Uomo&Manager N.29 Settembre 2015

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Nuova AUDI

Uomo&

FOCUS

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100%PROFESSIONISTI

Con chi preferireste fare affari? Che tipo di persone siete? Pag.6

MANAGER

UOMO&MANAGER#29 - MENSILE - SETTEMBRE 2015 - €0,89

APE

UN’ASSOCIAZIONE NATA PER TUTELARE I CONSULENTI GIUDIZIARI

SPECIALE

Angelo DEIANA

Il futuro della rappresentanza

Team Building Fashion

L’IMPORTANZA DI FARE SQUADRA...

VOGLIA DI APPARIRE. L’ESSENZA DELL’UOMO È IN PRIMO PIANO

Thonet

INTERVISTA A THORSTEN MUCK, CEO DELLA SOCIETÀ...

RealVision TECNOLOGIA IN 3D SENZA OCCHIALI? ORA SI PUÒ...

TEADS.TV VIDEO ADVERTISING

INTERVISTA ESCLUSIVA

Marzan MICHELE

IL NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DI TEADS.TV HA DEI PROGRAMMI PRECISI E CHIARI PER RINFORZARE LA POSIZIONE DELL’AZIENDA DI VIDEO ADVERTISING

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Edito d riale r ale

ome è andato il vostro rientro? Tornare dopo le ferie non è mai una cosa facile. Il nostro organismo si abitua a ritmi diversi, a situazioni nuove, anche se siamo certi che molti di voi in realtà non hanno mai staccato la spina. Perché, in fin dei conti, crediamo che amiate il vostro lavoro talmente tanto da non riuscire a staccarvene nemmeno durante le meritatissime ferie estive. Comunque, se non avete ancora “ingranato” la marcia giusta, vi consiglio di leggere i nostri consigli su come combattere lo stress da rientro sul nostro sito web. Speriamo vi siano utili, così come ci auguriamo incontri il vostro gusto questo numero di Uomo&Manager, ricco come mai di consigli e suggerimenti per voi e le vostre aziende. Vi parliamo di comunicazione prodotto, di organizzazione, di tecniche e teorie, ma anche di passioni tutte al maschile. Forza, è ora di rimettere in moto la mente! Buon lavoro! VALERIO DI CASTRO


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58 32 6 / QUELLO CHE CI DISTINGUE

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18 / TEAM BUILDING

La vita con la lente d’ingrandimento...

Come fare squadra!

22 / COVERSTORY

36 / INTERVISTA

Thorsten Muck, CEO di Thonet

Intervista esclusiva a Michele Marzan

42 / MODA

APE, associazione nata per tutelare i consulenti giudiziari

28 / COMUNICAZIONE

54 / STILEMASCHILE

16 / ANGELO DEIANA

32 / REALVISION

58 / MOTORI

10 / ASSOCIAZIONI

Il futuro della rappresentanza

Valorizzare l’azienda con l’ufficio stampa Tecnologia in 3D senza occhiali

Voglia di apparire Fuochi e fumi d’artificio

Nuova Audi A4, la giusta evoluzione

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MANAGER

UOMO&MANAGER#29 Mensile - Settembre 2015 Chiuso in redazione l’8 Settembre 2015 Autorizzazione Tribunale di Roma n. 3 del 15/1/2013 4 / UOMOEMANAGER.IT

Direttore Responsabile DAVID DI CASTRO Art Director e Progetto Grafico FRANCESCO MAZZENGA Collaboratori FRANCESCA BERTON DARIA CIOTTI ANGELO DEIANA ALFREDO DE GIGLIO

42 GIORGIO LAZZARI GIUSEPPE GOMES SIMONE MINZI MIRIAM SPIZZICHINO PAOLA PROIETTI

DC NETWORK di VALERIO DI CASTRO EDITORE info@uomoemanager.it Partita IVA n. 12120261008

Graphic Design e illustrazioni FRANCESCA CECCARELLI Cover Design FRANCESCO MAZZENGA

LE COLLABORAZIONI CON LA RIVISTA UOMO&MANAGER SONO A TITOLO GRATUITO, SALVO DIFFERENTI ACCORDI STIPULATI CON L’EDITORE


ART DIRECTOR E PROGETTO GRAFICO Francesco Mazzenga FrancescoMaz Designer, illustratore, Docente universitario. Amante del complesso mondo del design... DIRETTORE RESPONSABILE David Di Castro daviddicastro11 Questa rivista è una sua creatura. Nasce dalle sue esigenze di uomo

Uomo& 100%PROFESSIONISTI

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Rimani in contatto con il team della nostra web rivista! Potrai seguire aggiornamenti, eventi, curiosità e twittare opinioni con gli autori dei servizi, i nostri creativi o direttamente con il Direttore di Uomo&Manager.

Francesca Berton FrankieBrt

Miriam Spizzichino Miriam_Spiz

Ama viaggiare e conoscere nuove lingue e culture. In attesa di partire, naviga sul web alla ricerca delle news più curiose

Adora scrivere e lo fa trasmettendo tutta la sua passione

Giulia Grati GiuliaGrati

Paola Proietti PaolaProietti

Lettrice e scrittrice appassionata, cresciuta tra l’Italia ed il Sud America, i viaggi e le avventure sono il suo pane quotidiano.

Scrive, fotografa, riprende, monta. Una professionista a tutto tondo

Angelo Deiana AngeloDeianaTW

GRAPHIC DESIGNER E ILLUSTRATRICE Francesca Ceccarelli Francina91

È il Presidente di Confassociazioni. Ma non solo. Scrive di finanza ed economia Daria Ciotti VesperLynd75 Carta, penna e calamaio: è il suo principio ispiratore. Un peperino con il dono della scrittura

Talentuosa designer, ansiogena, creativa, illustratrice eclettica. Si esalta ad impaginare. Alfredo de Giglio Direttore di Stilemaschile. Nei suoi articoli ci parla della cultura dell’essere uomo

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SECONDO ME...

C’È CHI GUARDA LA VITA DA LONTANO. E CHI LA OSSERVA CON LA LENTE D’INGRANDIMENTO Voi con chi preferireste fare affari? E voi, che tipo di persone siete? di DAVID DI CASTRO daviddicastro11

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elle volte mi pongo una domanda: è giusto farsi domande? Non è un gioco di parole ma una riflessione autentica su cui, a mio giudizio, ciascuno di noi dovrebbe riflettere. Ho conosciuto molte persone nella mia vita e confrontandomi con quelle con le quali riuscivo a stabilire un rapporto di confidenza, mi sono spesso reso conto che per la maggior parte di essi, la vita è un lento ma costante “scorrere” di eventi, situazioni, incontri. Alcuni osservano distaccati tutto ciò che accade e mi meraviglio a scoprirli quasi assenti e privi di sentimenti di fronte a qualsiasi evento. Fatalisti? Forse, ma certamente sconvolge la freddezza con cui trattano qualsiasi situazione, da quella più positiva a quella più negativa. Poi ci sono i cauti, ovvero quelli che pensano che dietro ogni fatto si nasconda la cosiddetta “fregatura”, il risvolto della medaglia negativo che possa creare qualche problema. I paurosi sono quelli che più mi fanno pena, non in senso dispregiativo, ma compatisco la loro totale assenza di fiducia in sé stessi e nei propri mezzi. Infine ci sono quelli che vivono la vita cercando di darsi risposte, provando a comprendere chi hanno di fronte ed il perché si verificano le varie situazioni della vita. Io credo di far parte di questo novero (ristretto) di persone. Da sempre sono convinto che non siamo su questa Terra per caso e che ogni momento sia splendido da vivere. Abbiamo la memoria per ricordare i nostri errori per non ripeterli e per comprendere da essi, ma anche per far sì che ci restino impressi i nostri successi. Abbiamo la parola per trasmetterli, l’udito per ascoltare ciò che abbiamo intorno. Così

