DIOCESI di PISTOIA PROGETTO POLICORO
PRIMO INCONTRO DEL GRUPPO DI LAVORO PER PROGETTO POLICORO 31 MARZO 2012 Cos’è, in fin dei conti, il Progetto Policoro? Penso che questa domanda sia presente tra i vostri pensieri, e che nessuno di noi abbia per adesso una risposta chiara e definitiva. Siamo qui per questo: per capire cos’è Policoro e per renderlo cosa riteniamo più opportuno, entro le linee generali che del Progetto.
ALCUNE IDEE DI FONDO: 1. Policoro è un progetto della Conferenza episcopale italiana, portato avanti da 3 uffici nazionali (Pastorale Sociale, la Pastorale Giovanile e la Caritas), e quindi, nelle Diocesi dove viene attivato, si richiede che siano questi 3 uffici seguirne e curarne lo sviluppo. Pistoia non fa differenza, ma posso rilevare l’importanza del clima di buona collaborazione tra questi uffici della nostra Diocesi, un fatto non marginale che rende tutto più facile e tutto più fecondo. 2. Il progetto Policoro inoltre è strutturato in modo da dedicare appositamente tutto il primo anno alla progettazione e al contatto con tutte le associazioni e realtà che si occupano di giovani e lavoro da un lato, e con istituzioni e categorie economiche e produttive dall’altro. Ma per andare dove? 3. L’intuizione fondamentale di questo progetto è il lavorare insieme di diversi soggetti (ecclesiali, associativi, istituzionali) attorno allo stesso problema: la disoccupazione e la mancanza di orizzonti di senso. Policoro vuole aiutare i giovani a dare risposte certe a queste domande: Perché lavoro? Come lavoro? Cosa faccio di lavoro? Cosa posso fare? 4. “L’uomo di oggi si presenta ricco di strumenti ma povero di fini” (Cei, Evangelizzare il sociale, 45). Così per i giovani che vivono immersi in un mondo iperteconologico che moltiplica le loro possibilità fino al capogiro: sanno tutto sul come, e poco sul perché. O le esclude, non a caso si parla di digital divide. 5. Considerazione analoghe si presentano anche sui temi del lavoro, dove in realtà si fa sentire fortemente, tra i giovani, la mancanza di strumenti e di sostegni adeguati per individuare strade percorribili. Viene, ad esempio, da pensare alla intricata e soffocante burocrazia che rappresenta un vero e proprio ostacolo che si frappone tra loro e il mondo del lavoro, scoraggiandone lo spirito di iniziativa o vanificandolo addirittura. Servono strumenti per aiutare i ragazzi a dare concretezza ai loro slanci, almeno dove questi non sono stati scoraggiati. 6. Slanci che, dove mancano, vanno stimolati. Per questo Policoro resta al fondo, anche a Pistoia, un progetto di evangelizzazione, di “promozione integrale della persona” come diceva Giovanni Paolo II, e si pone l’obbiettivo di restituire ai giovani la speranza per progettare il loro futuro con coraggio e protagonismo. Policoro, per noi, è già adesso una proiezione in avanti, uno sguardo lanciato verso un futuro che questo progetto ci dà il coraggio, anzi ci obbliga, a pensare e a progettare migliore. Le generazioni che ci hanno preceduto, hanno avuto il coraggio della progettualità. Pensando alla generazione successiva alla guerra (le cui analogie col nostro tempo andrebbero meglio approfondite) viene da domandarsi: in un tempo così caratterizzato sotto il segno della forza e dell’aggressività come hanno fatto durante la loro vita gli uomini e le donne giovani a non subire la pressione della forza, a restare donne e uomini, a tornare ad avviare la vita,
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a tornare a nascere, a riaprire fiducia e speranza, a continuare “a dire il proprio sì alla vita” – direbbe Hans Jonas – nelle sue sfumature, nelle sue richieste, nella forza e nel coraggio di tornare a progettarla? Dove hanno trovato la forza per farlo, per ripartire, senza lasciarsi scoraggiare dalle macerie? Ci sono riusciti perché si sentivano “di” qualcuno: dei figli che stavano per nascere, di chi era stato vittima, della consegna che avevano ricevuto da chi li aveva preceduti. La vita può ripartire quando non sono inutili gli sforzi e i sacrifici, non sono inefficaci i progetti, non sono vane le speranze. Questo ri-significare i passaggi della vita, con attenzione particolare a quello lavorativo, è lo scopo del Progetto Policoro. Progetto Policoro coglie l’esigenza di una nuova cultura del lavoro, che chiuda con una mentalità assistenzialista, da