDRIA ANDATA -

G

RITORNO -

COMO* * andata in casa

17ª CARPENEDOLO ANDATA 1-0

RITORNO 1-1

VARESE

G

14ª MONTICHIARI

G

Retrocesse in Serie D

16ª VALENZANA

PIZZIGHETTONE VALENZANA MONTICHIARI

ANDATA 2-2 G

RITORNO 0-2

15ª ALTO ADIGE

MONTICHIARI-CARPENEDOLO 1-1 MONTICHIARI (4-2-3-1): De La Fuente 6; Muchetti 7, Verdi 6, Zaffagnini 6.5, Tobanelli 6; Bottini 6 (25’ st Fusari R. ng), Fusari S. 6.5; Treccani 5.5 (27’ st Filosi ng), Baido 6, Pedruzzi 5.5 (21’ st Cremona ng); Ferrari 6. A disp. Girelli L., Zani, Coccia, Bertazzoli. All. Gobbo 5.5. CARPENEDOLO (4-1-4-1): Sentimenti 6; Ruffini 5.5, Cirina 6.5, Anesa 6; Wilson 6.5; Nichele 6; Vignali 6 (28’ st Grieco ng), Som 6.5 (10’ st Pagani 6.5), Del Sole 6 (10’ st Orlandi ng), Zagari 6; Zubin 6. A disp. Virgili, Allegrini, Germani, Buzzoni. All. Melotti 7. ARBITRO: Pecorelli di Arezzo 6.5. MARCATORI: pt 34’ Muchetti; st 26’ Pagani. NOTE: spettatori. 1000 circa, per un incasso non comunicato. Espulsi Ruffini (5’ st) e R. Fusari (50’ st). Ammoniti Pedruzzi, Cirina, Anesa, Del Sole. Angoli

4-0 per il Montichiari. Recupero tempo: pt 1’, st 6’.

MONTICHIARI. In vantaggio di un gol e con un uomo in più in campo il Montichiari riesce a lasciarsi sfuggire di mano la salvezza che pareva ormai conquistata e cede davanti alla maggior volontà e determinazione di un Carpenedolo che vede così premiata la sua tenacia con la conquista di un traguardo che sembrava impensabile solo fino ad un mese fa. Anche il confronto di ritorno con i rossoneri allenati da Mauro Melotti vede il Montichiari impegnato a piangere su una montagna di recriminazioni. In effetti un gol di Muchetti, con

una perfetta esecuzione di una punizione dalla tre quarti, manda le due contendenti al riposo con l’undici locale in vantaggio nella corsa verso la salvezza. La giusta espulsione del nervoso Ruffini in avvio di ripresa sembra mettere ulteriormente in discesa la strada dei rossoblu, che però, ancora una volta, comnmettono la grave colpa di non riuscire a chiudere la partita e nel finale offrono il fianco all’affondo del giovanissimo Pagani (classe ‘91) che ha così la gioia di firmare la rete che vale un’intera stagione.

ALTO ADIGE-VALENZANA 2-0

Valenzana giù in Alto Adige ALTO ADIGE (4-4-2): Trini 6; Serao 6.5, Belotti 6, Kiem 6, Veronese 6; Ferretti 5 (7’ st Briglia 6), Bacher 6, Scavone 6, Ghidini 6 (27’ st Fink ng); Di Piazza 7 (34’ st Simonetta ng), Campo 7. A disp. Mair, Vianello, Brugger, Speziale. All. Sebastiani 7 VALENZANA (4-4-2): Di Gennaro 6; Arvia 6, Vettori 5, Aliboni 5, Fusaro 6; Gamma 5 (12’ st Fumarolo 6), Riva 6, Brizzi 6 (12’ st Biava 5), Caponi 6; Gronchi 6 (23’ st Alberti ng), Zagaglioni 6. A disp. Barberis, Barabino, Caidi, Redomi. All. Rodolfi 5 ARBITRO: Meli di Parma 6

MARCATORI: pt 24’ Di Piazza; st 13’ Campo NOTE: spettatori: 1.500, incasso non comunicato. Ammoniti: Bacher, Fink, Trini (A); Riva, Vettori (V). Angoli: 7-2 per la Valenzana. Recupero tempo: pt 1’; st 6’

BOLZANO. L’Alto Adige brinda alla salvezza. Di Piazza sblocca dopo 24’ con un’azione personale. Raddoppio di Campo che al 13’ st chiude la contesa. (DTS)

La schedina Concorso N. 50 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14)

PRO PATRIA-REGGIANA RAVENNA-PADOVA BENEVENTO-FOGGIA CROTONE-AREZZO PRO SESTO-VENEZIA LECCO-SAMBENEDETTESE FOLIGNO-PISTOIESE ALESSANDRIA-OLBIA COMO-RODENGO SAIANO SUDTIROL-VALENZANA VIAREGGIO-PRATO GIULIANOVA-BASSANO VIRTUS POGGIBONSI-SAN MARINO GELA-ANDRIA

1 2 X 1 X 1 1 1 X 1 1 1 1 X

TOTOGOL La schedina Concorso N. 50 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14)

PRO PATRIA-REGGIANA RAVENNA-PADOVA BENEVENTO-FOGGIA CROTONE-AREZZO PRO SESTO-VENEZIA LECCO-SAMBENEDETTESE FOLIGNO-PISTOIESE ALESSANDRIA-OLBIA COMO-RODENGO SAIANO SUDTIROL-VALENZANA VIAREGGIO-PRATO GIULIANOVA-BASSANO VIRTUS POGGIBONSI-SAN MARINO GELA-ANDRIA

4 3 4 4 2 1 1 1 1 2 3 1 1 2


LUNEDÌ

LE GA P RO

8 GIUGNO 2009

1

B ªDIGIRONE VI S I O N E

18

PLAYOFF, SEMIFINALI RITORNO

Benevento avanti col brivido Da 2-0 a 2-2 col Foggia, ma va in finale per il miglior piazzamento in campionato BENEVENTO-FOGGIA

2-2

CROTONE-AREZZO 4-0

BENEVENTO (4-4-2): Gori 6.5; Cattaneo 6.5, Landaida 6.5, Ferraro 6.5, Palermo 7 (42’ st Aquilanti ng); Statella 7, Cinelli 6.5, Cejas 6.5, Ciarcià 6.5; Bueno 6.5 (25’ st Castaldo ng), Clemente 7.5 (36’ st De Liguori ng). A disp. Mondini, Ignoffo, Imbriani, Evacuo. All. Soda 6.5 FOGGIA (4-2-3-1): Bremec 6.5; Pedrelli 7, Lisuzzo 6.5, Zanetti 6, Colombaretti 6 (21’ st Pezzella ng); Velardi 6 (13’ st Trezzi 6), Pecchia 6.5; Troianiello 6 (40’ st Piccolo ng), D’Amico 6, Salgado 6.5; Germinale 6.5. A disp. Milan, D’Andrea, De Rosa, Mancino. All. Novelli 6.5 ARBITRO: Ostinelli di Como 6 MARCATORI: pt 4’ Clemente (B); st 11’ Statella (B), 27’ Germinale (F), 42’ Pedrelli (F) NOTE: spettatori 7.082 per un incasso di 90.230 euro. Ammoniti: Ciarcià, Cattaneo (B), Germinale, Pecchia, Ferraro (F) tutti per gioco falloso. Angoli: 4-3 per il Foggia. Recupero tempo: pt 0’, st 5’

BENEVENTO. Il Benevento supera il turno grazie al migliore piazzamento nella fase regolare. Il Foggia deve mordersi le mani per non aver saputo portare a compimento il miracolo della qualificazione. I giallorossi iniziano la sfida subito protesi in avanti ed al 4’ con il “bomber” Clemente colpiscono al bersaglio grosso: Palermo scende sulla sinistra scodella un invitante cross, in mezzo i due centrali difensivi lasciano solo il rapace Clemente che non ha difficoltà a battere il portiere ospite con una precisa inzuccata. Il Benevento insiste, ma il Foggia non crolla, specie al 28’ quando Statella con una precisa girata di destro tenta il pallonetto, ma Bremec ci salva rinviando con la punta delle dita. La ripresa inizia con i padroni di casa sempre in avanti ed all’11’ c’è il raddoppio: Bueno in area appoggia per l’accorrente Statella, il quale con un preciso destro spedisce la palla sotto la traversa. Imprendibile per il portiere. La gara sembra archiviata, ma non è così, visto che viene fuori l’orgoglio del Foggia il quale al 27’ di un passaggio in area avversaria di Trezzi, Germinale fulmina da pochi passi Gori. Il Benevento inizia ad arrancare e la fortuna aiuta gli audaci tanto che al 42’ gli ospiti pervengono al pareggio con un micidiale diagonale del terzino Pedrelli che lascia di stucco Gori. Ancora suspence sino alla fine, ma con il Benevento che controlla ed approda per la prima volta nella sua storia ad una finale per la promozione in serie B, dove trova la rivale di tante battaglie Crotone. ROSANNA PIROZZI (DTS)

Prima divisione - Girone B PLAYOFF

PLAYOUT

VERDETTI

Semifinali 31/5 e 7/6

31/5 e 7/6

Promosso in serie B

G

5ª FOGGIA ANDATA 0-0

RITORNO 2-2

G

2ª BENEVENTO

G

4ª AREZZO ANDATA 1-2

G

RITORNO 0-4

3ª CROTONE

Finali 14 e 21/6 G

BENEVENTO ANDATA -

G

RITORNO -

CROTONE*

G

17ª JUVE STABIA ANDATA 2-1

GALLIPOLI

G

14ª LANCIANO

G

Retrocesse in 2ª Divisione

16ª PISTOIESE

POTENZA PISTOIESE JUVE STABIA

ANDATA 2-1 G

* andata in casa

RITORNO 0-1

RITORNO 0-1

15ª FOLIGNO

Crotone super: ora sogna la B Pacciardi, Galardo, Scognamiglio e Russo firmano il poker CROTONE (3-4-3): Farelli 6 (31’ st Senatore ng); Diniz 6.5, Pedotti 6.5, Scognamiglio 7; Galeoto 7 (32’ Carcuro ng), Pacciardi 7.5, Galardo 7, Morleo 7; Basso 6.5, Russo 7, Aurelio 7 (10’ st Caetano ng). A disp. Figliomeni, Paponetti, Petrilli, Triarico. All. Moriero 7.5 AREZZO (4-3-3): Paoletti 6; Bricca 5, Terra 5, Fanucci 5.5, Croce 5; Matute 6, Beati 5, Bondi 5; Baclet 5.5, Chianese 5, Lauria 5.5. A disp. Botticella, Ambrogioni, Cavagna, Conte, Togni, Turienzo, Vigna. All. Cari 5 ARBITRO: Del Giovane di Albano Laziale 6.5 MARCATORI: pt 35’ Pacciardi, 38’ Galardo; st 7’ Scognamiglio, 27’ Russo NOTE: spettatori 3.165 per un incasso di 43.668 euro. Ammoniti: Beati, Chianese, Paoletti, Lauria, Bricca (A), Morleo, Aurelio (C). Angoli: 8-1 per l’Arezzo. Recupero tempo: pt 3’, st 0’

Giuseppe Statella, 21 anni, ha segnato il gol del 2-0

(Liverani)

BRUNO PALERMO CROTONE. Poker e finale. Eccolo il Crotone di Moriero che corre, si beve l’Arezzo e ora aspetta il Benevento. Calabresi con la stessa formazione di domenica scorsa, mentre diverse sono le novità per

PLAYOUT: VIRTUS LANCIANO-JUVE STABIA 1-0

FOLIGNO-PISTOIESE

LANCIANO. La Virtus Lanciano ottiene la permanenza in Prima Divisione grazie ad un gol di Morante ad inizio gara. Partita vibrante con una Juve Stabia che, in più di una circostanza, sfiora il pari ed una Virtus che avrebbe potuto mettere in cassaforte il vantaggio. Recriminazioni ospiti per un rigore non concesso a metà ripresa e per un gol annullato in pieno recupero a Cristea per fuorigioco. Incidenti fuori e dentro dallo stadio. Incendiate sterpaglie in curva nord, sono dovuti intevenire anche i Viglili del fuoco per sedare l’incendio. ALESSIO GIANCRISTOFARO (DTS)

FOLIGNO (4-3-3): Ripa 6; Pencelli 6, Gregori 6, Guastalvino 6.5, Petterini 6.5; Furiani 6, Mandorlini 6.5, Signori 6.5; Cipolla 7, Turchi 6.5 (43’ st Cesaretti ng.), De Paula 7. All. Pizzimenti 6.5 PISTOIESE (4-4-2): Mareggini 6; Bartolucci 5.5, Fiasconi 5.5, Ghinassi 5.5, Fautario 6; Breschi 5.5 (7’ st Cutrupi 5.5), Lanzillotta 5.5 (33’ st Bellazzini ng), Palermo 4 (20’ st Muwana 5.5), Cortese 5; Artistico 5, Dal Rio 5. All. Torricelli 5 ARBITRO: Guida di Torre Annunziata 7 MARCATORI: pt 15’ Turchi NOTE: spettatori 1.800 per un incasso non comunicato. Espulso: al 34’ st Mareggini (P) per fallo da ultimo uomo. Ammoniti: Pencelli, Gregori, Guastalvino, Turchi (F), Lanzillotta, Dal Rio e Cutrupi (P). Angoli 3-2. Recupero tempo: pt 1’, st 4’

2

VIAREGGIO (4-4-2): Arfè 6; Carnesalini 6.5 (24’ st Mallus 7), Fiale 6.5, Massoni 6.5, Barsotti 6.5 (31’ st Raffaello ng); Franchini 6.5, Reccolani 7 (21’ st Cristiani 6), Fommei 7, Fusi 7; Pavoletti 6, De Angelis 7. A disp. Babbini, Ferrando, Costantino, Genova. All. Aglietti 7 PRATO (4-3-2-1): Layeni 6; Salvi 5 (27’ pt Narducci 6), Padella 5.5, Lamma 5 (1’ st Basilico, 34’ st Piantoni ng), De Agostini 5.5; Cecchi 6, Acciai 6, Fogaroli 5.5; Ouchene 6, Silva Reis 7; Vieri 6. A disp. Grilli, Ferrario, Corvesi, Guarisa All. Orrico 6.5 ARBITRO: Coccia di San Benedetto del Tronto 5.5 MARCATORI: pt 6’ De Angelis (V); st 2’ Basilico (P), 48’ Mallus (V) NOTE: spettatori 3.500 di cui 400 provenienti da Prato per un incasso non comunicato. Ammoniti: Fommei, Fiale, Bar-

Prato, la corsa continua Il Viareggio vince, ma paga lo 0-2 dell’andata sotti (V), Fogaroli, Silva Reis (P). Angoli: 4-2 per il Viareggio. Recupero tempo: pt 2’, st 4’

VIAREGGIO. Il Prato, grazie alla vitttoria dell’andata (2-0), si qualifica per la finale dei playoff nella quale si troverà di fronte il Giulianova. Invece la prospettiva del Viareggio è un altro torneo in seconda divisione. Inutile il gol di Mallus nel finale. La squadra biancoceleste, con Orrico in panchina nonostante il grave lutto, aveva accorciato le distanze con Basilico dopo che i bianconeri di casa avevano sbloccato il risultato con De Angelis dopo 6’.