Preferireste fare affari con chi ha paura di guardarvi dritto negli occhi? O ancora, con chi sembra totalmente indifferente e freddo di fronte ad ogni situazione? Le mie forse sono domande retoriche... come abbiamo la vista per osservare ed il gusto per assaporare. Poi c’è quel senso, il sesto, che ci fa captare. Dei personaggi di cui sopra, probabilmente, i cauti ed i riflessivi, sono quelli che lo hanno più sviluppato. Perché è il loro modo di essere che li porta a tenere questo senso percettivo sempre attivo ed in “allenamento”. Spesso ho incontrato sul lavoro gente che sembra avere una marcia in più e sono sempre rimasto affascinato dal loro modo di essere e di lavorare. Fatalmente, queste stesse persone hanno questa caratteristica intrinseca al loro modo di essere. Non sottovalutano mai nessun aspetto, non prendono nulla sottogamba: non hanno pregiudizi, non sono prevenuti, sono solo molto attenti nel non sottova-

lutare niente e nessuno. Se gli propongono dieci, si chiedono perché non gli hanno offerto cinque. Nessuno regala niente a nessuno. Questo loro lo sanno bene e ne hanno fatto un proprio mantra. Mai, però, una scortesia, o l’impressione di essere selettivi con chi hanno di fronte. Ora, alla base di questa riflessione, mi viene da chiedermi: preferireste fare affari con questo genere di persone o con chi ha paura di guardarvi dritto negli occhi? O ancora, con chi sembra indifferente e freddo di fronte ad ogni situazione? Le mie sono domande retoriche, almeno dal mio punto di vista. Sarebbe bello scambiare due parole con chi la pensa in modo diverso, forse potrei imparare qualcosa in più… O forse insegnare qualcosa a qualcuno. 100% PROFESSIONISTI / 7

ILLUSTRAZIONE FRANCESCA CECCARELLI

SPAZIO AI PENSIERI


DESIGN FRANCESCA CECCARELLI

DC NETWORK DI VALERIO DI CASTRO EDITORE


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APE ASSOCIAZIONI

È UN’ASSOCIAZIONE RELATIVAMENTE GIOVANE, CHE NASCE DA UN’ESIGENZA SPECIFICA PER UN NUTRITO GRUPPO DI PROFESSIONISTI

NATA PER TUTELARE I CONSULENTI GIUDIZIARI di GIORGIO LAZZARI giorgio_tw

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APE

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L’

ASSOCIAZIONI

APE (Associazione dei Periti e degli Esperti) è stata fondata a Bergamo nel 1999 come, a detta dei suoi promotori, istituto per la tutela e la qualità della consulenza di tipo giudiziario. Scopo di questa associazione è quello di tutelare la dignità professionale degli iscritti agli Albi dei consulenti o dei periti del Tribunale. A seguito di un vuoto normativo che permetteva l’iscrizione di periti e consulenti di Tribunale senza un minimo controllo sulla conoscenza della procedura giudiziaria, l’APE ha cercato fin da subito di venire incontro alle esigenze pratiche che un consulente tecnico di ufficio (Ctu) deve affrontare quando il suo parere è richiesto in un processo.

LA TUTELA È INDISPENSABILE In effetti un professionista che in un procedimento giudiziario è chiamato ad esprimere un parere, che può risultare vincolante ai fini di un giudizio, deve essere dotato degli strumenti adatti che aiutino il giudice a comprendere in modo più preciso ed esaustivo la materia di cui tratta, per valutare con precisione torti, ragioni e responsabilità. Fatta eccezione per il medico forense, la figura dell’esperto giudiziario non compare nel corso di studi di un professionista del settore, ed ecco quindi nascere l’idea di un’associazione/organizzazione che, con l’aiuto e la competenza di giuristi, avvocati e giudici, illustri a professionisti del settore le procedure giudiziarie.

UN’ASSOCIAZIONE DI PERSONE COMPETENTI PRIMA DI TUTTO… Attualmente l’APE raccoglie i 12 / UOMOEMANAGER.IT

Attualmente l’APE raccoglie i migliori esperti e consulenti giudiziari che operano attivamente nel territorio


APE migliori esperti e consulenti giudiziari che operano attivamente nel territorio sia come periti e Ctu su incarico della Magistratura, sia come consulenti di parte (Ctp) su incarico delle parti private. Gli iscritti all’associazione sono persone qualificate in ambiti specifici delle professioni tecniche come: geometri, ingegneri, architetti, geologi, amministratori condominiali, periti agrari, dottori agronomi e forestali, periti industriali.

COME OPERA L’associazione oltre a dare assistenza ai propri iscritti sia in termini di conoscenze tecniche e scientifiche, sia con utilizzo di attrezzature e apparecchi specialistici, desidera essere un punto di riferimento per gli ope-

L’associazione vuole essere un punto di riferimento per gli operatori del diritto

ratori del diritto (consulenti, avvocati e magistrati), che necessitano di consultare un elenco di professionisti qualificati con gli ambiti di specializzazioni e le attività di cui si occupano prevalentemente, così da poterli contattare direttamente in caso di bisogno. L’associazione fornisce inoltre informazioni ai giovani professionisti che intendono percorrere la strada della consulenza giudiziaria, promuovendo a tal fine anche corsi di formazione ed eventi di informazione. Dopo una prima fase di assestamento, l’APE ha iniziato ad organizzare corsi specifici dal 2001, con un seminario sulle procedure giudiziarie, proseguito anche negli anni seguenti. Nel 2006 l’attività si è estesa con due corsi di avviamento all’attività di consulente e perito, mentre nel 2007 i corsi hanno riguardato convegni sulla firma digitale e sui brevetti. L’intenzione dell’APE è quindi soprattutto quella di un costante aggiornamento, con corsi anche mirati e in grado di rispondere alle più disparate richieste, con l’idea inoltre di un tirocinio e la sottoscrizione di un codice deontologico.

OBIETTIVI PRIMARI L’associazione si pone quindi l’obiettivo primario di un aggiornamento e di una formazione dei propri iscritti su temi specifici della consulenza giudiziaria, così da mantenere un elevato livello di conoscenza e informazione da parte degli operatori tecnici per fornire un servizio d’alta qualità accompagnato da un livello ottimo di soddisfazione finale. Al fine di meglio utilizzare le capacità, risorse e conoscenza del territorio, l’associazione organizza giornate ed eventi di studio in sinergia anche con ordini, associazioni ed enti di riferimento per le attività svolte. Per Franco Pagani, Vice Presidente Nazionale e Presidente della sede Toscana dell’APE, “l’associazione si propone di dare assistenza ai propri iscritti 100% PROFESSIONISTI / 13


ASSOCIAZIONI

in termini di conoscenze tecniche e scientifiche e desidera essere punto di riferimento per gli operatori del diritto. La filosofia dell’associazione è quella della assoluta qualità della consulenza e, per questo, si pone l’obiettivo di promuovere la qualificazione e l’aggiornamento tecnico-professionale dei consulenti tecnici attraverso il confronto, lo scambio di conoscenze e pratiche con altre esperienze esistenti nelle sedi dei vari Tribunali con riferimento alle best practice settoriali correnti in Italia, oltre a promuovere una cultura della legalità con iniziative, convegni, corsi e ogni altra iniziativa utile alla formazione specialistica. L’auspicio, oltre che obiettivo di APE - ha aggiunto Pagani - in un paese con oltre cinque milioni di cause civili arretrate, è che una buona parte del sistema giustizia, in particolare quello civile, trovi nella competenza dei consulenti tecnici un momento di composizione delle liti e di risposte concrete che mettano fine alla lite senza necessariamente passare per una sentenza. Molto spesso una buona consulenza tecnica pone le parti in lite a conoscenza di fatti e realtà che al momento non vedevano o non riuscivano a capire, offrendo nuove prospettive anche agli operatori del diritto (gli Avvocati) e nuovi strumenti per comporre le liti. Il consulente tecnico con formazione anche in materia di media conciliazione incarna il soggetto migliore per 14 / UOMOEMANAGER.IT

definizioni compositive di liti in settori altamente complessi e per i quali necessitano competenze tecnico/specialistiche di primissimo livello”.

