Doc Magazine anno 02 nr. 05

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L’arte si fa valore Years

N°5

ALL’INTERNO

05. GEOMETRA MANGONI IL NUOVO ALBUM

09. FARAUALLA LA “GRANA” DELLA VOCE 10. FABIO CONCATO IN TOUR CON FABRIZIO BOSSO

12. L’ANGOLO DI GIAMBA LA NUOVA RUBRICA DI GIAMBATTISTA ZERPELLONI 14. JOBS ACT ABROGATI I CO.CO.PRO. 16. SPECIALE PROMO TWT LA NUOVA AGENZIA VIAGGI DOc

Il ritorno di

MEG

Dopo sette anni di silenzio, il nuovo album da solista (a pag. 6)

APR2015

03. NOTIZIE SOUND & BEER CONTEST IL PRIMO CONTEST CON FORMAZIONE


EDITORIALE

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Il senso di essere cooperativa

ncontro spesso persone che, rimanendo colpite dalle molteplici attività e dalla struttura di Doc Servizi, mi chiedono perché abbiamo scelto di creare una cooperativa e non un’altra impresa di carattere privatistico. A loro racconto che la cooperativa è la forma d’impresa più moderna e funzionale che ci sia, risposta che genera stupore perché è credenza diffusa che si possa parlare di “Impresa” solo se vengano prodotti utili e ricchezza per pochi. I fatti e i numeri dimostrano che quando obiettivi, interessi e benefici sono condivisi, il successo è pressoché inevitabile. Non tutti però conoscono a fondo i segreti di questa formula. Molti soci si iscrivono perché consigliati da amici o semplicemente per un mero vantaggio economico. Per questo vorrei ricordare a tutti cosa significhi essere una cooperativa e quali sono valori, diritti e doveri che Doc, come tutte le cooperative sane, protegge. La cooperativa è un’impresa “democratica”, soggetta a un forte controllo da parte dei soci, secondo il principio “una testa, un voto”, indipendentemente dalla quota di partecipazione al capitale sociale. Il socio è invitato ogni anno a votare il bilancio, approvare l’operato degli amministratori e, ogni tre anni, a nominare i componenti del consiglio di amministrazione. Parola chiave è “mutualità”, ovvero il rapporto tra i soci e la cooperativa contempla vantaggi e obblighi, al fine di trovare condizioni di mercato migliori rispetto a quelle che i soci troverebbero autonomamente. La cooperativa ha una natura non speculativa: gli utili devono essere utilizzati per remunerare il lavoro o i servizi dei soci. È prevista l’indivisibilità del patrimonio e il reimpiego degli utili nell’impresa stessa, garantendo così lavoro stabile nel tempo e solidità economica. È un’impresa “aperta”: chiunque ne condivida principi e obiettivi può chiedere di farne parte. La cooperativa accoglie la richiesta purché vengano condivisi i capisaldi: ogni socio deve ispirarsi ai valori di onestà e trasparenza. Le cooperative stesse devono operare in modo responsabile agli occhi della società, della comunità, dell’opinione pubblica e di tutti i soggetti coinvolti nel loro operato. Le cooperative sono parte di un movimento che condivide una visione economica fatta di efficienza e solidarietà.

INDICE Editoriale Il senso di essere cooperativa

02 Notizie dalle filiali SMAC: a Bari il primo semina- 03 rio pilota Contest Sound & Beer: KeepOn entra in Doc

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Soci Camerieri Pazzi

04 Thomas Pizzinga 04 Geometra Mangoni: il nuovo 05 disco In copertina Il ritorno di Meg

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Storie di un successo Faraualla: la “grana” della voce

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Fabio Concato in tour con Fabrizio Bozzo L’angolo di Giamba Terzo Grado a… Filippo Cecchini Manara

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Flash Cultura Enneagramma in Musica

13 Previdenza e Fisco 730 precompilato 13 Jobs Act: novità 14 Formazione e Sicurezza Stati Generali della Nuova Mu- 14 sica Cambiare la SIAE? 15 Promo TWT, la nuova agenzia di viaggi Doc

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015 7/2014 prile 2 ro 5 - A18 r.s. del 31/0 e m u II - N n. 20

Anno b. di Verona Tri it Editoreizi Soc. Coop. .docservizi. rv ww 6 Doc Se 38 Verona - w 9 7 0 71 45 823 31/b - 3 pa e: Tel. 0 ndello, Chiap dazion Via Pira re i t e d i m rio ia Cefalo tt e ta D n : o le d C oria bile: Clau ulo re Edit a Magli Direttoore Respons : Giulio ellegrini e n tt io e z aP da Dir lli nto Re azione: Elen rlande iname sare O Coord teria di Red e C : o ativ Avesani Segre hiara nto Cre iname fico: Valeria numero: Ccchini to Coord e s C e Gra qu po ti, orato aassaro, Filipo Affortuna . collab a t Hanno pa, Enrico Miordi, Rena rco Manzell Chiap , Barbara Bpelloni, Ma a r Manar battista Ze Giam

azione Registr


SMAC

Seminario di Management Artistico-Creativo A Bari il primo seminario pilota diretto da Teresa Mariano. Un format replicabile su richiesta.

