Arca Musicae
Lunedì dell’Angelo, in San Pietro celebrazione di Caffarra Arca Musicae e Harmonicus Concentus eseguono la Messa di Perti Domani alle 17.30, nella Cattedrale di San Pietro, il cardinale celebrerà la Messa del Lunedì di Pasqua; il Coro «Arca Musicae» e l’orchestra «Harmonicus Concentus» diretti da Costantino Petridis (all’organo Rodolfo Zitellini) eseguiranno la «Messa in re maggiore» di Giacomo Antonio Perti e altri brani. L’appuntamento del Lunedì dell’Angelo in Cattedrale («Lo splendore del barocco bolognese per il culto divino» è il titolo), non è un concerto ma una celebrazione liturgica, nella quale la musica sacra dell’antica tradizione barocca bolognese ritroverà la sua massima espressività, nel contesto per cui è stata creata. Il cardinale, accettando di presiedere questa celebrazione, intende mostrare la continuità delle antiche forme espressive della musica sacra coi principi ispiratori della riforma liturgica. Il Coro «Arca Musicae», composto da giovani diplomati di Conservatorio, che in pochi anni ha conquistato una collocazione importante nel panorama musicale petroniano, sarà disposto sulle antiche cantorie settecentesche della Cattedrale, recuperando così l’impressionante acustica naturale della chiesa, effetto non più utilizzato almeno dagli anni ’20. L’evento, realizzato grazie alla collaborazione di Banca di Bologna e Fondazione Petroniana per la cultura e il turismo, sarà trasmesso in diretta da «èTV». Questo il programma: Ingresso: «Introduxit vos Dominus» (Graduale romano); «Kyrie» e «Gloria» dalla «Messa in re maggiore» a 5 voci di Giacomo Antonio Perti; Sequenza: «Victimae Paschali» (Graduale romano); Offertorio: «Terra tremuit» (Graduale romano); Sanctus e Agnus Dei dalla «Messa a 3 voci» di Antonio Lotti; Comunione: «Ave Verum» di Mozart; Finale: «Halleluja» di Haendel. «Nella liturgia di domani», sottolinea il direttore Petridis, «eseguiremo una Messa inedita di Perti, maestro di cappella bolognese molto importante a cavallo tra il Seicento e il Settecento. Tale Messa è composta essenzialmente dal "Kyrie" e dal "Gloria", quella che generalmente era la costruzione tipica delle Messe bolognesi. Le altre parti della Messa saranno eseguite perlopiù in gregoriano.Si ripropone in sostanza ciò che a Bologna accade di rado: l’esecuzione di una Messa nelle sue parti musicali originali, scritte in funzione della liturgia». Paolo Zuffada
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