SERVIZI ONLINE Ulteriore servizio che l’associazione offre anche per i privati cittadini, è quello di mettere a disposizione on line, per la libera consultazione, l’elenco degli iscritti, enti e imprese che desiderano conoscere professionisti specializzati, oltre che nel proprio livello di competenza professionale, in quello specifico giudiziario. La conoscenza a specializzazione in un determinato ambito professionale costituisce da parte dell’APE uno specifico obiettivo e peculiarità.


APE

L’associazione offre un servizio online molto efficace

La conoscenza a specializzazione in un determinato ambito professionale costituisce da parte dell’APE uno specifico obiettivo e peculiarità... 100% PROFESSIONISTI / 15


FOCUS SPECIALE / PARTE 2

Il futuro della rappresentanza N

ello scorso numero del mese scorso, provando a capire quale possa essere il futuro della rappresentanza, avevamo messo in luce come il Presidente Obama avesse capito che, nell’era della Rete, un leader che volesse un rapporto diretto con i suoi elettori avrebbe dovuto avere una capacità quasi divina: essere “immensamente” competente perché, nel rapporto diretto tra elettori e decisori, qualsiasi persona con uno smartphone in mano può mettere in dubbio l’autorevolezza di chiunque altro. L’alternativa “intelligente” di Obama è invece quella di evitare atteggiamenti divini o cesaristici e approcciare pragmaticamente le situazioni, “andando a leva” e sfruttando tutte le risorse di rete disponibili, comprese quelle della rappresentanza. Una lezione facile da imparare. Ma, invece di copiare l’approccio “buono” di Obama, è da tempo ormai che molti leader italiani cercano la scorciatoia, chiamiamola la lezione “cattiva”. Perché invece di sfruttare tutte le risorse, rappresentanza compresa, cercano solo di “andare a leva” nel rapporto diretto con i cittadini moltiplicando un risultato di base (il consenso elettorale delle Europee per Renzi, i sondaggi per Salvini, il voto di protesta in Rete per Grillo) per dimostrare che “gli italiani (o chi per loro) lo vogliono”. Un po’ come “perché Dio lo vuole” dei fondamentalismi religiosi o delle decisioni prese “in nome del Papa Re”.

di ANGELO DEIANA(Presidente CONFASSOCIAZIONI e ANPIB)

AngeloDeianaTW

NEL MESE SCORSO AVEVAMO MESSO IN LUCE COME IL PRESIDENTE OBAMA AVESSE CAPITO CHE, NELL’ERA DELLA RETE, UN LEADER CHE VOLESSE UN RAPPORTO DIRETTO CON I SUOI ELETTORI AVREBBE DOVUTO AVERE UNA CAPACITÀ QUASI DIVINA...

Ecco qual è il vero problema della nuova legge elettorale (Italicum) nell’attuale fase della vita politica (e non solo) italiana. Sulla spinta di una leadership autoritaria e non autorevole, cerca di riprodurre uno dei meccanismi di rete più importanti (l’assetto feudale della Rete: lo snodo gerarchico, il podestà che governa la città-Stato = la legge del Sindaco d’Italia) per avere un rapporto diretto con i cittadini e marginalizzare la rappresentanza (politica o di interessi) per tenersi stretto il feudo rispetto al potere preponderante dei sistemi sovranazionali, UE, USA o altro che sia. Ora, commentatori molto più autorevoli di me hanno già scritto e detto in abbondanza negli scorsi mesi sull’Italicum. Senza aggiungere troppo, la nuova legge elettorale determinerà una sorta di diretta investitura diretta del premier (non prevista dalla nostra Costituzione) con un sistema di capilista bloccati e la possibilità di candidature in più collegi che sono finalizzate ad assicurare il “posto fisso” ai gerarchi di partito, vincenti o perdenti. Come dire: l’assetto feudale colpisce ancora. I dubbi sono tanti e di tanti. Possibile che siano tutti sbaglia-

16 / Focus in 2 parti su “Il futuro della rappresentanza”


ANGELO DEIANA

nell’Italicum forme inclusive che consentissero di avere un sensore aperto sull’evoluzione dei fenomeni politici e sociali? Ad esempio, sarebbe bastato inserire l’ipotesi di un rappresentante per ogni partito che fosse sopra il 2% e sotto il 3%. Ricordate quando il “Senatur” era l’unico rappresentante della Lega in Parlamento? Avessimo ascoltato e valutato allora quelle istanze di innovazione, buone o cattive che fossero, forse adesso saremmo da un’altra parte. E invece no, ora come allora.

Chiusura totale per supportare la logica feudale. O così o tutti coloro che, niente. Il Don Rodrigo di turno con le proprie che prevarica qualsiasi apercompetenze e la tura perché ha paura. Paura di propria passione, perdere il potere acquisito. Un Parlamento delegittimato dalvolessero la Corte Costituzionale per un contribuire al premio di maggioranza abnorfuturo politico me e illegittimo che vota una del Paese lo legge elettorale che offre un possano fare senza premio ancor più importante ad una minoranza che potrebpassare dalle be essere, per effetto dell’a“forche caudine” stensione, ancora più piccola di un sistema di quella attuale. autoritario... Dimenticando, fra l’altro, che il vero scandalo del Porcellum non era solo nel premio di maggioranza, ma anche e soprattutto nei confini dei collegi elettorali: il diabolico Calderoli (ma sarà stato veramente lui?) li aveva tutti disegnati per far vincere ove possibile il mix tra Lega e PDL. Non se lo chiede nessuno: una volta approvato l’Italicum, chi ridisegnerà i nuovi collegi? I new comers e i piccoli dovrebbero stare molto attenti. Ecco perché è importante l’allarme suonato da più parti: il vero “vulnus” sarà nell’impossibilità di fare innovazione per qualsiasi nuovo soggetto politico che si voglia proporre all’attenzione dei cittadini. Perché non importa chi vincerà dopo. L’importante è che tutti coloro che, con le proprie competenze e la propria passione, volessero contribuire al futuro politico del Paese lo possano fare senza passare dalle “forche caudine” di un sistema autoritario non perché lo sia in assoluto, ma perché bloccato sull’esistente. Il track record della legge dei sindaci racconta chiaramente: a causa del potere che hanno, vengono quasi sempre rieletti al secondo mandato. E per fortuna che c’è il limite dei due mandati, come per il Presidente degli Stati Uniti. Un altro limite che l’Italicum non prevede. L’importante è che

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ILLUSTRAZIONE FRANCESCO MAZZENGA

ti o corporativi? Cambiare per migliorare va bene. Ma vale la pena di cambiare per peggiorare? E perché non aprirsi a modifiche migliorative? Ad esempio per formare un parlamento inclusivo? La lezione del successo di CONFASSOCIAZIONI è che reputazione, competenza e capacità di includere sono i fattori vincenti nei sistemi di rappresentanza in rete. Bisogna lavorare come i grandi staffettisti: correre con i primi senza mai dimenticare gli ultimi. E non è pura retorica. Quale problema esisteva a costruire


GESTIONE AZIENDALE

L’importanza di fare squadra

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TEAM BUILDING

Team Building, come e quando farlo. Ma soprattutto perché è così importante! di FRANCESCA BERTON

FrankieBrt 100% PROFESSIONISTI / 19


GESTIONE AZIENDALE

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empre più in voga all’interno delle aziende, il Team Building – letteralmente “costruzione di un gruppo” – è una pratica che si pone l’obiettivo di aiutare ogni singolo professionista a svolgere il proprio lavoro in armonia con i colleghi. Fondamentale è l’appartenenza al gruppo, inteso come organismo attivo in grado di contribuire all’evoluzione dell’organizzazione aziendale. In qualunque settore si operi, infatti, il mercato richiede sempre più flessibilità ma anche specializzazione: elementi che difficilmente si possono trovare in una sola persona. Avere un buon team quindi è un requisito fondamentale per essere competitivi. 20 / UOMOEMANAGER.IT


TEAM BUILDING

Un insieme di attività formative e ricreative

Creare un team affiatato permette di ottenere risultati migliori

COME RIUSCIRCI Come fare Team Building? Alla base vi sono un insieme di attività formative e ricreative, volte a creare o rafforzare il lavoro di squadra e il senso di appartenenza al gruppo. Nella pratica questo si traduce in esercizi di gruppo, esperienze ludiche o creative – da svolgersi sia all’interno che all’esterno del luogo di lavoro – unite a un’analisi precisa dei bisogni del team. Ci sono delle situazioni e dei momenti in cui aumentare il senso di appartenenza al gruppo e favorirne la coesione può rivelarsi molto utile, se non necessario. Un’azienda in fase di avviamento, ad esempio, vive un periodo in cui il team deve crearsi dal nulla e spesso ha bisogno di stimoli. Anche il convergere di un insieme di scadenze può essere affrontato in maniera più equilibrata, se esiste una profonda collaborazione tra lo staff. Organizzare in questi casi attività di Team Building può rivelarsi utile per far sì che la collaborazione si crei spontaneamente. Al fine di garantire maggiori risultati, è importante che attività di questo genere vengano ripetute più volte all’interno dell’anno lavorativo, sia nel caso di una squadra non performante, lenta e non affiatata, che nel caso di aziende efficienti e ben strutturate.

