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Associazione nazionale Donne in Campo - Cia Donne in Campo - Cia è l’associazione italiana di imprenditrici e donne dell’agricoltura, riconosciuta nel territorio italiano, presso le istituzioni nazionali, europee ed internazionali e apprezzata dai cittadini che conoscono i mercati agricoli con le loro eccellenze del gusto e le tante altre iniziative innovative. L’associazione, nata nel 1999, è componente della Confederazione Italiana Agricoltori ed è presente nel territorio italiano con gruppi attivi di imprenditrici. Le donne ci appaiono come colonna portante del tessuto sociale nelle aree rurali, riescono a diversificare le economie e a tutelare il paesaggio. Hanno cura del proprio territorio, cura della propria azienda, e viceversa, perché è attraverso l’armonia che si trasmette l’etica del proprio lavoro ed è con il proprio impegno politico e sociale che si contribuisce al benessere dei luoghi. L’intimo e innato desiderio di poter cambiare il sistema in cui si opera è il motore che spinge le imprenditrici agricole a produrre economie attraverso un’agricoltura che fa leva su produzioni locali in armonia con le condizioni ambientali. Anche per questo le donne possono essere considerate nella quasi totalità dei casi CUSTODI DELLA BIODIVERSITÀ. L’Associazione Donne in Campo è un catalizzatore di idee ed una fucina di esperienze, come un luogo dove poter far crescere tutti per il bene di tutti per determinare il proprio futuro. L’agricoltura che vogliamo è quella che parla di qualità del cibo, di diversità alimentare, di equilibri naturali, di ecosistemi, di economie locali sostenibili e multifunzionali. Tutti questi temi e problemi li affrontiamo ogni giorno, cercando di comporre con il lavoro nelle aziende e sul territorio un puzzle di azioni positive che parlino a tutti. Gea Turco Presidente Donne in Campo Sicilia g.turco@cia.it – donneincampo.sicilia@cia.it
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Viaggi in campo 2019 delle Donne in Campo Sicilia La campagna può essere fonte di grande ispirazione e inattesi prodigi. Passare una giornata in fattoria può consolidare concetti semplici della vita agricola offuscati da tempo, ma anche far scoprire le tecniche più complesse della moderna agricoltura. Nozioni che dovrebbero costituire il nostro patrimonio culturale di base spesso oggi costituiscono motivo di sorpresa. Attraverso convegni, visite aziendali e attività laboratoriali e attività ludiche per i più piccoli vogliamo cominciare una nuova stagione di aggiornamento continuo. Ecco le nostre proposte, alle quali seguiranno informazioni dettagliate sugli eventi: CONVEGNO E VISITA DIDATTICA “La multifunzionalità del territorio e la valorizzazione delle imprese” MARZO – AGRITURISMO BERGI - CASTELBUONO (PA) GIORNATA IN FATTORIA “A passo d’Asino, un mondo bio di salute e benessere” MAGGIO - AZIENDA AGRICOLA ARENA GIUSEPPE – RAMACCA (CT) CONVEGNO E VISITA DIDATTICA “Lo zafferano, coltivazione e trasformazione” GIUGNO – AZIENDA AGRICOLA CASEARI DI VENTI – CALASCIBETTA (EN)
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Ricette della terra Natale 2018 delle Donne in Campo Sicilia “Il piacere di mangiare insieme per le feste”
I lauti pasti per le feste che si susseguono da decenni nelle famiglie siciliane credo facciano parte del patrimonio genetico delle nostre comunità. Tradizioni culinarie, ambienti accoglienti e stimoli emotivi influenzano per tutta la vita le scelte alimentari e la percezione dei gusti di chi pratica con costanza e senza riluttanza i magnificenti banchetti siciliani. La preparazione della casa e dei menu è frenetica, stancante e inclemente, ma gli odori, i sapori e il piacere di mangiare tutti assieme rendono dolce la grande mole di lavoro. La scelta del menu, così come quella degli ingredienti da utilizzare è frutto della memoria esercitata in cucina. “Parla come mangi” si dice, e a noi piace mangiare bene, con gusto e (di)qualità! La “memoria attiva” delle tradizioni in cucina diventa effettiva al momento dell’acquisto degli ingredienti, che come un puzzle compongono i nostri piatti. La caccia al tesoro dei prodotti locali, di rado pubblicizzati, è come un gioco che dura tutto l’anno: una ricerca certosina di storie, di luoghi, di persone che curano la terra e i suoi doni. Le Donne in Campo siciliane hanno il piacere di condividere la cultura delle proprie tradizioni culinarie, le ricette che leggerete di seguito sono dono di saperi, sapori e rituali connessi alla preparazione del cibo. Buona lettura, buon appetito e buone feste. Gea Turco
