Uomo&Manager n. 30 ottobre 2015

Page 1



// news e aggiornamenti su www.uomoemanager.it / Seguiteci inoltre su facebook, twitter e googleplus!

I

Edito d riale r ale

n questo numero di Uomo&Manager, potrete notare la presenza di un gran numero di interviste. Ovviamente risalta quella di Oscar Farinetti, ma le altre non sono casuali. Stiamo avvertendo, nel nostro processo evolutivo di Uomo&Manager, che c’è una gran voglia di parlare da parte dei manager, di spiegare, di raccontare, di esprimere il proprio punto di vista. Ma come sempre Uomo&Manager non è solo confronti e interviste, ma cerchiamo di mettere accanto al nostro essere professionisti, anche le nostre passioni, consigliandovi e mostrandovi quanto di buono appare ai nostri occhi. Anche questo mese cerchiamo di appassionarvi con le nostre storie e i nostri servizi. Buona lettura! Valerio Di Castro


18 14

54

58 56 6 / quello che ci distingue

18 / COVERSTORY

Oscar Farinetti: Comunicazione, una parola “Imprenditori, ci vuole coraggio” per il successo

36 / apple

Tutte le novità di Cupertino

40 / moda

8 / associazioni

24 / usm festeggia

Quel casual che... non sbaglia mai

12 / Angelo deiana

30 / verifone

56 / progetto e20

14 / Intervista

eBay, una community che Mazda MX-5, se volete piace, anche al made in Italy divertirvi...

32 / ecommerce

58 / motori

AIFO, professionisti nella gestione dei patrimoni

I cinquant’anni del sistema 52 / stilemaschile modulare USM Haller Il distillato dell’imperatore

Uscire dalla crisi: le regole Intervista con Andrea Serra Team building con i... motori del gioco Marco Ziero di MOCA

30 Uomo& 100%PROFESSIONISTI

MANAGER

uomo&manager #30 Mensile - Ottobre 2015 Chiuso in redazione il 7 Ottobre 2015 Autorizzazione Tribunale di Roma n. 3 del 15/1/2013 4 / uomoemanager.it

Direttore Responsabile David Di Castro Art Director e Progetto Grafico Francesco Mazzenga Collaboratori francesca berton daria ciotti ANGELO DEIANA alfredo de giglio

24

36

GIORGIO LAZZARI giuseppe gomes Simone minzi Miriam spizzichino paola proietti

DC NETWORK

Graphic Design e illustrazioni Francesca ceccarelli

Partita IVA n. 12120261008

Cover Design francesco mazzenga

di Valerio Di Castro Editore

info@uomoemanager.it

Le collaborazioni con la rivista Uomo&Manager sono a titolo gratuito, salvo differenti accordi stipulati con l’editore


ART DIRECTOR E PROGETTO GRAFICO Francesco Mazzenga FrancescoMaz Designer, illustratore, Docente universitario. Amante del complesso mondo del design... DIRETTORE RESPONSABILE David Di Castro daviddicastro11 Questa rivista è una sua creatura. Nasce dalle sue esigenze di uomo

Uomo& 100%PROFESSIONISTI

MANAGER

Rimani in contatto con il team della nostra web rivista! Potrai seguire aggiornamenti, eventi, curiosità e twittare opinioni con gli autori dei servizi, i nostri creativi o direttamente con il Direttore di Uomo&Manager.

Francesca Berton FrankieBrt

Miriam Spizzichino Miriam_Spiz

Ama viaggiare e conoscere nuove lingue e culture. In attesa di partire, naviga sul web alla ricerca delle news più curiose

Adora scrivere e lo fa trasmettendo tutta la sua passione

Giulia Grati GiuliaGrati

Paola Proietti PaolaProietti

Lettrice e scrittrice appassionata, cresciuta tra l’Italia ed il Sud America, i viaggi e le avventure sono il suo pane quotidiano.

Scrive, fotografa, riprende, monta. Una professionista a tutto tondo

Angelo Deiana AngeloDeianaTW

GRAPHIC DESIGNER E ILLUSTRATRICE Francesca Ceccarelli Francina91

È il Presidente di Confassociazioni. Ma non solo. Scrive di finanza ed economia Daria Ciotti VesperLynd75 Carta, penna e calamaio: è il suo principio ispiratore. Un peperino con il dono della scrittura

Talentuosa designer, ansiogena, creativa, illustratrice eclettica. Si esalta ad impaginare. Alfredo de Giglio Direttore di Stilemaschile. Nei suoi articoli ci parla della cultura dell’essere uomo

100% PROFESSIONISTI / 5


secondo me...

Comunicazione una parola per il

successo Chi fa business non può prescindere da questo strumento così prezioso. Tutti possono avere accesso, basta ingegnarsi un po’…

di DAVID DI CASTRO daviddicastro11

C’

era una volta l’SMS, acronimo di Short Message Service, che tradotto in italiano sta per servizio di messaggeria breve. 160 caratteri erano più che sufficienti per esprimere un concetto o un pensiero, attraverso il proprio cellulare (all’epoca lo chiamavamo così). In un fazzoletto di tempo che potremmo definire esiguo, il web che sul computer diveniva sempre più consuetudine, ci offriva l’opportunità dapprima di inviare anche immagini e video tramite un servizio denominato MMS, che era circa tre volte più costoso 6 / uomoemanager.it

dell’SMS, poi di allargare i nostri pensieri/messaggi all’infinito (includendo anche “pictures&video”). Fu il principio di una rivoluzione. Inizialmente i servizi internet sul cellulare (che negli anni ha cambiato nome assumendo quello di smartphone) non erano alla portata di tutti, ma con l’avvento degli abbonamenti flat a prezzi più che abbordabili, la rivoluzione ha visto realizzarsi un ulteriore progresso. Chiunque sul proprio device ha a disposizione oggi almeno una app che gli permette di comunicare in tempo reale con chi che sia ed in qualunque parte

del mondo. Questa opportunità era dapprima vista da retrogradi boss come una distrazione, una perdita di tempo. In realtà, era tutto l’opposto. Tenere una fineDall’SMS alle app stra di chat aperta sul proprio di messaggeria: un smartphone o sul pc ha contribuito ad evitare di alzarsi per passo importante passare da una stanza ad un’altra di uno stesso edificio, o dorealizzato in un ver attendere diversi minuti per poter ricorrere ad una normale lasso di tempo conversazione tramite interni relativamente telefonici se la linea è occupata. Non solo. Le più recenti applibreve cazioni consentono di inviare e ricevere file, anche di grandi dimensioni, in tempo reale per


Abbiamo fatto solo i primi passi verso un futuro sempre più social e digital

un utilizzo immediato: una vera “svolta” per manager, imprenditori, ma anche per agenti ed impiegati. E non è tutto. L’instant messaging (messaggeria istantanea) permette anche di mantenere con i propri clienti conversazioni online per informazioni, delucidazioni, notizie e quant’altro, semplicemente attraverso una finestra chat sul proprio sito web aziendale. La rivoluzione è completa? Qualcuno potrebbe dire di sì, io credo che di passi in avanti da fare ce ne siano ancora molti. Quelli fatti sono solo i primi che noi tutti abbiamo messo in atto verso un futuro sempre più digitalizzato e social. Anche quest’ultimo strumento, infatti, viene molto spesso giudicato ludico per lo più, senza averne approfondito le potenzialità. Ma vi rendete conto di cosa significhi avere costantemente le news e la chat aziendale aperte su migliaia di contatti potenzialmente interessati ad uno specifico business? Quelli che lo hanno capito e lo sfruttano a dovere, contano i soldi sul proprio conto in banca, che sono il frutto non solo di introiti dovuti alle vendite che ne scaturiscono, ma anche quelli risparmiati rispetto a possibili campagne pubblicitarie, evitabili nel momento in cui i suddetti canali comunicativi sono aperti al 100%. Basta aver ascoltato anche distrattamente qualche convegno o lezione sull’argomento per comprendere che “comunicazione” è la parola chiave per la riuscita professionale in questo millennio. Ed è un canale oggi facilmente sfruttabile per tutti. Basta un po’ di impegno e di ingegnosità per non essere risucchiati nel tunnel del silenzio. Il web, fortunatamente, è aperto a tutti, così come la telefonia ed i data media. Meditate gente… meditate. 100% professionisti / 7

Illustrazione FRANCESCa ceccarelli

comunicazione


AIFO, associazione

8 / uomoemanager.it


aifo

professionisti nella gestione dei patrimoni

Professionisti capaci di proporre soluzioni che trasformano i patrimoni in forze in grado di far crescere aziende e famiglie.

