MANUALE DI POSA Il tetto a regola d’arte
Part of the MONIER GROUP
2
pagina
1.
GENERALITÀ DEL TETTO
1.1 1.2 1.3 1.4
Funzioni del tetto Requisiti della copertura Tipologie del tetto Parti del tetto
7 7 8 9 11
2.
STRATI FUNZIONALI
13
2.1 2.1.1 2.1.2 2.1.3 2.1.4 2.2 2.2.1 2.3 2.3.1 2.4 2.4.1
Manto di copertura Qualità della copertura Tegola Tabella Tegole Elementi complementari Ventilazione Prodotti Isolamento termico Tabella prodotti Impermeabilizzazione Tabella prodotti
16 16 17 19 20 20 24 26 28 30 32
3.
ALTRE FUNZIONI
35
3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.5.1 3.5.2 3.6 3.7 3.8 3.9 3.10
Elementi di sbocco Evacuazione fumi Raccordi e Converse Convogliamento e raccolta acqua Sicurezza Sistema anticaduta Vitasafe® Elite Gradino posapiede Lucernari Finestre per mansarda Sistema solare termico integrato Sistema solare fotovoltaico integrato InDaX® Fissaggi
37 38 40 41 43 43 45 46 47 48 49 50
4.
POSA IN OPERA
51
4.1 4.1.1 4.1.2 4.1.3 4.1.4 4.1.5 4.1.6 4.1.7 4.1.8 4.2 4.3 4.4 4.4.1 4.4.2 4.4.3 4.4.4 4.5
Posa delle membrane sottotegola Posa delle membrane Posa del Divoroll Tech Posa delle membrane riflettenti Nastri acrilici Nastri butilici per sigillatura tetti, finestre e tenuta all’aria Collanti per sigillatura e impermeabilizzazione Sigillatura viti Guarnizioni ad espansione Posa del sistema anticaduta Vitasafe® Posa della linea di gronda Posa dei pannelli isolanti Posa del fine falda Posa della falda Posa delle linee laterali Posa della linea di colmo Posa dei listelli in legno
59 59 62 62 63 63 64 64 65 66 69 71 71 71 72 73 74
pagina 4.6 Posa delle tegole 4.6.1 Il fissaggio delle tegole 4.6.2 Modalità di fissaggio 4.6.3 Schema di fissaggio 4.7 Posa della linea di bordo 4.8 Posa della mezza tegola 4.9 Posa della tegola per aerazione 4.10 Posa della tegola paraneve 4.11 Posa del gradino posapiede 4.12 Posa della linea di colmo/displuvio 4.13 Posa della linea di compluvio 4.14 Posa della linea superiore di falda 4.15 Posa degli elementi di sbocco 4.16 Posa degli elementi per evacuazione fumi 4.16.1 Posa della torretta 4.16.2 Posa della torretta Modular 4.17 Posa dei lucernari 4.18 Posa delle finestre per mansarda 4.19 Posa Solare Termico 4.20 Posa Solare Fotovoltaico InDaX® 4.21 Fissaggio solare e paraneve 4.22 Posa della gronda 4.22.1 Il Sistema Gronda Rame 4.22.2 Il Sistema Gronda Zinco Titanio
75 78 79 80 80 82 82 83 87 87 89 90 91 92 92 93 96 103 113 117 129 131 131 132
5.
POSA IN OPERA COPPO BIG
133
5.1 5.2 5.3 5.3.1 5.3.2 5.3.3 5.3.4 5.4 5.4.1 5.4.2 5.5 5.5.1 5.5.2 5.5.3 5.5.4 5.6 5.6.1 5.6.2 5.7 5.8 5.9 5.10 5.11 5.12 5.13 5.14 5.15
Posa della membrana Posa del sistema anticaduta Vitasafe® Posa della linea di gronda Posa con listello in legno Posa Metalvent Big Posa listello aerato Posa listello parapasseri Posa dei pannelli isolanti Posa Isomaxi Posa Unifix Posa dei listelli in legno Posa su struttura continua Posa su struttura discontinua Doppia listellatura Schema di pendenza Posa delle tegole Fissaggio tegola con schiuma da fissaggio Fissaggio tegola con gancio fermategola Posa della linea di bordo Posa mezza tegola Posa linea di colmo displuvio Posa linea di compluvio Posa linea superiore di falda Posa degli elementi di sbocco Posa degli elementi per evacuazione fumi Posa tegola paraneve Coppo Big Posa gronda
136 138 138 138 139 139 140 140 140 141 142 142 142 143 143 144 144 144 146 146 147 148 149 149 150 151 153 3
13
14 9 13 12 13
11
5 11
10
8 5 2
10
17
4
5 2 4
4
16
1
Tegole minerali
2
Membrane sottotegola
3
Sistema anticaduta
4
Linea di gronda
5
Pannelli isolanti
6
Linea di bordo
7
Tegola per aerazione
8
Tegola paraneve
9 Gradino posapiede 10 Colmo/displuvio 11 Compluvio 12 Elementi di sbocco 13 Elementi per evacuazione fumi 14 Elementi per illuminazione ed uscita dal tetto
3
15 Finestre per mansarda 16 Gronda 17 Sistema Solare Termico integrato 18 Sistema Solare Fotovoltaico
6
15
12
7 18
5 2
1
4
5
6
1
Generalità del tetto
1.1 Le funzioni del tetto
La realizzazione di una copertura richiede capacità pratiche ed esperienza ma, come per tutte le attività, è utile sapere perchè si devono fare certe operazioni, perchè si deve porre molta attenzione a particolari apparentemente non molto significativi. L‘obiettivo di questo manuale è quindi non solo quello di fornire le indicazioni pratiche per risolvere ogni dettaglio costruttivo di un tetto a falde ma è anche quello di illustrare tutti gli aspetti della copertura utili per una sua corretta realizzazione. È fondamentale conoscere le funzioni della copertura, valutare le diverse possibilità tecniche, confrontare le caratteristiche dei prodotti ed adottare la soluzione più idonea. Un bagaglio di conoscenze e di informazioni adeguato permette di avere la competenza per realizzare una copertura a regola d’arte e costituisce il presupposto per affrontare in modo corretto ogni situazione, anche non prevista, che si incontra sia in fase di progettazione che in fase di lavorazione e posa in opera. La copertura ha più funzioni: separare lo spazio interno da quello esterno, proteggere l’edificio dagli elementi naturali, fare da supporto per altre funzioni, contribuire all’aspetto estetico dell’intera costruzione. Separazione dello spazio interno da quello esterno La copertura costituisce l’elemento che delimita superiormente la costruzione. Da questo punto di vista rappresenta una barriera tra le condizioni ambientali esterne ed interne all’edificio e quindi può costituire un valido ostacolo alla trasmissione della temperatura (caldo/freddo) e dei rumori. L’utilizzo di materiali adeguati così come la corretta realizzazione degli strati funzionali rende più efficace la sua funzione di separazione. Protezione dagli elementi naturali Per svolgere in modo adeguato la propria funzione di protezione dell’edificio, la copertura deve essere realizzata con materiali e tecniche tali da costituire un valido ostacolo alle intemperie e bloccare senza subire danni gli effetti che si possono generare dagli agenti atmosferici. Pioggia e vento L’intensità della pioggia, unita all’azione corrosiva di eventuali sostanze chimiche disciolte, sono elementi critici per un manto di copertura, soprattutto in caso di venti trasversali che favoriscono l’infiltrazione dell’acqua tra le tegole. Gli elementi che costituiscono il manto devono essere impermeabili all’acqua e devono essere dotati di forma e profilo tale da impedire l’infiltrazione dell’acqua; inoltre, il materiale utilizzato e le finiture superficiali devono resistere nel tempo anche ad agenti atmosferici particolarmente aggressivi. In condizioni normali una posa corretta, unita alla qualità del prodotto, è sufficiente a garantire impermeabilità alla copertura; in caso di situazioni ambientali e architettoniche particolari è consigliabile prevedere una impermeabilizzazione aggiuntiva al manto di copertura. Grandine Gli effetti della grandine sulla copertura dipendono dalla velocità e dalla dimensione dei chicchi di ghiaccio. Le conseguenze possono essere abrasioni dello strato di finitura superficiale o, in casi gravi, rottura degli elementi di copertura; inoltre si possono verificare accumuli di grandine di notevole peso o possibili infiltrazioni. La resistenza della copertura agli effetti della grandine dipende dalla resistenza meccanica degli elementi e dalle prestazioni dello strato di tenuta all’acqua. Neve e gelo La neve è un altro elemento critico per il manto di copertura perché può provocare inconvenienti di varia natura. Si possono verificare fenomeni di abrasione dello strato di finitura, di distacco e trascinamento degli elementi costituenti il manto, fenomeni di shock termico dei materiali non resistenti al gelo. È essenziale che i materiali e i componenti della copertura soddisfino i requisiti di tenuta all’acqua e resistano agli sbalzi repentini di temperatura tra il giorno e la notte. Condensa Un altro problema per la copertura può essere il fenomeno della condensa che consiste nella trasformazione in acqua del vapore contenuto nell’aria. La condensa si crea nell’intradosso della tegola e dipende dalla differenza di temperatura tra esterno e sottomanto e dall’umidità relativa contenuta nell’aria. La condensa può causare seri danni alla copertura soprattutto se realizzata con materiali porosi: l’esposizione all’acqua prodotta dalla condensa e il suo progressivo assorbimento innescano processi di corrosione e di degrado dei materiali che compongono gli strati sottostanti della copertura. 7
Supporto per altre funzioni Tra le funzioni della copertura non va sottovalutata quella di rappresentare un elemento sempre più importante quale utile supporto per funzioni che hanno grande rilevanza. L’utilizzo del sottotetto a fini abitativi o come semplice deposito rende necessario prevedere l’entrata della luce che avviene necessariamente attraverso aperture nella copertura e con adeguati elementi per l’illuminazione. Sfiati e camini trovano uno sbocco all’esterno attraverso la copertura. I pannelli solari, termici e fotovoltaici, vengono posti sulla copertura per sfruttare al meglio il sole quale fonte energetica rinnovabile. Aspetto estetico La copertura caratterizza la costruzione anche dal punto di vista estetico. Questa sua funzione si esplica sia nella morfologia architettonica, che nelle forme e colori delle tegole. Modelli con diverso grado di curvatura creano un diverso effetto di luce, colori e superfici possono essere determinanti per valorizzare una costruzione e permettere il suo miglior inserimento nel paesaggio.
1.2 I requisiti della copertura
Per poter svolgere in modo adeguato le proprie funzioni la copertura deve avere i seguenti requisiti: Resistenza ai carichi Capacità dei prodotti costituenti l’elemento di tenuta di assicurare la stabilità e non subire danni sotto l’azione di carichi agenti (statici e dinamici, distribuiti e concentrati, neve, vento). Resistenza agli urti Capacità degli elementi del manto di resistere agli urti accidentali. Tenuta all’acqua Capacità di garantire l’impermeabilità sotto l’azione della pioggia, della neve e del ghiaccio assicurando un rapido e completo smaltimento dell’acqua. Stabilità al vento Capacità di resistere alle azioni di pressione e depressione del vento senza subire danni per spostamenti o rotture. Stabilità chimico-reattiva ed elettrochimica Capacità di resistere all’aggressione degli agenti atmosferici di evitare fenomeni di corrosione per cause elettrochimiche. Resistenza al gelo Capacità di resistere alle azioni di degrado provocate dal gelo. Resistenza allo shock termico Capacità di resistere agli effetti di degrado provocati dall’azione termica conseguente a bruschi salti di temperatura causati da particolari condizioni meteorologiche. Isolamento acustico Capacità di ridurre la trasmissione dei rumori esterni e dei rumori provocati dagli agenti atmosferici. Resistenza al fuoco Capacità di resistere all’azione del fuoco mantenendo condizioni di sicurezza statica per il tempo necessario affinchè gli utenti possano mettersi in salvo. Isolamento termico Capacità di contribuire al raggiungimento e al mantenimento del benessere igrotermico e al risparmio energetico. Controllo della condensazione Capacità di eliminare o ridurre la formazione di condensa all’interno degli strati costituenti il sistema di copertura. Sistema integrato Capacità di permettere un facile inserimento di componenti necessari per lo svolgimento di funzioni diverse quali illuminazione, evacuazione fumi, sfruttamento dell’energia solare. Aspetto Capacità di inserirsi nel contesto paesaggistico e architettonico in modo armonico con forme e colori adeguati al tipo di costruzione e al contesto naturale in cui la costruzione si trova inserita.
8
1.3 Le tipologie di tetto
In qualunque modo venga costruita la struttura portante del tetto, la superficie su cui posare le tegole può presentarsi in due modi: • Struttura portante continua • Struttura portante discontinua
STRUTTURA PORTANTE CONTINUA
È caratterizzata da un piano di falda continuo con uguale funzione portante in ogni punto del solaio inclinato di falda. Viene utilizzata soprattutto per le abitazioni civili e può essere realizzata con tavolato o pannelli in legno su travatura oppure su caldana in cemento; in questo caso è opportuno preparare la falda prima della posa delle tegole, eliminando eventuali dislivelli. Fanno parte di questo gruppo: • Tetto in muretti e tavelloni è realizzato con muretti in materiali diversi (mattoni pieni o forati, blocchi di calcestruzzo allegerito, elementi prefabbricati in calcestruzzo), sopra i quali vengono posizionati dei tavelloni in laterizio per realizzare un piano continuo.
Abitazione civile realizzata con tavolato o pannelli in legno su travatura
• Tetto in travetti e interposti è realizzato con travetti tralicciati in laterocemento (laterizio armato) o in cemento armato precompresso, trasversali al corpo di fabbrica (puntoni) e blocchi di laterizio (pignatte). Si procede poi con un getto di calcestruzzo.
Abitazione civile realizzata su caldana in cemento
Tetto in muretti e tavelloni
Tetto in travetti e interposti
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STRUTTURA PORTANTE DISCONTINUA
È caratterizzata da un piano portante inclinato in cui la funzione portante è solo per linee e/o punti della falda. Realizzata in legno o metallo viene utilizzata generalmente per edifici di grandi dimensioni o capannoni industriali soprattutto per ridurre il peso della copertura; in questo caso la presenza di orditura elimina la fase di preparazione della falda.
Fanno parte di questo gruppo: • Tetto a capriata semplice. La struttura consiste in travi portanti poste inclinate (puntoni) che appoggiano sulla struttura perimetrale dell’edificio e sono collegate tra loro al colmo a coppie. Il sistema risulta quindi a tre cerniere sul quale possono essere distribuite tutte le sollecitazioni. L’azione portante del tetto a capriata semplice è indipendente dalla forma del tetto (non ha importanza se gli appoggi sono disposti ad altezze diverse). Le aperture devono essere racchiuse tra travi.
Tetto a capriata semplice
• Tetto a capriata con controcatena. Per ampliare la luce nel tetto a capriata semplice è possibile inserire un ulteriore supporto all’interno del sistema portante. L’intero sistema, indipendentemente dalla controcatena, si comporta esattamente come il tetto a capriata semplice. Nel caso di carichi simmetrici (neve e peso proprio) la controcatena agisce in modo altrettanto stabile quanto un sostegno verticale. I carichi asimmetrici (vento) provocano deformazioni dei due puntoni nella stessa direzione limitando l’azione della controcatena. • Tetto a capriata con travi di supporto. In questo sistema i puntoni inclinati sono supportati da travi portanti orizzontali. Questo sistema portante permette luci maggiori rispetto al tetto a capriata semplice. Le travi di supporto possono essere disposte appoggiate ai muri del sottotetto o su sostegni del solaio sottostante.
10
Tetto a capriata con controcatena
1.4 Le parti del tetto
Linea di gronda
Linea di colmo
Linea di displuvio
Linea di bordo
Linea di compluvio
Linea superiore di falda
Linea di raccordo
11
12
2. STRATI FUNZIONALI
13
14
2
Gli strati funzionali
Il tetto è costituito da 4 strati funzionali che contribuiscono al corretto funzionamento dell’intera copertura. Questi sono: • il manto di copertura • la ventilazione sottotegola • l’isolamento • l’impermeabilizzazione Ogni strato ha una funzione specifica ed è importante valutare quali strati sono indispensabili sul tetto in funzione delle prestazioni che questo dovrà fornire all’edificio sottostante. Copertura non isolata e non ventilata In questa copertura le tegole e gli elementi complementari vengono posati su semplice listellatura. Copertura non isolata e ventilata In questo schema non è presente lo strato di isolamento termico, ma si ottiene uno strato di ventilazione (con canale di ventilazione > 200 cm2/m) con la messa in opera di una ulteriore orditura di listelli perpendicolare alla linea di gronda.
Copertura non isolata e ventilata
Copertura isolata, microventilata
Copertura isolata e ventilata con listelli e controlistelli - E3 Energy Saving
Copertura isolata, microventilata In questa copertura è presente l’elemento termoisolante sagomato che consente la creazione di un canale di circa 200 cm2/m per lo smaltimento del vapore acqueo. Copertura isolata e ventilata In questa copertura sono presenti sia lo strato di isolamento sia quello di ventilazione (con canale di ventilazione > 200 cm2/m). Tale schema può essere realizzato con opportuni pannelli sagomati che integrano la funzione di supporto dell’elemento di tenuta (le tegole) oppure con doppia orditura. E3 Energy Saving - Risparmio energetico Copertura isolata e ventilata dotata di una membrana riflettente al calore (fino all'80%) che consente di garantire un ottimo comfort abitativo nel periodo estivo.
15
2.1 Il manto di copertura 2.1.1 Qualità della copertura Elementi costruttivi
Con il termine manto di copertura si intende l’elemento di tenuta ossia lo strato più esterno della copertura, impermeabile e resistente alle sollecitazioni chimiche, fisiche e meccaniche. Le tegole sono gli elementi utilizzati nei tetti a falde per la realizzazione del manto di copertura discontinuo. La qualità della copertura deriva da due fattori: • Elementi costruttivi • Elementi strutturali e qualitativi del prodotto Gli elementi costruttivi determinano la qualità e la durata della copertura in modo sostanziale. Il tetto a falde ha degli indubbi vantaggi in termini di facilità nello smaltimento dell’acqua piovana e di comfort abitativo. Qualora il sottotetto sia adibito ad uso abitativo è necessario isolare adeguatamente la copertura. Gli elementi strutturali e costruttivi di cui tenere conto nella progettazione e nella costruzione di un tetto a falde sono i seguenti: Struttura della falda Funge da elemento portante e può essere realizzato con varie tecniche costruttive: generalmente viene realizzata in calcestruzzo, laterocemento o legno. Pendenza e lunghezza della falda METODI DI CALCOLO PER PENDENZA FALDA Influisce sulla posa e sull’eventuale necessità di p = 100 x 10 p = h x 100 b fissaggio degli elementi di b copertura; inoltre influisce sulla velocità di deflusso 100 cm dell’acqua piovana o sulla possibilità di scivolamento della neve. PENDENZA E LUNGHEZZA DELLE FALDE RIFERITE A CM 100 (h) Pendenza Pendenza Lunghezza (p) in % della falda della falda in gradi in m (b)
5 10 15 20 25 30 35 40 45
2° 52’ 5° 43’ 8° 32’ 11° 19’ 14° 02’ 16° 42’ 19° 17’ 21° 48’ 24° 13’
20,00 10,00 6,67 5,00 4,00 3,33 2,86 2,50 2,22
Pendenza Pendenza Lunghezza (p) in % della falda della falda in gradi in m (b)
50 55 60 65 70 75 80 85 90
26° 34’ 28° 48’ 30° 57’ 33° 01’ 34° 59’ 36° 52’ 38° 39’ 40° 22’ 41° 59’
2,00 1,82 1,67 1,54 1,43 1,33 1,25 1,18 1,11
Circolazione dell’aria nella copertura È necessario prevedere e realizzare uno strato per la circolazione dell’aria nel sottotegola allo scopo di garantire maggiori prestazioni a tutta la copertura del tetto. Sovrapposizione delle tegole La corretta sovrapposizione delle tegole è di fondamentale importanza per garantire la tenuta all’acqua di un manto di copertura realizzato con elementi discontinui; la sovrapposizione varia al variare della pendenza e può essere differente se l’edificio si trova in particolari aree climatiche.
