Maan - Rassegna stampa 1993-2003

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26 marzo 2003

Il premio alla produzione 2003 a "Candido", la proposta Maan che aprirà la rassegna

Le “Voci nel castello” si fanno in tre Teatro e laboratori a Misano Monte, Montefiore e San Clemente RIMINI - (d.c.) Ieri, alla pre-senza dell'assessore alla cultura della Provincia Fernando Piccari, è stata presentata l'otta-va edizione di “Voci nel castello", rassegna di teatro- organizzata dall'associazione culturale Art.Ro.Si. in collabo-razione con il Comune di Misano Adriatico. Diverse le novità che quest'anno renderanno più articolata questa rassegna, a partire dalla presenza di altri due Comuni dell'entroterra che affiancano quello di Misano Adriatico:Montefiore Conca e San Clemente. L’amministrazione di Misano infatti, rappresentata dall'assessore alla cultura Flavio Carlini, ha lanciato l'i-dea di sconfinamento di "Voci nel castello" verso altre piazze e borghi dell'entroterra. Idea che, subito apprezzata e sostenuta dalla Provincia, è stata accolta favorevolmente dai Comuni di Montefiore e San Clemente e dai rispettivi asses-sori alla cultura Pietro Cipriani e Luca Cerri che condividono questa alleanza di intenti per rilanciare l'entroterra. Come è stato sottolineato dagli assessori presenti, l'edizione 2003 di “Voci nel castello" può essere considerata l'espressione di una comune volontà politica verso la valorizzazione del territorio attraverso la cultura teatrale. Quest'anno quindi oltre alla settimana dal 15 al 21 luglio a Misano Monte, l'ap-puntamento è anche. a Montefiore nella seconda setti-mana di luglio, per il laborato-rio sulla commedia dell'arte con la preziosa presenza di Eugenio Allegri, e a San Clemente con uno spettacolo di rilevanza nazionale durante l'ultima settimana di luglio. La presentazione è stata anche l'occasione per assegnare il "Premio alla Produzione 2003 all’allestimento proposto da Maan Ricerca e spettacolo intitolato Candido, che aprirà quindi la rassegna di quest’anno. Il premio nasce nel 2001 e consiste in una somma di denaro messa a disposizione della compagnia selezionata, per l'allesti-mento di una rappresentazione teatrale da presentare in prima assoluta in apertura di "Voci nel Castello". "La proposta di Maan - spiegano gli organizzato-ri - ha convinto

per la sua rispondenza alle caratteristiche dei progetti che associazione e Comune intendono produrre, e cioè il rispetto dei criteri di cre-scita professionale e la validità artistica del lavoro che, peraltro, è stata riscontrata nella maggior parte delle proposte pervenute. Inoltre Maan mostra caratteristiche di affidabilità realizzative e di dinamismo pro-gettuale e il suo Candido sem-bra poter essere fruibile da un pubblico molto vario"


26 marzo 2003

VOCI NEL CASTELLO - Presentata la rassegna teatrale che si svolgerà dal 14 al 20 luglio

I borghi dell'entroterra a scena aperta Coinvolti i comuni di Misano Monte, San Clemente e Montefiore Conca Con Eugenio Allegri si sviluppa il tema della commedia dell'arte RIMINI - Creare un circuito culturale che colleghi attraverso la promozione del teatro i Comuni dell'entroterra, valorizzare il territorio e offrire una valida alternativa al turismo tutto mare e discoteche. Questi in sostanza gli obiettivi di Voci nel castello, rassegna teatrale che ogni anno, nel mese di luglio, trasforma la suggestiva piazza di Misano Monte in un palco a cielo aperto. Palco sul quale si avvicendano ogni sera compagnie diverse, a conferma dell'interesse che vive intorno al mondo del teatro nel territorio riminese. Voci nel castello nasce nel 1996 per iniziativa dell'associazione culturale Art.ro.si e quest'anno giunge alla sua ottava edizione. La novità per il 2003 è che oltre a Misano Monte, saranno coinvolti anche i Comuni di San Clemente e Montefiore per dar vita ad un legame cultural-teatrale tra paesi della Valconca. In questo modo, i borghi tipici dell'entroterra diventeranno un nuovo pittoresco luogo di incontro per l'estate. "Montefiore è un luogo ideale dove si crea e si fa cultura e apprezziamo lavorare per un progetto che vuole valorizzare il territorio. Ed è bello l'aspetto itinerante" sottolinea l'assessore alla Cultura di Montefiore Pie-tro Cipriani. "Quest'anno si realizza per la prima volta un sogno, Voci nel castello fornirà l'occasione per momenti di incontro e socializzazione e favorirà l'unione fra i nostri comuni" aggiunge Luca Cerri, assessore alla Cultura di San Clemente. E non è detto che in futuro l'iniziativa non si estenda anche ad altri comuni. "Quest'anno siamo molto contenti dell'iniziativa perché caratterizzerà l'e-state dell'entroterra - sono le parole dell'assessore Provinciale alla cultura Fernando Piccari -. É una linea di lavoro che stiamo seguendo da tempo e, un progetto provinciale creerà sinergie nella nostra realtà teatrale e darà opportunità di lavorare nella nostra zona a compagnie locali". E proprio per valorizzare il lavoro dei gruppi locali, da due anni è stato istituito il Premio alla produzione, un riconosci-mento finanziario assegnato al progetto giudicato più meritevole. Per

questa edi-zione è stato promosso il tema della commedia dell'arte, sia nel laboratorio promosso da Art.ro.si (pre-visto per il mese di giugno) con la presenza di Eugenio Allegri, che nel lavoro prescelto: l'allestimento Candido, da Voltaire, proposto da Maan Ricerca e spettacolo. È con questa rappresentazione che si aprirà Voci nel castello. L'appuntamento è fissato per la settimana dal 14 al 20 luglio. Lucia Paci


26 marzo 2003

Montefiore Nella Rocca "si sentono tante voci" Anche i paesi della Valconca valorizza-no la commedia dell'arte e il teatro attra-verso "Voci nel castello". E' il nome del-la rassegna teatrale che nasce otto anni fa a Misano, in merito alla collaborazio-ne del comune con l'associazione cultu-rale locale Art.Ro.Si. Secondo una politi-ca di sperimentazione culturale e di riva-lutazione della piazza e del borgo, anche San Clemente e Montefiore Conca per l'edizione 2003 partecipano al progetto. Il primo appuntamento e' quello con Montefiore, dove nella Rocca Malate-stiana, si svolgerà un laboratorio sulla commedia dell'arte a cura di Eugenio Al-legri. A inaugurare "Voci nel Castello" che vi aspetta a Misano, in piazza Castello dal 15 luglio al 21 luglio, sarò lo spet-tacolo teatrale "Candido" della compa-gnia teatrale Maan Ricerca e Spettacolo, a cui è stato assegnato il premio per la produzione 2003. Infine in piazza a San Clemente, l'ultima settimana di luglio, si concluderà la rassegna teatrale.


20 febbraio 2003

Commedia dell'arte, un seminario per attori Sabato 22 e domenica 23 si svolgerà a Riccione un seminario per attori sulla commedia dell'arte, considerata da molti il piÚ pre-zioso patrimonio tradizionale del teatro italiano. Il laboratorio proposto da Scena Prima è finalizzato a un primo approccio alle tecniche teatrali della commedia dell'arte tradizionale, i principali -caratteri o tipi fissi, i movimenti della maschera e le sue attitudini, le relazioni gerarchiche e spaziali, il ritmo comico e il ritmo drammatico. Per informazioni ed iscrizioni tel. 0541/603709.


19 febbraio 2003

Dalla danza al teatro fino alla costruzione di maschere: ecco alcune proposte in Romagna

Un laboratorio di creative emozioni Corsi di recitazione, linguaggio, drammaturgia e regia con qualificati insegnanti Aperti a tutti, danno "corpo e voce" alle aspirazioni individuali ... SCENAPRIMA Facciamo che ero... Pinocchio. Scenaprima, la scuola di arti sceniche promossa da Maan ricerca e spettacolo e patrocinata dal Comune di Riccione, pensa anche al più piccoli e dedica loro un laboratorio teatrale su misura. È da poco iniziato Facciamo che ero... Pinocchio, condotto da Maria Giovanna De Cristano. Ai bimbi che parteciperanno all'incontro verrà dato in omaggio il Quaderno di Pinocchio con la riproduzione dl una stampa originale a colori dei primi Novecento. Fino a mag-gio. Ancora aperte le iscrizioni per i bimbi interessati. Info: 0541-603709. Agire in scena: il metodo Stanislavskij. Fino a maggio Na-tasha Florenskaia conduce Agire in scena: il metodo Stanislavskij, divenuto la matrice didattica delle grandi scuole per attori cinematografici e portato in auge dall'americano Strasberg attraverso l'Actor's Studio di New York. Nelle sere di lunedì o mercoledì dalle 19 alle 21.30. La commedia dell'arte: alle origini dei teatro popolare. Sabato 22 e domenica 23 si svol-gerà a Riccione un seminario per attori sulla Commedia dell'arte, considerata da molti il più prezioso patrimonio tradizionale del teatro italiano. A condurlo sarà Giorgia Penzo, attrice della Compagnia Pantakin di Venezia il laboratorio proposto da Scenaprima è finalizzato a un primo approccio alle tecniche teatrali della commedia dell'arte. Il percorso si propone di affrontare - fra le altre cose - i principali carat-teri o tipi fissi della commedia dell'arte tradizionale, i movimenti della maschera e le sue attitudini. Il seminario, della durata di 10 ore, si svolgerà nella sede di Maan ricerca e spettacolo. Info: O541-603709.


5 febbraio 2003

Arti sceniche per i più piccoli RICCIONE - (m.c) Parte oggi pomeriggio alle ore 17 il 1aboratorio di teatro per ragazzi della scuola di arti sceniche 'Scenaprima' con il patrocinio del Comune di Riccione dal titolo: "Facciamo che ero... Pinocchio". A condur-lo sarà Maria Giovanna de Cristiano presso la sede di 'Maan, ricerca e spettacolo' in via Sardegna, 11. Il laboratorio è rivolto a bambi-ni e ragazzi fino a quattordici anni e si svol-gerà ogni mercoledì pomeriggio da febbraio a maggio. A tutti i bambini che parteciperanno ai primo incontro introduttivo verrà dato in omaggio il quaderno di Pinocchio. Per infor-mazioni tel. O541-6O3709

RICCIONE

Laboratorio di teatro per ragazzi La Maan ricerca e spettacolo invita tutti i bambini, fino ai 14 anni, alla presentazione del laboratorio di teatro dal titolo "Fac-ciamo che ero... Pinocchio" che si svolgerà oggi, alle 17, in via Sardegna 11. Info: 0541/603709.


febbraio 2003

AL VIA DA FEBBRAIO IL SECONDO QUADRIMESTRE DI SCENAPRIMA

Si riaprono le iscrizioni per partecipare al secondo quadrimestre del programma di formazione alle arti sceniche SCENAPRIMA, promosso da Maan ricerca e spettacolo di Riccione con il patrocinio del comune di Riccione. I corsi sono rivolti a chiunque voglia intraprendere o approfondire la conoscenza del linguaggio teatrale e del lavoro dell’attore.