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i è tenuto il 14 e il 15 febbraio 2015 presso la sede Doc Servizi di Bari, SMAC, un seminario di management artistico–creativo in due giornate diretto da Teresa Mariano, manager di artisti tra cui Caparezza, Roy Paci, Peppe Voltarelli e Negramaro. L’iniziativa, organizzata da Pachamama Booking e Doc Servizi, è stata una full-immersion di 12 ore nel mondo del management e della pianificazione strategico-creativa di progetti musicali. Cuore dell’iniziativa è stata la formazione: attraverso lezioni frontali e simulazioni, band e solisti hanno imparato come costruire

ad hoc percorsi di valorizzazione e promozione del proprio percorso artistico. Tra gli argomenti trattati: come riconoscere il proprio talento e come svilupparlo, come percepire le proprie doti senza contaminarle, l’immagine mediatica e il posizionamento sul mercato, il rapporto con produttori e discografici, l’allestimento del Live Show, la strategia di distribuzione e le politiche di prezzo. E infine, lo studio di un caso: i Negramaro. Su richiesta Doc può replicare il format. Per informazioni contattare la filiale di riferimento o scrivere a info@docservizi.it

Sound and Beer Music Contest: il primo

contest con formazione

Dal 4 aprile al 4 luglio 2015 nel novarese, dodici “battaglie” musicali tra cantanti e gruppi emergenti. In palio un contratto con l’etichetta discografica Freecom.

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nizierà il 4 aprile per concludersi il 4 luglio 2015 Sound and Beer, contest dedicato a solisti e band emergenti che si affronteranno a due a due in dodici serate organizzate in altrettanti club del novarese e dintorni. Organizzato da Art Events Novara, in collaborazione con Doc Servizi e il circuito KeepOn da ora ufficialmente partner di Doc, il contest è il primo che alla fase performativa unisce un fondamentale momento di formazione, che avverrà prima di ogni sfida. La formazione riguarderà alcune tematiche di particolare importanza per tutti i musicisti: legalità, sicurezza, tutela, contratti e agibilità Enpals, SIAE e compilazione borderò, diritto d’autore, edizioni, strumentazione, studio Recording e Mastering, self Recording, etichette discografiche, soundcheck e

Freecom

gestione concerti. In tal modo ai musicisti verrà presentato un significativo spaccato del mondo che si accingono a frequentare in modo professionale. Oltre a mettere in luce il valore dei cantanti e dei gruppi concorrenti, il contest è nato con l’obiettivo di creare un connubio perfetto e virtuoso tra gruppi e locali. Dei ventiquattro artisti / gruppi in gara, solo quattro, selezionati dalla giura di esperti, potranno accedere alla fase finale. In palio per il vincitore la sottoscrizione di un contratto discografico che prevedere la registrazione dell’EP con etichetta Freecom, la stampa di 200 CD, la promozione e distribuzione sul circuito Doc (compreso lo shop online di Freecom), la distribuzione digitale Believe e la preparazione della cartella stampa.


camerieri...pazzi!

Una candid camera, un gruppo di attori cantanti e giocolieri che, vestiti da camerieri, puntano sul malinteso per…servire!

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mmagina un gruppo di oltre quaranta (?!) attori-cantanti e attori-giocolieri che si confondono con veri camerieri, indossandone i panni. Protagonisti di uno spettacolo che ha il sapore di una candid camera, i “Camerieri Pazzi®” si aggirano indisturbati tra i commensali in uno stato di relativa calma apparente. All’inizio serviranno gli ignari ospiti in modo impeccabile, poi inizieranno a farsi notare gradualmente con movimenti goffi, piccoli errori, distrazioni e stranezze che daranno vita a esilaranti gag attorno ai tavoli. Un lento crescendo di ilarità accompagnerà tutta la durata del pasto. Sul finale, quando la situazione avrà assunto i tratti di un palese, elegante scherzo, un nuovo colpo di scena ravviverà la serata: un microfono

apparirà dal nulla, una base musicale partirà nello stupore generale per far rivivere al pubblico le atmosfere dei musical più famosi, tra giocolerie di arance e coltelli, padelle e utensili da cucina. Divertimento, eleganza, discrezione e sensibilità della performance sono le cifre caratteristiche dei “Camerieri Pazzi®”. Lo staff è costituito da professionisti dell’intrattenimento, molti dei quali collaborano con importanti trasmissioni televisive come “Scherzi a Parte”. La comicità dei “Camerieri Pazzi®” è intelligente, misurata, con la giusta dose di irriverenza e verve comica in quantità. I “Camerieri Pazzi®” originali, inventori di questo format, si esibiscono in tutta Europa, riconosciuti ovunque come entertainer di eleganza e sobrietà.

Thomas Pizzinga: video designer T Classe 1988, collabora con importanti club e brand italiani. Insieme a Piero Fragola nel 2012 ha creato ANGLE, progetto audio/video che applica il Video Mapping 3d al live show.

homas Pizzinga, classe 1988, si è lauretao in graphic design alla L.A.B.A. di Firenze nel 2014. Sebbene lavori nel campo della produzione video da soli tre anni, vanta già collaborazioni con importanti club italiani, tra cui Cocoricò (Riccione), Tenax (Firenze), Tinì Soundgarden (Cecina, per il quale cura dal 2012 tutta la sezione multimediale), Link (Bologna), Viper (Firenze), noti brand (Guess, Patrizia Pepe, Cocoon e Molteni Farmaceutici) e dj del calibro di Sven Vath, Richie Hawtin, Ralf e Federico Scavo. Nel 2012 fonda Elephant Studio, costituito da un gruppo di ragazzi legati dalla passione per la fotografia, il video e i nuovi media, il cui ultimo progetto è stato “VO-Viper Optical”, un allestimento basato sullo studio della OP Art nata negli anni ‘60 e sviluppatasi durante gli anni ‘70 del Novecento. Dal 2012 Pizzinga, insieme a Piero Fragola, porta avanti ANGLE, progetto audiovisivo che applica il mapping 3d (proiezione di visual tridimensionali su una superficie) alla performance live. Tutte le canzoni, un mix di techno ed elettronica, fatte di sonorità spezzate, invitano a una visione emotiva delle immagini proiettate. Grazie alla collaborazione con la TipTop Audio di Los Angeles, Pizzinga e Fragola hanno incorporato nelle loro produzioni sintetizzatori modulari nel nuovo formato “Eurorack”, che permettono di esplorare angleproject.net inedite sintesi sonore e creare nuove esperienze sensoriali. La prima versione dello show, Tetra01, era caratterizzata dall’utilizzo del mapping 3d su una struttura isostatica fatta di moduli triangolari, mentre l’ultima, Tetra02, sfrutta delle strisce Led Rgb controllate grazie ad Arduino e Mad Light. Lo show è già stato presentato al Mira Festival di Barcellona, al Cocoricò di Riccione, al Tenax Firenze, al Club to Club Festival di Torino, allo Stream Fest a Lecce e al Greentech di Pisa. Nel 2014, oltre a curare la parte visiva del tour europeo di Dub F, Pizzinga è stato contattato dello staff di Platikman per la realizzazione del documentario del suo nuovo live show al Sonar di Barcellona.


