Doc Magazine anno 03 nr. 11

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L’arte si fa valore

N°11

ALL’INTERNO

APR2016

03. NEWS 2 DI PICCHE: IL WEBMOVIE 04. SOCI LE 50 MIGLIORI CANZONI DEL 2015 SECONDO ROCKIT

09. ALBERTO ROVERONI IL NUOVO DISCO

10. DOC TOUR 25 ANNI IL REPORTAGE BEST LIVE PROMO

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foto: Alessandro Sass

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15. SICUREZZA NUOVO DECRETO APPALTI PROMO 16. MUSIC INSIDE ART

ROBERTO DROVANDI Non solo Stadio. Dalla vittoria sanremese ai progetti personali

(a pag. 6)


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ei giorni scorsi sono stato invitato al meeting “Idee Cooperative”, in pieno Salento, nel Museo L’Alca di Maglie, per parlare di cooperazione con altre realtà locali. Mi sono trovato piacevolmente spiazzato dal valore dei progetti e dalle iniziative che il sistema cooperativo è riuscito a mettere in campo in un territorio affamato di nuove idee. Pescatori che all’alba, ancora al largo, mandano via tablet i resoconti del pescato del giorno con relative foto; startup innovative che inventano tecnologie fino a poco tempo fa improbabili ma che realmente migliorano la vita quotidiana; per non parlare delle cooperative di comunità che oltre a fare impresa sociale sul territorio, distribuendo servizi e vantaggi per la collettività intera, con gli utili realizzati pagano libri e mense ai meno abbienti. Per concludere poi, con vecchie e nuove cooperative di teatro, accomunate dalla reciproca certezza e speranza che di cultura si può vivere, insieme a cooperative che nelle carceri insegnano il mestiere di sarta a ragazze che coltivano la speranza di una vita migliore. Quando ho raccontato la nostra cooperativa, mi sono reso conto di come in certi momenti valgano molto più le idee, le emozioni e i valori che le scatenano, rispetto ai numeri che rappresentano. In quella particolare situazione, la condivisione di valori ed emozioni mi ha ricordato le stesse aspettative e l’entusiasmo che hanno caratterizzato gli inizi della nostra cooperativa. La struttura di Doc affonda le sue radici nei valori della legalità, della conoscenza, della passione e della solidarietà. Sono consapevole di quanto siano stati fondamentali i valori che rappresentiamo per generare i risultati che da 26 anni ci vedono crescere senza battute di arresto. Dall’incontro di Maglie sono tornato con la consapevolezza di far parte di una vera magia che lega l’intera Italia, fatta di condivisione di esperienze e del senso di appartenenza di ogni cooperativa che si raccontava. Ogni storia che ho ascoltato raccontava di emozioni, sentimenti e valori a noi familiari; un ritrovato senso di appartenenza che ha rinforzato la mia convinzione che la strada intrapresa sia quella giusta. Il modello cooperativo genuino è oggi il modello di impresa più vicino all’uomo e ai suoi bisogni.

Doc News 2 di Picche, il webmovie in anteprima nazionale MIR, MIA! Le 50 migliori canzoni del 2015 secondo Rockit Soci Marco Prati The Giornalisti In copertina Roberto Drovandi

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Storie di successo Alberto Roveroni: il nuovo disco

09 Doc Tour 25 anni: il reportage 10 Terzo Grado a… 12 Andrea Ponzoni Flash Cultura La musica non è scontata KeepOn Best Live la classifica

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Previdenza e fisco Riforma Terzo Settore Doc rilancia il Welfare per i soci

14 14 Formazione e Sicurezza Nuovo decreto appalti 15 Corsi Sicurezza 2016 15 Promo Music Inside Art 16

NEWS

INDICE

EDITORIALE

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Non ci resta che cooperare

Editoriale Non ci resta che cooperare

Proiettato in anteprima nazionale a Torino il 12 aprile scorso, la video proiezione di “2 di Picche”, webmovie di Massimo Russo, realizzato dal socio Bruno Abramo della filiale di Torino.

2 di Picche

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opo oltre tre anni di lavorazione, è uscito in rete “2 di Picche”, webmovie di Massimo Russo, prodotto da Mattia Puleo, Massimo Russo e Luca Gabriele (Guerilla Movie Production) e realizzato, fra gli altri, da Bruno Abramo, socio della filiale di Torino che da anni si occupa di audiovisivo, con una particolare attenzione a: design illuminazione scenica, coordinamento illuminotecnico, riprese televisive e macchinismo cinematografico. Il webmovie, proiettato in anteprima nazionale il 12 aprile 2016 a Torino, presso il Cecchi Point – Hub Multiculturale durante il Serieforum, narra le gesta di Dante e Gerda, due “bravi ragazzi” pasticcioni della famiglia malavitosa del boss Picche. A partire dal 14 aprile 2016, il webmovie uscirà a puntate sul canale YouTube ufficiale Guerilla Movie. Al progetto, nato nel circuito indipendente torinese, hanno partecipato oltre cinquanta persone tra tecnici e artisti (alla prima esperienza e professionisti) e oltre centocinquanta comparse. Il trailer è visibile sul canale ufficiale YouTube di Guerilla Movie

Il blog: 2dpicche.blogspot.it

A Music Inside Art innovazione tecnologica e tradizione

MIR… MIA!