30 gennaio 2003

VIA SARDEGNA

Prima lezione di Tai Chi Quan RICCIONE - Oggi alle 19 si svolge il primo incontro del ciclo di lezioni dedicate al Tai Chi Quan e condotte da Pietro Cappello. Il corso si svolgerà da febbraio a mag-gio 2003, ogni giovedì sera dalle 19 alle 20,30 presso la sede di Maan ricerca e spettacolo in Via Sardegna ll. La prima lezione è aperta a tutti.

26 gennaio 2003 Riunisce autodifesa e salute fisica

Partono i corsi di Tal Chi Quan condotti da Pietro Cappello RICCIONE - Giovedì prossimo alle 19 si svolgerà a Riccione il primo incontro del ciclo di lezioni dedicate ai Tal Chi Quan e condotte da Pietro Cappel-lo. Il Tai Chi Quan è un’antica e affascinante disciplina cinese nella quale convivono gli aspetti di una ginnastica morbida per la salute fisica e mentale, di un'arte marziale di autodifesa e di una forma di meditazione dinamica. La sua pratica conduce a uno stato di rilassamento in cui la respi-razione si fa lenta e profonda, la mente si svuota e segue il respiro guidando il fluire dell'energia vitale interiore attraverso un corpo in lento movimento. Il Tai Chi insegna a non prevalere sugli altri, ma a trasformare una forza offen-siva in una difensiva educando l'essere ad un perfetto equi-librio tra Yin e Yang. Il corso si svolgerà da febbraio a maggio 2003, ogni giovedì sera dalle 19 alle 20,30 presso la sede di Maan ricerca e spettacolo in Via Sardegna 11 a Riccione. La prima lezione è aperta a tutti. Informazioni ed iscri-zioni: Maan ricerca e spettacolo di via Sardegna 11. Tel 0541-603709, www.scenaprima.com.


21 gennaio 2003

Cinema e teatro a Scenaprima: aperte le iscrizioni RICCIONE - Un programma di attività sceniche secondo una modalità del tutto originale: è quanto propone Scena-prima nell'ambito dei corsi all'espressione scenica e alla conoscen-za di sé. Alle materie specifiche volte a una co-noscenza dell'operare teatrale e cinematogra-fico nei campi dell'inter-pretazione e della regia, sono state accostate di-scipline appartenenti a una via parallela, ma fondamentale per l'atto creativo. Attingendo alle cullture tradizionali, in cui l'artista è considerato un'unità armoni-ca e completa, i corsi intendono proporre un ap-prendistato alle arti suddette partendo dalla di-mensione interiore dell'operatore, la scena interna, affinché la manifestazione del suo "fare" teatro e cinema, sia il naturale e armonico prolungamento di quell'"essere" che sta alla base di ogni espressione creativa. Intanto sono aperte fino al 15 febbraio le iscri-zioni al corsi del II qua-drimestre (feb-braio - maggio). Condot-to da Natasha Fiore-skaia Agire in scena – Il metodo Staniskla-vskj. Natasha svelerà agli allievi i segreti di questo metodo divenuto la matrice didattica dei grandi attori cinematografici e portato in auge dall'a-mericano Strasberg at-traverso l'Actor's Studio di New York. Sarà invece Pietro Cap-pello a condurre Tai Chi Chuan, l'antica discipli-na cinese nella quale convivono gli aspetti di una ginnastica morbida per la salute fisica e mentale, di un'arte mar-ziale di autodifesa e di una forma di meditazio-ne dinamica. Mentre prosegue il cor-so base sul linguaggio e le tecniche cinemato-grafiche, Scenaprima propone anche nuovi ap-puntamenti in forma di seminario teorico prati-co, come quello sul Documeniario di creazione (8-9 marzo) con Marco Bertozzi, quello sulla Fotografia per la ripresa digitale (12-13 aprile) condotto da Marco Tani e infine, il Montaggio non lineare (1°-11 mag-gio) con Natalie Cristiani. Tra i seminari si segnalano anche Rio Abierto, La commedia dell'arte, I colori dello spirito e Il silenzio in ascolto. Info: 0541-603709; info@scenaprima.com.


12 gennaio 2003

Anna Maria Civico al Rosaspina di Montescudo

La passione di Maddalena MONTESCUDO (ale.ca.) "L'idea di uno spettacolo sulla Passione è sorta cantando. E' nata praticando soprattutto i canti di tradizione orale della Passione di Cristo. E questa ricerca mi ha portato a confron-tarmi con la qualità che anima gli elementi". Con queste parole l'attrice Anna Maria Civico racconta il suo spettacolo teatrale "La passione secondo Maddalena", pièce di apertura della stagione 2003 del 'Rosaspina' firmata da L’Attoscuro. La rappresentazione, primo appuntamento della rassegna 'Oltremisura', aprirà il suo cuore spirituale stasera alle ore 19. Un incontro tra la musica dell'anima e la domanda su un'entità che si spiega solo con la fede: una sorta di medaglia a due facce. Dove, se da un lato la tessitura delle nenie delle cantatrici della tradizione popolare rappresenta il corpus di partenza, dall'altro il respiro della poesia come fusione tra meditazione ed esperienza trova sul palco la propria alchimia artistica. Uno spettacolo di teatro e canto realizzato in collaborazione con Maan, l'associazione che ha curato il laboratorio introduttivo. Info: 338.7880200.


gennaio 2003

MAAN. Di Eugenio Tontini Un volantino ricco di immagini stilizzate e colori vivi, disperso fra Rimini e Riccione. Compare così nel 2000, all'improvviso e inaspettatamente, sulla scena teatrale e della formazione riminese, il gruppo Maan ricerca e spettacolo. Ed è già questo un punto qualificante. Già, perché nel mondo culturale riminese, dove chi vuole esprimersi deve creare il proprio piccolo "partito teatrale", il gruppo ha deciso di puntare da subito sulla qualità come segno distintivo. Uno spazio accogliente in cui ospitare i corsi, al secondo piano di una palazzina di Riccione, in via Sardegna 11; materiali di prima scelta per accompagnare il lavoro dei propri allievi, anche dopo i laboratori; un battage pubblicitario che ha investito, appunto, sulla qualità per promuovere corsi di teatro e cinema. Ed ecco un altro punto caratterizzante: il cinema. Maan nasce come centro di for-mazione alla "via teatrale" e alla "via cinematografica" e come centro di produzione. Forse un unicum in provincia per la continuità nella formazione a doppio binario cinema-eatro. Attualmente infatti Maan offre un laboratorio annuale di teatro dal si-gnificativo titolo "Agire in scena" e un laboratorio cinematografico dal molto più pra-tico nome "Fare cinema". Poi tanti approfondimenti sotto forma di stage intensivi per chi ha già avuto varie esperienze laboratoriali e tenta nuove strade, o semplice-mente per chi vuole provare esperienze diverse e stimolanti. Nel libretto informativo si leggono nomi come "Incant-azione", "Montaggio non lineare", "Scrittura creativa" o "Maschere dell'anima". Tutti corsi che caratterizzano l'offerta del gruppo riccione-se in un mercato sempre più agguerrito in provincia. Ma la qualità ha un prezzo, soprattutto per chi parte da zero. E per non scaricare tuffo il costo sui possibili clienti è necessario industriarsi in qualche modo. Davide Schinaia, fondatore del gruppo, ha rischiato in proprio approfittando di un'occasione concessa dagli ultimi governi di centrosinistra: il prestito d'onore, ter-zo punto caratterizzante del

gruppo. Dopo un'attesa lunga (per accedere al finan-ziamento è necessario superare 3 gradi di giudizio) sono arrivati i fondi, per partire con il piede giusto. A cavallo tra il 2000 e il 2001 sono così partiti i primi laboratori e poi negli anni a seguire il gruppo si è consolidato con la presenza fissa, accanto a Davide, di Giorgia Penzo e Gian Franco Zanetti. Con questa formazione Maan realizza "Scenaprima - corsi all'arte scenica e alla scoperta di sé". Nome ambizioso per un altrettanto ambizioso progetto formativo. "Scenaprima - spiega Davide non ha Io scopo di essere una scuola, ma piuttosto un luogo di indagine di ciò che avviene prima della scena, nel lavoro di studio e di preparazione dell'attore". E ancora: "Ai tradizionali laboratori si affiancano anche tecniche e forme provenienti dalle culture tradizionali, senza dimenticare che il pal-coscenico primo è quella 'scena interiore' dove andiamo ad ascoltare, nel vuoto del silenzio, i ricordi, dove costruiamo il pensiero, dove congeliamo il dolore e la felicità nell'attimo in cui la proviamo e dove li ritroviamo attraverso le pagine di un libro, la melodia di un canto, le baffute di un dramma". Al termine dei laboratori annuali Maan presenterà con i propri allievi un evento spet-tacolare dal titolo "Solo" e un film dedicato alla figura di Federico Fellini, di cui ricor-re il decennale della scomparsa il prossimo 31 ottobre 2003. Ma da oltre un anno il gruppo lavora sui testi di Voltaire, su cui sta costruendo uno spettacolo che attra-verserà la trafila per accedere alle finali del Premio Scenario. Tanto il lavoro già fatto e in cantiere. Una sola incompiuta che potrebbe però trova-re presto realizzazione. Un laboratorio per la terza età che ha provato a spiccare il volo per ben due volte e che ora, in collaborazione con il Teatro dei Cinquequattrini, è stato presentato alla Provincia. Gli anziani sperano in un finanziamento.


dicembre 2002

SCENAPRIMA: SEMINARI DI CANTO E SCRITTURA CREATIVA A RICCIONE (RN) Scenaprima, scuola riccionede di arti sceniche propone tra dicembre e gennaio due seminari. Il 14 e il 15 dicembre Anna Maria Civico conduce una serie di incontri dal titolo In-cant-azione: laboratorio di canto e voce mentre il 25 e 26 gennaio Anna Maria Dal Pane propone un seminario di Scrittura creativa. Informazioni e iscrizioni: 0541-603709 - info@scenaprima.com


26 novembre 2002

‘Scena musicale': Zanetti insegna la via del canto RICCIONE - (e.p.) L’ultima proposta lanciata da Scenaprima è 'Scena Musicale' un seminano diretto da Gianfranco Zanetti per chi volesse coltivare il mestiere di cantante con particolare riguardo all'opera lirica. Il progetto rientra nei corsi di Cinema e Teatro Proposti da Maan ricerca e spettacolo, con il patrocinio del Comune di Riccione, e si articola in quattro giornate (a partire dal 30 novembre) per analizzare principalmente l'integrazione delle due componenti che sono alla base del comportamento scenico: l'espressione vocale e quella visiva. Gianfranco Zanetti, docente di Arte Scenica al Conservatorio "Pollini” di Padova, dirige allestimenti e registrazioni radiofoniche Rai da oltre vent'anni, con particolare interesse verso il teatro di prosa, ma rivolto anche alla drammaturgia contemporanea: ha affrontato testi di Genet, Pasolini, Testori e Tondelli, mentre in campo lirico si è accostato a repertori di Monteverdi, Mozart e Piccinni, per poi indirizzarsi, negli ultimi tempi, verso tematiche sacre e tradizionali, mediante spettacoli come "Passione secondo Giovanni", "Stimmate", "Canti Profetici". Info: tel. 0541-603709.