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camerieripazzi.com

L’Anticiclone delle Azzorre Il nuovo album de il Geometra Mangoni targato QBL

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opo la vittoria nel 2011 del premio “Ernesto De Pascale” al rock contest di Controradio Firenze con la canzone “Domani” e le partecipazioni a festival di rilievo come “Lezioni di Italiano” insieme agli Offlaga Disco Pax, BlackOut Festival 2012 e Mei di Faenza, arriva il debutto da solista di Maurizio Mangoni, meglio noto col nome d’arte di Geometra Mangoni. “L’Anticiclone delle Azzorre” è il titolo dell’album-debutto dell’artista pistoiese, uscito da pochi giorni per Qui Base Luna con la produzione artistica di Maurizio Mangoni, Stefano Castagna e Saverio Lanza (per la canzone “Un altro inverno”). Un disco scritto in un’epoca di passaggio, nove pezzi che parlano d’amore, un diario minimo fatto di storie meravigliose nella loro ordinarietà. Sonorità che rimandano a un altrove nordico e una scrittura sottile che, sebbene Mangoni non si definisca un cantautore, evoca la poesia d’altri tempi di Sergio Endrigo e Bruno Lauzi. Attivo in ambito indipendente dal 2007 con i MURIéL, Mangoni ha scritto “Il tempo di un’idea” per il gruppo Ariadineve e vanta collaborazioni artistiche importanti, tra cui Paolo Benvegnù, Guglielmo Ridolfo Gagliano (Negrita, Daniele Silvestri) e Tommaso Cerasuolo (Perturbazione).


Il ritorno di 06

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MEG

opo sette anni di silenzio, l’artista napoletana torna con un nuovo album da solista dal titolo “Imperfezione”, che uscirà ufficialmente il 21 aprile su etichetta Multiformis. Otto brani inediti chiusi dalla cover minimal di “Estate” di Bruno Martino.

Il suo successo è legato a doppio filo ai 99 Posse, che nel 1994 ricevettero dal suo ingresso nuova linfa vitale. Ma Meg, nome d’arte di Maria Di Donna, è stata e continua a essere molto di più, nonostante questi sette anni di silenzio, che poi a guardare bene silenzio silenzio non è. Oltre ai due dischi da solista (“Meg” del 2006 e “Psychodelice” del 2008), dallo scioglimento dei 99 Posse in poi, Meg ha collaborato con vari artisti del panorama underground, ma anche jazz e pop: Nous, Gnu Quartet, Subsonica, Tiromancino, Elisa, Pino Daniele, Roy Paci, Zu, Katia Labeque, per citarne solo alcuni. Il germe di questo “Imperfezione”, il suo terzo lavoro da solista in uscita il 21 aprile 2015 per Multiformis (la sua etichetta, con distribuzione Self), risale al 2012, anno in cui esce “Promemoria”, singolo portato in tour dall’artista napoletana insieme a Colapesce e seguito nel 2013 da “Il confine tra me e te”, nel cui videoclip Meg appare insieme a Elio Germano. Entrambi i brani, remixati in seguito da Pink Holy Days, Godblesscomputers e M+A il primo, e da Iori’s Eyes, Origami, Futuro e Dark Side Kontest il secondo, sono confluiti in questo nuovo album dai tratti minimalisti, che parla d’amore, atmosfere metropolitane, movimenti, umanità. Dopo sette anni torni alla ribalta con un progetto da solista. Cos’è successo in questo periodo di tempo? Ho viaggiato tantissimo, sono stata in giro per il mondo e mi sono lasciata attraversare dalle culture, dalla musica, dai suoni, dai cibi e dai visi dei paesi che ho visitato. Avevo bisogno di raccogliere ossigeno e nuovi stimoli vitali per la mia musica ma soprattutto per me stessa. Non sempre sono disponibile a condividere con gli altri ciò che scrivo, ciò che compongo. In realtà il lavoro vero e proprio sul disco è avvenuto in soli otto mesi. Da febbraio ad agosto 2014 non c’è’ stato un solo giorno in cui non mi sia dedicata alla scrittura e agli arrangiamenti di “Imperfezione”. Soltanto quando sento che mi va di aprirmi al mondo faccio uscire un disco, altrimenti no, non deve essere un obbligo. Posso permettermelo perché sono un’artista fieramente indipendente. Non ho alle spalle alcuna etichetta, né major, né indie: vado avanti sulle mie gambe, con la mia Multiformis e posso quindi decidere quando, come e perché pubblicare i miei lavori. È una scelta al contempo faticosa e liberatoria. Essere libera è l’unica condizione che mi consente di fare il mio lavoro. Ecco perché ho scelto di utilizzare la piattaforma di MusicRaiser per la campagna pre-order di “Imperfezione”: mi sembrava il luogo perfetto per il mio ritorno, il luogo in cui sancire il rapporto diretto di fiducia tra me e i miei sostenitori. A scatola chiusa tantissime persone hanno acquistato il disco, a riprova del fatto che chi mi segue sa chi sono e qual è il mio percorso. Non siamo più nel


“Avevo bisogno di raccogliere ossigeno e nuovi stimoli per la mia musica e per me stessa�


Rinascimento e i mecenati sono spariti. I miei “mecenati” sono proprio queste persone. Gli artisti, per continuare a creare e a lavorare, hanno bisogno di un pubblico consapevole.