U le 2016 014 1 - Apris. del 31/07/2rona 1 ro e r. Num 38 Ve 2018

In. 371 Anno IIrib. di Verona ndello, 31/b - ampagna (VR) T ac ira e P m n ia m io o V z S a i 796 Registr Freecom scarl Caselle d 5 823 0 Editore CIERRE Grafica : Tel. 04rvizi.it e n io a z p a se Stam a i di red e@doc hiapp Contattdocmagazin etrio C Cefalo m e D : ia oriale bile: Claud izzi re Edit a ll Direttoore Respons ancesco Be tt ndelli Dire dazione: Fr e Orla Re : Cesarani o v ti a Aves ro: nto Cre iname fico: Valeria uesto nume , Coord a q p Gra a p ia to h ora hiara C erico collab o, Fed C Hanno ara Biordi, esca Bertas Barracco, Barb neo, Franc li, Daniele rghi. Catta rocco na Bo Cecilia tti, Vainer BSassoni, Ele Rase ssandro Ale

n villaggio delle arti! Ecco la proposta Doc Servizi per il MIR – Music Inside Rimini, che si terrà presso il quartiere fieristico di Rimini dal 7 al 9 maggio 2016. MIA – Music Inside Art è un progetto ambizioso che prenderà vita al padiglione C7: seimila metri quadri dedicati al mondo Doc in cui si incontreranno la tradizione e l’innovazione. Oltre al tradizionale spazio espositivo costituito da “casette” che ospiteranno tutti i partner Doc, saranno allestiti due palchi, diversi da tutti gli altri, non convenzionali e fuori dai tradizionali standard dello spettacolo. Il principale sarà l’Alpha Stage 80BIG, ovvero un palco mobile su ruota, presente al Mir in esclusiva per Doc grazie a International Sound. Si tratta di un palco auto-montante costruito sul rimorchio di un camion, progettato per ridurre al massimo i rischi di allestimento che avvengono esclusivamente a terra senza la necessità di lavoro in quota. L’altro palco, opposto, sarà una Cassarmonica: un palco della tradizione meridionale costruito in legno e ferro. Tutta l’organizzazione e la produzione tecnica sono gestite e realizzate da soci Doc Servizi.

www.musicinsideart.it

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del tourmanager 04

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aggiungiamo al telefono Marco Prati, quarantuno anni e tour manager da otto-nove, socio della filiale di Verona, mentre è in viaggio. Uno dei tanti che lo vedono impegnato in questo periodo con i Perturbazione per la promozione del disco “Le cose che ci raccontiamo”. È lui stesso a definirsi “un’anomalia” nel settore. “Normalmente sono le agenzie a ingaggiare il tour manager, nel mio caso - spiega - è il contrario. Sono io a trovare la band da seguire e, quindi, anche l’agenzia”. Seguire i musicisti durante i concerti è un lavoro che raramente permette di vivere. “Sono un chimico, mi occupo di analisi ambientali e insieme al lavoro che faccio per i Perturbazione riesco a vivere. Li seguo dall’inizio. Una band mi basta per il momento”. Marco Prati ha una visione molto lucida di quanto sta accadendo al mondo dei live in Italia. Una visione in controtendenza rispetto a quanto raccontano gli ultimi dati sull’industria creativa. “È vero, il numero di live è aumentato ma il numero di persone interessate è ridotto. Parlo dei giovani di oggi, un nuovo pubblico che non acquista dischi e che va ai concerti solo se molto motivato. Non a caso l’orientamento generale va verso performance in ambienti intimi che non richiedono produzioni troppo costose. Potremmo dire che stiamo tornando ai tempi in cui l’interesse per l’artista era al centro di tutto. Siamo in una fase di transizione”. Il lavoro del tour manager ha vissuto vari cambiamenti nel corso degli ultimi anni. “Fino a dieci anni fa, quando il mio mestiere era ancora pionieristico, tutto era più semplice. Si trattava di mettersi in viaggio e arrivare nel posto in cui si doveva suonare. Poi le nuove normative sull’agibilità e la nascita di figure professionali intermedie tra la band e il club, come le agenzie di booking e i promoter, hanno cambiato profondamente il mercato. Oggi, la torta da spartire si è ridotta. E molte figure sono meno richieste per ragioni di risparmio. Come quella del tour manager”.

Dieci soci Doc nella classifica Rockit delle 50 migliori canzoni del 2015 M+A, Mecna, Bachi Da Pietra, Teatro degli Orrori, Delone, Calibro 35, Bugo, Levante, Godblesscomputer, Paletti: uno dei più grandi portali dedicati alla musica italiana premia la qualità dei nostri soci www.rockit.it/articolo/50-migliori-canzoni-anno-rockit/5

