Ara

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ARA

Percorsi di progettazione per il vetro artistico contemporaneo all'Accademia di Belle Arti di Venezia


ACCADEMIA DI BELLE ARTI VENEZIA

Presidente Dott.ssa Luana Zanella Direttore Prof. Giuseppe La Bruna Direttore Amministrativo *** Direttore dell'Ufficio di Ragioneria Dott. Alessio Di Stefano Vicedirettore Prof. Roberto Pozzobon Consiglio di Amministrazione Presidente Dott.ssa Luana Zanella Rappresentante MIUR Dott. Giuseppe Mella Direttore Prof. Giuseppe La Bruna Rappresentante dei docenti Prof. Gaetano Mainenti Rappresentante degli studenti *** Rappresentante degli studenti ***

Organigramma istituzionale

Consiglio Accademico Presidente Prof. Giuseppe la Bruna Consiglieri Prof. Maurizio Zennaro, Prof. Patrizia

Lovato, Prof. Maurizio Tonini, Prof. Paolo Fraternali, Prof. Paola Bristot, Prof. Riccardo Caldura, Prof.ssa Ivana D'Agostino, Prof.ssa Gloria Vallese, *** Nucleo di Valutazione Presidente Dr. Giorgio Bruno Civello Componente Dr. Ottorino De Lucchi

Revisori dei Conti Presidente Dott.ssa Anna Maria Serrentino Componente Dott.ssa Claudia Boschi

Consulta degli Studenti Coordinatore Samuel Hernandez De Luca Componenti Rubin Koldanshi, Erika Volpicelli, Marco Pinna, Matilde Lucini, Massimo Spadari


in collaborazione con

GIORGIO GIUMAN Murano cera persa per la vetraria artistica

Paternariato

AAV BARBINI Murano Made in Italy


INDICE

La terza camera Ma a che serve la luce Decorazione di una porta Henry Glass Progetti


LA TERZA CAMERA

prof. Gaetano Mainenti

L’ara, nell’ambito della vetraria muranese, era il termine che indicava la terza camera del forno, quella più alta, dove i vetri lavorati venivano posti per il processo di raffreddamento graduale (ricottura) o in attesa di ulteriori processi di finitura. Il progetto intende presentare una selezione delle ricerche e produzione in atto nell’atelier di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Venezia nel campo della produzione del vetro artistico contemporaneo. Si tratta di percorsi che assumono un carattere transdciplinare, che ibridano varie competenze, metodi e tecniche attorno al materiale vetro che diviene un fulcro ideale anche per la sua profonda relazione con il territorio veneziano. Il progetto intende porsi in continuità con le attività avviate negli anni scorsi con l’azienda Henry Glass. Ara si presenta agevolmente come “nome” di questo progetto espositivo: una terza camera che collega idealmente ricerca e produzione, atelier e territorio produttivo. Un forno che misura il pezzo nella sua effettiva integrità e lo conduce dall’alta temperatura della formazione, dell’ideale

e del possibile, alla temperatura ambiente del concreto, armonizzando le sue tensioni nel corso del processo di “raffredamento”. Alcune proposte si concretizzeranno in solidi percorsi creativi nel campo della produzione artistica, altre verranno sacrificate per consentire ulteriori elaborazioni. I materiali proposti in mostra sono da intendersi come frammenti di ricerche artistiche e creative, indagini in itinere, posate idealemente nell’ “ara” che questo progetto si propone di rappresentare, in attesa di raggiungere una temperatura che consenta la loro relazione con le reti ulteriori della produzione artistica.

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MA A CHE SERVE LA LUCE?