posto fisso, di chi vuole il pesce e non riesce o non vuole imparare a pescare. L’impegno va nella direzione di “dare al lavoro quel significato che ha agli occhi di Dio” (Laborem Exercens, 24). Nella prospettiva cristiana, quindi, il lavoro umano si carica di significati originali e grandiosi, ma ridare un senso al lavoro (che rimane il centro e il nodo di tutta la questione sociale) è una preoccupazione di tutti gli uomini di buona volontà, a prescindere dal loro credo. Questo è lo slancio che ci proponiamo di restituire ai giovani: una nuova cultura del lavoro. Occorre mettere il lavoro al centro anche dal punto di vista culturale, nella sua dimensione collettiva. Parlare di lavoro significa parlare di una questione che non riguarda solo il singolo, ma una intera collettività. Il lavoro è frutto e strumento della cultura di riferimento di una collettività. Sulle problematiche del lavoro si riflettono i nodi, le opportunità le crisi dei una cultura. In questo senso Si avverte l’esigenza del superamento di una mentalità individualista che ponga in evidenza solo i diritto legati al lavoro e non anche i doveri che derivano dal mio essere parte di una collettività. Se è vero che è un diritto il lavoro, è altrettanto vero ed è necessario tornare a metterlo in evidenza che è un dovere lavorare con serietà, onestà, spirito di iniziativa, passione per il bene comune per la cui costruzione il lavoro di ciascuno può essere strumento. Questo si intende parlando di una nuova cultura del lavoro alla cui costruzione Policoro dovrà dedicarsi. In assenza di obiettivi, di mete, di riferimenti, l’azione perde di significato. «La maggior parte degli uomini manca certamente di giustizia, manca indubbiamente di amore, ma ancor più manca di significato. L’insignificanza del lavoro, l’insignificanza del piacere, l’insignificanza della sessualità: ecco i problemi d’oggi.» (P. Ricoeur) Policoro vuole dare speranza a chi cerca lavoro. Per questo Policoro ha due scopi, entrambi necessari perché si possa tenere in piedi, entrambi di eguale importanza ed altrettanto costitutivi del progetto stesso. 1) Orizzonte culturale evangelizzazione: quello che sai fare, quello che fai, il tuo lavoro attuale che forse ti piace anche il giusto, è ciò che concretamente possiedi per migliorare il (tuo) mondo. Ciò che sai fare bene, sono i talenti che Dio ti dà, sono la tua “vocazione” attraverso la quale collabori con Dio alla continua creazione. È fondamentale osservare che anche chi lavora già è oggetto dell'interesse di Policoro. 2) Orizzonte segni concreti, di cui più sotto: opere segno che servano a rendere credibile l’azione di questo progetto, un segnale di attenzione, ma anche di concretezza sulla frontiera dell’ occupazione giovanile.
ALCUNI PUNTI FERMI: 1. Policoro non è e non vuole diventare un centro per l’impiego in chiave cattolica. 2. Policoro resta al fondo, anche a Pistoia, un progetto di evangelizzazione, di “promozione integrale della persona” come diceva Giovanni Paolo II, e si pone l’obbiettivo di restituire ai giovani la speranza per progettare il loro futuro con coraggio e protagonismo. 2
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3. Policoro non vuole diventare un’altra associazione che si affianca alle altre già esistenti. Sarebbe tradire l’essenza stessa del progetto che si basa invece sulla valorizzazione dell’esistente, con uno stile di ascolto e di coinvolgimento con quanti danno la loro disponibilità 4. Progetto Policoro a Pistoia non è già pronto, va costruito insieme, senza la pretesa di togliere mai il cartello di Lavori in corso. 5. Policoro non vuole dare lavoro (mentalità del posto fisso) ma la capacità di costruirselo, in base ai propri talenti, alle proprie aspirazioni profonde, alla voglia di cambiare in meglio le cose che va risvegliata nel cuore di ciascuno
A COSA VUOLE ARRIVARE IL PROGETTO:
I SEGNI CONCRETI
Forse il migliore punto di partenza per l’incontro di oggi è proprio ripresentare alcuni segni concreti dell’azione di Policoro. “Opere segno” che servano ad indicare una strada, a dire ai giovani che nonostante la mancanza di speranza e la fragilità dei punti di riferimento, la traversata nel deserto è ancora possibile. Non è facile nemmeno a dirsi, ma la scommessa che la Diocesi di Pistoia vuole fare va esattamente in questa direzione. Capire dove Policoro porta, ci aiuterà a capire anche cos’è e come deve operare. I settori in cui progetto Policoro ha prodotto segni concreti sono i seguenti. Chi volesse saperne di più può visitare il sito www.progettopolicoro.it Animazione Socio-Educativa, Culturale, Ambientale Inserimento lavorativo e orientamento Intrattenimento e animazione Servizi sanitari e assistenza sociale Servizi turistici e ristorazione Valorizzazione artigianato e prodotti tipici
