SEP / OCT 2017
NO. 4
DISCOVER
NAPLES TRAVEL AND FOOD MAGAZINE
ALLA SCOPERTA DI
PINA IORIO E ALLERIA
STREET FOOD
in viaggio verso la Costiera Amalfitana
Intervista all'ideatrice del primo Vegan Home Restaurant a Napoli
Caffè & pizza a portafoglio
PHOTOGRAPHED BY ALMA BOULEVARD
"Un proverbio italiano dice: Vedi Napoli e poi muori! ma io dico: Vedi Napoli e vivi, perché c'è molto qui degno di essere vissuto." ARTHUR JOHN STRUTT
#DISCOVERNAPLESMAGAZINE
02
DISCOVER NAPLES MAGAZINE
IL PROGETTO DEL MAGAZINE
Raccontare e offrire ai turisti quello che per noi napoletani rappresenta davvero Napoli. Raccontare attraverso le foto che Napoli è una città che vive di storia, di cultura, di tradizioni, di spettacolo, di folklore, di cibo, di mare e di pallone. Una città che ha oltre 2800 anni di storia e conserva tradizioni uniche che vogliamo farvi leggere e vedere. Discover Naples è questo. E’ una rivista che offre ai turisti italiani e stranieri contenuti originali, consigli sui luoghi da visitare e suggerimenti gastronomici. Scriviamo per aiutarvi a capire quanto è magica la città che vi apprestate a visitare, ricca di civiltà e generosità, abitata da
un popolo sempre pronto ad affrontare le difficoltà con il sorriso sulle labbra e con un ottimismo disarmante. La rivista bimestrale nasce online proprio perché #zerowaste, il nostro sito non a caso è ospitato su server con un sistema di raffreddamento a bassissimo impatto ambientale. Il team di Discover Naples magazine ha a cuore il futuro del nostro pianeta e le abitudini dei lettori, infatti, tra i nostri obiettivi importanti da concretizzare, c' è quello di stampare la rivista su carta ecologica certificata. Non ci resta che augurarvi buon viaggio grazie anche alle pagine di Discover Naples.
SOMMARIO 08
04
05
Pina e Alleria..
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IL PROGETTO DELLA RIVISTA
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STREET FOOD
43
GLI EVENTI DI SETT/OTT
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COME E QUANDO MUOVERSI
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LEZIONI DI NAPOLETANO
Intervista all'ideatrice del primo Vegan Home Restaurant a Napoli Di Ciro Cuozzo
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Ricette Napoletane La colatura di Alici e le Percoche con il vino Di Discover Naples Magazine
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Alla scoperta della Costiera Amalfitana Articolo di Giorgio Nugnes Foto di Lisa Sicignano
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Il quartiere: Forcella Di Ciro Cuozzo Foto di Pietro Scolorato
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Visitare una I CONSIGLI DI DISCOVER NAPLES #1 città, tuffarsi in un mare azzurro e prendere il sole allo stesso tempo? a Napoli tutto è possibile. Che Kayak vuoi?
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PINA IORIO L'IDEATRICE DI ALLERIA CON I SUOI AMATI GATTI.
PINA &ALLERIA... Il primo Home Restaurant Vegano a NAPOLI DI CIRO CUOZZO, FOTO LISA SICIGNANO
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L'INTERVISTA
Via Tribunali 181. Cuore del centro “Essendo stata vegetariana da ragazzina, storico di Napoli. All'ultimo piano circa trent'anni fa, quando in molti dell'edificio abita Pina Iorio, pensavano fosse una malattia, ho avuto ideatrice di “Alleria”, primo home sempre la predisposizione a non mangiare restaurant vegano. Qui, due volte animali e quindi mi sono avvicinata al mese, 18 persone si ritrovano all'alimentazione vegana. Mi ricordo che nella sua suggestiva abitazione una notte stavo leggendo il Sole 24 Ore per degustare le prelibatezze perché c'era un articolo interessante ideate e cucinate dalla padrona di relativo al social eating e home restaurant. casa. Una consuetudine che va Provai a creare la pagina e cominciarono a avanti da circa due anni e mezzo e scrivermi tantissime persone. Quindi è nata che mese dopo mese è diventato prima “Alleria” e poi la condivisione dei miei sempre più un appuntamento fisso piatti”. per gli amanti della cucina mediterranea. Che significa per te cucinare? “Amo cucinare per le persone. Cucinare è
Allora Pina, come è nasce questa idea?