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Primi e secondi piatti
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Timballo di maccheroni in crosta
I N G RE D I E N T I PER 10 PERSONE
Pasta frolla 600 gr Carne di vitello macinata 600 gr Carne di maiale macinata 300 gr Carne di pollo macinata 100 gr Prosciutto cotto 100 gr Fegatini di pollo 100 gr Salsiccia 100 gr Funghi freschi o surgelati 100 gr Piselli 150 gr Maccheroni 500 gr 3 uova sode 1 lt di salsa 1 albume d’uovo Mollica di pane grattugiata 50 gr Parmigiano grattugiato 400 gr
P RE PA RA Z I O NE Preparate delle polpettine piccolissime con 300 gr. di macinato di vitello e 100 gr. di parmigiano e 50 gr. di mollica di pane e un pizzico di sale. Friggetele in abbondante olio e tenetele da parte. Soffriggete tutta la carne rimasta (salsiccia, vitello, maiale, prosciutto e fegatini) in un tegame ed aggiungete 1 litro di salsa di pomodoro e 200 gr di acqua, fate cuocere per un’oretta e poi insaporite con il sale ed un pizzico di chiodi di garofano. Soffriggete i funghi in un po' d’olio e aggiungete i piselli. Nel frattempo, lessate i maccheroni (anticipandone la cottura di almeno 3 minuti) e conditeli subito con 250 gr di parmigiano, i funghi ed i piselli (avendo cura di aggiungervi anche l’olio in cui li avete soffritti). Aggiungete 3⁄4 del sugo di carne mista e rimestate per ben amalgamare. Imburrate una tortiera da 30/33 cm di diametro e ricoprite il fondo e i bordi con un terzo della pasta frolla che avrete steso sottile avendo cura di lasciare che la pasta sporga un po' dai bordi in modo da agevolare la chiusura con l'altro disco di pasta. Disponetevi sopra metà dei maccheroni e spargete le uova sode tagliate a pezzettini, le polpettine di carne il parmigiano ed il sugo rimasti. Coprite con il resto dei maccheroni a cui darete una forma di montagnetta e coprite con il disco di pasta sfoglia. Decorate a vostro piacere avendo cura di spennellare con un albume d’uovo la superficie per renderla dorata e di lasciare un buchetto al centro della pasta (che potrete realizzare anche con un sedano di pasta secca). Fate cuocere per circa 45 minuti nel forno a 180° e prima di servire lasciarlo riposare per almeno 10/15 minuti.
Francesca, Alessandra e Giacinto Piccolo Azienda Agrituristica Piccolo – Ficarra - (ME)
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Pasta con sarde
P RE PA RA Z I O NE Cuocete il riso in acqua salata non troppo abbondante, tre volte la quantità del riso (a piacere con aggiunta di brodo granulare vegetale). A cottura ultimata l’acqua dovrebbe essere stata assorbita dal riso, scolare l’eccesso, ma mantenere morbido il riso per l’impasto. Quindi mantecare con il burro, le uova battute leggermente salate e il parmigiano. Rimettete sul fuoco per pochissimo tempo per far amalgamare meglio gli ingredienti. Versate il riso su piatti da portata per facilitarne il raffreddamento. Quando il composto si sarà intiepidito su un tagliere formare dei cordoncini di riso, divideteli in piccole parti e arrotolate le porzioncine così da creare (‘ncumare) delle palline della grandezza di una bella nocciola. Passatele nella farina, spolveratene l’eccesso e sistematele in un vassoio prima di procedere alla frittura. Friggete le ganeffe in abbondante olio evo finché saranno ben dorate. Nel frattempo, avrete già preparato almeno 4 litri brodo preferibilmente di carne mista, manzo, pollo, maiale magro (a piacere qualche osso si manzo). Con la tavola imbandita, distribuire le ganeffe nei piatti fondi e annegatele nel brodo bollente filtrato solo al momento dell’inizio del pasto. Una spolverata di parmigiano renderà più gustoso il già ricco piatto. 0° e prima di servire lasciarlo riposare per almeno 10/15 minuti.
