Progetto SAVE

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Programma operativo nazionale Ricerca e Competitività 2007-2013 | Regioni della Convergenza Campania, Puglia, Calabria, Sicilia SMART CITIES AND COMMUNITIES AND SOCIAL INNOVATION (Prot. 84/Ric del 02/03/2012) Asse II - Sostegno all'innovazione Obiettivo operativo - Azioni integrate per lo sviluppo sostenibile e per lo sviluppo della società dell'informazione PROGETTO DI RICERCA

Tecnologie e modelli operativi per la riduzione degli Scarti Alimentari e il trattamento e la Valorizzazione della frazione Edibile del rifiuto solido urbano finalizzati alla gestione sostenibile della filiera alimentare urbana

ABSTRACT


PROGETTO DI RICERCA

Tecnologie e modelli operativi per la riduzione degli Scarti Alimentari e il trattamento e la Valorizzazione della frazione Edibile del rifiuto solido urbano finalizzati alla gestione sostenibile della filiera alimentare urbana cod. PON04a2_F Ogni giorno grandi quantità di alimenti che avrebbero potuto essere consumati o destinati ad altri usi vengono sprecati. Secondo la FAO, ogni anno vanno persi 1,3 miliardi di tonnellate di cibo nel mondo pari a circa un terzo della produzione destinata al consumo umano. Secondo quanto riportato dall’European Food Information Council, in Europa la quantità di cibo annualmente sprecato ammonta a 180 kg pro capite. Il cibo viene sprecato in tutte le fasi della filiera alimentare da produttori, distributori e venditori all’ingrosso e al dettaglio, ristoratori e consumatori. Nei Paesi industrializzati la quota maggiore degli sprechi avverrebbe nelle fasi finali della filiera. Tra le principali cause difficoltà del consumatore a interpretare correttamente le etichette degli alimenti; confezionamento dei prodotti in quantità troppo abbondanti; errori in fase di acquisto; conservazione non adeguata. La filiera alimentare non è ad oggi assistita da adeguati sistemi che controllino le sue fasi in modo integrato. Produzione e distribuzione non sono sempre efficacemente collegate. La vendita in particolare, dovendo presentare un’offerta continua di merce ai consumatori, produce delle eccedenze attualmente non utilizzabili. Il consumatore, infine, è spesso indirizzato a sovrastimare il proprio fabbisogno, o non è ben informato per gestire correttamente le scorte, e finisce col produrre gli sprechi maggiori.

Il Progetto SAVE mira alla creazione di un sistema intelligente per la sostenibilità ambientale, sociale ed economica della filiera alimentare attraverso la valorizzazione energetica degli scarti biologici di produzione, la riduzione degli sprechi del sistema distributivo e dei consumatori e l’utilizzo alternativo degli sprechi residui come prodotti per l’industria zootecnica e agroalimentare. L’insieme di questi obiettivi viene perseguito attraverso l’utilizzo delle più avanzate soluzioni tecnologiche nel campo delle ICT, mediante un approccio integrato che parte da una nuova configurazione dell’informazione sul bene edibile, tale da renderne agevole la molteplicità di impieghi insita nel concetto di valorizzazione.

ABSTRACT

Il progetto prevede - la costituzione di una piattaforma ICT per la gestione delle risorse alimentari e dei relativi scarti e sottoprodotti; - azioni per l’ottimizzazione della gestione delle scorte della media e grande distribuzione (accorciamento del magazzinaggio e migliore indirizzamento a fine vita); - azioni per l’educazione al consumo delle famiglie (gestione degli acquisti e dei rifiuti) e per l’ausilio alle strutture ricettive (gestione degli scarti); - l’organizzazione della raccolta e l’implementazione di sistemi per la gestione del rifiuto; - la ricerca di impieghi alternativi per gli alimenti a fine vita, in particolare come mangimi e concimi.


Il Comune di Messina, invitato dai proponenti del progetto, insieme all’azienda municipalizzata Messinambiente, ha attivato la sperimentazione del progetto SAVE presso il mercato ortofrutticolo Vascone che rappresenta un’autentica rivoluzione nel contrasto allo spreco alimentare.