GIULIANOVA-BASSANO VIRTUS 1-0

Il Giulianova è Improta GIULIANOVA (4-3-3): Mancini 7.5; Ogliari 6.5, Garaffoni 7.5, Vinetot 5, Sosi 6; Pucello 7, D’Aniello 7, Croce 6.5; Lisi 6 (39’ pt Ciminà 7), D’Antoni 6.5, U. Improta 8. A disp. De Simone, D’Urso, Del Grande, Panetta, Iachini, G. Improta. All. Bitetto 6.5 BASSANO (4-3-3): Grillo 6.5; Basso 6.5, Jidayi 6, Zattarin 6.5, Beccia 6.5; Staiti 6 (10’ st Chiopris Gori 6), Mazzoleni 7 (26’ st Turetta 5.5), Favret 6; Fabiano 6.5, Rondon 6.5 (4’ st Lorenzini 6), Berrettoni 7. A disp. Zattin, Pellizzer, Ghosheh, D. De Simone. All. Roselli 6.5 ARBITRO: Bolano di Livorno 6 MARCATORE: st 50’ U. Improta NOTE: spettatori 2.800 circa, per un incasso non comunicato. Espulso: al 36’ pt Vinetot (G) per doppia ammonizione. Ammoniti: Garaffoni, Croce (G), Mazzoleni, Beccia, Chiopris Gori (B). Angoli: 5-2 per il Bassano Virtus. Recupero tempo: pt 6’, st 5’

GIULIANOVA Dopo l’1-1 dell’andata ottenuto a campi invertiti, la vittoria ottenuta tra le mura amiche spedisce il Giulianova alla finale playoff, da giocarsi nel doppio scontro con il Prato. Decisivo ancora una volta Umberto Improta per gli abruzzesi.

PLAYOUT: CUOIOPELLI-BELLARIA 0-1

POGGIBONSI-SAN MARINO 1-0

UN MONOLOGO Nel secondo tempo la prima palla buona capita sui piedi di Lauria che da buona posizione manda fuori.Al 15’ il Crotone chiude il conto: punizione di Morleo e sinistro al volo di Scognamiglio che si infila alla destra di Paoletti. Praticamente non si gioca più. L’Arezzo - nessun cambio per Cari- cerca il gol della bandiera, ma senza convinzione. Moriero, invece, tira fuori Aurelio, il portiere Farelli e Galeoto per inserire Caetano, Senatore e Carcuro. Al 27’ i calabresi fanno poker con Russo in avvitamento di testa su un bel cross di Basso dalla destra. Per Moriero è stato fatto solo metà del cammino.

Pistoiese ko, Torricelli retrocede

cupero tempo: pt 2’; st 5’+2’

PLAYOFF: VIAREGGIO-PRATO 2-1

LE GA P RO B ªDIGIRONE VI S I O N E

salta un terzo e dal fondo serve per l’accorrente Galardo che insacca di sinistro a porta vuota. Il Crotone rischia di dilagare al 42’ quando Morleo trova la testa di Russo che manda di poco alto.

FOLIGNO-PISTOIESE 1-0

Lanciano salvo e contestato VIRTUS LANCIANO (4-4-2): Aridità 6.5; Vincenti 6, Bolic 7, Oshadogan 6.5, Mammarella 6 (30’ st Musca ng); Margarita 6.5 (23’ st Daleno 6), Tisci 6.5, Cossu 6, Alfageme 5; Morante 7, Colussi 6.5 (7’ st El Kamch 6.5). A disp. Bordeanu, Bognar, Tarquini, Pagliarini. All. D. Pagliari 7 JUVE STABIA (4-4-2): Soviero 6.5; Gritti 5, Maury 5, Marino 5, D’Ambrosio 5.5; Capparella 5, Stendardo 6, Piocelle 5, Amore 5 (20’ st Vicedomini 6); Rastelli 5 (38’ st Cristea ng), Peluso 5. A disp. Della Corte, Ametrano, Mineo, Monticciolo, Gaeta. All. Costantini 5.5 MARCATORI: pt 15’ Morante ARBITRO: Doveri di Roma 6 NOTE: spettatori 3.565 per un incasso di 40.000 euro. Espulsi: al 40’ Alfageme (V) e Peluso (J) per reciproche scorrettezze; al 45’ st Maury (J) per doppia ammonizione. Ammoniti Colussi, Margarita (V), Gritti, Capparella, Monticciolo (in panchina) (J). Angoli: 3-2 per la Juve Stabia. Re-

Cari. L’Arezzo fa la partita, ma il Crotone concede davvero poco alle bocche di fuoco toscane con Baclet, Chianese e Lauria alle spalle dei quali agisce Bondi. Al 15’ però una svarione di Diniz costringe Farelli alla deviazione, palla che giunge tra i piedi di Terra che a un metro dalla linea e a porta vuota si fa anticipare da Pedotti. Sei minuti dopo ancora Crotone: Aurelio serve Russo che si presenta davanti a Paoletti, ma non riesce a superarlo. Ora è il Crotone a spingere.Al 23’ Galeoto per Aurelio, tempestiva l’uscita di Paoletti ad anticipare l’attaccante rossoblu.Al 34’ Scognamiglio di testa sfiora la traversa. È il preludio al gol che arriva un minuto dopo: Pacciardi ruba palla ad un ingenuo Bondi, entra in area e di destro batte Paoletti. L’Arezzo è in bambola e tre minuti dopo arriva il raddoppio dei calabresi: splendida azione di Aurelio che va via in mezzo a due avversari ne

1-0

PISTOIA. Il Foligno, vincendo per la prima volta durante la stagione una sfida contro la Pistoiese (nei 4 precedenti, tra campionato, playout e Coppa Italia, gli arancioni infatti avevano sempre vinto), spedisce i toscani in Seconda Divisione dopo 17 anni. Decide un gol di Turchi al quarto d’ora del primo tempo, dopo un buon avvio della sua squadra. L’analisi della partita è piuttosto semplice. Umbri davvero spreconi con tante occasioni gettate al vento, e quindi legittimamente vittoriosi, pistoiesi assoltamente inesistenti, fin dall’inizio della partita. GIANLUCA BARNI (DTS)

PLAYOFF: CATANZARO-PESCINA 2-3

LE GA P RO C ªDIGIRONE VI S I O N E

2

CATANZARO (4-4-2): Mancinelli 5; F. Montella 5, Di Maio 6, Gimmelli 6, Ciano 5.5 (42’ st Frisenda ng); Corapi 5 (42’ st Falomi ng), Berardi 5, Zaminga 5.5, Tomi 5; Iannelli 6 (25’ st Mangiacasale ng), A. Montella 5.5. A disp. Parisi, Di Meglio, Pippa, Benincasa. All. Provenza 5 PESCINA VDG (4-4-2): Bifulco 6.5 (1’ st Merletti 6); Locatelli 6, Petitto 6.5, Blanchard 6.5, Piva 6.5; Rosamilia 5.5 (29’ st Pietrobattista ng), Giordano 5.5, De Angelis 6.5 (25’ st Laboragine ng), Cruciani 6.5; Arcamone 6.5, Bettini 7. A disp. Pomponi, Miale, Silvestri, Censore. All. Perrone 7 ARBITRO: Barbiero di Vicenza 5.5 MARCATORI: pt 18’ Iannelli (C), 25’ Bettini (P); st 38’ Piva (P), 45’ Bettini (P), 48’ A. Montella (C) NOTE: spettatori: 7.500, incasso non comunicato. Espulsi: al 36’ st Giordano (P) per proteste. Ammoniti: F. Montella, Mancinelli,

Pescina, blitz da urlo Il Catanzaro dovrà ripartire da zero ancora una volta Iannelli (C), Petitto, Locatelli (P). Angoli: 4-1 per il Catanzaro. Recupero tempo: pt 3’, st 7’

CATANZARO. Dalla gioia al dolore sul fronte giallorosso. Viaggio dall’inferno al paradiso sulla sponda abruzzese. Questa la sintesi “emozionale” di una gara che punisce i calabresi, come storicamente sta puntualmente accadendo al Catanzaro (vedi i precedenti con Sora ed Acireale) sempre al “Ceravolo”, e premia i marsicani, che ci hanno creduto sino al termine. Catanzaro dunque ancora ed incredibilmente colpito ed affondato. Pescina, invece, in finale: avversario il Gela. VITTORIO RANIERI (DTS)

GELA-ANDRIA 1-1

Gela, pareggio che vale GELA (4-4-1-1): Cecere 6; Nigro 6, D’Aiello 6.5, Fernandez 6, Ambrosecchia 5.5 (22’ st G. Esposito 6); Gaeta 6, Iannini 6, Marinucci Palermo 6.5, Unniemi 6 (26’ st Schiavon 5.5); Alessandrì 7 (35’ st Russo 6); Franciel 6. A disp. Ferla , P. Esposito, Galuppi, Staffolani. All. Cosco 6 ANDRIA BAT (4-4-2): Spitoni 6; Goisis 5.5, Sgarra 6, Sportillo 6, Di Simone 6; Rizzi 6 (7’ st Mastrolilli 5.5), Cazzarò 6 (11’ st De Santis 6), Iennaco 5.5 (30’ st Romito 6), Ottobre 6; Rebecchi 6, Cavaliere 6.5. A disp. Amadio, Ceppitelli, Di Cosmo, Sy. All. Lo Conte 6 ARBITRO: Gallione di Alessandria 6 MARCATORI: pt 31’ Cavaliere (A) rig., 46’ Marinucci Palermo (G) NOTE: spettatori 4.000 per un incasso non comunicato. Ammoniti: Ottobre, Rebecchi, Sportillo (A), Unniemi, G. Esposito (G). Angoli: 5-3 per il Gela. Recupero tempo: pt 3’; st 4’

GELA. Con questo pareggio, dopo lo 0-0 conquistato in Puglia, il Gela supera l’Andria nella doppia semifinale play off, e si qualifica per la finale promozione, da disputarsi contro il sorprendente Pescina Valle del Giovenco, che ha eliminato il più quotato Catanzaro.

PLAYOUT: MANFREDONIA-ISOLA LIRI 2-0

VAL DI SANGRO-VIBONESE 1-2

Bellaria rimane tra i pro San Marino, ko indolore Festeggia il Manfredonia Vibonese, che impresa CUOIOPELLI (4-4-2): Flauto 5.5; Iacoponi 6.5, Macelloni 6, Carusio 6, Michelotti 6.5; Agnorelli (17’ st Pellecchia 5.5), Napolioni 6, Granaiola 5 (17’ st Arnulfo 5.5), Caciagli 6.5 (40’ st Zangani ng); Granito 5, Nocciolini 5.5. A disp. Bercigli, Sales, Bulla, F. Conti. All. Iacobelli 6 BELLARIA (4-4-1-1): Viotti 7; Marchetti 6, Coppini 6, Severi 6, Verdi 6.5; Ferrani 7, Tasso 6.5, Brighi 6, G. Conti 6 (35’ st Nobili ng); Zauli 6.5; Ambrosini 6 (40’ st Lorenzini ng). A disp. Allegrini, Giacometti, Camillini, Briglia, Carestia. All. Gadda 6.5 ARBITRO: Palazzino di Ciampino 6.5 MARCATORI: st 4’ Ferrani NOTE: spettatori 500 per un incasso non comunicato. Ammoniti: Iacoponi, Caciagli (C); G. Conti, Marchetti, Ferrani (B). Angoli: 13-3 per il Cuoiopelli. Recupero tempo: pt 0’, st 3’. In tribuna presente anche il direttore generale della Fiorentina, Pantaleo Corvino

SANTA CROCE SULL’ARNO. Nonostante una formazione in parte rimaneggiata, il Bellaria si impone anche in trasferta sugli avversari,

dopo il 3-2 della gara di andata, grazie alla rete decisiva di Ferrani ad inizio ripresa, e conquista una meritata salvezza. Cuoiopelli, invece, in Serie D. L’amaro verdetto per i toscani, che avrebbero dovuto vincere di misura per ottenere il mantenimento nella categoria, si concretizza al 4’ della seconda frazione, quando Ferrani risolve una mischia in area avversaria, battendo con un secco fendente Flauto. Esultano gli ospiti, per un risultato che sa di grande impresa, fautore il tecnico Gadda.