ALCUNI SEGNI: Cooperativa Alterco: 5 persone. In collaborazione con Libera cittadina, gestisce 8 ettari di terra confiscata alla criminalità organizzata per la produzione di uva, ciliegie, olio. Il nome dell’olio è significativamente AUT. In collaborazione con il comune la cooperativa porta avanti un progetto chiamato “Isola ecologica” con le scuole elementari: 4 mesi di durata, il progetto si svolge come una raccolta di rifiuti a punti, con un premio finale alla classe più virtuosa Con un finanziamento regionale è stato restaurato un ambiente diroccato per farne un laboratorio culturale: caffè letterario, sala prove, sala teatro, web radio Gestisce strutture recettive (ostello) Autolavaggio Camoffa “Dopo un periodo doloroso di gravi problemi familiari, nell’estate del 2005, - scrive Serafino – sono stato licenziato dalla ditta DVF dove lavoravo. Con l’aiuto della Equipe diocesana del progetto Policoro, e grazie alla loro indagine di mercato, è stato elaborato il progetto che ha portato all’apertura dell’autolavaggio con i soldi del prestito d’onore”
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Natan Edizioni Natan Edizioni scarl nasce nel 2009 dall’incontro di due professionisti della comunicazione istituzionale e d’impresa: Nicola De Ieso e Agnese Salerno. I lavori realizzati vanno dal libro al web, come recita lo slogan identificativo dell'azienda. La società offre servizi di consulenza, progettazione ed implementazione di azioni relative a: comunicazione pubblica e politica comunicazione d’impresa editoria tradizionale e multimediale eventi editoriali Nello specifico, i servizi offerti dal nostro staff e da una rete di collaboratori professionisti sono: elaborazione progetti di comunicazione integrata pianificazione finanziaria del piano marketing relativo alla comunicazione media planning copywriting, art & graphic design, fotografia professionale ufficio stampa e relazioni pubbliche sceneggiatura, regia e montaggio spot TV, documentari, audiovisivi didattici Giorgio Una attività che si occupa di oggettistica e liste nozze nella logica di una maggiore sobrietà Cooperative sociali di tipo B per inserimento lavorativo Teatro Minimo Una ditta individuale nata con il prestito d’onore ottenuto grazie all’idea originale di MICHELE SINISI e all'interessamento di alcuni parroci andriesi che hanno fornito informazioni utili e soprattutto incoraggiamenti a buttarsi in campi poco esplorati come quello della recitazione. Con l’ausilio della struttura organizzativa del teatro minimo, dirige un progetto pedagogico-culturale sul territorio che si realizza in attività laboratoriali tenuti presso scuole, centri di aggregazione giovanile, istituzioni sociali pubbliche e private; promuove organizza rassegne teatrali e corsi per docenti e studenti di Scuole Superiori e studenti universitari. Attore e regista teatrale, segnalato come miglior attore under 30 in occasione del PREMIO “UBU“ 2000 - 2001. . Associazione Culturale Folly Animation L’Associazione “FOLLY ANIMATION” nasce il primo febbraio 2009, come gesto concreto del Progetto Policoro. Il gruppo opera sul territorio campano in collaborazione con varie Agenzie di Animazione, acquisendo esperienza e competenza relativamente all’organizzazione di eventi, manifestazioni, spettacoli teatrali, intrattenimenti musicali, spettacoli di piazza, animazioni per bambini e turistica. Un’animazione che trova spazio in ogni posto, in un angolo di casa o in una piazza di città e non conosce età. Un’animazione che prova a divertire tutti e non importa quale sia l’occasione, ...ogni momento è giusto per accendere un sorriso: ballano, cantano, giocano e colorano gli ambienti con mille palloncini. Lo scopo dell’ Associazione “Folly Animation” è: l’organizzazione di feste, sia private che per le piccole e medie aziende attuazione e promozione di iniziative di carattere culturale, artistico, sociale, in particolare promuovendo ed incoraggiando la diffusione della pratica sportiva della danza, dell’arte della pittura e della scultura attraverso l’organizzazione di mostre di artisti contemporanei che ad interesse storico; 4