Il

di Giorgio Lazzari giorgio_tw

family office di norma è una struttura indipendente promossa dalla famiglia (single FO) o da professionisti indipendenti (multi FO). Il compito di questo tipo di professionisti non si basa sull’intermediazione finanziaria, bensì su servizi di consulenza ad ampissimo raggio che spaziano dall’individuazione dei migliori investimenti, alla gestione degli yacht e asset patrimoniali fino alla scelta delle migliori scuole per i figli. Già da anni tutte le grandi dinastie dell’imprenditoria italiana, dagli Agnelli ai Del Vecchio, hanno un proprio family office che si occupa di gestire, custodire ed amministrare i patrimoni di famiglia. A queste strutture, che hanno fatto da apripista al settore, si sono affiancate società create ad hoc da specialisti con l’obiettivo di offrire servizi a più nuclei imprenditoriali. Due terzi di tutte le imprese americane ed europee fanno capo ad una famiglia; inoltre, con il consolidarsi dei paesi emergenti, nell’indice Fortune 500 delle imprese più grandi del mondo i business di famiglia sono passati dal 15% al 19%. Se l’imprenditoria di famiglia ha senza dubbio dei vantaggi sotto molti punti di vista, ha nel contempo un grosso problema, ovvero il passaggio del testimone agli eredi, tanto che riuscire ad arrivare alla terza generazione mantenendo intatti patrimonio e impresa è quasi un miraggio.

100% professionisti / 9


associazione Anche in famiglia, occorrono strategie precise Tutelare il patrimonio privato è una delle strategie per tenere unita la famiglia. E questo fornisce ossigeno anche all’impresa. Per questo al centro di molti family office, secondo l’esempio statunitense, c’è la filantropia, considerata un collante. Azienda e famiglia corrono così di pari passo. Secondo l’ultima indagine elaborata da Magstat dal titolo ‘Il private banking in Italia’, a fine 2013 il numero delle strutture che offrono servizi di family office in Italia è salito a 120 unità (erano 117 l’anno precedente). Essi offrono consulenza per patrimoni (asset under advisory) pari a 56 miliardi di euro, e si avvalgono di 391 family officer. Il numero dei clienti è di circa 13 mila.

Un’associazione giovane, ma… In questo contesto è nata nel 2006 l’AIFO (Associazione Italiana Family Officer), che si pone come punto d’incontro tra le migliori figure professionali chiamate a gestire, amministrare e proteggere patrimoni familiari rilevanti ed articolati. Quello offerto da AIFO è l’ambiente ideale per una comunità con un alto livello di qualificazione, orientata ad integrare soluzioni per trasformare i patrimoni in motori attivi capaci di sostenere e alimentare la loro stessa crescita, così come quella del contesto economico-sociale nel quale fondano le loro radici, in una logica di continuità generazionale e di capacità di aprirsi all’innovazione e alla dimensione internazionale.

La mission L’AIFO ha fatto propria la missione di promuovere l’identità professionale del family officer, la figura capace di unificare in un progetto unico e personalizzato le strategie per la continuità e la sostenibilità di un patrimonio familiare rilevante e articolato. Questo richiede un professionista con un talento multiforme, in grado di tenersi continuamente aggiornato, orientato al lavoro per obiettivi, alla rapida identificazione di soluzioni e all’assunzione di responsabilità, in risposta alla fiducia di cui è depositario. La comunità di chi si occupa in maniera indipendente di Wealth Project Management per grandi patrimoni non segue confini geografici, ma unifica le migliori expertise di nicchia di ogni mercato e competenza. AIFO è da sempre il primo riferimento per chi dall’estero desidera presentarsi ai grandi privati e investitori qualificati italiani e a sua volta AIFO ha aperto relazioni con assimilabili realtà europee e americane, facendo del proprio network, in continua espansione, un riconosciuto valore. Per assicurare un’appropriata protezione, tutte le asset class del patrimonio devono essere ottimizzate in una unica consolidata prospettiva di rela10 / uomoemanager.it


aifo zione tra i diversi fattori di rischiosità e le potenzialità di performance. Questa prospettiva dovrà considerare altresì aspetti finanziari, legali, fiscali, di governance presente e futura, correttamente integrati con con il valore del capitale umano e con le finalità sociali e filantropiche.

una nuova regolamentazione Dal punto di vista legislativo e regolamentare la figura del family officier ha subito vari mutamenti. Nel 2008-2009 era entrata in vigore una nuova normativa che obbligava tutti coloro che svolgevano attività di consulenza finanziaria a trasformarsi in Sim. E i family più importanti si erano così adeguati. Con il passare degli anni l’interpretazione della legge è diventata più elastica. Molte strutture hanno continuato a operare come semplici Spa o Srl. Ecco perché da fine 2014 a oggi la lista che ha fatto richiesta di revoca da Sim alla Consob è in forte aumento. Passare da Sim a società per azioni ha certamente il vantaggio di avere meno costi e meno burocrazia, ma come contrappeso non positivo per il cliente, anL’associazione è nata che meno controlli da parte di Consob e Banca nel 2006 con lo scopo d’Italia. di rappresentare un

punto di incontro per i precisazioni importanti professionisti di questo Sempre secondo l’indagine di Magstat “se anasettore lizziamo le strutture in base agli azionisti i family

office si dividono principalmente in tre tipologie ben distinte: Single family office detti anche dedicated family office oppure family office interno. Offrono servizi ad una sola famiglia che è anche l’unica proprietaria della struttura. In Italia ne abbiamo censite 18 (al 31 dicembre ‘13). Seguono i Multi family office offrono servizi a un gruppo di famiglie che possono essere o meno azionisti della struttura. In Italia ne abbiamo censite 29. Infine, gli Independent family office detti anche Multiclients family office sono gestiti da soggetti esterni alle famiglie. In Italia sono 73”.

aifo academy L’AIFO ha costruito in quasi un decennio di lavoro su queste tematiche una riconosciuta competenza; ha teorizzato, sperimentato, accompagnato e oggi con Aifo Academy mette la propria storia ed esperienza in un percorso di formazione. L’obiettivo è quello di consentire ad ogni famiglia e ai professionisti che la affiancano, la disponibilità di strumenti, metodi, competenze per la messa a fuoco della strategia di consulenza patrimoniale globale, volta a ridurre il rischio proteggendo il valore tangibile ed intangibile. Aifo Academy si rivolge sia ai family office sia alle figure professionali già depositarie della fiducia della famiglia (tax and legal advisor, trustee, commercialisti, fiduciari, wealth manager e private banker) interessate a creare una risposta adeguata ad una crescente domanda di consulenza patrimoniale globale. 100% professionisti / 11


FOCUS SPECIALE

USCIRE DALLA CRISI: LE REGOLE DEL GIOCO “CHI MI FA PRESSIONE ME LO MANGIO A COLAZIONE” NICOLAS CAGE DAL FILM THE ROCK di ANGELO DEIANA(Presidente CONFASSOCIAZIONI e ANPIB)

12 / UOMOEMANAGER.IT

AngeloDeianaTW


ANGELO DEIANA

C

Circa 3 anni fa, insieme ad un grande imprenditore del sistema immobiliare (oltre che caro amico) come Roberto Barbato, ho scritto un libro che ha avuto un grande successo di critica e di pubblico. Si chiamava “Come fare soldi nei periodi di crisi” ed era un libro (pubblicato dal Gruppo Sole 24 Ore) con un titolo volutamente provocatorio sulle prospettive, le sfide e le opportunità offerte dalla crisi del sistema socio-economico. Mi è ricapitato in mano nei giorni scorsi e una rilettura rapida ha rimesso al centro delle mie riflessioni una domanda fondamentale: si possono fare veramente i soldi nei periodi di crisi? Domanda difficile, risposta complessa. Al di là di tutto, la prima regola del gioco è saper apprendere e cambiare. Siamo destinati a cambiare almeno 7 volte lavoro o business nel corso della nostra vita. Alcuni lavori scompariranno, ma ne emergeranno molti altri. Solo per darvi un’idea: per ogni posto di lavoro perso per l’avvento di Internet ne sono nati 2,6 nuovi. Cosa fare allora? Come gestire il cambiamento nei periodi di crisi e alla fine della crisi stessa? Quali sono le regole per capire se un’idea di business è fattibile o no? Quali le professioni vincenti nella fase attuale? E quelle del futuro? Quali sono le checklist delle cose per essere sempre pronti? E, soprattutto, come trasformare le crisi in opportuni-

tà? Dobbiamo abituarci al cambiamento, ai nuovi orizzonti e, invece di lamentarci per la crisi, darci da fare. Non è sufficiente? Ecco 10 comandamenti alla Steve Jobs per sopravvivere, fare soldi e (magari) vivere felici nei periodi di crisi: 1. Quello che conta non è sapere ma saper apprendere. 2. Inizia. Non fermarti mai. Fai esperienza. La paura della paura deve essere il tuo alleato. 3. Crea il tuo network, abbraccia la condivisione della conoscenza e fatti desiderare. 4. Non si può vincere sempre: se perdi, devi avere un piano B.

I soldi passano di mano. Spesso! tunità anche se tutti raccontano quotidianamente quanto la crisi ci farà ancora soffrire. Nessuno dice però che solo grazie alle grandi crisi i ceti bassi e medi ma, soprattutto, i giovani hanno la possibilità di prendere “l’ascensore sociale” verso l’alto.