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e soddisfazioni, quando arrivano, è giusto raccontarle con l’entusiasmo che meritano. La presenza di ben dieci artisti Doc nella playlist di Rockit dei migliori 50 brani italiani del 2015, è uno di questi casi. “Una danza preziosa, un inizio quasi caraibico che mescola con eleganza dance, pop di qualità e gusto funk. Gli M+A sono un nome che non fa che dare conferme, degni rappresentanti di un savoir faire capace di produzioni minimali eppure curatissime”. Con queste parole uno dei più grandi portali dedicato alla musica italiana descrive la musica degli M+A, giustificando così l’inserimento del loro brano “Do the shout” all’ottavo posto della best 50 pubblicata il 10 dicembre scorso. Insieme a loro ci sono altri nove artisti, soci Doc da lungo tempo, ognuno dei quali partecipa con la propria specificità a disegnare l’eclettico panorama sonoro dei soci della cooperativa. Mecna, giovane

protagonista della scena hip hop italiana, è citato con il suo brano “Non dovrei essere qui”; il duo, attivo dal 2004, dei Bachi da Pietra è presente alla posizione n. 20 con “Black metal è il mio folk”; la band loro coetanea, Il Teatro Degli Orrori, si aggiudica la posizione n. 42 con “Lavorare stanca”; Delone e le sue sonorità anni 6070 sono al n. 26 con “Sacri Cuori”; i Calibro 35, gruppo ispirato dai film poliziotteschi anni ’70, sono stati inseriti con il brano “S.P.A.C.E.”; Bugo, al suo settimo disco, è al n. 21 con “Cosa ne pensi Sergio”. E ancora Levante, con “Ciao per sempre”, Godblesscomputers con “Closer” all’undicesimo posto, e Paletti al quindicesimo con “Avere Te”.

SOCI

Marco Prati la dura vita

Concerto Primo Maggio: sul palco anche TheGiornalisti

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a conferma dalla band nata a Roma nel 2006 è arrivata qualche settimana fa. Il gruppo sta vivendo un periodo particolarmente florido grazie anche alla visibilità che il suo frontman, Tommaso Paradiso, ha conquistato collaborando con Dario Faini per scrittura di “Luca Lo Stesso”, vera hit del nuovo album di Luca Carboni, già disco di platino. Proprio di recente, Paradiso ha firmato un contratto in esclusiva con Universal Music Publishing mantenendo, insieme all’etichetta e agenzia di management Foolica, il controllo delle pubblicazioni che verranno. La band romana nata nel 2009 ha dato conferma della propria presenza al Concertone di Piazza San Giovanni è riuscita a distinguersi nel panorama musicale nazionale, imponendosi per quattro settimane la scorsa estate nella top 20 di Radio Deejay con il brano “Fine dell’Estate”. Quest’anno Doc Servizi seguirà ancora con più interesse l’appuntamento musicale dedicato alla festa dei lavoratori, dato che uno dei suoi progetti, il Circuito dei Live Club italiani, KeepOn LIVE è partner dell’edizione 2016. Si tratta del nuovissimo format del Contest KeepOn LIVE, con il quale KeepOn candiderà all’1MNEXT, il concorso del Primo Maggio dedicato agli artisti emergenti, quindici band segnalate dai locali del circuito. Dalla selezione romana usciranno tre nomi – rappresentanti della nuova “Sezione Live Club” – che, insieme agli altri concorrenti, “lotteranno” per un posto sul grande palco. Le tre band avranno la possibilità di esibirsi al MIR di Rimini dal 7 al 9 maggio all’interno del Music Inside Art gestito da Doc Servizi. A ben vedere, la partecipazione di una band nata e cresciuta nel mondo della musica indipendente italiana, come i Thegiornalisti, e il coinvolgimento nell’organizzazione dei luoghi in cui gli artisti crescono – i club – rappresenta un continuum coerente che arricchirà l’edizione del Primo Maggio di quest’anno. www.thegiornalisti.it

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IN COPERTINA

Foto di Elena Borghi

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ROBERTO DROVANDI NON SOLO STADIO L

a storia racconta che Roberto Drovandi sia stato scelto dal resto della band durante la tappa che fece con Luca Carboni ad Acireale nei primissimi anni ’90. Anche se la vittoria all’ultimo Festival di Sanremo con “Un Giorno Mi Dirai” rappresenta effettivamente il loro rilancio sulla ribalta nazionale, gli Stadio da quel palco non sono mai scesi. L’ultima produzione prima di “Miss Nostalgia”, uscita da poco per Universal, del gruppo amato da Lucio Dalla è di due anni fa: una compilation con due inediti dal titolo “Immagini del Vostro Amore”. Testimonianza di una vitale attività artistica che ha senz’altro concorso alla riuscita nel Festival diretto da Carlo Conti. Gli Stadio, vicini alla soglia dei 40 anni di carriera, hanno avuto la capacità di restare fedeli a uno stile definito sin dall’inizio e nel quale è possibile ritrovare le caratteristiche della grande tradizione cantautorale italiana insieme a elementi di novità. Una coerenza che paga. Sempre. Drovandi, socio storico Doc, riesce a conciliare gli impegni degli Stadio e progetti paralleli tutti suoi. Un’etichetta di world music (Twins 104 Records) e un album da solista in lavorazione. Roberto, di cose ne ha da raccontarende. Sanremo, un nuovo disco, 35 anni di carriera e non sentirli. Questa per gli Stadio è una fase di grandi novità e progetti per il futuro, ma anche di riflessione su quanto fatto fino a oggi. L’attenzione per la musica di Lucio Dalla è un segnale di questo consuntivo? Sì. Dalla è fondamentale nella storia degli Stadio. In “Miss Nostalgia” abbiamo inserito un tributo a lui, con un campione originale del suo sax nel brano “Noi come voi”. Ed è stato molto emozionante suonare “La Sera dei Miracoli” per la serata dedicata alle cover. Io non ho vissuto il periodo di vera collaborazione della band con Lucio. Sono arrivato nel 1991. Ma con lui ho lavorato al suo fianco nell’album “Forever” di Luca Carboni e durante il tour. Erano gli anni in cui si usava ancora tanto la presa diretta per le registrazioni. Incidemmo due o tre pezzi durante le prove.