GLI OBIETTIVI L’azione di Team Building è sempre finalizzata al raggiungimento di un obiettivo, sia che ciò avvenga attraverso attività formative e costruttive o ludiche, sportive e di benessere. Sul web esistono diverse soluzioni atte a organizzare questo tipo di iniziative. Alcuni esempi sono i giochi di squadra, mirati a rafforzare il senso di appartenenza e di fiducia verso l’altro come la realizzazione di un puzzle o di una costruzione. Legata invece al rafforzamento dell’aspetto creativo può essere la cooking class, iniziativa in cui si richiede al team di uscire a fare la spesa, per preparare poi assieme le ricette scelte. E ancora soluzioni

diverse come la realizzazione di spettacoli teatrali o team-movie. Senza dimenticare, ovviamente, lo sport che permette di superare la divisone per ruoli e di creare, almeno sul momento, entusiasmo e condivisione. Quando si parla di Team Building, tra tutti gli sport, il più significativo è il rugby perché riesce a sperimentare tutti quegli elementi che fanno di un gruppo una squadra, un’eccellente metafora per la vita aziendale. Motivazione, avanzamento, sostegno, lavoro di squadra, leadership sono solo alcuni dei principi di questo sport fondamentali anche nel mondo del lavoro. La formazione di un manager sui campi da rugby impone la capacità di autodeterminarsi all’interno di un gruppo e di sapersi relazionare con gli altri, compagni di squadra e avversari, dei quali si deve avere il rispetto. Autorevolezza, non autoritarietà, ci si sacrifica per il compagno di squadra non perché si è ricevuto un ordine ma perché se ne condividono gli obiettivi e gli sforzi, per il senso di appartenenza alla “maglia”. Perché non basta avere individui ben preparati su determinati argomenti, l’obiettivo è sempre creare e rafforzare un gruppo di persone che insieme sia una squadra. Possibilmente vincente. 100% PROFESSIONISTI / 21


INTERVISTA

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MICHELE MARZAN

MICHELE MARZAN

“Bisogna dare certezze agli investitori” Il nuovo amministratore delegato di Teads.tv ha dei programmi precisi e chiari per rinforzare la posizione dell’azienda di video advertising. di DAVID DI CASTRO daviddicastro11 100% PROFESSIONISTI / 23


INTERVISTA / MICHELE MARZAN

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Un professionista del mondo del web. Un uomo che guarda avanti e lo fa con entusiasmo. Da pochi mesi ricopre il ruolo di amministratore delegato di Teads.tv. Michele Marzan, ha più di 15 anni di esperienza nel settore del digital. È stato uno dei professionisti più apprezzati negli ultimi anni nel mondo delle soluzioni per il web, per lo sviluppo dei sistemi interbancari grazie alle nuove tecnologie. Ha fatto parte del Board ed ha ricoperto la carica di Vice Presidente IAB. Prima di approdare in Teads.tv ha svolto l’attività di Regional Director Southern Europe per Zanox, gruppo Axel Springer. Michele Marzan, insomma, di esperienza ne ha da vendere. 47 anni, laureato in ingegneria gestionale, è chiamato ora ad un compito davvero prestigioso. Noi lo abbiamo intervistato per comprendere quali siano le sue strategie e il suo modo di pensare, oltre che di agire. 24 / UOMOEMANAGER.IT

Lei prende in mano le redini di un’azienda che è letteralmente esplosa negli ultimi anni: quali sono state le ragioni? Teads occupa un ruolo ben definito e distintivo nel video advertising online, che rappresenta uno dei driver di crescita della pubblicità online insieme al mobile advertising ed all’uso delle tecnologie di programmatic advertising, altri due driver che presidiamo strategicamente. In altri termini la pubblicità online cresce grazie a questi 3 fattori che Teads presidia e di conseguenza siamo fra i fautori della crescita del mercato. Certamente si sta aggiungendo molta complessità alla pubblicità online, perché l’integrazione di sistemi tecnologici e di media differenti sta evolvendo con forte velocità; da questo punto di vista servono aziende strutturate per farlo, e Teads punta molto sull’anticipazione dei trend e sulla preparazione interna. Quali sono i piani di Teads.tv a nel breve-medio termine? Diventare il player di riferimento nel video advertising in formati oustream, che garantiscono visibilità e quindi il massimo ROI possibile e la presenza dei messaggi pubblicitari in ambienti premium, ovvero siti di contenuto. Facendo questo sappiamo di risolvere due delle principali necessità che il mercato pone e richiede: garantire viewability e offrire scalabilità nell’inventory premium.

gital advertising è stato capace di osare e di crescere laddove la TV si è fermata e la stampa è decresciuta fortemente. Le prospettive sono quindi ottime, ma serve dare le giuste certezze agli investitori soprattutto in merito Il vostro settore è in piena asce- alla viewability, alla misurazione e alla brand safety. sa: quali sono le prospettive? In Italia il video advertising ha superato i 300 milioni di Euro, Che tipo di cliente è quello di su un totale di 2 Miliardi di Teads.tv? Euro, di investimenti medi nel Un cliente che pone l’attenzione 2014; per il 2015 è previsto con alla comunicazione, che vuole riuna crescita a doppia cifra che spettare il suo utente con formapotrebbe avvicinarsi al 20%. I ti pubblicitari non invasivi e che trend internazionali sono anco- permettano di lasciare all’utente ra più spinti ma è inutile guar- la scelta se visualizzarli o meno. dare alle grandi cifre di US, UK Di contro il modello commerciaetc… Il mercato italiano ha an- le di Teads predilige il Cost per cora bisogno di rassicurazioni View: diamo quindi al cliente la su una crescita economica che possibilità di pagare solo i video è sì presente ma timida; il di- visti a 10, 15 o 30 secondi.

Michele Marzan vuole portare Teads.tv ad essere il player di riferimento nel video advertising nei formati outstream


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INTERVISTA Cosa offrite di particolare rispetto ai vostri competitors? Un mix unito fatto di tecnologia allo stato dell’arte a favore dei publisher, così che si creino spazi pubblicitari ulteriori ma nel rispetto dell’utente; formati innovativi, perché la pubblicità si basa spesso sull’effetto sorpresa e sulle novità; un team internazionale di assoluti esperti, che è forse la cosa più difficile da costruire ma più sfidante.

vo che anche in passato mi ha dato soddisfazione. Crescere significa creare nuovi posti di lavoro, soddisfare molti clienti, lavorare con tanti publisher, confrontarsi con molti colleghi. È entusiasmante.