5. Non puoi avere successo se non accetti l’idea che puoi sbagliare e fallire.

È dunque di fondamentale importanza che in un periodo di crisi si focalizzino tutte le ener6. Lavora, sempre e comungie su un obiettivo ben definito. que, e impara l’arte di adatTutto ciò partendo da un pretarti al mondo che cambia. supposto di base: nessuno ha la palla di vetro. Mai credere ai fal7. Ricerca la felicità, non il si guru o ai maghi della finanza posto fisso: quale lavoro pache promettono guadagni facili gheresti per fare? con poco sforzo: non dicono la Dietro le crisi verità perché, se tutto fosse così si nascondono 8. Non spendere soldi: spendi facile, perché lavorano ancora e del tempo! E se non funziona spesso delle non vivono da nababbi in qualpiù? Cambia! che bel posto? Non illudiamoci: grandi opportunità. cavalcare i momenti di crisi ed 9. Siate ottimisti, siate ambi- Bisogna saperle uscirne richiede preparazione ziosi! e sacrificio e, soprattutto, un cogliere senza piano B. Pensiamo mai quando 10. Qualunque cosa accada, farsi illudere da siamo tranquilli a costruire una sei tu lo start-up di te stesso… false promesse soluzione alternativa? Abbiamo fatto l’assicurazione contro la Cambiare nella crisi per avere crisi di ieri, di oggi o del futuro? successo nel futuro. Se analizzassimo le principali serie Non c’è tanto altro da aggiunstatistiche, scopriremmo che, gere. La motivazione è tutto: nelle maggiori crisi finanziarie qualsiasi sia il periodo, di crisi o ed economiche, circa l’80% del di prosperità, vincono quelli che denaro passa di mano, ovvero credono di potere. Qualunque passa da chi era molto più ricco cosa accada siamo noi lo stara chi lo era molto meno. Le crisi t-up di noi stessi… sono momenti dove potenzialmente si annidano tante oppor100% PROFESSIONISTI / 13


INTERVISTA

A tu per tu con “Moca”, specialisti nella Comunicazione 2.0! Social Media Marketing, E-Commerce, SEO… Quanti termini strani, ma se vi dicessi che possono essere utilizzati per rendere la vostra azienda più autorevole? Andiamo a scoprirne di più insieme alla “Moca”! di MIRIAM SPIZZICHINO Miriam_Spiz

14 / UOMOEMANAGER.IT


MARCO ZIERO

P

er alcune aziende è molto difficile poter dare autorevolezza alla propria immagine nel Web se quest’ultimo è totalmente sconosciuto. Una soluzione, però, c’è: quella di rivolgersi a dei professionisti nel settore come “MOCA”. Il loro obiettivo è fornire una maggiore visibilità ai progetti web, sfruttando quello che le tecnologie digitali mettono a disposizione. Abbiamo intervistato Marco Ziero, socio partner MOCA insieme a Marco Bianchi. Leggete che ci ha detto!

COME SI INTERFACCIANO LE AZIENDE MODERNE NELLA LORO COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE? Alcune aziende, quasi illuminate, stanno ascoltando i cambiamenti del mercato altre, un pizzico più sorde, continuano ad approcciare la comunicazione con canoni di qualche anno fa. Quelle che più hanno compreso le dinamiche attuali del mercato hanno cominciato, o ricominciato, ad ascoltare il proprio cliente, a mettersi al suo stesso livello di comunicazione e, in alcuni casi, a dargli anche voce. Le aziende più ancorate alla “comunicazione di una volta” hanno semplicemente cambiato mezzo ma non hanno aggiornato l’atteggiamento ed il tono di voce: continuano ad imporre un messaggio, non sono consapevoli della conoscenza e delle abilità del proprio consumatore, fanno la voce grossa in contesti dove la differenza tra azienda ed utente si è quasi annullata.

COME VENGONO UTILIZZATI I CANALI SOCIAL E L’ADVERTISING? I canali social vengono considerati quasi ed esclusivamente come un amplificatore: lo stesso messaggio ripreso in tutti gli account social dell’azienda; manca la consapevolezza che ogni messaggio, potenzialmente, dà il là ad una conversazione. E la 100% PROFESSIONISTI / 15


INTERVISTA conversazione stessa, spesso, è vista come un qualcosa da evitare e circoscrivere, in generale, da controllare. Al netto di bellissime eccezioni, sul Facebook di turno, manca un po’ la cultura del fatto che l’utente non è lì che aspetta il contenuto dell’azienda e che quest’ultima, per cogliere la sua attenzione, deve fare uno sforzo in termini di contenuto e creatività. Circa la pubblicità online, la medesima sta riscuotendo sempre più successo – se si fa riferimento al budget che, progressivamente, si sta spostando da offline ad online – anche se ancora manca la cultura della misurazione e della performance. Ancora oggi si vende la pubblicità a chilogrammi senza descriverla come un potente mezzo in grado di generare risultati.

QUALI SONO LE RICHIESTE DEL MERCATO IN QUESTO SETTORE? Le richieste che per il momento vanno per la maggiore sono, essenzialmente, due: la promozione di e-commerce e la promozione di applicazioni mobile. La soddisfazione di poter seguire progetti di questa natura, soprattutto nel primo caso, è data dall’estrema attenzione verso il dato, l’investimento economico ed il suo ritorno in termini di fatturato. In tal senso le attività pubblicitarie online consentono di svolgere delle ottime campagne promozionali guidate dai dati e con grande attenzione al ritorno dell’investimento. Un’altra attività è quella dell’email marketing che ancora oggi è in grado di generare ritorni davvero notevoli.

COME SI SVOLGE LA VOSTRA ATTIVITÀ? Il primo contatto, solitamente e fortunatamente, avviene grazie al passaparola; avendo poi disseminato online parecchie informazioni su di noi, spesso il contatto già ci cono16 / UOMOEMANAGER.IT


MARCO ZIERO sce e già è al corrente di cosa facciamo e come lo facciamo. Necessitiamo sempre di incontrare il cliente e comprenderne il contesto; praticamente questa è la fase dove facciamo un sacco di domande. Queste domande servono principalmente a due scopi: comprendere se possiamo davvero aiutare l’azienda nel perseguire i suoi obiettivi, se siamo insomma il partner giusto e, una volta tornati a casa, meglio comprendere i contorni del progetto per arrivare a determinare una stima economica su misura. Una volta definito il “cosa fare”, quindi la strategia, dedichiamo ampio spazio al tema della misurazione: definiamo obiettivi macro ed obiettivi micro e ci preoccupiamo che gli strumenti di web analytics siano configurati per tracciare i goal che abbiamo definito. Procediamo quindi con la configurazione della campagna e, mese dopo mese, rendicontiamo al cliente l’attività giornaliera di ottimizzazione; ogni confronto con il cliente è utile per comprendere se confermare la strategia o cambiarla “in corsa”.

POTETE PARLARCI DI UN VOSTRO è di vostra proprietà; utilizzaCASE HISTORY PIÙ IMPORTANTE? te questi canali per intercettare Uno tra i case study che più ci dà soddisfazione è quello con EcorNaturaSì, il leader in Italia per quello che concerne la produzione e distribuzione di prodotti biologici e biodinamici. Si tratta di una soddisfazione sia per i numeri generati ma, soprattutto, per la durata della relazione: lavoriamo con quelli che sono diventati ormai quasi dei colleghi da otto anni. Abbiamo iniziato a lavorare con loro portando un contributo sulla SEO – l’attività di posizionamento sui motori di ricerca – ma oggi siamo coinvolti in praticamente tutto ciò che ha a che fare con il digital marketing: da una consulenza più strategica fino alle campagne pubblicitarie online passando per la visibilità degli oltre cento negozi sparsi nel territorio, alla promozione dell’app mobile, all’email marketing. Lo riteniamo un case study di successo per la crescita che, assieme al reparto marketing dell’azienda, abbiamo fatto in questi otto anni di lavoro assieme.

degli utenti interessati a ciò che fate ma poi studiate una strategia per portarli “a casa vostra”, nel vostro sito, nel vostro blog, nella vostra newsletter.

QUALI SONO LE FASI DA AFFRONTARE PER PROGETTARE UN PIANO DI MARKETING?

La prima cosa è la fase di ascolto; da questa ricaviamo due macro informazioni: le esigenze del consumatore finale ed il linguaggio mediante il quale tale esigenza viene espressa. In generale, arriviamo a conoscere meglio l’utente. Quindi, sulla base delle informazioni ricavate, si pianifica la risposta dell’azienda che, anch’essa, prosegue lungo due linee di pensiero: i contenuti che descrivono la risposta all’esigenza ed i canali dove c’è la probabilità più alta di incontrare i potenziali clienti. Definito il mix di canali e la strategia, è necessario fissare dei concetti per, in qualsiasi istante, poter avere il polso della situazione: budget totale e per canale, obiettivi attesi, KPI (indicatori TRA I SERVIZI OFFERTI QUAL È di performance) da monitorare QUELLO CHE CONSIGLIATE A TUT- nel corso della campagna.

