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giugno 2006

SEGRETI ORVIETANI di pagina 36 -39

L’arcano dei segni zodiacali è intrappolato nella preziosa rete del centrotavola rotondo, creato ad arte con la lavorazione del merletto d’orvieto

stella 8 Spiegazioni e schemi per realizzare i lavori pubblicati su Ricamo Italiano n°20 Un aiuto in più Per le lettrici che avessero difficolta’ possono chiamare in redazione ai numeri: 030/9771138 oppure 030/9719319 Vi daremo le soluzioni volta per volta personalizzata; oppure inviando una mail dal nostro sito: www.ricamoitalianonline.it


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Vi diamo alcuni elementi base per iniziare a creare un lavoro personalizzato. il centro e’ strutturato sulla tecnica del pizzo orvieto con il filato di cotone sottilissimo n°50, impiegando l’uncinetto 0,60 e il cordonetto n°8, ideale per dare sostegno. Iniziamo in queste pagine a svelarvi alcuni segreti

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Lavori pizzo d’Orvieto Di pagina 36

Difficile Occorrente Cotone n.50, uncinetto 0.60, cordonetto n.8

Punti Impiegati Catenella, maglia bassa, maglia alta.

Esecuzione Fare il disegno su carta e riportarlo su una tela di cotone. I vari elementi che compongono il lavoro sono il buchino,l’ornato(fiori ..ecc.) , il fondo, tondini,puntina, acinini. Il fondo può essere girato,a catenelle a stanghe e a tulle tra gli esagoni. Ornato:le parti piene cioè l’ornato sono giri di andata e di ritorno di maglia bassa, il cordone da grossezza e sostegno ai contorni e nelle curve tirarlo leggermente per adattarlo all’inclinazione dei disegni, mentre si lavora confrontare sempre le misure sul disegno, il lavoro richiede fantasia e capacità di adeguarsi al modello per cui diventa quasi impossibile spiegare ogni passaggio, seguire il disegno soprattutto per quello che riguarda l’andamento sinuoso della direzione del lavoro. Fondo Girato: lo spazio rimasto vuoto tra i motivi e il bordo di finizione viene colmato da una rete ad uncinetto fatta andando e tornando che si unirà ai motivi con una maglia bassa ogni volta che vi si giunge vicino la rete è lavorata a giri irregolari di maglie basse e maglie alte con 2 o 3 maglie volanti eseguite girando continuamente il lavoro. Buchino:1° giro: Avviare una catenella di maglie volanti per

il perimetro del disegno. 2° giro: una maglia alta nella prima catenella,* 1 m. volante saltare 1 cat. di base ,una maglia alta nella cat.*. Riprendere da * a *. Tondino: avviare 6 catenelle e chiuderle in cerchio con una maglia bassissima. 1° giro: nel cerchio fare 3 catenelle 1m.b. per sei volte si formano così 6 archetti. 2° giro: in ogni archetto fare 3 catenelle 1m.b. 3 cat. 1m.b. Poi si passa all’archetto successivo. 3° giro: si continuano a fare 3 catenelle e una maglia bassa nell’archetto doppio in maniera che si delimitano in 6 raggi dell’esagono. Si prosegue così fino al sesto giro poi si eseguono 2 giri con tutti archetti(senza aumenti) e si chiude. Puntina: *3 catenelle saltare un buchino,nel buchino seguente fare 5 m.alte doppie (con pippiolini di tre catenelle)3 catenelle saltare un buchino 1 m.bassa ripetere da*. Acini: con il cordone di sostegno formare un anello con le

estremità sovrapposte e rivolte all’esterno. Con il cotone avviare 16m.b. Sulle estremità sovrapposte, tirare il cordone in modo che la prima ed ultima maglia combacino. Nel giro seguente lavorare 1m.b. su ogni m.b. del giro precedente trasportando sempre il cordone di guida, fermarlo lavorare 2m.b. e tagliare il filo. Minestrine: 1° giro: 10 catenelle chiuse in cerchio con una m.bassa. 2°giro: 4 catenelle(sostituiscono la prima m.alta doppia)eseguire poi 20 m.alte doppie chiudere con una maglia bassissima. 3°giro: 1 m.bassa 2 catenelle ripetere per venti volte chiudere e tagliare il filo 2

Sotto e nelle pagine seguenti, a dimensioni reali,i disegni dei motivi ricamati a pizzo Orvieto nella striscia rettangolare di pagina 41

dimensioni reali


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Scuola punti“pizzo Orvieto” Alla riscoperta del prezioso merletto, oggi di gran moda grazie all’interesse di progettisti, designer e delle numerose Scuole rivolte al settore della moda e del costume scenico. Meno difficile di quanto pensiate, l’antica tecnica è incentrata sulle classiche lavorazioni, di cui vi regaliamo alcune immagini e spiegazioni, che potrete assemblare per ottenere l’opera suggerita nel disegno a sinistra.

Sopra le foto dei centri a pizzo Orvieto di cui trovate i disegni nelle pagine seguenti, unendo lungo il tratteggio dove mostrano le frecce, otterrete i disegni interi. A fianco le spiegazioni della tecnica del pizzo Orvieto mostrano come realizzare gli ornamenti che compongono questi splendidi centri.

Insegnanti, appassionate e artigiane insegnano le tecniche base del merletto di Orvieto, Dall’alto, “buchino”, “puntina”,“tondino”, “fiorellino”, “acini” “minestrine”, e “foglia”. Terminato il lavoro e tolta l’imbastitura, è il momento di stirare il merletto. Come? Basta inumidire con amido diluito in acqua calda, stirare il pizzo coprendolo con un panno di cotone ed infine “pigiare” dal rovescio sui motivi con appositi ferretti per dare rilievo.

Il merletto di Orvieto nasce attorno all’inizio del Novecento, richiamando lontanamente la trina d’Irlanda ma acquistando fin da subito le caratteristiche tipicamente orvietane, grazie ai motivi delle foglie di edera, acanto, vite, fiori, figure ed animali, tratti dai bassorilievi trecenteschi del Duomo di Orvieto. A lato, vi presentiamo le classiche lavorazioni che, unite fra loro, compongono le straordinarie opere: buchino,ornato, fondo, tondini, puntina, minestrine e acinini. Il fondo può essere girato, a catenelle, a stanghe e a tulle tra gli esagoni, come suggeriscono le insegnanti di Orvieto, autrici delle creazioni fotografate nel servizio.Terminata l’opera, si procede alla stiratura con dei particolari ferretti appoggiati sul merletto.


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Pronto ricamo Casa Editrice Edizioni Dessein s.r.l. Pubblicazione mensile Direttore responsabile Elio Michelotti

Direzione,Redazione,Amministrazione 25020 Dello Brescia Via Don Guindani 47/D Telefono e fax : 030 97.19.319 E-mail: info@edizionidessein.it

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