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Il Germoglio La cooperativa sociale “Il Germoglio”, nata dal cammino del Progetto Policoro, si inserisce in piena sintonia nel cammino pastorale dell’Arcidiocesi, che è volto fortemente a valorizzare i talenti dei giovani dell’Alta Irpinia, per essere Chiesa di Speranza. La cooperativa, è stata costituita il 14 settembre 2007 ed ha come obiettivo primario la gestione di alcune strutture dell’Arcidiocesi: - l’ex-seminario di Sant’Andrea di Conza adeguato per l’accoglienza di gruppi parrocchiali e/o gruppiassociazioni d’interesse culturale – turistico; alcuni casolari dell’Abbazia del Goleto con un’accoglienza dedita a ritiri spirituali, momenti di eremitaggi,esercizi spirituali, semplice ospitalità caratterizzata dalla preghiera della Comunità “Jesus Caritas” Piccoli Fratelli di Charles De Foucauld, o ancora un ospitalità volta alla visita delle bellezze culturali/religiose e ambientali della nostra terra, infine la gestione di due sale conferenze con una capienza di 200 persone. Tra le attività svolte e in svolgimento nel 2007-2008 vi sono i: lavori di manutenzione straordinaria presso un edificio scolastico, la manutenzione verde pubblico del Comune di Conza della Campania, la gestione dell’ex-seminario di Sant’Andrea di Conza, l'organizzazione di eventi culturali. Alessandro Gisoldi Advertising ALESSANDRO GISOLDI advertising è un’agenzia di comunicazione nata con il Progetto Policoro, a servizio completo, agile e motivata, che diventa un partner strategico per le aziende. “Comunicare emozioni, evocare ricordi, meravigliare, stupire, è questo che realizziamo per i nostri clienti”. Le attività di consulenza strategica e di creatività vengono interamente gestite dallo staff interno (dal concept alla gestione dei media, dalla creatività alla ricerca di strategie di comunicazione su misura per il cliente), tutti i professionisti dell’agenzia sono stati formati con una conoscenza profonda della cultura d’impresa e delle sue problematiche. L’obbiettivo che lo staff si propone di raggiungere è quello di fare crescere le idee nuove e le imprese in modo brillante. Jam’ s Audio Scrive Giampaolo: «La mia passione è sempre stata la musica e attraverso questo progetto ho intravisto la possibilità di rimanere in questo settore. Tramite il mio parroco, che mi ha incoraggiato molto, sono venuto a conoscenza del “Progetto Policoro” e del “Centro Salento 2001”. Insieme agli operatori del centro abbiamo studiato la fattibilità del progetto e nell’Estate del 2000, ho intrapreso un'attività mia. JAM’SAUDIO è un'attività di noleggio di attrezzature audio-luce per spettacoli e manifestazioni musicali. Sul palcoscenico viene allestito un sistema di casse acustiche e di proiettori fissi o mobili che creano le varie scenografie. A sua immagine È una piccola attività di stampa e servizi, nata dalla passione, la preparazione e qualche anno di esperienza nell’utilizzo dei softwares di grafica e impaginazione di Francesco Vernice Mexcal L’azienda si occupa di progettazione, realizzazione siti internet, grafica tradizionale studio di immagine coordinata aziendale, marchi, logo, manifesti ecc. Questa attività nasce molti anni fa, come hobby ma diventa un esperienza lavorativa grazie ad alcune esperienze professionali di piccola entità, attraverso forme di lavoro subordinato. Oggi finalmente, volgendo uno sguardo attento e capillare sul territorio, verificandone le realtà presenti ed attraverso una valutazione delle richieste di mercato, grazie soprattutto al supporto informativo del Progetto Policoro è diventata la mia attività. Prodotti e servizi dell’Impresa. Progettazione e realizzazione siti internet e grafica tradizionale. 5
