Capitolo VI – Accenni Paesaggistici Nell’affrontare gli aspetti che avvicendano l’individuazione del verde decorativo non si può prescindere da conoscenze climatiche e specifiche del settore botanico. In questa sede, oltre che ad accennare a motivi progettuali che determinano la disposizione del verde, si definiscono alcune delle piante più adatte e comuni di questa zona. VI . I – Le piante locali: arrampicanti e arbustive Vista la già diffusa presenza di alberi da ulivo, nonché da fico presenti nell’area, non ho predisposto alberi nuovi da inserire nel paesaggio. L’effetto-ombra e di raffrescamento di questi alberi è peraltro fondamentale per lo svolgimento di attività legate alla propria destinazione d’uso della struttura. Il ciclo annuale di ricambio del fogliame di queste specie inoltre le rendono autopulenti e da fertilizzante naturale per l’humus. L’utilizzo del pergolato, sia sul piano di campagna che da schermo su terrazzi al secondo piano, richiedono un maggiore approfondimento al riguardo della scelta delle piante arrampicanti da predisporre in progetto. La presenza di più specie arrampicanti sul medesimo pergolato possono donare all’utenza fioriture lungo le diverse stagioni, e possono crescere in simbiosi talvolta creando tessiture che generano uno schermo più efficace a schermare il sole estivo, creando spazi suggestivi che sfuggono da un controllo totale dell’uomo sull’ambiente circostante. Nella predisposizione dei quattro pergolati, alcuni dei quali colleganti verticalmente sui diversi livelli della struttura, si è mirato a creare fitti spazi ombra che generassero delle zone fresche che possano raffrescare l’ambiente esterno sfruttando la ventilazione passante che attraversa il cortile, e in alcuni casi contribuire anche alla resistenza termica della parete muraria creando un ulteriore strato isolante. Questa tecnica può essere anche studiata per creare un muro termico, se si lascia uno spazio di 10 cm circa fra parete e arrampicante, che d’estate può creare correnti ventilate a contatto con la superficie muraria sfruttando l’effetto camino. La perdita delle foglie di alcune piante, durante le stagioni invernali, permette alla superficie muaria di ricevere il calore solare durante le stagioni fredde. 119
Fra le piante arrampicanti più indicate per questa zona climatica vi sono la bogambilia, il glicine, l’edera, e la campanula. Per tutte queste piante, per via della loro compatibilità con il clima locale, si può piantare la specie perenne che richiede un minimo sforzo di potatura e dosi limitate humus ricco e umido per una continua e prolungata vita. La Bougainvillea è un genere di piante della famiglia delle Nyctaginaceae, originario delle zone tropicali. Comprende specie arbustive sarmentose, spinose sempreverdi a grande sviluppo (m 8-10) con foglie ovate quasi persistenti di colore verde lucente. L'interesse come piante ornamentali è dato da grappoli di piccoli fiori tubolosi bianchi o giallognoli riuniti a gruppi di tre in un involucro di tre brattee vistosamente colorate di bianco, giallo, arancio, rosa, rosso o viola, che fioriscono per molti mesi l'anno. Una specie di Bugainvillea che può essere coltivata all'aperto in terreno di medio impasto fertile e una buona umidità, posizione soleggiata e riparata dai venti freddi invernali, è la B. glabra varietà Sanderiana pianta molto rustica, di forma raccolta con foglie piccole lucide fiori con brattee rosso-violaceo brillante. Può essere anche coltivata in vaso. Questa pianta può essere utilizzata anche come arbusto. La Wisteria sinensis nota volgarmente come Glicine, originaria della Cina, è una pianta arbustiva rampicante, rustica e vigorosa, con apparato radicale robusto che si espande facilmente, fusti volubili, che raggiungono i 10-20 m di altezza a seconda del sostegno, foglie decidue, composte da 7-13 foglioline ovali-lanceolate e fiori profumati, di colore azzurro-lilla o malva, riuniti in vistosi grappoli pendenti lunghi 20-30 cm. La fioritura avviene a fine inverno-inizio primavera. 120
Il genere Hedera della famiglia delle Apiaceae (già Araliaceae), comprende numerose specie, tra cui la comunissima Edera (Hedera helix) pianta lianiforme rampicante sempreverde, odorosa e velenosa, di altezza variabile da 50 cm a 15 m, comune nei giardini e nei nostri boschi; ha fusti lignificati ramosi, aderisce facilmente al substrato grazie alle radici avventizie aggrappanti, raccolte in tipici fascetti, le foglie sono lungamente picciolate, coriacee, intere di colore verde scuro; mostra evidente eterofillia con foglie palmato-lobate sui rami vegetativi, e ovato-romboidali sui rami fioriferi che portano in settembre o inizio ottobre piccoli fiori verdastri; produce piccole bacche nerastre o giallognole. Le specie coltivate come piante ornamentali sono varietà e ibridi ottenuti dalla Hedera helix a foglie variegate o da Hedera canariensis a foglie più grandi. A questa specie occorre porre particolare attenzione nella potatura onde evitare che si aggrappi allo stucco murale, visto che può provocare l’eventuale distacco e impoverimento dei minerali che compongono la struttura legante dello strato murario. La Campanula è un genere delle Campanulaceae, che comprende circa 250 specie di piante erbacee annuali, biennali e perenni, diffuse in tutto il mondo. Tra le specie annuali e biennali più utilizzate, ricordiamo la C. longystila a fiore blu-lilla cupo di origine caucasica, e la C. isophylla nota volgarmente come Stella d'Italia con grandi fiori bianchi o azzurri numerosissimi, che ricoprono il fogliame verde chiaro, raggiunge i 30 cm e può essere coltivata in vasi pensili per appartamenti o terrazze. Un’altra pianta che può essere utilizzata da arrampicante ma che richiede maggiore cura (principalmente dettata dal consumo di acqua) è la pianta della vite. Essa ha un ciclo biologico della durata di circa 40 anni; per i primi tre anni la pianta non è produttiva, il periodo migliore per la produzione di uva da vino va dal quinto al venticinquesimo anno. Non è comunque raro trovare vigne molto vecchie che forniscono ancora un ottimo prodotto. La vite ha un ciclo vegetativo annuale suddiviso in periodi; ogni periodo prende il nome di "fase fenologica". La specie più nota del genere è Vitis vinifera.