ROBERTO DROVANDI

Oggi la presa diretta è una rarità. Com’è cambiato, secondo te, il modo di produrre musica negli ultimi 15 anni? È molto diverso rispetto a prima dell’arrivo delle nuove tecnologie. Oggi è possibile produrre un disco di discreta qualità autonomamente, in casa propria. Spesso i musicisti collaborano a distanza, in remoto e in tempo reale, ovunque siano. Grandi opportunità, ma il risultato che si tiene con l’interplay, il botta e risposta degli strumenti

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Foto di Daniele Barraco

I Video: il nuovo progettolaboratorio del duo Roveroni/Curato “Quando sogno sparisco” è il loro album debutto. Prodotto da Atmosfera e distribuito da Egea Music, trova la sua massima espressione dal vivo

N “Il problema è il download gratuito selvaggio che ha colpito il mercato. Parlo della disonestà pratica e intellettuale di chi pensa che i musicisti non debbano vivere del proprio lavoro”

dal vivo, resta irriproducibile. La bravura serve ma l’affiatamento tra musicisti è fondamentale. Altro discorso è quello relativo ad altri generi che possono rendere soltanto (quasi) con produzioni dal vivo. Come il jazz.

L’accesso a strumenti di registrazione ma soprattutto di diffusione di musica online ha profondamente cambiato il settore. Lo studio sull’industria culturale “Italia Creativa” parla di un netto calo, in particolare sulla vendita di dischi. Segnali di vitalità arrivano soltanto dai concerti. Cosa sta accadendo secondo te? È un dato di fatto che, in generale, anche i musicisti con una buona carriera hanno meno lavoro. Stanno lavorando tutti il 50% in meno rispetto a dieci anni fa. Il problema è il download gratuito selvaggio che ha colpito il mercato. In questi casi io parlo di una disonestà pratica e intellettuale da parte di chi pensa che i musicisti vivano di altro e non del loro lavoro. Ma l’accesso che consentono aggregatori e canali di autopromozione online, è una grande cosa. Si scoprono idee belle, nuove. Quello che noto è che spesso capita di ascoltare bei brani però con pessimi suoni. Questo è stato il tuo terzo Sanremo con gli Stadio. Nel frattempo, però, coltivi progetti tuoi. Hai un album in lavorazione, per esempio. Ce ne parli? L’album a cui mi sto dedicando spero sia pronto per fine anno. Come solista sono da sempre interessato a produzioni strumentali, per esempio con big band orientate verso il jazz fusion. Sarà un disco da compositore che avrà al centro il mio strumento, il basso. Ma senza scadere nell’autoreferenzialità. Scrivo canzoni da quando sono giovane. Ho iniziato a suonare guardando al sound di musicisti come Led Zeppelin, Herbie Hancock e Weather Report. Nel corso del tempo ho collezionato importanti collaborazioni, come quella con Irene Grandi, per la quale ho scritto, insieme a Gaetano Curreri, la musica di “Prima di partire per un lungo viaggio”. Ora, arrivato a 50 anni, ho voglia di dire la mia.. Hai già in mente che tipo di tour organizzare per la promozione?

Selezionerò strutture capaci di garantire un’ottima acustica e dove sia possibile, per il pubblico, concentrarsi sul concerto. Sto pensando ai teatri, ad esempio.

Hai anche un’etichetta discografica, la Twins 104 Records. Stampe in vinile, sonorità ricercate. Ci racconti un po’ verso quali generi è orientata? È un modo per investire su nuovi talenti. Metto a disposizione di giovani artisti la visibilità data dal mio nome. Al momento stiamo investendo su due progetti molto interessanti: Globe Duo e Afroeira. L’orientamento è verso la world music e la fusion, mista al jazz. La storia degli Stadio è la dimostrazione che le collaborazioni e le influenze tra artisti diversi, sono fondamentali. Tu stesso, con il tuo bagaglio da session man, ne sai qualcosa… Assolutamente. Collaborare con altri ti permette di scoprire strade nuove ed evitare cliché e “copiaincolla”. Odio i suoni già sentiti. Inoltre confrontarsi con colleghi ti permette di restare con i piedi per terra e di avere la maturità di capire quando un brano scritto da te suona meglio se eseguito da altri.