I CORSI DI MAAN RICERCA SPETTACOLO

Zanetti conduce "La scena musicale" RICCIONE - Proseguono le attività di Scenaprima - corsi alle arti sceniche e alla scoperta di sè promossi da Maan ricerca e spettacolo. Il calendario offre appuntamenti in forma di seminario: "La scena musicale" è condotto da Gianfranco Zanetti e prevede 4 incontri: il primo parte sabato 30 novembre, per concludersi il giorno successivo, e riaprire i battenti i prossimi 26-27 aprile.


23 novembre 2002

RIMINI Musei aperti

Sabato di lettere domenica di note Prosegue l’iniziativa RIMINI Ancora aperti i musei della provincia di Rimini in questo week end. A cominciare da Cattolica dove oggi Caterina Morganti leggerà Per la strada e per il mare al Museo della Regina. A Gemmano il lettore sarà Pierpaolo Paolizzi (Una serata per i bambini di ogni età), a Mondaino Giorgia Penzo (Fresche, leggiadre rose). A Riccione (Museo del Territorio) Nicoletta Fabbri con Amori adulterini, a Rimini (Museo della Città) un relatore Camillo Neri, ed un lettore, Simona Matteini, per parlare della traduzione dei classici. A Saludecio legge Davide Schinaia (Il Beato Amato), a Santarcangelo (Met) ecco le favole di Chiara Maccatrozzo, a Verucchio infine di scena i poemi omerici con Damiana Bertozzi Fraternali. Domani protagonista negli spazi museiali della provincia sarà invece la musica.


14 novembre 2002

Da domani il corso "per imparare a costruire uno spettacolo"

Elementi di regia RICCIONE - Prenderà il via do-mani, nell'ambito di Scenaprima, un nuovo corso per imparare a "costruire lo spettacolo". L'iniziativa, denominata “elementi di regia”, sarà curata da Gian Franco Zanetti e si svolgerà da no-vembre al prossimo aprile con due incontri al mese (il venerdì dalle 20 alle 22:30). Il corso, rivolto a un massimo di otto partecipanti, è dedi-cato a sviluppare lo "sguardo esterno" nel processo artistico. Nelle varie tappe gli allievi verranno accompa-gnati lungo l'iter che carat-terizza la regia di una messa in scena, dalla drammatur-gia all'analisi dei personaggi, dai lavoro con gli attori al décor dallo spazio scenico al rapporto con il pubblico. Tema del primo incontro sa-rà l'analisi di una commedia di Molière, sulla quale gli allievi saranno invitati a pro-durre una propria idea di messa in scena. Quanto all'insegnante, Gian-franco Zanetti è titolare della cattedra di Arte scenica al Conservatorio Pollini di Pa-dova. Dirige da oltre vent'an-ni per il teatro di prosa e per la Rai allestimenti e registrazioni radiofoniche di testi della drammaturgia contemporanea (Genet, Pasolini, Te-stori, Tondelli). Per informa-zioni ed iscrizioni: Maan Ri-cerca e spettacolo, via Sar-degna 11 Riccione. Telefono e fax O541.603709.


8 novembre 2002

Domenica il seminario

Danze sacre da tutto il mondo RICCIONE - Nell'ambito di Scenaprima si svolgerà do-menica prossima 10 novembre un seminario di danze sacre condotte da Marisa Barbieri. L'iniziativa rientra nei corsi alle arti sceniche e alla co-noscenza di sé promossi da Maan ricerca e spettacolo con il patrocinio del Comune. La danza sacra, come viene praticata e diffusa a Findhorn (Scozia), è una selezione di danze di ogni epoca, tradizionali o meditative, accessibili a tutti. La sacralità consiste nel portare l'attenzione a quella parte profonda del nostro io de-finibile "sacra", luogo in cui convivono qualità di pace, unione, bellezza e guarigione. Marisa Barbieri ha seguito il tirocinio di formazione per l'insegnamento della danza sacra in Scozia. Dal 1991 conduce in Italia e all'estero corsi e seminari di danze popolari e contemporanee da tutto il mondo. Il seminario si svolge nella sede di Maan in via Sardegna 11. Per informazioni ed iscrizioni: telefono 0541/603709; info@scenaprima.com


6 novembre 2002

Condotto da Chiara Reggiani al Maan

Da domani inizia un corso di "danza e movimento" RICCIONE - Nell'ambito di 'Scenaprima', programma di corsi alle arti sceniche promosso da Maan ricerca e spettacolo con il patrocinio del Comune di Riccione, ha inizio domani il corso di danza e movimento condotto da Chiara Reggiani. Il corso prevede 10 incontri pomeridiani da novembre a gennaio ed è rivolto a chi è alla prima esperienza e che vuole sperimentare il linguaggio della danza - adottando come base del lavoro l'analisi dei principali elementi del movimento - e a chiunque desideri migliorare l'armonia dei propri movimenti nell'espressione scenica. Chiara Reggiani, insegnante al laboratorio di danza, ha studiato danza classica, moderna e contemporanea a Milano, Verona e Bologna. Si è perfezionata presso lo studio 'M. Cunningham" di New York, alla 'Folkwang Hochschule' di Essen e nella compagnia di Pina Bausch e dell'arteballetto di Reggio Emilia. Dal 1987 è autrice delle proprie coreografie che rappresenta in Italia e all'estero. I corsi si svolgeranno presso la sede di "Maan ricerca e spettacolo" in via Sardegna a Riccione. Per informazioni telefonare al numero 0541603709. Marina Giannini


6 novembre 2002

Nella sede di Maan

Scenaprima apre le danze RICCIONE- Scenaprima apre le danze. Domani avrà ini-zio il corso di danza e mo-vimento che avrà come conduttrice Chiara Reggiani. In tutto sono previsti dieci incontri che termineranno nel gennaio del prossimo anno e previsti ogni gio-vedì dalle 16,30 alle 18. Non sarà tuttavia solo ballo, ma un vero laboratorio di danza all'interno di una scuola di teatro. I corsi si svolgeranno nella sede di Maan ricerca e spettacolo con sede in via Sardegna 11.


3 novembre 2002

Scenaprima corsi di danza e movimento RICCIONE - (S.B.) Se per abitare il mondo dello spettacolo non è necessario essere stelline televisive, per percor-rere la strada dell'arte è assolutamente indispensabile non esserlo. E dato che non di soli professionisti vive il tea-tro, continuano anche questa settimana le iscrizioni alle attività di Scenaprima, la scuola riccionese di arti sce-niche coordinata da Maan Ricerca e Spettacolo. Mentre ogni giovedì (dalle 19 alle 20.30) gli incontri di yoga guidati da Antonio Loi prose-guono - accettando comun-que nuovi partecipanti - da domani si aprono le iscrizioni al corso di 'Danza e movimento', tenuto da Chiara Reggiani a partire dal 7 novembre (ogni giovedì dalle 16:30 alle 18). A questo laboratorio - dedicato a chi voglia conoscere il linguaggio della musa Tersicore - si aggiunge inoltre il corso 'Elementi di regia' condotto da Gian Franco Zanetti, che debutterà venerdì 15 novembre (dalle 19.30 alle 22.30). Per ulteriori informazioni 0541/6O3709.


novembre 2002

DAL TEATRO AL CINEMA TUTTI I CORSI DI SCENAPRIMA A RICCIONE Partono con l’autunno i corsi di espressione scenica di teatro e cinema promossi da Maan ricerca e spettacolo e riuniti sotto la denominazione Scenaprima. Tre le vie proposte suddivise in altrettanti corsi: la via teatrale (l’agire in scena, elementi di regia, la commedia dell’arte, canto e voce, maschere liriche, danza e movimento) la via di mezzo (danza sara, maschere dell’anima, hata yoga: la preghiera del corpo, scrittura creativa, i colori dello spirito, tai chi: la presenza in movimento, il silenzio in ascolto), la via cinematografica (linguaggio filmico, tecniche di ripresa, documentario creativo, fotografia, montaggio). Informazioni e iscrizioni: 0541/603709 info@scenaprima.com


29 ottobre 2002

Triplicano gli iscritti a lezione di arti sceniche

A scuola di danza e regia con i corsi di Scenaprima RICCIONE - Scenaprima dopo avere visto triplicare le iscrizioni rispetto alla scorso anno, per il mese di novembre si darà alla regia e alla danza. Tra pochi giorni le attività della scuole riccionese di arti sceniche entreranno nel vivo. Partirà il corso condotto da Gìanfranco Zanetti dedicato agli "elementi di Regia". A partire dal 15, tutti i venerdi dalle 19,30 alle 22,30, Zanetti dirige da oltre vent'anni il teatro di prosa e collabora con la Rai curando allestimenti e registrazioni radiofoniche di testi di drammaturgia contemporanea. Giovedi 7 novembre dalle 16,30 alle 18 partirà il corso di danza e movimento che verrà condotto da Chiara Reggiani. In tutto dieci incontri che termineranno in gennaio. Tutti i giovedi a seguire continuano i corsi di yoga tenuti dal maestro Antonio Loi. Le iscrizioni sono aperte fino al termine della settimana in corso.