I NG RE D I E N T I PER 6 PERSONE
Bucatini 700 gr Uva passa e pinoli 50 gr Sarde 1000 gr 1 bustina di zafferano in polvere Finocchietto selvatico 500 gr 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva 1 cipolla dorata grande Sale fino q.b. 4 acciughe sott’olio Pepe nero q.b. Per la mollica atturrata (pangrattato tostato) 60 gr pangrattato 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
Contributo di: Cettina Scozzari e Laura Bargione Azienda Agricola Multifunzionale Mariscò - Monrerale - (PA)
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Busiate ai frutti di mare aromatizzate con Grillo Palatium
I N G RE D I E N T I Vongole 500 gr Scampi 300 gr Olio Extravergine d’oliva q.b. Aglio 1 spicchio Vino bianco Grillo Palatium 1 bicchierino Pomodorini 5 Prezzemolo q.b. Origano q.b. Sale q.b. Pasta 180 gr
P RE PA RA Z I O NE Mettete a bagno le vongole con acqua e sale grosso per qualche ora poi sciacquatele 2 o 3 volte. Lavate gli scampi, alcuni lasciateli interi e gli altri sgusciateli e togliete loro la testa ma senza buttarla via. Mettete le vongole sul fuoco in una padella con il coperchio fino a che non siano aperte, toglietele dalla padella e mettetele da parte. Filtrate con un colino a maglie stette il liquido dell’apertura delle vongole e mettetelo da parte. Nella stessa padella rosolate l’olio con l’aglio, aggiungete gli scampi sia interi che sgusciati e anche le teste e le vongole, rosolate un pochino schiacciando le teste degli scampi affinché rilascino tutto il loro sapore, aggiungete il vino bianco Grillo Palatium e lasciatelo evaporare. Quando il vino sarà evaporato, togliete le teste degli scampi, aggiungete i pomodorini tagliati a pezzi, il sale (poco) e l’origano e lasciate cuocere per una decina di minuti. Se avete necessità di aggiungere dell’acqua potete utilizzare quella delle vongole. Cuocete le busiate in abbondante acqua salata, scolatele al dente e versatele nella padella con le vongole e gli scampi, aggiungete un po’ dell’acqua delle vongole che avevamo messo da parte e mescolate bene, quando l’acqua sarà quasi asciugata, aggiungete il prezzemolo tritato e ancora un filo di olio, mescolate e servite. 0° e prima di servire lasciarlo riposare per almeno 10/15 minuti.
Contributo di: Azienda Agricola Tenute Dei Paladini Marsala - (TP)
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Ganeffe
(ricetta ennese)
P RE PA RA Z I O NE Cuocete il riso in acqua salata non troppo abbondante, tre volte la quantità del riso (a piacere con aggiunta di brodo granulare vegetale). A cottura ultimata l’acqua dovrebbe essere stata assorbita dal riso, scolare l’eccesso, ma mantenere morbido il riso per l’impasto. Quindi mantecare con il burro, le uova battute leggermente salate e il parmigiano. Rimettete sul fuoco per pochissimo tempo per far amalgamare meglio gli ingredienti. Versate il riso su piatti da portata per facilitarne il raffreddamento. Quando il composto si sarà intiepidito su un tagliere formare dei cordoncini di riso, divideteli in piccole parti e arrotolate le porzioncine così da creare (‘ncumare) delle palline della grandezza di una bella nocciola. Passatele nella farina, spolveratene l’eccesso e sistematele in un vassoio prima di procedere alla frittura. Friggete le ganeffe in abbondante olio evo finché saranno ben dorate. Nel frattempo, avrete già preparato almeno 4 litri brodo preferibilmente di carne mista, manzo, pollo, maiale magro (a piacere qualche osso si manzo). Con la tavola imbandita, distribuire le ganeffe nei piatti fondi e annegatele nel brodo bollente filtrato solo al momento dell’inizio del pasto. Una spolverata di parmigiano renderà più gustoso il già ricco piatto.