una forma d'amore, è prendersi cura delle persone. Mi piace pensare che loro
“Ho sempre avuto la passione per la
arrivano alla conclusione che essere vegani
cucina, avevo il dolce forno quando
non è triste, ci sono una varietà di piatti da
ero piccola. Parecchi anni fa avevo
provare. Organizzavo cene con amici ma
anche un blog di cucina onnivora, era
da due anni a questa parte, per la
conosciuto e andava bene. Poi l'ho
precisione da marzo 2015, organizzo cene
chiuso perché mia madre si ammalò
aperte a tutti a casa mia. Sono due eventi
e le sono stata vicino fino alla fine.
al mese per un massimo di 18 persone
Dopo la sua morte mi avvicinai, per
perché non poi diventa davvero difficile
una ricerca mia, all'alimentazione
entraci tutti in casa. Voglio precisare che è
salutare che mi ha portato
un'attività che non mi fa “campare”, è
inevitabilmente a quella vegana”.
giusto un rimborso spese. Cucino da sola, preparo tutto: dai liquori al pane con
“Alleria” è nata dopo questa ricerca?
il lievito madre, passando
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L'INTERVISTA
ai formaggi e ai dolci, vere
“In molti me l'hanno chiesto ma ad
specialità della casa”.
oggi sono molto dubbiosa. Cucinare mi mette di buon umore ma perché
I prodotti dove li acquisti?
è una passione. Se dovesse
“E' una ricerca minuziosa per i vari
diventare un lavoro forse non
mercati di Napoli. La preparazione
riuscirei a gestire tutto e a
della cena, sempre in programma
divertirmi allo stesso tempo avendo
il sabato (perché da lunedì al
poi tutta una serie di orari da
venerdì lavoro e devo sempre
rispettare. Inoltre dovrei avere
conciliare tutto con i miei due
anche dei vincoli legali che al
figli), inizia già all'inizio della
momento non ci sono per questo
settimana con la stesura del menù
tipo di attività saltuarie”.
e l'acquisto di tutti i prodotti necessari alla realizzazione”.
Ci sono dei punti di riferimento dove ti rechi sempre?
In che cosa consiste il menù che proponi ai tuoi 18 ospiti? “Sono tre antipasti, un primo, un secondo e un contorno, oltre a
“Per la frutta secca vado in un
pane, dolci, vino e amari. Tutto,
mercatino nel centro storico. Le
ripeto, prodotto da me ad
verdure invece le acquisto da un
eccezione del vino. Sulla mia
fruttivendolo a Fuorigrotta, vicino
pagina Facebook “Alleria” pubblico
alla sede della Municipalità. La
il menù una decina di giorni prima
pasta infine al supermercato (o
dell'evento e raccolgo man mano le
Garofalo o De Cecco) o la Setaro
prenotazioni che nel giro di 3-4
direttamente alla fabbrica. Non
giorni si esauriscono”.
credo molto al biologico perché
quindi alla lunga te li ritrovi nel
Che prezzo bisogna pagare per le tue cene?
tuo corpo. Solo farine e zuccheri
Una cifra che varia dai 15 ai 18 euro.
compro biologiche”.
I bambini invece non pagano nulla.
Hai mai pensato ad aprire un'attività di cucina vegana?
I tuoi ospiti sono solo napoletani o c'è anche qualche turista?
non ti vieta di utilizzare pesticidi,
Pina il
Iorio,
primo
ideatrice
Home
di
“Alleria�,
Restaurant
Vegano
a
Napoli.