TE LE AZIENDE PER ENTRARE NEL PROGETTI PER IL FUTURO? CON MONDO 2.0? Web 2.0 significa conversazio- QUALE AZIENDA VI PIACEREBBE ne, significa ascolto, significa COLLABORARE? consapevolezza della capacità del consumatore finale di esprimere condividere online le proprie sensazioni ed emozioni. Ne deriva che i canali social, in tal senso, si prestano particolarmente bene ma ne deriva anche che l’azienda deve fare quell’evoluzione che la porta a produrre e condividere contenuti e, ancora di più, a condividere la propria conoscenza, la propria esperienza. La cosa che ci tengo a sottolineare è la seguente: non dimenticate di mettere al centro un asset digitale di vostra proprietà, come un sito web; non mettete al centro della vostra presenza online un profilo social perché anche se ci sono il vostro logo ed il vostro brand, quello spazio non è vostro, non

Difficile fare nomi in questa fase; sicuramente due ambiti che ci affascinano e che non fanno già parte del core business di MOCA sono la tecnologia e la creatività. La tecnologia per rendere ancora più efficaci le attività che, in questa fase, pianifichiamo ed ottimizziamo a mano e per far esplodere le potenzialità di certi canali. La creatività perché non è più sufficiente avere un prodotto e del budget per promuoverlo; il grado di competitività va via via alzandosi ed il messaggio assume sempre di più un ruolo strategico. La creatività, l’idea, possono essere la carta vincente per attirare l’attenzione dell’utente.

100% PROFESSIONISTI / 17


INTERVISTA

18 / UOMOEMANAGER.IT


OSCAR FARINETTI

OSCAR FARINETTI:

“Imprenditori, ci vuole ” coraggio! Il creatore di Eataly, poco prima di annunciare il suo addio, racconta come è nato il suo capolavoro e traccia il percorso per uscire dalla crisi. di DI PAOLA PROIETTI

paolaproietti

100% PROFESSIONISTI / 19


A

INTERVISTA / OSCAR FARINETTI

A v e re una buona idea non basta: prima di tutto deve essere realizzabile. Mio padre ha sempre cercato di insegnarmi il confine tra il difficile e l’impossibile. Bisogna cercare di fare cose difficili, così è più difficile che anche altri ne facciano di simili, ma non si deve perdere tempo in quelle impossibili. Ed essere semplici è la cosa più difficile, perché la semplicità nasce dalla complessità”. La sua “cosa” difficile ma non impossibile, Oscar Farinetti l’ha realizzata nel 2007 quando, dalla ristrutturazione di una vecchia fabbrica alla periferia di Torino è nato il primo punto vendita di Eataly: “Sono orgoglioso di essere riuscito a trasformare in realtà quello che all’inizio era solo un bellissimo sogno – ha detto Farinetti - e sono ancora più orgoglioso che i miei figli stiano seguendo la mia strada”. Avere una buona idea non basta: prima di tutto deve essere realizzabile. Mio padre ha sempre cercato di insegnarmi il confine tra il difficile e l’impossibile. Bisogna cercare di fare cose difficili, così è più difficile che anche altri ne facciano di simili, ma non si deve perdere tempo in quelle impossibili. Ed essere semplici è la cosa più difficile, perché la semplicità nasce dalla complessità”. La sua “cosa” difficile ma non impossibile, Oscar Farinetti l’ha realizzata nel 2007 quando, dalla ristrutturazione di una vecchia fabbrica alla periferia di Torino è nato il primo punto vendita di Eataly: “Sono orgoglioso di essere riuscito a trasformare in realtà quello che all’inizio era solo un bellissimo sogno – ha detto Farinetti - e sono ancora più orgoglioso che i miei figli stiano seguendo la mia strada”. La vita è troppo breve per… 20 / UOMOEMANAGER.IT

Ideatore e fondatore di “un luogo meraviglioso – come lui stesso racconta – in cui le persone vengono per dare valore ad uno dei momenti più belli e intensi della nostra vita: l’atto del mangiare”. In effetti, già dallo slogan

La vita è troppo breve per mangiare e bere male, si capisce che si sta per entrare in una sorta di “villaggio della felicità”. Mangiare, o meglio, nutrirsi è una delle poche cose che accomuna ogni essere umano. E mangiare bene è una prerogativa di noi italiani. Alti cibi ed enogastronomia è un’accoppiata d’eccellenza ma non facile da far convivere. Farinetti c’è riuscito, partendo proprio dalle cose semplici: “Quando la materia prima è ottima, il risultato finale non può che essere eccellente. E poi, il messaggio che vogliamo comunicare sfrutta una caratteristica unica della cucina italiana che la rende più amata rispetto ad altre culture gastronomiche eccellenti ma complesse: la semplicità”. Una parola che torna spesso quando si parla di Eataly. “I clienti possono acquistare prodotti di ottima qualità da cucinare a casa con ricette molto semplici, ma anche assaggiare gli stessi prodotti cucinati dai cuochi nei ristorantini tematici e fare esperienza diretta del motto: vendiamo quello che cu- poi Dubai, Istanbul e le prossime ciniamo e cuciniamo quello che aperture a Monaco di Baviera, Los Angeles, Toronto e Londra. vendiamo”. E sta per concludersi l’esperienza all’Expo di Milano. I motivi del successo E il successo di Eataly è proprio In effetti, come poteva mancare questo: “Eataly è la narrazio- l’eccellenza del cibo italiano nelne del prodotto, ciò che ci di- la planetaria kermesse sul cibo? stingue dagli altri. D’altronde, “Una cosa grandiosa, bellissima: il cibo come l’arte, è una delle nello stesso luogo si sono riunieccellenze italiane per la quale te culture, popoli, tradizioni disiamo ammirati , e a volte, in- verse unite dalla gioia del buon vidiati, dal resto del mondo, per cibo. L’alimentazione come questo merita di essere raccon- strumento per il riequilibrio delle diseguaglianze del mondo, la tato e spiegato”. creazione di convivialità e armonia, e lo sviluppo delle biodiverPassione per il lavoro Nato ad Alba nel settembre del sità locali. Era un’occasione che ’54, figlio di un imprenditore, il nostro Paese non poteva perdal taglio del nastro del primo dere. È stata un’opportunità per Eataly, Farinetti non si è più fer- infondere orgoglio e speranza mato: 16 punti vendita in Italia, negli italiani stessi, il che non fa 9 a Tokyo, 2 negli Stati Uniti, e mai male”!

Da un semplice sogno, quello di Oscar Farinetti, è nata una splendida realtà, ora conosciuta in tutto il globo


100% PROFESSIONISTI / 21


Intervista La DS 5 è davvero

Farinetti e le idee Farinetti si definisce un ‘mercante imperfetto’ ma forse la sua perfezione l’ha raggiunta realizzando la sua idea. Un percorso mai facile che vale per chiunque decide di mettersi in gioco: “Ci vuole coraggio. Questo deve avere un imprenditore che vuole realizzare la propria idea. Ma è anche importante contornarsi delle persone giuste con cui partire all’avventura. E poi, essere leggeri ma anche determinati non guasta. Bisogna sempre ricordarsi che nulla e nessuno è perfetto: è fondamentale saper accettare e gestire le imperfezioni proprie e altrui”. Parole che sanno di incitamento a tutti quegli imprenditori che vogliono realizzare la propria idea, il proprio sogno. In un Paese, come l’Italia oggi è più difficile che in altri momenti ma la sfida è proprio questa. I sogni sembrano più realizzabili quando tutt’intorno sembra dire l’esatto contrario: “Le grandi imprese sono tutte legate a tempi di crisi – ammette Farinetti – quando c’è il benessere, di solito, si ha la tendenza a mettersi di meno in gioco. A mio avviso, l’Italia può uscire da questa crisi investendo sulle sue vocazioni che sono l’agroalimentare, la moda, il design, l’industria manifatturiera di precisione, il turismo e il nostro patrimonio artistico. Sono questi i settori su cui concentrarci – dice Farinetti – creando forti incentivi per chi riesce ogni anno ad incrementare le esportazioni. Gli imprenditori italiani devono sapersi distinguere per il loro ‘essere italiani’, prendendo dall’Italia le caratteristiche più belle: capacità innovativa, gusto e fantasia”.

22 / uomoemanager.it

un gioiello: stile, personalità, confort e anche lusso. L’ammiraglia DS è pronta a dire la propria, lanciando la sfida alle tedesche...


Oscar Farinetti

“L’EXPO era un’occasione che l’Italia non poteva perdere”

100% professionisti / 23


usm

ALEXANDER SCHÄRER: “Modularità è la nostra parola chiave” Il numero uno di USM spiega i motivi del successo del sistema di arredamento che da 50 anni rende l’azienda unica nel suo genere. di David di castro daviddicastro11

24 / uomoemanager.it


ALEXANDER SCHÄRER

U

del 1800 e da subito riscuote un gran successo. Il motivo? È lo stesso per cui oggi USM può essere considerata una delle più grandi realtà del suo settore a livello mondiale. Noi abbiamo intervistato Alexander Schärer, Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’azienda per comprendere meglio come la USM Haller, un sistema di ar- USM si propone in questa nuoredamento esposto perma- va epoca di grandi mutamenti e nentemente al MoMA di New trasformazioni. York. Chi altri può avere questo onore? La chiave del successo Tra arte e architettura: USM è di USM Haller risiede nella mo- entrata nella storia. Qual è il dularità ed esattamente questo segreto del vostro successo? principio pone USM al centro di Non ci sono dubbi, la nostra un’iniziativa culturale interna- azienda e tutti i nostri prodotti zionale nell’ambito di project50, sono strutturati all’insegna di una un momento di confronto, ma parola chiave: modularità. Il noanche di crescita per compren- stro motto, non a caso, è “form dere quali siano le nuove, reali, follows function”: la funzionalità esigenze dei clienti. Un’inizia- è l’elemento imprescindibile alla tiva che ha riscosso un grande base di ogni progetto, l’estetica successo, creata per celebrare i arriva in un secondo momento 50 anni di “vita” di questo me- e sempre a supporto. Credo che raviglioso sistema d’arredamen- il successo degli arredi USM stia to. L’azienda nasce sul finire proprio nella loro capacità di ri-