16
Elementi strutturali e qualitativi del prodotto
Una buona progettazione della copertura non è sufficiente per garantire tenuta e durata; è importante utilizzare prodotti con specifiche caratteristiche tecniche. Le tegole Wierer hanno una serie di caratteristiche tecniche che non solo rispettano la normativa, ma le pongono all’avanguardia nel settore dei materiali per copertura. Le normative di riferimento sono la UNI EN 490 (definisce le specifiche del prodotto) e la UNI EN 491 (stabilisce i metodi di prova). Lunghezza d’aggancio
Limite norma UNI EN 490
± 4 mm
Massa convenzionale
Limite norma UNI EN 490
± 10%
Larghezza di copertura Impermeabilità Planarità
Limite norma UNI EN 490
± 5 mm
Limite norma UNI EN 490
assenza di gocce che cadono dopo 20 h
Limite norma UNI EN 490
± 3 mm
Resistenza al gelo e disgelo Limite norma UNI EN 490
dopo 25 cicli gelo/disgelo le tegole devono essere conformi ai requisiti di impermeabilità e resistenza a flessione
Carico di rottura Limite norma UNI EN 490 Prima dei 28 gg:
a 28 gg tegole piane Fc =1200 N tegole profilate Fc=2000 N 80% del valore 28 gg
Limiti di accettazione delle tegole minerali.
2.1.2 La tegola
La tegola è un manufatto tecnicamente molto avanzato, realizzato in conglomerato di sabbia, cemento e ossido colorato con le seguenti caratteristiche: • Misura cm 33,3 per Coppo di Grecia, Coppo di Francia, Tegal e cm 33,0 per Doppia Romana di larghezza per cm 42,0 di lunghezza. Misura cm 42,0 di lunghezza per cm 45,0 di larghezza per Coppo del Borgo e cm 56,0 di lunghezza per cm 48,0 di larghezza per Coppo Big. • Sono necessarie da circa 10 a 10,5 tegole per ogni m2 di copertura, a seconda della sovrapposizione per Coppo di Grecia, Coppo di Francia e Tegal, da circa 7 a 7,5 per m2 per Coppo del Borgo e 4,6 per m2 per Coppo Big. • Il peso varia da 4,2 a 8 kg al pezzo in funzione del modello e superficie. • L’assorbimento d’acqua ≤ a 3% (limite interno). • Possiede una resistenza meccanica di almeno 2000 N. • Il corpo della tegola viene interamente colorato nell’impasto con ossidi di ferro. • La superficie può avere diversi livelli di finitura con diversi effetti estetici: liscia, granulata, granulata plus, buccia d’arancia, antichizzata, optima, optima plus, Auranox®. • La superficie può avere diverse colorazioni.
Requisiti del prodotto
Le prestazioni delle tegole e degli altri prodotti minerali, derivano dalle caratteristiche del materiale e dal procedimento di produzione adottati. La particolare composizione del conglomerato è studiata al fine di ottenere una massa molto compatta e resistente, fattore questo che viene esaltato dal sistema di formatura a pressione. Inoltre il processo di produzione è costantemente controllato per garantire le caratteristiche tecnico-qualitative ed estetiche. Impermeabilità all’acqua L’impasto delle tegole costituisce una massa praticamente del tutto priva di vuoti, rendendo il prodotto finale totalmente impermeabile. Questo fatto è verificabile mediante la prova di assorbimento all’acqua. (Norma UNI EN 490/491). Resistenza al gelo/disgelo Un materiale poroso assorbe l’acqua, che, in caso di gelo, aumenta il volume e disgrega la massa: questo pericolo non sussiste quando la porosità è estremamente ridotta, come nelle tegole Wierer. (Norma UNI EN 490/491). Resistenza al carico di rottura a flessione Dopo un periodo adeguato di stagionatura, una tegola è in grado di resistere a carichi elevati. (Norma UNI EN 490/491). Altri requisiti importanti vengono dati dalla resistenza alle aggressioni fisiche e chimiche e dalla stabilità dimensionale dovuta al particolare sistema di formatura ad estrusione su stampi. 17
Caratteristiche di progettazione 3
2
2
1
Superficie
Intradosso
1 - La parte frontale della tegola è tagliata con una leggera curvatura, per accompagnarsi alla pendenza della falda. 2 - Il profilo laterale consente l’incastro con la tegola vicina che a sua volta presenta un analogo incastro sull’estradosso della parte opposta. Questa particolarità assicura la tenuta all’acqua. 3 - Il foro serve per il fissaggio delle tegole nei punti critici (linee laterali, colmo, camini) su falde a forte pendenza e in zone particolarmente ventose. 4 - I naselli d’aggancio permettono l’ancoraggio della tegola ai listelli in legno/metallo o ai pannelli presagomati. 5 - I due perni d’appoggio in rilievo tengono la tegola sollevata leggermente dal contatto diretto con il listello, in modo da far circolare l’aria per tutta la superficie dell’intradosso. Nello stesso tempo garantiscono un appoggio perpendicolare al listello. 6 - Le doppie nervature antigoccia contribuiscono a bloccare qualsiasi infiltrazione d’acqua dalla sovrapposizione frontale delle tegole anche in condizioni di forte vento. 7 - Il dente d’arresto è un accorgimento che determina la massima sovrapposizione delle tegole.
Colorazioni e superfici
I colori naturali, ottenuti con ossido di ferro, vengono aggiunti direttamente nell’impasto. Ciò significa che non solo la superficie, ma anche il corpo della tegola, è colorato. Sono possibili diverse soluzioni di superficie: Liscia Tegola con protezione superficiale che rende particolarmente stabile nel tempo la colorazione. Optima / Optima plus / Optima reflex Superficie liscia e uniforme ottenuta mediante un impasto raffinato. Mantiene la luminosità del colore inalterata nel tempo. La superficie Optima reflex è in grado di riflettere una frazione della radiazione solare incidente superiore rispetto ad analoghe superfici non riflettenti dello stesso colore. Granulata / Granulata plus Tegola con superficie ruvida ottenuta con sabbia quarzifera. È adatta soprattutto alle zone di montagna soggette a nevicate. Buccia d’arancia Superficie di particolare effetto estetico con caratteristiche di elevata resistenza nel tempo. Antichizzata Processo produttivo che permette di ottenere striature chiaro-scure che rendono le tegole una diversa dall’altra. La superficie è opaca e unisce al pregio estetico un elevato grado di resistenza. Auranox® Tegola con superficie tecnologicamente avanzata: anti-smog. Nel microcalcestruzzo che compone lo strato di finitura della tegola è presente il biossido di titanio che fotocatalizza gli agenti inquinanti trasformandoli in sali innocui.
18
2.1.3 Tabella tegole
DATI TECNICI
60
MODELLO DESCRIZIONE
35
95
Coppo del Borgo®
Superfici: liscia, antichizzata
78
418
Classico come un coppo tradizionale
Peso cadauna: - liscia kg 7,5 - antichizzata kg 7,9
446
79
Coppo di Grecia
Onda molto accentuata e ravvicinata
Coppo di Francia Onda di dimensioni medie
Peso cadauna: - liscia kg 4,7 - optima kg 4,8 - buccia d’arancia/antichizzata Auranox® kg 4,9 Superfici: liscia, optima, buccia d’arancia, antichizzata, Auranox® Peso cadauna: - liscia kg 4,4 - optima kg 4,5 - granulata kg 4,7 - antichizzata kg 4,6 Superfici: liscia, optima, granulata plus, antichizzata
Doppia Romana Onda bassa con ampio canale
Peso cadauna: - liscia: kg 4,2 - granulata: kg 4,5 Superfici: liscia, granulata, granulata plus
Tegal
Peso cadauna: kg 5,1
Tegola completamente piatta e liscia
Superficie: optima, optima reflex
Coppo Big
Peso cadauna: kg 8
Soluzione per grandi superfici
Superficie: liscia
19
2.1.4 Elementi complementari DESCRIZIONE
Colmo
20
Elemento a forma curva. Si posa lungo la linea di incontro tra due falde (linea di colmo e linea di displuvio). Funge da spartiacque e impedisce infiltrazioni nel sottotegola.
DATI TECNICI
Dimensioni: lunghezza cm 45 Peso: kg 4,30 circa Fabbisogno: 2,5 pz/m
Colmo Vitasafe® Portantenna
Elemento da utilizzare come base per il portantenna TV e come accessorio in caso d’installazione del sistema anticaduta Vitasafe®.
Finale
Colmo con chiusura arrotondata in una estremità. Funge da terminale per Dimensioni: cm 23 x 42 chiudere una linea di displuvio e/o una Peso: kg da 4,00 a 4,70 linea di colmo.
Finale di testata
Serve per raccordare due linee di tegole laterali controvento e quindi chiudere la testata sui due lati della falda. Disponibile in 2 versioni (grande-piccolo).
Mezza tegola
Elemento da utilizzare quando la falda non ha una misura multipla di 30 cm in senso orizzontale o in corrispondenza di aperture per lucernari, finestre, torrette.
Tegola di testata
Nei tetti a una falda sostituisce la scossalina. È corredata da un frontalino perpendicolare.
Dimensioni: lunghezza cm 45 Peso: kg 4,40 Diametro massimo: cm 8,70
Dimensioni: cm 25 x 45 Peso: kg 6,10
Dimensioni: cm 18 ca x 42 Peso: kg da 2,25 a 2,95 (variabile per modello e finitura della tegola)
Dimensioni: cm 33 x 42 Peso: kg da 6,50 a 7,40 (variabile per modello e finitura della tegola)
DESCRIZIONE
DATI TECNICI
Mezza tegola di testata
Elemento da utilizzare quando la falda non ha una misura multipla di 30 cm in senso orizzontale. È dotato di un frontalino perpendicolare che sostituisce la scossalina ricoprendo il punto di giunzione tra tegole e parete.
Trevie
Elemento sagomato secondo il profilo Peso: kg da 5,55 a 13,50 di colmo. Serve come giunzione nei (variabile per modello e finitura punti d’incontro tra 3 linee di displudella tegola) vio.
Quattrovie
Elemento sagomato secondo il profilo Peso: kg da 8,23 a 14,90 di colmo. Serve come giunzione nei (variabile per modello e finitura punti d’incontro tra quattro linee di della tegola) displuvio.
Tegola laterale controvento Tegola laterale controvento di testata Tegola laterale controvento Ronde Tegola laterale controvento di testata
Disponibile per Doppia Romana, sostituisce la scossalina coprendo il cornicione per circa 6 cm ed evita il sollevamento del manto in caso di forti venti laterali. La versione “Controvento di testata” unisce le linee di testata con le tegole laterali controvento nei tetti a una falda. Disponibile per Coppo di Francia e Coppo di Grecia sostituisce la scossalina. È disponibile anche la versione “Controvento Ronde di testata” per i tetti a una falda.
Tegola per aerazione
Elemento che, creando un passaggio d’aria nel sottotegola, permette la fuoriuscita dell’umidità. È dotato di una griglia che evita il passaggio di foglie e uccelli.
Tegola paraneve
Consente di frenare lo scivolamento della neve dal tetto evitando l’inserimento e fissaggio di ganci tra una tegola e l’altra.
Dimensioni: cm 18 x 42 Peso: kg da 3,30 a 3,80 (variabile per modello e finitura della tegola)
Dimensioni: cm 33 x 42 Peso: kg da 5,90 a 6,40 Peso: kg 8,30 circa (tegola laterale controvento di testata)
Dimensioni: cm 28,5 x 42 Peso: kg da 4,20 a 5,20 Peso: kg 6,50 circa (tegola laterale controvento Ronde di testata)
Dimensioni: cm 33 x 42 Peso: kg da 5,30 a 6,30 (variabile per modello e finitura della tegola)
Dimensioni: cm 33 x 42 Peso: kg 5,55 (variabile per modello e finitura della tegola)
21
2.2 Ventilazione +20° +30°
-5°
Nelle coperture inclinate la ventilazione è la comune regola costruttiva.
Perché ventilare
Principi
Permette di: • Ridurre il flusso termico entrante nel periodo estivo. • Smaltire il vapore interno nel periodo invernale. • Asciugare eventuali infiltrazioni d’acqua o condense. • Prevenire la formazione di condensa nel sottotegola quando il tetto è coperto di neve.
Solaio aerato
L’efficacia della ventilazione in una copertura ad elementi discontinui dipende: • Dalla velocità della corrente d’aria all’interno dello spazio cavo del canale di ventilazione. • Dalla tenuta dei giunti tra gli elementi discontinui i quali garantiscono una ulteriore capacità dissipativa per la depressione creata dal vento sulla falda.
Tetto microventilato
Per quanto riguarda il primo aspetto si è verificato come l’entità del calore sia strettamente dipendente dal flusso termico dovuto all’irraggiamento, indipendentemente dalle altre variabili (temperatura esterna, velocità e direzione del vento). La percentuale di calore che entra nel sottotetto è una percentuale del flusso entrante per irraggiamento. Tale percentuale tende a diminuire con l’incremento della camera di ventilazione. La normativa di riferimento è la UNI 9460/2008.
Parametri di riferimento
Tetto ventilato
A seguire un esempio che sottilinea l’importanza di una ventilazione adeguata ottenuta attraverso un sottocolmo ventilato, ventilazione sottotegola e linea di gronda ventilata. Milano – irraggiamento solare medio estivo 270 W/m2 ca. Energia passante nel sottotetto senza ventilazione (posa con cordoli in malta), ca. 9 W/m2. Energia passante nel sottotetto con camera di ventilazione di ca. 3 cm, ca. 3 W/m2, ovvero il 65% in meno. 14,00
Flusso passante al sottotetto (W/m )
12,00 11 10,00 8,5
8,00
peggiori
6,00
6 4,3
4,00
ne (3
azio ventil 3
2,00
cm)
ione (6
ventilaz
cm)
2 migliori
0,00
0,00
100,00
200,00
300,00
Irraggiamento solare
400,00
500,00
600,00
(W/m2)
Sotto la copertura: la sezione d'aria tra copertura e coibente deve essere superiore a 20 mm di altezza e non inferiore a 200 cm2/m in corrispondenza della lunghezza di falda. Con una sezione d'apertura d'aria di 30 - 40 mm si ottiene un maggior beneficio e la ventilazione è effettiva. 22
È possibile notare un notevole effetto di ventilazione attraverso la sovrapposizione delle tegole. Microventilazione Sezione di camera d'aria libera < 2 cm/m Ventilazione Sezione di camera d'aria libera > 2 cm/m Incrementi dello spessore di ventilazione non portano benefici ulteriori. L'uso della malta lungo la linea di gronda e/o di colmo rende nulla la ventilazione. Più il tetto è inclinato, più la spinta termica ascensionale sarà pronunciata. Nei tetti piani il puro effetto ascensionale è nullo. CALCOLO DELLA SEZIONE MINIMA DI AERAZIONE
LINEA DI GRONDA LUNGHEZZA SEZIONE DI DI FALDA AERAZIONE (m)
Esempio di calcolo
LINEA DI COLMO
ALTRE ZONE DELLA FALDA
SEZIONE DI APERTURA PER FALDA (cm2 / m)
SEZIONE DI AERAZIONE
(cm2 / m)
ALTEZZA SEZIONE DI AERAZIONE (cm)
(cm2 / m)
ALTEZZA SEZIONE DI AERAZIONE (cm)
ALTEZZA LIBERA PER LE RESTANTI ZONE (cm)
6
200
2,4
30
200
2,4
2,0
7
200
2,4
35
200
2,4
2,0
8
200
2,4
40
200
2,4
2,0
9
200
2,4
45
200
2,4
2,0
10
200
2,4
50
200
2,4
2,0
11
220
2,6
55
200
2,4
2,0
12
240
2,9
60
200
2,4
2,0
13
260
3,1
65
200
2,4
2,0
14
280
3,3
70
200
2,4
2,0
15
300
3,6
75
200
2,4
2,0
La sezione di aerazione della linea di gronda deve essere ≥ del valore della sezione di aerazione della tabella. Valori: 2‰ della rispettiva superficie del tetto, ma non inferiore alla sezione di 200 cm2/m. Su di una striscia di falda lunga 1 m. Esempio: lunghezza falda 900 cm 2‰ x lunghezza falda (cm) x metro di larghezza (cm) Calcolo della sezione di aerazione = 0.002 x 900 x 100 = 180 cm2/m Siccome il valore calcolato è sotto il minimo, usare il valore di 200 cm2/m La sezione sulla linea di gronda è di 200 cm2/m La sezione minima di aerazione = 200 cm2/m La sezione di aerazione della linea di colmo deve essere ≥ del valore della sezione di aerazione della tabella. Valori: 0,5‰ della superficie del tetto, ma non inferiore. Su di una striscia di falda lunga 1 m. Esempio: lunghezza falda 900 cm 0,5‰ x 2 x lunghezza falda (cm) x metro di larghezza (cm) Calcolo della sezione di aerazione = 0,005 x 2 x 900 x 100 = 90 cm2 0,5‰ della superficie del tetto, ma non inferiore La lunghezza totale di falda viene data dalla somma delle due lunghezza di falda (lunghezza di falda 9 m x 2 falde = 18 m lunghezza totale) La sezione sulla linea di colmo è di 90 cm2/m 23
2.2.1 I prodotti Linea di gronda
DESCRIZIONE
Metalvent
Listello metallico (lamiera stirata tipo Fe MG3X3 spessore 2 mm) sagomato perfettamente al profilo del manto di copertura. Durevole nel tempo garantisce un’ottima ventilazione.
Listello aerato
Permette la ventilazione del sottotegola impedendo il passaggio di foglie e volatili. È dotato di apposite aperture per la posa delle staffe di gronda.
Parapasseri
Elemento che permette il passaggio dell'aria in linea di gronda impedendo al contempo il passaggio di foglie e uccelli.
DATI TECNICI Metalvent 200 - Lunghezza: m 0,90 - Aerazione: CdB cm2/m 445 CG cm2/m 300 CF cm2/m 200 DR cm2/m 135 CB cm2/m 148 Metalvent 500 - Lunghezza: m 0,90 - Aerazione: CdB cm2/m 605 CG cm2/m 450 CF cm2/m 360 DR cm2/m 297 TG cm2/m 270 CB cm2/m 310 Colore: testa di moro Materiale: Polivinilcloruro (PVC) Aerazione aggiuntiva: >200 cm2/m Lunghezza: m 1,00 Colore: antracite
Materiale: Polivinilcloruro (PVC) Lunghezza: m 1,00 Colore: antracite
Materiale: Polivinilcloruro (PVC); Alluminio (ALU)
Griglia antipassero
Rompigoccia
24
Permette l’aerazione del sottotegola impedendo il passaggio di foglie e volatili nella camera di ventilazione.
Elemento che permette di evitare il ristagno di acqua piovana nell’area di fine falda.
Dimensioni: PVC: m 0,10 x 5 ALU: m 0,16 x 25 Colori: PVC: rosso mattone ALU: rosso mattone/testa di moro (bicolore)
Materiale: alluminio plissettato predisposto con linee di piegatura Dimensioni: m 0,23 x 5 Colore: rosso mattone/nero (bicolore)
Linea di colmo e displuvio
DESCRIZIONE
Sottocolmo Metalroll 380
Sottocolmo Airband Plus 380
Sottocolmo Airband Plus 320
Rotolo in alluminio/PET plissettato (metodo Crep-Tec), estensibile da 32 a 38 cm, con la parte centrale in feltro di aerazione in polipropilene resistente ai raggi UV indiretti. Cordolo adesivo in colla butilica. Ideale per posa su tetti a bassa pendenza (fino a 10%). Rotolo con fasce in ALU/PET plissettate estensibili da cm 34 a 38 con sezione centrale in feltro resistente ai raggi UV indiretti e idrorepellente. Struttura con due canali di ventilazione sfalsati con fori di diverso diametro per impedire l’ingresso dell’acqua. Cordolo adesivo in colla butilica. Rotolo con fasce in ALU/PET plissettate estensibili da cm 28 a 32 con sezione centrale in feltro resistente ai raggi UV indiretti e idrorepellente. Struttura con due canali di ventilazione sfalsati con fori di diverso diametro per impedire l’ingresso dell’acqua. Cordolo adesivo in colla butilica.