I NG RE D I E N TI PER 8/10 PERSONE
Riso per tutte le ricette o ribe 1 kg 3 uova Burro 100 gr Parmigiano 4 pistilli di zafferano
0° e prima di servire lasciarlo riposare per almeno 10/15 minuti.
Contributo di: Delizia Amaradio e Gea Turco Azienda Agricola Sorelle Turco - (EN)
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Rollatina di capretto aggrassato
I N G RE D I E N TI 1 coscia di capretto disossata 1 mazzetto piccolo di rosmarino e salvia 1 mazzo di “qualazzi” già saltati in padella e raffreddati di provola delle madonie a fette 200 gr di patate tagliate a mezza luna 300 gr 2 cipolle taglate a julienne sale pepe Olio extra vergine di oliva 1L di brodo vegetale
P RE PA RA Z I O NE Stendere la coscia in un piano e dopo aver aggiunto sale e pepe batterla leggermente con il batticarne. Aggiungere il rosmarino e la salvia tritate finemente e infine la verdura e la provola. Arrotolare la carne facendo in modo che la provola rimanga tutta all’interno e chiuderla bene avvolgendola con lo spago. In un tegame largo mettere un po’ di olio d’oliva e la cipolla tritata e soffriggere per qualche minuto a fuoco moderato, quindi aggiungere la carne e continuare a soffriggere facendo attenzione a non bruciarla, quando il capretto sarà leggermente colorito aggiungere il vino bianco alzando la fiamma per sfumarlo. Salare e pepare ed aggiungere il brodo fino a coprire la carne. Aggiungere un terzo delle patate ed a fuoco moderato con il coperchio lasciare cuocere per circa mezz’ora, rimescolando di tanto in tanto aggiungendo acqua tiepida se necessario. Nel frattempo, in una padella a parte, friggere con olio di semi la rimanente parte delle patate. Allo scadere della mezz’ora schiacciare le patate all’interno del tegame con una forchetta e quindi aggiungere le altre patate fritte e far cuocere per un’altra mezz’ora. Il capretto deve risultare, a fine cottura, morbido ed il condimento denso e consistente. 0° e prima di servire lasciarlo riposare per almeno 10/15 minuti.
Contributo dell’agrichef Antonella Di Garbo Agriturismo Bergi - Castelbuono - (PA)
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Dolci
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Dolce di nocciole P RE PA RA Z I O NE Tritate grossolanamente 1 kg di nocciole tostate e con 400 gr di zucchero di canna. Mettere in una bull e inserire 5 uova con 80 gr. di farina di maiorca di grani antichi oppure amido di mais. Amalgamare bene e lavorare in maniera tale che l’impasto risultati un panetto. Quindi formare delle sfere irregolari e infornare a 180 gradi con forno statico per 15 minuti.