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C’è una sorta di nostalgia che pervade i testi dell’album, anche se le sonorità tradiscono il tuo passato underground... Davvero hai sentito della nostalgia?! La musica è bella proprio perché ognuno sente ciò che vuole. Ma per me questo disco rappresenta l’istinto, il presente, il guardare sempre avanti, il coraggio di essere sé stessi qui e ora, senza aver paura di essere imperfetti. L’imperfezione è una condizione umana, molto reale, piena di energia, scevra da falsità o presunte purezze, e ho cercato proprio questo: di abbandonarmi completamente a essa. La perfezione è assenza di libertà, è un archetipo fermo, immobile, sempre uguale a sé stesso. L’imperfezione invece è unica e sempre in movimento. Per questo le ritmiche hanno un ruolo così importante in quasi tutti i pezzi: le ho distorte, sporcate, in certi casi io stessa faccio i beatbox, perché volevo che nel disco ci fossero i miei viaggi e che emergesse questa sensazione di energia, movimento, umanità, metropoli... in una parola: imperfezione. Nell’album c’è anche una cover…”Estate”. Come mai hai scelto proprio questo brano? Estate di Bruno Martino è uno dei pezzi che ascoltavano i miei quando ero piccola. Mi ha sempre colpito tantissimo sia la musica sia il testo. Mi incuriosiva e inquietava la frase “odio l’estate”, perché io invece da bambina la amavo alla follia e non riuscivo a capire come qualcuno potesse mai odiarla.

Poi quando sono cresciuta, ho capito non solo il senso di quella frase, ma anche che rappresentava un momento nel quale la canzone Italiana aveva raggiunto livelli altissimi. È un patrimonio così prezioso! Peccato che l’economia del nostro Paese non sia riuscita a farne tesoro come invece hanno fatto per esempio l’Inghilterra o la Francia. Ma sembra essere una nostra prerogativa quella di avere inestimabili tesori e talenti in ogni ambito culturale e lavorativo e non riuscire a valorizzarli. Diverse e importanti sono le collaborazioni che hanno scandito la tua carriera. C’è qualche artista con cui vorresti collaborare che ancora non ha incrociato il tuo cammino artistico? La vita è fatta di incontri e c’è sempre qualcosa di magico e di fatale in questa loro imprevedibilità. Ma devo dire che in generale adoro la solitudine: è una dimensione in cui mi sento molto a mio agio. Di recente le collaborazioni di cui sono molto felice sono state con Digi G’Alessio e Godblesscomputers. Era molto tempo che desideravo collaborare con loro. Gli ho chiesto via mail di fare del drums programming su alcuni pezzi di Imperfezione. Il lavoro si è svolto a distanza, ma con grande sintonia e velocità. Aprire la posta e trovare i loro file come regali è stato elettrizzante come lavorare con loro di persona. Al disco seguirà un tour, immaginiamo…puoi anticipare qualcosa? Stiamo lavorando al tour proprio in queste ore. Non posso ancora anti c i p ar v i nulla, ma posso dirvi orgogliosamente che ci sarà tantissima, meravigliosa IMPERFEZIONE! ;)

Per seguire MEG: m-e-g.it


Faraualla:

la “grana” della voce 09 Dalla Puglia un quartetto vocale che lega culture lontane, che fa del suono della voce il suo punto di forza. In tour nei teatri con “Ogni Male Fora” e “Sagrademari”, partitura originale scritta per l’omonimo racconto di Stefano Benni.

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ato nel 1995, il progetto Faraualla riunisce le esperienze vocali maturate dalle quattro componenti in ambiti musicali differenti, ma che hanno trovato nel condiviso interesse per la voce un importante punto di incontro. Le pugliesi Serena Fortebraccio, Gabriella Schiavone, Maristella Schiavone e Teresa Vallarella da vent’anni si dedicano allo studio della voce, delle sue potenzialità come strumento, del suo essere suono e “grana”, per usare un espressione di Roland Barthes. Attraverso la pratica della polifonia e lo studio del repertorio vocale di diverse etnie e periodi storici differenti si snoda il progetto Faraualla, che propone composizioni originali, spesso evolute da una matrice improvvisativa o da brani tradizionali. Alla base di tutto c’è la Puglia: nelle voci, negli strumenti che accompagnano l’esecuzione, nello stesso nome del gruppo. E proprio da Bari parte il viaggio attraverso culture lontane che si fondono in una sintesi riconducibile al Mediterraneo, ma che sa al contempo di neo avanguardia, di pop, di folk, di jazz. Reduci da un concerto al Quirinale, andato in onda l’8 marzo 2015 in diretta su Radio Rai 3, il gruppo è attualmente in tour con il progetto “Ogni Male Fore”, ideale percorso nell’affascinante territorio della medicina popolare pugliese: un repertorio fatto di formule magiche, taumaturgiche, nascoste nella memoria popolare e di difficile accesso, che le Faraualla fanno rivivere nel canto e nel suono in un ideale percorso catartico di guarigione fisica e spirituale. Altro progetto in tour è “Sagrademani”, partitura originale scritta per l’omonimo racconto di Stefano Benni, con la partecipazione dell’attrice Anna Garofalo. Il viaggio di Sinbad, di Ulisse o di chiunque altro, poco importa. È il viaggio dell’uomo e della sua vanità immensa che lo rende controllore e giudice. Un incrocio di lingue e dialetti, ibridato di sardo, ligure e castigliano, napoletano e siciliano, arabo, greco antico e moderno: un suono unico, come unico è il canto del mare e delle sue genti. Un suono che le Faraualla indagano anche nei vari laboratori che conducono in tutta Italia: “Di canto in canto”, volto al recupero in chiave femminile della tradizione musicale popolare, e “La voce in gioco”, il cui oggetto è la vocalità nella musica etnica, tra improvvisazione, sviluppo e arrangiamento estemporaneo. Prossimi appuntamenti con le Faraualla, il 10 aprile in concerto con la “Minafric Orchestra” di Pino Minafra al Teatro Kennedy di Bari e l’11 aprile a Muralto, in Svizzera, per un concerto abbinato a un laboratorio sulla voce.

