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Economia

l'Adige INDUSTRIA

sabato 12 gennaio 2013

Da Castelnuovo un brevetto che ora cerca mercato anche in Cina

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AUTOBRENNERO

Porta garage senza binari Silvelox conquista gli Usa Accordo Taddei-Amarr su un brevetto innovativo TRENTO - Alla conquista dell’America con porte sezionali inventate e prodotte in Valsugana, made in Silvelox. Se il mercato italiano langue e l’edilizia piange, i nuovi mercati vanno cercati dove l’economia reale dà maggiori segni di vita. Ecco perché, con un brevetto innovativo di porta da garage senza binari - la Overlap su cui ha investito 2 milioni, la Silvelox spa ha concluso un decisivo accordo commerciale con la seconda azienda Usa del settore, gestita da capitale familiare (come la Silvelox), l’Amarr (North Carolina, 300 milioni di dollari annui di fatturato), che scatenerà 300 dei suoi 3mila venditori tra Usa, Canada e Messico per vendere le nuove porte Overlap. Alberto Taddei, 40 anni, amministratore delegato di Silvelox, calcola che, a regime, questo accordo frutterà all’azienda trentina 10 milioni di fatturato aggiuntivo all’anno (il 50% di ricavi in più di oggi), preziosissimi di fronte al mercato italiano quasi immobile. Le dimensioni potenziali del nuovo mercato: 4 milioni di pezzi annui di garage residenziali venduti negli Usa, contro 1 milione e mezzo in Europa. La scommessa di Silvelox è convincere i consumatori con questa nuova porta sezionale (le basculanti non hanno mercato, in America) priva di guide a soffitto, ecocompatibile e a basso consumo energetico. In produzione dal giugno 2012, la porta (con brevetto protetto a livello mondiale e certificazioni di qualità in itinere, assicura Taddei) è stata presentata alle 5 maggiori aziende statunitensi, tre delle quali hanno mandato i loro manager a «toccare con mano» il prodotto nella fabbrica di Castelnuovo, a settembre. Alla fine, rispetto alle multinazionali in cui i tempi rischiavano di diventare più lunghi, Tad-

INFORMATICA

Sopra, la nuova porta Silvelox, modello Overlap, oggetto del business Usa di Alberto Taddei

VALE 10 MILIONI DI EXPORT USA La nuova porta overlap di Silvelox ha già fatto lievitare gli ordini del primo trimestre (+15-20%) e a regime vale 10 mln annui negli Usa, mentre nei primi 6 mesi di commercializzazione, limitata eclusivamente all’Italia, la società trentina ha venduto 1.200 pezzi, con un prezzo sul mercato finale che va dai 3mila euro in su, per il modello in legno. La Silvelox dovrebbe chiudere il bilancio 2012 intorno ai 20 milioni di fatturato, in pareggio o con una piccola perdita. Ha 150 dipendenti, e quest’anno dovrebbe progressivamente ridursi il ricorso alla cassa integrazione.

dei ha preferito firmare con il quarantottenne Richard Brenner dell’Amarr, «un imprenditore molto attento all’innovazione di prodotto». Il giovane industriale trentino rivendica con orgoglio l’intuizione, nata da una lunga esperienza, del primo pannello che «si porta dietro» i binari su cui si piega il secondo: «L’idea è stata di mio padre Silvio, che è un genio dell’innovazione. E in un solo anno, grazie ai nostri tecnici, l’idea è stata industrializzata. Una sfida che parte bene, ma che richiederà un grandissimo lavoro, a partire dal per-

sonale altamente qualificato necessario per fare il training tecnico dei distributori americani: abbiamo assunto due ingegneri che parlano perfettamente l’inglese, lavoreranno metà dell’anno negli Usa». La Silvelox produce porte da garage, porte d’ingresso e porte interne: è quest’ultimo segmento produttivo, legato al mercato delle nuove abitazioni sul territorio nazionale, che soffre di più la crisi dell’edilizia e dove si concentra la maggior parte della cassa integrazione ancora in corso, tra i 150 dipendenti dell’azienda valsuganotta.