16-22 ottobre 2002


10 ottobre 2002


10 ottobre 2002


8 ottobre 2002


3 ottobre 2002

RICCIONE - Maan organizza un laboratorio sperimentale in tre percorsi

Scena Prima, cinema e arti sceniche Presentato il mediometraggio Anonima, frutto del lavoro dello scorso anno RICCIONE - Martedì sera è stato presentato presso il Teatro del Mare di Riccione, Il programma di attività proposte per quest'anno da Maan sotto il nome di Scena Prima: laboratorio speri-mentale di cinema e arti sce-niche che da tre anni rea-lizza corsi di formazione per teatro, cinema e regia. Sce-na Prima propone tre pos-sibili percorsi da seguire: La via teatrale, comprende i corsi "Agire in scena" con-dotto da Giorgia Penzo e Na-tasha Florenskaia, "Ele-menti di regia", condotto da Gianfranco Zanetti, "teatro per ragazzi" e "Danza", non-ché tre seminari relativi al canto, alla compenetrazione di canto e azione scenica e alla commedia dell'arte. La via cinematografica propone il laboratorio "Fare ci-nema", che sotto la condu-zione di Davide Schinaia tratterà elementi teorici, tecniche di ripresa e mon-taggio, e lavorerà su mate-riale visivo prodotto dai par-tecipanti, con particolare at-tenzione alle nuove tecniche digitali. A questo corso sono legati seminari di fotografia per la ripresa digitale, documentario creativo e mon-taggio non lineare. Il terzo percorso, intitolato La via di mezzo, vuole porsi come asse verticale tra e altre due strade."L'atten-zione si concentra - spiega Davide Schinaia, coordina-tore dell'intero progetto - sulla dimensione profonda dell'essere umano anche sul piano fisico, affiancando al teatro discipline come lo yo-ga e il tai chi chuan e nu-merosi seminari". Centro della serata è stata la proiezione del mediome-traggio Anonima, frutto del lavoro dello scorso anno nei laboratori di Scena Prima. I tre giovani cineasti hanno saputo amalgamare in una pellicola di mezz'ora soltan-to, tre sguardi profonda-mente diversi, che seppur distinguibili non hanno da-to vita ad un collage discon-tinuo e disorganico, ma so-no riusciti ad intersecarsi conferendo al film ritmo e versatilità. Anonima è un pensiero sul tempo interno della memoria, sul bisogno di sapere da dove si viene, per riconoscere il presente e poter intuire il futuro. La protagonista tiene costante-mente tesa questa necessità di fondo, anche

quando incarna con naturalezza i trat-ti giocosi della propria età. Colpisce soprattutto Dani Greggio (noto soprattutto per aver lavorato con i Mo-tus), che con pochi cenni rende la profondità ironica e amara del suo personag-gio, e tutti gli attori nel com-plesso, sanno dare forza ad una quotidianità viva, fatta di luoghi e facce del pre-sente... quel presente in cui la memoria corre e si muove alla ricerca di se stessa. Per chi fosse interessato alle attività di Scena Prima wwwscenaprima.com. Isabella Leardini


1 ottobre 2002

La pellicola - trenta Minuti circa, in anteprima al Teatro del Mare questa sera alle 20 30

Anonima' si rivela sul grande schermo Il film è il risultato di un laboratorio di cinema sperimentale Tamara Antonioli RICCIONE. Il valore della memoria, la forza dei sentimenti, l'importanza di sentirsi parte di 'qualcosa' Sensazioni e impulsi riprodotti e impressi su una pelli-cola che decretano la fine di un percorso per segnare l'inizio di un nuovo cammino all'interno del mondo del cinema e del tea-tro. Questa sera (20.30) il Teatro del Mare di Riccione ospita la prima assoluta di 'Anonima', un film che si presenta come il risultato finale del laboratorio sperimentale di cinema 200112002, organizzato dall'Associazione 'Maan ricerca e spettacolo' "E' un film di trenta minuti realizza-to con mezzi semplici - spiega Davide Schinaia, coordinatore del progetto e mente dell'associa-zione - che segue le regole del cinema, con un uso intelligente degli strumenti digitali che si aveva a disposizione. Il risultato e un prodotto che presenta una dignità narrativa e una sua spet-tacolarità". Il film, scritto, diretto e montato dai tre partecipanti al corso -Daniela Berardi, Rita Mancini e Nicola Migani - racconta la storia di Giulia (Eleonora Marini), una ragazza che dopo aver vissuto per molto tempo con la sua famiglia adottiva, anche combattendo un intricato rapporto di odioamore con il fratellastro Attilio (Massimiliano Bronzetti), decide di mettersi alla ricerca del vero padre, aiutata dall'amico omoses-suale Felix (Dany Greggio - volto che i più riconosceranno tra gli attori degli spettacoli firmati dai riminesi Motus) e osservata dall'occhio vigile della parrucchiera Lucilla (Giorgia Penzo). Nel ruolo dei 'complessi' personaggi di 'Anonima' quindi i partecipanti al laboratorio consumatosi nella stagione appena conclusa. Tra le location che ritroveremo sul grande schermo anche la discoteca Peter Pan di Riccione. La serata sarà anche l'occasione per presentare i nuovi laboratori in programma per quest'anno, tra cui alcune importanti novità. Per questa edizione tutte le attività saranno racchiuse nel calen-dario globale di

'Scenaprima -spiega ancora Schinaia - calenda-rio che comprende anche il nuovo laboratorio di regia teatrale, ma anche corsi di yoga, che toccano non solo gli aspetti tecnici, ma anche quelli più profondi, dell'interiorità". Ingresso libero. Info: 0541603709.


1 ottobre 2002

RICCIONE - Stasera in anteprima al Teatro del Mare

Giovani talenti in Anonima Il film nato dal laboratorio di cinema. Presentazione di Scenaprima 2002/2003 RICCIONE - Maan ricerca e spettacolo introdurrà que-sta sera alle 20.30 ai Teatro del Mare il ricco cartellone delle attività 2002/2003 di Scenaprima e lo farà pun-tando proprio sul lavoro de-gli allievi di cinema della scorsa stagione che presen-teranno in anteprima il film Anonima. Un modo, dunque, per valutare concretamente lo sforzo e l'impegno condensati in un anno di ricerca ma nello stesso tempo un passaggio di testimone da gruppo a gruppo di studenti nell'articolato universo di-sciplinare di Maan. Scritto e diretto dal laboratorio spe-rimentale di cinema Anoni-ma è una pellicola di crea-zione collettiva. Davide Schinaia, uno dei responsa-bili di Maan, spiega: "Ho guidato gli allievi attraverso le fasi di realizzazione del film, dall'ideazione della storia alla stesura della sceneg-giatura, dalla costruzione dei dialoghi all'organizza-zione del casting e delle lo-cation per le riprese, fino alla fase finale del montag-gio in cui gli allievi sono stati messi nella condizione di utilizzare apparecchiature professionali". Gli interpreti sono stati se-lezionati tra gli allievi attori del Laboratorio sperimenta-le di teatro, che si é svolto parallelamente a quello di cinema, tra giovani curiosi di affrontare una prima esperienza davanti alla te-lecamera e tra attori profes-sionisti."Tutti - continua - Schinaia hanno partecipato alle riprese con grande ge-nerosità e disponibilità". Per il 2002/2003 i laboratori proseguono con Scenaprima, un percorso integrato dedicato alle arti del cinema e del teatro nell'ottica di una formazione completa dell'o-peratore. Queste attività for-mative in ambito artistico non hanno unicamente la qualità di fornire nuove in-formazioni e conoscenze, ma innescano processi sociali che conducono all'interazio-ne fra i partecipanti anche al di fuori del contesto di stu-dio. L'obiettivo di Maan è che tale processo, a lungo termine, porti alla formazio-ne di una vera e propria "ser-ra creativa", capace di por-tare nuove idee e stimolare la circolazione di pensieri e progetti sul territorio. Per informazioni: wwwsce-naprima.com, tel. 0541/ 603709.


23 settembre 2002

La presentazione martedì 1° ottobre

'Scenaprima': per formarsi alle arti sceniche RICCIONE (ta) Una scuola per artisti a 360 gradi. Non è l'ennesimo programma tv alla ricerca di nuovi talenti da lanciare, ma 'Scenaprima', una scuola per la formazione alle arti sceniche a tutto tondo, dove la parola d'ordine è creati-vità. 'Scenaprima' consiste in una serie di corsi che uniscono alle materie più clas-siche dell'ambito teatrale (recitazione, regia, danza, canto, commedia dell'arte e cinematografico (linguaggio filmico, tecniche di ripresa e fotografia, documentario creativo e montaggio) a corsi più alternativi, come yoga, Tai Chi Chuan, danza sacra, 'Rio Abierto', scrittura crea-tiva e silenzio in ascolto. Il programma completo di 'Scenaprima' - già disponi-bile al sito www.scenapri-ma.com - sarà presentato martedì 1 ottobre, al Teatro del Mare di Riccione. I coordinatori del progetto, capitanati da Davide Schinaia, sono a disposizio-ne ogni giovedì alle 15 alla società Maan (via Sardegna, Riccione).


21 settembre 2002

Con Scenaprima di Maan cinema e teatro a 360 gradi RICCiONE - Parte ad ottobre Scenaprima, una vera e propria scuola per la formazione alle arti sceniche a tutto tondo. Dopo due anni di sperimentazione sul territorio con laboratori annuali sulle arti del cinema e del teatro, Davide Schinala, direttore di Maan - ricerca e spettacolo, presenta a Riccione un nuovo progetto con l'obiettivo di stimolare nuove dinamiche creative. Il programma propone attività secondo una modalità del tutto originale: alle materie specifiche si sono volute accostare discipline appartenenti ad una via parallela che attinge alle culture tradizionali. Il programma annuale è così strut-turato: la Via Teatrale prevede un corso di recitazione, elementi di regia, danza, canto e voce, commedia dell'Arte; la Via Cinematografica fornirà gli elementi per studiare il linguaggio filmico, tecniche di ripresa e fotografia, montaggio; la Via di Mezzo cioè discipline attraverso cui l'allievo ,trova una base di partenza per un approccio solido e completo alle altre due specifiche, come yoga e tai chi chuan, danza sacra, scrittura creativa. Per informazioni: www.scenaprima.com; tel. 0541/603709.