I N G RE D I E N T I Nocciole tostate 1 kg Zucchero di canna 400 gr 5 uova Farina di maiorca di grani antichi oppure amido di mais 80 gr Contributo di: Carla Conti Cutugno Società Agricola Conti Cutugno – Tortorici - (ME)
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Tiramisù al pistacchio
I N G RE D I E N T I
P RE PA RA Z I O NE Cuocete il riso in acqua salata non troppo abbondante, tre volte la quantità del riso (a piacere con aggiunta di brodo granulare vegetale). A cottura ultimata l’acqua dovrebbe essere stata assorbita dal riso, scolare l’eccesso, ma mantenere morbido il riso per l’impasto. Quindi mantecare con il burro, le uova battute leggermente salate e il parmigiano. Rimettete sul fuoco per pochissimo tempo per far amalgamare meglio gli ingredienti. Versate il riso su piatti da portata per facilitarne il raffreddamento. Quando il composto si sarà intiepidito su un tagliere formare dei cordoncini di riso, divideteli in piccole parti e arrotolate le porzioncine così da creare (‘ncumare) delle palline della grandezza di una bella nocciola. Passatele nella farina, spolveratene l’eccesso e sistematele in un vassoio prima di procedere alla frittura. Friggete le ganeffe in abbondante olio evo finché saranno ben dorate. Nel frattempo, avrete già preparato almeno 4 litri brodo preferibilmente di carne mista, manzo, pollo, maiale magro (a piacere qualche osso si manzo). Con la tavola imbandita, distribuire le ganeffe nei piatti fondi e annegatele nel brodo bollente filtrato solo al momento dell’inizio del pasto. Una spolverata di parmigiano renderà più gustoso il già ricco piatto. 0° e prima di servire lasciarlo riposare per almeno 10/15 minuti.
Pandoro di 400 gr 4 uova Mascarpone 500gr Zucchero 180 g Granella di pistacchio 100 gr Cioccolato bianco 100 gr Crema di pistacchio 50 gr 1 Bicchiere di latte
Contributo di: Valeria Grimaldi Azienda Agricola Grimaldi - Adrano - (CT)
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Cosi Chini (dolci ripieni tipici Castelbuonesi)
P RE PA RA Z I O NE Impastare con le mani la farina, il lievito, lo zucchero e le uova. Aggiungere lo strutto leggermente ammorbidito con le mani e in seguito il latte a poco a poco, fino ad ottenere la consistenza di una pasta piuttosto elastica, non troppo dura né troppo appiccicosa. Una volta amalgamati tutti gli ingredienti, fare riposare la pasta almeno per un’ora. Nel frattempo, mescolare tutti gli ingredienti per il ripieno in una ciotola e stendere la pasta dello spessore di circa 1⁄2 cm. Ricavare con l’aiuto degli appositi stampi (a forma di fiore o rotondi) per ciascun dolce due “dischi”. Riempire metà dei dischi con il composto e ricoprirli con la seconda sfoglia sigillando i due lembi bagnandoli con poca acqua. Infornare a 200 gradi, per mezz’ora circa. Farli raffreddare e infine servire spolverandoli con lo zucchero a velo.
I N G RE D I E N T I Per la frolla: Farina Maiorca o farina 00 1 kg Zucchero 400 gr 4 Uova Strutto 200 gr Latte 100 gr Lievito per dolci 16 gr Per il ripieno: Mandorle tritate 350 gr Miele di Zagara 200 gr zuccata 250 gr Cioccolato a scaglie 100 gr 1 limone grattugiato Cannella
Contributo dell’agrichef Antonella Di Garbo Agriturismo Bergi - Castelbuono - (PA)
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Pizziddati P RE PA RA Z I O NE
I N G RE D I E N T I Ripieno: Marmellata di fichi di Sicilia 500 gr Uvetta sultanina (uvetta passa) 150 gr Mandorle leggermente tostate e macinate 150 gr 1 Arancia di Sicilia Cannella q.b
Ripieno: versare la marmellata di fichi in un pentolino, incorporare l’uvetta sultanina, precedentemente sbollentata ed asciugata, e la mandorla. Profumare il tutto con una spolverata di cannella e la scorza di arancia grattugiata. Portare il tutto ad ebollizione e poi lasciare riposare e raffreddare. Pastafrolla: in un contenitore capiente versare la farina, lo zucchero, la bustina di lievito e lo strutto a temperatura ambiente. Mescolare il tutto fino a quando lo strutto non sia sbriciolato finemente ed il composto diventato omogeneo. Unire le uova ed il latte a piccole dosi fin quando l’impasto sia ben amalgamato, lavorarlo qualche minuto fino ad ottenere la consistenza di un morbido panetto. Tagliarlo in 2/3 porzioni, disporlo su una spianatoia e lavorarlo con il mattarello fino a realizzare delle sfoglie di 1 cm circa. Tagliare le sfoglie con le formine. Disporre l’impasto di marmellata al centro di ogni formina di pastafrolla. Con gli avanzi delle sfoglie precedentemente tagliate, realizzare un’altra sfoglia lavorando con il mattarello più finemente e tagliandola a striscioline decorative da disporre a copertura delle formine di pastafrolla con marmellata. Infornare in forno precedentemente scaldato a 180° c per 20/30 minuti, controllando la doratura del dolcetto. Sfornare, far raffreddare e cospargere con zucchero a velo.sare per almeno 10/15 minuti.