Quali le strategie per portarli a compimento? Sono le strategie stesse di Teads, a cui sono chiamato a dare un contributo sia in ottica locale che internazionale. CerCos’è oggi il web e cosa il tamente serve creare valore tangibile, innovare e risolvere mobile? Web e mobile si intersecano, la complessità che il digital adcredo che sempre di più il mobi- vertising ci pone. le offrirà le funzionalità che siamo abituati a trovare sul web e Cosa ne pensa della tecnologia quindi i due mondi li percepi- indossabile, in prospettiva? remo sempre di più come un Ci possono essere applicazioni qualcosa di unico. Di certo il molto utili, ad esempio in amweb rimane l’ambiente transa- bito healthcare così come nella zionale per definizione, anche messaggistica e connessione. se il mobile commerce è molto Alcune di queste possono davin crescita; di contro il mobile vero cambiare la vita delle perriflette la nostra vista in modo sone e farci sentire più sicuri. più intimo, ad esempio nell’uso Immagino ad esempio la posdei social media e dei sistemi sibilità di fare una chiamata di emergenza da uno smartwatch di messaggistica. o la possibiltià di monitorare È giusto fare una distinzione alcuni parametri fisici e trasmetterli ad una centrale medica di netta fra le due cose? È giusto fare una distinzione autocontrollo. Non sono un faquando pensiamo alle funziona- natico dei gadget, credo maglità che un utente deve svolge- giormente alla tecnologia che ci re, perché se banalmente voglio aiuta rispetto ai bisogni. fare un benchmark approfondito sui voli aerei o sui mutui il mobi- Video Advertising oggi. E le mi potrà soddisfare fino ad un domani…? certo punto; esiste per forza di Il Video continuerà ad affascicose un limite nello schermo e narci: è magnetico, ci fa sognanel contenuto. Facciamo invece re, ci ispira ed è spesso capace un errore a distinguere web e di farci staccare dalla realtà. Tutti mobile in fase di pianificazione noi cerchiamo a volte di allegpubblicitaria laddove serve es- gerire la vita, il Video è e sarà sere agnostici ed avere un ap- la soluzione insieme alla Musica proccio cross screen: cogliere ed alle varie forme di Arte. quindi la possibilità di intercettare il proprio target a prescin- Come risponde il mercato itadere dal device, eventualmente liano alle novità che state properò con messaggi tarati diver- ponendo? samente se su web o su mobile. Stiamo rispondendo ai bisogni con soluzioni innovative ed uniQuali sono i suoi obiettivi per- che, totalmente viewable e di sonali in Teads.tv? qualità, con un modello di priCrescere, sia personalmen- cing molto concreto e certo su te che come success story nel quanto diamo ai clienti. Come mercato del digital advertising; dovrebbe rispondere se non con questo è sempre stato l’obietti- un applauso? 26 / UOMOEMANAGER.IT

Innovare per crescere e dunque creare nuovi posti di lavoro: sono alcune delle ambizioni di Michele Marzan


MICHELE MARZAN

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VALORIZZARE L’AZIENDA CON L’UFFICIO STAMPA

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COMUNICAZIONE / L’UFFICIO STAMPA

NON COMUNICARE È IMPOSSIBILE, QUALSIASI COMPORTAMENTO (SEPPURE SILENTE) CORRISPONDE A UN MESSAGGIO PERCHÉ ALLORA NON FARLO AL MEGLIO? di FRANCESCA BERTON

FrankieBrt

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COMUNICAZIONE

L’

importanza dei media, social o tradizionali, è indiscutibile. Come fare per comprendere a pieno questi mezzi e comunicare al meglio la propria attività, con un ritorno d’immagine maggiore? Il flusso di informazioni va organizzato, canalizzato e distribuito ai giusti interlocutori che possano fare da tramite con il pubblico finale. Non comunicare dopotutto è impossibile. Erano gli anni sessanta quando gli esponenti della scuola di Palo Alto indicarono gli assiomi della comunicazione verbale e non verbale: la ricerca constatava che ogni comportamento, seppur passivo o silente, assume comunque valore di messaggio. Nel caso della comunicazione aziendale questo messaggio, se ben gestito, può assumere valenza promozionale e di approfondimento.

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L’UFFICIO STAMPA: COSA FA?

Le notizie di particolare rilievo spesso vengono comunicate ai giornalisti attraverso strumenti più diretti e incisivi come la conferenza stampa o il press tour...

Il principale mediatore di informazioni tra l’impresa e i media è l’ufficio stampa, un servizio la cui funzione è orientare e produrre notizie, affinché si possa costruire un’immagine forte e positiva del brand, nei confronti del pubblico di riferimento. Un ponte di comunicazione tra l’azienda e i giornalisti: promuovere la propria brand image sui principali mezzi di informazione – stampa, tv, web e radio – permette all’azienda che si avvale di un ufficio stampa di guadagnare non solo visibilità ma di rafforzare in più anche la percezione dell’identità e dei valori del marchio, rendendolo riconoscibile. Un servizio che garantisce la presenza sui media, differenziandosi dalla pubblicità per costi (nettamente inferiori), credibilità e per la sua intrinseca capacità di essere continuativo ma allo stesso tempo estreman-


L’UFFICIO STAMPA

te versatile. Il compito di un addetto stampa è quello di catturare l’attenzione dei giornalisti. Per veicolare la notizia relativa all’azienda, lo strumento di cui si avvale l’account è il comunicato stampa, un documento informativo – approvato preventivamente dal cliente – da diffondere alle redazioni nei tempi e modalità necessari in base a periodicità e target della testata di riferimento. Inoltre ogni comunicato stampa può essere differenziato nella forma e nei contenuti, interpretando l’interesse della redazione cui si rivolge.

L’obiettivo è costruire e alimentare la buona identità del brand...

CATALIZZARE L’ATTENZIONE

L’ufficio stampa permette di essere presenti sui media con costi minori rispetto ad inserzioni pubblicitarie

Oltre a veicolare il flusso di informazioni che l’impresa vuole trasmettere, l’addetto stampa ha il compito di cogliere ed interpretare il parere dei media rispetto all’azienda. Questa attività richiede la capacità di essere costantemente aggiornati e tempestivi, operando sempre in grande rapidità. Non tutti sanno che nell’ambito delle pubbliche relazioni la figura dell’addetto stampa è quasi pionieristica. La prima fonte attestata di comunicato ufficiale risale, infatti, all’inizio del XX secolo negli Stati Uniti, scritto da Ivy Ledbetter Lee per conto delle ferrovie della Pennsylvania: a seguito del deragliamento della carrozza notte nel mare di Atlantic City, l’esperto di pubbliche relazioni convinse i vertici della società ferroviaria a fornire tutte le informazioni ai giornalisti, direttamente sulla scena della tragedia. Ledbetter Lee aveva posto una semplice ma rivoluzionaria domanda che fece riflettere i suoi capi: “perché la stampa deve cercare informazioni quando possiamo essere noi a fornirle?”.

COME VENGONO COMUNICATE LE NOTIZIE Le notizie di particolare rilievo spesso vengono comunicate ai giornalisti attraverso strumenti più diretti e incisivi come la conferenza stampa o il press tour, eventi durante il quale la stampa entra direttamente in contatto con la realtà aziendale e i suoi protagonisti. La raccolta di articoli e segnalazioni che riguardano l’impresa apparsi su stampa, tv, web e radio, viene inserita nella rassegna stampa, consegnata periodicamente al cliente come risultato dell’attività svolta. Questo è uno strumento di visibilità ben confezionato che dimostra il buono (o cattivo) svolgimento delle attività dell’ufficio stampa. E attenzione: in questo caso non vale il detto “nel bene o nel male, purché se ne parli”, obiettivo dell’azienda e degli addetti stampa è sempre costruire e alimentare la buona identità del brand. 100% PROFESSIONISTI / 31


HI-TECH

TECNOLOGIA IN 3D SENZA OCCHIALI? CON REALVISION SI PUÒ! È italiana l’azienda che ha progettato, realizzato e brevettato a livello internazionale il sistema di visione 3D senza l’ausilio di occhiali polarizzati.

di MIRIAM SPIZZICHINO Miriam_Spiz 32 / UOMOEMANAGER.IT


REALVISION

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RealVision è un’azienda che ha come obiettivo quello di sviluppare una tecnologia innovativa che garantisca la massima qualità, soprattutto in ambito medico (sua finalità originaria). Per fare ciò, ovviamente, c’era bisogno di competenze professionali diverse che dovevano essere amalgamate per crearne il prodotto finale. I soci fondatori, infatti, sono: Sabino Pisani, CTO - ottico optometrista cognitivo e terapista di neuro sviluppo di esperienza internazionale - e Daniele De Molli, CEO - imprenditore specializzato in elettronica di consumo. Completa la struttura manageriale Valerio Piacentini, CFO - tax advisor e docente di diritto commerciale all’Università Bocconi di Milano.