12 giugno 2002

Maan e le melarance in scena a Riccione Da un testo di Carlo Gozzi RICCIONE - Maghe, principi, maledizione e melarance, un cocktail fiabesco per l'esordio teatrale dei ragazzi di Maan Ricerca e Spettacolo. "Maan -spiega il direttore artistico Davide Schinala (nella foto) - è uno spazio unico a Riccione: attivo dal 2000, propone labo-ratori di teatro e cinema per ragazzi e adulti. Maan è una palestra dove esercitare la sensibilità e la creatività, una palestra per le emozioni e il pensiero". Dopo mesi di al-lenamento è nato il saggio di questa sera, Melaranila juice, tratto da L'amore delle tre me-larance di Carlo Gozzi. 'Abbiamo indagato diversi aspet-ti del lavoro teatrale spiega la conduttrice del laboratorio Giorgia Penzo - partendo dal training dell'attore, necessa-rio per allenare corpo e mente alla presenza e alla disponibilità scenica, affrontando strada facendo alcune tecni-che dell'improvvisazione, del clown e del lavoro di maschera. Nel percorso formativo ho ritenuto di dare spazio ad un momento in cui gli allievi po-tessero confrontarsi con il pubblico, approfittando di un testo, o in questo caso di un canovaccio, per esercitare al-cune tecniche apprese nel corso dell'anno". Il testo scelto, L'amore delle tre melarance, fa parte delle Fiabe teatrali di Carlo Gozzi, drammaturgo contemporaneo di Goldoni, e si presta al lavoro di ricerca del laboratorio per la sua tra-ma a maglie larghe in cui sono descritti solo la successione delle scene e gli argomenti dei personaggi. Questo - conti-nua Penzo - ci ha permesso di riscrivere il testo attraverso un lavoro d'improvvisazione, grazie al quale abbiamo cercato di restituire ai personag-gi una vitalità contemporanea" Questa sera alle 21, Teatro del Mare, ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Per informazioni: Maan Ricerca e Spettacolo tel. 0541/603709. ste.p.


24 maggio 2002

Annika Brandi, stasera ragazzi alla ribalta

RICCIONE - Le cose sono di chi le trova, dicono i ragazzi - del laboratorio teatrale organizzato da Maan ricerca e spettacolo. E questa volta hanno trovato il romanzo di Niccolò Ammanniti Io non ho paura. I giovani allievi, che hanno frequentato il corso con scadenza settima-nale, da novembre ad aprile, si sono ispirati a quel rac-conto dopo averlo letto e commentato. Alla fine l'anno elaborato. Uno sPettacolo, Le cose sono di chi le Trova, che ha già debuttato di fronte agli scolari della scuola elementare Annika Brandi. I ragazzi, tutti fra gli otto e i tredici anni, replicheranno, nella stessa scuola questa sera alle 20.30, con una spe-ciale messa in scena per gli adulti."La storia è molto avvin-cente - spiega Maria Giovanna De Cristano, che ha tenuto il laboratorio per Maan con il patrocinio del Comune. Alcuni bambini, I nell'estate del '78, si avven-turano nella campagna Pugliese per una gara di bi-cicletta Come in Ogni gara; chi perde paga pegno. E. questa volta, il protagoni-sta, dovrà entrare in un casolare abbandonato per sco-prire... il finale è -meglio che lo vediate di persona. Io aggiungo solo Che, oltre ad essere un buon spettacolo, il laboratorio ha potenziato le capacità di comunicazioné dei partecipanti e ha fatto guadagnare fiducia nelle attitudini personali". s.p.


24 maggio 2002

Domani sera lo spettacolo alla "Brandi"

Saggio recitato da giovani anche per un pubblico adulto

RICCIONE – “Le cose sono di chi le trova” è il titolo che gli allievi del laboratorio teatrale per ragazzi, organizzato da Maan ricerca e spettacolo, hanno dato al romanzo di Niccolò Amnanniti "Io non ho paura". Gli allievi che hanno frequenta-to il corso con cadenza settimanale, da novembre ad aprile, si sono ispirati a quel racconto dopo averlo letto e commentato. A conclusione dell'esperienza, i giovani attori (Gianluca Ragusa, Valentina Fabbri, Alice Graziani, Giulia e Federica Valli; Sharon Bianchi) hanno offerto un saggio agli scolari della scuo-la elementare "A. Brandi" di Riccione. L'evento sarà replicato: nello stesso luogo domani sera alle ore 20.30, per gli adulti. Il racconto è avvincente. Narra di alcuni bambini che nell'estate. del '78 si avventurano nella campagna pugliese per una gara in bicicletta: il protagonista, Michele, arriva per ultimo e, come pena, è costretto ad entrare in un casolare abbandonato. All'interno scopre un atroce segreto. "Il lavoro ha richiesto un notevole impegno linguistico, espressivo e creativo - dice Maria Giovanna De Cristano, che ha tenuto il laboratorio - ed ha avuto l'obiettivo di liberare la personalità di ognuno, favorire la capacità di comunicare, guadagnare fiducia nelle attitudini personali e in generare l'amore per là lettura."


2 febbraio 2002

RIMINI – Questa sera La Piccionaia - I Carrara e Pantakin al Teatro Corso

Due gemelli, Goldoni e la comicità del '700 RIMINI - Arrivano ai Teatro Corso di Rimini, questa sera, I due gemelli veneziani di Carlo Goldoni per la regia di Titino Carrara e Carlo Presotto. Commedia prodotta dalle compagnie venete La Piccionaia - I Carrara e Pantakin da Venezia che hanno scelto non una delle opere più celebri del padre della settecentesca riforma teatrale italiana, ma uno dei testi di più antica tradizione, un classico della comicità degli equivoci che risale per invenzione addirittura ai Menaechmi di Plauto. Una trama che ispirò che il più sobrio Terenzio e che tornò più volte sui palcoscenici rinascimentali, mai abbandonata o dimenticata, sempre di sicuro successo. Il "gioco" è quello degli scambi di persona, dei gemelli lontani fin dalla nascita che si ritrovano consapevolmente nella stessa città dando vita ad una divertente girandola di comiche situazioni, di buffe incomprensioni, beffe, malintesi e umoristica confusione. A perdere la testa sono le rispettive fidanzate, gli amici, i servi, i conoscenti, stupiti dai cambi di umore, dalle spassose incongruenze, che si ritrovano ad arrovellarsi alla ricerca di qualche spiegazione logica, qualche soluzione. A questo si aggiunga il vestito nuovo cucito da Goldoni, arricchito da qualche nastro veneziano, dal suo taglio sagace e brioso che trasforma Zanetto in un ricco sciocco e Tonino in un povero ma astuto. Una nuova versione, si può dire, che Goldoni scrisse nel 1747, quasi all'inizio della sua fortuna, e che si avvolge anche di più sottili risvolti: il tema delle molteplici facce della vita, della società, il tema dei due gemelli così diversi ma allo stesso tempo indispensabili l'uno all'altro, come il sole alla luna, il pubblico all'attore. E se i protagonisti si sdoppiano, anche l'amore e la donna sono raccontati da due punti di vista diversi. Ecco allora sul palco la fiera Beatrice portavoce del desiderio di indipendenza e la putta onorata Rosaura, furba e prudente. Insomma un continuo alternarsi di pedine bianche e nere che si avvale anche della scenografia, ispirata dal ricordo dei carri comici (che raggiunta la meta si trasformava-

no in piattaforma per la recita) che si muove aprendosi e chiudendosi, intervallando con dinamismo l'intreccio della trama. Il finale tragicomico, a sorpresa, salva uno solo dei due gemelli veneziani. Uno spettacolo nelle corde dei Carrara, in questa commedia presenti al completo, Titino (nella doppia parte), Armando, Argia Laurini e Annalisa Peserico, e nella sensibilità degli attori del Pantakin, specialisti delle commedie goldoniane In scena, da segnalare, la presenza anche della veneziana Giorgia Penzo, attrice della Compagnia Pantakin, interprete di numerosi spettacoli di commedia dell'arte, ormai di casa nei dintorni di Rimini. Da ottobre scorso conduce infatti a Riccione il Laboratorio sperimentale di teatro Maan. Inizio dello spettacolo alle ore i 21. Per informazioni: Adiuncta Entertaiument, numero verde 800-959632. Serena Macrelli.


2 febbraio 2002

L’attualità del settecentesco testo goldoniano in scena al Teatro Corso di Rimini

Doppio equivoco per i due gemelli veneziani Alessandro Carli RIMINI - "Comica Musa. Ma finalmente la lusinghiera che ella è, ha saputo tirarmi a sé, e frutto fu della riaperta pratica nostra la Commedia dei 'Due Gemelli'. Quella di Plauto, intitolata i ‘Menecmi’, è la fonte universale dove tutti gli altri, che vennero poi, cavaron le loro". Introduceva cosi Carlo Goldoni, nel 1747, la commedia appena nata dalla sua penna di avvocato. Un archetipo 'classico' che si spogliava dalla polvere plautina per entrare nel secolo dell'Illuminismo. Due gemelli. Due vite simili, che necessitano di un abbraccio per completarsi. E gli equivoci, poi: il viaggio dell'aneddoto e della casualità che chiude sempre il cerchio. Due fratelli. Due macchiette della Commedia dell'Arte che vivono, nella luce di una giornata, una rincorsa affannosa a ricercare se stessi. "I due gemelli venezia-ni” saranno di scena al Teatro Corso di Rimini questa sera, alle ore 21, con i corpi e le voci di Titino Carrara e Carlo Presotto. Sopra un canovaccio antico ed esplorato, si muovono Zanetto e Tonino, due fratelli gemelli sepa-rati da sempre, che si incontrano nella stessa città: il primo è ricco e sciocco, il secondo povero e furbo. Vite parallele che scorrono senza girarsi, quando succede che il caso e la virtù decidono di farle sovrapporre. Tutto quello che sembrava unico, adesso si sdoppia. I due giovani, ignari e complementari, si ritrovano coinvolti in un gioco di equivoci a cui partecipano le rispettive morose e tutti gli altri personaggi di contorno. Scoppiano le parti, e tutti si affannano a cercare copiosamente una risposta che continua a scappare: un amore, una rivelazione, un interesse, una recita. Una risposta viva che si rivelerà solo alla fine dello spettacolo, quando solamente uno dei gemelli riceverà gli applausi del pubblico. Facile poi "vedersi vedere" in una maschera. Comodo nell'attimo in cui truc-ca solamente uno dei nostri volti. Gli stereotipi hanno il dono di navigare il tempo. E truccarsi di immortalità. Ma la Commedia è Poesia, e come arte di

rappresentazione attraversa le classi sociali e i ruoli della vita. Facile riconoscere gli opposti: la magia è tutta nelle capriole funamboliche dell'identità che si specchia. Una compensazione necessaria, nella diversità delle maschere stesse: come la notte e il giorno, il costume e l'uomo, l'attore e il pubblico. La vita e la recita. Il mare colorato delle pos-sibilità e la spiaggia della scena. Come Zanetto, uno Zanni in ver-sione allocca, e Tonino. Come la Commedia dell'Arte. Intera e viva. Tra gli interpreti, in scena anche Giorgia Penzo, attrice della compagnia Pantakin che da ottobre conduce a Riccione, ogni lunedì sera, il Laboratorio sperimentale di Teatro Maan. Info: 800.959632.