Pasta frolla: Farina “00” 1kg Zucchero 300 gr Strutto 300 gr 4 Uova medie 1 Bustina lievito Pane degli Angeli Latte q.b
Contributo di: Nicoletta Rizzo Nicosia - (EN)
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Canditi agli agrumi P RE PA RA Z I O NE Tagliare gli agrumi (limoni, cedri, arance) in due o quattro parti, togliere la polpa e porre la buccia in immersione con acqua abbondante leggermente salata. Cambiare l’acqua più volte al giorno per un minimo di 3 giorni. Riporre le bucce in una pentola con acqua e far bollire per circa 20 minuti. A raffreddamento avvenuto sgocciolare completamente le bucce e tagliarle a striscioline. Pesare le bucce e preparare uno sciroppo di zucchero, dello stesso peso delle bucce, con aggiunta di soli due bicchieri di acqua e due cucchiai di miele. Portare lo sciroppo ad ebollizione e aggiungere le bucce perArance una durata 4 di circa 5-10 minuti. Far raffreddare e riposare per 24 ore. Ripetere più volte fino al Mandorle pelate tale 200operazione gr consumo Capperi parziale dello sciroppo (2-3 volte). Passare le bucce 50 gr nello zucchero e fared’asciugare Olio semolato extravergine oliva 50 clper diversi giorni. Oppure, quando dopo qualche giorno saranno già asciutte, Un mazzetto di basilico procedere con una farcitura di cioccolato caldo, quindi lasciate raffreddare.
I N G RE D I E N T I Agrumi non trattati e dalla buccia spessa 1 kg Zucchero 600 g Acqua q.b.
Contributo di Donatella Vanadia Azienda Agricola Vanadia - Vizzini - (CT)
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Pesto di agrumi
P RE PA RA Z I O NE Frullare per due minuti n°4 arance sbucciate prive semi, 200 gr di mandorle pelate, 50 gr di capperi sotto sale dissalati, 50 cl di olio extravergine d’oliva; un mazzetto di basilico. Questa salsa può essere usata come base per condire couscous, insalate e/o paste, fredde e calde. In alternativa o per variare, le arance possono essere sostituite con dei limoni. Un’ottima alternativa, per condire un semplice riso basmati lessato, prevede l’utilizzo di pomodori secchi (precedentemente rinvenuti in acqua calda), capperi dissalati, origano, menta e olio extravergine.are per almeno 10/15 minuti.
I NG RE D I E N T I PER 4 PERSONE
Arance 4 Mandorle pelate 200 gr Capperi 50 gr Olio extravergine d’oliva 50 cl Un mazzetto di basilico
Contributo di Gabriella Ginepro Vivai Costanzo - Furnari - (ME)
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Associazione nazionale “La Spesa in Campagna” Una buona abitudine L’associazione nazionale “la spesa in campagna”, nata su iniziativa della CIA-agricoltori italiani, opera per valorizzare i territori, la filiera corta e la qualità dei prodotti agricoli. Il progetto”la spesa in campagna” intende: • • • •
favorire relazioni dirette tra agricoltori e consumatori; far conoscere la storia di prodotti di qualità, le persone che li hanno realizzati, i campi da cui provengono; (far ammirare) valorizzare i territori (ed i paesaggi) di origine dei prodotti; garantire prezzi equi correlati solo ai processi produttivi, e non ai passaggi intermedi della filiera.