Da 50 anni il sistema modulare USM è tra i più apprezzati del mondo 100% PROFESSIONISTI / 25


USM

spondere alle diverse esigenze degli utilizzatori e nella versatilità che ne permette un utilizzo in diversi ambienti, siano essi privati o pubblici. Casa e ufficio: due ambienti così diversi in cui la vostra azienda è leader per quanto concerne l’arredamento. Da cosa parte un progetto USM? Le necessità del cliente sono sempre il punto di partenza: analizziamo le sue richieste e studiamo il modo migliore per soddisfarle con i nostri prodotti. Il focus è sempre sulla massima funzionalità al servizio dell’utente finale ed è su questo che i nostri prodotti si basano. Il cambiamento è una costante nella vita privata così come in quella lavorativa ed è nostro obiettivo fornire prodotti in grado di rispondere al meglio alle diverse, e mutevoli, esigenze. Il sistema modulare USM Haller celebra 50 anni nel 2015. Cosa significa per un’azienda come la vostra un simile traguardo? Il compleanno di USM Haller rappresenta sicuramente un momento importante nella nostra storia ed è la dimostrazione di come una forte progettualità premi e sia apprezzata anche dai nostri clienti. In oltre 100 anni di storia siamo riusciti a mantenere fede alla nostra filosofia e ai valori aziendali, che resistono nel tempo a dispetto delle mode e delle tendenze. Questo è per noi motivo di grande soddisfazione: riuscire a progettare un oggetto, nel nostro caso un complemento di arredo, in grado di assolvere alle funzioni per cui è stato concepito e di rispondere alle richieste degli utenti finali anche a distanza di decenni rappresenta una grande soddisfazione e un motivo di forte orgoglio. Che mercato rappresenta l’Italia per voi? 26 / UOMOEMANAGER.IT

Il mercato italiano per USM rappresenta una sfida molto importante


ALEXANDER SCHÄRER

100% PROFESSIONISTI / 27


USM

È per noi una grandissima sfida! Però siamo fieri del riscontro positivo che siamo in grado di registrare anche in un mercato leader del settore… Essere annoverati tra le più importanti aziende di design in un Paese come l’Italia è uno dei più alti e innegabili riconoscimenti per un’industria del settore. Com’è nato project50? Abbiamo voluto festeggiare il cinquantesimo compleanno del nostro sistema non focalizzandoci sul passato, ma coinvolgendo e interrogando i giovani su quelli che sono i nostri valori. Come si trova la nuova generazione di designer e architetti nel periodo contemporaneo, in cui la flessibilità è molto richiesta? Quali sono le caratteristiche che rendono un mobile di successo, al giorno d’oggi? USM ha invitato due esperti curatori a confrontarsi con queste domande in una rete interculturale: studenti provenienti da sette importanti università di design, insieme a rinomati docenti, per oltre sei mesi si sono occupati della modularità e i risultati sono stati presentati al pubblico in occasione della Milano Design Week 2015. Modularità: che valore ha per voi? È il cardine e fulcro del nostro sistema ed è per noi fondamentale e imprescindibile. Ognuno dei nostri prodotti è concepito proprio a partire da questo concetto: i sistemi di arredamento USM possono essere adattati a tutti gli ambienti con la possibilità negli anni di essere costantemente modificati. Si compongono di elementi standard, combinabili in un infinito numero di soluzioni, dagli scaffali a giorno e dai mobili chiusi fino alle postazioni di lavoro funzionali con superfici d’appoggio e contenitori su rotelle.

28 / UOMOEMANAGER.IT


ALEXANDER SCHÄRER

Uno dei sogni di Alexander Schärer è vedere un sistema modulare USM nella Sala Ovale della Casa Bianca

Se immagina la USM fra 50 anni, cosa vede? Speriamo di riuscire a mantenere costante il nostro successo. Vogliamo rafforzare la nostra immagine, la percezione e qualità del nostro marchio, continuando a lavorare nella stessa direzione verso cui, da anni, ci muoviamo. Questa filosofia ci ha portato dove siamo e siamo sicuri che ci accompagnerà anche nel futuro, permettendoci di non deludere le aspettative dei clienti di oggi e di domani. Il Sistema di arredamento USM Haller fa parte della raccolta permanente del Museo di Arte Moderna MoMA di New York. Cosa si può volere di più? Sicuramente è un riconoscimento altissimo che ci riempie di orgoglio e il mio augurio è che la nostra azienda continui a rappresentare un riferimento importante nel settore del design anche negli anni a venire. Ora che siamo al MoMA puntiamo alla Casa Bianca, magari un giorno la stanza ovale sarà arredata con i nostri USM Haller! 100% PROFESSIONISTI / 29


INTERVISTA

Andrea Serra:

“ePayment? Bisogna cambiare mentalità” Il Vice Presidente BDM per il Sud Europa di Verifone, ci ha raccontato a che punto siamo con questo nuovo modo di effettuare pagamenti. di David Di Castro daviddicastro11

P

agamenti elettronici, virtuali, chiamateli come volete. La comodità di uscire di casa senza soldi in tasca e pagare ogni singolo prodotto o servizio che acquistate con il vostro smartphone, oltre che con le carte di credito. La trasformazione ha avuto inizio e l’obiettivo di togliere di mezzo il denaro contante ora appare più raggiungibile. Truffe informatiche e clonazioni delle carte sono sempre più rare ed i nuovi sistemi di pagamento elettronico si stanno facendo largo. Verifone, presente in Italia dal 2004 è una delle realtà più attive in tal senso, proponendo strumenti importanti per il progresso dell’economia reale. Andrea Serra, Vice Presidente BDM per il Sud Europa di Verifone, ci ha spiegato in questa intervista a che punto siamo con l’ePayment in Italia rispetto al resto del mondo e quali sono le prospettive per questo nuovo modo di effettuare transazioni.

Negli ultimi anni, con l’avvento dei POS e poi degli smartphone, i pagamenti elettronici sono diventati una consuetudine. Ora cosa è cambiato ulteriormente? Verifone si è specializzata, rispetto alla mera commercializ30 / uomoemanager.it

zazione dei prodotti, verso una fetta di servizi e di sviluppo applicativo. Per questo ha creato dei centri di competenza in giro per il mondo, ivi compresa l’Italia dove trattiamo buoni pasto, gift card, coupon, carte ricaricabili ecc. Inoltre sviluppiamo app relative al mondo del pagamento elettronico. Nello stesso tempo, abbiamo sviluppato una linea di prodotti multifunzione che abilita queste applicazioni e cerca di creare un’interazione con l’utente finale, creando una comunicazione attraverso video e audio di alta qualità, aprendo a nuove opportunità di business.

Qual è stata la chiave di volta del vostro successo? In Italia abbiamo le competenze per interagire con i nostri clienti come detto. Dal punto di vista prodotto, abbiamo cercato in passato di proporre prodotti che possano essere utili e funzionali all’utilizzatore italiano, in un’offerta globale che ci mette a disposizione l’azienda. Il mercato è suddiviso tra prodotti classici, come il POS che si trova ovunque, e i prodotti multifunzione che vanno per la maggiore negli Stati Uniti e nel Nord Europa.


andrea serra

Si arriverà al punto in cui la come si fa, dal punto di vista gente potrà uscire di casa del marketing, a convincere senza soldi in tasca? la gente ad utilizzare questi Questo è quello che noi ci au- metodi di pagamento? guriamo. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare il maggior numero di transazioni possibili, creare valore per i nostri clienti, che si traduce anche in un vantaggio per Verifone. Lo vogliamo fare facendo vivere all’utente finale un’esperienza d’acquisto piacevole che lo induca a comprare più di del dovuto

In Italia c’è un approccio culturale da dover cambiare. I dispositivi di pagamento - POS - sono spesso tenuti dentro un cassetto o sotto il bancone invece di essere posti come front end per un’interazione veloce e user friendly. Ciò permette al cliente finale di sentirsi maggiormente a proprio agio quando paga con metodi Il pagamento elettronico vie- alternativi al contante.

o Londra. Questo è un deficit per noi, sia per la velocità della transazione, che per la parte gestionale del dispositivo di pagamento.

Oggi, possiamo essere sicuri nell’affrontare un pagamento elettronico al 100%? In Italia siamo ancora indietro rispetto a USA e Nord Europa, ma...

Utilizzando il POS si può stare assolutamente tranquilli, mentre con gli smartphone la sicurezza dipende dall’app che si utilizza e dal circuito sul quale avviene la transazione.

ne percepito come una possibilità in chiave futura o si A che punto siamo con le infrastrutture? Tra quanto si cominciano già a vedere i sarà pronti e all’altezza deprimi risultati? Il mercato è senza dubbio già gli USA e degli Stati del Nord partito. Come sempre gli USA Europa? ed il Nord Europa fanno da traino, l’Italia ed il Sud Europa più in generale sono in ritardo di un anno e mezzo o due rispetto a quelle che sono le tendenze.