Workshop

Atelier Decorazione B in collaborazione con Signoretto Lampadari - Murano. A partire da novembre 2016 l’atelier di Decorazione B e la Signoretto Lampadari di Murano hanno avviato un programma di collaborazione nell’ambito della ricerca e produzione di soluzioni formali innovative che indaghino la relazione tra la materia vetro e la luce. La collaborazione, tuttora in atto, ha consentito di costruire continue occasioni di confronto e di formazione, in grado di offrire agli studenti un territorio di indagine che ha articolato la riflessione intorno alla materia vetro negli ambiti non solo della progettazione artistica, ma anche in quelli della comunicazione e dell’audiovisivo. La Scuola di Decorazione dell’Accademia di Venezia, infatti, realizza i propri workshop all’interno di un modello di ricerca che predilige, per coerenza scientifica, le possibili contaminazioni tra piani metodologici e tecnici diversi, favorendo il dialogo con forze produttive in grado di condividerne i metodi e interessate ad interventi formativi di rilevante consistenza sotto il profilo professionale. Da qui l’incontro con la Signoretto

Lampadari di Murano, azienda che ha scelto di operare attraverso rinnovati percorsi di ricerca e sperimentazione, facendo nascere prodotti nei quali antiche ed esclusive lavorazioni artigianali si affiancano e dialogano con tecniche industriali di avanguardia. Nata nel 1990 la Signoretto Lampadari è una delle autentiche realtà produttive dell’isola di Murano. Grazie alla conoscenza tecnica e alla sapiente manualità dei Maestri Gianni e Loris Signoretto, la Signoretto Lampadari è specializzata nella produzione di pregiati lampadari stile ‘700 “Veneziano” e “Rezzonico”, riproponendo oggi un’arte che da secoli abbellisce i più raffinati ambienti del mondo. L’azienda, quindi, orienta la propria produzione nel rispetto della tradizione adeguando, attraverso una continua attività di ricerca, il patrimonio culturale muranese alle esigenze metodologiche e ambientali dei nostri giorni. Prova ne sia la ricerca sui nuovi minerali, svolta in collaborazione con la Stazione Sperimentale del Vetro, che consente all’azienda di vantare ben 24 colori in prima fusione.

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"Ma a che serve la luce" è un workshop rivolto agli studenti dell’Accademia e finalizzato al raggiungimento di molti obiettivi nel campo della progettazione e della comunicazione, tra i quali: - accompagnare gli studenti coinvolti in un percorso coerente e strutturato, finalizzato alla progettazione e alla realizzazione di oggetti d’arredo che prevedano una chiara relazione tra il vetro e la luce, in sintonia con le tendenze del mercato e il target di riferimento definiti, sfruttando anche le nuove tecnologie e le diverse influenze culturali presenti tra gli studenti coinvolti nell’iniziativa; - il workshop prevede alcuni appuntamenti presso la sede della Signoretto Lampadari a Murano, al fine di acquisire le indispensabili informazioni relative alle peculiarità produttive dell’azienda. A questi appuntamenti verranno affiancati una serie di seminari (svolti presso l’atelier di Decorazione B) finalizzati alla trasmissione delle competenze tecnicoprogettuali, all’individuazione degli ambiti di ricerca e alla verifica delle reali possibilità attuative; - i progetti potranno essere sfruttati per

i prossimi aggiornamenti di catalogo oppure utilizzati a scopo promozionale sia da parte dell’Azienda che da parte dell’Accademia di Belle Arti di Venezia.

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DECORAZIONE DI UNA PORTA HENRY GLASS

Workshop

A partire dalla primavera del 2013, l’atelier di Decorazione e la Henry Glass di Mansuè (TV) hanno avviato un programma di collaborazione finalizzato alla formazione e alla ricerca nel campo della decorazione delle porte in vetro, settore che vede l’azienda trevigiana come una delle realtà più innovative e qualitativamente avanzate nel panorama non solo nazionale. Il workshop, oltre a consentire agli studenti il contatto con una realtà produttiva di assoluta qualità, ha permesso un’accurata attività di ricerca sui nuovi materiali e sull’interazione tra l’oggetto porta, il suo utilizzo e il contesto abitativo, ricerca raccolta in una documentazione in fase di pubblicazione. Uno degli obiettivi fondamentali del workshop, inoltre, è stato quello di realizzare un catalogo di decorazioni attente alle effettive esigenze di una realtà produttiva che deve obbligatoriamente interfacciarsi con il mercato. Qui esposti sono dei campioni della collezione Accademia: Gemme, Mappa, Percorsi, Nido, Riflessi e Sonetto, sei proposte decorative selezionate tra i progetti creati all’interno del workshop e attualmente

