EMERGENZA IN LIGURIA E TOSCANA Nota per le Caritas diocesane Nello Spezzino e nella Lunigiana, in particolare nella Val di Vara e nelle Cinque Terre, sono caduti, in poche ore oltre 367 mila metri cubi di pioggia. Il volume d’acqua transitato alla foce del fiume Magra è stato di 150 milioni di metri cubi, 30 volte superiore alla norma. L’intensità delle piogge ha provocato lo smottamento di grandi porzioni di terra in un ambiente costituito essenzialmente di colline e montagne a picco sul mare e sui centri abitati. Il bilancio, ancora provvisorio, è salito a sette vittime accertate. Dichiarato lo stato di emergenza. BORGHETTO VARA: (991 abitanti) è il paese-simbolo dell’alluvione che ha colpito lo spezzino: per il numero dei morti (3) e dei dispersi e per la devastazione totale che acqua e fango sono riusciti a compiere nel giro di poche ore. È isolata per la frana. Ordinata l’evacuazione. Anche CASSANA (Frazione di Borghetto Vara) 108 abitanti ha fatto registrare vittime e decine di case crollate. MONTEROSSO: (1.500 abitanti). Si Completamente travolta dal fango che si è riversato dalla montagna. E’ isolata, raggiungibile via mare. VERNAZZA. (975 abitanti). Il paese è isolato per una frana. Evacuate 200 persone. BRUGNATO (1.276 abitanti) decine di abitazioni crollate. Il paese è isolato per una frana. AMEGLIA. Crollato il ponte della Colombiera. Danni ingenti alle abitazioni. Altri comuni gravemente colpiti sono Pignone, Rocchetta Vara, Zignago in Val di Vara e Corniglia alle Cinque Terre e molte piccole frazioni dei comuni sopra elencati. Si stima che circa 2000 abitazioni sono prive dei servizi essenziali, come la luce e il gas. Nei paesi più colpiti mancano anche i generi di prima necessità (acqua, pane, medicinali….). Alcuni abitanti delle Cinque Terre sono raggiungibili solo via mare, a causa di frane e allagamenti. Una prima stima dei danni causati dal nubifragio è di circa 90 milioni di euro. Ancora incalcolabili i danni causati alle imprese, al commercio e al turismo. L’IMPEGNO DELLE CARITAS Caritas Italiana ha subito contattato le Caritas coinvolte e i delegati regionali delle Caritas della Liguria e della Toscana e segue l’evolversi della situazione. Esprimendo vicinanza nella preghiera si è resa disponibile ad intervenire per sostenere le azioni delle Chiese locali. LIGURIA Il Delegato regionale delle Caritas della Liguria è in contatto con il Direttore della Caritas di La Spezia, don Gianfranco Martini, che è costantemente sul territorio per capire l’entità dei danni e dei bisogni e cercare di organizzare i primi interventi, è probabile una visita sul posto lunedì prossimo. Anche il Vescovo di La Spezia è aggiornato e presente sul territorio. Si è provveduto ad informare il Vescovo ausiliare di Genova e il Vescovo Delegato per la Carità Mons. Lupi che ha telefonato agli altri Vescovi Liguri per eventuali iniziative comuni. TOSCANA La situazione drammatica dei comuni di AULLA (l’alluvione che ha provocato due morti e ha invaso abitazioni, garage e attività commerciali e artigianali nei piani sottostrada e piano terra, isolamento di frazioni per caduta di ponti) e di MULAZZO (evacuazione del centro del paese per il rischio frane) si colloca in una situazione più ampia che coinvolge tutta la Lunigiana, da Aulla salendo fino a Pontremoli e a Zeri, dove frane hanno bloccato le vie di comunicazione e il fango ha invaso abitazioni, vie, campi e attività.
Il Vescovo, S.E.Mons. Giovanni Santucci, ha visitato Aulla e alcune parrocchie vicine già il giorno successivo all’esondazione (26 ottobre), incontrando i parroci e alcune famiglie. La Caritas diocesana è a disposizione della Protezione Civile (con la quale ha stretti contatti) che già nei giorni precedenti l’alluvione ha preso in mano la situazione e continua a gestirla con impegno. Con i sacerdoti e le comunità parrocchiali ci si sta organizzando per la seconda fase, quando dall’impegno per ripristinare le condizioni minimali della vita, si cercherà di mettere in condizione tutti di ritrovare la serenità, il minimo indispensabile per il quotidiano e le relazioni sociali.