Faraualla.com


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Dalla musica d’autore al jazz, la nuova collaborazione con Fabrizio Bosso e Julian Mazzariello. Ritratto di un artista eclettico alla soglia dei 40 anni di carriera.

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uscito il 4 novembre scorso per la Universal “Tandem”, il nuovo album di Fabrizio Bosso, trombettista jazz di fama internazionale, e del pianista Julian Oliver Mazzariello, che vede la partecipazione straordinaria del nostro socio Fabio Concato, icona della musica d’autore italiana. Scaturito dal progetto discografico, il 16 marzo scorso è partito dall’Auditorium Parco della Musica di Roma il tour “Canzoni”, un live dedicato al bello e alla riscoperta dei grandi successi dello stesso Concato, di Zucchero, Pino Daniele, Lucio Dalla, Sergio Endrigo, riletti in chiave magica, liberatoria, quasi catartica. Cuore del progetto che unisce Concato a Bosso e Mazzariello, i testi delle canzoni e la poesia contenuta in essi, una poesia in grado di risvelare l’alchimia delle cose tra leggerezza e passione. Concato, che in Tandem interpreta la sua celebre “Gigi”, non è nuovo al jazz. Al di là dei profumi respirati in casa fin da bambino (il padre, Gigi Concato, era un autore jazz), in 38 anni di carriera Concato si è confrontato più volte con il genere, sempre con esiti fortunati. Il primo approccio inciso su disco è “Ballando con Chet Baker”, uscito nel 2001 e arrangiato da Pier Carlo Penta con Bruno Zucchetti, che vira verso sonorità più spiccatamente jazz, dopo aver esplorato quelle sudamericane (“M’innamoro davvero” con Josè Feliciano nel 1999) e quelle della musica per bambini (“L’ocona sgangherona”, 1990). Poi le tournée con Paolo di Sabatino e le collaborazioni con Stefano Bollani nell’ultimo album “Tutto Qua”, e ancora con la Colours Jazz Orchestra. Ora è la volta di “Canzoni”…

Fabio

Com’è nata questa collaborazione con Bosso e Mazzariello? Nel 2001 partecipai al disco del contrabbassista Massimo Moriconi, “D’improvviso”. All’album seguirono un po’ di date in giro per l’Italia e tra i musicisti della band c’era anche Fabrizio Bosso, allora giovanissimo. Dopo questo primo incontro, passò molto tempo prima di incontrarci nuovamente. L’anno scorso ci siamo ritrovati per suonare insieme al Teatro Petruzzelli di Bari, sia con band, sia in duo. È nata una bella sintonia. Dopo pochi mesi Fabrizio mi chiese di partecipare a “Tandem”, il disco che stava preparando con Mazzariello, cantando “Gigi”. Da quella bella esperienza è nato il progetto di “Canzoni”, una tournée dedicata alla musica d’autore italiana, che entrerà nel vivo in estate. Cos’hanno in comune la musica d’autore e il jazz? Possono avere tutto e niente al tempo stesso. Ci sono autori che hanno un modo di scrivere più vicino alle sonorità jazz, come Paolo Conte, Vinicio Capossela o Lucio Dalla. Altri che ne sono lontani anni luce. Pen-

Per seguire Fabio Concato: fabioconcato.it


Concato

so a Guccini, per esempio. Io sono nato con l’imprinting jazz grazie a mio padre. I primi accordi che ho sentito in vita mia sono stati jazz. Era praticamente impossibile che il mio modo di scrivere e di fare musica non ne risentisse. Però, ecco, credo che dipenda dalla formazione dei singoli cantautori, non che ci sia una regola generale. I suoi nonni erano due cantanti lirici. Quanto è stato importante, se lo è stato, il melodramma e in generale la musica classica nella sua formazione di cantautore?rociato il tuo cammino artistico? Sono sincero: non sono mai stato un grande appassionato di musica classica. La mia formazione, come dicevo, è avvenuta sul repertorio jazz e sudamericano. Negli ultimi anni, però, anche abbastanza casualmente, ho avuto modo di riscoprire il repertorio classico, soprattutto sinfonico, e non mi è affatto dispiaciuto. Sicuramente i concerti e le collaborazioni con alcune orchestre sinfoniche hanno contribuito ad accendere la curiosità verso musiche provenienti da altri mondi, rispetto a quelli che ero solito frequentare. Facendomi riscoprire per altro il valore del nostro patrimonio musicale classico, che è immenso. Durante la sua carriera si è confrontato con artisti e generi diversi: da Anna Oxa a Josè Feliciano, dalla musica per bambini al cabaret. Secondo lei oggi esistono ancora artisti così completi, o prevale una sorta di specializzazione dei generi? Senz’altro prevale una specializzazione dei generi. È davvero difficile trovare oggi i cantanti-entertainer di un tempo, come Massimo Ranieri, la stessa Mina, Gino Bramieri – che ha iniziato come cantante – eccezionali in entrambi i ruoli. C’è Fiorello, va bè, ma quello è un prodigioso outsider, e comunque nasce come intrattenitore. L’avvento dei talent show ne è in parte responsabile, avendo confinato l’interprete nel suo mondo. Ma non sono contrario in assoluto ai talent, anzi. Credo che oggi sia l’unico modo per un giovane artista di farsi conoscere. Riconosco però il grande limite che hanno: quello del successo effimero. Questi talenti raggiungono una notorietà enorme in un tempo rapidissimo, modalità che i cantanti della mia generazione non hanno mai conosciuto. Noi ci mettevamo anni per emergere. Le case discografiche facevano un lavoro capillare di scouting prima e di produzione, affiancamento poi che, appunto, durava anni e anni. Si dava modo all’artista di crescere con tempi “umani”, di maturare. Oggi è tutto molto più veloce. Le date del tour di “Canzoni” quando saranno disponibli? Ci stiamo lavorando proprio in questi giorni. Presto, comunque.