Nutrire il pianeta energie per la vita: parte da Messina la vera Expo della lotta contro lo spreco alimentare

Conferenza di presentazione SAVE

NUOVA VITA AL CIBO SCARTATO O SCADUTO

Dal Vascone agli allevamenti, il progetto SAVE unisce l’Italia e fa ripartire l’economia dando una nuova vita all’ortofrutta scartata

Ingresso Mercato Vascone


La frutta e gli ortaggi scartati, non più utilizzabili per l’alimentazione umana e quindi per il commercio ma ancora dotati di importanti proprietà, vengono raccolti, selezionati e, grazie a un protocollo di rigorose procedure studiate e messe a punto dall’Università di Messina, utilizzati come cibo per gli animali, come fertilizzanti o per altri scopi industriali.

Foto 2. Fase di raccolta

Foto 1. Raccolta ortofrutta al Mercato Vascone

I prodotti ortofrutticoli sono stati caratterizzati sotto il profilo chimico, fisico, microbiologico e parassitologico (Foto 2). I risultati mostrano che gli scarti vegetali possono essere considerati una buona fonte di proteine grezze e insieme agli scarti della frutta un importante supplemento di fibra, vitamine e minerali. Inoltre l’assenza di patogeni e parassiti conferma che tali prodotti possono ancora essere utilizzati in alimentazione animale.


La prima fase dell’attività di raccolta degli scarti ortofrutticoli al Vascone è stata un’azione di formazione e diffusione delle modalità e degli scopi della raccolta stessa rivolta agli operatori di Messinambiente e ai commercianti del mercato; è stato realizzato e distribuito un pieghevole esplicativo dai ricercatori coinvolti nel progetto, i quali hanno illustrato le modalità e le finalità della raccolta.

Comune di Messina

SAVE è un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea che ha lo scopo di recuperare il cibo scaduto o scartato e trasformarlo in risorsa per diversi utilizzi. La fase di sperimentazione del progetto prevede il recupero degli scarti ortofrutticoli, dai mercati rionali e dalla grande distribuzione, per un utilizzo nell’alimentazione animale.

NUOVA VITA AL CIBO SCARTATO O SCADUTO

La frutta e la verdura scartata viene raccolta, analizzata e costantemente monitorata lungo tutto il suo tragitto fino all'arrivo agli allevamenti che partecipano all'iniziativa. Qui viene miscelata alla paglia e, dopo nuovi controlli, data da mangiare agli animali.

Questo pieghevole è riservato agli esercenti del mercato Vascone di Messina

Gli studi svolti ci dicono che il mangime prodotto in questo modo contiene un valore più elevato di nutrienti rispetto al normale pasto d'allevamento. Questo significa che l'animale mangia meglio e potrà restituirci latte e carne di qualità superiore da destinare alle nostre tavole.

www.savesort.com www.facebook.com/savesort

NUOVA VITA AL CIBO SCARTATO O SCADUTO

Come può una banana scartata renderci la vita migliore? raccolta degli scarti ortofrutticoli al mercato ‘Vascone’

Se partecipi al progetto SAVE puoi...

1

L’unica cosa che devi fare.

2

Deposita gli scarti di ortofrutta nella cassetta che ti è stata consegnata. Favorire la produzione di alimenti per animali con un più alto valore di nutrienti per ottenere latte e carne di qualità migliore.

Saro Rossi Tanino Verdi Ciccio Bianchi

Rendere il Vascone un mercato famoso in tutta Italia per essere stato il primo a partecipare attivamente al progetto SAVE. Diminuire il conferimento in discarica e quindi ottenere una riduzione sulla tassa dei rifiuti.

Gli addetti SAVE ritirano la tua cassetta e verificano nominativo e contenuto.

È molto importante non depositare nella cassetta altro materiale come plastica, vetro, sigarette, laccetti, scarti animali o rifiuti in generale...

3

ok ok no

I tuoi scarti vengono portati in allevamento e miscelati con la paglia per ottenere un ottimo mangime per gli animali.

Un commerciante riceve il materiale informativo

Ecco come funziona Qui si conclude il tuo impegno. Semplice ma di fondamentale importanza perché è il primo passo che ci consente di avviare tutto il processo.

Per questo è necessario consegnare SOLO scarti di ortofrutta.


Sono state messe a punto e testate due tecniche per la conservazione degli scarti dell’ortofrutta: l’insilamento e l’essiccazione. I test effettuati sulle tecniche di conservazione hanno permesso di indicare una strada alternativa allo smaltimento di prodotti ancora recuperabili e potenzialmente utilizzabili in alimentazione animale, dimostrando che tali scarti possono rappresentare materie prime ad uso zootecnico sia in forma singola che in mix fra di loro, utilizzando diverse tecniche di conservazione quali insilamento ed essiccazione nel rispetto delle Normative in materia di sicurezza alimentare e benessere animale. L’insilato di ortofrutta (Foto 3), dopo preliminari prove in laboratorio, è stato testato in campo con test di alimentazione su bovini in ingrasso (Foto 4) e valutazione delle performance in vitam, postmortem e qualità della carne.