DATI TECNICI Tipo di utilizzo: linea di colmo orizzontale displuvio Larghezza: da cm 32 a 38 estensibile Lunghezza: m 5 Aerazione: cm2/m 240 Colore: rosso, testa di moro
Tipo di utilizzo: linea di colmo orizzontale displuvio Larghezza: estensibile da cm 34 a 38 Lunghezza: m 5 Aerazione: cm2/m 150 Colore: rosso, testa di moro
Tipo di utilizzo: linea di colmo orizzontale displuvio Larghezza: estensibile da cm 28 a 32 Lunghezza: m 5 Aerazione: cm2/m 150 Colore: rosso, testa di moro, antracite
Tipo di utilizzo: linea di colmo orizzontale displuvio
Sottocolmo Rapidroll 390
Rotolo con fasce in ALU profilato estensibili fino al 40% con banda Larghezza: cm 39 centrale in polipropilene resistente Lunghezza: m 5 ai raggi UV indiretti. Aerazione: cm2/m 130 Cordolo adesivo in colla butilica.
Colore: rosso, testa di moro, antracite
Portalistello colmo
Staffa in acciaio zincato sulla quale possono essere fissati i listelli di legno che fanno da supporto al sottocolmo.
Gancio fermacolmo
Elemento in alluminio che garantisce il fissaggio dei colmi sia sulla linea di colmo che di displuvio.
Fabbisogno: circa 1 pz/60 cm Altezza: mm 180 o 260
Spessore: mm 1 Colore: rosso
25
2.3 Isolamento termico Perchè isolare
Per contribuire alla resistenza termica globale della copertura, ossia “offrire resistenza” all’attraversamento di calorie (frigorie) in modo da ridurre le dispersioni di energia.
15-20% 40%
La corrente termica si muove sempre nella direzione del gradiente di temperatura ovvero dagli ambienti più caldi verso quelli più freddi. 15%
Periodo invernale • Per limitare la fuoriuscita di calore dagli ambienti riscaldati. • Risparmio di energia (riscaldamento). Periodo estivo • Per limitare l’ingresso del calore dovuto all’irraggiamento solare. • Risparmio di energia (condizionamento), miglioramento del comfort abitativo.
+20° +30°
È importante sapere che il 15-20% del calore si disperde attraverso la copertura.
Dove posizionare l’isolante
-5°
È fondamentale che l’isolante venga posizionato sempre al di sotto dello strato di ventilazione (sia ventilazione sottomanto che sottotetto). In caso contrario la circolazione dell’aria renderà nullo l’effetto termo-isolante. COIBENTAZIONE CORRETTA
Lo strato di coibentazione non deve presentare punti di discontinuità al fine di evitare ponti termici (punti sui quali si concentrano i problemi tipici delle patologie da condensa). Deve essere posato con continuità su tutta la superficie.
PRESENZA DI PONTI TERMICI
CONDUCIBILITÀ TERMICA ( ) Quantità di calore che attraversa, in un’ora, un metro quadrato di materiale di spessore un metro per 1K (1K = 1°C) di differenza fra la temperatura delle due facce. Unità di misura: W/mK. È un valore specifico del materiale. Più basso è il valore, più alto è il potere isolante del materiale. TRASMITTANZA TERMICA (U) Rappresenta il flusso di calore che passa da una “fluido” all’altro attraverso una parete di 1m2 di spessore e per 1K (1K=1°C) di differenza di temperatura tra i due fluidi. Unità di misura: W/m2K. È un valore specifico del prodotto. Più basso è il valore, migliore risulta il potere isolante. R = RESISTENZA TERMICA
Calcolo semplificato 1 cm
TAVOLATO
12 cm
ISOLANTE
2 cm
STRUTTURA LEGNO
VALORI Legno = 0,14 W/mK Isolante = 0,034 W/mK R tavolato = s/ Legno = 0,01/0,14 = 0,071 m2K/W R isolante = 0,12/0,034 = 3,529 m2K/W R struttura = 0,02/0,14 = 0,143 m2K/W R Totale = R tavolato + R isolante + R struttura = 3,743 m2K/W U = 1 / R totale = 0,267 W/m2K Addizione Resistenze Termiche OK! (R1 + R2 + R3 …) NON sommare le Trasmittanze Termiche! R = RESISTENZA TERMICA (
26
).
La trasmittanza termica
Valori di riferimento DECRETO LEGISLATIVO 29 dicembre 2006, n. 311 1. Trasmittanze termiche limite 2. In tutte le zone ad eccezione della F, per le località in cui il valore medio mensile dell’irradiazione sul piano orizzontale, nel mese di massima insolazione estiva Ims è superiore a 290W/m2: • Massa superficiale > 230kg/m2 • Trasmittanza termica periodica YIE < 0,2W/m2K Si definisce la trasmittanza termica periodica (YIE) il parametro che valuta la capacità di un elemento opaco di sfasare ed attenuare il flusso termico che lo attraversa nell’arco delle 24 ore, ovvero, se su di una superficie incide un certo flusso termico dovuto alla radiazione solare, ebbene quel flusso termico farà sentire il suo effetto all'interno dell’ambiente con un certo ritardo temporale (sfasamento) e con una intensità ridotta (attenuazione). La norma tecnica di riferimento, la UNI EN ISO 13786:2008, descrive come calcolare, sulla base delle caratteristiche termo-fisiche dei materiali (conducibilità termica, spessore, calore specifico e densità) e della stratigrafia della struttura, la trasmittanza termica periodica e gli altri parametri termici dinamici: fattore di attenuazione (fa) e coefficiente di sfasamento temporale (φ). La trasmittanza termica periodica YIE è data da: YIE = f a x U [W/(m²·K)] Con il concetto di "capacità termica" si descrive la caratteristica di un oggetto di accumulare calore, cioè di assorbire per un tempo breve un calore elevato senza aumentare di molto la sua temperatura. C = c x ρ C = capacità termica [J/Km3] c = calore specifico [J/kgK] ρ = densità [kg/m3]
temperatura interna (parete pesante) temperatura media temperatura interna (parete leggera)
P10 BASSE PENDENZE
ISOTEGOLA FIBRA
24 ore
ISOTEGOLA EVOLUTION
Definisce la differenza di tempo fra l’ora in cui si registra la massima temperatura sulla superficie esterna della struttura e l’ora in cui si registra la massima temperatura sulla superficie interna della stessa.
UNIFIX
Sfasamento
temperatura esterna
PIR ENERGY
La capacità termica
LIMITI e VALORI secondo il DLgs 311/06 e VALORI per accedere alla detrazione del 55% come da D.M. 26-01-2010 Ulim [W/m2K] Spessore min. del pannello MONIER [cm]
Zona climatica A Zona climatica B Zona climatica C Zona climatica D Zona climatica E Zona climatica F
311/06 55% 311/06 55% 311/06 55% 311/06 55% 311/06 55% 311/06 55%
0,38 0,32 0,38 0,32 0,38 0,32 0,32 0,26 0,30 0,24 0,29 0,23
6 8 6 8 6 8 8 10 8 10 8 10
10 12 10 12 10 12 12 12 -
8 10 8 10 8 10 10 12 10 12 12 -
12 14 12 14 12 14 14 16 14 16 14 -
10 12 10 12 10 12 12 12 12 -
LIMITI E VALORI U DEL TETTO SECONDO CASACLIMA Ulim [W/m2K]
Casaclima A Casaclima B Casaclima C
0,10 - 0,20 0,15 - 0,25 0,25 - 0,35
Spessore min. del pannello MONIER [cm]
12 10 8
18 14 12
16 14 10
20 16 12
18 14 10 27
2.3.1 Tabella prodotti
PANNELLI ISOLANTI RIFLETTENTI IN POLIURETANO
PANNELLI ISOLANTI IN POLISTIRENE ESPANSO ESTRUSO
PANNELLI ISOLANTI IN POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO
DIMENSIONI
RESISTENZA A COMPRESSIONE
cm
kPa
PIR Energy
240 x 32
150
Unifix
60 x 240
300
Thermomanto System
120 x 63
300
Coverfix
240 x 63
300
Isotegola Evolution*
120 x 63
Isotegola Fibra*
120 x 63
200
143 x 48,5
150
Isomaxi
Liscio estruso * in attesa di brevetto 28
125 x 60
200 (esterno) 80 (interno)
BATTENTATURA
LAMBDA W/mK
a "L" su 4 lati
a "L" su 4 lati
incastro M/F su 4 lati
a "L" su 4 lati
a "L" su 4 lati
a "L" su 4 lati
a "L" su 4 lati
a "L" su 4 lati
TRASMITTANZA TERMICA U (in W/m2K) per spessore mm
0,023
0,034
0,034
0,034
60
80
100
120
0,38 0,29 0,23 0,19
0,59 0,48 0,36 0,30
65
-
0,48 0,38
-
-
-
-
DESCRIZIONE
140
-
-
-
-
160
-
Pannello in poliuretano espanso PIR (40kg/m3) e superficie con film di alluminio (intradosso/estradosso). Listello metallico integrato.
La superficie riflettente in Alu consente un elevato isolamento termico (circa - 3°C rispetto a un altro pannello non riflettente) e il poliuretano PIR permette di abbassare il LAMBDA. Il listello garantisce un sicuro ancoraggio per le tegole.
-
Pannello in polistirene espanso estruso con listello verticale integrato di spessore cm 2. Dotato, nella parte inferiore, di canali per il convogliamento della condensa verso la gronda.
Il listello verticale incorporato consente il fissaggio dei controlistelli e garantisce un'ottima ventilazione.
-
Pannello in polistirene espanso estruso sagomato dotato sulla superficie superiore di scanalature orizzontali e verticali che si intersecano ortogonalmente.
Le scanalature orizzontali permettono un sicuro aggancio del manto di copertura, le scanalature verticali consentono una efficiente ventilazione del sottotegola.
-
Polistirene espanso estruso sagomato dotato sulla superficie superiore di scanalature orizzontali. Disponibile solo negli spessori 40 (U=0,95) e 50 (U=0,74).
Le scanalature (canali di bloccaggio) con apposito passo per le tegole Wierer consentono un sicuro e veloce aggancio del manto di copertura.
0,032
Pannello in polistirene espanso sinterizzato sagomato dotato di un'anima con aggiunta di grafite. 0,49 0,38 0,30 0,24 0,22 0,19 Disponibile con un listello metallico per aumentare la resistenza di aggrappaggio delle tegole.
0,034 0,044
Pannello in polistirene espanso sinterizzato sagomato, dotato di nucleo interno in fibra di legno 0,33 0,28 0,24 ad alta densitĂ . Disponibile con un listello metallico per aumentare la resistenza di aggrappaggio delle tegole.
0,034
-
-
-
0,57 0,43 0,34 0,29
-
-
-
-
-
-
specificitĂ del prodotto
Le 2 file di risalti a forma di cuneo permettono un sicuro ancoraggio delle tegole e i numerosi canali verticali che si creano tra i risalti consentono il flusso dell'aria dalla gronda al colmo.
La sagomatura della superficie consente un sicuro aggancio delle tegole. Valore acustico: Rw=42dB.
-
Pannello in polistirene espanso sinterizzato sagomato.
I canali verticali tra i risalti a cuneo garantiscono la microventilazione del sottotegola. In corrispondenza della battuta orizzontale superiore sono state ricavate scanalature utili per lo scarico di eventuale condensa. Utilizzato per la posa del Coppo Big.
-
Pannello in polistirene espanso sinterizzato.
La superficie liscia consente la massima libertĂ nella preparazione di controlistellatura e listellatura per il fissaggio delle tegole. 29
2.4 Impermeabilizzazione Quando impermeabilizzare
Le infiltrazioni d’acqua possono arrecare danni alla struttura ed è per questo che lo strato di impermeabilizzazione riveste un ruolo importante come ulteriore elemento di protezione. In particolare l’uso di una membrana sottotegola è indicato quando la pendenza della falda risulta inferiore al 30% e comunque in ogni area geografica dove le condizioni climatiche sono avverse (zone esposte al vento oppure in fasce climatiche interessate da precipitazioni frequenti). Anche in condizioni normali uno strato impermeabilizzante è sempre consigliato per maggiore sicurezza. Il sottotegola limita lo scarto di pressione tra superficie esterna ed interna in caso di forti raffiche di vento, evitando il sollevamento degli elementi di copertura; riduce l’infiltrazione di neve polverosa, polveri e la formazione di condensa; contribuisce al risparmio energetico limitando le dispersioni termiche e l'ingresso di calore durante il periodo estivo (membrane con superficie riflettente).
Classificazione delle membrane
CLASSIFICAZIONE DEGLI SMT IN FUNZIONE DELLA TRASPIRABILITÀ AL VAPOR ACQUEO Sd= 0
ITALIA (AISMT)
0,1
Membrana altamente traspirante
0,3
Membrana Altre traspirante membrane
2
20
Schermo freno al vapore
100
Altri schermi
valore in metri
Schermo barriera al vapore
Le membrane possono essere classificate in base alla traspirabilità, alle proprietà di resistenza meccanica e massa areica. Per una corretta impermeabilizzazione si raccomanda l'impiego di schermi o membrane traspiranti aventi massa areica ≥145 g/m2.
Parametri di riferimento
Resistenza al passaggio del vapore (Valore Sd) Indica lo spessore dello strato d’aria che ha la stessa resistenza alla diffusione del vapore del materiale in esame. Risulta come prodotto tra la resistenza alla diffusione del vapore acqueo “μ” e lo spessore del materiale “s” espresso in metri. Sd = μ x s Unità [m] Più basso è il valore, più alta è la traspirabilità. La normativa di riferimento è la EN 12572 ed EN 1931. Diffusione al vapore acqueo La quantità di vapore acqueo espressa in grammi che attraversa 1 m2 di materiale per un periodo di 24 h. Resistenza meccanica È la capacità dei materiali di resistere a forze statiche esterne, tendenti a modificarne la forma e la dimensione, senza subire rotture o deformazioni permanenti. Si misura secondo le norme EN 12310-1 ed EN 12311-1. Colonna d’acqua (impermeabilità) Altezza di una colonna d’acqua che spinge su una superficie di 100 cm2 (EN 20811). Resistenza alla penetrazione dell’acqua È un valore importante per valutare il pericolo di penetrazione d’acqua nel periodo in cui la membrana non è stata coperta dalle tegole. La classificazione è in W1, W2 e W3. La classe W1 è il valore migliore e corrisponde a una colonna d’acqua di 20 cm. La norma di riferimento è la EN 1982. Reazione al fuoco La reazione al fuoco viene testata e classificata secondo le norme europee EN 13501-1 ed EN 11925-2. Tipologia di membrane Le membrane possono essere classificate in base al materiale in bituminose o sintetiche in base al potere traspirante in: schermi (barriera al vapore), schermi (barriera al vapore) riflettenti al calore, schermi controllo vapore, membrane traspiranti e membrane traspiranti riflettenti al calore. La scelta della membrana deve essere fatta con riferimento alle necessità abitative e alla tipologia costruttiva del manto di copertura. Un utile riferimento per la scelta è rappresentato nella tabella riportata nelle pagine seguenti.
30
Raccordi per membrane sintetiche
PRODOTTO
Per una corretta posa delle membrane impermeabilizzanti si raccomanda l’indispensabile cura dei punti di raccordo: - lungo i bordi del tetto - nella giunzione tra un rotolo e l’altro - in tutti i punti in cui l’uniformità della falda viene interrotta (sfiati, camini, finestre, ecc.).
TIPO
USO USO ESTERNO INTERNO COLLA
Unoroll
rotolo (singolo strato adesivo)
•
Divotape
rotolo (singolo strato adesivo)
•
rotolo (doppio strato adesivo)
•
Clima Tape
rotolo (singolo strato adesivo)
•
cartuccia
Acrilica Polipropilene
DESCRIZIONE DATI TECNICI
AMBITO DI APPLICAZIONE
Feltro con colla acrilica, ottima adesione rotolo da 50 m larghezza 80 mm Elastico, ottima adesione
Duoroll
Collante sottotegola
MATERIALE
•
Acrilica Polietilene
rotolo da 25 m larghezza 60 mm
Doppio strato adesivo, per sovrapposizione Acrilica Polipropilene membrane rotolo biadesivo 50 m x 40 mm
Sigillatura punti di sovrapposizione membrane e riparazione tagli
Per membrane riflettenti •
•
Acrilica Polietilene
Butilica
Butile
rotolo da 25 m larghezza 60 mm Buona adesione su materiali diversi, applicabile su superficie polverosa 1 cartuccia da 310 ml
Flexiroll
rotolo (singolo strato adesivo)
•
Butilica
Alu/PP
Estensibile, ideale per tubi, Giunzione membrane punti difficili e altri materiali rotolo da 5 m larghezza 88 mm
Repatape
rotolo
•
Resistente ai raggi UV, Poliesobuti- bande laterali butiliche Butilica integrate lene rotolo da 5 x 0,14 m
Kompriband
rotolo
•
Acrilica Poliuretano
Controlvent
Sealroll
Divocoll
rotolo
•
•
Assente
EPDM
Traspirante e resistente alle intemperie Abbattimento acustico, impermeabilità all'aria
Guarnizioni per fessure tra elementi costruttivi
larghezza 80 mm
rotolo
cartuccia
•
•
•
Assente Polietilene
Traspirante e applicabile su superficie umida rotolo da 30 m larghezza 50 mm
Sigillante liquido, ideale anche per tasselli PoliurePoliuretano tano 1 flacone da 1 litro per 50 m di listellatura
Sigillatura e impermeabilizzazione fori da viti o chiodi
31
2.4.1 Tabella prodotti Monier è uno dei soci fondatori dell’Associazione Italiana di Produttori di Schermi e Membrane Traspiranti (AISMT), associazione nata con lo scopo di regolamentare la qualità e l’impiego degli schermi e membrane traspiranti nelle costruzioni, creando degli standard a livello italiano e cercando di contribuire alla creazione di un comparto normativo nazionale che affianchi le normative europee in materia.
COMPOSIZIONE / STRATI
ARMATURA
NASTRO ADESIVO
DIMENSIONE ROTOLO m
Membrane traspiranti RIFLETTENTI AL CALORE
Divoroll Clima + S
MPP - PP PP - PP
-
1 banda
1,5 x 50
rete in polipropilene
2 bande laterali
1,5 x 30
-
1 banda
4 strati
Divoroll Tech
PP - PP PP - PP 4 strati
Divoroll Maximum S
PP - PP 2 strati
Divoroll Top RU Membrane traspiranti Divoroll Elite 2S
PP - PP PP - PP 4 strati
rete in polipropilene
Divoroll Universal S Divoroll Kompakt
Divoroll Pro + Vapotech S SCHERMI CONTROLLO VAPORE
Vapotech Veltitech 145
SCHERMI (BARRIERA VAPORE) Veltitech Clima + RIFLETTENTI AL CALORE 32
2 bande a fusione orizzontale 2 bande
1,5 x 50
1 banda PP - PE - PP 3 strati PP - PP - PP 3 strati
PP - PP - PP 3 strati
PP - PO 2 strati
MPET - PE PET 3 strati
-
-
-
-
1 banda -
-
-
rete in polipropilene
-
1,5 x 50
1,5 x 50
PESO
VALORE Sd
gr/m2
m
170
220
0,04
0,06
COLON- REAZIO- STABILITÀ NA NE AL AI RAGGI D’ACQUA FUOCO UV mm
≥3000
≥3000
classe
E
E
Campi d’applicazione
Specificità del prodotto
mesi
4
Tetti in legno o caldane in cemento con qualsiasi tipologia di isolante.
Traspirante e riflettente al calore (fino all’80%) è la migliore soluzione per garantire un ottimo comfort abitativo nel periodo estivo. Può essere installata sopra o sotto l'isolante. Riduce del 98% l’elettrosmog all’interno dell'edificio con onde radio comprese tra 40 MHz e 4 GHz.