in produzione presso l’azienda. Henry Glass è un’azienda italiana che produce porte in vetro, con sede a Mansuè, in provincia di Treviso, è un modello di ecocompatibilità dove l’attenzione alla qualità del lavoro costituisce un fattore primario nella produzione al fine di ottenere un prodotto d’eccellenza. Da sempre l’azienda supporta e incentiva le collaborazioni con gli ambienti culturali, artistici, di ricerca e di studio per creare importanti sinergie e travasi di conoscenze. A tale proposito, l’azienda ha scelto di operare con una metodologia di continua ricerca e sperimentazione, facendo nascere prodotti nei quali antiche ed esclusive lavorazioni artigianali si affiancano e dialogano con tecniche industriali di avanguardia. Decorazione di una porta Henry Glass è un workshop avviato nel 2013 rivolto agli studenti dell’Accademia e finalizzato al raggiungimento di molti obiettivi, tra i quali: - diffondere, presso le nuove generazioni, la cultura dell’indispensabile relazione tra competenze e ricerca in

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un settore, come quello del vetro, che anche nel recente passato è stato un fondamentale pilastro dell’identità locale; - realizzare e raccogliere materiale progettuale rivolto all’indagine di nuove possibilità di sviluppo nella relazione tra materiale e contesto, nello specifico tra vetro e soglia; - orientare all’ottimizzazione e alla valorizzazione delle individualità degli studenti coinvolti armonizzandole con le esigenze del progetto; - promuovere i risultati raggiunti nei vari steps del processo progettuale attraverso una pubblicazione dedicata e progettata dagli studenti in modo coerente con le problematiche proposte dal progetto; - individuare eventuali ulteriori forme di promozione della collaborazione nel caso in cui l’azienda Henry glass ritenga di portare in produzione le proposte più innovative.

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PROGETTI


PIC-NIC

Julien Serpico

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Realizzazione: Atelier Decorazione B

Vetro di bottiglia industriale riciclato e lavorato attraverso tecniche della vetraria artistica, sabbia silicea e struttura in legno. Installazione composta di una base di 106 elementi. L’installazione Pic-nic è realizzata con vetro di riciclo. Le misure dei tagli e della composizione sono ottenute attraverso l’utilizzo di rapporti aurei di proporzione. Il tema dell’utilizzo del vetro come media per l’alimentazione sta alla base di questo progetto e, in generale, della mia ricerca. I piatti, i bicchieri e gli elementi realizzati rimandano alla relazione culturale e sociale che si instaura tra commensali ma anche, e soprattutto, all’interdipendenza tra l’uomo e l’ambiente nell’atto della nutrizione.


LAMPADARIO FLUIDO Fabiola Perin

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Realizzazione: Atelier di Decorazione B in collaborazione con: M° Loris Signoretto Signoretto Lampadari Murano

Elemento d’arredo per l’illuminazione composto da 6 moduli collegati tra loro da un neon flessibile. Lampadario fluido è una mia reinterpretazione del tradizionale lampadario Rezzonico veneziano, liberato dalla sua struttura e continuamente modificabile in relazione al contesto in cui viene situato. Composto da moduli con differenti stili, in parte disegnati da me e in parte riprogettati e riassemblati da lampadari preesistenti, quest’opera tende a una forma che si sviluppa a partire dai moduli della tradizione, più “fluida” allo sguardo, ma che proprio per questo possiamo scomporre e ricomporre in modo ogni volta diverso.


A GLASS OF GRANULAR BROTH

Teresa Mira Gandini 28

Realizzazione: Atelier di Decorazione B

Installazione sonora. Il progetto è nato con e dall’idea che il suono rappresenti il vero elemento costitutivo di un oggetto, e non semplicemente una sua emanazione di carattere secondario. Ho voluto quindi indagare il vetro come materiale partendo dal suo aspetto sonoro, in primo luogo campionando i suoni delle fasi della lavorazione a caldo e a freddo del vetro di murano. I suoni della lavorazione del vetro descrivono e narrano una parte nascosta, fondamentale e preesistente del materiale, costituiscono il paesaggio sonoro da cui proviene e a cui appartiene, trasformandosi a loro volta in una diversa materia.