Foto 3. Processo di produzione dell’insilato di ortofrutta

Sulla base della composizione nutrizionale analitica che i prodotti avevano mostrato nella fase di caratterizzazione, è stata formulata un’apposita razione costituita da materie prime normalmente utilizzate dall’azienda scelta per valutare l’appetibilità del prodotto secondo il Reg. (UE) 68/2013. Ai fini di una migliore gestione e conservazione del prodotto si è resa necessaria l’individuazione di processi tecnologici volti ad aumentarne la conservabilità nel tempo dei prodotti ortofrutticoli considerati a fine vita commerciale per l’alimentazione umana.

F oto 4. Test di alimentazione di bovini in ingrasso con insilato


L’insilamento è una tecnica di conservazione dei foraggi che si realizza per processi di acidificazione della massa vegetale a opera di microrganismi anaerobi allo scopo d’impedire a microrganismi alteranti e potenzialmente tossici di proliferare all’interno della massa vegetale provocandone il consumo (perdita di valore nutritivo) e lo sviluppo di sostanze insalubri.

Foto 5. Essiccato di ortofrutta prodotto sperimentalmente presso l’Unità di Produzioni Animali del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Messina

I risultati ottenuti hanno permesso di dimostrare come gli scarti ortofrutticoli insilati abbiano una stabilità nel tempo come altri prodotti vegetali insilati, riuscendo fino a 200 giorni a mantenere inalterata la loro qualità nutrizionale microbiologica e parassitologica ed essere impiegati nelle razioni di animali da carne. L’Università degli Studi di Messina e il Consorzio di Ricerca Filiera Carni hanno contribuito a dare soluzioni ai produttori per la realizzazione del processo di insilamento riuscendo ad aumentare la shelf life di prodotti ortofrutticoli a fine vita commerciale e quindi a standardizzare per una reale utilizzazione secondo il Reg. 178/2002 che pone come obbiettivo principale il conseguimento di un elevato livello di protezione della vita e della salute umana. L’utilizzo di tali prodotti ortofrutticoli insilati rappresenterebbe sicuramente un vantaggio economico per diverse realtà allevatoriali in forte difficoltà in periodi come quelli attuali in cui l’aumento delle materie prime, dei carburanti e quindi dei trasporti rappresentano un tassello pesante sull’economia. L’essiccamento è sicuramente il trattamento di conservazione di elezione, ma per nuove matrici alimentari quali gli scarti ortofrutticoli è in atto la valutazione dei costi che tale processo comporta (Foto 5).


Attraverso numerose prove è stata determinata la migliore combinazione tempo-temperatura per l’ottenimento di un prodotto utilizzabile in alimentazione animale e successiva produzione di mangimi integrati con tali prodotti destinati all’alimentazione di bovini in ingrasso, vacche da latte e suini in ingrasso. Durante le prove in campo sono state valutate sia le performance produttive degli animali che la qualità della carne. Dalle analisi effettuate in laboratorio e dalle prove condotte in campo, si può affermare che i prodotti ortofrutticoli essiccati si possono impiegare in alimentazione animale con risultati soddisfacenti come evidenziato dagli incrementi che i suini in fase di ingrasso hanno fatto registrare rispetto al gruppo di controllo (Tabella 1). gruppo

peso vivo iniziale

peso vivo finale

IMPG (kg)

controllo

87,47

115,05

0,567

trattato

86,29

119,88

0,678

Tabella 1. Incrementi del peso vivo in suini alimentati con mangime integrato con essiccato di ortofrutta

Sono inoltre stati valutati diversi parametri nutrizionali chimici e fisici nonché microbiologici su campioni di carne di suini al fine di valutarne la qualità (Foto 6).

Foto 6. Valutazione della qualità della carne tramite analisi colorimetrica


Lavoro svolto nell’ambito del progetto SAVE e presentato presso il Food Tech Congress a Novi Sad (Serbia) 28-30/10/2014


via San Filippo Bianchi 9 98122 Messina Telefono 090 770306 www.gtsconsulting.it info@gtsconsulting.it


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