Le aziende che aderiscono al circuito “la spesa in campagna” rispettano regole precise che prevedono tra l’altro la disponibilità a sottoporsi a verifiche, che, secondo i principi del controllo partecipato, sono aperte anche ai rappresentanti delle associazioni dei consumatori. Info La Spesa in Campagna Sicilia: Valeria Grimaldi valeriagrimaldi.v@libero.it Quando il consumatore decide di fare “la Spesa in Campagna” ha dato ascolto alla propria coscienza. Se è semplice prelevare un prodotto da uno scaffale di un supermercato, può non essere altrettanto immediato andare un giorno specifico della settimana a cercare prodotti in un mercato contadino o acquistarli direttamente dall’azienda agricola. Queste scelte danno il metro di misura del mondo che vogliamo costruire: è anche attraverso la spesa di ogni giorno che influenziamo le scelte politiche di indirizzo delle economie locali e non solo. Fare la spesa in campagna significa acquisire informazioni dalla viva voce degli agricoltori, dalle storie raccontate da chi quel cibo lo ha fatto nascere e crescere, lo ha raccolto e trasformato per prepararlo alla vendita. La fatica di un agricoltore è ricompensata dalla gioia di sapere che il prodotto del proprio lavoro nei campi entrerà nelle famiglie della comunità in cui vive e opera. Gea Turco
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Mercati Contadini “La Spesa di Campagna” in SIcilia Mercati Contadini de “La Spesa di Campagna” in Sicilia: PALERMO: Piazza Cardinale Rampolla (vicino Corso Calatafini alta) – giovedì mattina Via dell'Antilope (quartiere Bonagia) – sabato mattina Piazza Don Bosco – domenica mattina CATANIA: Piazzale Raffaello Sanzio – domenica mattina Piazza Aldo Moro (in area ex Vulcania) – domenica mattina Sant’Agata li Battiati (Piazza Municipio) – domenica mattina ENNA: Villa Farina – sabato mattina
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Associazione Nazionale Turismo Verde Il meglio dell’agriturismo in italia È un’associazione dedicata alla valorizzazione e alla promozione dell’agriturismo e delle molteplici attività connesse al turismo rurale. Rappresenta le aziende aderenti alla Cia -agricoltori italiani. Realizza iniziative e progetti collegati al comparto. Info Turismo Verde Sicilia: Daniela Di Garbo danydigarbo@gmail.com Il turismo nelle zone rurali può essere considerato un’esperienza che tutela concretamente la biodiversità e valorizza la multifunzionalità delle aziende agricole. Nasce dall’incontro tra produttori e consumatori, tra coloro che tutelano il paesaggio e coloro che ne fruiscono. I tanti agriturismi siciliani rappresentano le diverse culture gastronomiche delle comunità locali: formaggi, frutti, pani, legumi, vini, dolci sono gli elementi cardine della storica biodiversità di quest’isola e del sapere tradizionale, intimamente legati alla loro raccolta, produzione e trasformazione. Le aziende che offrono Ospitalità condividono il proprio lavoro e il proprio tempo anche per riceverne uno stimolo a fare sempre meglio e di più. L’orgoglio di essere riusciti a far stare bene gli ospiti è il motore che fa nascere e crescere la volontà di incrementare le attività connesse nell’azienda agricola. Praticare Turismo Verde significa anche da parte dei visitatori dare più attenzione ai territori e alle persone che vi vivono, spesso trascurati dalla comunicazione di massa. In questa terra baciata dal sole (che è l’artefice di tutto), mari, pianure, colline e montagne si rincorrono in paesaggi sempre diversi. Una cornucopia di prodotti della terra si offre agli occhi del Turista attento alla scelta di mete solite, ma anche insolite. Ed ecco svelarsi una Sicilia autentica, fatta di dedizione al proprio lavoro, alla cura della propria casa e all’amore per la propria terra. Sono queste le caratteristiche peculiari di cui il turista può godere dal primo sguardo e fino all’ultimo assaggio. Gea Turco
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Bedda radio ha selezionato per LE DELIZIE DELLA CAMPAGNA IN SICILIA una playlist musicale perfetta per incantare le feste natalizie! Segui il link www.beddaradio.it/beddaradio-for-christmas/, e scarica l’app spotify per ascoltare “Bedda Christmas”
https://open.spotify.com/user/beddaradio
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