CORREDO DI VASI

Giulia Buono

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Realizzazione: Atelier di Decorazione B in collaborazione con: M° Loris Signoretto Signoretto Lampadari Murano

Vetro soffiato ed inciso con mini trapano e vari tipi di frese. Corredo di vasi in vetro cristallo soffiato da maestranze muranesi del XXI secolo d.C. I vasi paiono progettati “stirando” una medesima forma lungo una griglia aurea, probabilmente con programmi di grafica digitale. Recano ciascuno diverse incisioni a punta diamantata: un fregio a Scutigera Ondulata; un intreccio di Bruchi; un motivo a circuito chiuso, eterno nonché infinito sulla cosiddetta “scolopendriera”; un Proteo Bicefalo annodato come un Pretzel quale presunto simbolo di culle e grotte ed infine una Processionaria Salomonica a moduli moltiplicati sul vaso ufomorfo. Appartenente forse allo stesso corredo il vaso in vetro rosso con Triceratopo Fiorito fine a se stesso, dalla simbologia oscura e dall’uso ignoto.


CORREDO DA TOLETTA

Giulia Buono

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Realizzazione: Atelier Decorazione B

Vetro lavorato con diverse tecniche: vetrofusione, lume, taglio a freddo, incisione a punta diamantata con mini trapano e sabbiatura. Da una serie di lavorazioni sperimentali del vetro sono stati ricavati impossibili oggetti per la cura personale, che ricordano quelli che un tempo venivano realizzati in avorio e guscio di tartaruga: pettine, spazzola e spazzolino per sopracciglia, spillone e fermacapelli. Lastrine di vetro topazio ed avorio sono state stratificate, sagomate a freddo e scavate per ottenere leggiadre decorazioni con pulci e cimici da letto. Le dentature sono stare realizzate con sega diamantata a nastro e i ciuffi di setole a lume.


TASSELLATURA Edda Schuette

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Realizzazione: Atelier Decorazione B

Elementi in vetro industriale di riciclo, sviluppati su moduli geometrici e realizzati in vetro fusione. La creazione di questi oggetti prevede un processo di produzione che utilizza vetro industriale di riciclo, riportato a materia prima nuovamente manipolabile attraverso la sua frantumazione in differenti granulometrie. Il lungo processo produttivo prevede, per ogni singolo pezzo, sia la costruzione delle forme refrattarie sulle quali realizzare la fusione, che la lenta sedimentazione e fusione dei vari strati di polvere di vetro.


L'ALTRO

Francesca Piovsan

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Realizzazione: Atelier Decorazione B In collaborazione con: AAV Barbini

Lastre in vetro float con tracce di grasso della pelle e successivamente specchiate. Tramite un processo chimico, innescato dalla luce e dall’argento contenuto nella specchiatura, impronte di porzioni di corpo vengono sviluppate e fissate tra la superficie di vetro e la superficie riflettente data dalla specchiatura. Le impronte lasciate da un gesto permangono in una superficie che per sua natura non contempla la permanenza di un’immagine bensì il continuo riflettere delle situazioni circostanti. Due specchi trattengono ciò che rimane di un abbraccio, uno con le impronte del torace l’altro con le impronte degli arti superiori nell’atto di abbracciare una lastra di vetro. Dato lo spessore irrilevante delle lastre è come se fosse un gesto a vuoto, ciò che rimane non è il contenuto di un abbraccio ma le impronte di un gesto, bloccato nella specchiatura e in continua interazione con ciò che si riflette dall’esterno.