4
Caldana in cemento con o senza isolamento (utilizzabile anche su tetti in legno).
Sviluppata per tetti in laterocemento, aiuta l'essicazione del calcestruzzo in modo controllato e permette l'applicazione di cordoli in malta. Particolarmente resistente agli agenti atmosferici può essere utilizzata anche come copertura provvisoria fino alla posa definitiva delle tegole (certificata dopo severi test della durata di sei settimane). Unica soluzione per basse pendenze fino al 10%.
210
0,08
≥5000
E
4
Da applicare come ultimo strato del pacchetto tetto sopra l’isolante. Soluzione ideale per la protezione dei tetti in legno.
210
0,03
≥3000
E
4
Tavolato in legno o caldana in cemento con qualsiasi tipologia di isolante.
0,03
≥3000
E
4
Tavolato in legno, senza tavolato Universale con applicazione consigliao caldana in cemento con qualsiasi ta per zone ventose e per pendenze tipologia di isolante. tra il 30% e il 20%.
180 150
145
0,03
≥3000
E
4
Tavolato in legno o senza tavolato con qualsiasi tipologia di isolante (utilizzabile anche su caldana in cemento).
110
0,02
≥2000
E
4
Tavolato in legno non trattato o senza tavolato con qualsiasi tipolo- Conveniente e leggera. gia di isolante.
160
3
≥2000
E
4
Tavolato in legno, senza tavolato Consente il passaggio controllato o caldana in cemento con qualsiasi del vapore acqueo. tipologia di isolante.
145
25
≥3000
E
4
Tavolato in legno con pannelli fibrosi.
Consente il passaggio controllato del vapore acqueo.
Tetti in legno o caldane in cemento con qualsiasi tipologia di isolante.
Schermo al vapore riflettente al calore ideale per migliorare il comfort abitativo nel periodo estivo. Riduce dell’85% l’elettrosmog all’interno dell'edificio con onde radio comprese tra 40 MHz e 4 GHz.
175
>100
≥3000
F
4
Consigliata per tetti in legno è resistente agli impregnanti protettivi.
33
34
3. ALTRE FUNZIONI
36
Altre funzioni
Alla copertura, oltre alle funzioni primarie (coprire, ventilare, isolare e impermeabilizzare), può essere chiesto lo svolgimento di altre funzioni di completamento legate alle esigenze specifiche della costruzione. È necessario prevedere soluzioni che si integrino nella copertura creando un tutt’uno armonico, dove i componenti abbiano caratteristiche di omogeneità, modularità e facilità di posa.
3.1 Elementi di sbocco
La copertura costituisce la base su cui devono trovare posto alcuni elementi che sono collegati a parti interne della costruzione che devono necessariamente avere uno sbocco sul tetto.
3
DESCRIZIONE
DATI TECNICI
Tegola di raccordo
Tegola dotata di un foro di forma ellittica (cm 13 x 16) con bordo rialzato. Permette Materiale: conglomerato cementizio il passaggio di tubi (per sfiato Diametro massimo: mm 120 e/o ventilazione) fino a 12 cm di diametro.
Sfiatatoio PVC / Rame
Punto terminale di canalizzazioni impiantistiche (canne di esalazione e ventilazione, prese d’aria, sfiati etc.) la cui forma garantisce la tenuta all’acqua e al vento. Lo snodo alla base consente di orientare l’elemento in base alla pendenza del tetto.
Comignoli famiglia e famiglia Antik
Portantenna
Comignolo monoblocco con canna di colore bianco e comignolo nei colori argilla, rosso, testa di moro. È parte terminale di canalizzazioni impiantistiche (tubazioni di sfiato e ventilazione di bagni e cucine). Il comignolo famiglia Antik si differenzia per la forma a falde del terminale.
Permette di posizionare un’antenna per televisione, senza forare o togliere tegole dal manto di copertura; da utilizzare con la tegola di raccordo. È costituito da un raccordo snodato in PVC e da un cappuccio in gomma, a perfetta tenuta all’acqua, con linee da taglio preimpostate in base al diametro del tubo.
Materiale: PVC o Rame Diametro massimo: mm 120 Altezza: cm 40 (PVC) / cm 48 (Rame) Inclinazione : da 13,5° a 25° Da posare sulla tegola di raccordo
Diametro massimo del tubo interno: mm 120 Altezza: cm 58 (famiglia); cm 56 (famiglia Antik) Peso:
kg 25,4 (famiglia); kg 22,2 (famiglia Antik)
Da posare sulla tegola di raccordo
Diametro del tubo: da 25 a 100 mm Altezza: cm 25 Inclinazione: da 13,5° a 25°
37
Colmo Vitasafe® Portantenna
3.2 Evacuazione fumi
Elemento studiato per garantire la massima impermeabilizzazione del manto di copertura in corrispondenza di antenne e pali ø 76 mm del sistema anticaduta Vitasafe®.
Peso: kg 4,40 Diametro massimo: cm 8,70 Da utilizzare con il cappuccio di gomma
La necessità di fare uscire dal tetto i fumi che passano attraverso la canna fumaria richiede l'utilizzo di elementi che si armonizzino alla copertura anche dal punto di vista estetico.
DESCRIZIONE
38
Dimensioni: lunghezza cm 45
Comignolo per torretta completa
Elemento da porre sulla sommità della torretta come protezione della canna fumaria. Facilmente removibile. Da abbinare alla Canna di tipo B.
Canna tipo A e tipo B
Elemento prodotto in un unico pezzo, che può avere forma rettangolare (tipo A) o quadrata (tipo B). Pendenza di utilizzo compresa tra 16° e 22°. Per pendenze diverse abbinare il collare adattatore.
DATI TECNICI
Comignolo torretta Antik Dim.: sup. d’appoggio cm 32 x 32 Peso: kg 41,50
Dimensioni est. A, B: cm 47,50 x 61 x h 61 Apertura minima A: cm 19 x 34 B: cm 27 x 28,50 Peso A: kg 48 - B: kg 52 Colore: bianco
Collare
Elemento prefabbricato che permette di posizionare la torretta in modo perfettamente verticale. Dimensioni apertura: cm 31 x 44 Posato tra la base e la canna in base alla pendenza permette un'adattabilità da 15° a 25°.
Base per torretta
Con superficie corrispondente a 4 tegole ha stesso profilo e colorazione delle tegole (Doppia Romana, Coppo di Francia, Coppo di Grecia). (le dimensioni utili del foro di uscita si riducono progressivamente all’aumentare dell’inclinazione del tetto).
Dimensioni apertura: cm 31 x 44 Dimensioni perimetrali: cm 33 x 75 Peso: kg da 18 a 26
DESCRIZIONE
Torretta
Anello e Cappello
Rivestimento della canna fumaria composto da base per torretta, canna di forma rettangolare (tipo A) o quadrata (tipo B) e comignolo. Pendenza di utilizzo tra 16° e 22°. Per pendenze diverse abbinare l’apposito collare adattatore. In alternativa è possibile utilizzare la soluzione Modular.
DATI TECNICI Torretta completa tipo A rettangolare: base + canna + comignolo 30x45 (2 anelli + 1 cappello) Dimensioni: altezza 104 cm Peso: 104 kg Torretta completa tipo B quadrata: base + canna + comignolo 40x40 (3 anelli + 1 cappello) Dimensioni: altezza 104 cm Peso: 121 kg Torretta completa Antik: base + canna B + comignolo Antik Dimensioni: altezza 98 cm Peso: 110 kg
Cappello cm 30 Peso: kg 9,40 Cappello cm 40 Elementi terminali per la torretta o per un camino rea- Peso: kg 15,00 Cappello cm 45 lizzato in opera: può essere dotato di 2 o 3 anelli e da un Peso: kg 17,00 Cappello cm 50 cappello superiore per proPeso: kg 17,10 teggere la canna fumaria dalle Cappello cm 30 intemperie. Peso: kg 14,50 Facilmente removibili. Cappello cm 40 Disponibili nei colori argilla, Peso: kg 18,20 testa di moro, nero, rosso, Cappello cm 60 trinacria e grigio naturale. Peso: kg 20,40
x 30 x 40 x 45 x 50 x 45 x 50 x 35
Anelli: vedi tabella pagina 35
Torretta Modular
Adesivo per Torretta
Rivestimento componibile per canna fumaria. Composta da diversi elementi, è caratterizzata dalla possibilità di variarne l’altezza consentendo di rispettare le normative UNI 7129, UNI 9615, UNI 10640 e UNI 10641 nonché la legge 615/66 (regolamentazione per l’altezza sbocco fumi) e la finitura in relazione al manto di copertura. È adattabile a pendenze da 15° a 26°.
È un adesivo poliuretanico monocomponente, reagisce per esposizione all’umidità atmosferica.
vedi tabella capitolo 4.16.2, pagina 73
Tempo di essicazione: minimo 24 h Temperature operative: da -40° a +80°C
39
Anelli
DESCRIZIONE ANELLO
SEZIONE INT. CANNA
SEZIONE ESTERNA CANNA da: a:
DATI TECNICI
30 x 30
18 x 18
16 x 16
24 x 24
Peso: 7,80 kg
40 x 40
29 x 29
25 x 25
33 x 33
Peso: 11,00 kg
45 x 45
34 x 34
30 x 30
38 x 38
Peso: 11,30 kg
50 x 50
38 x 38
33 x 33
43 x 43
Peso: 17,10 kg
30 x 45
19 x 34
16 x 31
24 x 39
Peso: 9,50 kg
40 x 50
28 x 38
25 x 35
33 x 43
Peso: 13,50 kg
60 x 35
48 x 23
43 x 20
53 x 28
Peso: 14,00 kg
3.3 Raccordi e Converse DESCRIZIONE
Wakaflex® SENZA PIOMBO
Crep tech SENZA PIOMBO
Conversa Profilo S
Conversa Rippy
40
Banda universale per ogni tipo di raccordo. Impermeabilizza il perimetro di camini, torrette, finestre, lucernari e pannelli solari oltre che le linee di giunzione tra tetto e murature e il raccordo con i punti di ancoraggio Vitasafe®. Costituita da una rete in alluminio ricoperta di polisobutilene (PIB) con bande autoadesive per perfetta adesione. Per raccordi su camini è disponibile il listello di finitura in alluminio preverniciato argilla/testa di moro. Nastro adesivo con banda plissettata estensibile del 50% adattabile su ogni profilo di tegola, tutti i modelli di finestre e fissaggi solari. Composto da una superficie in Alluminio e un’anima metallica che ne aumenta la stabilità. Dotato inoltre, di film prottetivo in Polietilene e di una banda butilica integrata per il fissaggio immediato. Stabile ai raggi UV. Profilo sagomato in acciaio galvanizzato preverniciato, con 5 canali su ambo i lati, per il convogliamento delle acque piovane. Non necessita di sottostruttura di supporto e di elementi di fissaggio speciali. Pedonabile e resistente a intemperie e raggi UV.
Realizzata in PVC, con nervature longitudinali per il deflusso dell’acqua e bordatura laterale di protezione. Elevata resistenza a intemperie e raggi UV.
DATI TECNICI
Dimensioni: m 0,28 x 5 Peso: kg/m 1,00 Colore: argilla, testa di moro Resistenza alla temperatura: - 40° ÷ + 100° (DIN 52133) Resistenza agli UV: Come da DIN 16726 - 16731
Materiale: Alluminio, PE, colla butilica Colore: rosso; antracite Dimensione: 0,32 x 10 m Confezione: 3 rotoli per cartone
Lunghezza: m 2,10 Lunghezza utile: m 2 Larghezza: m 0,46 Peso: kg 4,8 Colore: rosso e testa di moro
Lunghezza: m 1,70 Lunghezza utile: m 1,50 Larghezza: m 0,50 Peso per elemento: kg 2,2 Colore: nero, rosso
3.4 Convogliamento e raccolta acque
La canalizzazione dell’acqua piovana verso i punti di scarico richiede che vengano adottati opportuni sistemi di deflusso dell’acqua sia in linea di gronda che nel punto d’incontro di due piani di falda inclinati, il cosiddetto compluvio.
Gronda System Rame È un sistema di canalizzazione delle acque piovane composto da tutti gli elementi necessari per realizzare la gronda, senza l’utilizzo di rivetti o sigillanti. Ogni singolo elemento è in rame purissimo (CU 99,9%) ed il rame è un metallo inalterabile nel tempo che mantiene le sue caratteristiche meccaniche sia alle basse che alle alte temperature.
1 6
7
2 Angolo esterno, angolo interno, angolo speciale
2
5
1 Aletta sottotegola
3 Staffa 4 Staffa doppia
3
4
5 Giunto con guarnizione 8
6 Canale di gronda
9
7 Testata con guarnizione 12
8 Bocchello 9 Imbuto
10
10 Curva 18
11 Pluviale 12 Pluviale telescopico
13
13 Braga 14 Bicchiere
14
15 Terminale 16 Terminale con curva
11
17 Fermatubo 18 Scossalina
16
15
Canale di gronda
Materiale
CU 99,9%
Sviluppo
mm 330
Lunghezza
m4
Sezione di deflusso
cm² 100
Testata
Giunto
Pluviale
Spessore
mm 0,7
Montaggio
ad incastro
Guarnizione
EPDM
Sezione
Diametro
mm 80-100
Spessore
mm 0,9
Lunghezza
m3
Fissaggio
a scatto
Guarnizione
EPDM
Sviluppo
Lunghezza
Staffa
Scossalina mm 4 x 25
Altezza frontale
Lunghezza barra
Aletta sottotegola cm 24,6 m4
cm 15 m4
41
Gronda System Zinco Titanio È un sistema modulare ad incastro di alta qualità composto da tutti gli elementi necessari per realizzare la gronda, senza l’utilizzo di rivetti o sigillanti. Tutti gli elementi sono composti da Zinco 99,995% con aggiunta di Titanio, Rame e Alluminio.
1 6
7
6 Canale di gronda
2
5
5 Giunto con guarnizione 7 Testata con guarnizione
3
3 Staffa 2 Angolo esterno, angolo interno,
8
angolo speciale 2 Angolo su misura
12
11 Pluviale
10
14 Bicchiere
11
8 Bocchello
10
13 Braga
18
17 Fermatubo 13
16 Terminale con curva 10 Curva 18 Scossalina - elem. 4 m / h 24,6 cm
14
1 Aletta sottotegola 17
11
16
Canale di gronda Materiale
Sviluppo
Lunghezza
Zinco 99,995% con aggiunta di Titanio, Rame e Alluminio mm 330 m4
Sezione di deflusso
cm² 100
Testata Spessore
mm 1
Montaggio
ad incastro
Guarnizione
EPDM
Sezione
Diametro
Ø mm 80-100
Spessore
Lunghezza
m3
Fissaggio
a scatto
Guarnizione
EPDM
Sviluppo
Lunghezza
Staffa
42
Giunto
Pluviale
Scossalina mm 4 x 25
Altezza frontale
Lunghezza barra
mm 1
Aletta sottotegola cm 24,6 m4
cm 15 m4
3.5 Sicurezza 3.5.1 Sistema anticaduta VITASAFE® ELITE
VITASAFE® ELITE è un sistema volto a prevenire i rischi di caduta dall’alto certificato secondo la normativa UNI EN 795. Particolarmente versatile e ricco di componenti ed accessori può essere installato su qualsiasi tipologia di copertura. Rappresenta la soluzione ideale per la sicurezza degli operatori del settore e risponde a tutte le normative vigenti tra le quali il D.lgs. 81 del 09/04/2008 e D.lgs. 106 del 03/08/2009.
DESCRIZIONE
VITASAFE® ELITE Sistema in classe C
Linea di ancoraggio ideale per falde a geometria complessa e semplice con ogni tipologia di struttura portante. Disponibile con fissaggio su pali, a parete e in luce ed adattabile alle diverse metrature fino ad un massimo di 120 m, con intermedio ogni 15 m.
Linea predisposta per fissaggio su pali
Linea predisposta per fissaggio a parete
Linea predisposta per montaggio in luce
43
DESCRIZIONE
VITASAFE® ELITE Punto di ancoraggio girevole in classe A1
ELITE Punto di ancoraggio fisso in classe A1
Punto di ancoraggio per il collegamento diretto con sottosistemi di protezione contro le cadute dall'alto, per superfici verticali, orizzontali e inclinate. È possibile effettuare il fissaggio diretto sulla copertura o mediante distanziatore variabile o palo.
VITASAFE® ELITE Gancio sottotegola in classe A2
Punto di ancoraggio per il collegamento diretto con sottosistemi di protezione contro le cadute dall'alto, per superfici inclinate. Minimo impatto estetico.
VITASAFE® LIGHT in classe C
Linea di ancoraggio progettata per adattarsi perfettamente su manti di copertura in lamiera: • grecata semplice • pannelli “tipo coppo” • pannello sandwich I pali sono a deformazione controllata, la linea si adatta a metrature da 5 a 80 m con intermedio massimo ogni 10 m. Utilizzabile da tre operatori contemporaneamente.
VITASAFE®
44
Punto di ancoraggio per il collegamento diretto con sottosistemi di protezione contro le cadute dall'alto, per superfici verticali, orizzontali e inclinate. Dotato di testa girevole a 360°.
DESCRIZIONE
VITASAFE® LIGHT kit supporto per A1
Kit di supporto che può essere installato su lamiere o pannelli grecati, monofalda o doppia falda, passo greca da 200 a 500 mm o su pannelli tipo tegola, monofalda o doppia falda.
VITASAFE® LIGHT Punto di ancoraggio fisso in classe A1
Punto di ancoraggio fisso utilizzabile solo su pannelli sandwich a doppia lamiera abbinato ad un particolare supporto, disponibile in 4 differenti colori in base alla copertura, e ancorato con idonei fissaggi.
VITASAFE® PRO in classe C
Kit preconfezionati, per la protezione dalle cadute dall’alto sulle coperture civili, pubbliche e private. La base (100 mm x 200 mm) di ridotte dimensioni è adattabile ad ogni tipo di copertura e attraverso semplici ma funzionali adattatori è possibile installarla su superfici piane, inclinate e a doppia inclinazione. Il dispositivo è a “taglio termico” e composto da: • base in alluminio • pali, funi e moschettoni completamente inacciaio inox. Disponibile in scatole singole della lunghezza di 750 cm e 1500 cm. Passo massimo tra gli ancoraggi 750 cm. Utilizzabile da due operatori contemporaneamente.
3.5.2 Gradino posapiede
Gradino posapiede
L’impiego di questo elemento è necessario per l’accesso ai camini o altri elementi che richiedono una ispezione regolare (EN 516-1), garantendo al personale tecnico un appoggio sicuro. Il gradino posapiede è composto da 2 tegole, 2 supporti inclinabili e dalla griglia posapiede in acciaio zincato.
Dimensioni: cm 33 x 42 (1 tegola) cm 42 x 25 (griglia) Inclinazione: variabile da 15° a 52°
45
3.6 Lucernari
La necessità di sfruttare al meglio tutta la cubatura disponibile di una costruzione, rende sempre più attuale la necessità di illuminare gli spazi posti al di sotto della copertura. Diverse sono le soluzioni possibili:
DESCRIZIONE
Lucernario universale Luminex ALU 22
Lucernario universale in legno con apertura a libro e a compasso. Vetrocamera: 3-9-3 mm. Grembiulino plisettato in ALU.
Luminex ALU 70
Lucernario in legno, con apertura a libro. Rispetta le normative regionali/provinciali per l’uscita sul tetto. Abbinabile con ogni tipo di tegola. Vetrocamera: 3-9-3 mm. Grembiulino plisettato in ALU.
Lucernario
Base realizzata in cemento profilata con la forma delle tegole, cupola in policarbonato e supporti posteriori in alluminio. Diverse possibilità di posizionamento e fissaggio tramite una comoda asta metallica.
Tegola trasparente
In materiale acrilico molto resistente, non ingiallisce nel tempo e ha una trasparenza del 92%. Disponibile per i modelli CG, CF e DR.
Si raccomanda di prestare attenzione a non calpestarli.