POGGIBONSI (4-4-2): Bini 6.5; Rossi 6, Sadotti 6 (40’ st Di Nunzio ng), Mignani 6, Francini 6,5; Mazzotti 6 (24’ st Guerrera 6,5), Machetti 7, Dall’Ara 7, Nolè 6.5; Melchiorri 7 (5’st Bifini 6), Cardini 6. A disp. Gabrieli, Salvadori, Perico, Dobrijevic. All. Giacopelli 6 SAN MARINO (4-3-2-1): Scotti 6.5; Sorbera 5.5, Tafani 6, Audel 6, Di Benedetto 6; Guaita 5.5, (3’ st Amantini 6) Capece 5.5, D’Andria 6; Grassi 5.5, Levacovich 6 (28’st Turchetta 5.5); Longobardi 5.5 (30’ pt Amodeo 6). A disp. Simoncini, De Cristofaro, Romano, Ustulin. All. Tosi 6 ARBITRO: Corletto di Castelfranco Veneto 6 MARCATORE: pt 27’ Melchiorri

Seconda divisione - Girone B PLAYOFF

PLAYOUT

VERDETTI

Semifinali 31/5 e 7/6

31/5 e 7/6

Promosso in 1ª Divisione

G

5ª PRATO ANDATA 2-0

RITORNO 1-2

G

2ª VIAREGGIO

G

4ª BASSANO ANDATA 1-1

G

RITORNO 0-1

3ª GIULIANOVA

Finali 14 e 21/6 G

PRATO* ANDATA -

G

RITORNO -

GIULIANOVA * andata in casa

G

17ª BELLARIA ANDATA 3-2

RITORNO 1-0

FIGLINE

G

14ª CUOIOPELLI

G

Retrocesse in Serie D

16ª SAN MARINO

ROVIGO CUOIOPELLI POGGIBONSI

ANDATA 3-1 G

RITORNO 0-1

15ª POGGIBONSI

NOTE: spettatori 1.000 per un incasso non comunicato. Ammoniti: Francini, Machetti, Rossi (P), Guaita, Grassi, Sorbera, Turchetta (S). Angoli: 7-3 per il Poggibonsi. Recupero tempo: pt 3’, st 5’

POGGIBONSI. San Marino sconfitto ma salvo. Nonostante l’1-0 patito ieri pomeriggio allo “Stefano Lotti”, i Titani centrano il traguardo al termine di un’annata assai tormentata ma che si è risolta felicemente per gli uomini guidati da Marco Tosi. Ai padroni di casa non basta il gol di Melchiorri, realizzato giusto prima della mezzora, quando il giovane attaccante ex Samb dava solamente l’illusione della rimonta, dopo l’1-3 subito all’andata. Ma era solo appunto illusione: erano attenti Levacovich & co. a non dare troppo spazio ai toscani, e a portare a casa una sconfitta indolore, paradassolmente “vincente”.

MANFREDONIA (4-4-2): Pelagotti 6 (27’ st Fortunato ng); Bortel 6, Parisi 6.5, Nossa 6.5, Patti 6.5; Arigò 6 (20’ st Vitiello 6), Cerchia 6, Pirrone 6,5, Sifonetti 6.5; Romano 7, Marchano 6 (13’ st Napoli 6). A disp. Serao, Schettino, Macrì, Giglio. All. D’Arrigo 7 ISOLA LIRI (4-3-3): Fiorini 6; Risi 6 (26’ st Brunetti ng), Cagnale 5, Matrisciano 6, Bombara 6; La Cava 6 (16’ st Ranalli 6), Giacalone 5,5, Mollo 6 (35’ st Mastrantoni ng); D’Imporzano 5, Tortori 6, D’Alessandro 5.5. A disp. Tomei, Dolcemascolo, Buitkus, Pignalosa. All. Bianchetti 6 ARBITRO: Irrati di Pistoia 6 MARCATORI: st 11’ rig. e 27’ Romano NOTE: spettatori 2000, incasso non comunicato. Ammoniti: Pirrone e Napoli (M), Risi e Mollo (I). Angoli: 4-3 per l’Isola Liri. Recupero tempo: pt 1’, st 3’

del Manfredonia, ma anche il caldo ha inciso sull’andamento della gara, persa dai laziali per 2-0, decretando così la retrocessione in serie D di un’Isola Liri disintegrata nelle due gare. Meritata la permanenza nella categoria di un Manfredonia apparso nettamente superiore, con Romano superstar nel doppio confronto: quattro gol nei due match, dopo la doppietta di ieri. (DTS)

Seconda divisione - Girone C PLAYOFF

PLAYOUT

VERDETTI

Semifinali 31/5 e 7/6

31/5 e 7/6

Promosso in 1ª Divisione

G

MANFREDONIA. Più che un incontro ufficiale sembrava la classica partitella amichevole del giovedì, dove non solo il parziale dell’andata, 3-0 a favore

VAL DI SANGRO (4-3-3): Ameltonis 6; Del Grosso 5.5, Sensi 6.5, Paolacci 6, Mangoni 6.5; Ruggiero 6.5, Sireno 6, Campli 5.5 (2’ st Fiorotto 6.5); Grillo 5, Memmo 6 (2’ st Alessandrì 6), Cherchi 6.5 (29’ st Perfetti 6). A disp. Leacche, Rogato, Curcio, Epifani. All. Petrelli 6 VIBONESE (4-4-1-1): Amabile 7; Bica Baden 6, Bianciardi 6 (43’ st Scozzese ng), Ranellucci 6.5, Orefice 6; Ruscio 6.5, Pirrone 6.5, Di Mauro 7, Di Franco 7 (35’ st Sgambato 6); Melis 6.5 (11’ st Polito 6.5); Taua 7. A disp. Bastiera, Kulenthiran, Genesio, Oudira. All. Galfano 7 ARBITRO: Baratta di Salerno 7 MARCATORI: pt 2’ Di Franco (VIB); st 43’ Ruggiero (VDS),

5ª ANDRIA ANDATA 0-0

RITORNO 1-1

G

2ª GELA

G

4ª PESCINA ANDATA 0-0

G

RITORNO 3-2

3ª CATANZARO

Finali 14 e 21/6 G

GELA ANDATA -

G

RITORNO -

PESCINA* * andata in casa

G

17ª ISOLA LIRI ANDATA 0-3

RITORNO 0-2

COSENZA

G

14ª MANFREDONIA

G

Retrocesse in Serie D

16ª VIBONESE

V. LAMEZIA ISOLA LIRI VAL DI SANGRO

ANDATA 1-0 G

RITORNO 2-1

15ª VAL DI SANGRO

48’ Taua (VIB) NOTE: spettatori 1.400 per un incasso non comunicato. Espulso: al 32’ st Orefice (VIB) per proteste. Ammoniti: Di Franco, Ruscio, Orefice, Bica Baden (VIB), Del Grosso, Fiorotto, Sireno (VDS). Angoli: 54. Recupero tempo: pt 4’, st 5’. Al 31’ st rigore per la VDS per fallo su Fiorotto, batte Grillo ma Amabile devia in angolo

ATESSA. Non basta la generosità al Val di Sangro per ribaltare il risultato d’andata, che aveva visto gli abruzzesi perdere di misura sul terreno della Vibonese, che espugna il campo avverso, e conquista una meritata salvezza. Gara perfettamente interpretata dai calabresi, in vantaggio immediatamente, ad inizio incontro, ed aiutati anche dall’errore dal dischetto di Fiorotto, che, ad un quarto d’ora dal termine, fallisce il penalty che avrebbe potuto riaprire i giochi. (DTS)


LUNEDÌ

19

FORMULA1 A Istanbul domina il solito Button, per le Rosse un netto passo indietro 8 GIUGNO 2009

La Ferrari è senza risposte DOMENICALI «Ma non è ancora il momento di pensare al 2010. Reagiremo» Dalle prestazioni incoraggianti delle due gare precedenti a un nuovo flop. «Ma ora arriveranno piste favorevoli alle nostre auto» Sul Mondiale alternativo: «Dobbiamo essere pronti. Bisogna salvare un campionato con i grandi team e i costruttori» NOSTRO INVIATO

GIORGIO PASINI ISTANBUL.Anche un ottimista per natura come Stefano Domenicali non sa se essere più preoccupato per i problemi sportivi o quelli politici. Entrambi schiacciano la Ferrari, che dopo il ritorno sul podio di Montecarlo e un venerdì e un sabato mattina di speranza qui in Turchia precipita di nuovo nelle retrovie.Tre punticini con un solo pilota (Felipe Massa), come in Barhain e in Spagna. Una controprestazione che (o per ora) non ha risposte. E peggio ancora, pure le domande sul 2010 restano lì appese a un punto interrogativo. Domenicali, può spiegarci questi passi indietro? «Un miglioramento invece c’è stato,ma il problema è che l’abbiamo perso quando era importante averlo. L’importante a questo punto è capire i perché di questa inversione di tendenza rispetto alle prove libere, quando la macchina piena di benzina era consistente sia sul giro che sul passo gara.Ma dal Q2 delle qualifiche in poi tutto questo è sparito. Una risposta ora non c’è, dovremo analizzare con attenzione i dati». Uno è evidente: nel primo tratto delle pista Felipe e Kimi avevano il 13° e 14° tempo... «Vero.E quello era il tratto della pista dove conta di più il carico aerodinamico. Ma il fatto di essere sesti e noni al primo giro e sesti e noni alla fine la dice lunga. Il passo gara non c’era». In che direzione pensate di lavorare? «Dobbiamo avere ben chiaro quello che abbiamo fatto, perché la vettura è migliorata. Insomma,evitare di fare cambiamenti che rischiano di peggiorare quanto di buono abbiamo fatto. Non dimenticatevi che

partivamo da un secondo di ritardo dalle Brawn e che siamo arrivati a due decimi. Ci vuole tempo».

In Turchia primo ritiro di una Brawn ORDINE D’ARRIVO 1. Button (GB, BrawnGP) in 1h26’24”848, alla media di 214,823 kmh

Intanto siamo quasi a metà Mondiale: avete preso in considerazione di pensare già al 2010? «Potrebbe essere corretto farlo, ma non sappiamo neppure che regole ci saranno per il 2010. E poi il nostro è sempre un approccio di piani paralleli, con un lavoro contemporaneo sulla macchina della stagione in corso e quella della successiva e un progressivo spostamento di persone e risorse dall’una all’altra.Le prossime settimane saranno importanti per capire di che progetto parliamo, dopodiché cambieremo le risorse in campo».

2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18.

Ma non c’è la data della verità di venerdì prossimo, con la pubblicazione Fia delle squadre iscritte al 2010? «La politica insegna che ci sono date che hanno un senso dal punto di vista sportivo e formale,ma se c’è la volontà di trovare una soluzione anche queste vengono superate».

J.Button (GB, BrawnGP) al giro 40 ................ in 1’27”579 (media di 219,422 kmh)

CAUSE DEI RITIRI Fisichella (Ita, Force India) freni al giro (5) Barrichello (Bra, BrawnGP) al giro (48)

MONDIALE PILOTI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16.

E’ vero che avete pronto un piano B: il Mondiale alternativo? «Io resto convinto che il buon senso alla fine prevarrà, ma dobbiamo essere pronti.Prima però dobbiamo essere certi di aver fatto tutto il possibile affinché ci siano ancora un campionato Fia come questo. Con questi grandi team,i costruttori che hanno la tradizione e la storia. E se permettete ci metto la Ferrari in prima fila».

Quindi avete in programma ulteriori sviluppi? «Sì, almeno fino all’Ungheria. Poi vedremo». Sinceramente: pensa che la vittoria nel 2009 sia una chimera? «No. Non ne ho certezza, ma possiamo vincere. E questo è e deve essere l’approccio della Ferrari. Dobbiamo continuare a lavorare,restando concentrati e senza farci prendere dalla scoramento per questa battuta d’arresto».

a 6”714 a 7”461 a 27”843 a 31”539 a 39”996 a 46”247 a 46”959 a 50”246 a 1’02”420 a 1’04”327 a 1’06”376 a 1’20”454 a 1 giro a 1 giro a 1 giro a 1 giro a 1 giro.

GIRO VELOCE

Sta dicendo che la guerra Fia-Fota andrà avanti? «Più andiamo avanti e più diventa complicato e più danneggiamo il nostro sport. Dobbiamo fare in fretta, avere risposte il prima possibile. Ma questo non significa che tutto finirà venerdì».

Tornando a quella che corre in pista, quella che piace alla gente: tornerà al vertice fra due settimane a Silverstone? «Sicuramente potrebbe essere un altro weekend difficile. Anche quella è una pista con curve ad alta velocità che favorisce le Brawn, le Red Bull e altre squadre. Ma dopo arrivano Germania e Ungheria, dove la situazione migliorerà ancora».

Webber (Aus, Red Bull) Vettel (Ger, Red Bull) Trulli (Ita, Toyota) Rosberg (Ger, Williams) Massa (Bra, Ferrari) Kubica (Pol, Bmw Sauber) Glock (Ger, Toyota) Raikkonen (Fin, Ferrari) Alonso (Spa, Renault) Heidfeld (Ger, Bmw Sauber) Nakajima (Jap, Williams) Hamilton (Gbr, McLaren) Kovalainen (Fin, McLaren) Buemi (Svi, Toro Rosso) Piquet (Bra, Renault) Sutil (Ger, Force India) Bourdais (Fra, Toro Rosso)

PT

BUTTON (GB, Brawn GP)..............................................61 BARRICHELLO (Bra, Brawn GP) ..................................35 VETTEL (Ger, Red Bull) ................................................29 WEBBER (Aus, Red Bull) ..........................................27,5 TRULLI (Ita, Toyota) ..................................................19,5 GLOCK (Ger, Toyota) ....................................................13 ROSBERG (Ger, Williams) ........................................11,5 ALONSO (Spa, Renault)................................................11 MASSA (Bra, Ferrari) ....................................................11 RAIKKONEN (Fin, Ferrari) ..............................................9 HAMILTON (GB, McLaren)..............................................9 HEIDFELD (Ger, BMW) ..................................................6 KOVALAINEN (Fin, McLaren) ..........................................4 BUEMI (Svi, Toro Rosso)................................................3 BOURDAIS (Fra, Toro Rosso) ........................................3 KUBICA (Pol, Bmw) ........................................................2

MONDIALE MARCHE 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.