21 luglio 2001

LONGIANO - Questa sera al Teatro Petrella di Longiano, viene presentato alle 21, in apertura della festività del SS. Crocefisso, l'incontro teatrale Canti profetici, nato su iniziativa della Comunità dei frati Minori del Santuario, con l'intento di riportare all'interno di una festa prevalentemente "profana" momenti "sacri" di incontro. La lettura scenica offerta al pubblico propone una scelta di brani estratti dalle Scritture delle tre religioni monoteiste, anche se il corpus principale appartiene ai Libri Profetici dell'Antico Testamento, e riguarda testi e temi di sconvolgente attua-lità. Accanto ai libri dell'Antico Testamento vengono presentati brani del Nuovo Testamento e brani tratti dal Libro del Corano. I tre interpreti in scena, Michele Baronio, Davide Schinaia e Angelo Zampieri, incarnano quindi le tre confessioni, i ebraismo, cristianesimo e islam, accomunate oltre che dalla eguale discendenza abramica, dai contenuti escatologici dei testi profetici, dove alla denuncia della decadenza e della corruzione, segue l'annuncio della dissoluzione con quel giudizio in cui "la spada del massacratore" separerà i giusti dagli empi. Il risalto quindi è su quegli elementi comuni che possono unire le tre religioni monoteiste, considerate, pur nelle loro distinzioni "cugine". L'incontro è a cura di Gian Franco Zanetti. Ingresso libero. m.c.p.


2 ottobre 2001

Al Cinema Africa le opere del laboratorio Maan

Cortometraggi RICCIONE - Sabato prossimo (6 ottobre) al cinema Africa di viale Gramsci 39 alle 16.30, il laboratorio di ricerca e spet-tacolo Maan presenterĂ in anteprima i cortometraggi realizzati dagli allievi del cor-so sperimentale di Cinema 2000/2001, realizzato con il pa-trocinio del Comune. Saranno proiettate le pelli-cole: Fisime di anonimi isti-tuzionalizzati di Matteo Ron-ci; Dedicatoria di Katijuscia Fantini; Buone maniere di Riccardo di Nuzzo; XYZ di Francesco Fronzoni; Dedica-to a Terrence Malick di Gra-ziano Ceresa. Il corso, della durata di sette mesi, ha visto impegnati gli allievi nelle varie fasi di rea-lizzazione di un corto" (idea-zione, sceneggiatura, sto-ryboard, stesura dei dialoghi, location, casting, riprese, montaggio) sotto la guida di Davide Schinaia. Da ottobre i corti saranno visibili sul sito www. takingsnet.it/maan Al termine delle proiezioni sarĂ presentato il program-ma dei laboratori sperimen-tali di cinema e di teatro che il laboratorio Maan propone per l'anno 2001/2002. L'in-gresso ĂŠ gratuito fino a esaurimento dei posti.


2 ottobre 2001

AL CINEMA AFRICA DI RICCIONE

Cinque cortometraggi in anteprima RICCIONE – (az) Saranno proiettati, sabato (ore 16.30), al cinema Africa, a Riccione, i primi cinque cortometraggi rea-lizzati dagli allievi del corso di cinema sperimentale, organizzato dal laboratorio di ricer-ca e spettacolo Maan. I lavori, frut-to dei precedenti labo-ratori, sono realizzati da Matteo Ronci ('Fisime di anonimi istituzionalizzati'), Katijuscia Fantini ('Dedicatoria'), Riccardo di Nuzzo ('Buone maniere'), Francesco Fronzoni ('XYZ'), Graziano Ceresa ('Dedicato a Terrence Malick'). I corsi del laboratorio Maan sono curati da Davide Schinaia, autore di cortometraggi e documentati, e sono realizzati con il patrocinio del Comune di Riccione. Per appassionati di teatro e cinema, si rivolgono a ragazzi, adulti e anziani. Impostati per fasce di età, partono da un approccio al teatro di figura dedicato ai più piccoli, ad un lavoro sulla narrazione, fino al contatto diretto con il linguag-gio della scena per gli adole-scenti. Per quanto riguarda i laboratori di cinema, si parte dall'abc del linguaggio cinematografico, fino alla realizzazione di un piccolo filmato che prevede: ideazio-ne, sceneggiatura, storyboard, stesura dei dialoghi, location, casting, riprese e montaggio. Nel progetto cinematografico sono coinvol-ti anche i partecipanti dei corsi teatrali che vengono utilizzati come attori per i gio-vani registi. L'ingresso alle proie-zioni di sabato è gra-tuito. Prima di assi-stere ai filmati, sarà presentata la nuova stagione di laboratori che inizierà dalla metà di ottobre. Per informazioni è possibile contattare lo 0541 603709.


1 aprile 2001

Fedot in forma di teatro Oggi al Teatro del Mare di Riccione RICCIONE - C'era una volta… un gruppo di girovaghi strampalati che di campagna in campagna passavano l'inverno a raccontare le loro fiabe. Oggi arrivano in città al Teatro del Mare per narrare una storia un po' particolare, una fiaba orale russa, capace di incantare bambini e adulti una produzione del Teatro della Centena, realizzata da-gli attori del laboratorio creativo Maan. "Fedot è una fiaba informa di teatro - sottolinea il regista drammaturgo Davide Schinaia -proviene dalla Russia, ma per le sue caratteristiche strutturali si adatta ad essere inscenata in ambiti così diversi rispetto alla sna origine". Sui palco salirà Elisaletta Marconi, nel ruolo della prima narratrice, attorniata da colleghi professionisti e non "Raccontano tutti la stessa fiaba, ma ognuno ha inclinazione, accenti e espressioni diverse che scaturiscono da un lavoro di ricerca sugli aspetti caratteriali e umani di ogni partecipante". La tipologia di questa messa in scena ricalca fedelmente la matrice artistica del laboratorio Maan. L'importante realtà nasce dalla passione e dall'esperienza del giovane Schinaia, laureato al Dams di Bologna, da sempre attivo conoscitore delle più diverse forme artistiche, ora sovvenzionato da un prestito d'onore. Il suo laboratorio, con sede in via Sardegna 11, ha all'attivo un corso base di teatro "incentrato sulla ricerca delle personali capacità espressive" e un corso di cinematografia. "Partendo dalle idee iniziali dei partecipanti seguiamo un percorso di ricerca che dall'origine conduce alla realizzazione di piccoli cortometraggi". A settembre l'attività del centro ripartirà, con entrambi i corsi base; con quelli avanzati, ma anche con un laboratorio di teatro per nonni bambini. Sotto forma di gioco Schinaia insegnerà ai bimbi e ai loro nonni ad esternare le proprie emozioni, a confron-tarsi, a socializzare, in una parola a fare teatro. Teatro del Mare ore 16.30, seconda replica ore 21.00. Perinformazioni: laboratorio Maan tel. 0541-603709 Stefania Parmeggiani


12 dicembre 2000

"El escopetero", il vinto

RIMINI - E' il mondo dei vinti, dei diseredati, sopraffatti da solitudini ed ingiustizie, il mondo che vive agii angoli delle strade, tra scatoloni e panchine, il palcoscenico su cui si muove la storia di El escopetero - L'uomo col fucile dello scrittore uruguaiano Carlos Liscano, portato in scena venerdì 11 per l'ultimo appuntamento di Pianoterra Zoom, espansioni teatrali. A dar voce e corpo a questo personaggio, icona dell'umanità tradita e ferita, due interpreti che hanno saputo regalare al pubblico atmosfere intense. Ironica, grottesca, ventata di un umorismo livido, la versione dell'attore argentino Adrian Bustamante per la regia di Fernanda Hrelia. Più corrosiva e provocatoria quella di Maurizio Argan, con la collaborazione alla regia di Davide Schinaia al lato sarcastico, di delirante realismo, ha preferito sottolineare l'aspetto di denuncia sociale e politica del monologo ondeggiante tra ritmi incalzanti e poetiche pause dai tono crepuscolare. Ma chi è El escopetero? Un uomo che si sente inutile, che ha abbandonato la lotta quotidiana alla sopravvivenza, schiacciato dalle dittature. Dittature mentali, fisiche, psicologiche imposte da una società in cui "alcuni hanno molto, altri poco, molti niente". Un uomo che ha capito che la vita é una farsa e che nulla si può fare per cambiarla. “L’unica consolazione rimane il fucile mentale" grida 'escopetero', "stru-mento di giustizia illusorio ma capace di confortare" che riunisce personaggi surreali, metafore di un'esistenza vissuta ai margini che abbraccia una generazione, un'epoca, la vita. Serena Macrelli


23 febbraio 2000

'Fedot', un viaggio alle radici del Mito SANTARCANGELO Un viag-gio alle radici del Mito. Guidati da un 'favulir', rivisitazione dei fabula-tori che un tempo, d'inverno, giravano i casali romagnoli narrando di ri-ti universali e mitiche imprese. A riaccendere la magia delle favole, la più tradizionale forma di raccon-to e di intrattenimento creata dall'uomo, è Fedot –fiaba in forma di teatro, nuova produzione del Teatro della Centena, regia di Vincen-zo Davide Schinaia, presentata in anteprima al Lavatoio di Santarcan-gelo. Per la compagnia riminese, dopo l'esordio con una piece politi-camente impegnata contro le ditta-ture (Alfonso e Cloti/de) e la messa in scena di un testo poetico (Giro-Vaghi), Fedot rappresenta l'appro-do a un'indagine sulle radici popo-lari dei racconti di magia. Lo spettacolo trae origine dalle storie che Aleksandr Afanasjev, trascrivendo le tradizioni orali della propria ter-ra, ha raccolto nelle sue Fiabe Rus-se. "Fedot è un fuciliere, costretto dal suo re a cercare un misterioso 'non so cosa' - gli artisti del Tea-tro della Centena e il regista Davide Schinaia - Il suo lungo viaggio si rivelerà un ritorno a casa. Abbiamo cercato di rispettare la libertà d'im-maginazione che la fiaba consente all'ascoltatore, inventando una for-ma poetica che fa uso del linguag-gio teatrale".Nello spettacolo i pro-tagonisti vengono a contatto con es-seri soprannaturali, spiriti aiutanti e figure-cardine delle favole orientali, come la Baba-Jaga e il genio Smat-Razum. Con inserti in dialet-to, protagonista anche di un singola-re gospel. In scena, oltre a Bertozzi, Argan e Banzi, attori provenienti da altre realtà teatrali, alcuni alle prime esperienze: Novella Fabbri, Milena Mami, Isabella Piscaglia, Michela, Rinaldi, Giacomo Rossel-li, Fabrizio Signorini. Musiche ine-dite di Anna Giovanetti; scene di Ulrico Schettini.