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QUINDI: Qual è la traiettoria del progetto Policoro? A chi telefona, cerca un impiego, manda i curriculum sarebbe insufficiente fornire un posto di lavoro anche se ne avessimo uno a disposizione. Pur essendo anch’essa una prospettiva necessaria, se il risultato dell’azione di Policoro si limitasse a fornire un posto di lavoro, avrebbe mancato i suoi scopi e cedute le sue finalità. Come si diceva, Policoro ambisce a farsi promotore di una nuova civiltà del lavoro e, quindi, a contribuire a gettare le basi di un umanesimo nuovo. Dare solo un lavoro non basta. La persona va accompagnata ad una forza e ad un coraggio diversi, a riscoprire il coraggio della speranza di progettare il proprio domani. Chi cerca, a volte con un vago senso di sfiducia, un lavoro, va accompagnato alla realizzazione di sé, e quindi aiutato a trovare il coraggio di progettarsi la sua vita e la propria occupazione. D’altro canto il Progetto Policoro non può in nessun caso limitarsi a offrire solo una serie di buoni consigli, di sermoni domenicali, di filosofie sulla cultura del lavoro. L’aspetto della concretezza e della operatività sono essenziali per l’azione che il Progetto vuole portare avanti e per la sua credibilità. Questo intendiamo ogni volta che facciamo riferimento al “doppio binario” su cui il Progetto Policoro deve sforzarsi di procedere: da un lato il lavoro di formazione e promozione della persona, dall’altro l’azione operativa e concreta. Certo questo è un lavoro controcorrente. Controcorrente sia nei confronti della mentalità un po’ individualista, un po’ gregaria, un po’ rinunciataria che a volte avvolge il mondo giovanile; sia nei confronti della politica che, nei rari casi in cui cerca di farlo, affronta tali questioni con risposte assistenzialiste, continuando in realtà a dare l’impressione di avere a cuore solo a se stessa, degradandosi sempre di più. La traiettoria del progetto Policoro passa dall’accensione delle risorse della persona, in modo che abbia la forza interiore e il sostegno esteriore che le serve per mettere le gambe ai propri sogni e dare risposta alle proprie necessità.
PROPOSTE OPERATIVE: Occasioni di formazione per giovani (seminari, incontri, happy-hour) per fornire fiducia e promuovere una nuova idea del lavoro: non una condanna, non una dura i mposizione, non un diritto, ma un’occasione per realizzare se stessi. Ascolto dei ragazzi, dei loro bisogno, delle loro richieste. Coinvolgimento delle realtà già esistenti per la messa appunto di segni concreti che possano valorizzare risorse e potenzialità del territorio. Luoghi da utilizzare, idee da far circolare, persone da coinvolgere per qualcosa di concreto. Studio ed analisi (non astratta) del territorio e della richiesta del fabbisogno. Incentivo alla creatività, alla scommessa su mestieri tradizionali. Incontro con persone che “ce l’hanno fatta”, con esperienze di persone che sono riuscite a costruirsi una strada con semplicità ed impegno.
SCHEMA RIASSUNTIVO:
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Incontri (ben organizzati, interattivi) in scuole, parrocchie, gruppi. Corsi specifici su tematiche del lavoro. Evangelizzazione - Formazione Dimensione culturale: costruzione di una nuova cultura del lavoro.
Attenzione particolare ai ragazzi più lontani dai nostri circuiti con eventi appositi (happy hour, eventi musicali). Lavoro di analisi-inchiesta sulla base dell'esperienza accumulata. Propostadenuncia, di temi forti su cui riflettere.
POLICORO Inserimento lavorativo. Rete imprese amiche. Incrocio tra domanda e offerta. Farsi ripetitori di opportunità.
Operatività - Orizzonte segni concreti.
Rete con imprese e categorie economiche per aiutare i ragazzi a dare corpo alle idee. Potenziamento e coordianmento delle realtà esistenti. Beni e strutture della diocesi
UNA CITAZIONE: «Il mondo adulto a parole si riempie la bocca di giovanilismo, ma che alla fine tiene ben stretto per sè i privilegi che gestisce nel suo oggi e per il suo domani. Che posto hanno i giovani nella politica, nella finanza, nell’economia, nella stessa Chiesa, per sperare di incidere sul volto della società di domani perchè sia più giusta, pacifica e solidale? Dovremmo ricordarci noi adulti quanto ci dice l’esempio di un grande testimone, Giovanni Battista, che ha aperto la strada al giovane Gesù di Nazaret: io, diceva, devo diminuire e lui deve crescere, io devo indicare la strada che conduce ad accoglierlo, poi ritirarmi nell’ombra. Ai giovani, invece, capita che gli adulti si mostrino quasi paurosi di cedere loro il primato del servizio nella società e nelle sue diverse cabine di regia, che orientano il futuro. ». (Mons. Nosiglia)
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