PT

BrawnGP ......................................................................96 Red Bull ....................................................................56,5 Toyota ......................................................................32,5 Ferrari ..........................................................................20 McLaren ......................................................................13 Williams ..................................................................11,5 Renault ........................................................................11 Bmw ..............................................................................8 Toro Rosso ....................................................................5

LA STAGIONE 2009 ISTANBUL. La Ferrari di Massa (28 anni) precede la Renault di Alonso (29 anni). I due potrebbero correre assieme nel 2010 (LaPresse)

BUTTON RINGRAZIA IL SUO TEAM PER IL LAVORO STRAORDINARIO

«Macchina scandalosamente perfetta» NOSTRO INVIATO

ISTANBUL. (g.p.) Stavolta non ha sbagliato a parcheggiare l’auto come a Montecarlo. Stavolta il traguardo l’ha passato zigzagando per dimostrare tutta la sua gioia. Ma la miglior fotografia della situazione, dello strapotere suo e della sua BrawnGP, Jenson Button la scatta pronunciando una sola e semplice parola: outrageous, scandalosa. «Sì, ho una macchina scandalosa. La miglior macchina di quest’anno, la miglior macchina che ho mai avuto». Tutti si mettano il cuore in pace, Sebastian Vettel compreso. Voleva continuare la statistica che lo vedeva sempre vincente quando realizzava la pole, invece, come promesso, il nuovo Cannibale l’ha riscritta a suo favore,migliorando lo Schumacher del 2002 (quello che vinse il Mondiale dopo 11 gare)

e diventando il terzo pilota della storia a riuscire a vincere 6 dei primi 7 gran premi. Come Jim Clark nel 1965 e lo stesso Schumi nel 2004, un’altra delle suoe (e della Ferrari) annate straordinarie.Gli è bastato sfruttare l’errore al primo giro di Vettel per involarsi tranquillo verso la bandiera a scacchi. «Ho avuto un’opportunità è l’ho sfruttata. Ma è la squadra che devo ringraziare: ha fatto un lavoro straordinario, risolvendo i problemi che abbiamo avuto venerdì». Nessuna flessione,anche se per la prima volta una BrawnGP non arriva in fondo (Barrichello si ritira al 47° giro per il surriscaldamento dell’olio del cambio dopo averne combinate di tutti i colori). La questione ora è solo quando Button vincerà il Mondiale (forse già in Ungheria: è a +26 su Rubens, +32 su Vettel). Lui non ci pensa. Pensa ad altro. «Io vorrei vincere tutte le gare». Come cambia il mondo in un anno.

Gare già disputate DATA

PAESE

CIRCUITO

29 marzo 5 aprile 19 aprile 26 aprile 10 maggio 24 maggio 7 giugno

Australia Malesia Cina Bahrein Spagna Monaco Turchia

Melbourne Sepang Shanghai Sakhir Barcellona Montecarlo Istanbul

VINCITORE

Button (Brawn) Button (Brawn) Vettel (Red Bull) Button (Brawn) Button (Brawn) Button (Brawn) Button (Brawn)

Gare da disputare DATA

PAESE

CITTA’

21 giugno......................Gran Bretagna..................Silverstone 12 luglio ......................Germania ........................Nürburgring 26 luglio ......................Ungheria ............................Budapest 23 agosto ......................Europa ................................Valencia 30 agosto ......................Belgio ..........................................Spa 13 settembre ................Italia ........................................Monza 27 settembre ................Singapore ..........................Singapore 4 ottobre ......................Giappone ................................Suzuka 18 ottobre ....................Brasile ..............................Interlagos 1 novembre ..................Abu Dhabi ........................Abu Dhabi

LE ACCUSE DEL BRASILIANO

Massa: «Andavano tutti più forte di noi» NOSTRO INVIATO

ISTANBUL. Sabato pomeriggio, dopo le qualifiche, l’aveva detto: «Non posso parlare di vittoria, né di podio:il nostro obiettivo è conquistare buoni punti».Non però i tre portati a casa da Felipe Massa con il sesto posto. «No, non sono buoni punti» riconosce secco il brasiliano, che non nasconde la grande delusione. «Siamo andati un po’ indietro,il passo in gara non era quello che ci aspettavamo. Dev’essere successo qualcosa prima delle qualifiche,perché qui anche Williams e Toyota andavano più forti di noi».

ISTANBUL. Massa (28 anni) con il suo ingegnere Robe Smedley e il manager Nicolas Todt jr (LaPresse)

IL CARICO Insomma, altro che seconda forza come si sperava a Montecarlo. E anche se pure Felipe dice che «bisogna capire cosa è successo, aspettare di analizzare i dati», la sensazione del pilota (che in genere non sbaglia) è chiara: «Non era un problema di bilanciamento: semplicemente ero lento, mi mancava la velocità. E probabilmente è legato al carico aerodinamico».Quello che BrawnGP e Red Bull hanno fin dall’inizio e che la Ferrari ancora insegue del tutto.Lo s’è visto fin dal primo giro, quando la bella partenza di Massa (da 7° a 5° alla prima curva) è evaporata in fretta. «Vero, sono scattato forte, ma arrivato in retti-

lineo ho provato a passare Trulli.Così ho frenato tardi, troppo tardi. E s’è infilato anche Rosberg». IL CONTATTO E nello stesso punto è finita di fatto anche la gara di Kimi Raikkonen, rimasto fuori zona punti. Colpa di un contatto con Fernando Alonso. Sì, proprio con lo spagnolo che dovrebbe sostituirlo il prossimo anno o secondo altri correre con lui su una terza Ferrari nel campionato alternativo alla Fia. «Stavo lottando con lui e ho toccato la sua gomma posteriore, rovinando leggermente l’ala anteriore - racconta il finlandese -. La prima parte della gara così è stata molto difficile per me. Poi, una volta cambiato il musetto al primo pit-stop,le cose sono migliorate.Però eravamo decisamente più lenti degli altri e dobbiamo capire perché». IL CONFRONTO I due ferraristi sono d’accordo anche su come affrontare il futuro.«Dobbiamo continuare a lavorare. Abbiamo già fatto un grosso passo in avanti,ce ne serve un altro per competere con i migliori.Ma sono sicuro che miglioreremo» sostiene Raikkonen.Il problema è il presente.Kimi non si dice frustrato per il dover combattere a metà classifica ma... «La lotta nel gruppo a volte è anche divertente, il proble-

ma è che se poi non riesci a superare gli altri...». Così come Massa non si dice invidioso di Button e Barrichello ma...«Certo,mi piacerebbe essere nella loro posizione, ma io penso solo a fare bene il nostro lavoro per tornare avanti. Vero, le Brawn sono migliorate ancora, smentendo anche chi diceva che non avevano soldi per lo sviluppo. Hanno davvero un passo superiore, sono nelle condizioni di controllare il Mondiale». LA STRADA Insomma,si sta verificando quanto detto dal brasiliano già in Barhain: il campionato è andato. «Mi hanno tutti accusato di voler mollare - dice Felipe -. Non era vero allora e non è vero adesso. Ma bisogna essere realisti. Non è questione di mollare: è che loro hanno semplicemente l’auto migliore».E raggiungerla entro la fine della stagione potrebbe essere un miraggio. «Noi abbiamo cominciato il campionato a un livello molto più basso degli altri, con un secondo di ritardo sul giro rispetto alle Brawn. e per recuperare quel secondo ci vuole tempo.E non è facile».Sicuramente le due settimane che mancano al prossimo GP,quello di Silverstone.«In Inghilterra mi aspetto qualcosa di meglio». Già, qualcosa. G.P.


LUNEDÌ

FORMULA1 GP DI TURCHIA / Le pagelle di Giorgio Pasini

8 GIUGNO 2009

20

Button, killer alla curva 10 Vettel, gli errori si pagano a caro prezzo GGG Super

BUTTON 10 Come la curva dove passa Sebastian Vettel, uccidendo la gara al primo giro. Stravince, il bel Jenson. Come a Montecarlo. Come in Barhain. Come in Malesia. Come a Melbourne. Ecco, se vogliamo solo a Barcellona c’è stato un dubbio (in realtà più di Barrichello che di tutti gli altri) se Ross Brawn l’avesse favorito con la strategia rispetto al compagno. Qui è tornato a riprodurre la Formula Noia dell’era rossa schumacheriana. Pochi giri per andarsene e ogni porta chiusa quando Vettel, più scarico e con le gomme in temperatura per la prima fermata anticipata, s’è fatto sotto dopo il suo primo pit-stop. Perché Button non sbaglia mai, manco quando è messo sotto pressione. Come Schumi. Solo che non si limita a stravincere come il vecchio kaiser: l’inglese ha pure la verve da leader. BRAWNGP 10 e lode Anche e soprattutto grazie alla sua monoposto bianca, quella che definisce «scandalosa» per descrivere la sua superiorità. In tre mesi il brutto anatroccolo nero (nelle prime uscite in pista non aveva manco la livrea) di Ross Brawn da ultimo della classe salvato grazie all’aiuto dei compagni, s’è trasformato in un maestoso e potente cigno bianco. E non è solo questione dei doppi diffusori, perché ce l’hanno anche gli altri. Anche solo a buttare l’occhio in griglia, quando la macchina è sui cavalletti senza gomme in attesa degli ultimi preparativi prima del via, si notano una miriade di sofisticatissimi dettagli tecnici. Come le tre mini pinne di carbonio che carenano le prese d’aria dei freni posteriori. Da spavento. TRULLI, ROSBERG E ALONSO 7 Jarno perché porta a casa il massimo possibile, riportando ai piedi del podio una Toyota disastrosa nelle ultime due gare. Nico perché esalta anche in gara la sua Williams. Fernando perché, nonostante finisca fuori punti (10°) dietro Raikkonen, lotta come un leone e si rende protagonista di qualche sorpasso.

WEBBER 8 Ok, lo spilungone australiano sfrutta la migliore strategia rispetto al compagno Vettel per issarsi sul secondo gradino del podio, ma ci mette del suo spingendo come un matto. Specie negli ultimi giri, quando un Sebastian furente lo avvicina per acchiappare almeno la seconda posizione. Webber non sbaglia e tiene botta, al punto che dal muretto chiamano Vettel per dirgli: tieni la posizione, Mark è più veloce. Una bella soddisfazione per chi ha iniziato il Mondiale zoppicando per colpa di un terribile incidente in bicicletta.

GG Promossi

VETTEL 6 E’ veloce il ragazzo. E onesto nel riconoscere che Button avrebbe vinto anche senza il suo errore del primo giro. Però intanto sbaglia, come troppe volte è successo quest’anno. Arriva lungo alla curva 9, una piega secca a sinistra dopo il rettilineo in discesa seguito della mitica 8, e concede così il sorpasso al rivale inglese nella curva successiva. Ma rischia di uscire anche nel giro dopo. Una vittoria annunciata si tramuta così in una grande sconfitta, come dimostrano il muso lungo sul podio e le dichiarazioni successive: «Non capisco perché la squadra ha scelto le tre soste invece delle due». Non finisce tra i bocciati solo perché ci prova sempre e comunque, contribuendo per qualche giro a tenere viva la gara.

G Bocciati

FERRARI 5 Le Rosse tornano indietro molto velocemente. Non giudichiamo i piloti (anche se Kimi non entusiasma certo), perché ottengono quello che la macchina concede: 6° Massa, 9° Raikkonen, con le uniche inquadrature di gara riservare a Naomi Campbell sorridente (perché mai? non era meglio spedirla da Briatore?) ai box. Certo, si sapeva che Montecarlo era una gara (e pista) a sé, ma le Ferrari qui sono state più veloci nelle libere che in gara. E ogni strategia diventa inutile

quando prendi più di mezzo secondo nel primo parziale di pista, quello più movimentato. Come avere il kers: quando arrivavano i rettilinei, le Rosse erano troppo lontane per poter tentare un sorpasso. RED BULL 4 Avevano le ali come recita lo sponsorlattina, ma le hanno spezzate a Vettel, il cavallo buono su cui puntare. Colpa di una strategia fallimentare, con la scelta delle tre soste quando erano pronti a due. E’ inutile avere in casa un genio come Adrian Newey, che ha risolto il rebus doppio diffusore, se poi dal muretto sbagli tutto. Invece di preoccuparsi di schierare sette meccanici sette dietro la macchina sulla griglia di partenza per celare quello che tanto tutti hanno già visto nelle prove, che pensino a fare meglio i calcoli davanti al computer. BARRICHELLO 2 Dice che non gli è entrata la marcia in partenza: da 3° a 12°. Dice che gli hanno messo una settima troppo lunga e che per questo non riusciva a superare, indi per cui s’è alzata la temperatura dell’olio del cambio e s’è dovuto ritirare. Ma intanto ne combina di tutti i colori, come in preda al delirio. Prima si gira toccando Kovalainen, poi entra su Sutil dove non c’è spazio rompendo l’ala anteriore destra. Sostiene di poter puntare al Mondiale. La risposta è nella faccia di Ross Brawn che lo guarda dare spettacolo in pista. KUBICA 6,5 l’avevano già inserito tra i pre-pensionati di questo campionato figlio della crisi. Economica ma ancor più della sua BWM. Sicuramente negli ultimi gran premi non ha nascosto la sua frustrazione, ma appena ha avuto in mano una macchina decente è tornato a mettere il naso fuori. Conquista il primo punto di questa annata orribile. Che sia l’inizio di una riscossa? Lo spera il suo capo Mario Theissen (voto 4 a prescindere, anche per il fatto di mangiare sempre tristemente solo soletto e con la stessa e immarcescibile faccia inespressiva), da molti considerato sull’orlo del licenziamento. ISTANBUL. Jenson Button (29 anni) espone il segno della sua leadership

(Ansa)


LUNEDÌ

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FORMULA1 In 16 si schierano a favore della Fota. Solo 4 costretti a chiamarsi fuori 8 GIUGNO 2009

Piloti in guerra con Mosley ALONSO «Con le nuove assurde regole, io vado a correre in un’altra categoria» Trulli, portavoce del sindacato Gpda: «L’unica certezza è che se non si cambia, la scissione sarà inevitabile» Webber: «Voglio gareggiare con le squadre di vertice». Raikkonen: «Mi interessa battermi tra i migliori e con i migliori» NOSTRO INVIATO

GIORGIO PASINI ISTANBUL. La vera partita la giocano alle dieci e mezza di mattina, quattro ore prima di sedere sulle rispettive monoposto. E nel motorhome della Toyota, mica in pista. Perché la notizia del giorno è che sedici piloti su venti si ritrovano e si schierano con i propri team contro Max Mosley e la sua Fia. Lo farebbero probabilmente anche gli altri quattro, ovvero Nico Rosberg, Kazuki Nakajima, Giancarlo Fisichella e Adrian Sutil,se fossero ammessi alla riunione. Ma Williams e Force India, le loro squadre, sono state sospese dalla Fota per essersi iscritte senza condizioni al prossimo Mondiale,quello che forse non ci sarà. Perché si può pure pensare che i piloti sono stati chiamati all’ordine (e quindi a prendere posizione) dai propri datori di lavoro, ma è indubbio che la situazione politica e il correre verso una clamorosa scissione, preoccupi anche loro. TUTTI INSIEME Eccoli così seduti l’uno a fianco dell’altro e dei propri team principal su un’enorme quadrato improvvisato con piccoli tavolini bianchi. Ben visibili, perché i vetri del motorhome Toyota (casa Fota, visto che in assenza di Montezemolo il leader è il suo team principal John Howett) non sono oscurati da tende spesse come la coperta del Force Blu, il mega yacht di Flavio Briatore che aveva ospitato il supervertice di Montecarlo.In un angolo c’è Kimi Raikkonen a fianco del connazionale Heikki Kovalainen. In un altro, vicino a Howett, c’è Jarno Trulli, suo dipendente ma soprattutto portavoce dell’associazione dei piloti (la GPDA), che infatti dopo venticinque minuti di incontro si fa carico del rendere nota una posizione comune. Che è durissima contro Max Mosley. «Di questioni politiche noi piloti sappiamo poco, per questo abbiamo voluto incontrarci tutti insieme con le nostre squadre -

dice l’abruzzese -. Ma una cosa la sappiamo: qualcosa dovrebbe cambiare, anzi deve cambiare,altrimenti la scissione sarà inevitabile».