MOSCARIOLA UNO Edda Schuette

38 Realizzazione: Atelier Decorazione B In collaborazione con: M° Gianni Signoretto Signoretto Lampadari - Murano M° Matteo Seguso Incisore d'Arte su Vetro - Murano

Oggetto in vetro realizzato in soffiatura e inciso. La moscariola è un oggetto d’uso diffuso e presente nella produzione vetraria italiana da molti secoli. Nell’indagine svolta sulla sua diffusione in ambito locale è emerso un utilizzo particolare, presente soprattutto nell’entroterra veneziano: la moscariola veniva anche utilizzata per la pesca di piccoli pesci, sia in laguna che nei fiumi del territorio. Da qui l’idea di ridisegnare un oggetto che potesse, partendo da quella radice funzionale, trovare diverse forme d’uso: acchiappamosche, strumento per la pesca, lampada-serra, etc.


MOSCARIOLA DUE Edda Schuette

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Realizzazione: Atelier di Decorazione B

Assemblaggio di elementi di riciclo decorati con pattern scavati a freddo. Quest’oggetto d’uso è la rielaborazione di un elemento d’arredo presente nella tradizione vetraria da molti secoli: la moscariola. Il progetto è realizzato attraverso la composizione e l’assemblaggio di diverse parti di bottiglie in vetro riciclato. Ogni elemento è stato lavorato a freddo in moleria, utilizzando pattern e tecniche di lavorazione estremamente laboriose e proprie alla tradizione vetraria del nostro paese.


IDRO-GENI Amina Codraro

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Realizzazione: Atelier di Decorazione B

Anelli e spille realizzati in porcellana con inserti in vetro. Questi gioielli ibridi nascono dall’indagine delle possibili relazioni tra il vetro e la porcellana. Ogni pezzo nasce, idealmente, come un piccolo organismo che trova nell’acqua il suo ecosistema e l’elemento comune agli altri elementi della produzione. La parte strutturale è sempre in porcellana e nasce da uno stato di continua fusione tra geometria, misura, materia e forma. La combinazione e la relazione tra i materiali non è preventivamente progettata, ma nasce dall’incontro che, di volta in volta, si produce nel processo di produzione.


VOLUMI ESTERNI

Costanza Riva

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Realizzazione: M° Loris Signoretto Signoretto Lampadari Murano e Matteo Seguso

Vaso soffiato e battuto con lavorazione a freddo. L’opera intende perseguire una linea di ricerca che indaga la forma a partire dal concetto di pieno e vuoto. E’ nell’oggetto vaso che si esprime al meglio questo rapporto in quanto sintesi di una dualità che si risolve nel suo essere contenitore. Altrettanto mirata la scelta di riempire la forma attraverso una “battitura”, suddividendola in due parti: l’obiettivo è quello di porre in essere un riferimento concettuale a quest’idea di riempimento. Tale caratteristica estetica permette, inoltre, al vetro di manifestare le differenti declinazioni che in rapporto con la luce vengono a crearsi. La luce ha modo di divenire concreta grazie alla “pelle” del vaso.


CALLA

Paolo Galli 46

Realizzazione: Atelier Decorazione B In collaborazione con: M° Loris Signoretto Signoretto Lampadari Murano

24 elementi in vetro soffiato realizzati a mano volante e retroilluminati attraverso un pannello led. Questo elemento d’illuminazione nasce dalla rielaborazione di un lampadario prodotto dalla ditta Signoretto di Murano. Attraverso l’elaborazione di un singolo modulo, sviluppato su tre varianti dimensionalmente diverse, il progetto si articola in una composizione illuminata grazie al fenomeno della rifrazione.


IMPERMANENZE #1 Miriam Montani

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Realizzazione: Atelier di Decorazione B In collaborazione con: Matteo Seguso e AAV Barbini

Elementi in vetro lavorati a freddo e specchiati. Illuminati da una fonte luminosa riflettono il proprio perimetro. Impermanenze #1, altro non è che la transitorietà dei fenomeni, tutto muta nulla è eterno. Ho raccolto delle piccole pietre e calcinacci provenienti dalle zone umbre colpite dal sisma, quali Norcia e Cascia. Questi frammenti sono stati trasportati a Venezia, città che, come ci ricorda Brodskij, ha la capacità, attraverso la relazione tra l’acqua e la luce di disegnare la nozione di forma. Ho tracciato i perimetri e le ombre di questi residui al fine di riportarli su lastre di vetro, sagomate e successivamente specchiate, per far sì che queste pietre vengano trasformate in luce.