Ma Taddei è convinto che - con l’accordo «americano» firmato prima di Natale - la Silvelox ha fatto una svolta fondamentale per il suo futuro. «Dopo i 1.200 pezzi già piazzati in Italia, le vendite americane partiranno a tarda primavera, in coincidenza con la fiera Usa dei garage ai primi di maggio. Conto che l’accordo con Amarr garage doors ci possa portare da 5 a 10mila pezzi l’anno in più, per almeno 10 milioni di fatturato. La prossima settimana volo in Cina, per cercare di arrivare a un accordo analogo, e in Giappone siamo già partiti in autunno». Il contratto con Amarr - stipulato da Taddei con l’assistenza dello studio legale milanese Rucellai & Raffaelli - non è meramente commerciale: negli Stati Uniti la porta sezionale con i binari a soffitto è stata inventata negli anni Trenta, e da allora non ci sono state sostanziali evoluzioni. «Silvelox - spiega Taddei - esporterà grazie alla forza vendita di Amarr le porte in legno di fascia alta, con un accordo di esclusiva commerciale, ma il nostro socio Usa Richard Brenner collaborerà strategicamente con noi sull’innovazione dei prodotti e per sviluppare altri modelli». «Questo contratto - insiste Taddei - è il suggello del progetto messo in campo per entrare e competere sui mercati esteri oltre i confini d’Europa. Abbiamo già consolidati rapporti commerciali in Brasile». Amarr, che produce e distribuisce porte e sistemi d’accesso per garage residenziali, grandi magazzini, centri commerciali, è stata fondata nel 1951 dalla famiglia Brenner a Winston-Salem, NC. Oggi ha oltre mille dipendenti in tre stabilimenti produttivi e 70 centri distributivi. «Oggi - conclude Taddei - facciamo il 15-18% del fatturato all’estero, ma in 3-5 anni arriveremo al 60-70% di export». pgh

Pacher: la proroga a Serenissima, a noi no, ma vinceremo TRENTO - Due giorni dopo la sentenza del Tar del Lazio, che ha bocciato (in parte come inammissibile, in parte come infondato) il ricorso dell’Autobrennero spa contro il bando di gara per la nuova concessione cinquantennale dell’A22 post 30 aprile 2014, parla l’assessore alle infrastrutture e neopresidente della giunta provinciale Alberto Pacher (nella foto, a destra, con Pat Cox, Mauro Fabris e Raffaele De Col, durante l’ultima visita del coordinatore dell’asse Stoccolma-Palermo a Trento). Presidente, con 4 forti competitor internazionali in gara, il Trentino rischia di perdere la macchina fabbricautili dell’autonomia? «I concorrenti sono importanti e temibili, non c’è dubbio, ma dalla parte della nostra Autobrennero c’è la conoscenza dell’infrastruttura che gestisce, e la competenza specifica. Credo che possiamo giocarcela bene». Vi rassegnate definitivamente alla gara, insomma, senza «se» e senza «ma»? «La società dovrà decidere in merito al ricorso in appello al Consiglio di Stato, è probabile che lo presenterà. Ciò non toglie che è meglio prepararsi per bene alla partita». L’ipotesi di proroga con una

soluzione in-house «di corridoio Brennero» la considerate tramontata? «No, questo no, se ne parla anche nell’accordo Pd-Svp, per quel che vale un documento tra partiti: ma le elezioni imminenti ovviamente congelano il dialogo avviato con i ministeri a livello tecnico. Osservo comunque che a Roma hanno dato la proroga della concessione alla Serenissima, con la clausola della Valdastico, e non c’è stato invece niente da fare per l’Autobrennero, che mette sul piatto oltre mezzo miliardo per il tunnel del Brennero. A nessun livello questa cosa ce l’hanno spiegata». A proposito di tunnel, si è scavata distanza nelle ultime settimane tra Dellai e Durnwalder: il suo predecessore ha insistito nel subordinare l’accordo sul «tesoretto A22» a un patto sull’Autobrennero, Durni è stato più possibilista. «Parlerò la settimana prossima con Durnwalder, al suo ritorno dall’Oriente, è anche una questione di giunta regionale, che dobbiamo ridefinire. Comunque sul tunnel si procede, il 1° febbraio il Cipe darà l’ok ai finanziamenti per le tratte. Non ci aspettiamo sorprese, Pat Cox sa che può contare sull’impegno dell’Italia». pgh

Parla Fausto Giunchiglia: nessun condizionamento per mia moglie dirigente in Provincia

Trento Rise: l’ict per artigiani e 25 start-up TRENTO - Nel distretto Ict, strategico secondo i piani di sviluppo provinciali, Trento Rise è il ragno che tesse la tela e Fausto Giunchiglia ne è il regista. Professor Giunchiglia, Trento Rise doveva essere un’istituzione «tutta testa e niente corpo» ma molti nel settore ict temono invasioni di campo... «Il 2012 è stato il primo anno di operatività di Tn Rise. C’è stato un grande sforzo di consolidamento, che proseguirà nel 2013, sia nella struttura interna, sia nei rapporti con altre istituzioni. Identificheremo meglio le linee di azione, che dovranno avere un impatto verso l’esterno. Oggi siamo una trentina e prevediamo di assumere un’altra decina di persone nei prossimi mesi, specialmente innovatori nelle aree strategiche ed esperti legali. Rise è uno strumento per anticipare e attivare il cambiamento della società, coinvolgendo tutti. Noi non togliamo lavoro a nessuno, né all’Università né a Fbk, che fanno formazione e ricerca, mentre noi ci occupiamo di innovazione tecnologica, né a Informatica Trentina, che gestisce gli utenti». Nel 2013 cambiano i vostri referenti in Provincia, mentre resta l’incarico dirigenziale in materia d’innovazione assegnato a sua moglie, Isabella Bressan, che nel 2012 le è costato qualche critica. Questi rapporti come verranno gestiti? «Con la nuova giunta parlerò come ho sempre fatto, spiegando le cose in modo trasparente. In Trentino siamo già 2/3 anni avanti rispetto ad altre realtà, perché la Provincia ha già approvato il pia-