UNA RIVOLUZIONE? Dopo anni di studi e ricerche arriva l’idea che potrebbe rivoluzionare il mondo intero: un sistema 3D con occhiali polarizzati può spesso causare problemi alla vista, soprattutto in soggetti sensibili. Quindi la soluzione, secondo l’azienda, è KIWIE 3D RealVision che non produce alcun problema di vista e permette a chiunque di apprezzare un’ottima visione in 3D… senza l’ausilio di occhiali! A livello corticale, inoltre, produce un’esperienza visiva realistica senza artifizi. Dall’aerospaziale, al navale, alla 34 / UOMOEMANAGER.IT

difesa, l’industria, la medicina e il consumer, la tecnologia 3D RealVision risulta trasversalmente non solo applicabile, ma anche utile e migliorativa rispetto ad ogni altro sistema di visione 2D e 3D con occhiali polarizzati. Daniele De Molli e Sabino Pisani hanno presentato i prototipi di display - smartphone 5.5”, tablet fino a 9.7” e monitor da 21” a 65” con tecnologia 3D RealVision in Australia, USA, Emirati Arabi e in Europa ricevendo riscontri assolutamente positivi. Questo strumento permette un’ottima visione senza creare problemi agli occhi


HI-TECH / REALVISION UN GRANDE PASSO AVANTI PER IL CAMPO MEDICO In ambito medico KIWIE 3D RealVision può essere utilizzato per svolgere test per l’analisi ottica, optometrica e oftalmologica, garantendo un riscontro veritiero, grazie alla visione naturale e senza ostacoli quali barriere polarizzate, filtri colorati o polarizzati. Per essere facilmente implementato all’interno dei processi di lavoro, il software brevettato è in grado di convertire vari linguaggi di sistema portandoli ad un linguaggio compatibile con l’ecosistema in cui si sta inserendo. Questo permette di risparmiare tempo e risorse, evitando costosi cambiamenti hardware/software e noiosi corsi di formazione per gli operatori. Un’altra caratteristica innovativa è la possibilità di effettuare lo streaming WiFi tra i dispositivi: Display, Microscopi o Telecamere 3D. Ad esempio, uno specialista operante a New York sarà in grado di seguire, in diretta 3D e senza rallentamenti, un intervento chirurgico che si sta tenendo a Roma, caratteristica attualmente difficile da effettuare a causa del “peso” di un video 3D. Un’idea così efficiente che già un ospedale ha deciso di introdurre, in ambito clinico chirurgico. Parliamo dell’Ospedale San Bartolo di Vicenza. “Il sistema RealVision – afferma il Dr. Angonese Direttore Generale dell’ULSS6 Vicenza - avendo avuto l’approvazione del Comitato Etico e avendo superato la fase sperimentale, è un sistema accreditato a livello europeo e può ora essere installato in tutti gli ospedali. Il nostro Ospedale verrà dotato, ove possibile, dei monitor 3D RealVision, i quali sono già stati inseriti nei capitolati e messi a budget già da quest’anno”. Allo scopo di verificare l’applicabilità in ambito clinico di tale sistema, è stato recentemente avviato, presso il reparto di Urologia dell’ Ospedale San Bortolo, superato l’esame del comitato etico aziendale, uno studio

orientato, in prima istanza, alla valutazione dell’affaticamento visivo in corso di chirurgia laparoscopica con l’utilizzo dei sistemi 2D e 3D. Ha fatto seguito una fase sperimentale, tuttora in corso, che ha posto a confronto il sistema 3D tradizionale con quello di recente concezione. I risultati preliminari dello studio, condotto in collaborazione con i colleghi dei Reparti di Oculistica e Neurologia, oltre che con il Dr. Pisani in qualità di optometrista, indicano che il sistema “Kiwie RealVision” garantisce un’ottima qualità delle immagini in assenza di affaticamento visivo a carico dell’équipe chirurgica. Oltre alla minore invasività, i vantaggi più rilevanti di queste tecniche, rispetto a quella chirurgica tradizionale, risiedono nella magnificazione delle immagini, nell’utilizzo di telecamere e monitor ad alta definizione e, potenzialmente, nell’uso della tecnologia 3D. Il sistema “Kiwie RealVision” rappresenta una vera e propria evoluzione che sicuramente continuerà a vedere luce anche in altri ospedali. Come diceva Henry Ford, “c’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti” … RealVision è uno di quelli!

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DIVANO BENTWOOD SOFÀ 2002

INTERVISTA

di DAVID DI CASTRO daviddicastro11

Thonet Leader da quasi 200 anni

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THONET

SEDIA 209

Il CEO della storica azienda produttrice di mobili, Thorsten Muck, ci racconta i piani per il futuro ed il rapporto con il mercato italiano.

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INTERVISTA Il nome Thonet è rinomato in tutto il mondo. Cos’è Thonet oggi? Credo che oggi Thonet sia un vettore di cultura: quello che abbiamo creato durante l’epoca del legno curvato e nell’era del Bauhaus ha influenzato intere epoche di design. È questo che dobbiamo e vogliamo mantenere, sviluppandolo però con cautela. Oggi ci troviamo in una fase di riflessione interna rispetto ai nostri valori fondamentali: la conoscenza e la consapevolezza degli stessi deve essere la base da cui partire e continuare, giorno dopo giorno, a crescere ed evolvere.

C

Cosa significa per un’azienda moderna avere sulle spalle 200 anni di storia? Una storia così importante e lunga alle spalle ha diverse implicazioni e significati. Da un lato rappresenta un bagaglio prezioso di competenze e know-how nel campo della realizzazione e produzione di mobili – di cui, per altro, abbiamo un ampio archivio di prodotti non accessibili al pubblico. Dall’altro è testimonianza di un DNA unico e particolare, un motivo di orgoglio e soddisfazione che ci ha spinto Ci sono aziende che hanno fatto anche a fissarne i valori in una la storia, con le loro innovazioni, “Design Charta”. con i loro progetti rivoluzionari. Spesso, nella vita di tutti i giorni Intorno al nome c’è stata in usufruiamo di oggetti e prodotti passato un po’ di confusioche definiamo “d’uso comune”, ne per il passaggio di uno dei ma che in realtà hanno rappre- rami (quello austriaco, ndr) ad sentato autentiche rivoluzioni. una azienda italiana. Può fare Dal punto di vista dello stile, chiarezza in merito? del design, della funzionalità. Alla fine degli anni trenta Thonet Thonet Gmbh ne ha forniti di- fondò una società commerciale versi dall’anno della sua fon- a Vienna che vendeva i mobili dazione che risale a quasi due prodotti a Frankenberg (Germasecoli fa. Uno di questi è la Se- nia). Gli affari erano gestiti da un dia 214. Ma come si gestisce ramo austriaco della famiglia che un’azienda di questo tipo, in negli anni novanta, trovandosi un secolo di grandi rivoluzio- in difficoltà economiche, decise ni e trasformazioni? Thorsten di vedere l’azienda. L’investitoMuck, CEO Thonet Gmbh, è un re acquirente a sua volta scelse punto di riferimento importante di vendere tutto a una ditta itain un’azienda che oggi più che liana. Per quel che ne sappiamo mai vuole scrivere un nuovo l’azienda non ha una produziocapitolo della propria storia. A ne propria e, a differenza della lui abbiamo chiesto i piani di nostra, non ha al suo interno, né questa storica compagnia per il collabora, con nessun membro della famiglia Thonet. presente ed il futuro. 38 / UOMOEMANAGER.IT

“Oggi Thonet è un vero vettore di cultura...”