IL RETROSCENA PRIMA DEL VIA A ISTANBUL

Ipotesi boicottaggio Ma è una boutade

LA MINACCIA Ecco la bomba dopo il venerdì conciliante dei boss di Toyota, Ferrari e Renault («vogliamo la pace» dicevano e ripetono anche ora Howett,Domenicali e Briatore).Anche i protagonisti, quelli amati dal pubblico, si compattano contro le nuove regole volute dal presidente della Fia.«Mosley deve capire che ci sono cose che non possono succedere» prosegue Trulli riferendosi al budget cap che sembra ancora il nodo della questione a cinque giorni dal 12 giugno del giudizio (la data annunciata dalla Fia per l’annuncio delle squadre iscritte al prossimo Mondiale). «Le regole per il 2010 sono assolutamente negative - martella Trulli -, perché la Formula 1 deve rimanere lo sport numero uno del mondo,quello con la migliore tecnologia e con i grandi costruttori. Si può anche provare a portare dentro nuovi team che non hanno idea di cosa vuol dire competere con un auto e in un campionato d i questo livello, ma non con noi. Noi con le regole del 2010 siamo fuori». IL RIBALTAMENTO Insomma,il capopopolo Alonso non è più voce isolata insieme a quelle dei ferraristi. Anche Mark Webber, qualche ora dopo, appena sceso dal secondo gradino del podio, spara: «Sosteniamo completamente la Fota.Noi vogliamo gareggiare con i migliori team, con i migliori piloti, con le migliori macchine.Crediamo nella forza dell’unità delle scuderie. Siamo uniti e solidali». Felipe Massa parla invece di incubo. E non per il suo piazzamento. «Stiamo vivendo dentro un incubo.Questa guerra è ridicola. Se facciamo quello che vuole Mosley torniamo tutti indietro.Tutti noi vogliamo correre con i piloti e i team migliori. Se questi sceglieranno di realizzare un altro campionato sappiamo che possono farlo e io sarò felice di correre con loro». Pure Kimi il freddo dice: «Siamo tutti sulla stessa posizione. Vogliamo batterci tra i migliori e con i migliori». E non tanto perché le voci di una serie alternativa con tre Ferrari in pista gli eviterebbe un probabile taglio nel 2010 a favore di Alonso. Il Fernando de España che resta il più caliente. «L’ho detto e lo confermo: con queste regole io vado comunque a correre in un’altra categoria. Non si può improvvisamente ridurre budget da 500 a 50 milioni di euro. E’ possibile in tre anni, non in uno. I team hanno ragione e più di questo non possono fare. Adesso la palla è nelle mani della Fia». Insomma, i piloti hanno messo Max Mosley messo con le spalle al muro,ribaltando la situazione. Proprio quello che non voleva.

NOSTRO INVIATO

ISTANBUL. E’ l’ora di pranzo, i piloti hanno da poco sparato le loro bordate contro Mosley e si preparano a scendere in pista. Arriva una telefonata: «Scommettete su Rosberg». La soffiata di un bookmaker ben informato o lucidamente folle? No, l’ennesimo tentativo di depistare, di creare il panico, di utilizzare i media in questa sporca e fastidiosa guerra politica. Nico è pilota della Williams, una delle due squadre sospese dalla Fota (l’altra è la Force India, anche se Mallya non ci sta) e una sua vittoria potrebbe accadere solo in caso di ritiro della BrawnGP, delle Red Bull, delle Toyota, delle Ferrari... Insomma, di colpo nel paddock comincia a girare impazzita la voce che i team della Fota intendono boicottare la gara, non schierando al via le proprie macchine come successe a Imola nel 1982 (il GP della rottura Villeneuve-Pironi), quando le squadre inglesi protestarono nel primo atto della guerra tra federazione e scuderie. Anche allora si litigava sui regolamenti. IL FRONTE Nessuno lo dice pubblicamente, ma tutti fanno capire che si tratta di una mossa di Mosley per alzare la tensione, per cercare di spezzare ulteriormente il fronte dei costruttori. Sarebbe il suo metodo. Anche venerdì, un’ora prima della conferenza stampa di Howett, Domenicali e Briatore, i team principale delle scuderie più ostili, è stata fatta girare la voce che stava per arrivare la sua risposta ufficiale. E ieri nei motorhome entravano e uscivano scagnozzi latori di minacce neppure tanto velate. In ballo c’è la presenza al prossimo Mondiale. E quindi tanti soldi. Minacce che hanno funzionato sui finanziatori della Force India, anche se il suo boss Mallya ha chiesto alla Fota di ritirare la sospensione: «Sono con voi, non ho cambiato idea».

Uno schieramento di partenza, pochi istanti prima del via (qui siamo in Cina, a Shanghai). ma quale sarà la griglia del 2010? (Liverani)

I NUOVI Il clima però è avvelenato. Anche un signore come Stefano Domenicali si lascia un po’ andare: «Certo, qualcuno cerca di approfittare della situazione per rompere il fronte delle squadre. Ma non ci riesce». Ma sono gli sponsor, i grandi sponsor, ad essere stanchi e preoccupati. Il pubblico cala. In pista (qui il deserto, tanto che Briatore gioca sulla voce del boicottaggio: «Lo sciopero? L’hanno fatto i tifosi») e soprattutto in tv. L’ipotesi di un Mondiale alternativo non piace a nessuno, tanto meno a chi mette sul piatto milioni e milioni di euro, ma diventa all’ordine del giorno nel momento in cui si vuole correre verso il baratro. Che brutto momento. G.P.

OFFENSIVA “GRANDI FIRME” PER IL MONDIALE UFFICIALE

C’è anche il “cannibale” Loeb in lista d’attesa Potrebbe correre con una delle squadre anti-Fota. Intanto rispunta il nome Lotus, lo userebbe la Litespeed di Gascoyne L’OFFESIVA di Mosley e della Fia prosegue e si sviluppa su parecchi fronti. Uno di essi è di oppore al fronte Fota - che si fa forte dei nomi eccellenti - nomi altrettanto importanti. Ma in questi giorni di estrema confusione è difficile capire cosa sia vero, cosa verosimile e cosa non abbia alcun fondamento.

RALLY Una delle voci che girano è che nel campionato Fia - se si arriverà davvero ad una scissione - potrebbe arrivare nientemeno che Sabastian Loeb, il “cannibale” dei rally, l’uomo da battere per antonomasia nella gare fuori strada. Pare che il francese sia stato contattato da una delle squadre in lizza per entrare nel Mondiale (le squadre anti-Fota, per intenderci) e lui sia fortemente tentato. Al punto di sondare nel mondo della Gp2 se ci sia una squadra disposta a farlo correre già quest’anno nella gare che non coinci-

Sebastian Loeb, 35 anni

dono con quelle del Mondiale rally - così da poter acquisire una maggiore familiarità con le gare in pista. Va detto che Loeb, impegnato comunque a vincere il campionato di quest’anno (per lui sarebbe il sesto centro), ha sempre provato una cer-

ta attrazione per la Formula 1, tanto da avere sostenuto dei test con la Red Bull nel recente passato. Stupisce però che abbia bisogno di una squadra di second’ordine (nessuna delle “anti-Fia” è di prim’ordine...) per affacciarsi in questo mondo, visto che un nome come il suo avrebbe un sacco di porte aperte. SQUADRE Tra le altre mosse c’è quella di dare lustro alle squadre che lustro non hanno. Un’idea è quella di rilanciare il nome Lotus. La Lotus, come tutti gli appassionati di Formula 1 sanno, è stata una delle più

grandi realtà della storia dell’automobilismo, fondata da uno dei più geniali progettisti di tutti i tempi, ossia Colin Chapman. Ha corso dal ‘58 al ‘94, campione del mondo sette volte, ha schierato piloti di alto livello, come Jochen Rindt, Graham Hill, Jim Clark e Ayrton Senna. Dopo la fine, le sorti del marchio sono state divise da quelle dell’omonima azienda automobilistica. La Litespeed è un team di Formula 3 britannica che per la sfida in Formula 1 si è accordata con Mike Gascoyne, ex progettista di Jordan, Toyota e Force India. «In tempi di crisi

vorremmo provare a fare il grande salto - spiegano alla Litespeed - e di solito la fortuna aiuta gli audaci. A parte questo la Fia sta lavorando in maniera splendida per permettere anche a piccole realtà come la nostra l’ingresso in Formula 1». E loro, dicono, puntano a trovare un accordo con la Fota. «I posti vuoti in griglia sono tanti e c’è la possibilità anche per chi non dispone di risorse illimitate di ben figurare sin da subito: siamo molto fiducioso». Magari, chissà, potrebbe proprio essere la rinnovata Lotus ad aver acceso l’interesse di Loeb.

MOTOCROSS

TROFEO ABARTH 500

MOTOGP

Gran Premio di Francia azzurro a Ernee Philippaerts e Cairoli salgono sul podio

Sul tracciato di Magione vincono Tavano e Baldan

Stoner a Barcellona a caccia del tris Per Vale che pressione con Lorenzo

BUONA prova degli italiani nel Gran Premio di Francia sulla pista di Ernee, ottava prova del Mondiale di motocross. Se la vittoria va allo spagnolo Maximilian Nagl su Ktm, primo in entrambe le manche, gli altri due gradini del podio vengono infatti occupati da David Philippaerts (2°) e Antonio Cairoli (3°), entrambi su Yamaha e autori di prove concrete anche se mai nelle condizioni di lottare per il trionfo. Il siciliano mantiene così la leadership della classifica iridata della MX1 anche se perde 4 punti di vantaggio nei confronti del connazionale Philippaerts, ora in ritardo di 30 punti. Per quanto riguarda la classe MX2, sesto posto finale per Davide Guarneri che resta comunque terzo nella graduatoria generale mondiale anche se il francese Musquin, vincitore ieri, sta prendendo il largo.

SUL CIRCUITO umbro di Magione, teatro del 4° appuntamento del Trofeo Abarth 500, Salvatore Tavano e Nicola Baldan hanno ottenuto un successo a testa nelle due gare disputate. Baldan ha conteggiato complessivamente il miglior punteggio, avendo conquistato il secondo posto in Gara1, mentre Tavano si è piazzato terzo in Gara2, alle spalle di Denis Babuin. In campionato è sempre in testa Tavano, forte di 5 successi ottenuti in 8 gare disputate, mentre il suo più diretto avversario, Baldan, può contare su 2 vittorie. Tra gli Under 23, vincendo gara1, Campani mantiene la testa della classifica del Trofeo, davanti a Tobias Tauber. La prossima gara del Trofeo Abarth 500 avrà luogo al Mugello sabato 26 e domenica 27 settembre. Nel frattempo si disputeranno 5 prove del Trofeo Abarth 500 Europe, la prima delle quali sabato 20 e domenica 21 giugno a Brno, nella Repubblica Ceca. Gara1: 1. Salvatore Tavano 20 giri in 27’57”702 alla media di 107,59 km orari; 2. Nicola Baldan +0”768;; 3. Francesco Iorio +10”916. Gara2: 1. Nicola Baldan 20 giri in 28’08”938 alla media di 106,87 km orari; 2. Denis Babuin + 2”282; 3. Salvatore Tavano +9”303.

La prossima tappa del Mondiale Motocross è calendarizzata per il 21 giugno con il Gran Premio di Germania di Teutschental che porterà i piloti nella seconda parte della stagione. Anche la prova tedesca verrà trasmessa in diretta su Sportitalia. M.BO MONDIALE MX1. Piloti. 1. Cairoli (Ita/Yamaha) 291; 2. Philippaerts (Ita/Yamaha) 261; 3. Nagl (Spa/Ktm) 248; 4. Coppins (Nzl/Yamaha) 238; 5. Desalle (Bel/Honda) 237. Costruttori. 1. Yamaha 352; 2. Ktm 308; 3. Honda 272; 4. Suzuki 243; 5. Kawasaki 155; 6. TM 118; 7. Aprilia 98; 8. CCM 66. MX2. 1. Musquin (Fra/Ktm) 284; 2. Paulin (Fra/Kawasaki) 250; 3. Guarneri (Ita/Yamaha) 235; 8. Monni (Ita/Yamaha) 134. Costruttori. 1. KTM 330; 2. Kawasaki 302; 3. Yamaha 281; 4. Suzuki 226; 5. Honda 213.