L'INTERVISTA “Turisti stranieri al momento non
Si utilizzano prodotti antichissimi
ancora. Le persone che
come tofu, seitan, curcuma
prenotano vengono da regioni di
(utilizzati in quantità
tutto il sud Italia. Trovi dal
sproporzionate) anziché quelli della
bambino di un anno fino
cucina mediterranea che si basa
all'ottantenne. E' un ambiente
soprattutto su frutta, ortaggi,
molto variegato. Le persone che
verdura e legumi. L'essere vegani
vengono generalmente non si
non è solo nutrirsi senza proteine
conoscono tra di loro. Vengono a
animali, è anche avere rispetto per
gruppetti e sono sedute intorno a
le persone, per la natura, per
un unico tavolo dove hanno poi
l'ambiente. Chi non sa cucinare e
modo di conoscersi e dialogare.
chi è onnivoro va in ristoranti del
Si crea subito un'atmosfera molto
genere e si aspetta di provare
conviviale. Spesso alcuni di loro
sapori nuovi. Invece non deve
mi aiutano anche a fare la
essere così”.
cucina”.
Che idea ti sei fatta dei ristoranti gourmet? Secondo te è giusto spendere così tanto per mangiare?
In che senso?
“Ognuno spende i loro soldi come
alcuni ristoranti si allontanano le
gli pare. Li giustifico perché
persone perché capiscono che
hanno dei costi di gestione
quello che stanno mangiando non
elevatissimi, basti pensare solo a
lo possono riprodurre a casa. La
quanto bisogna pagare il cuoco.
mia filosofia è esattamente
Personalmente non amo molto
l'opposto: far sì che le persone
.”
“Tu puoi venire da me e mangiare un piatto di pasta e fagioli. Anche questo è vegano. Facendo come
mangiare nei ristoranti vegani..
possano poi tornare a casa e
Come mai?
preparare i piatti che hanno
“Perché non mi piace come
mangiato durante le mie cene”.
cucinano. Spesso diventa solo
sono gestiti da persone che non
Quindi diffondi tranquillamente le tue ricette.
sono né vegetariane né vegane.
“Generalmente si. Sono poche
business. Molti ristoranti infatti
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quelle che custodisco gelosamente
Oggi invece le proteine animali sono
perché magari mi ci è voluto molto
ovunque, anche nelle patatine, nei
tempo per arrivare a comporle”.
cornetti, nei biscotti. Si mangiano senza essere coscienti di farlo”.
Quali sono quelle ancora segrete? “Quelle dei dolci, che per me sono la
Perché fa male mangiare carne?
magia in assoluto perché prendi un
“Noi non siamo biologicamente fatti per
prodotto e lo trasformi
digerire le proteine animali. Il nostro
completamente. Ad oggi la pastiera
apparato digestivo è molto lungo e la
vegana e la cheesecake sono top
carne resta giorni e giorni dove oltre a
secret”.
lasciare le sostanze nutritive, lascia anche tutto quello che poi è tossico e va
Quando uscirà il tuo primo libro sui dolci vegani?
anche in putrefazione. Mangiando
“Anche qui in tanti mi dicono di farlo
diventa difficile smaltire tutto questo in
ma non ho molto tempo. Ho due figli,
poco tempo”.
quattro gatti, un lavoro, le cene che
quindi proteine animali tutti i giorni
mi hanno anche consigliato di girare
Cosa bisogna fare per evitare di mangiare tutte queste proteine animali?
per i ristoranti e proporre un menù
“Bella domanda. C'è il professore
vegano per ogni stagione, in modo tale
Franco Berrino, massimo esperto del
da evitare che parecchie persone
settore, per anni direttore del
siano poi obbligate a dichiararsi
Dipartimento di Medicina Preventiva e
intolleranti a qualcosa solo per evitare
Predittiva dell'Istituto nazionale dei
di mangiare proteine animali.
tumori di Milano, che dice due cose
organizzo e, ovviamente, il mio tempo libero. Vediamo più in là. Alcuni amici
semplici: “Quando andate a fare la
Aldilà della tua scelta etica, credi ci sia una correlazione tra le malattie e l'assunzione di proteine animali?
spesa portatevi vostra nonna e se ci
“Indubbiamente. Sia per la quantità di
più di 5 ingredienti posate il prodotto”.
carne che si mangia che per la qualità. Prima si mangiava molto meno carne.
sono ingredienti che lei non conosce posate il prodotto, così come se ci sono
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Taro,
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uno
dei
intrattenere
gatti
gli
di
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Pina.
invitati.