46
DATI TECNICI
Dimensioni: cm 55 x 45 Apertura passante: m² 0,22
Dimensione telaio esterno cm 78 x 98 Apertura foro tetto: cm 80 x 100 Apertura passante: m² 0,7 Pendenza min. installazione: 27% (15°)
Dimensioni: modulo a 4 tegole Apertura minima: m² 0,22 Peso: da kg 16 a 26
Dimensioni: cm 33 x 42 Peso: kg 0,60 Trasparenza: 92%
3.7 Finestre per mansarda
Le finestre per mansarda Living sono disponibili in 3 diversi modelli, adatti per tutte le tipologie di copertura a falda, tutti con battente e telaio in pino nordico (sottoposti ad uno speciale trattamento antimuffa-antitarlo), rivestimento esterno in alluminio pre-verniciato o rame e vetrata con ampia camera d’aria e vetro basso emissivo. Per poter installare una finestra Living è necessario che il tetto abbia una pendenza compresa tra i 15° (27%) e i 90°. Per ogni modello è disponibile una completa gamma di accessori: tendine, tapparelle, motori, unità di alimentazione, sensori e rilevatori, radiocomandi. Per l'installazione della linea Living prendere visione dello specifico manuale Monier Living.
DESCRIZIONE
LIVING CLASSIC Elevato isolamento
Formata da un vetro temperato esterno di 4 mm, camera d’aria di 16 mm con gas Argon e vetro interno di sicurezza formato dall’abbinamento di due vetri da 3 mm uno dei quali basso emissivo. Apertura a bilico.
LIVING SUITE Automazione e comfort
Finestra dotata di un sistema completo di automazione. Versione base con motore 24v, apertura a catena di 36 cm, rilevatore di pioggia, centrale di comando e coprimotore. Accessori a richiesta: tendina elettrica (oscurante o decorativa) e tapparella elettrica. La vetrata è formata da un vetro temperato esterno di 4 mm, camera d’aria di 16 mm con gas Argon e vetro interno di sicurezza (due vetri da 3 mm abbinati uno dei quali basso emissivo). Apertura a bilico.
LIVING DUPLEX Il pratico sistema Doppia Apertura
Finestra con doppia apertura sia a bilico che a compasso (permette l’apertura senza alcun ingombro interno). La vetrata è composta da un vetro esterno temperato di 4 mm con gas Argon e vetro interno di sicurezza (due vetri da 3 mm abbinati uno dei quali basso emissivo).
DATI TECNICI
Ug= 1,1 W/m2K Tl= 76% Rw= 32dB +/- 1 g= 0,54 Valore termico complessivo Uw = 1,4 W/m2K
Ug= 1,1 W/m2K Tl= 76% Rw= 32dB +/- 1 g= 0,54 Valore termico complessivo Uw = 1,4 W/m2K Conversa già assemblata
Ug= 1,1 W/m2K Tl= 76% Rw= 32dB +/- 1 g= 0,54 Valore termico complessivo Uw = 1,4 W/m2K
47
3.8 Sistema Solare Termico Integrato
TCC-IN è un collettore ad ampia superficie a montaggio da incasso. La superficie del collettore è integrata nella struttura del tetto o nella facciata e il pannello può essere installato sia su strutture di nuova costruzione sia su un tetto o una facciata esistenti. Il vetro solare di sicurezza altamente trasparente e lavorato con la massima precisione riduce sensibilmente il riflesso della luce, aumentando in modo significativo il rendimento energetico. Gli assorbitori sono realizzati con tubi in puro rame circondati completamente dalla lamiera dell’assorbitore (contatto a 360°) in modo da garantire la trasmissione ottimale del calore.
ASSORBITORI STANDARD
ASSORBITORI TCC MONIER
TCC-IN è sottoposto a controlli di rendimento e di qualità ed è dotato del sigillo di qualità SWISS QUALITY LABEL. A richiesta, oltre alle 38 soluzioni standard, anche formati personalizzati (es. trapezi, triangoli ecc.) e per ogni singolo collettore, è possibile scegliere la posizione delle uscite di collegamento così come il colore dei profili del pannello e delle intelaiature.
48
3.9 Sistema Solare Fotovoltaico Integrato InDaX®
• Moduli potenti con tecnologia di celle policristalline • Tolleranza di potenza positiva e prestazioni eccezionali anche in condizioni di basso irraggiamento • Vetro ad alta resistenza per applicazioni solari sul lato anteriore; struttura posteriore in laminato resistente alle intemperie e all’acqua • Montaggio flessibile e rapido • Protezione garantita dalla pioggia • Rendimento ottimizzato • Certificazioni • Performance superiore allo standard • Garanzia di prodotto di 10 anni • Garanzia lineare sulle prestazioni per 25 anni Basati sulla comprovata tecnologia cristallina, i moduli fotovoltaici integrati InDaX® di quarta generazione assumono una doppia funzione: produzione di energia solare pulita e copertura sicura del tetto. Montaggio flessibile e rapido Grazie al ridotto numero di componenti e al peso contenuto del sistema, si garantisce un’installazione semplice e rapida. La flessibilità della sequenza d’installazione favorisce il montaggio rapido. Protezione garantita dalla pioggia Il sistema InDaX® può essere installato su coperture con pendenza compresa tra i 12° e i 65° (il limite di 12° è valido solo per la versione LV). Rendimento ottimizzato La posizione dei moduli allineati a scandola e il telaio sviluppato appositamente servono a garantire una ventilazione naturale ottimizzata sul retro di ogni modulo, assicurando dunque alti livelli di rendimento energetico. Certificazioni Il modulo InDaX® assume tutte le funzioni di protezione del tetto nel caso di precipitazioni, forti carichi di vento e neve o calore da insolazione. I moduli inoltre sono testati per resistere ad un carico elevato: fino a 550 kg/m2. I moduli sono conformi alle norme IEC 61730, 61215 ed. 2, DIN EN 15601 e DIN V EN V 1187 parte 1 e 3, DIN EN 13501-5 e alla classe di protezione elettrica II, nonché alle direttive CE. Inoltre, Monier è certificata e registrata secondo le norme ISO 9001:2008 (Certificato AENOR ER-0872/2012 e Certificato IQNet ES-0872/2012), ISO 14001:2004 (Certificato AENOR GA-2012/0388 e Certificato IQNet ES-2012/0388) e OHSAS 18001:2007 (Certificato SST0208/2012 e Certificato IQNet ES-SST-0208/2012). Accuratezza della strumentazione di misura della potenza ±4 %. Performance superiore allo standard Lo standard qualitativo interno è pari al doppio della durata di prova richiesta dalla norma IEC. 49
Garanzia lineare sulle prestazioni per 25 anni Si garantisce al cliente che la prestazione effettiva dei moduli solari nel corso del primo anno di esercizio non si ridurrà per più del 3,5% in riferimento alla potenza nominale indicata in condizioni STC. A partire dal secondo e fino alla fine del venticinquesimo anno di esercizio si garantisce che un’ulteriore riduzione della prestazione non sarà superiore allo 0,6% per anno, così che alla fine del venticinquesimo anno di esercizio i moduli solari forniranno ancora una prestazione minima dell’82% rispetto alla potenza nominale indicata in condizioni STC.
3.10 Fissaggi DESCRIZIONE
50
Tegola per fissaggio in ALU
Elemento in alluminio (mezza tegola) adatto per il fissaggio di supporti per collettori solari e sistemi paraneve.
Tegola di raccordo in PVC
Elemento in PVC, che posizionato nel manto di copertura, consente il passaggio dei tubi di collegamento per il sistema solare termico.
DATI TECNICI Fissaggio su listelli tramite viti variabile da 100 a 300 mm Dimensioni: cm 18 x 42 Peso: kg 1,15
Passaggio tubo ø 10 - ø 70 mm Dimensioni: cm 33 x 42 Peso: kg 0,75 Colore: rosso
4. POSA IN OPERA
52
4
Posa in opera
Le soluzioni
La funzionalità di una copertura dipende sicuramente dalla qualità degli elementi utilizzati, ma allo stesso modo è fondamentale il modo in cui questi vengono posati. I migliori prodotti non posati in modo corretto, nella giusta sequenza, senza adottare semplici ma fondamentali accorgimenti, non solo possono ridurre l’efficacia del loro utilizzo, ma addirittura possono essere la causa di danni alla copertura e alla struttura dell’edificio. Lo scopo dei capitoli che seguono è quello di dare le indicazioni per realizzare una copertura a regola d’arte, indicazioni che nascono dalla perfetta conoscenza dei materiali e dall’esperienza maturata in tanti anni passati a stretto contatto con chi opera in cantiere. A seguire si possono visionare alcune soluzioni progettuali studiate per la realizzazione di coperture con struttura in legno e in laterocemento. In relazione all'area geografica in cui sorge l'edificio e alle caratteristiche strutturali, è possibile personalizzare la composizione per ottenere il miglior risultato come impermeabilizzazione, traspirabilità, ventilazione, isolamento termico e acustico oltre che impatto estetico. Per una corretta impermeabilizzazione si raccomanda l'impiego di schermi o membrane traspiranti aventi massa areica ≥145 g/m2. Soluzione 1
Tetto in legno con doppia membrana, doppia listellatura e isolante estruso liscio
Rapid Roll SOTTOCOLMO VENTILATO
Pannello Liscio POLISTIRENE
Divoroll Elite 2S MEMBRANA ALTAMENTE TRASPIRANTE
Vitasafe® Elite SISTEMA ANTICADUTA
Vitasafe®- Portantenna COLMO
Vapotech S SCHERMO CONTROLLO VAPORE
STRUTTURA PORTANTE
TAVOLATO IN LEGNO
FERMO DI FINE FALDA Metalvent LINEA DI GRONDA
Coppo di Grecia antichizzato coppo antico
ROMPIGOCCIA 53
Soluzione 2
Tetto in legno con doppio assito, doppia camera di ventilazione, doppia listellatura e isolante liscio estruso
PORTALISTELLO
Metalroll SOTTOCOLMO VENTILATO
Divoroll Elite 2S MEMBRANA TRASPIRANTE
Vitasafe速 Elite SISTEMA ANTICADUTA
Vitasafe速- Portantenna COLMO
Vapotech S SCHERMO CONTROLLO VAPORE
STRUTTURA PORTANTE
Pannello Liscio POLISTIRENE
Metalvent LINEA DI GRONDA
TAVOLATO IN LEGNO
FERMO DI FINE FALDA
ROMPIGOCCIA
54
Veltitech Clima + SCHERMO RIFLETTENTE AL CALORE
NO ELETTROSMOG
GRIGLIA ANTIPASSERO ALU
Soluzione 3
Tetto in legno con isolante presagomato e microventilazione sottotegola
ANIMA IN GRAFITE
Metalroll SOTTOCOLMO VENTILATO
LISTELLO
METALLICO Isotegola Evolution PANNELLO ISOLANTE IN POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO dotato di listello metallico da collocare in apposite scanalature per aumentare la resistenza all'aggrappaggio
Vitasafe速 Elite SISTEMA ANTICADUTA
Vitasafe速- Portantenna COLMO
Vapotech S SCHERMO CONTROLLO VAPORE
STRUTTURA PORTANTE
TAVOLATO IN LEGNO
FERMO DI FINE FALDA Metalvent LINEA DI GRONDA
Coppo di Grecia antichizzato coppo antico
ROMPIGOCCIA
55
Soluzione 4
Tetto in legno con isolante con listello metallico e microventilazione sottotegola
PORTALISTELLO
Airband Plus 380 SOTTOCOLMO VENTILATO
Vitasafe速 Elite SISTEMA ANTICADUTA
Vitasafe速- Portantenna COLMO
PIR Energy POLIURETANO PIR, SUPERFICIE IN FILM DI ALU E LISTELLO METALLICO
NO ELETTROSMOG
Veltitech Clima + SCHERMO RIFLETTENTE AL CALORE
STRUTTURA PORTANTE TAVOLATO IN LEGNO
ROMPIGOCCIA
FERMO DI FINE FALDA
56
Metalvent LINEA DI GRONDA
Soluzione 5
Tetto in cemento con isolante presagomato e microventilazione sottotegola
ANIMA IN GRAFITE
Metalroll SOTTOCOLMO VENTILATO
LISTELLO
METALLICO Isotegola Evolution PANNELLO ISOLANTE IN POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO dotato di listello metallico da collocare in apposite scanalature per aumentare la resistenza all'aggrappaggio
Vitasafe速 Elite SISTEMA ANTICADUTA
Vitasafe速- Portantenna COLMO
Divoroll Tech MEMBRANA TRASPIRANTE
STRUTTURA PORTANTE
FERMO DI FINE FALDA
ROMPIGOCCIA
Metalvent LINEA DI GRONDA
Coppo di Grecia antichizzato coppo antico
57
Soluzione 6
Tetto in cemento con isolante con listello metallico e microventilazione sottotegola
Metalroll SOTTOCOLMO VENTILATO
PIR Energy POLIURETANO PIR, SUPERFICIE IN FILM DI ALU E LISTELLO METALLICO
Vitasafe速 Elite SISTEMA ANTICADUTA
Vitasafe速- Portantenna COLMO
Divoroll Tech MEMBRANA TRASPIRANTE
STRUTTURA PORTANTE
FERMO DI FINE FALDA
ROMPIGOCCIA
58
Metalvent LINEA DI GRONDA
Coppo di Grecia antichizzato coppo antico
4.1 Posa delle membrane sottotegola 4.1.1 Posa delle membrane
Posa membrana senza adesivo
Posa membrana con due adesivi (valido anche con un adesivo)
59
Le membrane impermeabilizzanti vanno srotolate parallelamente alla linea di gronda con la scritta verso l’alto. La posa deve essere effettuata procedendo dal basso (lato gronda) verso l’alto (colmo) in modo da avere sempre la corretta sovrapposizione. Il sormonto delle membrane deve essere effettuato in conformità a quanto previsto nella tabella. La stabilità ai raggi UV è garantita per 4 mesi, è necessario quindi provvedere alla copertura del manto entro questo periodo. < 20° (< 35%)
20 cm
≥ 20° - ≤ 30° (≥ 35% - ≤ 58%)
15 cm
≥ 30° (≥ 58%)
10 cm
figura 1
figura 2
Lato gronda Per effettuare una posa corretta delle membrane sottotegola in corrispondenza della linea di gronda è possibile procedere in due modalità: • con l'utilizzo del rompigoccia (vedere cap. 4.7) posizionare la membrana in modo tale che passi al di sotto della tavola di fine falda e posizionare il canale di gronda sopra la tavola di fine falda (fig.1); • fissare il canale di gronda direttamente sulla struttura portante e raccordare la membrana nel canale (fig. 2).
Posa del rompigoccia Affinché il rompigoccia eviti il ristagno dell’acqua deve essere posato direttamente sul tavolato in legno o caldana in cemento al di sotto della membrana impermeabilizzante. Il fissaggio deve essere fatto tramite viti o chiodi.
60
Falda • Posizionare la membrana in modo da evitare che si formino sacche, stendendo bene il telo • I rotoli possono essere incollati tra loro nel punto di sovrapposizione utilizzando il nastro Unoroll oppure il collante sottotegola. Alcune membrane sono dotate di un nastro integrato per agevolare il fissaggio • Eventuali strappi provocati da un “non corretto” uso, possono essere riparati con il nastro Unoroll • La membrana va fissata alla sottostruttura con chiodi, graffe (in caso di strutture in legno) oppure con il collante per sottotegola per strutture in legno o calcestruzzo. Ad esclusione del Divoroll Pro + tutte le membrane Wierer sono dotate di uno speciale collante autochiudente inserito tra gli strati che previene le infiltrazioni d’acqua nelle zone di foratura da chiodo.
Linea laterale / aperture / camini • Per creare un raccordo tra scossalina e membrana è opportuno risvoltare la membrana sotto la scossalina oppure sotto la tavola laterale in legno • Per camini e finestre si deve tagliare la membrana in modo che possa essere poi risvoltata • Ripiegare i pezzi tagliati per creare un canale che impedisca l’eventuale entrata d’acqua piovana • Effettuare un taglio nella membrana esistente ad una distanza di circa 20 cm dal listello superiore o dal bordo superiore del foro, avente una larghezza maggiore di 25 cm per lato del foro medesimo • Inserire un ulteriore strato di membrana in corrispondenza del taglio effettuato, avendo cura che si infili sotto la membrana per almeno 20 cm • Ripiegare l’estremità libera formando un secondo canale protettivo • Per il raccordo tra sfiati e altri elementi bisogna utilizzare sempre il nastro adesivo Flexiroll • Tagliare la membrana in corrispondenza dello sfiato in modo da poterla risvoltare verso l’alto • Piegare il nastro Flexiroll per poterlo adattare al tubo e togliere il film protettivo • Far aderire il nastro lungo tutta la superficie interessata. • Flexiroll può essere utilizzato anche in caso di adattamenti della membrana dovuti a spigoli e tagli.
30 mm max 5 cm
61
Colmo / Compluvio / Displuvio • Il colmo e il displuvio devono essere coperti con uno strato aggiuntivo di membrana al fine di creare la corretta congiunzione tra le falde del tetto e assicurare la tenuta in questo che è uno dei punti più critici. • La membrana va posizionata parallelamente alla linea di colmo • Va previsto un doppio strato di membrana anche nella linea di compluvio • La posa va fatta partendo da una delle due falde, attraversando il compluvio e terminando la posa sulla falda successiva, senza interrompere la continuità del rotolo.
Punti critici di un tetto da rinforzare con uno strato di membrana aggiuntivo.
Membrane per applicazioni speciali 4.1.2 Posa del Divoroll Tech
A differenza delle altre membrane il Divoroll Tech non necessita di fissaggio meccanico sulle strutture in laterocemento fino ad una pendenza del 47%. Dopo aver posizionato il primo strato di membrana in corrispondenza della linea di gronda si procede togliendo lo strip protettivo del nastro butilico superiore (verso il colmo) fissandolo con una leggera pressione della mano sulla superficie portante. Passare quindi la mano dall’interno verso l’esterno del rotolo per evitare che si formino pieghe e ripassare con maggior forza nella zona in corrispondenza del nastro butilico per creare una giunzione solida. Procedere allo stesso modo con il nastro inferiore (verso gronda). Posizionare il secondo strato di membrana con una sovrapposizione minima di 10 cm, sino ad una massima di 20 cm (dipende dall’inclinazione della falda) e procedere allo stesso modo fino al raggiungimento della linea di colmo. Sulla membrana Divoroll Tech può essere utilizzata anche la malta per l’aggrappaggio delle tegole se la pendenza del tetto è minore di 25° (47%). La membrana dovrà essere posizionata senza pieghe né sacche per garantire un corretto fissaggio sulla superficie portante del tetto. ATTENZIONE! Monier S.p.a. sconsiglia l’utilizzo di malta per fissare le tegole, perché impedisce la corretta ventilazione del sottotegola e diminuisce la durata media del manto.
4.1.3 Posa delle membrane riflettenti (Divoroll Clima + S e Veltitech Clima +)
Al fine di ottenere una soluzione di copertura particolarmente efficiente in grado di migliorare il comfort abitativo nel periodo estivo e creare un ulteriore strato di protezione dell’isolante è possibile utilizzare le membrane riflettenti. Procedere posando la membrana a sbalzo sopra la prima listellatura, srotolandola parallelamente alla linea di gronda con la scritta verso l’alto. Eseguire l’operazione a partire dalla linea di gronda fino al colmo in modo da ottenere sempre la corretta sovrapposizione. Il Divoroll Clima + S e il Veltitech Clima + possono essere posate tra struttura portante e isolamento come descritto nel paragrafo “Posa delle membrane” a pagina 59 in qualità di membrana traspirante riflettente al calore la prima e di schermo (barriera vapore) la seconda. Per sfruttare al meglio il potere riflettente al calore si deve procedere in due diversi modi a seconda della membrana utilizzata:
62
• il Divoroll Clima + S può essere posata sopra l’isolamento, o la struttura se non si utilizzano pannelli isolanti, a diretto contatto con il materiale sottostante • il Veltitech Clima + deve essere posata sopra la listellatura prestando attenzione a non metterla in aderenza al pannello isolante o alla struttura portante in modo da lasciare una lamina d’aria che la separi dal materiale sottostante. Procedere ad ogni modo srotolando il rotolo parallelamente alla linea di gronda con la scritta verso l’alto. Eseguire l’operazione dalla linea di gronda fino al colmo in modo da ottenere sempre la corretta sovrapposizione. Per la posa del Divoroll Top RU vedere capitolo 5.1.