Le telecomunicazioni stanno crescendo in maniera piuttosto veloce, anche se le grandi città italiane non sono ancora all’altezza di metropoli come Parigi 100% professionisti / 31


e-commerce - 20 anni di ebay

eBay: una

cresce e piace (anc 32 / uomoemanager.it


community che che) al made in Italy Nel 2014 aumentano del 20% in Italia i venditori “milionari� della famosa piattaforma di e-commerce

di Francesca Berton

FrankieBrt

100% professionisti / 33


e-commerce - 20 anni di ebay

Un’

avventura iniziata venti anni fa dall’hobby di un programmatore di software. Questa è l’origine di eBay, una community che raccoglie oggi 25 milioni di venditori e 157 milioni di acquirenti attivi a livello globale. Un’attività imprenditoriale che piace e cresce anche in Italia con oltre 4,5 milioni di acquirenti attivi e 26mila venditori professionali. Non solo: nel 2014 i venditori “milionari” su eBay – quelli che cioè hanno realizzato un fatturato pari o superiore a 1 milione di dollari - sono cresciuti del 20%. Questi sono solo alcuni dei numeri emersi e raccontati nel progetto editoriale pubblicato (e distribuito tramite ebook) da eBay per festeggiare il ventesimo anniversario, attraverso le storie di successo di venti utenti italiani che hanno scelto di comprare, vendere e raccogliere fondi per progetti di beneficenza tramite il sito. Un mezzo facile da usare e gestire che permette a tante piccole aziende di crescere. “Sono ben ottantotto i venditori italiani che hanno realizzato un fatturato pari o superiore a 1 milione di dollari, grazie all’idea di ‘connected commerce’ che permette un commercio reso possibile dalle persone, alimentato dalla tecnologia e aperto a tutti – ha sottolineato Claudio Raimondi, General Manager di eBay in Italia. “Sulla nostra piattaforma hanno raggiunto questo straordinario traguardo circa il 20% in più di utenti rispetto all’anno precedente, in particolare con le categorie casa e arredamento, abbigliamento, ricambi auto e moto ed elettronica di consumo a trainare la crescita”.

Anche per piccole realtà E l’e-commerce è una soluzione che piace e stimola anche piccole realtà made in Italy: è il caso di Cravattamania, azienda familiare attiva sin dagli anni ‘40 e sbarcata su eBay nel 2007. Questa è una delle storie raccontate nel nuovo ebook: “Con Cravattamania - ha raccontato l’amministratore Alessio Zanussi - proseguo anche online l’attività che da generazioni caratterizza la nostra famiglia, ovvero la vendita e produzione di cravatte e accessori made in Italy per uomo, donna e bambini. Circa 10 anni fa ho sentito l’esigenza di espandere la nostra azienda familiare sul web e oggi la nostra attività su eBay pesa per oltre un terzo di tutto il fatturato. Questo passaggio ci sta dando l’opportunità di far conoscere la nostra realtà di piccola azienda in tutto il mondo”. Una finestra sul mercato internazionale. Chiunque abbia un’idea e la voglia di mettersi in gioco può trovare in eBay il partner ideale in grado di offrire una piattaforma sicura e affidabile e, soprattutto, accesso a una domanda e un’offerta senza eguali in Italia e davvero globale. Quando eBay ha iniziato ad operare sul mercato italiano nel 2001, l’e-commerce era un settore tutto da esplorare. Questa community, oggi, registra ogni anno tassi di crescita a doppia cifra. “Ci sono ancora enormi margini di sviluppo – continua Raimondi - ed eBay è impegnata ogni giorno per raggiungere questo obiettivo, al fine di offrire sempre nuove opportunità a tutte i nostri utenti, grazie a un’esperienza di vendita e acquisto sempre più semplice e coinvolgente”. 34 / uomoemanager.it

Un libro che spiega il fenomeno Un’impresa quella dell’apertura all’e-commerce che vale l’impegno iniziale: lo dimostra la storia di Cravattamania e le altre diciannove storie raccolte nell’ebook (scaricabile gratuitamente) “20 di passioni”, scritto da Pulsatilla, scrittrice e sceneggiatrice, e illustrato dall’artista Stanga. In occasione del ventesimo anniversario, oltre all’ebook, eBay ha presentato inoltre eBay 4.0, la nuova app per iOS e Android che crea un modo più facile e personalizzato di curiosare e comprare online, aiutando tutti gli utenti a vivere un’esperienza d’acquisto veramente guidata dall’ispirazione, ovunque si trovino e in qualsiasi momento vogliano. E nel futuro dell’e-commerce c’è sempre di più il mobile: nei primi sei mesi del 2015, infatti, in tutto il mondo eBay sul mobile ha generato transazioni pari a 16 miliardi di dollari, contro i 28 miliardi generati in tutto il 2014, quando sono state create 1,2 miliardi di inserzioni.


100% professionisti / 35


hi-tech

Apple, tutte le novità

Con l’annuale Keynote, l’azienda di Cupertino ha reso pubbliche le innovazioni legate a Apple Tv, Apple Watch e i suoi accessori, iPhone 6S, iPhone 6S Plus e iPad Pro. di Francesca Berton FrankieBrt

36 / uomoemanager.it


le novitÀ di apple

100% professionisti / 37


hi-tech iPad Pro La novità più interessante è sicuramente il nuovo iPad Pro, un tablet gigante da ben 12,9 pollici e 5,6 milioni di pixel. La novità maggiore di questo nuovo dispositivo è rappresentato dal processore A9X che, stando a quando dichiarato, garantirà prestazioni migliori fino all’80% in più. Disponibile sarà anche una tastiera fisica opzionale e, una decisione che va un po’ contro la filosofia di Steve Jobs, il nuovo iPad sarà dotato di un pennino, l’Apple Pencil, che aggiunge nuove possibilità di interazione con il tablet. La batteria durerà, utilizzandolo, fino a dieci ore e sarà disponibile nelle colorazioni oro, argento e grigio. Per acquistare l’iPad Pro bisognerà aspettare novembre 2015, al prezzo di 799 dollari a cui vanno aggiunti 99 dollari per l’Apple Pencil e altri 179 dollari per la tastiera smart.

Apple TV Uno dei dispositivi più attesi è l’Apple TV, da sempre definita dall’azienda di Cupertino come un hobby. Con il nuovo modello, però, le cose sembrano cambiare: la potenza e un telecomando touch in grado di riconoscere i movimenti (in stile Nintendo WII) sono le peculiarità sfoderate per affermarsi anche nel campo della TV. La nuova Apple TV guadagna anche l’accesso allo store e un’interazione importante con l’assistente vocale Siri. “Il futuro della TV sono le App” ha dichiarato Tim Cook, CEO di Apple, togliendo il velo a questo nuovo dispositivo che utilizza il sistema operativo TvOS grazie al quale gli utenti avranno la possibilità di comandare con telecomando touch o attraverso i comandi vocali e l’interazione con Siri. Per la prima volta Cupertino strizza anche l’occhio ai videogiocatori con Beat Sports. La Apple Tv sarà disponibile nella versione da 32GB al prezzo di 149 dollari mentre quella da 64 Gb costerà 199 dollari.

Apple Tv: qualcuno la considera un hobby, ma l’ultimo modello presentato potrebbe far ricredere...

38 / uomoemanager.it


le novitÀ di apple Nuovi iPhone 6s e iPhone 6s Plus Si chiamano iPhone 6s e iPhone 6s Plus, in vendita già dal 25 settembre in varie parti del mondo mentre in Italia arriva il 9 ottobre. Tra le novità principali spicca l’introduzione del 3D Touch che porta un’esperienza d’uso mai vista prima sugli smartphone Apple che reagiranno in base alla pressione esercitata dal polpastrello. Migliorato anche il case in alluminio, il processore e la fotocamera principale da 12 megapixel in grado di girare video in 4K. Il processore A9 risulta inoltre essere il 70% più veloce rispetto al suo predecessore. Nuova funzione della fotocamera degli iPhone 6s e 6s Plus è Live Photos: con un tap si attiva un’opzione per visualizzare le foto in forma di minivideo, costituiti dal secondo precedente e quello successivo allo scatto.

Apple Watch Arrivano nuovi colori e varianti per lo smartwatch, che però guadagna un nuovo sistema operativo, watchOS 2, che dovrebbe far fare un notevole passo avanti alle app di terze parti presenti sull’orologio. Tim Cook ha dichiarato che le app disponibili per lo smartwatch saranno, a breve, 10.000 tra cui ci saranno Airstrip e Facebook Messenger. A rimarcare l’interesse di Apple per il posizionamento di Apple Watch tra gli orologi di lusso è stata annunciata anche una partnership con la casa di moda francese Hermes che firmerà alcuni modelli e cinturini dello smartwatch di Apple.

Curiosità La mela va in dissolvenza e compare la “finestra”: sono le 19:36 del 9 settembre 2015, nel mezzo della presentazione di iPad Pro. Si parla del nuovissimo pennino che tanto orripilava Steve Jobs e a Phil Schiller si avvicina Kirk Koenigsbauer, Corporate Vice President della divisione Office di Microsoft. Il pubblico rimane ammutolito, vedendo per un momento sul palco del Bill Graham Auditorium la successione dei loghi Apple e Microsoft. Yin e Yang.