E'
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Gli
piace
sempre
al
accogliere centro
ed
dell'attenzione.
Alla fine non compri nulla?
non troppo finemente
“Più o meno si”.
2 cucchiai di cacao 150 zucchero di canna
Secondo te quante volte bisogna mangiare proteine animali?
100 gr olio di girasole 1 bustina di lievito per dolci 100 gr di farina semi integrale
“Una volta a settimana massimo.
50 gr di farina di riso
Non invece a ogni pasto come
Zucchero a velo
capita oggi”.
Vaniglia Frullare finemente il cioccolato e
Che consigli dai a chi vuole avvicinarsi all'alimentazione vegana?
aggiungere prima gli ingredienti secchi poi quelli liquidi, Tranne le mandorle, quelle alla fine
“Cambiare la dispensa,
Versare tutto in una teglia di 24 cm
cambiare il modo di fare la
rivestita con carta forno ed infornare
spesa. Solo così si riesce pian
a 170 gradi per 45/50 minuti. Fare la
piano a cambiare
prova stecchino per vedere se
alimentazione. Molto spesso si
l’interno e cotto. Quando è fredda
arriva a casa e si cucina quello
cospargere di zucchero a velo
che si trova. Se si trovano prodotti vegetali alla fine
La finta genovese non è
vengono consumati quelli”.
un’invenzione recente e, soprattutto, non è un’invenzione della cucina vegana. Piuttosto una valida
Di seguito alcune ricette di
alternativa a quella originale che in
Pina!
tempi di ristrettezze si portava in
Buon appetito!
tavola. La ricetta è molto semplice, economica, deliziosa e, come si usa
Caprese veg
in gergo, cruelty free, che sarebbe a
INGREDIENTI
dire senza crudeltà.
400 ml di latte di soia 150 gr di cioccolato fondente
Nessun animale ci ha rimesso la vita,
200 grammi di mandorle
anche se non si contano le lacrime
frullate
che ho pianto...
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INGREDIENTI per 4 persone 1 kg di cipolle bianche 3 carote 1 costa di sedano mezzo bicchiere di vino bianco buono mezzo chilo di pasta * Olio evo Pepe Sale
(*Per il formato di pasta è preferibile usare i ziti lunghi, quelli che si spezzano, si trova sempre qualche figlio o nipote disposto a graffiarsi il palmo delle mani.) E poi la scarpetta finale fatta raccogliendo il sugo e i rimasugli di pasta è stato inserito tra i primi 10 piaceri della vita, subito dopo la pasta e ceci riscaldata e subito prima della birra ghiacciata in spiaggia. Mettete a soffriggere nell’olio le carote e il sedano a pezzetti, fate rosolare mentre piangete tutte le lacrime del mondo pulendo e affettando le cipolle. Sfumate col vino e aggiungete le cipolle. Fate cuocere a fuoco basso per almeno 2 ore. Se necessario aggiungete ancora un po’ di vino. Cuocete la pasta e condite.
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STREET FOOD CAFFÈ & PIZZA A PORTAFOGLIO DI DISCOVER NAPLES | FOTO DI LISA SICIGNANO
Il caffè sospeso (in napoletano 'O
Questo modo di piegare la pizza viene
cafè suspiso) è un’abitudine un
detto, appunto, a portafoglio o a
tempo viva nella tradizione sociale
libretto. Un modo tradizionale di
napoletana. Quando un cliente
consumare la pizza a Napoli è quello
ordina un caffè sospeso, si trova a
di acquistare versioni "mignon" per
pagare due caffè pur ricevendone
consumarla in strada. In questo caso,
uno solo. In questo modo, quando
la pizza viene piegata, insieme ad un
una persona bisognosa entra nel
foglio di carta per alimenti, in quattro.
bar può chiedere se c'è un caffè sospeso: in caso affermativo, riceve la consumazione di una tazzina di caffè come se gli fosse stata offerta dal primo cliente. Questa tradizione è stata un'usanza viva nella società napoletana per diversi anni, ma poi ha conosciuto un declino. Negli ultimi anni tale tradizione sembra riacquistare l'antico splendore, con un numero sempre più crescente di bar che segnalano la disponibilità di caffè sospesi, almeno nel centro storico di Napoli. Da questa tradizione sociale deriva anche "la pizza" sospesa. L'idea è la stessa. Meno conosciuta, ma altrettanto apprezzata è la "Pizza a Portafoglio".