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Filippo Cecchini Manara

TERZO GRADO a

...

Responsabile filiale Bergamo Il tratto principale del tuo carattere? La pazienza. Il tuo principale difetto? Sono un ritardatario cronico. Ciò che ami di più nel tuo lavoro? Il fornire soluzioni affinché si realizzino progetti. La qualità che preferisci in un artista? La creatività. Musicisti preferiti? Whitney Houston, Eros Ramazzotti, Max Pezzali, Laura Pausini. L’ultimo libro che hai letto? “The Century Trilogy” di Ken Follett. La città in cui vorresti vivere? Ci vivo già: Bergamo. Il luogo più bello in cui hai lavorato? Casa mia. Il tuo sogno nel cassetto? Poter dedicare alla famiglia lo stesso tempo che dedico al lavoro. Il dono di natura che vorresti avere? Essere ordinato. Stato attuale del tuo animo? Soddisfatto ma annaspante. Sei in Doc da? Autunno 2013. Il tuo motto? “E anche oggi… abbiamo mangiato!” Quando si è in sette in famiglia non è così scontato.

L’angolo di Giamba Si inaugura con questo numero la rubrica di Giambattista – Giamba – Zerpelloni, co fondatore e primo presidente Doc Servizi e titolare del Musical Box di Verona.

M

entre Doc Servizi celebra i 25 anni dalla fondazione, Musical Box Srl ne festeggia 35. Questi 10 anni di differenza tra le due realtà hanno permesso la conoscenza critica dell’allora mercato dei musicisti e la creazione di un servizio che a Verona, nel Veneto e poi in altre Regioni, mancava. Un servizio strutturato che potesse permettere ai musicisti di guardare al futuro. Ma forse potremmo fare di più, sempre nell’ottica di fornire maggiori opportunità per i musicisti: far crescere e potenziare l’associazione “La Città della Musica”. Perché dovremmo pensare di associarci? Perché è l’unico modo per far valere delle ragioni, per fare progetti, per ottenere vantaggi, per essere maggiormente informati. Grazie a “La città della Musica” si sono

potuti realizzare progetti come Sound Expo, EuroBassDay, Armonicando, KeyboardSynthExpo. Tutte esperienze non replicabili al momento, in mancanza di sovvenzioni istituzionali e a causa del numero di soci che non consente di proseguire con le energie e le risorse necessarie. Il mio invito è di riflettere su come ciascuno di noi, anche con poco, possa contribuire a far crescere una realtà come “La città della Musica”, consapevoli che “Musica è Vita!” Giamba


FLASH CULTURA Maurizio Cusani Elisa Bignotto

Enneagramma in Musica Nuova Ipsa Editore, 2012 Un nuovo modo di ascoltare la musica Nel 2012 è nata Chordae, nuova collana editoriale nata da un’idea di Claudio Mazza, dedicata ai nessi che legano la musica alle arti e alle scienze. A questa collana appartiene “Enneagramma in musica. Introduzione alla psicologia dell’arte musicale” di Maurizio Cusani ed Elisa Bignotto, pubblicato nel 2012 da Nuova Ipsa Editore, con la prefazione di Marco Betta. La teoria elaborata da Cusani, studioso e insegnante di tecniche enneagrammatiche, e dalla naturopata Elisa Bignotto riguarda l’applicazione alla musica dell’enneagramma, simbolo geometrico utilizzato in ambito psicologico ed esoterico che descrive, come una sorta di “mappa”, nove tipi di personalità e le relazioni tra esse. Consente di individuare le tendenze principali di carattere, visioni del mondo e attitudini, aumentando il livello di consapevolezza di sé e le possibilità di trasformazione interiore. Cusani e Bignotto propongono di applicare questo modello alla musica, individuando le motivazioni di fondo di certe scelte tecniche da parte degli autori, le caratteristiche psicologiche alla base della loro arte, vari livelli di predisposizione verso gli strumenti musicali, da cui si materializzano i suoni. Viene analizzata la capacità umana di accordarsi a uno o più strumenti, costruendo nove basi di riferimento, nove modelli nei quali rispecchiarsi per scoprire le proprie inclinazioni sonore, una mappa per riscoprire la musica che respira in noi. Un modo nuovo di ascoltare la musica, più profondo, che permette di comprendere insieme alle note anche l’anima di chi le ha composte.