on è facile incontrare musicisti che intendano il concerto come uno spettacolo che deve conquistare i presenti, piuttosto che come una semplice esibizione. Questi aspetti, la maggior parte delle volte, sono delegati ad altre figure professionali più tecniche, come per esempio fonici e producer. Proprio come Alberto Roveroni, socio della filiale Doc di Milano che, insieme al cantante dei Nomadi Cristiano Turato, ha fondato ”I Video”. Del duo è da poco uscito, in contemporanea al singolo “Solo Amore”, l’album “Quando sogno sparisco”, pubblicato da Atmosfera e distribuito da EGEA Music. Dieci tracce in cui l’elettronica si incrocia con la tradizione rock italiana, un album nato in studio ma che si esprime al meglio dal vivo grazie a un impianto luci-video-audio autoprodotto, così come il disco. Turato e Roveroni sono andati alla ricerca di soluzioni funzionali utilizzando anche materiali da risulta. “Il nostro palco, il nostro concerto è un vero laboratorio” – commenta Alberto – L’automazione dei tre tendaggi su cui vengono proiettati i video, per esempio, è stata realizzata con gli avvolgitori elettronici per tapparelle. Della loro regolazione ci occupiamo noi, grazie a una serie di comandi collegati anche all’impianto luci e al mixer. Questo ci permette di tagliare i costi di produzione e di essere, quindi, economicamente competitivi, oltre che adattabili a ogni situazione”. Il tour è in via di definizione. “Gli spazi ideali sono i teatri ma sono un obiettivo raggiungibile soltanto quando il live attirerà l’attenzione delle agenzie di booking e di promozione”. Il debutto è avvenuto recentemente in un piccolo teatro di Padova. “La risposta del pubblico è stata bellissima. I commenti che abbiamo ricevuto sono stati molto positivi. Ci hanno detto di aver assistito a un vero e proprio spettacolo, cosa non molto frequente in Italia, se escludiamo i grandi concerti negli stadi”. Alberto e Cristiano sposano appieno il concetto anglosassone di entertainment. “Il difetto di molti musicisti italiani è quello di intendere il concerto come una sorta di monologo e non come uno spettacolo a 360 gradi che sappia divertire il pubblico – spiega Roveroni – Durante il nostro show, ad esempio, il nostro backliner, che ci ha aiutato nella realizzazione del palco, visto che è anche un falegname, gira tra il pubblico con una webcam collegata a uno dei due proiettori. Il risultato è la dilatazione del palco e il coinvolgimento di tutti”. Per Roveroni – collaboratore di, tra gli altri, Pooh, Mario Biondi, Marco Carta, Nomadi – la commistione tra suoni e immagini non è un campo inesplorato. Parte della sua carriera si è svolta a Londra dove, nel 2003, ha fondato “Cluster-1”, progetto di performance live con il quale ha anche realizzato un remix di “Signal to noise”, brano contenuto in “Up”, disco del ’92 di Peter Gabriel.

ivideoofficial

@ivideoofficial

www.i-video.info

Ci sono nuovi artisti che segui, che ti incuriosiscono? Ho scoperto dei musicisti molto validi tra quelli di Sanremo Giovani. Li ho ascoltati, visti dal vivo e mi sono piaciuti. Miele, che ha fatto una cover degli Stadio, “Grande Figlio di Puttana”, l’ho trovata molto interessante. E mi è piaciuto anche Ermal Meta, ex vocalist della band La Fame di Camilla. La leggenda narra che Curreri ti abbia scelto dopo averti visto in concerto con Luca Carboni all’inizio degli anni ’90. Oggi Carboni, dopo un periodo non brillante, è tornato con un disco nuovo, “Pop-Up”, e un tour che sta andando molto bene. Anche lui è in pieno rilancio… Luca ha fatto un gran bel disco. Aveva bisogno di questa nuova energia. Merita tutto il bene di questo mondo e sono felice per i successi che sta avendo. È amato e apprezzato dai colleghi. Ricordo la festa del 2014 per i suoi 30 anni di carriera. C’eravamo anche noi e sul palco ed era evidente l’affetto sincero del suo pubblico.

STORIE di SUCCESSO

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“UN TOUR SPECIALE” Gigi Tagliapietra, vice presidente Doc Educational, ha animato le conferenze sui cambiamenti in atto nel mondo del lavoro. “Compiere 25 anni di attività è un momento importante, ma volevamo festeggiare in modo speciale, con una attenzione particolare ai veri protagonisti del nostro successo: i nostri soci. Volevamo insomma evitare una celebrazione autoreferenziale, cogliendo invece l’occasione per parlare di persona con quanti più soci possibile e guardare soprattutto ai prossimi 25 anni. Ecco perché siamo andati nelle principali sedi Doc con una scaletta identica, imperniata su tre tematiche di particolare importanza per il mondo dell’arte e dello spettacolo: lo scenario generale del mercato e la visione Doc per il futuro, le possibilità offerte dai lavori in appalto, le sfide e le opportunità che il mondo digitale apre di fronte a noi. Durante gli oltre sei mesi di tour abbiamo incontrato anche tanti professionisti dello spettacolo che non conoscevano la cooperativa, ma che ne hanno potuto scoprire la qualità e l’impegno nel dare valore al nostro mondo. Alla fine di ogni incontro abbiamo brindato e fatto musica, come è giusto fare per celebrare un anniversario così importante. Ma soprattutto ci siamo fatti gli auguri per il futuro”.

“SÌ, CAMBIARE” La cantautrice Veronica Marchi si è esibita a Verona in occasione dell’ultima tappa. “Una bella occasione di condivisione, di arte, di obiettivi comuni. È stato bello festeggiare contemporaneamente due compleanni molto sentiti: i miei 20 anni di carriera e i 25 di Doc. Da anni la cooperativa lavora sodo per conquistarsi una fetta di credibilità in un Paese dove la legalità e la trasparenza non sono in cima alla lista. Come evidenziato nella conferenza-focus on che ha preceduto il momento performativo, credo sia fondamentale oggi, nella musica e nel lavoro in generale, cambiare, seguire il flusso dei tempi, adeguarsi ai nuovi sistemi di comunicazione. Dovrebbe essere un’urgenza di ogni artista (e di ogni lavoratore del settore) conoscere, aggiornarsi e pretendere il meglio per sé e per la propria attività. In questo Doc, che per me rappresenta efficienza e chiarezza, aiuta molto. Da artista, come è noto una categoria di persone non esattamente ben organizzate, sono una giocoliera delle note, con poca propensione ad occuparmi di questioni burocratiche, contrattuali, fiscali. Dalla filiale di Verona, a cui faccio riferimento, mi sento supportata e seguita in ogni aspetto del mio lavoro. Tanti auguri Doc, e avanti tutta!”