Nastri e collanti per membrane sintetiche 4.1.4 Nastri acrilici
UNOROLL - DUOROLL CLIMA TAPE - DIVOTAPE: Banda in polipropilene con strato adesivo acrilico protetto con carta siliconata.
DUoroll
4.1.5 Nastri butilici per sigillatura tetti, finestre e tenuta all’aria
I nastri acrilici si differenziano tra loro per la presenza di singolo strato adesivo oppure doppio strato. Possono essere posati al di sotto della membrana oppure al di sopra di essa. I nastri acrilici consentono la sigillatura nella zona di sovrapposizione tra le membrane garantendo impermeabilità all’acqua, al vento e alle polveri.
Al fine di una corretta impermeabilizzazione è necessario incollare le membrane, opportunamente risvoltate, agli elementi che interrompono la continuità del piano inclinato di falda (es. canne fumarie, sfiati, finestre) in modo tale da evitare infiltrazioni che danneggerebbero i materiali e arrecherebbero danni agli ambienti sottostanti. REPATAPE Nastro flessibile, stabile ai raggi UV per posa a freddo. Collante butilico laterale, si vulcanizza in superficie. Utilizzare per converse e punti di riparazione esterni, applicabile su materiali differenti (es. cemento, metallo, legno).
Repatape va applicato tra la membrana e lo sbocco, consentendo la sigillatura delle due parti e la loro perfetta aderenza.
FLEXIROLL Nastro estensibile sigillante per punti di raccordo. Ideale per sfiati e tubi passanti.
Una volta effettuato il taglio a “X” della membrana in corrispondenza dell’elemento di sbocco, asportare, se necessario, la parte eccedente e procedere con la sigillatura della membrana alle pareti del punto di discontinuità utilizzando il nastro Flexiroll. Per le finestre, utilizzare Flexiroll lungo tutto il perimetro del bordo laterale. 63
• Tagliare la membrana in corrispondenza dello sfiato / tubo e risvoltarla verso l’alto • Togliere la metà del film protettivo di Flexiroll e fissarlo attorno al tubo • Togliere l’altra metà e adattare Flexiroll alla membrana.
4.1.6 Collanti per sigillatura e impermeabilizzazione
COLLANTE PER SOTTOTEGOLA Sigillante butilico monocomponente, indurisce per evaporazione del solvente realizzando giunti elastoplastici con ottima tenuta all’aria e all’acqua. Il sigillante Collante per sottotegola consente l’incollaggio della membrana: • alla tavola di fine falda utilizzata per il contenimento del pacchetto isolante (rif. fig.A); • al tavolato in prossimità della linea di gronda (rif. fig. A); • direttamente sulla muratura o sull’intonaco (rif. fig. B); • per guarnizione delle membrane in prossimità del lato senza collante (rif. fig. C e D).
Fig. A
Fig. B
4.1.7 Sigillatura viti
Fig. D
DIVOCOLL Massa poliuretanica espandente che garantisce la massima sicurezza contro le infiltrazioni d’acqua causate da chiodi, graffette e viti. Applicabile anche per tetti a bassa pendenza (fino a 10% - 5,7°).
Applicare il prodotto sul controlistello. 64
Fig. C
Posizionare il controlistello.
Fissare il controlistello con viti o chiodi.
SEALROLL Rotolo di nastro poliuretanico per l’impermeabilizzazione dei listelli. Srotolare il nastro sul controlistello assicurandolo con graffette, posizionare il controlistello sulla struttura e fissarlo con viti o chiodi . Questi ultimi grazie a Sealroll saranno impermeabili e sicuri contro le infiltrazioni.
1 2
Al fine di prevenire infiltrazioni d’acqua dovute al fissaggio dei listelli in legno con viti o chiodi si raccomanda l’uso di Divocoll, massa poliuretanica espandente, la cui applicazione va eseguita lungo tutta la lunghezza del listello oppure del nastro Sealroll.
4.1.8 Guarnizioni ad espansione
Vengono usate al fine di sigillare e garantire la tenuta all’aria, al vento, al vapore e ai rumori nei punti di contatto (o giunzione) tra diversi tipi di materiali in varie zone dell’edificio. Sigillatura e giunzione tra: • orditura in legno e cordolo d’appoggio in muratura • travi in legno e cordolo perimetrale d’appoggio • pareti in legno e solai • travi in legno e muratura perimetrale. kompriband
KOMPRIBAND Banda precompressa, a base di poliuretano espandibile adattabile ad ogni tipo di fessura presente tra gli elementi costruttivi.
CONTROLVENT Guarnizione acustica e barriera al vento, realizzata in EPDM e composta da due sezioni separabili adattabili a varie larghezze, 80 mm - 50 mm - 30 mm. Ideale per le giunzioni trave-muratura.
50 mm
30 mm
controlvent
80 m
m 65
4.2 Posa del sistema anticaduta Vitasafe®
La posa del sistema anticaduta Vitasafe® è soggetta allo schema di posa, elaborato da tecnici qualificati, volto a definire il posizionamento della linea di ancoraggio sulla copertura e l’eventuale necessità di integrarla con altri dispositivi di ancoraggio (generalmente ganci) affinché tutta la superficie del tetto possa essere considerata in sicurezza. Le indicazioni di posa descritte in questo manuale sono di carattere generale e non sono da considerarsi esaustive. Per indicazioni dettagliate sulla posa del sistema Elite, dei singoli elementi e dei sistemi Light e Pro è necessario consultare gli appositi libretti di istruzioni per l’installazione, uso, manutenzione e ispezione periodica Vitasafe® di Wierer. Installazione di un sistema anticaduta completo con dispositivi in classe C, A1 e A2 Vitasafe Elite. Verificare che la struttura di supporto sia idonea per l’installazione del sistema e procedere installando i singoli elementi come indicato nel progetto. L’installazione dei dispositivi Vitasafe® è severamente vietata in strutture che, a discrezione dell’installatore e previa consulenza di un ingegnere qualificato, presentino uno stato di conservazione e/o una consistenza inadeguate. È strettamente necessario che il personale che utilizza il sistema Vitasafe® e i dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) contro le cadute dall’alto sia informato circa i rischi da cui è protetto, sia formato e addestrato all’uso del sistema anticaduta e ne conosca i limiti, le precauzioni da adottare e i pericoli derivanti da un utilizzo scorretto. Iniziare l’installazione di un sistema in classe C fissando i pali, oppure i moduli/supporti a parete, d’estremità e intermedi come da progetto (la distanza tra due punti di ancoraggio intermedi può essere compresa tra 2 e 15 m) utilizzando il metodo di fissaggio più adeguato a seconda della struttura portante (legno, latercemento, cemento armato ecc. con fissaggio diretto o mediante contropiastre/kit per fissaggio). A seconda che il sistema venga installato su palo o su parete procedere con l’assemblaggio dei singoli dispositivi.
LINEA PREDISPOSTA PER FISSAGGIO SU PALI
LINEA PREDISPOSTA PER FISSAGGIO A PARETE
Fig. 3
LINEA PREDISPOSTA PER MONTAGGIO IN LUCE Fig. 2
66
Fig. 2
Fissare l’ancoraggio di testa al palo d’estremità oppure fissare a parete l’apposito elemento. Inserire quindi la maglia nell’occhiello e in quest’ultimo inserire la fune in acciaio dalla parte con redancia.
Fig. 3
Fig. 12
Fig. 2 Fig. 7
figura 1
figura 2
Svolgere il cavo fino ad arrivare all’estremità opposta avendo cura di inserirlo in eventuali punti intermedi (fig. 1) o moduli ad angolo (fig. 2). La distanza tra due punti di ancoraggio intermedi può essere compresa tra 2 e 15 m.
Fissare il supporto per l’ammortizzatore/tenditore o la staffa per il fissaggio in luce o il supporto a parete e procedere con l’installazione dell’elemento di assorbimento energia. Fig. 3
Fig. 2
Fig. 8
Posizionare la fune con redancia aperta nella forcella del perno dell’assorbitore d’energia, assicurare la copiglia, e chiudere utilizzando l’apposito set serracavo (posizionare i 4 Fig. 3 morsetti ad una distanza da 6 a 8 volte superiore al diametro della fune).
figura 3
Proseguire portando a tensione il tenditore/ammortizzatore facendolo scorrere sul supporto e bloccandolo con gli appositi bulloni (fig. 3) fino a che l’elemento di assorbimento di energia fuoriesce sul perno di circa 3 tacche. Questo indica che il sistema è tensionato a 0,8 kN (fig. 4).
67
figura 4 Fig. 7
Fig. 9
Fig. 11 Procedere quindi Fig. 10 con l’installazione dei sistemi di ancoraggio in classe A1 (fig. 5-6) e A2 (fig. 7).
Fig. 9
Fig. 10
360°
Fig. 11
Fig. 8
figura 5
figura 6
figura 7
Gli ancoraggi devono essere posizionati nei punti a rischio di caduta dall’alto, compatibilmente con la necessità di spostamento richiesto dall’attività sulla copertura e in modo tale da realizzare la minima altezza di caduta libera. I punti di ancoraggio fisso in classe A1 e i punti di ancoraggio in classe A2 (da installare a una distanza variabile tra 1,5 e 2 m) possono essere fissati direttamente sulla struttura portante o, in caso di necessità, abbinati a deviatori e distanziatori che ne favoriscono il posizionamento. Il punto di ancoraggio fisso in classe A2 (gancio sottotegola) può essere adattato per adeguare la distanza della staffa alla superficie del tetto con una distanza totale massima di 8 cm.
È necessario prestare attenzione alla tipologia di struttura su cui si installano i dispositivi, in modo da poter utilizzare la tipologia di fissaggio più idonea (legno, laterocemento, cemento armato ecc. con fissaggio diretto o mediante contropiastre/kit per fissaggio).
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4.3 Posa della linea di gronda
Falda con orditura in legno La fila delle tegole in gronda è la prima ad essere posata. • Per mantenere la corretta inclinazione della prima fila di tegole, il primo listello deve essere 2 cm più alto rispetto agli altri. (fig.1) • La prima fila di tegole deve sporgere in gronda per 1/3 della sua larghezza, per garantire una corretta evacuazione dell’acqua piovana; pertanto il secondo listello deve essere posato ad una distanza tale da rispettare questa misura. (fig. 1) • Nel caso in cui si utilizzi un’aletta sottotegola, si può ridurre a zero la sporgenza della tegola nel canale di gronda. (fig. 2) • In generale la staffa di supporto per la gronda può essere fissata sia superiormente che inferiormente al listello; è necessario però che la staffa di supporto sia sufficientemente lunga per resistere alle forti sollecitazioni soprattutto in caso di neve. (fig. 3).
figura 1
figura 2
figura 3
Falda con pannelli isolanti • Fissare il rompigoccia sul bordo della caldana o del tavolato e posizionare la membrana impermeabilizzante • Fissare una tavola di fine falda in legno/cemento al di sopra della membrana, prevedendo ogni 4 metri di larghezza di falda uno spazio di 2 cm per permettere l’evacuazione dell’eventuale condensa (vedere capitolo 4.12) • In alternativa fissare il canale di gronda sulla struttura portante e raccordare la membrana al canale • Fissare sopra la tavola il listello parapasseri o il listello aerato o il Metalvent.
Chiusura della linea di gronda
Metalvent, listello aerato, listello parapasseri permettono di risolvere contemporaneamente tre problemi: • La prima fila di tegole viene rialzata e allineata alla pendenza delle altre file • Si impedisce l’ingresso di uccelli tra tegola e sottomanto • Si crea il passaggio di aria, per ottenere una sufficiente ventilazione del tetto.
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Posa del Metalvent • Fissare il Metalvent sulla tavola fine falda in legno oppure sul battente in calcestruzzo in modo da garantire l’appoggio della prima fila di tegole (l'altezza dovrà essere la stessa dei listelli successivi) • Il Metalvent è dotato di una forma a L e deve essere posizionato sulla struttura con il lato corto rivolto verso il colmo • Il fissaggio deve essere fatto con chiodi o viti direttamente sulla tavola in legno oppure calcestruzzo a sormonto delle staffe reggi-gronda • Il Metalvent è dotato di nervature per creare uno spazio per la staffa di gronda. Posa del listello aerato Il listello viene fissato sulla tavola di fine falda in legno oppure sul battente in calcestruzzo con chiodi o viti in modo da sormontare le staffe reggi-gronda. Il pettine deve essere rivolto verso la linea di gronda.
Posa del listello parapasseri Il listello parapasseri viene fissato in linea di gronda prima della posa della prima fila di tegole; in caso di listellatura viene fissato sopra il primo listello di cm 4 x 5, qualora non si usi listellatura può essere fissato direttamente alla caldana. Il fissaggio deve essere fatto con chiodi o viti sulla tavola in legno oppure sul calcestruzzo a sormonto delle staffe reggi-gronda. Il pettine deve essere rivolto verso la linea di gronda.
Posa della griglia antipassero La griglia antipassero consente l’aerazione del sottotegola impedendo il passaggio di foglie e volatili nella camera di ventilazione in caso di: • utilizzo di pannelli sandwich (fig. 1) • sporto del tetto non isolato (fig. 2) • tetti con doppio assito (fig. 3).
figura 1
figura 2
Gli elementi di supporto devono garantire principalmente le seguenti funzioni: • La microventilazione del sottomanto • La corretta posa in opera delle tegole • La stabilità degli elementi di copertura in condizioni di esercizio. Questi possono essere costituiti da pannelli isolanti sagomati oppure da listelli in legno. 70
figura 3
4.4 Posa dei pannelli isolanti
A garanzia di un corretto isolamento termico è fondamentale che lo strato di coibentazione sia continuo e stabile dimensionalmente, al fine di evitare ponti termici. Qualora, per effetto della non perfetta planarità della sottostruttura o per difficoltà di posa, si riscontrassero punti di non isolamento sarà necessario sigillare con la idonea schiuma poliuretanica i punti di congiunzione tra pannello e pannello e tra pannello ed altri elementi della copertura (finestre, camini, elementi di sbocco, compluvi, displuvi, colmi).
4.4.1 Posa del fine falda
Si raccomanda di prendere visione del capitolo 4.7 (posa della linea di bordo). Pannelli lisci o con listello ligneo integrato Gli isolanti lisci o con listello ligneo integrato sono pannelli sviluppati in senso trasversale alla falda, ovvero devono essere posati in posizione perpendicolare alla linea di gronda. Per garantire una corretta ventilazione del sottotegola occorre adeguare l’altezza della tavola di fine falda (da fissare con min. 2 viti/metro) o del cordolo in malta allo spessore dell’isolante. Pertanto l’altezza del fine falda deve risultare uguale allo spessore dell’isolante più cm 2. Completare la linea di gronda con l’apposito elemento di chiusura (Metalvent, listello aerato, listello parapasseri). Pannelli con listello metallico Gli isolanti dotati di listello metallico integrato sono progettati per essere posati parallelamente alla linea di gronda. Realizzare un battente di fine falda (da fissare con min. 2 viti/ metro) di larghezza minima cm 5 e altezza uguale allo spessore del pannello; per consentire la corretta posa delle tegole tagliare a misura il primo pannello in gronda considerando che la distanza tra il bordo della falda e il listello metallico deve essere di cm 32. Fissare direttamente sul battente di fine falda il Metalvent (in tal caso si raccomanda di verificare attentamente l’altezza necessaria) oppure un listello in legno cm 2 x 2 sormontato dal listello aerato o dal listello parapasseri per garantire il corretto appoggio della prima fila di tegole. NB. Per agevolare il fissaggio delle tegole e dei portalistelli colmo è possibile riutilizzare la parte del pannello, con listello integrato, tagliata in corrispondenza della linea di gronda. Pannelli presagomati La prima fila di pannelli, lungo la linea di gronda, deve essere posta in battuta ad una tavola di fine falda in legno e si deve fissare mediante gli appositi tasselli per isolanti termici alla sottostruttura. La tavola di fine falda (da fissare con min. 2 viti/metro) deve avere una larghezza di cm 19 e spessore pari allo spessore nominale del pannello. In questo modo è possibile garantire: il corretto appoggio dei pannelli, la ventilazione del sottotegola e la sporgenza della prima fila di tegole per almeno 1/3 della larghezza del canale di gronda. Al fine di posare correttamente il manto di copertura è necessario correggere l’eventuale fuori squadra tagliando opportunamente la tavola in legno o distanziando la stessa dal bordo struttura. Si raccomanda di prevedere l’apposito elemento di chiusura della linea di gronda.
4.4.2 Posa della falda
Per una corretta distribuzione dei carichi del manto di copertura (oltre 36% - 20° di pendenza) e dei relativi carichi neve sui pannelli isolanti, è opportuno fissare gli stessi alla sottostruttura, tramite appositi tasselli, ogni tre metri di lunghezza falda (intesa ortogonale alla linea di gronda). Riempire i fori creati per i tasselli con schiuma poliuretanica Divocoll per garantire l'impermeabilità (min. 2 tasselli per pannello): Pannelli lisci o con listello ligneo integrato I pannelli isolanti con dimensione cm 200 x 60, battentati sui quattro lati, devono essere posati dal basso verso l’alto (gronda – colmo), curandone il corretto accoppiamento.
PANNELLI
71
Pannelli con listello metallico I pannelli devono essere posati partendo dalla linea di gronda fino alla linea di colmo, sfalsandoli e prestando attenzione al corretto accoppiamento della battentatura per evitare ponti termici (è possibile fissarli alla sottostruttura con gli appositi tasselli). Il listello metallico è progettato per consentire il fissaggio meccanico delle tegole tramite viti autofilettanti (la lunghezza dipende dall’altezza del profilo della tegola). Pannelli presagomati I pannelli presagomati devono essere posati partendo dalla linea di gronda fino alla linea di colmo, sfalsandoli e prestando attenzione al corretto accoppiamento. Possono essere fissati alla struttura portante in modo meccanico (tasselli/viti), oppure tramite apposita schiuma per il fissaggio delle tegole sulla struttura portante. Nel caso in cui sia presente una membrana sintetica (non fissata meccanicamente) anche questa dovrà essere fissata con la schiuma alla sottostruttura portante. Le tegole devono essere agganciate alle apposite scanalature/risalti. N.B. I pannelli presagomati o con listello metallico devono essere posati sfalsati.
4.4.3 Posa delle linee laterali
Pannelli lisci o con listello ligneo integrato I pannelli isolanti possono essere posati in battuta: - alla tavola o al cordolo in malta presenti come supporto alla scossalina laterale - al listello di supporto per la tegola laterale ronda - al muro, tagliando a misura il pannello isolante e fissandolo alla sottostruttura. Pannelli con listello metallico In presenza della scossalina laterale, procedere togliendo l’isolante nella parte iniziale del pannello in funzione della larghezza della scossalina: il listello risulterà a sbalzo consentendo la posa e il fissaggio meccanico del manto di copertura tramite semplici viti autofilettanti. Tagliare l’eventuale listello in eccesso utilizzando le forbici da lattoniere. Con i pannelli isolanti CALCOLO PER L'ALTEZZA DEL LISTELLO DI SUPPORTO dotati di listelli in lamiera è PER TEGOLA LATERALE RONDE possibile utilizzare lo stesso CG CF listello anche per il fissaggio 30 25 Pir Energy delle tegole, usando appositi 30 25 Unifix ganci o viti autofilettanti di 30 25 listellatura lunghezza adeguata al profilo misure espresse in mm. della tegola impiegata. 300
Pannelli presagomati I pannelli isolanti possono essere posati in battuta: - alla tavola o al cordolo in malta presenti come supporto alla scossalina laterale - al listello di supporto per la tegola laterale ronda.