730 2015:

novità e scadenze Il Centro Servizi Contabili e Fiscali di Doc informa che quest’anno esordisce il modello 730 precompilato, che ha deluso le attese dei cittadini poiché, a differenza di quanto previsto in origine, non verrà consegnato a domicilio ai contribuenti, ma dovrà essere scaricato online dal sito del Ministero delle Finanze. Inoltre, saranno precompilati solo i quadri relativi ai redditi da lavoro dipendente, alle prestazioni occasionali e pochi altri, mentre la parte relativa alle detrazioni e oneri deducibili sarà da aggiornare ex novo. Lo Studio dovrà scaricare dal portale del Ministero ogni singolo 730, controllare la veridicità dei dati inseriti e aggiungere quelli mancanti, completare il processo di elaborazione facendosi carico della responsabilità anche solidale in caso di errori o mancati pagamenti da parte del contribuente. La compilazione del 730 (più economica rispetto all’Unico) implica il vantaggio che l’eventuale credito viene erogato direttamente in busta paga dal datore di lavoro (Doc in questo caso), a partire da agosto 2015, senza dover aspettare i tempi della burocrazia per la restituzione del credito da parte del Fisco. Ne consegue che anche l’eventuale saldo a debito viene trattenuto in busta paga, in quanto sarà Doc a versarlo per conto dei soci al fisco. I documenti per la redazione del 730 possono essere caricati in pdf sul sito www.docservizi.it (area riservata) o direttamente sul portale del centro Servizi Contabili e Fiscali clienti.docservizi.net . Per informazioni su consegna dei documenti, tempi e costi 045/8230796 o scf@docservizi.it .

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L’abrogazione costringerà le cooperative che hanno scelto queste forme di gestione a rivedere la propria struttura.

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Jobs Act: abrogati i co.co.pro.

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enerdì 20 febbraio 2015 il Governo ha presentato la bozza del terzo decreto delegato della legge n. 183/2014, meglio nota come Jobs Act, con uno specifico focus sulle tipologie contrattuali. Le novità più rilevanti riguardano i contratti di collaborazione a progetto (co. co. pro.), che vengono abrogati con decorrenza dall’entrata in vigore del Decreto Legislativo (i contratti in essere potranno proseguire fino a scadenza). L’abrogazione dei collaboratori a progetto costringerà le cooperative che hanno scelto queste forme di gestione a rivedere completamente la propria struttura cooperativa. Abrogati anche i contratti di associazione in partecipazione e riscritti completamente i part-time (per la richiesta di lavoro supplementare e clausole flessibili ed elastiche), la somministrazione da parte di agenzie di lavoro interinale, il tempo determinato (rimane il limite del 20% dei lavoratori a tempo indeterminato in forza il 1° gennaio dell’anno di assunzione), l’apprendistato (riduzione del costo delle ore di formazione per diploma e ricerca), lavoro accessorio, ovvero i voucher (viene elevato l’importo percepibile a 7.000 € netti annui, con un massimo di 2.000 € per ogni committente). Invariato il lavoro intermittente e il lavoro ripartito. Oltre ai contratti, il decreto contiene le disposizioni per la liquidazione del TFR in busta paga per il periodo di paga marzo 2015 – giugno 2018, e l’estensione del diritto di congedo parentale retribuito al 30% da 3 a 6 anni d’età del bambino, non retribuito da 8 a 12.

Stati Generali della Nuova Musica Oltre cento voci si sono fatte sentire a Roma lo scorso febbraio all’interno della manifestazione organizzata dal MEI. Vari i temi trattati: produzione indipendente, festival di musica dal vivo, formazione, diritto d’autore, editoria, giornalismo musicale e rapporto tra musica e web. Tra i vari tavoli di lavoro il n.6 era dedicato ai lavoratori della musica.

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’8 febbraio scorso a Roma si è conclusa la tre giorni organizzata dal MEI “I Premi degli Indipendenti”, con una giornata dedicata agli Stati Generali della Nuova Musica, una sorta di punto della situazione generale sulla musica indipendente italiana. Oltre cento le voci raccolte attorno agli undici tavoli di organizzati per i workshop dedicati alla produzione indipendente, ai festival live, alla formazione in campo musicale, al diritto d’autore, all’editoria e al giornalismo musicale indipendente e al rapporto tra musica e web. Tra i vari tavoli il n.6, coordinato da Enrico

Massaro, Umberto Carretti e Tito Russo (Cgil), si è occupato dei lavoratori della musica: dagli orchestrali ai montatori di palco, si è ragionato sulla condizione di chi lavora in questo settore. Partendo dal presupposto che l’Italia non riconosce lo statuto sociale europeo dell’artista, Chiara Chiappa (Legacoop Cultura), Saro Poppy Lanucara (consigliere nazionale Arci), Giulio Stumpo (direttore SmartIT, la mutua dei lavoratori dello spettacolo), Indiana Raffaelli (responsabile SIAM-Sindacato Artisti della Musica), operatori e consulenti nel settore dello spettacolo, si sono


cambiare la siae

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Proposte concrete per una siae Efficiente che generi valore

ilippo Sugar, lo scorso 19 marzo nominato nuovo Presidente della SIAE dopo le dimissioni di Gino Paoli, ha annunciato una SIAE sempre più aperta, trasparente e digitale, e cambiamenti radicali nel rapporto con gli associati e gli utilizzatori. C’è sicuramente bisogno di un rinnovamento dell’apparato, ma non solo in termini anagrafici. Sebbene Sugar, con i suoi 43 anni, sia il Presidente più giovane di tutti i tempi, ci si chiede se saprà veramente portare quella modernità e trasparenza che un “ente pubblico economico a base associativa” dovrebbe avere. Saprà riportare alla naturale democraticità lo Statuto della SIAE? È palese che fino a quando il potere sarà nelle mani di chi più incassa, sarà difficile varare iniziative che portino a cambiamenti sostanziali. Ci piace suggerire una proposta che potrebbe davvero in tempi brevi innovare e far diventare la SIAE un’organizzazione efficiente che generi davvero valore.Basterebbero due semplici