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SPAGHETTI CON COLATURA DI ALICI & "PERCOCHE"... ..CON IL VINO DI DISCOVER NAPLES FOTO LISA SICIGNANO
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La colatura di alici di Cetara è un prodotto agroalimentare tradizionale campano, prodotto nel piccolo borgo marinaro di Cetara, in Costiera Amalfitana. La colatura di alici è una salsa liquida trasparente dal colore ambrato che viene prodotta da un tradizionale procedimento di maturazione delle alici in una soluzione satura di acqua e sale. Le alici impiegate sono pescate nei pressi della costiera amalfitana nel periodo che va dal 25 marzo, che corrisponde alla festa dell'Annunciazione, fino al 22 luglio, giorno di Santa Maria Maddalena. Le origini di questo prodotto gastronomico risalgono ai Romani, che producevano una salsa molto simile alla colatura odierna, chiamata garum. La ricetta venne poi in qualche modo recuperata nel Medioevo da parte dei gruppi monastici presenti in Costiera, i quali ad agosto erano soliti conservare sotto sale le alici in botti di legno con le doghe scollate e poste in mezzo a due travi, dette mbuosti; sotto l'azione del sale, le alici perdevano liquidi che fuoriuscivano tra le fessure delle botti. Il procedimento si diffuse
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successivamente tra la popolazione della costa, che la perfezionò con l'utilizzo di cappucci di lana per filtrare la salamoia. Alle alici, appena pescate, vengono rimosse la testa e le interiora, vengono quindi tenute per 24 ore in contenitori con abbondante sale marino. Sono quindi trasferite in piccole botti di castagno o rovere (dette terzigni), alternate a strati di sale, e ricoperte da un disco di legno sul quale sono posti dei pesi, via via minori col passare del tempo. A seguito della pressione e della maturazione del pesce, affiora del liquido in superficie che, nel caso di preparazione di alici sotto sale, viene rimosso. Questo liquido fornisce la base per la preparazione della colatura di alici. Viene infatti conservato in grossi recipienti di vetro ed esposto alla luce diretta del sole che, per evaporazione dell'acqua ne aumenta la concentrazione. Dopo circa quattro o cinque mesi, tipicamente quindi tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre, tutto il liquido raccolto viene nuovamente versato nelle botti con le alici, e fatto lentamente colare attraverso un foro,
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tra gli strati di pesce, in modo da raccoglierne ulteriormente il sapore. Viene infine filtrato attraverso teli di lino, ed è pronto per gli inizi di dicembre. DIFFICOLTÀ bassa PREPARAZIONE 10 min COTTURA 15 min DOSI PER 4 persone INGREDIENTI 350 gr. di Spaghetti Prezzemolo Aglio Peperoncino 8 cucchiai di olio extravergine d’oliva 4 cucchiai di Colatura di alici Preparazione Lessare la pasta in acqua non salata. Nel frattempo preparare un trito di prezzemolo, aglio e peperoncino (se gradito), aggiungere otto cucchiai di olio extravergine d’oliva e quattro cucchiai di colatura di alici di Cetara.
di colatura di alici di Cetara. Unire la pasta al dente, amalgamare bene il tutto (a crudo) e servire. Il Vino con le "Percoche". Per percoche si intendono alcune varietà di pesca a polpa gialla, ma anche bianca, a volte diffusa di rosso, compatta e non spicca, cioè aderente al seme, che sono coltivate in diverse regioni italiane. Sono particolarmente note le coltivazioni in Campania, in particolare nell'area flegrea, nella Valle del Sarno e a Siano (SA). In quasi tutta la Campania e in alcune zone della Basilicata, Molise e nella Puglia è diffusa l'usanza di immergere pezzettoni di percoca in un contenitore pieno di vino rosso o bianco, da riporre in frigo. A questa specialità, che si consuma bevendo prima il vino e poi mangiando le percoche intrise di vino rimaste sul fondo del bicchiere,[1] è dedicata una sagra annuale, che si tiene a Siano.