Foto di Tommaso Adda

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5 tappe in tutta Italia, 424 partecipanti, 251 soci coinvolti, 43 fornitori, 10 giornalisti e quasi 90 collaboratori esterni. Questi i numeri del Tour dei 25 anni di Doc Servizi, la grande festa della cooperativa, con convegni sui temi più caldi del mondo del lavoro, aperitivi e tanta musica. Extraliscio, Jashgawronsky Brothers Trio, Contemporary Bossa Quartet, The Paipers, Massimo Bubola, Luca Bassanese, Veronica Marchi, Nanirossi, Slick Teve and The Gangster, gli ospiti che hanno animato da settembre a dicembre 2015 le cinque tappe ufficiali del tour: Rimini, Gallarate, Venezia, Bari e Verona. Organizzato in collaborazione con Rimini Fiera, il tour, che ha previsto anche due tappe straordinarie a Catania (Festival Buskers Urbino) e Roma (A Sud), ha avuto l’obiettivo di diffondere la vision Doc, per condividere con tutti gli operatori i valori fondanti della cooperativa: conoscenza, legalità, passione, onestà, solidarietà, sicurezza. In queste pagine, i protagonisti e i momenti più belli della festa.

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TERZO GRADO A... 12

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a #liveparade di febbraio ci regala un nome che era nell’aria: i Calibro 35 che si aggiudicano il premio dei direttori artistici dei club del Circuito KeepOn come best live. La rivelazione del mese è invece Sara Velardo, nuovo nome, eclettica e brava, capace di spaziare dal rock al cantautorato acustico con una semplicità disarmate. Il case limited edition, messo in palio dalla Shure, è andato invece ad un’altra band presente tra le rivelazioni, i Sinfonico Honolulu. Abbiamo scambiato due chiacchiere con Massimo Martellata dei Calibro e Sara per Primi Plachi, la rubrica che KeepOn dedica alla gavetta dal vivo degli artisti.

Andrea Ponzoni

Calibro 35, Sinfonico Honolulu e Sara Velardi si raccontano

Collaboratore commerciale filiale di Brescia Il tratto principale del tuo carattere? La curiosità. Il tuo principale difetto? La testardaggine. Ciò che ami di più nel tuo lavoro? La possibilità di condividere arte e sviluppare nuove idee insieme ad altri. La qualità che preferisci in un artista? Il non accontentarsi di appartenere a un genere o a un’epoca. Musicisti preferiti? Robert Wyatt, Beck, David Byrne, John De Leo, Prince, Gianni Maroccolo. L’ultimo libro che hai letto? Londra tra le fiamme del 2006, di Joe R. Lansdale. La città in cui vorresti vivere? Dijon (Digione). Il luogo più bello in cui hai lavorato? Roma. Il tuo sogno nel cassetto? Suonare al Roskilde Festival in Danimarca. Il dono di natura che vorresti avere? La tranquillità. Stato attuale del tuo animo? Sereno/variabile. Sei in Doc dal? L’anno della mia prima Ernia del disco (un piccolo primato personale). Il tuo motto? Ci si vede in Hit Parade!

FLASH CULTURA FABIO CIMINIERA La musica non è scontata. Fenomenologia pratica di ascolti musicali

MASSIMO MARTELLOTTA - BEST LIVE Massimo, ricordi la tua prima volta su un palco? La prima in assoluto è stata a 14 anni a Selva di Paliano, con un trio. Facevamo metallo. Si suonava ad un festival e ricordo che prima di salire non avevamo nemmeno un nome. Prima di annunciarci ci chiesero: “Come vi chiamate?”. Uno di noi rispose: “Materia”. Poi si girò verso di noi e disse con tono rassicurante: “Fa metallo”. Con i Calibro 35, invece? La prima fu nel 2008 a Lussemburgo. Cercavamo delle occasioni per fare dei test dal vivo e c’era un nostro amico che si diverte ad organizzare eventi lì. Portava gli Afterhours, Benvegnù, Fabi e ci chiese di suonare. Il locale si chiamava D:QliQ C’è un club in cui tornate con piacere? Ce ne sono tanti. Ci sono tanto locali belli in Italia, la qualità media è alta e molti funzionano. Mi piace molto il The Cage, sia come è fatto ma anche come è gestito. I Candelai a Palermo anche dal punto di vista storico è quello più interessante. Consigliaci un po’ di musica. Le band che vengono in giro con noi sono molto valide. Gli Ottone Pesante hanno lo stesso nostro pubblico. Il loro live è piaciuto molto. Ma anche Ou spaccano.