MARCO BO DOPO il magico trionfo della Ducati al Mugello grazie a una fantastico Casey Stoner capace di domare le Yamaha di Jorge Lorenzo e Valentino Rossi, la MotoGP ripropone la sfida domenica a Barcellona, su un tracciato analogo a quello toscano: con un rettilineo importante dove poter sfogare i cavalli e curve veloci dove la piega si vive col cuore in gola. Dopo cinque tappe il Mondiale vede in testa il canguro australiano con 90 punti, poi Jorge Lorenzo con 86 e Valentino Rossi con 81. E’ chiaro che nella prossima gara catalana la pressione maggiore cadrà sulle spalle di Valentino che non solo sarà chiamato a raddrizzare una classifica iridata buona ma non ottima. Il fatto è che deve cancellare al più presto l’onta di essere strato battuto per la seconda fila, Le Mans e Mugello,

dall’effervescente compagno di squadra spagnolo. Come se non bastasse, poi, c’è da aggiungere che Rossi arriva dalla delusione del Mugello dove ha dovuto abdicare dopo sette vittorie di fila. Stoner intanto non guarda in faccia nessuno e punta alla terza vittoria del 2009. SIMONCELLI A TUTTO GAS A proposito di piloti chiamati a vincere ecco il grande amico di Rossi, ovvero Marco Simoncelli. Il numero uno della Gilera, campione del mondo in carica, medita la “vendetta” agonistica nei confronti di Mattia Pasini che lo ha sconfitto nel GP d’Italia dopo una gara fantastica ricca di sorpassi. Il “gilerino”, dopo un avvio di stagione difficile a causa della frattura allo scafoide occorsogli tre giorni prima del GP del Qatar, insegue con 61 punti rispetto ai 76 di Aoyama e 83 di Bautista.


LUNEDÌ 8 GIUGNO 2009

22

TUTTONOTIZIETUTTONOTIZIETUTTONOTIZIE ATLETICA

CICLISMO

GIOCHI DELL’ARIA

Delfinato, Evans su Contador Basso si becca 1’ nella crono

Grinza all’attacco con l’aliante

L’australiano e l’iberico sono i più in forma in chiave Tour. Si salvano Valverde (3°) e un ottimo Nibali (5°). Ivan (41°) in soli 12,1 km concede troppo contro il tempo

ROBERTO BERTELLINO

Cadel Evans, 32 anni (Reuters)

PAOLO VIBERTI CADEL Evans (SilenceLotto) ha vinto il prologo del Giro del Delfinato, 12.1 chilometri sulle strade di Nancy. L’australiano (la sua media è stata di 46,538) ha preceduto gli spagnoli Alberto Contador (Astana) e Alejandro Valverde (Casse d’Epargne), staccati rispettivamente di 8” e 23” rispettivamente. Quarto posto per il belga Sebastien Rosseler (Quick Step), a 33”, e ottimo quinto Vincenzo Nibali (Liquigas) a 34”. E’ andata invece assai meno bene a Ivan Basso (solo 41°), che lungo un percorso non certo adatto alle sue caratteristiche (tante curve, persino una discesa, esattamente l’altimetria che il varesino non gradisce) si è preso addirittura un minuto di distacco da Evans, che pare già supportato da un’ottima condizione in chiave Tour, al pari del suo rivale dichiarato, l’iberico Alberto Contador. Basso, invece, come noto non disputerà la Grande Boucle, avendo in programma dopo il Giro un’altra grande corsa a tappe, vale a dire la Vuelta di spagna. Ma se un giorno il leader della Liquigas vorrà tornare sul podio più alto dovrà necessariamente migliorare nelle prove contro il tempo. Oggi il Giro del Delfinato propone una tappa di 228 chilometri, con partenza da Nancy e arrivo a Digione, teoricamente adatta ai velocisti. Idem domani, mentre mercoledì ci sarà un’altra crono, addirittura di 42 chilometri. E da giovedì montagne a gogò, introdotte dallo spettrale Galibier. CAOS KATYUSHA tre corridori del Team katyusha, ossia McEwen, Steegmans e De Haes, si sono rifiutati di firmare un protocollo interno alla squadra che presuppone precise condizioni nella lotta al doping. Se non cambieranno idea, potrebbero essere sospesi. DOPPIO SAXO Frank Schleck (Saxo Bank) ha conquistato il Giro del Lussemburgo di ciclismo. Il corridore di ca-

sa si è imposto al termine della quarta e ultima tappa di 160,4 km vinta in volata dal suo compagno di squadra, il danese Matti Breschel. AARGAU A VELITS Lo slovacco Peter Velits (Milram) ha vinto in Svizzera il GP Kanton Aargau precedendo il belga Bakelants (Topsport) e il tedesco Haussler (Cervélo). BOONEN SI’ E NO La ASO, società organizzatrice del Tour de France, rispetterà la decisione dell’Uci sul caso Tom Boonen. Significa che il belga potrà disputare la Grande Boucle a meno che la Commissione Disciplinare dell’Uci, alla quale la stessa Uci ha deciso di rinviare Boonen per aver nuociuto all’immagine del ciclismo, non decida di esaminare il caso Boonen prima del via del Tour da Montecarlo. Se giudicato colpevole, Boonen rischia una squalifica fino a sei mesi.

TORINO. Volo reale e trasmissione virtuale via internet, mediante un sistema unico al mondo e simile a quello usato per la Coppa America di vela: «Mi ha telefonato un amico da Boston - afferma raggiante Leonardo Brigliadori, icona del volo a vela - dicendo che stava guardando in diretta la prova dei Wag. Non gli pareva vero. Con questo evento stiamo entrando in una nuova dimensione del nostro sport, maggiormente spettacolare e fruibile dal pubblico. Il prossimo passo sarà il mix tra la trasmissione virtuale e quella di immagini a terra con apposite telecamere in stile Formula 1, per dare allo spettatore la sensazione di essere anch’egli in volo e fargli vivere le emozioni del pilota». Sensazioni e non solo. Ieri nella prima gior-

nata dei Giochi Mondiali dell’Aria di Torino 2009 il volo a vela (categoria velocità) ha regalato risultati agonistici d’eccellenza ai colori azzurri. Alle spalle del plurititolato polacco Sebastian Kawa, figurano tre piloti nostrani. Secondo è Giancarlo Grinza, terzo Giorgio Galetto, quarto Stefano Ghiorzo. Più staccati i tedeschi Michael Buchtal e Matthias Sturm. Ottavo un altro dei favoriti, il transalpino Laurent Couture. Così il 36enne piemontese Grinza analiz-

za la sua prima uscita mondiale in terra torinese: «E’ stato un ottimo avvio, in chiave personale e di squadra. Sono secondo, alle spalle del polacco, staccato di alcuni minuti. Sono riuscito a compiere un’ottima gara nonostante non abbia guadagnato una quota elevata. Speravo in un avvio del genere ma non era facile realizzarlo anche perché le condizioni del cielo non si sono presentate ideali». Kawa, un avversario ostico che ha avuto qualcosa in più rispetto agli altri. Bat-

tibile oppure no?: «La gara è lunga e tutti possono commettere degli errori. Nella prima uscita lui e stato bravo a fare la differenza ed osare nella sezione finale. Il dato incontrovertibile è che il lotto dei partecipanti è nobilissimo, con tutti, sottoscritto a parte, in grado di fregiarsi di un mondiale vinto. Io mi sono qualificato per i WAG grazie ad una prova di selezione nazionale ed ora voglio sognare, magari di vincere». Determinanti risulteranno le prossime giornate. Intanto ieri ha sorriso anche il lituano Donatas Pauzuolis, in testa dopo la prima prova di aeromodellismo acrobatico davanti all’azzurro Filippo Materazzi e al sammarinese Massimo Selva. Oggi si replica, A Torino, Avigliana e Mondovì, dove prenderanno il cielo (ore 7) anche i piloti di mongolfiere.

SCHERMA VEZZALI TRICOLORE Valentina Vezzali ha conquistato il titolo del fioretto individuale femminile agli Assoluti di scherma che si concludono oggi a Tivoli. La poliziotta di Jesi, 34 anni, ha battuto in finale Arianna Errigo per 15-14. Si tratta del tredicesimo titolo individuale per la Vezzali in diciassette anni. Nei quarti Margherita Granbassi si è ritirata, proprio contro la Vezzali, quando era sotto 7-0 per un infortunio: la Granbassi ha subito una distorsione all’indice della mano destra e ha dovuto abbandonare.

LIBRI IL COPPI DI ALBERATI (p.vib) E’ uscito un nuovo volume su Fausto Coppi, che nel sottotitolo riporta l’inizio di una frase celebre di Mario Ferretti “Un uomo solo al comando”. A scriverlo è Paolo Alberati, ex corridore, che ripercorre la strabiliante avventura sportiva del Campionissimo grazie alle testimonianze dei suoi ex gregari e familiari. Il volume è corredato da rare fotografie d’epoca, immagini curiose e inedite, figurine e cartoline frutto di anni di ricerche e collezionismo appassionato. Edito da Giunti, costa 16,50 euro.

HOCKEY PRATO VITTORIE ESTERNE NEI PLAY OFF (rob.ber)Con l’identico score di 2-1 l’HC Bra e la Roma De Sisti si sono imposte in trasferta sui campi del Bologna Pilot Pen e e dell’HC Suelli nel primo match di semifinale play off. Sabato 13 giugno l’atteso ritorno per definire la finaliste.

GOLF I campioni del volo a vela in azione ieri a Torino nella 1ª giornata dei WAG

WOODS RECUPERA (rob.ber) Tiger Woods è risalito dopo il 3° giro del Memorial Tournament (US PGA Tour). Il numero uno mondiale è settimo a quatto colpi dai due nuovi leader, Matt Bettencourt e Mark Wilson.

TENNIS

La foto del giorno

LA CAMERIN TRIONFA (rob.ber) Maria Elena Camerin si è aggiudicata il 50.000 $ Itf di Nottingham. Sull’erba inglese la veneta, terza favorita del seeding, si è imposta in finale per 6-2 4-6 6-1 sulla svizzera Stefanie Voegele, quarta testa di serie. Da oggi è in gara a Birmingham. OK ANCHE LA LA BINDI (rob.ber) La toscana Raffaella Bindi si è aggiudicata la finale del 10.000 Itf di Bucarest superando la connazionale Bendetta Davato per 7-6 6-0. Battuto invece Simone Vagnozzi nella finale di Belgrado, dal serbo Ciric, in tre set (4-6 7-6 7-5).

BETTINI DAY Tanta gente, moltissimi bambini e infinito entusiasmo attorno a Paolo Bettini ieri mattina sopra Marina di Bibbona (LI) per la partenza della pedalata del Bettini Day lungo le vie del paese. La competizione non competitiva e aperta a tutti ha visto al via diverse centinaia di appassionati. Il bel tempo ha poi accompagnato tutta la giornata di una grande festa dedicata al campione de La California e a tutti i suoi tifosi. Bagarre in gruppo fino dalle prime pedalate con Paolo Bettini accompagnato dagli ex-colleghi amici e rivali Paolini, Nardello e Peron. ZOLI IN MTB (gmc) Il tricolore Iader Zoli, precedendo di 31” il colombiano Leo Paez e di 58” il trentino Toni Longo, ha vinto la terza prova degli Internazionali d’Italia Cross Country MTB a Lamosano di Chies d’Alpago (Belluno). Il bresciano Cristian Cominelli, pupillo di Felice Gimondi, si è imposto fra gli Under 23; il valtellinese Elia Solvesti fra gli Under 21.

PHILLIPS ESAGERATO: 8,74 IN LUNGO Straordinaria gara di lungo a Eugene. L’ha vinta Dwight Phillips con 8,72 (vento -1,2), quinta misura mondiale di sempre dopo Mike Powell (8,95), Beamon (8,90), Lewis (8,87) e Emmiyan (8,86). Lo statunitense ha anche realizzato il miglior salto degli ultimi 15 anni. Appena dietro il panamense Irving Saladino con 8.63. Per lui anche un 8.55 al terzo tentativo. Ancora battuto sui 100 Asafa Powell (10”07): ha vinto ma è stato nettamente battuto dallo statunitense Michael Rodgers (9”94 con +1,7 di vento), che ha firmato la migliore prestazione mondiale dell’anno.

BOXE BRANCALION NON CE LA FA (g.pin.) Un colpo a freddo del campione Jurgen Brehmer ha frantumato il sogno di conquistare il titolo europeo dei mediomassimi al nostro Antonio Brancalion sul ring della Koenig Pilsener Arena di Oberhausen. Infatti il 33enne pugile veneto è stato sconfitto per KOT dopo appena 1’23”.

VOLLEY MODENA: DOPO ESKO, ANCHE MANIA’ Adesso è ufficiale: dopo aver ingaggiato il palleggiatore finlandese Esko, la Trenkwalder Modena ha prelevato da Montichiari anche il libero Manià. SACCOMANI, UNA BABY FENOMENO A PESARO Grosso colpo della Scavolini Pesaro con l’ingaggio di Laura Saccomani, 18 anni il prossimo ottobre, schiacciatrice di 1.91, titolare l’anno scorso in A2 a Roma, nazionale juniores e migliore attaccante alle recentissime finali nazionali Under 18 di Trento.

TIRO CON L’ARCO GAREGGIA UN NON VEDENTE Massimiliano Piombo (Castenaso Archery Team) si è esibito al tiro con l’arco di cui è campione nazionale nella categoria ‘visually impaired’, ieri a Castenaso (Bo). Alla gara ha partecipato anche la nazionale italiana paralimpica, insieme ad altri atleti normodotati.

FIOCCO ROSA. E’ nata Morena Di Lullo

CANEPA, IN PISTA MA SUL KART L’occasione gli è capitata sulle strade di casa e lui non ha saputo resistere: Niccolò Canepa, pilota della Ducati Pramac di MotoGP, per un giorno ha cambiato specialità e ha partecipato alla “Genova Karting Cup” organizzata in Corso Italia, il lungomare cittadino (Ansa)

LA FAMIGLIA di Tuttosport annuncia la nascita di Morena Di Lullo, ben 3,250 chilogrammi, secondogenita che va a fare compagnia alla sorellina Sara.Al nostro collega Marco e alla signora Barbara gli auguri della redazione, della tipografia e dell’amministrazione.