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ALLA SCOPERTA DELLA COSTIERA AMALFITANA DI GIORGIO NUGNES FOTO DI ALMA BOULEVARD
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Profumo dei limoni, cucina mediterranea e panorami mozzafiato. Il fascino della Costiera Amalfitana e della Penisola Sorrentina continua a richiamare ogni anno decine di migliaia di turisti attratti dallo spettacolo che offrono luoghi unici come Positano, Sorrento, Amalfi e gli altri piccoli comuni (tra questi Nerano, Maiori, Minori, Massa Lubrense, Ravello, per un totale di 21) che si susseguono a pochi chilometri di distanza. Trascorrere qualche giorno in queste piccole cittadine, caratterizzate da bellezze naturalistiche e artisticoarchitettoniche, è diventato quasi obbligatorio per chi decide di fare un viaggio a Napoli. Anzi c'è di più: spesso accade che i turisti preferiscono soggiornare direttamente nella zona di costa tra Sorrento e Amalfi, a cavallo tra i comuni di Napoli e Salerno. E' un turismo sicuramente di fascia alta e dai prezzi tutt'altro che modici, assecondato da ristoranti stellati, alberghi a picco sul mare e boutique d'alta moda. A poche miglia marine c'è poi l'isola di Capri, un tempo attaccata alla penisola sorrentina, che completa il cerchio
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magico delle bellezze napoletane. La Costa Amalfitana, nota anche come Divina, è considerato patrimonio dell'umanità dall'Unesco. E' nota per la sua eterogeneità: ognuno dei paesi della Costiera ha caratteristiche uniche e tradizioni proprie. Tra i prodotti tipici quello indubbiamente più conosciuto (e venduto) è il limoncello, liquore ottenuto dai limoni della zona. Impossibile rifiutare di assaggiare i dolci tipici come la pastiera, il babà e la delizia al limone. Poi ci sono le alici e le conserve di pesce prodotte a Cetara, e le ceramiche realizzate e dipinte a mano a Vietri. Le spiagge della Costiera sono un vero e proprio spettacolo così come è molto suggestiva una gita in barca per ammirare le meraviglie della natura direttamente dal mare. Altra esperienza sensazionale per gli amanti della natura è il Sentiero degli Dei, un percorso affascinante lungo i tanti sentieri che si affacciano sulla Costa. Tra gli eventi e le manifestazione in cui è possibile imbattersi, singolare è partecipare allo spettacolo Tarantella sorrentina, ballo legato alla leggenda delle Sirene e nato nel XVIII secolo.
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La leggenda narra che gli Scogli Li Galli, conosciuti come Isole Sirenuse, ospitavano le sirene che ammaliarono Ulisse. Il folklore locale e quel pizzico di fantasia napoletana hanno voluto aggiungere un particolare: si dice che le Sirene utilizzassero il ballo e la tarantella per attirare l’attenzione di Ulisse, ma così facendo suscitarono anche l’ira delle Grazie, che le punirono con la trasformazione delle gambe in coda di pesce. Ma ciò che resta è la passione e l’interpretazione del ballo popolare più famoso al mondo. Attraverso la musica e la danza era possibile dare guarigione a chi era stato morso dalla tarantola, realizzando un vero e proprio esorcismo a carattere musicale. P .