100% professionisti / 39


Eleganza e funzionalitĂ , sia in ufficio che fuori. La nuova stagione ci vede pronti con collezioni davvero molto accattivanti.

Quel casual che‌ non sbaglia mai di David Di Castro 40 / uomoemanager.it

daviddicastro11


MODA

Uno stile trendy ed eclettico a cui contrapporre un’eleganza austera. È un gioco di contrapposizioni forti quello proposto da Belmonte per la stagione che va ad incominciare. Il mood autunnale è accolto con linee pulite ed austere, materiali di prima qualità e gusto curato e distinto. Dai quadretti vichy ai piccoli pois, dall’optical ai pattern coloratissimi, ogni look viene caratterizzato con una sferzata estrosa e di classe. I colori predominanti nella nuova collezione rincorrono le modulazioni del cielo autunnale e le fredde ispirazioni degli ambienti nordici. La collezione uomo si contraddistingue per l’eleganza formale e per la sartorialità delle linee essenziali, dei tessuti avvolgenti e dei particolari singolari. 100% PROFESSIONISTI / 41


BELMONTE

42 / UOMOEMANAGER.IT


100% PROFESSIONISTI / 43


SIVIGLIA

Il desiderio di libertà, la voglia di evasione dal quotidiano: sono questi i principi ispiratori della collezione maschile di Siviglia. Un’eleganza maschile décontracté, di un lusso mai gridato, quasi intimo. Sono due le anime che vivono contemporaneamente in questa linea: Siviglia White e collezione Siviglia. La prima, conosciuta come laboratorio di ricerca sul pantalone. Creatività, qualità, e sperimentazione sui tessuti. La seconda parla del mondo Siviglia e completa il look, con un sapore classico, ma che di formale mantiene solo il colpo d’occhio. Le forme sono contemporanee.

44 / UOMOEMANAGER.IT


100% PROFESSIONISTI / 45


SIVIGLIA

46 / UOMOEMANAGER.IT


100% PROFESSIONISTI / 47


U.S. POLO ASSN.

In questa collezione si celebrano i 125 anni della United States Polo Association, U.S. Polo Assn. Uno stile unico ed inconfondibile, un solo punto di riferimento per la collezione U.S. Polo Assn. che trae ispirazione dall’inconfondibile stile dei giocatori di polo. Una collezione vasta e ricercata nei dettagli che vuole infondere il proprio spirito all’uomo che si fa interprete di uno sportswear chic attraverso personalizzazioni e rifiniture che esaltano la scelta dei tessuti, dettagli, forme e colori. 125th, Atlanta Polo Club e Brandy Wine sono i punti cardine che codificano e rivelano il percorso stilistico prescelto per la prossima stagione invernale dedicata all’universo maschile. 48 / UOMOEMANAGER.IT


100% PROFESSIONISTI / 49


U.S. POLO ASSN.

50 / UOMOEMANAGER.IT


100% PROFESSIONISTI / 51


STILEMASCHILE

PINO PERRONE VERSA PER NOI UN PO’ DI UNDILUTED ASAHI – MANNENBOSHI INVECCHIATO 10 ANNI.

52 / UOMOEMANAGER.IT


LO SHOCHU

Il distillato dell’Imperatore: lo Shochu giapponese I motivi del successo di un prodotto che sta riscuotendo un successo straordinario nel nostro Paese come nel resto del mondo. di Pino Perrone* (per www.stilemaschile.it)

100% PROFESSIONISTI / 53


STILEMASCHILE

In

questi ultimi anni il mondo del whisky è stato fortemente movimentato dal Giappone. Direttamente dal Paese del Sol Levante, infatti, ne è giunto uno che è in breve tempo divenuto il più venduto in Francia, provocando un conseguente tsunami d’interesse mediatico, culminato con l’attribuzione di numerosi premi, come ad esempio quello conferito dal famoso giornalista Jim Murray, scrittore della whisky bible, che nel 2014 ha eletto come miglior whisky del mondo uno Yamazaki. Ora, questo crescente interesse è giunto anche in Italia, con una conseguente corsa ad accaparrarsi a qualunque costo un whisky, purché provenga dall’arci54 / UOMOEMANAGER.IT

to principalmente con materie prime come cereali quali orzo e riso, ma anche con patate dolci, e dalla combinazione fra essi. La zona dove è prodotto maggiormente è Miyazaki, una delle prefetture di Kyushu, la più grande isola meridionale dell’arcipelago giapponese, che, grazie al proprio clima sub tropicale, aiuta a ottenere un prodotto di elevata qualità. Per produrlo è innanzitutto necessaria la preparazione del koji realizzato coltivando un particolare tipo di muffa chiamata koji-kin, bianca o nera che sia, principalmente sul riso (ma anche sull’orzo), cotto al vapore. Tale muffa è lasciata moltiplicare per circa quaranta ore. Al termine di questo processo, allo shubo così ottenuto, si aggiunge acqua e lievito e qui viene Una produzione particolare Lo shochu autentico è realizza- il bello. Difatti, mentre i distilpelago nipponico. Premesso che non sempre ci troviamo di fronte a prodotti d’eccellenza, in effetti, tanto clamore non ha torto d’esistere. Complice alcuni tradizionali metodi produttivi mantenuti vivi, che in Scozia si sono abbandonati da oltre quarant’anni, il whisky giapponese risulta essere di grande eleganza, sobrietà, armonia e profondità. Proprio come la loro cultura. Ma mentre il whisky, come credo tutti sappiano, non è originario del Giappone, (la prima distilleria risale infatti al 1923), nativo del luogo è lo Shochu che rappresenta la tradizionale bevanda alcolica giapponese con una storia di oltre cinquecento anni.


LO SHOCHU Da sinistra, Toji Junpei beni imo Genshu (distillato di patate dolci e riso), Undiluted Asahi – Mannenboshi e Tochikurige. Tre delle 16 referenze disponibili in esclusiva da Whisky & Co.

lati del resto del mondo sono perlopiù prodotti con una fermentazione alcolica successiva alla saccarificazione, nel caso dello shochu, fermentazione e saccarificazione avvengono assieme e nello stesso recipiente per due settimane. Questo consente di ottenere un prodotto chiamato moromi, con gradazione talmente alta (fino anche al 20%) da permettere una sola distillazione che, peraltro, è prevista dalla legge. Infatti, al termine di questa unica distillazione, lo shochu ha già una gradazione alcolica sufficiente per la maturazione ma, sempre secondo la legge erariale giapponese, il suo titolo alcolometrico non può superare i 45%. Inoltre, qualora sia invecchiato in legno, il suo colore non può superare una colorazione di intensità di un decimo di quello di un whisky. E per un amante del whisky, fa solo che piacere riscontrare che, come termine di paragone di un distillato con oltre cinquecento anni di storia, si sia preso in considerazione il whisky medesimo. Alla fine, si può imbottigliare con la

medesima gradazione di uscita dalla botte o diluirlo progressivamente, fino al 25%. E si può decidere se filtrarlo o meno. Il risultato… per noi Ebbene, tutto ciò è talmente distante da quanto noi siamo abituati a vedere nella distillazione, che non poteva produrre una bevanda simile a ciò che conosciamo. Il primo impatto sarà probabilmente di sorpresa e, a volte, di rifiuto. Tuttavia, un individuo aperto a nuove esperienze sensoriali non potrà non accorgersi dell’intensità e dell’eleganza di questo distillato. E una volta entrato nei canoni aromatici dello shochu, non potrà far altro che apprezzarlo. A noi di Whisky & Co è immensamente piaciuto. Si tratta di realizzazioni di qualità e improntate all’artigianalità, principio non sacrificabile. Del resto, poteva una nazione che produce in maniera esemplare un distillato non appartenente alla sua tradizione, creare, invece, il proprio scadente? Verrebbe da dire: buon sangue, non mente. Kampai!

La bottiglia del Hyakunen no Kodoku, il preferito dall’Imperatore del Giappone. Ottenuto dalla distillazione di orzo, ha una gradazione alcolica del 40% ed è invecchiato per 3 anni.

WHISKY & CO: UN TEMPIO PER GLI APPASSIONATI Pino Perrone è una delle tre anime di Whisky & Co (www. whiskyandco.it), insieme ad Andrea Fofi e a Max Righi. Whisky & Co è il luogo dove sono raccolti i migliori spirits del mondo. Un tempio per gli appassionati, che ha da poco aggiunto (una sua esclusiva assoluta) lo shochu. Whysky & Co si trova in via Margutta 28/29, a Roma.