2 febbraio 2000

Il laboratorio di scrittura critica teatrale e gli incontri con le compagnie

Festival tutto l'anno Laboratori, prove, incontri e spettacoli al Lavatoio SANTARCANGELO – Di solito al festival si va a luglio: in quella settimana o due in cui tutta Santarcangelo si anima e si trasforma, ospitando le più interessanti compagnie del teatro italiano contemporaneo in una grande festa di spettacoli e di spettatori. Ma questo festival è speciale, ed entra in maniera viva dentro la città. E quello che ha voluto spiegare ieri, in un appuntamento con i giornalisti, il direttore artistico Silvio Castiglioni. Raccontando di come, so-prattutto da due stagioni a questa parte, il Festival di Santarcangelo sia diven-tato davvero un "festival tutto l'anno". A dimostrarlo c'è una sala, il Lavatoio, che ospita quelle che possono definirsi le "attività per-manenti", ossia laboratori, spettacoli, corsi, incontri. Tutto "materiale" che va poi a confluire, spesso e sotto diverse forme, nel grande appuntamento di luglio. Queste attività, ci tiene a sottolineare da Roma il presidente dell’associazione Santarcangelo dei Teatri Piersilverio Pozzi, sono rese possibili grazie al sostegno e alla "collaborazione più attenta" delle istituzioni che costituiscono la stessa associazione, ovvero il Comune di Santarcangelo, quello dl Rimini e la Provincia, con la quale i rapporti si sono rinsaldati da quando si è insediata la giunta presieduta da Ferdinando Fabbri. Con Rimini, invece, si sta discutendo anche di un possibile utilizzo della costruenda struttura degli Agostiniani. Grazie a tre appartamenti uso foresteria, per un totale di 20-24 posti letto, la sala del Lavatoio è diventata ora un ambito centro dl prove per molte compagnie provenienti da tutta Italia, che poi "contraccambiano" l'ospitalità offerta a basso costo con prove aperte o con laboratori. Uno di questi sarà tenuto da Teresa Ludovico del Teatro Kismet di Bari: un workshop Intitolato Al principio era il racconto. Lavoro che contribuirà alla preparazione di Ecuba di Euripide, spettacolo che sarà al Festival 2000. Il Kismet, infatti, nome sto-rico del teatro di ricerca, sarà uno del capisaldi del "progetto Sud", una delle direttrici che percorreranno -il prossimo festi-

val. L’altra sarà Dante Alighieri: anche una manifestazione "alternativa" come questa si cimenterà infatti con il sommo poeta, addirittura intraprendendola lettura integrale della Commedia: "Una sorta di pellegrinaggio obbligato-rio", spiega Castiglioni, “ma reso in maniera singolare, attraverso una molteplicità di luoghi e di persone”. E a Santarcangelo la pros-sima estate ci saranno anche Rolando e i cavalieri di Roncisvalle, altro tema che ricorrerà al Festival, e tra gli ospiti, salvo problemi burocratici, dovrebbe arrivare anche Rezo Gabriadze, "burattinaio" e sceneggiatore georgiano creatore dl magiche figure: e in occasione degli 80 anni del poeta Tonino Guerra, Il festival organizzerà un momento di incontro tra i due. Facendo un passo indietro e tornando al mesi che pre-cedono il festival vero e proprio: tra qualche giorno, venerdì 4, Enzo Fabbrucci aprirà il programma "Invernale" del 2000 con una Ouverture de Il ciclo di Valbruna. Sarà un incontro a tu per tu con questo curioso personaggio, artista, narratore, studioso, e con la sua Atlantide, ovvero la città sommersa dl Valbruna (alle 21 al Lavatoio). Venerdì 18, sempre alle 21, il Teatro della Centena proporrà Fedot, fiaba in forma di teatro per la regia di Vincenzo Davide Schinaia. Ma le attività sono tante: sono aperte, ad esempio, le Iscrizioni per il laboratorio dedicato ai bambini e tenuto da Graziella Possenti e Chiara Reggiani tutti i lunedì pomeriggio dalle 16.30 alle 18.30. Dal 21 febbraio inizia anche la seconda rassegna dl teatro per le scuole Eppur si muove (e il primo appuntamento, in replica anche il 22 alle 10, è con un cult firmato proprio dal Kismet, Cappuccetto Rosso). "Le richieste che ci perven-gono in questo senso, an-che dal Comuni vicini, sono molte - spiega Castiglioni – e speriamo il prossimo anno di fare meglio e di più”. Vera Bessone


2 febbraio 2000

Iniziative e progetti di ‘Santarcangelo dei teatri’. Primo appuntamento venerdì 4 febbraio

Un Festival per tutto l’anno Di Andrea Montanari SANTARCANGELO Non solo Festival, ma u’attività costante, tutto l’anno che ‘lavori’ in vista dell’appuntamento culturale più importante della città: i dieci giorni estivi del Festival di teatro in piazza. Una stagione senza soste, per portare avanti progetti su scala europea. Detto, fatto. Il direttore artistico del Festival di Santarcangelo, Silvio Castiglioni, l’aveva chiesto in tempi non sospetti. Una volta ottenute le garanzie potrà partire con la sua ida, per avere in piazza i maggiori interpreti del teatro di sperimentazione, che provenendo da oltreconfine hanno bisogno di tempo per decidere. La stessa ‘sala operatoria’, il Lavatoio, è diventata la base strategica dei lavori: nelle intenzioni del direttore, dovrà rappresentare il punto d’incontro e di (ri)lancio delle compagnie teatral-artistiche locali. ... Sempre sul tema e in attesa del Festival: arriva fedot, fiaba in forma di teatro, opera del Teatro della Centena, in programma il 18 febbraio (alle 21, al Lavatoio), regia di Vincenzo Davide Schinaia. ...


14 luglio 1997

Il laboratorio di scrittura critica teatrale e gli incontri con le compagnie

Il Festival è tornato sui banchi SANTARCANGELO - Bisogna tornare sui bachi di scuola. Quante volte questa frase ha accompagnato dibattiti e discussioni di qualsiasi genere. Il Festival ’97 sui banchi di scuola elementare di Piazza Ganganelli, che come tutti gli anni ospita parte dell’organizzazione c’è tornato organizzando in laboratorio di scrittura critica teatrale e incontri quotidiani con le compagnie presenti al Festival. Seduti sulle piccole sedie disposte a circolo, attori e registi di compagnie che possono essere considerate “storiche” per il teatro di ricerca e per Santarcangelo, si sono confrontati con gli artisti più giovani e gli uni e gli altri hanno raccontato la nascita e il percorso che ha portato allo spettacolo presentato al Festival. “Esiste la necessità di incontrare le compagnie al di fuori dello spettacolo per capire come il gruppo è arrivato allo spettacolo, spiega Davide Schinaia che assieme a Luca Rinaldi ha condotto gli incontri. La cosa più interessante è avvenuta quando le compagnie hanno abbandonato le teorie e hanno iniziato a raccontare al pubblico la costruzione dello spettacolo, gli episodi della vita artistica”. Riflessioni e confronti che curiosamente hanno fatto dialogare i trenta gruppi coinvolti e soprattutto attraverso l’esposizione e le domande del pubblico abbattendo così quella riservatezza che accompagna molti artisti. “È importante che un Festival come questo abbia diversi omenti di incontro che permettano di conoscere nuovi linguaggi. Questo nostro lavoro consente un facile recupero della memoria storica del presente”., conclude Davide Schinaia, già sul piede di partenza per una spedizione in India dove, assieme ad altri componenti dell’Associazione Maan, realizzerà un documentario sulla rappresentazione del Ramlila. Le riprese e le registrazione realizzate grazie alle attrezzature messe a disposizione dalla Union di Lugo permetteranno il montaggio di un video che arricchirà l’archivio di Santarcangelo dei Teatri.


25 aprile 1997

Per il 25 Aprile il Teatro Officina dedica due serate alla lotta partigiana

Leoncavallo: l'"Opera da tre soldi" con cast internazionale (...) L' Opera da tre soldi - dramma mu-sicale di Kurt Weill e Bertolt Brecht - èinvece in scena al Centro sociale Leon-cavallo, in via Watteau, stasera alle 21.30. A suonare è l'orchestra da camera Metropolis, per la regia di Davide Schinala. L'orchestra raccoglie cantanti e mu-sicisti provenienti dalle piÚ svariate esperienze di stadio e di lavoro, diretti da Franco Ballabeni. Il cast si awale di solisti di fama internazionale, come la soprano coreana Kioo Lee e l'attore olandese Pieter Jurriaanse


16 ottobre 1996 Viaggio fra le migliori tesi di laurea del nostro paese: Davide Schinaia sul “Mahabharata”

Un poema per “guardarsi dentro” Lo studio della “Bibbia Hindu” può avvicinare alla cultura orientale di LUISELLA SEVESO E’ un omaggio ad un grande regista, Peter Brook e al suo straordinario coraggio culturale. La tesi di Davi-de Schinaia, che racconta il decennale lavoro del regista inglese e dello sceneggiatore Jean-Claude Carrière per tra-durre in opera teatrale il "Mahabharata", poema sacro della civiltà Hindu, è una riflessione a margine di un'esperienza unica, apprezzatissima ma anche molto discussa. Un'esperienza che ha avuto come scopo ultimo di far entrare in comunicazione due culture diverse, quel-la occidentale e quella orientale, altri-menti separate, rivelando che valori co-me amore e dharma (retta azione) ve-rità, pace e non violenza "sono componenti di valore assoluto che si presenta invariato nelle sfere più elevate di ogni cultura e che si identifica con la natura più intima dell'uomo, il suo sè interiore". Per comprendere meglio cosa Davide intenda quando parla di coraggio culturale, è importante capire dimensioni e portata di quello che approssimativa-mente può essere definito la "Bibbia Hindu". Mahabharata significa "storia della dinastia Baharata", un casato tan-to antico e leggendario che il suo nome viene considerato come sinonimo di umanità. Mahabharata è quindi in ulti-ma analisi la "storia dell'umanità", un poema scritto in sanscrito le cui origini orali si perdono nella notte dei tempi. L'opera è attribuita ad un autore, Vya-sa, che sarebbe vissuto intorno al 400 A.C., epoca cui si fa risalire la stesura del nucleo centrale dell'opera, intessuta di fatti storici o presunti tali e composto di circa 8000 stanze. Ma la struttura del Mahabharata, costituita da un'enorme mole di versi, ricchissima e stratificata, è tale da far intuire numerose riletture, aggiunte e rimaneggiamenti nel corso dei secoli, fino ed oltre al 400 dopo Cri-sto. D'altra parte ogni predicatore che ha presentato le vicende epiche ed edi-ficanti del guerriero Arjuna, di Krsna il dio umanizzato, di re Duryodhana e di mille altri personaggi ha utilizzato pro-pri riferimenti culturali per far giunge-re il messaggio al pubblico, operando, di fatto, una riscrittura del testo. In ultima analisi, anche quella di Carrière e Brook è una riscrittura, forse non total-mente fedele al testo ma che ha il grande pregio di riportare il Mahbabarata ad una nuova vita, offrendolo a letture con-temporanee. Si è detto che si tratta di un testo sa-cro. Spiega Davide, che ha avuto un pri-mo approccio col nucleo centrale ("il Bhagavadgita, il canto del beato") in età adolescenziale e che per la compilazio-ne della sua tesi è andato a consultare il testo integrale alla Biblioteca di Puna, che chi legge Mahabharata è esonerato dalla lettura dei Veda, i libri sacri Hin-du. Questo perché nel mastodontico poema sono già compresi tuffi gli inse-gnamenti religiosi ed etici necessari ad un uomo onesto e fedele. In effetti, nel-le 18 sezioni, ciascuna composta da cen-tinaia di capitoli, i fatti, i canti, le rifles-