150
124,5
25 CF 30 CG
50
120
CF sp + 25 sp + 45 sp + 25
Thermomanto System Isotegola Evolution Coverfix
30 mm
300
CG
sp + 30 sp + 50 sp + 30 misure espresse in mm.
300 max 5 cm
150
300
124,5
50
120
72
25 CF 30 CG
4.4.4 Posa della linea di colmo
Pannelli lisci o con listello ligneo integrato Posizionare l’ultimo pannello isolante in modo tale che il listello in legno sia ad una distanza di cm 3 (per il Tegal cm 7) dal colmo; in questo modo si garantisce la corretta ventilazione. Per evitare di dover tagliare l’ultima fila di tegole si consiglia di misurare inizialmente la lunghezza della falda e rapportarla al passo necessario. Dis tan ultimza sup a te erior gola e
Modello
Distanza superiore ultima tegola
Tegola con onda
30 mm
Tegal
70 mm
Pannelli con listello metallico Adattare l’ultima fila di pannelli in modo da garantire la giusta distanza (cm 3) tra la linea di colmo e il listello. Procedere con la posa delle tegole in uno dei modi seguenti: - posare l’ultima fila di tegole con una maggiore sovrapposizione (soluzione A). Togliere il dente d'arresto delle tegole (utilizzare un martello); - tagliare la sezione posteriore delle tegole in base al passo dell’ultima fila e fissarle al listello in acciaio (soluzione B). Forare le tegole per poterle fissare all'isolante.
ac c o
e rciar
m
30 m
m
30 m
SOLUZIONE B
ac c o
e rciar
m
30 m
Pannelli presagomati Qualora l’ultima fila di scanalature orizzontali o risalti non si trovasse in corrispondenza del corretto aggrappaggio dell’ultima fila di tegole, si possono adottare due soluzioni: Soluzione A Tagliare le tegole a misura nella parte superiore, forarle e fissarle su una tavola in legno. Si garantisce in questo modo che l’ultima fila di tegole abbia la stessa sovrapposizione di quelle precedenti per mantenere l’impermeabilità del manto di copertura.
73
Soluzione B Prevedere e fissare nella parte terminale della falda un pezzo di pannello contenente la scanalatura o il risalto di aggancio ed eliminare il dente di arresto nell’intradosso delle tegole. La posa delle tegole avverrà con un maggior sormonto della penultima fila.
4.5 Posa dei listelli in legno
Listelli di supporto • Disporre l’orditura di listelli parallela alla linea di gronda, lasciando uno spazio tra i due listelli di circa 2 cm per permettere all’eventuale condensa di defluire in gronda. • Posizionare i listelli (dimensione 5 x 4 cm) partendo dalla linea di gronda e fissandoli, tramite opportuno fissaggio meccanico, direttamente alla sottostruttura o, qualora venga posata, sopra la membrana sottotegola. Per garantire la corretta inclinazione della prima fila di tegole, il listello in gronda dovrà avere un’altezza di 2 cm superiore agli altri per compensare la mancanza della tegola inferiore. • Il passo dei listelli di supporto sarà in funzione dell’inclinazione della falda e del tipo di tegola scelta. Il passo tra il primo listello di supporto, in corrispondenza della linea di gronda, e quello immediatamente successivo sarà inferiore a quello standard per consentire la corretta sporgenza della prima fila degli elementi del manto sul canale di gronda (di norma vale la regola della sporgenza pari ad 1/3 della larghezza del canale di gronda). • Quando lo strato portante è costituito da un materiale che non consente facilmente operazioni di chiodatura a mano, come un solaio laterocementizio, i listelli vanno fissati mediante tasselli ad espansione, oppure si ricorre alla chiodatura meccanica mediante apposito spara-chiodi. Un’ulteriore alternativa consiste nella chiodatura a mano a correnti annegati nella soletta.
B
A
Doppia listellatura • Predisporre due serie di listelli aventi dimensioni opportune in base al canale di ventilazione scelto.
Posa su struttura discontinua In caso di strato portante discontinuo, le dimensioni dei listelli sono in relazione alla luce libera tra gli appoggi, ai carichi d’esercizio della copertura e ai sovraccarichi accidentali. 74
m
• Posare i listelli orizzontali (orditura secondaria) partendo dalla linea di gronda, fissandoli all’orditura primaria.
4c
• Posare i listelli verticali (orditura primaria) in corrispondenza degli eventuali sottostanti travetti o puntoni della struttura portante tramite opportuni fissaggi meccanici (viti, chiodi). (cfr tabelle calcolo listellatura capitolo 4.6). 4 cm
Distanza controlistello Dimensioni puntone interasse listelli (A x B) (cm) (cm) <80
4x5
80 - 100
5x6
100 - 140
5x8
4.6 Posa delle tegole
Le tegole vengono posate direttamente sui pannelli utilizzando per l’aggrappaggio degli elementi le scanalature orizzontali, i risalti, i profili metallici e lignei presenti sui pannelli isolanti. I naselli di aggancio della tegola devono essere incastrati nell'apposita scanalatura verificando che appoggino sul bordo della scanalatura per tutta la loro superficie. Il manto di copertura viene posato in modo che la scanalatura si venga a trovare in corrispondenza del centro della curvatura dell’elemento. Utilizzando i pannelli isolanti dotati di listello metallico o ligneo (Pir Energy - Unifix), è possibile fissare meccanicamente (viti o ganci) il manto di copertura nei punti critici. In caso di pannelli presagomati il fissaggio delle tegole deve avvenire tramite un’apposita schiuma per il fissaggio della tegola (non espandente). Si deve schiumare la zona d'aggrappaggio della tegola per poi posizionarla sui rialzi dell'isolante in modo da non impedire la ventilazione del sottotegola. Una volta predisposta la falda, la posa delle tegole risulta particolarmente semplice, grazie alla perfetta ortometria della tegola stessa, alle dimensioni (da 10 a 10,5 pz/m2), all’incastro che, insieme al dente d’arresto, ne guida la posa. • Le tegole vanno montate da destra a sinistra guardando la falda, partendo dalla linea di gronda (prima fila). • La sovrapposizione massima verticale tra le tegole è determinata dal dente d’arresto, che impedisce anche lo scivolamento della tegola. • Tutti i modelli vanno montati con gli incastri allineati, tranne il Tegal che va montato sfalsato e il Coppo del Borgo per cui si raccomanda la posa sfalsata.
dente d’arresto
• Le tegole non vanno mai bloccate con malta cementizia. • Le tegole non devono essere serrate per evitare problemi di capillarità che favoriscono infiltrazioni d’acqua; la giusta distanza è data dal profilo laterale d’incastro (distanza teorica d’incastro tra tegole 1,5 mm) • Quando si tagliano o si forano le tegole leggere attentamente le norme per la sicurezza, paragrafo 4.12.
TEGAL E COPPO DEL BORGO DEVONO ESSERE MONTATI SFALSATI
1,5 mm
75
Tabelle di calcolo per la listellatura (modello Coppo del Borgo, Coppo di Grecia, Coppo di Francia, Doppia Romana) AVVERTENZE: 1) la tegola va sempre posata su supporto di aggancio 2) le tegole vanno posate con gli incastri allineati ad eccezione del Coppo del Borgo per il quale si raccomanda la posa sfalsata 3) va prevista l’impermeabilizzazione come indicato in tabella Calcolo della distanza dei listelli
* La sporgenza della tegola di gronda può variare da 0 a 80 mm.
< 10
< 18
Si consiglia: Divoroll Clima +S, Divoroll Elite 2S, Divoroll Universal S, Divoroll Pro +, Divoroll Kompakt, Vapotech S, Veltitech 145, Veltitech Clima + Si consiglia: Divoroll Elite 2S, Divoroll Top RU per tetti in latero-cemento
Si specifica che per il Coppo di Francia Optima, l'impermeabilizzazione è consigliata, ma non necessaria, fino a 12,5° di pendenza (22%).
76
Tabelle di calcolo per la listellatura (modello Tegal) Avvertenze: 1) la tegola va sempre posata su supporto di aggancio 2) le tegole vanno posate sfalsate 3) va prevista lâ&#x20AC;&#x2122;impermeabilizzazione come indicato in tabella
Calcolo della distanza dei listelli
* Per esigenze tecniche la sporgenza della tegola di gronda può variare da 0 a 80 mm.
< 19
< 34
Si consiglia: Divoroll Clima +S, Divoroll Elite 2S, Divoroll Universal S, Divoroll Pro +, Divoroll Kompakt, Vapotech S, Veltitech 145, Veltitech Clima + Si consiglia: Divoroll Elite 2S, Divoroll Top RU per tetti in latero-cemento La sporgenza delle tegole di gronda può variare da 0 (con uso di aletta sottotegola) a 80 mm.
Per la posa della tegola Coppo Big vedere capitolo 5. 77
4.6.1 Il fissaggio delle tegole
Le coperture in tegole, proprio in considerazione del loro peso e del loro sistema di giunzione, generalmente sono in grado di assorbire le sollecitazioni derivanti dal vento. Si possono tuttavia registrare danni qualora il carico esercitato dal vento sul tetto fosse superiore al peso proprio della copertura. La realizzazione di un fissaggio supplementare può eliminare questo tipo di pericolo. La normativa italiana fa riferimento al D.M. 14/01/2008 (nuove Norme Tecniche per le Costruzioni) e alla UNI 9460-2008. Si pone in evidenza che essa prescrive una procedura di calcolo piuttosto complessa. Il territorio nazionale è stato suddiviso in zone geografiche ed i parametri da definire per il calcolo della spinta sono i seguenti: • la velocità del vento nella zona geografica • l’altitudine sul livello del mare del luogo di costruzione • la morfologia dell’area circostante la costruzione • la densità degli edifici o comunque di grossi ostacoli al vento presenti nell’area stessa • l’altezza del fabbricato e le sue dimensioni in pianta. Ogni fabbricato si trova quindi in condizioni diverse. Per maggiori dettagli è possibile richiedere le apposite linee guida per il fissaggio delle tegole Wierer.
MAPPA DELLE ZONE DI CARICO DEL VENTO
Zona 1 Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia (con l’eccezione di Trieste).
1 8
Zona 2 Emilia Romagna. 2
Zona 3 Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria (esclusa provincia di Reggio Calabria).
7
9 3
6
Zona 4 Sicilia e provincia di Reggio Calabria. Zona 5 Sardegna (zona a oriente della retta congiungente Capo Teulada con l’isola di Maddalena).
9
5
Zona 6 Sardegna (zona a occidente della retta congiungente Capo Teulada con l’isola di Maddalena). 4 4
Per il calcolo si rimanda alla normativa.
78
Zona 7 Liguria. Zona 8 Provincia di Trieste. Zona 9 Isole (con l’eccezione di Sicilia e Sardegna) e mare aperto.
4.6.2 Modalità di fissaggio
Oltre il 100% di pendenza (45°), nelle zone previste dalla normativa o in ogni caso in cui il progettista lo ritenga necessario, è consigliabile fissare le tegole.
foro predisposto
Per fissare le tegole, si può procedere in 2 modi: Fissaggio della tegola tramite chiodo Per facilitare tale operazione tutti i modelli di tegola Wierer (ad esclusione di Tegal e Coppo del Borgo) hanno un foro predisposto che si libera con un leggero colpo di martello. • Utilizzare un chiodo o una vite di lunghezza adeguata all’altezza dell’onda della tegola e dello spessore del listello • Fissare la tegola in corrispondenza del listello.
• Nel caso di recupero edilizio, ristrutturazioni o rifacimento, sul tetto ci possono essere elementi preesistenti (camini, fori, abbaini) che interrompono la posa di una fila continua di tegole. In questo caso si procede mantenendo l’allineamento al bordo inferiore delle tegole, tagliando la parte superiore in eccesso. Il fissaggio verrà effettuato forando le tegole ed inchiodandole ad un listello aggiuntivo.
Fissaggio della tegola con gancio fermategola Il gancio fermategola risulta particolarmente efficace per fermare la tegola in caso di vento laterale. La posa del gancio fermategola è possibile sia in caso di singola che di doppia listellatura. • Regolare il gancio fermategola in base all’altezza della tegola • Agganciare il gancio fermategola al listello e fissarlo • La posa del gancio deve entrare per minimo 2 cm nel listello.
79
4.6.3 Schema di fissaggio
I punti più critici del tetto sono: • Gli angoli di falda • Le linee di bordo • Gli elementi sporgenti • La superficie restante della falda.
Schema generale fissaggio della falda
I ganci fermategola vanno inseriti in questi punti seguendo lo schema di posa fornito dalle specifiche tabelle di calcolo. Le immagini e le tabelle a lato vogliono solo indicare le parti di falda maggiormente sollecitate.
Lato minore pianta del tetto
Zona bordo/angolo R
a < 30 m
a/8 per 1 m ≤ R ≤ 2m
a ≥ 30 m
a/8
Lato maggiore b
Zona di bordo D
0,50 m < b <2m
D=1m
b>2m
b/2 per 1 m ≤ D ≤ 2m
Per indicazioni specifiche richiedere le apposite linee guida per il fissaggio delle tegole Wierer.
4.7 Posa della linea di bordo
La linea di bordo può essere realizzata in diversi modi, a seconda dell’utilizzo di differenti tegole o della necessità di risolvere problemi tecnici o estetici. La linea di bordo può essere realizzata con tegola laterale (controvento o Ronde) o scossalina se costituisce la parte finale laterale di una falda oppure può essere realizzata con Wakaflex® se si raccorda con una parete in muratura. Utilizzo di Wakaflex® Per la realizzazione della linea di bordo con l'utilizzo di Wakaflex® vedere capitolo 4.14. Tegola laterale controvento Tutte le tegole controvento devono essere fissate; grazie al foro predisposto possono essere fissate con chiodo o con vite a tassello come per una normale tegola.
330
300
300
300
150
300
95
30
10
direzione posa 10
A (lunghezza solaio)
110
30
C (numero di tegole)
Larghezza falda = larghezza manto - 80 mm; oppure larghezza falda = multiplo di 300 mm (150 mm) - 50 mm.
330
300
300
300
150
300 95
10 30
A (lunghezza solaio) C (numero di tegole)
80
direzione posa 10
30
110
Tegola laterale controvento Ronde Tutte le tegole Ronde devono essere fissate. • Predisporre un listello con le misure indicate nella tabella in base al tipo di posa. Posando le Ronde su pannelli isolanti presagomati, è necessario considerare che si alza la quota del manto di copertura rispetto al solaio. Per impedire che si riesca a vedere il sottomanto, si consiglia di coprire la linea laterale della falda rialzando il bordo con calcestruzzo. In presenza di un pannello isolante sagomato il listello di supporto dovrà essere dimensionato in funzione dell’isolante e della tegola. Per i pannelli dotati Posa delle Ronde su solaio (CF-CG) di listello per l'aggancio delle 124 CF 175 CF tegole è uguale allo spesso300 150 124 CG 300 175 CG re effettivo del pannello più l’altezza del listello metallico • Fissare il listello al solaio • Fissare sul listello, tramite l’apposito foro predisposto, Listello sezione: Listello sezione: la tegola laterale Ronde 40 x 35 CF 40 x 35 CF 40 40 40 x 40 CG 40 x 40 CG come fosse una normale tegola. Posa delle Ronde su listelli in legno (CF-CG)
Posa delle Ronde su pannelli isolanti presagomati 175 CF
Thermomanto System
40
175 CG
124 CF 300
300
150
124 CG
S + 25 CF S + 30 CG
S
Listello 40
Solaio
Listello sezione: 40 x 25 CF 40 x 30 CG
40
Larghezza falda = larghezza manto - 170 mm; oppure larghezza falda = multiplo di 231 mm (150 mm) - 50 mm.
SOLAIO
LISTELLATURA
ISOLAMENTO
Coppo di Francia
40 x 35
40 x 25
40 x 25 + specifico isolante
Coppo di Grecia
40 x 40
40 x 30
40 x 30 + specifico isolante
Posa scossalina Rame / Zinco Titanio Nella posa della scossalina in rame si raccomanda l'utilizzo di sole viti in rame. La scossalina può essere posata sulla struttura (tavolato in legno; calcestruzzo), su listelli oppure su tavole di supporto Listello partendo dal lato gronda salendo verso il colmo. Aerato • La scossalina dovrà essere posizionata in modo da entra30 re nel canale di gronda alla giusta quota evitando così tagli al canale stesso • La scossalina verrà fissata ogni metro attraverso le apposite viti • Il supporto in legno dovrà essere dimensionato in modo che il bordo superiore della scossalina sia almeno 30 mm sopra la quota dell’estradosso del codino della tegola. (vedi disegno) • La distanza tra lo spigolo laterale della tegola e la scossalina non dovrà essere più di 100 mm (l’aletta laterale della scossalina deve entrare sotto la 30 tegola) • Per aumentare la resistenza meccanica della scossalina, è possibile fissarla lateralmente alla struttura • La membrana sintetica andrà posizionata sotto alla scossalina oppure al supporto in legno. (vedi disegno) • Posare sotto la linea laterale delle tegole il listello parapasseri, fissandolo con chiodi al supporto in legno o altro.
Scossalina
max 50
max 50
81
4.8 Posa della mezza tegola
La posa della mezza tegola avviene come per una normale tegola. È necessario l’utilizzo delle mezze tegole nei seguenti casi: • La copertura ha una dimensione tale per cui con l’utilizzo delle tegole normali non è possibile coprire esattamente la falda • La posizione di un camino o di una finestra non rientra nella griglia ideale • Nel caso di posa di tegole laterali • Nella posa del manto di copertura con modello Tegal, dovendo sfalsare il manto a garanzia di una corretta tenuta all’acqua, è necessario utilizzare le mezze tegole come indicato nello schema.