NEVE

Miriam Montani 50 Realizzazione: M° Gianni Signoretto Signoretto Lampadari Murano

Scultura in vetro modellato a caldo. Il lavoro verte sulla trasposizione di forme da un materiale ad un altro: dalla neve al vetro modellato dai maestri vetrai di Murano. La neve e il vetro hanno in comune la fragilitĂ e la difficoltĂ di lavorazione, ma soprattutto sono legate alla luce, unica sostanza impalpabile che riesce a migrare tra questi due materiali.


ONDE DI LUCE

Yelena Kondratovich 52

Realizzazione: Atelier di Decorazione B in collaborazione con: M° Loris Signoretto Signoretto Lampadari Murano

Elementi modulari in vetro modellati a caldo e a mano volante. Onde di luce si basa sulla rielaborazione di un elemento modulare già presente nella produzione della ditta Signoretto Lampadari di Murano. La rielaborazione ha visto la ridefinizione di singoli moduli sia nel loro rapporto compositivo e sia nella qualificazione delle superfici degli stessi. I moduli, non più collocati all’interno dell’ordine strutturale di un lampadario tradizionale, sono disposti in una relazione alternata e costante, a formare una superficie luminosa continua.


RIFLESSIONE Nicola Utili

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Realizzazione: Atelier Decorazione B

Scultura in vetro con proiezione video. Un volto di vetro sul quale viene retroproiettato un breve montaggio video composto da immagini volutamente neutre che, nel loro accostamento, possano produrre un senso personale nello spettatore. Il rimando è al rapporto tra la complessa dinamicità della storia personale di ogni individuo e la fredda registrazione anagrafica che tenta di recensirla.


PARTICULA

Damiano Fantin 56

Realizzazione: Atelier Decorazione B In collaborazione con: corso di Tecniche dei nuovi media integrati (prof. Rossano Monti)

Installazione realizzata con l’utilizzo di Max Msp Jitter. Il progetto propone la trasformazione delle onde sonore prodotte da frammenti di vetro posti su un piano, in visual digitali su monitor. Il suono acquisito in tempo reale, viene elaborato tramite il software Max/Msp, Cycling 74.


SILVIO

Oggetti realizzati in zucchero fuso e coloranti alimentari, solidificati in stampi.

Realizzazione: Atelier Decorazione B

Vedevo continuamente forme falliche dileguarsi nell’aria, perciò mi sono detta: perché non fare un sex toy in vetro? Così ho iniziato a “giocare” con un modulo che la ditta Signoretto aveva fornito per realizzare alcuni lavori: questo è quello che ne è uscito. Spero che il mio progetto venga non solo osservato, ma anche utilizzato, per qualsivoglia scopo.

Sara De Meo 58


DEFRAG

Samir Sayed Abdellattef

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Realizzazione: Atelier di Decorazione B Audio: Teresa Mira Gandini

Due monitor, disposti su stativi affiancati in posizione verticale, che ricordardano le ante di una finestra. L’opera illumina la stanza attraverso i frammenti di vetro rielaborati di un’antica vetrata che si trovava in questo luogo. Nella stanza dove ora vi trovate, mesi fa trovai un cumulo di frammenti di vetro policromi piombati che, probabilmente, un tempo riempivano le cornici di una o più finestre. Estratti uno ad uno dal piombo, diventano ora elemento cardine di questo progetto. Accuratamente puliti e selezionati, i frammenti sono stati sottoposti ad una fusione con una lastra di vetro murano di proporzioni 16/9, come il rapporto dei lati dei monitor posti dietro le lastre. Il titolo Defrag, to defragment, deframmentare, rimanda all’operazione di ottimizzazione dell’archiviazione dei dati nella memoria di massa di un computer.