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[I napoletani] Cavano l'arte dal sole. C A M I L L O
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UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL QUARTIERE FORCELLA DI CIRO CUOZZO FOTO PIETRO SCOLORATO
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E' il ventre di Napoli. Il rione popolare nel cuore della città, a pochi passi dal Duomo, dalla Stazione Centrale e dal corso Umberto I. Chiamata così per il suo caratteristico bivio a ipsilon, Forcella è uno dei tanti volti di una Napoli bella, affascinante ma sempre ricca di contraddizioni. Una delle zone più antiche della città, testimoniata anche dal ritrovo dei resti della vecchia cinta muraria di Neapolis, la porta Herculanensis. Da qui la celebre espressione “S'arricorda 'o Cipp' a Furcella”, ovvero in riferimento a qualcosa di antico, vecchio e riferito al
ritrovamento di una pietra, il cippo, utilizzata per costruire la porta difensiva nel III secondo dopo Cristo. Forcella oggi è un luogo in continuo fermento, tipico per le sue viuzze, le numerose e storiche pizzerie e le chiese che a Napoli, soprattutto nel centro storico, si susseguono a ripetizione. Un luogo dove fino a meno di vent'anni fa c'era la sede del tribunale di Napoli, a Castel Capuano, e dove ogni giorno si ritrovavano persone provenienti da tutta la città e dalla Provincia. orcella però è stato anche il regno del clan Giuliano, potete cosca della camorra che negli anni 7080-90 ha dominato,
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incontrata, gli affari illeciti della zona fatti soprattutto di contrabbando, spaccio di droga e racket. I suoi vicoli li conosce bene anche Diego Armando Maradona, il fuoriclasse argentino che quando giocava a Napoli spesso era ospite della famiglia “reale” del rione. Un rione composto da dedali di vicoli che negli ultimi anni sono stati teatro del folle e spietato scontro che ha visto protagonista “la paranza dei bimbi”, baby criminali che sognavano di diventare boss a colpi di pistola e mitra prima di finire poi sotto terra e dietro le sbarre.
Oggi, nonostante le difficoltà ambientali che abbracciano diverse zone della città, Forcella continua a confermarsi uno dei luoghi più frequentati dai turisti e dai personaggi celebri di tutto il mondo che approfittano per farci una capatina e mangiare, a prezzi contenuti, tutte le specialità della pizza. Dalla margherita alla marinara, passando per la pizza fritta, composta da vari ingredienti scelti tra ricotta, ciccioli, salame, fiordilatte, pomodoro e pepe; oltre a provola, scarola e olive nere.
Nel settembre 2015 l’artista Jorit ha realizzato in Piazza Crocelle ai Mannesi il grande volto di San Gennaro. Una versione contemporanea del volto del santo, ispirata a un suo amico, un giovane operaio, che ha ancora di più fortificato il sentimento religioso che da sempre contraddistingue Forcella. P . 4 2 |
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EVENTI SET/OTT DI CIRO CUOZZO
MOSTRE
Winckelmann e le raccolte del MANN Dove: Museo Archeologico Nazionale di Napoli Quando: 25 giugno-25 settembre Orari: 9-19.30 tutti i giorni, chiuso il martedì Prezzo biglietto: Intero 12 euro. Ridotto 6 euro. Ingresso serale 2 euro Jan Fabre. Naturalia e Mirabilia a cura di Sylvain Bellenger e Laura Trisorio Dove: Museo di Capodimonte Quando: 1 luglio – 22 ottobre 2017 Orari: 10-19 domenica –giovedì; 10-22 venerdì-sabato Prezzo biglietto: info@luisamaradei.it “Quattro Zampe in Fiera”, dove: Mostra D’Oltremare, Fuorigrotta Napoli quando: dal 23 al 24 Settembre Prezzo biglietto : 12 euro Stephen Prina dove: Museo Madre, Via Luigi Settembrini, 79 Napoli quando: 15 Maggio - 16 Ottobre 2017 Prezzo biglietto: non specificato Siamo arrivati Wade Guyton dove: Museo Madre, Via Luigi Settembrini, 79 Napoli quando: dal 15 Maggio all'11 Settembre Prezzo biglietto: non specificato
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Eventi “San Gennaro Day”, dove: via Duomo Napoli quando: il 25 Settembre Prezzo biglietto: Gratuito Street food festival Nola dove: Piazza D’Armi Nola quando: dal 29 Settembre al 1 Ottobre Prezzo biglietto: non specificato “Intrecci” 11° Festival della Cucina Mediterranea dove: Città della Scienza, via Coroglio 104 Bagnoli (Na) quando: dal 29 Settembre al 1 Ottobre Prezzo biglietto: non specificato Yoga Napoli Festival dove: Castel dell’Ovo Napoli quando: dal 23 al 24 Settembre Prezzo biglietto: Gratis
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Una notte ROCK! al museo: party di chiusura della mostra dove: PAN | Palazzo delle arti di Napoli, via De Mille 60 quando: 30 Settembre ore 20:30 Prezzo biglietto: 10 euro (ingresso+gelato+spilla ufficiale) Pizzerie d’Italia 2018 on tour a Napoli dove: Palazzo Caracciolo in via Carbonara 112 Napoli quando: il 20 Settembre dalle ore 18:00 Prezzo biglietto: 20 euro su prenotazione Fiera del baratto e dell’usato dove: Mostra D’Oltremare, Fuorigrotta Napoli quando: 26 -27 Novembre Prezzo biglietto: non specificato
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Scopri il mondo di Campania Artecard: musei, monumenti, teatri, siti archeologici‌ tutto in una card!
