Dislivelli.eu n. 113 dicembre 2021-febbraio 2022

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Il neo eletto professor Cesare Emanuel racconta gioie e timori della nuova sfida alla presidenza dell’Associazione Dislivelli. In assoluta continuità con quella di Beppe Dematteis. Assumere l’incarico di presiedere l’Associazione “Dislivelli” e succedere a Beppe Dematteis suscitano in me forti sentimenti di gratificazione e di smarrimento. La prima nasce sia dalla dichiarazione di stima che Beppe, ancora una volta, mi ha dimostrato nel presentarmi e proporre la mia nomina al Consiglio direttivo e all’Assemblea. Questo riconoscimento non solo testimonia di un rapporto ormai quarantennale di amicizia, ma attualizza anche gli intensi momenti di apprendimento e di indirizzo che Beppe mi ha offerto a partire dal dottorato di ricerca in Geografia urbana e regionale e nelle collaborazioni che sono via via seguite. L’interesse attorno ai temi di quella che lui riteneva dovesse essere “bella e buona geografia” avvenne in queste occasioni, così “contaminanti” da convincermi a indirizzare e a estendere i miei impegni nell’ambito universitario e a intraprendere un viaggio, talora faticoso e impegnativo, in più atenei italiani. Ricordando questi momenti e i risultati comuni raggiunti, ho accettato con piacere di mettermi a disposizione dell’Associazione, per quanto mi sarà possibile. Il turbamento deriva dalla responsabilità che sento nel dover dare seguito ai progetti e alle impegnative missioni che l’Associazione si è data sul grande tema della montagna sotto la guida di Beppe e nel corso del tempo. Mi conforta la grande squadra che si è raccolta negli anni attorno a Dislivelli e al Consiglio direttivo: in punta di piedi, come quando si entra nella casa degli ospiti, intendo offrire a tutti il mio impegno per tenerla unita, sostenerla e ampliarla. Nelle ricerche sullo sviluppo urbano e regionale che finora ho compiuto la montagna è stata da me considerata quasi esclusivamente nell’ambito dei rapporti che le città e l’avampaese stabiliscono con essa e nei quali questi organismi rimangono comunque il nucleo duro di riferimento. Questa prospettiva, sebbene continui a rivelarsi cruciale, non è più la sola, come è noto; è diventata uno dei punti di vista con cui traguardare la complessità e le articolazioni che il territorio montano va assumendo nel dibattito, nella ricerca e nell’azione territoriale. È ormai ampiamente riconosciuto che le ricerche e le iniziative culturali e comunicative che Dislivelli ha intrapreso a partire dalla sua fondazione hanno contribuito ad arricchire e a validare questa nuova prospettiva; esse costituiscono oggi una sua dote e un suo 52


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