Calibro 35 O.R.k. Selton Brothers In Law L’orage Gli Scontati Bob Corn Daniele Celona Mimosa Guido Maria Grillo

Lulu, 2015

Un libro per “rimettere al centro del discorso le motivazioni e le storie, le ricerche e i sentimenti che sono dietro ogni singolo brano, nonostante la facilità con cui ogni lavoro discografico arriva nelle nostre case, nonostante la facilità con cui riusciamo ad ascoltarlo”. In questo modo Fabio Ciminiera, conduttore radiofonico e televisivo, redattore e critico, ufficio stampa e organizzatore di concerti, descrive il suo nuovo libro “La musica non è scontata”. Il testo affronta con una prospettiva differente gli stessi argomenti trattati nel precedente “Il tempo di un altro disco” (2014). Si tratta di una riflessione su come sta cambiando la fruizione della musica, “sui mezzi e sulle dinamiche con cui ci relazioniamo con il fatto musicale, un’osservazione profonda dei tanti stimoli e degli input che ciascuno di noi riceve, in maniera più o meno consapevole – si legge nella nota stampa dell’autore – Usiamo di continuo strumenti che rendono sempre più ampie e veloci le nostre connessioni, strumenti in grado di portare le nostre conoscenze ben oltre i limiti concessi alle precedenti generazioni”. Fabio Ciminiera fa parte dal 2002 del team di Jazz Convention (www. jazzconvention.net) ed è autore dei programmi di Jazz Convention on TV. Si occupa di jazz e, in generale, di musica in ruoli diversi. Dal 2007 fa parte dello staff del Pescara Jazz Festival. La sua prima pubblicazione risale a maggio 2009 (“Le Rotte della musica”, Ianieri Edizioni), dedicata ai suoni e ai protagonisti del Mediterraneo.

Sara Velardo Dagomago Sinfonico Honolulu Joe Victor The Van Houtens Indianizer Lucio Leoni Blindur keeponlive.com/home A cura di Antonio Pistone

SARA VELARDO - RIVELAZIONE LIVE Sara, la tua prima volta in assoluto su un palco e la prima volta con il progetto che porta il tuo nome? Un capodanno, avevo 16 anni con un gruppo di cover rock. Facevamo Radiohead, Cramberries…. Ricordo come fosse ora la chitarra sporca di sangue perché mi ero ferita. Picchiavo forte già all’ora. Il progetto attuale invece inizia nel 2010. Che significato dai al titolo di “rivelazione live”? Immenso perché la cosa che mi piace di più è suonare dal vivo. A parte la bellezza dell’atto creativo, se fosse per me, una volta finito un disco suonerei tutto l’anno. Vale più di una recensione positiva del disco, avere il feedback di chi ti sente dal vivo è l’obiettivo finale. Un gruppo emergente che secondo te spacca? Senza dubbio i Black Beat Movement. Hanno una energia incredibile e ci credono davvero. DANIELE CATALUCCI - PREMIO SHURE Daniele, ricordi la tua prima volta su un palco? Sì e ricordo una grossa tensione. Avevo suonato i primi pezzi con il plettro e al terzo brano mi ritrovai con il polso irrigidito. Avevo provato la pienezza di un suono da band e quando le frequenze basse ti arrivano nella pancia è una sensazione incredibile. Con i Sinfonico Honolulu, invece, aprimmo il festival a Livorno, un po’ disorganizzati, un po’ accatastati; suonammo 5-6 cover inglesi però ci fu una bella accoglienza. Come avete accolto questo premio? Bene, stiamo aspettando che arrivino i microfoni per rivenderli su Ebay. No scherzo, avendo uno studio possiamo utilizzarli per lavorare a cose nuove, ed è anche il momento, e amplificare i cajon ad esempio. Essere tra le rivelazioni live fa piacere, anche se è relativo solo ad un mese. Ci divertiamo dal vivo e fa piacere sapere che anche gli altri si divertono.

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ok del Senato alla Riforma del Terzo Settore per la semplificazione e il suo riordino è arrivato il 30 marzo scorso. Adesso la palla passa alla Camera dei Deputati che dovrà approvare il documento utile all’applicazione delle nuove Linee Guida sul sistema degli appalti di servizi sociali pubblicate dell’Autorità Nazionale Anticorruzione a febbraio. Finalmente il cosiddetto terzo settore diventa un soggetto giuridico. Su associazioni e fondazioni sono previste più informazioni e trasparenza a cominciare dagli atti costitutivi e dagli statuti. Per il settore del volontariato vengono inoltre riconosciuti e favoriti lo status di volontario, le organizzazioni di volontariato e promossi programmi per sensibilizzare i giovani nelle scuole”. Anche sul fronte dell’impresa sociale le novità non mancano. Questa qualifica potrà essere assunta non solo dalle cooperative sociali ma anche dalle associazioni, fondazioni e le diverse forme di società con obblighi di rendicontazione e trasparenza identici alle imprese. La riforma tocca anche la tutela dei lavoratori, con l’istituzione dell’obbligo per gli appalti pubblici di assicurare la piena applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Il testo prevede anche un Registro Unico del Terzo Settore presso il ministero del Lavoro. Verranno istituiti anche due fondi di investimenti: uno per le imprese sociali e un altro per il volontariato. Semplificate anche le procedure per le concessioni degli immobili inutilizzati e quelli confiscati alle mafi

FORMAZIONE e SICUREZZA

DOC SERVIZI RILANCIA IL WELFARE AZIENDALE PER I SOCI

PREVIDENZA e FISCO

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RIFORMA DEL TERZO SETTORE. ENTRO MAGGIO IL VOTO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

NUOVO DECRETO APPALTI È stato emanato il 18 aprile 2016 il decreto legislativo n. 50 sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto. Entrano subito in vigore il divieto di appalto integrato, il limite del 30% al subappalto e il no all’incentivo del 2% ai progettisti interni alla Pubblica Amministrazione.