THONET La Sedia 214 è ancora oggi uno dei prodotti più in voga e di maggior appeal!

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INTERVISTA Legno curvato e mobili in tubolare d’acciaio: quanto conta per voi la tradizione? I classici rappresentano per Thonet le basi morali, creative e anche economiche su cui si fonda il nostro pensiero e lavoro. L’attuale strategia prevede che la percentuale di prodotti classici non sia inferiore a una certa quota del nostro fatturato e questo ci porta a un continuo confronto con le icone dell’azienda. La tradizione non rappresenta così solo il passato, ma anche il nostro presente e la base per il futuro.

POLTRONA LOUNGE 808

Che tipo di mercato è per voi l’Italia? In Italia assistiamo a un interesse crescente per la nostra marca, come ci confermano anche i dati e i numeri di visualizzazioni sul nostro sito web. Questo ci ha portato alla scelta di assegnare un country manager all’Italia, Gianni Roveda, che si sta occupando dell’organizzazione di una struttura nel Paese. Abbiamo già registrato i primi successi e siamo fiduciosi che siano solo l’inizio. Da parte nostra gli investimenti non mancheranno.

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Quali sono i vostri obiettivi in Italia? L’Italia è un Paese molto attento e orientato al design. Forse anche per questo l’interesse registrato nei confronti di Thonet è così elevato. Il nostro obiettivo è sicuramente quello di diffondere sempre di più i nostri messaggi e prodotti in Italia e se saremo in grado di farlo in un Paese con una storia e un passato così importanti sicuramente saremo capaci di replicarlo anche nel resto del mondo. I successi internazionali dei produttori di mobili italiani ne sono un esempio evidente e innegabile. Quale è il vostro target di riferimento dal punto di vista della clientela? Il nostro target di riferimento sono clienti consapevoli, attenti ai valori e alla qualità dei prodotti. Amano l’artigianato, l’autenticità, l’originalità e considerano gli arredi espressione plastica della loro personalità. Sono spesso amanti del design, dell’arte e dell’architettura. Sono queste le caratteristiche per noi indicative più di aspetti come età, sesso o status sociale.

“Il nostro target di riferimento sono clienti consapevoli, attenti ai valori e alla qualità dei prodotti”


THONET

la sedia a slitta (cantilever) una seduta che simbolicamente permettesse di appoggiarsi su una colonna elastica d’aria, e la cui forma si inserisse all’interno della Nuova Oggettività.

Voi siete industriali, ma tutto parte da un’arte antichissima: quali sono stati i passi fondamentali per la vostra modernizzazione? La curvatura del legno così come quella del tubolare d’acciaio sono ancora le tecnologie fondanti e cardine dell’azienda. Nate dall’esigenza di creare forme nuove del linguaggio formale, hanno rappresentato un passo importante a livello tecnologico. Con i suoi nuovi mobili in legno curvato Michael Thonet voleva creare una demarcazione, una frattura, rispetto ai pesanti mobili intagliati in legno massiccio diffusi all’epoca. I designer del Bauhaus a Dessau desideravano invece creare con

Storia e modernità vanno di pari passo nella Thonet dei giorni nostri

Come viene percepita al giorno d’oggi la Sedia 214, che ha dato vita alla vostra azienda? Abbiamo notato, soprattutto negli ultimi due anni, un interesse crescente per i nostri mobili in legno curvato. Interesse per il quale siamo molto riconoscenti. La sedia in paglia di Vienna (modello 214) rappresenta sicuramente una parte molto importante di questo sviluppo e ha un valore emozionale così grande che lo produrremmo anche se ne vendessimo un solo esemplare all’anno. I nostri classici vengono però sempre rivisitati e così anche il modello 214 si presenta da quest’anno in nuove versioni. L’edizione “Pure Materials” vede l’abbinamento di materiali come legno di frassino chiaro trattato a olio, e pelle conciata con tannino ricavato dalle foglie d’olivo. Come si gestisce un’azienda come Thonet ai nostri giorni? Non come un’azienda normale. I numeri hanno certamente un significato importante, ma non sacrifichiamo mai i nostri valori sull’altare del profitto. Dietro il nostro agire si celano riflessioni intense, considerazioni e strategie accurate. Già il nostro fondatore Michael Thonet pensava in un modo olistico e noi cerchiamo di mantenere fede alla sua filosofia. 100% PROFESSIONISTI / 41


Queste tre collezioni esaltano lo spirito maschile al 100%. Classe e sportività, forza e dolcezza al tempo stesso. L’essenza dell’uomo è in primo piano.

Voglia di apparire di DAVID DI CASTRO

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MODA

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LA MARTINA

Lo stile de “La Martina”, è decisamente unico ed in bell’evidenza in questa splendida collezione F/W 20152016. Essere sportivi ed eleganti al tempo stesso non è cosa da poco, ma questo brand così particolare legato al mondo dello sport in modo così diretto, sembra avere una sorta di ricetta segreta per riuscire a rendere unico ogni capo delle sue collezioni. Quelli che vediamo in queste pagine non sono ovviamente da meno e non fanno eccezione. Cardigan, camicie, pantaloni, giacconi, senza dimenticare le iconiche polo, rendono unico il total look La Martina. 44 / UOMOEMANAGER.IT


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AERONAUTICA MILITARE

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AERONAUTICA MILITARE

Una collezione esclusiva, per uomini che non hanno paura di osare e di vivere a pieno le proprie passioni. Uno stile unico e inconfondibile, ricco di suggestioni e dal grande impatto emotivo: giubbotti di pelle, piumini, giacche, T-shirt, polo, camicie, pantaloni, maglieria e felpe, per una linea che di certo non passa inosservata. Racconta e ripercorre la storia dell’aeronautica e del fascino dell’uniforme, pensata per gli appassionati del mondo dell’aviazione, ma anche per chi cerca uno sportswear innovativo con una grande attenzione ai dettagli e ai contenuti, in cui i fregi, gli stemmi e gli scudetti sono quelli originali indossati dai piloti degli aerei che viaggiano a velocità supersoniche. 48 / UOMOEMANAGER.IT


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ARMATA DI MARE

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ARMATA DI MARE

Una collezione dedicata alle origini marinare del brand, si divide in due mood interscambiabili: la parte Yacht total White e quella City total Blue. Caratterizzata da colori classici e intramontabili come il bianco e il blu e da tinte che richiamano le origini, la nuova linea vede protagonisti capi versatili e multitasking, perfetti per essere indossati da chi frequenta il mare anche durante la stagione invernale o fa lunghe passeggiate all’aria aperta in città. Le tinte più classiche diventano così nuance glamour da desiderare, declinate sia sui tessuti più leggeri e pratici, che su quelli più pesanti.

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STILEMASCHILE

Fuochi e fumi d’artificio Una giornata molto particolare, vissuta in barca a vela tra Napoli e Ischia...

di Alfredo de Giglio Direttore di stilemaschile (www.stilemaschile.it) 54 / UOMOEMANAGER.IT


EVENTI

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STILEMASCHILE

Il

26 luglio scorso, Stilemaschile, rappresentato da chi scrive e dall’amico Giovanni Puiatti (patron dei vini Villa Parens), ha partecipato ad un evento organizzato da Davidoff e dalla tabaccheria T Chic di Ischia. Un’occasione davvero particolare che ci ha visti partire dal Molo Beverello di Napoli sul veliero Tortuga per attraversare il golfo e raggiungere in serata Ischia, una delle isole più belle e affascinanti del Mediterraneo. Obiettivo della ‘spedizione’, ammirare dal mare i fuochi pirotecnici della 83ª Edizione della Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna (nel box la storia). L’evento è iniziato verso le 19,00 con la partenza dal Molo. 56 / UOMOEMANAGER.IT

Abbiamo potuto ammirare l’intera costa napoletana direttamente dal mare, un punto di vista insolito che ancor di più ha magnificato le caratteristiche contraddittorie di questa città unica al mondo. Intrattenuti da buona musica dal vivo e da qualche piatto di cucina partenopea, ci siamo quindi goduti un tramonto a dir poco spettacolare. Enrico Della Pietà, Brand Manager Davidoff Italia, e il suo staff ci hanno accompagnati nella navigazione, durante la quale abbiamo avuto modo di fumare alcuni sigari Davidoff e, in tarda serata, Camacho. Scendendo nel dettaglio, accanto all’aperitivo abbiamo provato alcuni cigarillos e short cigars


EVENTI

Tra scherzosi ammutinamenti, cambi di bandiera e sigari prestigiosi...