100% PROFESSIONISTI / 55


INTERVISTA / GIANLUCA CALCAGNI

Progetto E20, fare Team Building al volante di DAVID DI CASTRO

daviddicastro11

UN’INIZIATIVA DAVVERO INTERESSANTE, CHE SPOSA UNA DELLE TEMATICHE CHE CI STA PIÙ A CUORE. VI SPIEGHIAMO COME SI SVOLGE…

Il

mese scorso abbiamo parlato di Team Building, ma in questo numero vogliamo tornare sull’argomento, poiché, a nostro avviso, in questa epoca così difficile, può davvero risultare un mezzo imprescindibile per la riuscita di un intero lavoro. Ci sono vari modi per fare Team Building e ve ne abbiamo descritti alcuni su Uomo&Manager di Settembre, ma abbiamo avuto il privilegio di conoscere l’iniziativa di Progetto E20 (www. progettoe20.com) di Gianluca Calcagni e Andrea Corinaldesi, i quali attraverso corsi di guida di vario genere, da quella sicura a quella sportiva, offrono la possibilità a gruppi di lavoro e ad aziende di fare Team Building attraverso una passione che lega molti di noi, ovvero quella per i motori. In che modo? Lo abbiamo chiesto ad uno dei responsabili di Progetto E20, Gianluca Calcagni, pilota professionista da moltissimi anni, il quale ci ha svelato come questi corsi possano realmente fortificare ed unire un gruppo di lavoro.

fortemente al lavoro di squadra ed in cui le risorse più grandi e importanti siano i propri dipendenti. Organizzare un corso di Team Building significa rafforzare i rapporti umani tra i colleghi, trascorrere del tempo insieme e fuori dall’ambiente lavorativo quotidiano dove molto spesso si ha un rapporto puramente professionale e distaccato. Serve a rafforzare inoltre la fiducia ma anche la stima dei colleghi che possono diventare anche “amiQuali sono le aziende che ci” rafforzando l’entusiasmo e la iscrivono i propri dipendenti voglia di collaborare poi in ambito lavorativo. al suo corso? Tutte le aziende che credono 56 / UOMOEMANAGER.IT


ILLUSTRAZIONE FRANCESCO MAZZENGA

Spesso il problema nelle aziende è che i rapporti umani si riducono ad un mero confronto in ambito lavorativo...

Cosa insegna durante le sue lezioni? Questa tipologia di corso è strutturata principalmente su esercizi che richiedono un lavoro di squadra. Tutto viene svolto per il bene e la forza del gruppo ed è il gruppo stesso che decreta un leader individuando in lui il punto di forza e l’anima trainante del team creato. In questo ambito è proprio il leader che ha la parte piu importante e decisionale del lavoro perché avrà la facoltà di decidere, in base ai punti di forza di ogni appartenete al gruppo, la strategia vincente per portarlo al successo, nelle “battaglie” in pista e soprattutto nelle sfide professionali. La parte pratica è comunque legata alla parte psicologica gestita sempre con un lavoro di gruppo ma da un formatore specifico.

Dove si svolgono le lezioni e chi può partecipare? Le lezioni si svolgono in Circuiti internazionali o in centri di guida sicura specifici in base alle richieste e soprattutto alle esigenze logistiche delle aziende stesse. Possono partecipare tutti! Non ci sono limiti di età e l’unico requisito richiesto è il regolare possesso di un documento di guida. Durante le lezioni quali sono gli aspetti psicologici che si vanno a toccare? I più importanti sono senza dubbio: strategia delle decisioni, team di successo con i vari ruoli e le varie regole, la crescita dell’azienda, la comunicazione.

In che modo nei suoi corsi si fa “Team Building”? Noi cerchiamo di mettere a disposizione degli allievi un programma che non solo li renda partecipi di un’esperienza divertente e piacevole, ma anche e soprattutto capace di creare gruppi coesi, in cui i componenti possano realmente imparare a fidarsi delle persone che hanno al proprio fianco. Perché la fiducia reciproca è la base della riuscita di un gruppo di lavoro. 100% PROFESSIONISTI / 57


Mazda MX-5: se volete divertirvi… Difficilmente troverete una due posti tanto sfiziosa a questo prezzo. E se la roadster giapponese è entrata nel Guinness dei Primati, un motivo c’è. Anzi, più d’uno… di David Di Castro

58 / uomoemanager.it

daviddicastro11


mazda MX-5 / motori

100% professionisti / 59


MOTORI

D

ifficile ricordare automobili che nella loro storia hanno fatto breccia nei cuori degli appassionati come la Mazda MX-5. Venticinque anni di successi, record di vendite stracciati con una facilità disarmante. La giapponesina è entrata nel Guinness dei Primati come la roadster più venduta della storia. Il motivo è semplice: una formula vincente non si può e non si deve cambiare. Le caratteristiche sono le stesse da sempre e continuano a vivere e a rendere affascinante anche l’ultima generazione di MX-5. Bella a vedersi, dinamica al massimo, con quella trazione posteriore che promette (e mantiene) emozioni forti. Interni poco spaziosi? Cosa importa quando sei al volante di una simile creazione ingegneristica: saresti disposto a ripiegarti in quattro pur di metterti al volante di questa divertentissima roadster.

provarla e l’ho fatto fino in fondo. Non mi soffermerò a parlare del design, la vettura è stata più volte vista e presentata negli ultimi mesi, ma devo ammettere che vederla da vicino e accarezzare le sue linee è davvero molto piacevole. Appena salito Il design è ora a bordo, anche se con qualche difficoltà data la mia mole, mi sono sentito da subito a mio più accattivante agio perché pure se gli spazi rispetto al sono angusti, basta indovinare passato. la posizione per non essere colti da un attacco di claustrofobia. La tecnologia di bordo è essen- Ma è guidandola ziale, come da tradizione, anche che raggiungerete se brilla certamente un sistema il Nirvana di infotainment all’altezza di categorie superiori. Ma bando alle ciance… Ho dato giusto un’occhiata alle rifiniture, comunque migliorate rispetto al recente passato, non mi sono guardato troppo attorno, ma ho alzato la testa, mandato indietro il tettuccio ed indossato il mio cappellino: il resto è stato godimento allo stato puro.

Divertimento assicurato

Cercate l’auto perfetta per divertirvi su percorsi misti pieni di Sono volato a Barcellona per tornanti a gomito e rettifili? En-

Subito al volante

60 / uomoemanager.it

trate in un concessionario Mazda (ma fatelo in fretta) e ordinate all’istante la nuova MX-5. Vi basteranno un pieno di carburante, braccia elastiche e robuste, un briciolo di coraggio mixato con un po’ di lucidità mentale per trascorrere una mattinata all’insegna del divertimento. La nuova MX-5 è una vettura senza compromessi: le caratteristiche che hanno reso celebre questo fenomeno dell’automobilismo moderno (bilanciamento 50:50, trazione posteriore, peso ridotto all’osso), come detto, sono state tutte confermate sulla nuova generazione di MX-5. Ed è questo che la rende unica. Credetemi, non troverete nulla di simile in giro. Io l’ho provata in autostrada ed è una vettura piacevole da guidare, ma è mettendo il cofano in direzione delle strade montane che raggiungerete il Nirvana. Ho avuto modo di testare sia la 2.0 litri da 160 cavalli, che il 1.5 litri da 131. Anche se vi sembrerà strano, il mio apice del divertimento l’ho raggiunto con la cilindrata più bassa. Il motivo? Semplice, pesa meno di mille chili ed il fantastico SKYACTIV Mazda è un propulso-


mazda MX-5 re brillante come pochi, in grado di regalare brividi. Vi ritroverete quasi senza accorgervene a gestire tutta la potenza giocando con cambio (splendido con la sua forma tonda) e frizione con lo stesso entusiasmo di un bambino di fronte al suo videogioco preferito. Sempre e rigorosamente con la capote tirata giù! Sì, anche se qualche goccia di pioggia dovesse provare a rovinarvi la giornata, non privatevi di questo piacere infinito. I freni svolgono un’azione dirompente quando sono chiamati in causa e le scodate in scalata dalla terza alla seconda rappresentano il gota per chi desidera esaltarsi ai massimi senza rischiare nulla, grazie anche allo sterzo di piccole dimensioni, che è estremamente diretto. Se siete in pista, avete spazio ed un po’ di esperienza potete divertirvi anche a disattivare i controlli di sicurezza, che vi invito invece a mantenere attivi su strada. E se alla fine della vostra giornata vorrete rilassarvi un po’, il mio consiglio è di ritirare su la capote, regolare la climatizzazione interna e mettere alla prova la straordinaria elasticità

del propulsore SKYACTIV, che permette al piede sinistro (specie dopo una sessione di guida come quella appena descritta) di trovare quiete e serenità.

Il top nella sua categoria Non voglio prendere in giro nessuno, la nuova Mazda MX5, non è la migliore roadster del mondo (a Sant’Agata Bolognese, Zuffenhausen, Maranello ecc, si farebbero certamente domande sul mio stato di salute mentale se affermassi una cosa simile), però posso assicurarvi che nel suo segmento è la più divertente decapottabile che io abbia mai guidato. Ed inoltre, il rapporto qualità/ prezzo non potrà che meravigliarvi in quanto il prezzo d’attacco è di poco superiore ai 25.000 Euro!

Tra le due preferisco quella da 131 cv...

100% professionisti / 61


ETERNO INDECISO?

OTTICA DI CENTOCELLE

VIA DEI CASTANI 86/86A 00172 - ROMA TEL. +39 06 2313263 *PARCHEGGIO GRATUITO!

// OCCHIALI DA SOLE E DA VISTA DELLE MIGLIORI MARCHE // CENTRO LENTI A CONTATTO // VISITE SPECIALISTICHE IN SEDE // ...E MOLTE ALTRE SORPRESE, VIENI A TROVARCI! UnderStudio

INFO@OTTICADICENTOCELLE.IT - WWW.OTTICADICENTOCELLE.IT SEGUICI SU FACEBOOK E TWITTER!




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.