ALTRI PROGETTI


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COLONNA 0

Robert Van Den Berg

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Realizzazione: Atelier di Decorazione B

fusione a stampo di vetro di diverse tipologie e epoche. colonna 0 è un parallelo tracciato tra le ere geologiche e la storia del vetro, nello specifico quella dell’isola di murano, che dal xii secolo è stata uno dei più importanti centri di produzione vetraria. la forma dell’opera si ispira ai campioni di carotaggio che gli studiosi prelevano dalla crosta terrestre per studiarne le sedimentazioni accumulate nel corso dei secoli, cilindri da cui si possono “leggere” i vari eventi geologici quasi come se fossero calendari. ma gli strati, anziché rocciosi, sono di vetro e rappresentano non solo le tappe della produzione vetraria nel tempo, ma anche della ricerca dell’autore. rob van den berg, infatti, si relaziona ai contesti in cui opera raccogliendo campioni di materiali intimamente legati a quei luoghi: scarti, incrostazioni, resti abbandonati che, con il suo gesto, riqualifica ad opere d’arte. il vetro che forma gli strati di colonna 0 è stato recuperato man mano presso discariche, bidoni di laboratori, “sacche” (come quella di s. mattia) che, a venezia, sono isole artificiali sorte su depositi di immondizie e detriti.


GLASS GLOVES

Guanti realizzati in vetro, fil di ferro, rete metallica e calze.

Realizzazione: Atelier Decorazione B

Rinasciamo nudi o vestiti? L’ornamento può andare oltre lo scopo decorativo? Si può indossare il vetro? L’idea dei Glass Gloves nasce da queste domande, nel tentativo di ideare un concetto nuovo di gioiello multifunzionale che possa anche essere inteso come oggetto d’arredo. Glass gloves sono realizzati montando squame di vetro, in gradazioni di colori caldi, su tessuti e supporti che consentano di indossarle come una seconda pelle.

Beatrice Pallotto

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TEMPRA

Veronica Merlo 68

Realizzazione: AAV Barbini

Lastre di vetro lavorate con la tecnica dell’incisione. L’impulso di incidere la superficie diafana del vetro mi riporta all’idea di un oggetto incastonato nel tempo, come le forme di vita intrappolate nell’ambra. Ho realizzato una serie di disegni che ho consegnato all’interpretazione del maestro incisore. In questo modo l’invenzione dell’immagine pura, ideale, trova la sua traduzione formale attraverso un sapere tecnico che la determina e la qualifica al di là delle stesse intenzioni ideative.


VERONINI

Giulia Buono

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Progettazione: Atelier Decorazione B

Veronini è una modalità di creazione di possibili oggetti in vetro che unisce la visione progettuale dei maestri vetrai con le potenzialità di programmi di grafica digitale. A partire dalla medesima mezza sezione di vaso usata in produzione come riferimento in scala 1:1 per creare i pezzi in vetro, si applicano diverse inclinazioni e rotazioni per ottenere solidi molto diversi fra loro. Nell’esempio in questione è stato usato il “Veronese” disegnato da Vittorio Zecchin per Venini.


CONTENITORI DI LUCE Costanza Riva

72 Realizzazione: Atelier Decorazione B In collaborazione con: Giorgio Giuman

Elementi in vetro realizzati attraverso la tecnica della cera persa applicata alla produzione vetraria. Il progetto mostra la relazione tra vetro e luce attraverso il fenomeno della rifrazione: nel passaggio dall’aria al vetro la luce piega e dà vita al fenomeno della riflessione totale. L’oggetto che appare scavato nel vetro, viene delineato dalla luce che al suo interno diventa materia visibile. La forma, risultante dalla relazione tra vuoto e pieno, è stata disegnata utilizzando dei precisi rapporti armonici.


BOLLE

60 lastre in vetro float lavorate a freddo, composte e fuse in un unico blocco.

Realizzazione: Atelier Decorazione B

Bolle propone una compenetrazione di linee curve e linee rette per mezzo della sovrapposizione di livelli. La realizzazione ha previsto, infatti, un lungo lavoro di modellazione a freddo di lastre modulari, poi sovrapposte e fuse in un unico elemento. La gestione dei pieni e dei vuoti, in questo oggetto, definisce la forma attraverso la sua “assenza�, qualificandola in modo inverso.

Yelena Kondratovich 74



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