Davidoff. Durante la cena, invece, è stato il turno dei Davidoff Robusto-black Nicaragua. A fine serata, un cambio di bandiera, uno scherzoso ammutinamento che ha visto l’eleganza Davidoff cedere il proscenio all’intraprendenza Camacho, marchio di successo negli Usa, che da qualche tempo si presenta nelle tabaccherie italiane con il suo carattere anticonformista ma assolutamente di qualità. Abbiamo provato tutte le linee al momento sul mercato, Connecticut, Criollo, Corojo, Triple maduro. A mezzanotte, ancorati a largo, siamo stati sorpresi da fuochi d’artificio suggestivi che per mezz’ora hanno reso ancor più unica e irripetibile questa navigazione. Alle 3 e mezza di notte, stanchi ma con ancora voglia di fumare, il ritorno a Napoli. Il connubio mare, tradizione e sigari è riuscito perfettamente e rimarrà a lungo nei nostri ricordi. In sintesi, il claim che accompagna da tempo Davidoff, “Time beautifully filled”, ha trovato in questa occasione la sua piena giustificazione.

LA FESTA DI SANT’ANNA, PROTETTRICE DELLE PARTORIENTI La tradizione racconta che il 26 di Luglio di ogni anno, le donne in stato interessante andavano in processione a venerare l’effige della Madre della Madonna che si trova in una cappella nella Baia di Cartaromana accompagnate da una sfilata di barche di pescatori che per l’occasione addobbavano gli scafi con frasche e ghirlande di fiori. Nel 1932 ad un gruppo di amici venne in mente di istituire un premio per la barca più bella, in seguito si unì anche un falegname che sostituì i gozzi con delle piattaforme galleggianti dagli ornamenti fantastici e così ebbe inizio la processione a mare con carri allegorici acquatici, “Il Palio di Sant’Anna”. La sfilata parte dal Castello Aragonese fino alla Chiesetta dedicata a Sant’Anna, nel mezzo di una scenografia unica: è davvero bello vedere le barche nella Baia di Cartaromana e il pubblico posto sulla scogliera che ne fanno da contorno. Ovviamente tutto questo è sotto l’occhio attento di una giuria che decreta la barca più bella e ben fatta. Un altro spettacolo caratteristico della serata è “L’Incendio del Castello” dove si vede una rappresentazione del Castello Aragonese illuminato tutto intorno con delle fiaccole rosse che ne rappresentano i numerosi attacchi saraceni per poi finire con dei magnifici fuochi pirotecnici che lasciano tutti senza fiato. (dal sito www.ischiadirectory.it)

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Nuova Audi A4, la giusta evoluzione PIÙ GRANDE, PIÙ LEGGERA E PIÙ EFFICIENTE. VI PRESENTIAMO LA NUOVA BERLINA DEI QUATTRO ANELLI. di GIUSEPPE GOMES g_gomes88

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AUDI A4 / MOTORI

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MOTORI

N

egli ultimi anni Audi ci ha abituati a continue evoluzioni ed innovazioni su tutte le loro auto. Partendo dalla loro storia motoristica recente sono stati in grado di apportare tanti benefici alle loro auto di serie e, dopo la nuova R8 che condivide un importante background “sportivo” con la gemella corsaiola, tocca alla berlina di punta, l’intramontabile A4, raggiungere il massimo di efficienza e performance disponibile sulle auto dei “quattro anelli”. Guardando i dati tecnici il primo elemento che salta all’occhio sono gli ingombri degli esterni. La versione 2015, che sarà presentata ufficialmente al prossimo salone di Francoforte, sarà più lunga più larga e con un passo maggiore, ma grazie ad un incredibile lavoro di

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affinamento aerodinamico e sui materiali, dei quali si parlerà più avanti, si ha l’impressione che in quel di Ingolstadt abbiano creato un vero e proprio gioiello su quattro ruote.

INTERNI TRA CONFORT E TECNOLOGIA Le dimensioni maggiorate influiscono positivamente sul confort all’interno, elemento mai mancato in casa Audi, riuscendo a migliorare ulteriormente sotto il profilo dei materiali utilizzati sia delle plastiche sia delle rifiniture sempre più di qualità superiore. Chi entrerà dentro la nuova A4 carpirà immediatamente le grandi differenze rispetto al modello precedente, grazie al grande lavoro svolto dai designer per offrire al pubblico degli interni più intuitivi e piacevoli, anche sotto il profilo tecnologico. Anche per quanto concerne l’ infotainment, ha conosciuto

L’Audi A4 può tranquillamente essere considerata una delle berline d’eccellenza

qualche affinamento, ora dotato di un comodo touch pad al quale è stata aggiunta una funzione curiosa come la possibilità di gestire l’illuminazione ambientale direttamente dallo schermo incastonato nella console centrale, con la facoltà di scegliere tra oltre 60 diverse colorazioni per le luci interne. Inoltre sulla nuova A4 sarà disponibile come optional l’Head Up Display, che aveva fatto il debutto sulla nuova Audi TT, a terminare le tante “chicche” tecnologiche disponibili su questo modello.

PIÙ GRANDE NON VUOL DIRE PIÙ LENTA! Come detto in apertura la nuova A4 sarà più grande del vecchio modello, ma non sempre questo deve essere visto come un problema. La nuova berlina ha ricevuto una grandissima cura per quanto riguarda l’aerodinamica; la A4 è la berlina più bassa


AUDI A4 del segmento, le linee, più muscolose e aggressive, aumentano l’efficienza complessiva, abbassando sensibilmente i consumi. Inoltre, un grande lavoro è stato fatto sulla scelta dei materiali. Con una “dieta” a base di acciaio la nuova A4 risulta 120 kg più leggera del modello precedente, con il solito beneficio per quanto riguarda i consumi. Parlando di “semplice” estetica la nuova A4 è più aggressiva e subito diversa dalla precedente, con la nuova calandra cromata e le grosse prese d’aria per i freni.

BEN SETTE LE MOTORIZZAZIONI PROPOSTE Su questa nuova A4 l’imbarazzo della scelta non riguarderà i soli optional, infatti saranno ben sette le motorizzazioni offerte: tre TFSI e 4 TDI, con la possibilità in futuro di poter saggiare i propulsori ibridi ed elettrici. Anche se meccanicamente le nuove unità

risultano uguali alle precedenti, c’è stato un forte impegno per per diminuire i consumi, ma senza ridurre le prestazioni riuscendo, in alcuni casi, a migliorarle di circa il 25%. Per quanto riguarda i motori a benzina si va dal 1.4 da 150 cv al 2.0 da 252 cv, che promette grandi prestazioni. Più ampio il ventaglio di scelte per quanto riguarda le motorizzazioni diesel, dove si parte dal 2.0 turbo da 150 cv fino al 3.0 da 272 cv. Dati alla mano l’elemento che più colpisce sono i consumi e le emissioni dei motori top di gamma, con 5,7 l/100 km e 129 g/km di CO2 per il 2.0 TFSI, 4,9 l/100 km e 129 g/km di CO2 per il 3.0 TDI. Con un prezzo di attacco di 33.800 euro per il 1.4 benzina e 38.250 euro per il turbo-diesel la nuova A4 sarà disponibile a partire dal prossimo Novembre, anche se da Giugno è già possibile preordinarla.

La nuova A4 è più aggressiva e subito diversa dalla precedente, con la nuova calandra cromata e le grosse prese d’aria per i freni...

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ILLUSTRAZIONE FRANCESCA CECCARELLI


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