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La Bougainvillae spectabilis offre una coloritura vivace durante molti mesi all’anno
Un pergolato con Wisteria sinensis comunemente denominato Glicine
La Hedera spectabilis, durante il periodo autunnale dopo la fioritura, cresce delle bacche nerastre.
Vitis vinifera
Campanula longystila, presente nelle vicinanze del sito
Le specie arbustive che possono essere utilizzate per arricchire le zone verdi del progetto, soprattutto in corrispondenza dei perimetri esterni che delimitano le strutture dalla zona agricola, sono numerosissime. La scelta piĂš adatta scaturisce principalmente dalla quantitĂ di acqua che queste piante necessitano, affinchĂŠ possano compiere i loro cicli annuali, e dal tipo di esposizione che hanno 122
ai venti. Da notare che a queste piante si prestano bene, se adatte, anche a controllare la velocità dei venti se posizionate in corrispondenza di zone soggette a correnti elevate, ma possono essere anche scelte per le loro proprietà estetiche o aromatiche. Fra le specie più indicate ad essere coltivate nella macchia litoranea salentina, vi sono1: - l’Acacia retinoides che a primavera ha una fioritura di un colore giallo intenso (fig. 1), - l’Anthyllus hermanniae, un endemismo salentino (fig. 2), - arbusti di carrubi, denominati olea oleaster (fig. 3), - la Lonicera implexa (fig. 4), - il Myrtus comunis, pianta aromatica (fig.5), - la Pistacea lentiscus, dalle bacche verdi o nere (fig. 6), - il Rosmarinus officinlis, pianta aromatica (fig. 7), - la Similax aspera, dalle bacche rosse (fig. 8), - il Thymus capitalis, pianta aromatica (fig. 9). Altre piante aromatiche, come la rucola, il cappero (capparis spinosa), o l’origano (origanum) o sono facilmente riscontrabili ed autoctone in queste zone, e spesso si possono trovare arbusti o fusti spontanei. Bisogna portare particolare attenzione nella collocazione delle piante di cappero all’intrusione delle radici all’interno di fessure o giunti che possono provocare patologie di degrado alla struttura. Oltre a numerosi specie di palme (quella più adatta al clima mediterraneo è la Chamaerops humilis, o palma nana, le cui radici sono piuttosto innocue per la conservazione del corpo del corpo edilizio), crescono bene in questo clima il ficus (della famiglia della Moraceae, può crescere sino all’altezza di alti arbusti in questa zona), i fichi d’india (Opuntia ficus-indica, pianta succulenta della famiglia delle Cactaceae, originaria del Messico ma naturalizzata in tutto il bacino del mediterraneo), e vari tipi di alberi da frutto ad esempio alberi da agrumi, il mandorlo 1
R. Congedo, T. Filanti, in collaborazione con il liceo Ginnasio “Q. Emilio”, Gallipoli, I tesori naturali di Gallipoli, il biotipo di Punta Pizzo – il valore delle biodiversità, Dedalus Edizioni, Lecce, 2000 Le immagini sono state tratte da questo volume.
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(Prunus Dulcis, della famiglia delle Rosaceae) o da anche da avocado (Persea americana o P. gratissima sono le specie con valenza colturale, appartiene alla famiglia delle Lauracee), se protetti dai venti dominanti.
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VI . II - Conclusione Viste le condizioni climatiche è importante scegliere il tipo di piante più adeguate a sopportare i climi caldi e aridi della stagione estiva, e i venti forti prevalenti durante il resto dell’anno. Una scelta adatta comporterà oltre che ad un utilizzo ottimale della risorsa idrica, anche un aspetto gradevole nel rispetto dell’ecosistema circostante, con i minimi interventi di manutenzione. Un paesaggio che in qualche modo rispetti le specie autoctone ed alcune specie acquisite particolarmente poco invadenti, potrà in questo modo offrire al contempo un effetto paesaggistico di valenza estetica, ed arricchire l’identità del territorio, senza la necessità di ricorrere a misure estreme per curare le zone di verde ma bensì, una volta piantato il verde decorativo, facendo le stagionali potature onde evitare che le piante crescano aldilà delle dimensioni o delle capacità previste.
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