Sagra dei funghi dove: San Giuseppe Vesuviano, Napoli quando: 4-5 Novembre Prezzo biglietto: non specificato Festa del Vino dove: Procida, Napoli quando: 11 Novembre Prezzo biglietto: gratuito escl. consumazione Sagra della Pizzetta e del Vin Cotto dove: Scisciano Napoli quando: 11- 13 Novembre Prezzo biglietto: gratuito escl. consumazione Concerti Soul Six vocal group dove: Villa Fiorentino, C.so Italia Sorrento quando: 24 Settembre Prezzo biglietto: Gratis The Orchestra Napoletana in concerto dove: Chiesa di Donnaregina Buona, in Largo Donna Regina, Napoli quando: 19 Novembre Prezzo biglietto: 10 euro (comprende anche l'ingresso e la visita al complesso monumentale di Donnaregina). Tokio Hotel dove: Casa della musica Napoli quando: 10 Novembre
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E V E N T I
S E T / O T T
COME E QUANDO Il modo migliore per visitare Napoli è in scooter o in metropolitana con la linea 1 (un'occasione anche per visitare le "Stazioni dell'arte"). E' possibile muoversi anche con la funicolare, la linea 2 della Metropolitana (per raggiungere la zona Flegrea) e con i pullman (ma che circolano con meno frequenza). Pertanto, se avete degli orari da rispettare (come partenze, impegni o appuntamenti) informatevi prima sul sito dell'ANM. Un'occasione da non perdere è poter visitare la città con il bus Sightseeing. Per chi vuole raggiungere la costiera in auto, (anche se il modo migliore è con il Metrò del Mare) attenzione al traffico. Per chi si muove in città con l'auto, ecco le info per le eventuali code: tutti i giorni direzione e tratto Corso Malta in entrambi i sensi; da e verso Vomero (dalle ore 9:00 alle 12:00 e dalle 15:30 alle 20:00 tranne il sabato e la domenica); In occasione delle partite della squadra di calcio del Napoli evitare l'uscita della tangenziale di Fuorigrotta e la zona dello stadio San Paolo. Nei weekend code anche sul lungomare di Mergellina dove è possibile, però, noleggiare delle biciclette ( ne è sconsigliato l'utilizzo per spostarsi dalle zone basse alle alte della città causa forti pendenze). Per chi dall'aeroporto vuole raggiungere il centro può prendere i taxi o il bus "Alibus" (la fermata è quasi all'esterno dell'Aeroporto di Capodichino, uscendo subito dopo la stazione dei taxi).
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DO YOU SPEAK NEAPOLITAN?
‘a vvolo ‘a vvolo: sbrigativo, eseguire un qualche cosa in modo rapido, velocemente. Ad es. 1) “cucinare qualcosa ‘a vvolo ‘a vvolo”; 2) possiamo andare e fare una cosa ‘a vvolo ‘a vvolo.
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Giornalista
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Fotografa
Lisa Sicignano
Fotografo Traduzioni Grafica
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foto Courtesy Fondazione Donnaregina - ŠAmedeo Benestante
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Passeggiare per i vicoli di Napoli è un'esperienza sensoriale: la confusione, i bambini che giocano, "l'odore" di cibo che pervade le strade. Â