BASKET

IPPICA

BASEBALL

La piccola Soresina sale in A-1

Meo sorprende a Merano Suo il premio Staffa d’Oro

Rimini già qualificata San Marino in forma

Grazie alla Vanoli, il centro cremonese che conta soltanto 9404 abitanti supera Sassari in gara4 dei playoff di LegaDue, portandosi sul 3-1. Decisivo Troy Bell MIRCO MELLONI UN PICCOLO e laborioso centro del Cremonese,insignito del titolo di città nel 1962 dal Presidente della Repubblica Antonio Segni,è salito addirittura nella Serie A-1 di basket: stiamo parlando di Soresina, che ieri s’è imposta con la sua Vanoli in gara4 dei playoff di LegaDue sul campo del Banco di Sardegna Sassari (68-75) portando la serie sul 3-1 e acquisendo il diritto alla promozione, rendendo inutile gara5 che si sarebbe svolta mercoledì a Cremona. Ieri decisivo Troy Bell con 24 punti. AZZURRE KO E’ Iniziato con una sconfitta l’Europeo femminile in Lettonia dell’Italia di

Giampiero Ticchi. Le azzurre sono state sconfitte a Valmiera per 76-61 dalla Francia (favorita del girone D),subendo il parziale decisivo nella ripresa, quando non sono riuscite a trovare alternative ai punti di Laura Macchi. E quando il predominio a rimbalzo (40-24 alla fine) delle transalpine è divenuto insostenibile.Il risultato finale non deve però cancellare quanto di buono fatto dall’Italia nel primo tempo: con le triple di Macchi,Modica e Masciadri, le azzurre andavano sul 25-21 a metà secondo quarto, tuttavia l’area restava terra di conquista delle francesi,e non bastava la difesa a zona di Ticchi per cambiare la situazione. Il pivot Gruda teneva in gara la Francia anche quando le esterne non segnavano dalla distanza, ma appena Hermouet aggiustava la mira, ecco il parziale di 19-4 a fine terzo periodo, che valeva come il colpo del ko. Per l’Italia,oggi pomeriggio c’è l’immediata possibilità di rifarsi. Alle 14.45, in diretta RaiSportPiù, le azzurre affrontano Israele,in quello che si presenta come un autentico spareg-

russia 2; Italia, Israele 0. PROSSIMI TURNI: oggi ore 14.45 Italia-Israele (diretta RaiSportPiù), ore 20.15 Francia-Bielorussia; domani ore 14.45 ItaliaBielorussia (RaiSportPiù), ore 18 Francia-Israele.

Troy Bell, 28 anni, folletto Vanoli

ASSEMBLEA Oggi alle 11 a Bologna, all’hotel Royal Carlton, la Lega basket di serie A riunirà la sua assemblea. Si parlerà di diritti televisivi e radiofonici, dell’eleggibilità dei giocatori e delle date del prossimo campionato.

gio per la qualificazione alla seconda fase. FRANCIA-ITALIA 76-61 FRANCIA: Yacoubou 8, Miyem 6, Melain 4, Gruda 23, Hermouet 10, Dumerc 5, Gomis 6, Lepron 3, Godin 1, Ndongue 8, Lardy 2. All. Vincent. ITALIA: Cirone, Franchini 2, Pastore 6, Meneghel ne, Ballardini 10, Modica 9, Macchi 16, Ress, Masciadri 9, Zanon 2, Grasso 2, Alexander 5. All. Ticchi. RISULTATI: Bielorussia-Israele 81-76; Francia-Italia 76-61. CLASSIFICA: Francia, Bielo-

GENTILE JR (m.m.) Come alla maniera di papà Nando negli anni ‘90, Alessandro Gentile ha deciso la finale Under 19 in favore della Benetton Treviso: l’esterno classe ‘92 ha segnato 18 punti sui 21 di Treviso nel parziale di 21-4 che - nel secondo tempo - ha rovesciato la finalissima di Salsomaggiore Terme contro il Montepaschi Siena (vinta dai veneti 81-70), e alla fine il figlio del coach della Lottomatica Roma ha chiuso con 33 punti. Decisivo, per Treviso,anche il lungo polacco Jakub Wojciechowski (16 punti e 19 rimbalzi).

GIANMARCO CORRIERI UN RISULTATO a sorpresa ha caratterizzato l’esito del Premio Staffa d’Oro, gruppo 3 e classica dello steeple nazionale, svoltasi ieri sui 3800 metri dello stupendo ippodromo Maia di Merano. Infatti, il successo è stato conquistato dal sorprendente saltatore Meo, allenato da Paolo Favero e con in sella il jockey Jiri Kousek, che, dopo una corsa d’attesa, ha allungato sull’ultima curva e, dopo aver raggiunto il compagno di allenamento Maple Drive ed il favorito Sharpmon, si è staccato nel tratto piano conclusivo per imporsi con sicurezza davanti a Maple Drive ed a Sharpmon. ALTA FEDELTA VINCE A SAN SIRO La favorita Alta Fedelta, allenata da Vittoro Caruso e con in sella il “golden boy” Mirco Demuro, non ha tradito le attese della vigilia, vincendo il Premio Bogara, listed race per i tre anni, disputatasi ieri sui 1400 metri all’ippodromo milanese di San Siro. Alta Fedeltà, portacolori della scuderia Incolinx, ha preceduto di una lunghezza e mezza Ravanel. Terza, invece, è finita Diva Cattiva. LE TRIS ODIERNE La prima Tris di trotto è in programma questo pomeriggio, alle ore 14.00, a S. Giovanni Teatino con una corsa gentlemen sui 1600 metri con 20 cavalli. La nostra prevede: Internet Bi (20), Imera Mp (19), Indaco del Ronco (15). Da seguire anche Duccio Cu (2), Impala Jet (5), Indianapolis Trio (9). La seconda Tris di trotto avrà luogo questa sera, alle ore 19.00, a Follonica con una corsa sui 2060 cavalli con 18 cavalli. La nostra terna prevede: Ghost di Poggio (13), Insidia (8), Il Che Um (12). Da seguire anche Impeto (7), Iafun (5), Canyon Bi (4).

CON 7 sconfitte e ancora 16 partite da giocare (incluso il recupero di martedì 9 giugno con il Grosseto), la Telemarket Rimini si può considerare qualificata per la “post season”. Per gli altri 3 posti sarà lotta a 4, probabilmente fino alla fine,e per la salvezza sarà lotta a 2.E’ quanto sembra emergere dopo le partite della seconda giornata di ritorno della Italian Baseball League. La squadra che esce meglio da questo turno è la T&A San Marino. I campioni in carica hanno vinto abbastanza agevolmente 3 partite a Godo e hanno recuperato 2 lunghezze su Nettuno e Parma,scavalcando i ducali e piazzandosi al quarto posto.Ma esce rafforzata anche la Fortitudo Bologna, che è andata a vincere 2 partite a Nettuno e si lascia alle spalle i laziali. Dietro al Rimini al momento le altre contendenti sono in fila indiana, tutte separate da una gara. RISULTATI: Cariparma-Telemarket Rimini 0-7 6-11 6-5; Danesi Nettuno-Fortitudo Bologna 2-4 4-5 6-5; De Angelis Godo-T&A San Marino 1-7 5-12 7-17; Montepaschi Grosseto-Palfinger Reggio Emilia 6-4 9-6 7-4. CLASSIFICA: Telemarket 731; Fortitudo Bologna 667; Danesi Nettuno 63;T&A San Marino 593;Cariparma 556; Montepaschi GR 423; De Angelis 222; Palfinger RE 185. PROGRAMMA (martedì ore 20,30): Telemarket RiminiMontepaschi Grosseto (arbitri: Filippi, Fabrin, Serafini).


LUNEDÌ

23

TENNIS Lo svizzero schianta Soderling e conquista il Roland Garros per la prima volta 8 GIUGNO 2009

Federer piange, ma di gioia Dalle lacrime dolorose di Melbourne a quelle festose di ieri: il campione è risorto Solo Sampras ha vinto tanti titoli dello Slam (14) quanto lui. Paura per il blitz in campo del solito Jimmy Jump DANIELE AZZOLINI PARIGI. Dicono sia il più grande, ora. I suoi quattordici Slam sono gli stessi di Sampras, ma valgono di più. Il Roland Garros fa la differenza. È il torneo della fatica, della dedizione, chiede muscoli e pensieri altissimi, un fisico che sappia resistere e sprintare. Lo Slam più difficile.Sampras non l’ha mai vinto. Roger Federer sì. Ieri. Sotto la pioggia, ma al riparo da qualsiasi influsso negativo. Lontano da Nadal, ma vicino al pubblico, che lo considera uno di loro,un francese nato chissà perché fuori le mura, monsieur Federèr. Avessero potuto, i parigini lo avrebbero trasportato fino sul traguardo, sulle spalle, come una madonnina carica di offerte votive in una sagra di paese. Il più grande. Lo dice Agassi che ha officiato la cerimonia. Benvenuto nel club,gli ha detto. Quello dei vincitori di tutti i tornei dello Slam.Lo chiamano Career Grand Slam, ed è un circolo talmente ristretto che in centotrenta anni di tennis ha accettato solo sei giocatori: i due vincitori del Grand Slam più vero e puro, Donald Budge e Rodney Laver, e gli altri, tutti con quattro quarti di nobiltà tennistica, Fred Perry, il primo, Roy Emerson, e i due che si abbracciano sul palco della cerimonia, Agassi e Federer. Mirka, la “lovely wife” di rosso vestita, prossima mamma ma già mammosa e abbondante, scatta le foto ricordo con il cellulare. Lui, Roger, ha la coppa dei moschettieri stretta sotto il braccio. Si è inginocchiato sulla terra di mattone, dopo il match point conquistato. Ora piange. Come sempre. Sui pianti di Federer nemmeno da William Hill accettano più scommesse.Resiste fino all’inno, poi non si trattiene. Molti lo criticano per questo, quasi fosse una caduta di stile,o peggio, una recita. Ma nel ragazzo che ha i colpi taglienti come il diamante, e l’espressione fredda di un predatore, ribolle un inferno di sentimenti, preme un magma di emozioni, che di tanto in tanto si sprigiona. È il suo lato umano, che

male c’è se lo mostra pubblicamente? Robin Soderling ha fatto da spettatore, felice di assistere alla vittoria di Federer, al suo congiungimento con la Storia del tennis. Quando lo racconterà, potrà dire… io c’ero, ero lì, proprio al suo fianco. Non c’è stata finale, nessuna incertezza tranne quella che veniva dalla pioggia. Soderling non ha reclamato, non era il caso. Antipatico, forse, ma non stupido. Il pubblico non gliel’avrebbe permesso. C’è stato invece l’intermezzo con il solito collezionista di intromissioni, un feticista a suo modo. Un tipo vestito di maglia e calzini rossi con la croce bianca della Svizzera, e una bandiera del Barça fra le mani. Si chiama Jimmy Jump e non è alla prima prodezza. Un anno fa a Barcellona, la sua città,si intrufolò in campo durante la semifinale di Champions League con il Manchester.Era vestito come gli inglesi, e partecipò alla foto di gruppo. Se ne accorsero solo contando i giocatori, erano dodici. Così, Jimmy è piombato in campo, in barba alla security, e Federer se lo è ritrovato di fronte. Ha brandito la racchetta per proteggersi,poi si è accorto che quello non gli avrebbe fatto alcun male. «Mi hai dato una lezione», lo ha salutato lo svedese. Federer gli ha fatto sparire il primo set in una manciata di minuti,poi Robin ha ritrovato il servizio, e nel secondo si è trascinato fino al tie break, perso per distacco.Nel terzo ha subito il break decisivo già al primo game. Non era la sua partita. Né poteva esserlo. Nelle due settimane parigine, Federer ha mostrato il suo volto operaio, si è sbattuto su ogni palla, ha rischiato con Haas e Del Potro. Ma è giunto alla finale temprato, convinto. Guarito.Ha sconfitto anche la “sindrome Nadal”, da cui si attendevano devastanti influssi negativi. Il Nino ora è in ambasce,martedì marcherà visita e gli diranno se può giocare a Wimbledon. Se non ce la farà, Roger potrebbe riprendersi il numero uno. È di nuovo il suo momento. È il più grande? In fondo, lo ha sempre detto anche Nadal. RISULTATI Uomini, finale: Federer (Svi) b. Soderling (Sve) 6-1 7-6 (1) 6-4

II tennisti, tennisti, oltre oltre aa lui, lui, vincitori vincitori di di tutti tutti ii tornei tornei dello dello Slam Slam

DOMANI

14 12 11 14 12 12 13 14 13 14 14 13 15

28 28 22 30 29 25 29 28 26 31 29 27 27

II titoli titoli del del Grande Grande Slam Slam vinti vinti dallo dallo svizzero svizzero

Ore 17.08 di ieri: Roger Federer conquista il suo primo Roland Garros dopo tre finali perse contro Nadal vincendo anche 1.060.000 euro. A sinistra l’irruzione di Jimmy Jump

PER ROGER UNA FESTA MAI VISTA. E LUI GUARDA AL PROSSIMO FUTURO

«A Wimbledon ho tanto da fare...» PARIGI (d.a). L’introduzione è di Robin Soderling. «Prima del match, con il mio coach Magnus Norman, ci siamo più volte ripetuti: mi ha battuto nove volte su nove, può esistere al mondo uno capace di battermi dieci volte? Bè, al prossimo match sarò costretto a chiedermi: può esistere qualcuno capace di battermi undici volte?». Federer gli risponde di volée: «Mi fa piacere che l’hai presa bene. Io questo palco lo conosco, e mi è capitato di non sentirmi del tutto a mio agio. Ora che sono qui per la prima volta da vincitore, mi tranquillizza sapere che il mio avversario non mi vuole uccidere». Fra lacrime e battute, Federer centellina con gusto la sua vittoria. Il pubblico lo accompagna ritmando il battito delle mani, lo saluta con ripetute ola, ma lui indugia, sembra quasi non voglia andarsene. Lo stesso in conferenza stampa, che finisce per durare un’eternità. Risponde a tutte le domande, spiega. Ha vinto. E ha voglia di dirlo a tutto il mondo. «La chiave è stata il secondo set. Uno dei migliori tie break della mia carriera, quattro ace, tre colpi vincenti. Mi sono sentito forte dentro. Ma all’inizio del terzo, mi sono reso conto che il nervosismo continuava a crescere. Nell’ultimo game ho fatto anche dei buoni punti, ma dentro di me speravo che fosse lui a commettere quattro errori e a consegnar-

melo. Insomma, ero in preda all’emozione». Quanti pensieri, in queste due settimane. E quante domande, da quando Nadal è uscito di scena. «Ci ho riflettuto molto, ne ho avuto il tempo. Mi sono chiesto che cosa sarebbe accaduto se avessi vinto, e che cosa avrei provato perdendo ancora una volta. L’assenza di Rafa? Non l’ho sentita. Lui è un grande campione, le nostre sfide continueranno. Ma non esiste il campione imbattibile. Nel nostro sport è più facile perdere che vincere. Vengo da un torneo difficile, ho avuto avversari che mi hanno messo a dura prova. Se fosse possibile ridurre tutto il torneo a una sola palla, dovrei farmi i complimenti per non aver concesso a Tommy Haas di andare sul 5-3 in suo favore nel terzo set degli ottavi. Sarebbe stato difficile fermarlo». Un anno particolare per vincere il Roland Garros. L’anno del matrimonio. L’anno in cui Roger diventerà padre. «Sì, è un grande momento. Uno di quei periodi in cui tutto mi appare bellissimo. Ho fatto delle scelte importanti, personali e sportive. Le sei settimane di sosta che mi sono concesso dopo gli Open d’Australia, a esempio… Dovevo guarire. L’ho fatto per tornare forte. Così è stato. Ma ne sono uscito bene, mi sembra». Ora Wimbledon, quindicesimo Slam in arrivo? «Ci penso. Ho ancora qualcosa da fare su quei campi. Tanto più dopo la sconfitta in finale con Rafa, un anno fa».