strumenti tecnologici: Un’applicazione con i titoli registrati alla SIAE, che l’esecutore possa “spuntare” durante l’esecuzione e, a fine concerto, validare con password o firma digitale. Questo eviterebbe i frequenti errori di compilazione dei borderò. Un rilevatore (sulla falsa riga di Shazam) che identifichi i brani eseguiti (con tolleranze accettabili di errore), per dare certezza che quanto dichiarato corrisponda a quanto eseguito. Questi semplici strumenti consentirebbero agli autori di ricevere in tempo reale i propri compensi, senza aspettare anni per percepire quanto dovuto. I funzionari SIAE, essendo persone competenti e preparate, oltre a svolgere l’ordinaria attività di incasso, potrebbero diffondere sul territorio il valore della creatività, raccontando alle migliaia di artisti italiani che dietro ogni opera si nasconde valore. Infine, rispetto ai diritti da pagare, modalità e condizioni, speriamo possano essere definitivamente accessibili i tariffari.

confrontati su contratti, welfare, sicurezza e sull’evoluzione del settore alla luce del nuovo CCNL per i Lavoratori dello Spettacolo in cooperativa, del Decreto Palchi e dell’assorbimento Inps-Enpals. Questioni previdenziali e voucher sono stati al centro della discussione, insieme alla maternità per le lavoratrici intermittenti. Si è parlato anche di malattia, che ai lavoratori dello spettacolo spetta dopo 100 giornate di lavoro (in altri settori anche dopo 1 giorno), con l’obiettivo di estendere il diritto a tutti, così come il diritto ad ASPI e MINI ASPI. Il 27 marzo si è tenuta un’audizione in Senato sugli esiti dei

lavori per stilare nuovi punti a beneficio del settore musicale. Ne parleremo sul prossimo numero. Le relazioni degli undici tavoli, disponibili sul sito del MEI, sono state presentate lo scorso 27 marzo presso il Senato della Repubblica.

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TIME WARP TRAVEL, L ‘AGENZIA VIAGGI DI DOC

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a chiameremo semplicemente TWT, o ancora più facilmente “agenzia viaggi”, ma il nome che l’organo competente ha scelto per l’agenzia viaggi che Doc Servizi gestisce dalla sede veronese, che rimanda alla colonna sonora del film musical “The Rocky Horror Picture Show”, è di sicuro di buon auspicio, sia per l’appartenenza al mondo musicale, sia perché la sensazione di “viaggi spazio temporali” rende l’idea della qualità ed efficienza che Doc vuole mettere in campo con questo nuovo servizio. Ma perché un’agenzia viaggi? Innanzitutto perché abbiamo oltre 4000 soci che normalmente sono in movimento e pensiamo sia fondamentale fornire loro un servizio di biglietteria e booking che anticipi le spese di viaggio e alloggio, in tal modo non più a carico immediato dei soci. Inoltre anche gli stessi clienti, siano essi agenzie di spettacolo o service, potranno avvalersi di un servizio di biglietteria e logistica svolto da un’agenzia viaggi specializzata, che conosce a fondo le esigenze del settore e si farà carico degli oneri di tale servizio, spesso svolto in autonomia, con conseguente dispendio di risorse ed energie impiegabili altrove. TWT gestirà direttamente la biglietteria e il booking dei viaggi sia per i propri soci che prestano servizi presso il service o l’agenzia, sia per qualunque altro soggetto. Attraverso l’agenzia viaggi Doc porterà il pubblico dove si svolgono le attività artistiche (non solo dei soci), sia in Italia, sia all’estero, predisponendo pacchetti di viaggi di sicuro interesse e a prezzi vantaggiosi. La nuova area di attività gestita da Doc, che riguarda il mondo delle guide turistiche e operatori

Vantaggi per il socio: • risparmio di tempo • ottimizzazione del servizio • anticipo spese da parte di Agenzia Viaggi • risoluzione problemi eventuali • integrazione con i conteggi • sconti sul servizio

museali, potrà trovare un potenziale strumento di sviluppo, considerando anche che l’attività di spettacolo dovrà coniugarsi necessariamente sempre più con il mondo del turismo, in quanto reciproche fonti di attrazione e di aggregazione. Non è secondario ricordare che TWT, essendo agenzia viaggi a tutti gli effetti, certificata con licenza della Provincia di Verona n° 11501 del 15 febbraio 2015, potrà diventare uno strumentò utile per tutti (soci e non) anche per vacanze e viaggi di piacere.Ci siamo chiesti se avesse senso con tutti gli strumenti informatici che ognuno ha a disposizione mettere in piedi un’agenzia interna. È vero che le promozioni sui voli in internet e i vari siti specializzati nelle attività di accoglienza e ristoro si moltiplicano, ma quanti disagi e rischi possono nascondersi dietro ogni operazione fatta in autonomia? Parliamo di eventuali operazioni non andate a buon fine, le cui spese vanno spesso anticipate attraverso carte di credito. Cambio prenotazioni e modifiche al biglietto possibili solo telefonando a costosissimi call center (1 euro al minuto normalmente), con lunghe attese e frequenti cadute di linea. Spesso tentare di recuperare il biglietto è più oneroso dello stesso costo del biglietto. L’agenzia di viaggi, opportunamente e adeguatamente assicurata, con i suoi operatori e inserita in un network internazionale, potrà usufruire di accesso diretto ai portali delle compagnie, garantendo il buon fine di tutte le operazioni di acquisto e la soluzione rapida degli eventuali problemi che possono sopraggiungere.

Vantaggi per il cliente: • struttura esperta del settore • servizio flessibile • assistenza on line • gestione servizi taylor made per ogni singolo cliente


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