no strategico per l’innovazione nei servizi legati all’ict, che avevo contribuito a redigere. Quanto alla dottoressa Bressan, sono state scritte molte cose ingiuste e inaccettabili. L’innovazione è un concetto più ampio di quello meramente tecnologico. Se uno va a vedere nei fatti, non c’è una singola azione che lei può fare per abilitare me e viceversa. È una professionista estremamente qualificata per la posizione che ricopre. Capisco la percezione che si può creare, ma se questa storia del conflitto d’interessi dovesse continuare a crearle problemi, potrei anche pensare di mettermi da parte io. Io faccio questo lavoro perché ci credo, non per i soldi». Dove va il cambiamento in atto nell’ict? «In 5 /10 anni cambierà profondamente la società, per via della globalizzazione, dell’ict e della crisi che può essere usata come momento di ripensamento. In Italia mancano migliaia di posti di lavoro nell’ict e non riusciamo a sfornare abbastanza laureati per coprire la domanda. A Trento lo scorso anno abbiamo aumentato del 50% le iscrizioni, ma non basta. Servono profili con competenze ict a tutti i livelli, in tutte le aree, dagli economisti agli umanisti. Nuovi informatici che creeranno la società dove le tecnologie cambieranno turismo, cultura, sanità, mobilità, energia...». In Trentino che cosa si è fatto nel 2012? «Abbiamo l’enorme vantaggio di far parte - via Rise - dell’eurorete Eit ict labs, che ci permette di capire prima degli altri i trend, e quindi di anticipare il cambiamento. Tutti i nostri progetti sono di smart cities, abbiamo già ricevuto 4 milioni. Stiamo attraversando una secon-

da rivoluzione industriale, solo che quella è durata 100 anni, questa meno di 10». E le novità 2013? «Finiremo l’impostazione di Trento Rise. Per rendere competitivo il Trentino l’unico modo è creare aziende in questa direzione. Investiamo oggi a maggior rischio per poter avere fra 3 anni un sistema più avanzato da vendere agli altri, con le imprese che lavorano qui». In quale modo, professor Giunchiglia? «Seguiremo i giovani neolaureati, ma anche gli studenti delle superiori (come il progetto dell’istituto sperimentale in informatica all’Iti Buonarroti, ndr) per far sì che, se vorranno diventare i nuovi imprenditori, questi giovani lo facciano in

una società che noi siamo in grado di prevedere meglio grazie ai nostri rapporti con l’Europa. Con meccanismi quali gli incentivi alle 103 start-up, di richiamo internazionale, di cui già entro maggio/giugno vedremo i primi 25 insediamenti. Inoltre, anche per le piccole medie imprese attiveremo nei primi mesi del 2013 il pcp (pre-commercial procurement, appalto pre-commerciale) in risposta alle richieste degli artigiani di De Laurentis. A maggio organizzeremo “Orizzonti 2015”, un evento dedicato a chi non fa ict per aiutare le persone a immaginare quanto diverso sarà il Trentino fra appena due anni. Sono passi di un disegno ben preciso, ma dateci tempo».

ALBERGHI Premiato per la seconda volta l’Hotel Baia Caddinas di Dalle Nogare TRENTO - Per il secondo anno consecutivo Holiday Check, portale di viaggi e recensioni punto di riferimento nel settore del turismo, ha assegnato il premio come Top hotel 2013 della Sardegna all’Hotel Resort & Spa Baia Caddinas di Golfo Aranci (foto) di proprietà del gruppo Dalle Nogare di Trento.

Estratto AVVISO PUBBLICO IMMOBILE INDUSTRIALE SITO A STORO (TN) VIA I MAGGIO, NR. 2 Società emittente: Trentino Sviluppo S.p.A. Unipersonale, via Zeni 8, C.A.P. 38068 Rovereto (Trento) Italia Telefono: (0464) 443111; telefax: (0464) 443112. Oggetto: ricerca di manifestazioni di interesse all’acquisto, al lea sing operativo o alla locazione ordinaria dell’immobile sito in Storo (TN), Via I Maggio, nr. 2, catastalmente individuato in C.C. Storo P.T. 1916, p.ed. 1045, sub. 1 e 2. Termine: 25 gennaio 2013 ore 18.00. Per qualsiasi altra informazione, si veda la sezione Bandi e Appalti sul sito web www.trentinosviluppo.it. Rovereto, 10 gennaio 2013 Il Presidente dott. Diego Laner

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FEDERICA PASSAMANI


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