È

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a legge di Stabilità 2016 conferma la non imponibilità fiscale delle prestazioni di servizi acquistate direttamente dal datore di lavoro e assegnate a categorie di lavoratori o ai loro familiari. Si tratta di servizi di tipo educativo, ricreativo, sanitario, per l’infanzia, la frequenza di centri estivi, per familiari anziani, frequenza di palestre, spettacoli, mense scolastiche, abbonamenti sky, corsi di musica, corsi di lingue straniere, oltre all’assegnazione di beni purché di valore complessivo non superiore a 258,23 euro annui. La novità per il 2016 consiste nel fatto che i lavoratori potranno scegliere di ricevere il valore del premio di produttività – concordato con accordo sindacale – con un pacchetto di beni, compresi i voucher di spesa (anche alimentari) – oltre ai servizi di welfare, potendo usufruire della non tassazione dei beni assegnati ai lavoratori. La scelta potrà essere esercitata solo nei limiti previsti dalla legge di stabilità: sottoscrizione di un accordo sindacale, valore del premio non superiore a 2 mila euro lordi e reddito annuo del lavoratore nel corso del 2015 non superiore a 50 mila euro lordi.

entrato in vigore il 19 aprile 2016 il decreto legislativo n. 50 sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto. Le principali differenze rispetto al vecchio testo riguardano gli appalti di lavori (sotto i 40.000 euro possibile usufruire dell’affidamento diretto, tra i 150 mila euro e 1 milione di euro si userà la procedura ristretta, mentre sopra il milione di euro si utilizzeranno le procedure ordinarie). Previsti anche sconti sulla cauzione del 30% per gli operatori in possesso della registrazione al sistema comunitario di ecogestione e audit e del 20% per le imprese dotate di certificazione ambientale UNI EN ISO 14001. Inoltre il nuovo codice stabilisce che il subappalto non può superare la quota del 30% dell’importo complessivo del contratto di lavoro. Per evitare imprevisti, ritardi e aumenti nei costi di realizzazione, ad andare in gara sarà inoltre il progetto esecutivo. Dopo la presentazione delle proposte verranno scelti al massimo dieci soggetti, tre dei quali obbligatoriamente iscritti agli Albi professionali da meno di cinque anni. Cambiano anche i criteri di aggiudicazione delle gare: il massimo ribasso si potrà usare solo per le gare di lavori di importo fino a 1 milione di euro. Sopra questa cifra si considererà l’offerta economicamente più vantaggiosa. Infine, da sei mesi dall’entrata in vigore del Nuovo Codice Appalti, ovvero dal 19 ottobre 2016, le Stazioni Appaltanti potranno richiedere l’uso del Building Information modeling (BIM) per le nuove opere e i servizi di progettazione di importo superiore alle soglie comunitarie. Per evitare vuoti, è prevista una fase transitoria: il vecchio Regolamento attuativo resterà in vigore e verrà abrogato man mano che l’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) farà uscire le linee guida. Testo integrale: www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/ caricaDettaglioAtto/originario?atto. dataPubblicazioneGazzetta=2016-04-19&atto. codiceRedazionale=16G00062&elenco30giorni=true

CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA Doc Servizi è da sempre sinonimo di sicurezza sul luogo di lavoro e in linea con quanto normato dal Decreto Legislativo n. 81 del 09/04/2008 e dell’Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011, dà ad ogni socio la possibilità di partecipare gratuitamente a vari corsi organizzati su tutto il territorio nazionale. I corsi organizzati internamente da Doc Servizi sono: • Formazione generale e formazione specifica dei lavoratori (art. 36-37, D. Lgs. 81/2008), obbligatorie per tutti i soci Doc Servizi e Doc Educational; • Formazione particolare aggiuntiva per la figura di preposto (artt. 19 e 37, D. Lgs. 81/2008), obbligatoria per tutti i soci tecnici dello spettacolo e per i soci che abbiano una posizione di preminenza su altri colleghi nello svolgere la loro mansione; • Corso per addetti ai lavori in quota oltre i 2 metri (artt. 37 e 73, D. Lgs. 81/2008); • Corso per addetti ai lavori elettrici - PAV/PES (Art. 82, D. Lgs. 81/2008 – CEI 11-27 e CEI EN 50110-1). Tutti i corsi promossi e organizzati dalla cooperativa sono totalmente gratuiti e aperti a tutti i soci. Per quel che riguarda la “formazione generale”, con l’inizio del nuovo anno, a ogni socio neo assunto viene attivato un account per poter frequentare il corso su un portale e-learning, comodamente da casa con il proprio computer. Gli attestati di formazione specifica (preposto, altezza e rischio elettrico), definiti “Attestati di Qualità”, vengono rilasciati da AiFOS, Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro, che rappresenta aziende e singoli formatori, aderisce alla Confcommercio-Imprese per l’Italia ed è riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico quale associazione professionale. AiFOS opera sul territorio tramite i Centri di Formazione AiFOS e Doc Servizi è il CFA di riferimento per la provincia di Verona. Il calendario dei corsi e le modalità di iscrizione sono consultabili all’indirizzo http://docservizi. it/it-it/servizisumisura/sicurezzanuovicorsidoc. aspx Per ulteriori informazioni: formazione@ docservizi.it

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