sioni sono tali e tanti da consentire una meditazione approfondita e certamente esaustiva sul mondo e sulla vita. Se per un indiano la lettura dell'opera è complessa, infarcita com'è di rappre-sentazioni allegoriche e caratterizzate da un uso frequente del simbolo e del linguaggio poetico, per noi occidentali affrontarlo nella sua interezza risulta proibitivo. E questo non solo per la struttura testuale: la società rappresentata nel Mahabharata è una società dai costumi spesso contrastanti, nella quale l'ascetismo vive fianco a fianco con la poliandria, senza giudizi morali. Per noi molti dei comportamenti descritti sa-rebbero quanto meno immorali, visto l'uso smodato di droghe promiscuità sessuali, sacrifici umani. E una società in cui vivono tolleranza ed estremismo, elementi dinamici dell'umanità in evo-luzione. Brook ha affrontato la traduzione del Mahabharata considerando anche la crisi dell'umanità occidentale e l'aspirazione al divino che la inquieta: nei secoli ab-biamo finito per assuefarci ai dettami delle nostre religioni e non riconoscia-mo più i modelli che la tradizione ci im-pone. Ecco invece che "gettare lo sguar-do altrove può significare nient’altro che cercare quei significati che nell'at-tuale sistema di riferimento non riesco-no più ad emergere... Valori che sono gli stessi, in oriente come in occidente, se si presuppone un'origine comune del-l'intera umanità". Pratiche, rituali, significati "altri" possono restituire una freschezza perduta. Agli spettatori, impegnati in maratone visive di 12 ore, an-che notturne perché l’alternarsi ci luce e tenebre si adatta al testo, anche all'aperto (11 regista sostiene che il luogo ideale per l'allestimento è una cava di pietra) il Mahabarata di Brook è piaciu-te moltissimo. Solo qualche critico, va-lutando le proporzioni tra testo lettera-rio e teatrale, ha notato che ~ come rappresentare la Bibbia in 40 minuti. Più severi i critici indiani, che hanno ravvisato molti travisamenti e invenzio-ni nel contenuto: in fin dei conti una perdita di identità del testo. In effetti negli undici anni di preparazione (la ge-stazione è iniziata invece nella meta de-gli anni '70) Jean Claude Carrière e Brook hanno operato tagli chirurgici, ri-ducendo innanzitutto i personaggi prin-cipali a 16 e procedendo ad una serie di eliminazioni verbali: dalla traduzione sono state cancellate tutte le parole in-glesi o francesi che avessero connota-zioni occidentali, di terminologia cri-stiana o ebraica, medievale e così via. I' risultato è un linguaggio molto semplice forte. Il nostro viaggio alla scoperta di que-sta bella tesi è forzatamente limitato e superficiale. Ma c'è la speranza che un editore importante, che oggi ha il mano-scritto in visione, pubblichi il lavoro per intero. Davide nel frattempo si dedica alla regia, sua grande passione e si pre-para soprattutto a un grande incontro: a Parigi, con il suo ispiratore e amatissi-mo maestro Peter Brook.


12 giugno 1996

Costanzo, Salani, Cordeiro, Spadoni, Bragaglia, Schinaia: ambizioni e difficoltà dei giovani cineasti

Ciak si gira: idee, pochi soldi Fra le accuse al cinema italiano, "L'incapacità di saper raccontare". Rassegnato un regista: "Tutto è lasciato all'iniziativa privata" Troppe le difficoltà per gli autori emergenti costretti a finanziare le opere di tasca propria. "Fra gli ostacoli c'è anche quello della distribuzione: molti lavori ormai si possono vedere soltanto nei festival".

BELLARIA - Come ogni anno, Anteprima per il cinema indipendente funziona come polo che attrae giovani autori indipendenti, alcuni più esperti già impegnati in produzioni più consistenti, altri alle prime armi che per finanziare le proprie opere non esitano ad aprire il bor-sellino. In questi giorni i filmaker si sono incontrati, hanno di-battuto sui propri lavori, hanno sopportato il caldo torrido e soffocante sino al punto di svenire del Teatro Turismo per vedere le opere dei loro "colleghi", si sono imbottiti di tranquillanti (così hanno detto) in occasione della proiezione del proprio lungo o cortometraggio. E' giusto, pertanto, dare loro la parola e farli parlare del ci-nema che amano, delle difficoltà incontrate per realizza-re i loro lavori, dei loro maestri e delle loro ambizioni. (...) Davide Schinaia, ventinove anni, milanese, ma da due anni vive a Riccione, ha presentato il video Disegnidisogni. "Mi sono laureato al Dams con una tesi sul Mahabharata di Peter Brook e ho alle spalle varie esperienze tea-trali, Attualmente collaboro con la compagnia Fratelli Di Taglia di San Giovanni in Marignano ad un corso pro-fessionale per attori sovvenzionato dall’Unione Europea. Il regista che più ho amato in passato è stato Stanley Kubrick e quello che ora seguo con più interesse è Terrry Gilliam. Il mio video è intera-mente antoprodotto. Le difficoltà maggiori le ho incontrate in fase di montaggio perché non riuscivo a trovare i soldi. E' costato circa cinque milioni. In Francia ci sono tante scuole di cinema. In Italia, al contrario, ce ne sono pochissime e tutto è lasciato all'iniziativa privata. La distribuzione è un altro grosso ostacolo qui da noi: molti lavori si possono vedere solo nei festival. Gli autori non mancano, ma sono del fantasmi". Mar. pi.


dicembre 1993

IL MORDENTE Perché al Leoncavallo? L'"Opera da tre soldi" al Centro Sociale. Un commento, qualche riflessione e alcuni spunti per un eventuale dibattito di Tito Occhiabianco Alcuni di noi erano già stati al Leoncavallo, il Centro Sociale che il Sindaco di Milano aveva inserito quale suo obiettivo "qualificante nel programma che gli è valso l’elezione (ci sarebbe da discutere sul fatto che tale elezione sia avvenuta in virtù di un programma oppure di "altro", ma non e questa la sede per farlo e quindi mi astengo dall'esprimermi). Per la precisione, eravamo stati, una sera dello scorso ottobre, ai microfoni della Radio del Leoncavallo, a dichia-rare a loro la nostra solidarietà e a parlare dei nostri Corsi e della miope volontà di "quelli che detengono il potere" di eliminare la nostra preziosa esperienza dopo diciotto anni di attività. Ci siamo ritornati per una significativa messa in scena dell'Opera da tre soldi di Brecht-Weill, promossa dal Centro Sociale. Diciamo subito: una rappresentazione del tutto dignitosa, soprattutto se si considera che sia il gruppo recitante (Teatro dello Strappo) sia quello cameristico (Orchestra Metropolis) non fruiscono di alcun sostegno o sovvenzione: il loro lavoro, quindi (proprio come il nostro) nasce da una "passione" autentica per il teatro e la musica, e dall'esigenza di portare finalmente a conoscenza di un pubblico non elitario una grande opera del pensiero umano. Il risultato finale, poi, presuppone un lavoro lungo, du-rissimo e approfondito da parte di tutti gli interpreti e dei musicisti, guidati da Franco Ballabeni, un giovane direttore che alla radio del Leon-cavallo cura anche la rubrica di musica "colta" (classica e contem-poranea). Il "capannoneteatro" era strapieno di frequentatori e non del Centro Sociale. Un'opera che, tra l'altro, costringe il pubblico a riflettere sulle condizioni e sulle contraddizioni della società bor-ghese e capitalistica, anzitutto con l'impressionante analogia, che Brecht sottolinea, fra lo spietato mondo della malavita e il non meno spietato mondo degli affari Un mondo nel che

(come ammonisce Peachum, uno dei personaggi principali, proprietario di un'impresa che fornisce ai mendicanti tutti gli "articoli" che possono servir loro per suscitare pietà [dagli stracci alle stampelle]) la realtà e molto diversa dalla "favola epica": i messi a cavallo" (coloro che, in nome del potere, recano buone notizie, o com-piano gesti di liberalità) arrivano mol-to di rado se gli oppressi osano resistere ai potenti. Nessuna meraviglia se l’Opera da tre soldi, rappresentata per la prima volta a Berlino nel 1928, ebbe un successo folgorante, suscito violente polemiche e fu ben presto bandita dai nazisti che vedevano in essa un'arma più peri-colosa di qualsiasi propaganda politica a loro avversa Consiglio vivamente a tutti coloro che traggono le proprie opinioni sul Leoncavallo dall'"Indipendente" piut-tosto che dal "Corriere della Sera", oppure dai "sentito dire” di amici, parenti e conoscenti, di compiere, per una volta, un'esperienza diretta: di “fare un giro", tra questi giovani e meno giovani che hanno un luogo nel quale riunirsi, discutere, dedicarsi ad attività quali dipingere, far musica o (perché no?) cucinare... Alla collet-tività, poi, costerebbe molto meno del lavoro delle ruspe e dell'invio di nuclei di vigili urbani o di polizia l'insonorizzazione del "capannone-tea-tro” che eviterebbe qualsiasi fuoriuscita di suoni nel corso di concerti o di iniziative teatrali quali quella a cui abbiamo assistito. Checché se ne pen-si, la nostra città, e in particolare, le sue periferie, saranno sempre e solo soggette all'egemonia della crimina-lità, alle aggressioni e alla "morte civile" se non esisteranno luoghi di aggregazione che soddisfino i bisogni primari delle persone, che non pos-sono certamente essere ridotti ad assistere ai programmi televisivi o alle partite di calcio!


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