(Reuters)

Palla corta

La nascita di una comunità PIERO VALESIO DEFINIRLO un Paolo Coelho del tennis equivarrebbe a banalizzarlo. Roger Federer non ha alcuna aspirazione messianica. Ma attorno a lui si è coagulata nel corso degli anni una comunità di affetti senza pari nel mondo dello sport e,per certi versi, analoga a quella che accompagnna lo scrittore brasiliano. Una comunità che annovera adepti ovunque e che ieri ha festeggiato ovunque.Roger ha vinto,ha realizzato il sogno: se c’è riuscito lui possiamo sognare tutti. Lui che avrà anche regalato a Mirka un diamante grosso come una noce ma che è lontano anni luce da caciaronate calcistiche; lui che pratica uno sport con una grazia che è figlia ed erede di gesti che arrivano da lontano, è completamente antitetico rispetto allo spirito dei tempi. La sua è una musica che sta agli antipodi rispetto alla quotidiana cacofonia in cui siamo immersi. Forse suo malgrado (ma direi di no) Federer dopo il successo di Parigi e la sua commozione così personale e così poco mediatica, è assurto al ruolo non di testimonial globale ma di simbolo globale.Di un modo d’essere sensibile e antico come il suo drop shot, il colpo che gli ha permesso di vincere il torneo. Di lui non si è tifosi ma sodali. Non si è dalla sua parte, ma con lui. E tutti (più o meno) sappiamo quanto bisogno ci sia di un’armonia così, in questi cacofonici tempi.

I PROGRAMMI TV DI OGGI

METEO OGGI

14

5

NORD: Cielo sereno o poco nuvoloso sulle aree pianeggianti. Nuvolosità irregolare potrà interessare Alpi e Prealpi con qualche isolata precipitazione localmente temporalesca. CENTRO: L’Alta Pressione atmosferica che si è stabilita sulle regioni centrali favorisce bel tempo con cielo sereno o poco nuvoloso ovunque. Temperatura stazionaria. SUD: Invariate le condizioni meteo con l’Anticiclone che tende a rafforzarsi sul meridione. Avremo bel tempo con cielo sereno e soleggiato su tutte le regioni.

NORD: Aria instabile in circolazione lungo l’arco alpino porterà un aumento della nuvolosità sui rilievi con conseguenti precipitazioni locali che nel pomeriggio potranno estendersi verso le zone pianeggianti. CENTRO: Sul versante tirrenico aumento della nuvolosità con qualche precipitazione sparsa più probabile sulla Toscana. Sereno o poco nuvoloso sul versante adriatico. SUD: Situazione meteo stazionaria con Alta Pressione stabile a garantire bel tempo su tutto il meridione. 13 14 14 14 14 13 13 13 14 13 14 14 14

25 31 27 30 27 30 28 27 28 27 30 27 27

RETEQUATTRO 6,10 6,30 6,45 10,40 11,30 11,35 11,40 13,30 14,10 15,00 17,00 17,50 17,55 18,50 20,00 20,30 21,20 23,30 1,00 1,40

Incantesimo (fiction) TELEGIORNALE Unomattina Estate 14° Distretto (telefilm) TG1 TELEGIORNALE Che tempo fa La signora in giallo (telefilm) TG1 TELEGIORNALE Verdetto finale (var.) Un medico in famiglia 2 (fiction) TG1 TELEGIORNALE Che tempo fa Il commissario Rex (TF) L’eredità (quiz) TG1 TELEGIORNALE Affari tuoi Gold (quiz) Porta a porta e TG1 Speciale Elezioni TG1 TELEGIORNALE TG1 NOTTE Sottovoce (att.)

7,00 10,10 10,40 11,25 13,00 13,30 13,55 14,00 15,15 16,00 16,40 17,35 18,00 19,00 19,25 19,35 20,30 21,05 21,50 23,40

Cartoon Flakes (var.) Protestantesimo (att.) Tg2punto.it (att.) American Dreams (TF) TG2 GIORNO TG2 Costume e Società TG2 Medicina 33 Italian Academy 2 (talent show) Beyond the Break (TF) Alias (telefilm) Las Vegas (telefilm) Due uomini e mezzo (sitcom) TG2 Speciale Elezioni 7 vite (sitcom) Piloti (sitcom) Squadra speciale Lipsia (telefilm) TG2 NOTIZIE Ghost Whisperer (TF) 90210 (telefilm) Adrenalina blu (film)

MEDIASET PREMIUM 8,02Treno Servizi Serie A Big Six - Napoli (Calcio); 8,33 Rassegna Stampa Calcio 24 (Calcio); 8,51 Buffon-Julio Cesar (Calcio); 9,07 Siena-Napoli (Calcio); 10,51 Rassegna Stampa Calcio 24 (Calcio); 11,07 Messi + Ronaldo (Calcio); 11,24 Atalanta-Fiorentina (Calcio); 13,12 Rassegna Stampa Calcio 24 (Calcio); 13,27 Treno Servizi Serie A Big Six - Lazio (Calcio); 14,00 All Sport News (Calcio); 14,28 Bulgaria-Irlanda (Calcio); 16,17Gol più belli (Calcio); 16,51Bulgaria-Irlanda (Calcio); 17,09 Treno Servizi Serie A Big Six - Napoli (Calcio); 17,41 Kazakistan-Inghilterra (Calcio); 19,30Treno Servizi Serie A Big Six - Roma (Calcio); 20,05Treno Servizi Serie A Big Six - Milan (Calcio); 20,59 Svezia-Danimarca (Calcio); 22,45 Calcio Mercato (Calcio); 24,00 All Sport News (Calcio); 0,28 Siena-Inter (Calcio).

9,15 Il marito latino (film) 11,00 Cominciamo Bene Estate (attualità) 12,00 TG3 - Sport - Meteo 13,05 Terra nostra (telen.) 14,00 TG REG./Meteo/TG3 15,05 Il grande concerto (musicale) 16,00 TG3 GT Ragazzi 16,10 Melevisione 16,30 TG3 Speciale Elezioni 18,00 Geo Magazine 2009 19,00 TG3/TG REG./Meteo 20,00 Blob (varietà) 20,10 Agrodolce (soap) 20,35 Un posto al sole (soap) 21,05 TG3 21,10 Trappola in alto mare (film) 23,00 TG3/TG3 Speciale Elezioni 23,45 TG3 Linea notte/ Speciale Elezioni

EUROSPORT 10,45 Tennis: Torneo Grand Slam in Parigi, Francia Finale Donne; 11,45 Tennis: Torneo Grand Slam in Parigi, Francia Finale Maschile; 13,30 Tennis: Torneo ATP a Londra, Uk Giorno 1 (dir.); 15,15 Ciclismo: Delfinato Francia Tappa 2 (dir.); 16,30 Tennis: Torneo ATP a Londra, Uk Giorno 1 (dir.); 20,35 Sports Car; 20,45 Tutti gli sport: Clash Time; 20,50 Tutti gli sport: Watts; 21,00 This Week on Wee; 21,30 Calcio: Qualifiche Coppa del Mondo, Sud Africa: Svezia-Danimarca; 22,30 Fight Sport: Total KO; 23,30 Calcio: Qualifiche Coppa del Mondo, Sud Africa; 0,30 Ciclismo: Delfinato Francia Tappa 2.

8,10 9,00 10,05 10,30 11,30 11,40 12,25 13,30 14,05 15,10 16,10 16,40 18,55 19,35 20,30 21,10 23,20 1,15

Magnum P.I. (telefilm) Miami Vice (TF) Febbre d’amore (soap) Ultime dal cielo (TF) TG4/Notizie sul traffico Doc (telefilm) Distretto di polizia 4 (fiction) TG4 TELEGIORNALE/ Meteo 4 Sessione pomeridiana: Il tribunale di Forum Il fuggitivo (telefilm) Sentieri (soap) Un amore splendido (film) TG4 TELEGIORNALE Ieri e oggi in Tv (var.) Nikita (telefilm) Segreti (fiction) Certi bambini (film) TG4 Rassegna stampa

CANALE 5 8,00 8,30 10,35 11,00 13,00 13,40 14,10 14,45 16,25 18,10 18,50 20,00 20,30 21,10 23,45 1,30

SKY SPORT 1 13,00 Goal Deejay; 13,30 Playerlist - Ambrosini; 14,00 Serie A Highlights; 14,30 I Signori del Calcio: Henry; 15,30 Calcio. Serie A: Lecce-Roma; 16,00 Calcio. Serie A: Napoli-Reggina; 16,30 Calcio. Serie A: Fiorentina-Atalanta; 17,00 Calcio. Serie A: Chievo-Juventus; 17,30 Calcio. Serie A: Milan-Chievo; 18,00 Calcio. Serie A: Reggina-Inter; 18,30 Guarda che Lupa; 19,00 Numeri Serie A; 19,30 Mondo Gol; 20,30 Calcio. Prepartita (dir.); 20,55 Calcio. Camp. Primavera Trofeo Facchetti Finale(dir.); 23,00 Mondo Gol; 24,00 Guarda che Lupa; 0,30 I Signori del Calcio: Totti.

TG5 MATTINA Finalmente soli (sitcom) TG5 - Ore 10 Forum (attualità) TG5 TELEGIORNALE/ Gusto/Meteo 5 Beautiful (soap) CentoVetrine (soap) Marito in prestito (film) Pomeriggio cinque (attualità) TG5 - 5 minuti Chi vuol essere milionario (quiz) TG5 TELEGIORNALE/ Meteo 5 Paperissima Sprint (var.) Fratelli Detective (film) Matrix (attualità) TG5 NOTTE/Meteo 5

ITALIA 1 9,00 Willy, il principe di Bel Air (sitcom) 9,25 Xena - Principessa guerriera (telefilm) 10,20 Baywatch (telefilm) 11,15 Supercar (telefilm) 12,25 STUDIO APERTO/ Studio sport 15,00 Dawson’s Creek (TF) 15,50 Il mondo di Patty (TF) 16,50 Hannah Montana 18,30 STUDIO APERTO/ Studio sport 19,50 Camera cafè ristretto 20,05 Camera café (sitcom) 20,30 La ruota della fortuna (quiz) 21,10 Wind Music Awards (musicale) 23,30 Scappati con la cassa (varietà) 0,45 Poker1mania 1,40 Studio sport

SKY SPORT 2 10,30 Volley. femminile: Film della stagione; 11,30 Rugby. Super 14: Bulls-Chiefs; 12,30 Icarus; 13,00 Wrestling WWE Ecw; 14,00 Basket. NBA: L.A. Lakers-Orlando; 16,00 Volley. Camp. Serie A1 masch.: Trento-Vibo Valentia; 17,00 GP2 Turchia Gara 2; 18,00 Basket. Camp. Serie A masch.: Angelico Biella-Armani Jeans Milano; 19,00 Wrestling WWE Smackdown; 20,00 Gazzetta Run Rimini; 20,30 Baseball. MLB: La Dodgers-Philadelphia; 23,00 Speciale Formula 1 Fever; 23,30 Basket. NBA: L.A. Lakers-Orlando; 1,30 Rugby: Golden Lions-British and Irish Lions.

PAOLO DE PAOLA

LA SETTE 7,00 Omnibus (attualità) 9,15 Omnibus Life (att.) 10,10 Punto TG/Due minuti un libro (attualità) 10,25 Cuore e batticuore (telefilm) 11,30 Mike Hammer (TF) 12,30 TG La7/Sport 7 13,00 L’ispettore Tibbs (TF) 14,00 Il successo (film) 16,05 Star Trek Enterprise (telefilm) 17,00 Stalin: l’ultima purga (documenti) 18,05 Due South (telefilm) 19,00 The District (telefilm) 20,00 TG La7 20,30 Otto e mezzo (att.) 21,10 Speciale TG La7 Elezioni: Europa, Italia 23,30 Grazie al cielo sei qui (varietà) 1,20 TG La7

DAHLIA SPORT 14,00X-Games; 15,00Pro Bull Rodeo; 16,00Oktagon; 16,30 Crash Test Human; 17,30 Chilli Factor; 18,00 Tony Hawk; 19,00 WCK; 20,00 Sports Unlimited; 21,15Fight Girls; 22,00/22,30Survival School; 23,00 Bodog; 24,00 NWE Destiny; 1,00 Tony Hawk.

SI-SPORTITALIA 13,30 SI News; 14,00 Calcio; 14,30 WWE News; 17,15 NBA: Minnesota-Indiana; 19,00 NBA News; 19,30 SI News (dir.); 20,00 Calcio; 23,00 SI News (dir.); 23,00 Calcio; 1,00 NBA Tv.

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