La mezza tegola non deve essere mai come posata come prima tegola rispetto al fine falda, ma deve sempre essere inserita tra le tegole
Esempio di posa errata
4.9 Posa della tegola per aerazione
Lunghezza della falda inferiore ai 10 m
Lunghezza della falda superiore ai 10 m
La posa della tegola per aerazione avviene come per una normale tegola. Lunghezza della falda inferiore ai 10 metri Qualora la falda abbia una lunghezza inferiore ai 10 metri, è sufficiente prevedere una fila con tegole per aerazione in prossimità della linea di gronda ed una in prossimità della linea di colmo. In linea di gronda vanno posizionate in corrispondenza del muro perimetrale, quindi all’interno della sporgenza di falda. Va inserita una tegola per aerazione ogni quarta tegola. In prossimità del colmo, le tegole per aerazione vanno posate in terzultima fila, in posizione sfalsata rispetto a quelle poste in linea di gronda. Lunghezza della falda superiore ai 10 metri Per permettere una migliore circolazione dell’aria, qualora la falda abbia una lunghezza superiore ai 10 metri, oltre alle tegole per aerazione già previste nel punto precedente, va inserita a metà falda una fila con tegole per aerazione che dovranno essere sfalsate rispetto a quelle poste in prossimità della linea di gronda e della linea di colmo. ATTENZIONE: nel caso in cui si installi il Tegal, per garantire la corretta ventilazione in corrispondenza della linea di colmo, si consiglia di posizionare nella penultima fila di tegole 2 tegole di aerazione per ogni metro lineare. 82
4.10 Posa della tegola paraneve
La posa della tegola paraneve avviene come per una normale tegola, ma con l’accortezza di ancorarla alla struttura mediante un fissaggio meccanico (viti, chiodi) attraverso l’apposito foro, perché soggetta alla trazione della neve durante lo scivolamento. Si raccomanda di prestare sempre la massima attenzione alla consistenza e modalità di fissaggio dei supporti affinché gli stessi siano in grado di resistere ai carichi applicati e non costituiscano un elemento critico della copertura. Pendenze fino a 60°
La neve si accumula in strati che possono scivolare verso il basso
Pendenze: > 60°
La neve non si accumula La normativa stabilisce che per pendenze superiori a 60° il carico da neve sulla copertura è pari a
Normative di riferimento • DM 14/01/2008 "Nuove norme tecniche per le costruzioni". • Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2/2/2009 n°617. Calcolo del fabbisogno A seguire si riportano gli schemi di posa e il fabbisogno di tegole paraneve Wierer espresso in pz al m2 (modelli Coppo del Borgo, Coppo di Grecia, Coppo di Francia, Doppia Romana e Tegal). ATTENZIONE: Si ricorda che con una pendenza inferiore a 10° (18%) non è possibile realizzare un manto di copertura con piccoli elementi (es. tegole, coppi, scandole ecc.). Tali valori derivano non solo dagli oltre quarant'anni di esperienza Wierer, ma rispondono completamente a quanto previsto dalle normative di riferimento, sopra citate, che stabiliscono i parametri e le modalità di calcolo dei carichi neve e i valori caratteristici delle diverse aree climatiche. I quantitativi qui suggeriti fanno riferimento a falde semplici o doppie; diversamente in caso di coperture a più falde, coperture cilindriche, coperture adiacenti o vicine a costruzioni più alte, in corrispondenza di sporgenze nel manto di copertura e per altitudini superiori a 1200 m, sarà cura del progettista stabilire le quantità e gli schemi di posa necessari secondo appositi calcoli. • Ricercare nella tabella 1 i dati relativi al tetto: pendenza della falda, tipo di zona e relativa altitudine (metri sul livello del mare). • Rilevare dalla tabella la quantità di pezzi per m2. • Moltiplicare la quantità al m2 per la superficie del tetto. Mappa delle zone
Zona 1 Alpina Aosta Belluno Bergamo Biella Bolzano Brescia Como Cuneo Lecco Pordenone Sondrio Torino Trento Udine Verbania Vercelli Vicenza
Zona 1 Zona 2 Zona 3
Zona 1 Mediterranea Alessandria Ancona Asti Bologna Cremona Forlì-Cesena Lodi Milano Modena Novara Parma Pavia Pesaro e Urbino Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Treviso Varese
Zona 2 Arezzo Ascoli Piceno Bari Campobasso Chieti Ferrara Firenze Foggia Genova Gorizia Imperia Isernia La Spezia Lucca Macerata Mantova Massa Carrara Padova Perugia Pescara Pistoia Prato Rovigo Savona Teramo Trieste Venezia Verona
Zona 3 Agrigento Avellino Benevento Brindisi Cagliari Caltanissetta Carbonia-Iglesias Caserta Catania Catanzaro Cosenza Crotone Enna Frosinone Grosseto L'Aquila Latina Lecce Livorno Matera Medio Campidano Messina Napoli Nuoro Ogliastra Olbia Tempio Oristano Palermo Pisa Potenza
Ragusa Reggio Calabria Rieti Roma Salerno Sassari Siena Siracusa Taranto Terni Trapani Vibo Valentia Viterbo
83
Tabella 1
Paraneve per Coppo di Grecia, Coppo di Francia, Doppia Romana e Tegal
< 200
da 201 a 600
da 601 a 900
da 901 a 1200
1,4 C 1,4 C 1,4 C
1,4 C 1,4 C 1,4 C
1,4 C 1,4 C 2 E
1,4 C 2 E 2,8 F+G*
numero pz/m2 SCHEMA DI POSA numero pz/m2 SCHEMA DI POSA numero pz/m2 SCHEMA DI POSA
1,4 C 1,4 C 1,4 C
1,4 C 1,4 C 1,8 D
1,4 C 1,8 D 2,8 F
2 E 2,8 F 5 I+G*
numero pz/m2 SCHEMA DI POSA numero pz/m2 SCHEMA DI POSA numero pz/m2 SCHEMA DI POSA
1,2 B 1,2 B 1,2 B
1,2 B 1,2 B 1,4 C
1,2 B 1,8 D 2,8 F
1,8 D 2,8 F 3,3 H+G*
numero pz/m2 SCHEMA DI POSA numero pz/m2 SCHEMA DI POSA numero pz/m2 SCHEMA DI POSA
1 A 1 A 1 A
1 A 1 A 1 A
1 A 1 A 1,4 C
1 A 1,8 D 2 E+G*
ALTITUDINE
ZONA 1 ALPINA 10°-20° 20°-30° 30°-45°
numero pz/m2 SCHEMA DI POSA numero pz/m2 SCHEMA DI POSA numero pz/m2 SCHEMA DI POSA
ZONA 1 MEDITERRANEA 10°-20° 20°-30° 30°-45°
ZONA 2 10°-20° 20°-30° 30°-45°
ZONA 3 10°-20° 20°-30° 30°-45°
* I paraneve necessari alla realizzazione dello schema di posa “G” devono essere aggiunti in quanto non considerati nel numero di pezzi al m2 indicato nella tabella
Tabella 3
Paraneve per il Coppo del Borgo
< 200
da 201 a 600
da 601 a 900
da 901 a 1200
0,72 A 0,72 A 0,91 B
0,72 A 0,91 B 1,45 E
0,91 B 1,45 E 2,42 H
1,45 E 2,42 H 3,62 I
numero pz/m2 SCHEMA DI POSA numero pz/m2 SCHEMA DI POSA numero pz/m2 SCHEMA DI POSA
0,72 A 0,72 A 0,91 B
0,72 A 1,04 C 1,45 E
1,21 D 1,81 F 2,42 H
1,81 F 3,62 I 3,62 I
numero pz/m2 SCHEMA DI POSA numero pz/m2 SCHEMA DI POSA numero pz/m2 SCHEMA DI POSA
0,72 A 0,72 A 0,72 A
0,72 A 0,91 B 1,21 D
1,04 C 1,45 E 2,42 H
1,81 F 2,42 H 3,62 I
numero pz/m2 SCHEMA DI POSA numero pz/m2 SCHEMA DI POSA numero pz/m2 SCHEMA DI POSA
0,72 A 0,72 A 0,72 A
0,72 A 0,72 A 0,72 A
0,72 A 0,91 B 1,21 D
1,04 C 1,45 E 2,42 H
ALTITUDINE ZONA 1 ALPINA 10°-20° 20°-30° 30°-45°
numero pz/m2 SCHEMA DI POSA numero pz/m2 SCHEMA DI POSA numero pz/m2 SCHEMA DI POSA
ZONA 1 MEDITERRANEA 10°-20° 20°-30° 30°-45°
ZONA 2 10°-20° 20°-30° 30°-45°
ZONA 3 10°-20° 20°-30° 30°-45° 84
Sistema di posa a scacchiera
Nelle tabelle 1 e 3 è indicato con una lettera lo schema di posa che permette di avere una corretta disposizione della tegole paraneve. Nella tabella 2 si trova lo schema di distribuzione di posa. Ă&#x2C6; consigliabile iniziare con la terza fila di gronda, seguendo lâ&#x20AC;&#x2122;indicazione dello schema fino ad avere impiegato tutte le tegole paraneve. I quantitativi e gli schemi di posa riportati sono indicativi e dovrebbero completare, ma non sostituire, le esperienze dei carpentieri locali. Se il tetto ha una pendenza superiore ai 30° si consiglia di posare nella terza fila di gronda una fila orizzontale intera di tegole paraneve. A A
Tabella 2
A
B
B
B
Schema A: a partire dalla 3a fila di gronda, 1 tegola paraneve ogni 5a tegola, in ogni 2a fila; sfalsata
Schema B: a partire dalla 3a fila di gronda, 1 tegola paraneve ogni 8a tegola in ogni fila; sfalsata
C
D
C
D
Schema C: a partire dalla 3a fila di gronda, 1 tegola paraneve ogni 7a tegola in ogni fila; sfalsata
Schema D: a partire dalla 3a fila di gronda 1 tegola paraneve ogni 3a tegola, in ogni 2a fila; sfalsata
C F
F
E
Schema E: a partire dalla 3a fila di gronda, 1 tegola paraE neve ogni 5a tegola in ogni fila; sfalsata
Schema F: a partire dalla 3a fila di gronda, 1 tegola paraneve ogni 2a tegola, in ogni 2a fila; sfalsata
H
G
Schema G: una fila intera di tegole paraneve nella 3a terza fila di gronda (sistema rafforzato)
Schema H: a partire dalla 3a fila di gronda, 1 tegola paraneve ogni 3a tegola, in ogni fila; in diagonale
G
85
H
I
Schema I: a partire dalla 3a fila di gronda, 1 tegola paraneve, ogni 2a tegola, in ogni fila; a scacchiera
Sistema di posa a file orizzontali
Il sistema di posa a file orizzontali, soluzione alternativa agli schemi di posa precedenti, prevede la disposizione delle tegole paraneve a file orizzontali, con la condizione che venga rispettato il fabbisogno di pezzi al m2 quadrato previsto dalla tabella 1. La prima fila di tegole paraneve viene posizionata non prima della terza fila di gronda e deve essere intera. Per fila intera si intende una fila creata con sole tegole paraneve. Le altre file orizzontali, disposte a distanze uguali tra di loro e a loro volta sfalsate, vengono create secondo l'intervallo: una tegola paraneve / una tegola, detta anche "posa alternata", figura 3A. Quando sulla falda ci sono degli elementi che fuoriescono dal manto di copertura e interrompono una fila, è necessario prevedere delle tegole paraneve in modo che questi vengano protetti, figura 3B.
fig. 3A
fig. 3B
ESEMPIO DI CALCOLO PER COPPO DI GRECIA
m 10,6
33 file verticali di tegole
DATI DEL TETTO
CORRISPONDENZA
Zona del cantiere: Gorizia
=
zona 2
Pendenza di falda: 22°
=
Pendenza 20°-30°
Altitudine: 580 m.s.m.
=
1,2 pz/m2
Superficie del tetto: 216,2 m2 =
m 10,2 34 tegole per fila orizzontale
sup x pz/m2
Tegole paraneve necessarie
=
216,2 x 1,2 = 260
Lunghezza falda m 10, 6
=
33 file orizz di tegole
Larghezza falda m 10,2
= 34 tegole per fila orizzontale
Tegole totali
=
1122/falda x 2 = 2244
Risulta quindi che una fila intera è composta di 34 tegole paraneve, mentre le restanti cinque file alternate sono composte di 17 tegole paraneve (l’ultima fila è composta da solo 11 tegole paraneve). Distribuite quindi questo quantitativo di tegole paraneve tenendo libere le prime due file orizzontali di gronda e le ultime sei file orizzontali in prossimità della linea di colmo. Posate la fila intera nella terza fila di gronda. Le restanti cinque file alternate vanno posate ogni quarta fila orizzontale.
Per la posa della Tegola di supporto in ALU associata ai sistemi paraneve vedere capitolo 4.21. 86
4.11 Posa del gradino posapiede
Il gradino posapiede • Prevedere un listello di appoggio alla distanza C. Distanza C = DR 225 mm; CF 232 mm (vedere disegno); TG 200 mm (per TG spessorare il listello di aggancio con un listello di 3 cm per allineare la tegola con le altre) • Predisporre il collante per torretta sulla superficie del listello centrale per garantire l’appoggio della tegola • Fissare la tegola al listello di aggancio mediante viti utilizzando i fori predisposti senza serrare troppo • Nel caso di fissaggio su listelli in legno, va utilizzata una vite da legno da 4,5 x 45 mm • La griglia posapiede va posizionata orizzontalmente modificando l’inclinazione del supporto in acciaio zincato e fissata con due dadi • L’inclinazione è variabile da 15° fino a 52° • Il gradino posapiede non deve essere inteso come prodotto sostitutivo del sistema anticaduta, né deve esserne considerato un supporto o un punto d’aggancio. È sempre necessario garantire il giusto appoggio sui listelli di sostegno e il fissaggio ad un assito in grado si sostenere il carico minimo di 2.6 KN.
4.12 Posa della linea di colmo/displuvio
Taglio delle tegole Norme per la sicurezza Quando si tagliano o forano le tegole sono richieste alcune misure di protezione. Si raccomanda di tagliare "a umido" o aspirare le polveri.
Protezione acustica
Protezione occhi
Protezione mani
Protezione piedi
Protezione respiratoria: mascherina tipo P3/FFP3
Misure di protezione • Proteggere le orecchie per salvaguardarsi dal rumore. L'esposizione prolungata a rumori eccessivi può danneggiare l'udito • Proteggere gli occhi per salvaguardarsi da particelle/granelli volanti • Proteggere le mani per evitare ferite, contusioni e abrasioni derivanti dal maneggio delle tegole e degli attrezzi • Proteggere i piedi per salvaguardarsi dalla caduta accidentale delle tegole o parti di esse • Proteggere le vie respiratorie contro la polvere. La polvere generata dal taglio o foratura di tutti i prodotti in calcestruzzo e laterizio è respirabile e contiene una frazione di silice cristallina libera. Alte concentrazioni di polvere ed esposizioni prolungate, senza adeguata protezione, possono provocare silicosi e conseguentemente può aumentare anche il rischio di cancro polmonare • Infine, adottare soluzioni tecniche come il taglio "a umido" o aspirazione delle polveri.
87
Per la realizzazione dei displuvi inclinati occorre tagliare in diagonale le tegole in prossimità del displuvio: allo scopo si può utilizzare la tenaglia a due punte oppure se i tagli sono molti è preferibile ricorrere alla mola fissa su banco. Se nell’operazione di taglio degli elementi viene asportata la parte provvista dei dentelli d’arresto, si dovranno praticare dei fori nelle tegole per fissarle saldamente ai listelli.
Elementi della linea di colmo/displuvio Il colmo deve essere posato libero, ossia non cementato per creare uno sbocco superiore, e deve essere impermeabilizzato con l'utilizzo di un sottocolmo che garantisca sufficiente passaggio d'aria al fine di favorire la ventilazione sottotegola.
Dis tan ultimza sup a te erior gola e
• Fissare il portalistello colmo ai listoni verticali o direttamente al piano di falda, prima della posa della listellatura orizzontale: Distanza superiore Modello ultima tegola - Linea di colmo orizzontale: posizionare il portalistello in Tegola con onda 30 mm base alla distanza dei puntoni verticali o mantenendo Tegal 70 mm una distanza di interassi pari a circa 1 m se fissati direttamente al piano di falda. - Linea di colmo inclinata (displuvio): posizionare un portalistello ogni 60 cm circa. • La distanza delle due ultime file di listelli è quella indicata nella tabella. • L’altezza del portalistello colmo con relativo listello in legno va regolata in modo che tra lo spigolo superiore del listello in legno e lo spigolo inferiore del colmo, nella sua parte stretta, si abbia una distanza di 0,5 cm. Regolare quindi il portalistello ad altezza dovuta, semplicemente piegando l’angolare. • Utilizzare un listello di cm 5 x 3. • Fissare il listello al portalistello; è possibile in caso di necessità girare la testata del portalistello colmo di 90°.
0,5 cm
88
• Srotolare il sottocolmo e tagliare l’eventuale prodotto in eccesso. • Appoggiare il sottocolmo sopra il listello portacolmo, fissare con chiodi e/o graffette in modo che la banda centrale venga posizionata esattamente sopra il listello. • Adattare il nastro alla curvatura della tegola. • Togliere le strisce di protezione lungo la parte plissettata ed adattare alla copertura le parti laterali. • L’incollaggio sulle tegole deve essere fatto prima sull’onda alta e successivamente all’interno del canale. • Appoggiare i colmi sul listello con la sovrapposizione di 5 cm, in modo da utilizzare 2,5 pz. al metro. Fissaggio del colmo • Inchiodare o avvitare il gancio fermacolmo al listello. • Incastrare il colmo con una leggera pressione fino a bloccarlo. • Proseguire posizionando il secondo gancio ferma colmo sopra il lato più basso del colmo e fissandolo al listello. • Incastrare il secondo colmo e proseguire con la stessa modalità per i successivi.
4.13 Posa della linea di compluvio
I compluvi rappresentano la linea di congiunzione di falde con pendenze convergenti. Al di sotto della conversa è bene porre uno strato traspirante di tenuta all’acqua. In prossimità della conversa prevedere un pluviale o altro elemento di scarico. Profilo S • Posare il primo pezzo, partendo dalla linea di gronda. • Posare gli elementi successivi, prevedendo tra i diversi pezzi un sormonto che va da un minimo di 10 cm per pendenze uguali o superiori a 22°, ad almeno 15 cm per pendenze inferiori a 22°. • La conversa sarà posizionata sopra il pannello isolante o la membrana impermeabilizzante sottotegola e fissata tramite opportuni viti o chiodi alla sottostruttura. (Eventuali tagli dovranno essere effettuati utilizzando forbici da lattoniere). • Provvedere alla chiusura laterale della tegola mediante l’apposito pettine in plastica con funzione di griglia parapasseri opportunamente fissato alla sottostruttura; la soluzione così predisposta manterrà inalterate le funzioni di ventilazione impedendo contemporaneamente l’ingresso dei volatili nel sottotegola. • Il manto di copertura dovrà sovrapporre per almeno 10 cm la conversa al fine di evitare possibili infiltrazioni di acqua. ATTENZIONE: le tegole devono appoggiare su un listello in legno oppure su una schiuma solida in modo da evitare rotture causate da carichi di neve.
10 ÷ 15 cm
Fissaggio pettine parapasseri in linea di compluvio. 89
Conversa Rippy • Predisporre 2 tavole in legno in corrispondenza della linea di compluvio fissandole meccanicamente alla sottostruttura. • Fissare 2 listelli di legno (3 x 4) lungo il bordo esterno (vedi disegno). • Partendo dalla linea di gronda, posare il primo elemento, inchiodandolo ai listelli in legno lungo la bordatura di rinforzo laterale, avendo cura, per evitare infiltrazioni d’acqua, che le tegole sormontino di almeno 10 cm la conversa Rippy. • Posare l’elemento successivo, semplicemente sovrapponendolo a quello sottostante di circa 20 cm. • Proseguire fino al termine del compluvio (la conversa Rippy può essere facilmente tagliata).
4.14 Posa della linea superiore di falda
Il limite superiore di falda raccordato con una parete verticale può essere risolto in diversi modi: con la posa di colmi, con tegola di testata oppure con l’utilizzo del Wakaflex®. Posa con colmi • Posare il colmo sopra un listello in legno (come descritto nella linea di colmo). • Fissare il colmo tramite gancio fermacolmo e viti che fissano il colmo al supporto in legno. • L’altezza del supporto in legno (distanza A) varia tra i diversi modelli di tegola (vedi tabella). • Si raccomanda l’utilizzo di un sottocolmo per garantire una perfetta impermeabilizzazione.
Posa con tegole di testata Nel caso di utilizzo di tegola di testata si procede nel seguente modo: • Posare la tegola come ultima fila, prevedendo il necessario sbalzo per l’aletta di protezione. • Fissare sempre con chiodatura la tegola perché, trattandosi di tegola perimetrale, è sottoposta a particolari raffiche di vento. • In corrispondenza delle due linee laterali destra e sinistra si possono utilizzare le tegole laterali di testata destra e sinistra. 90
MODELLO TEGOLA
DISTANZA A
Coppo del Borgo
155 mm
Coppo di Grecia
125 mm
Coppo di Francia
105 mm
Doppia Romana
95 mm
Tegal
85 mm
Posa con l’utilizzo del Wakaflex® Qualora la falda termini contro un muro si consiglia sempre l’utilizzo del Wakaflex®. • Tagliare il rotolo secondo la necessità prevedendo ulteriori 5 cm di prodotto sui lati. • Posizionare il Wakaflex® in modo tale che il sormonto sul muro sia almeno di 10 cm. • Togliere il film protettivo superiore e fissare il Wakaflex® al muro. • Togliere il film protettivo inferiore per fissare il nastro sulle onde delle tegole. • Togliere il materiale in esubero fino al punto di intersezione tra parete e bordo, per fissare il Wakaflex® sul muro. • Ultimare fissando l'apposito listello Wakaflex®.
almeno 10 cm
4.15 Posa degli elementi di sbocco
La posa degli elementi di sbocco viene realizzata utilizzando la tegola di raccordo. Avendo questa le stesse dimensioni e lo stesso profilo delle altre tegole, la posa viene realizzata come per una tegola normale, senza l’applicazione di converse o sigillanti. Sfiatatoio in PVC / Rame Per la posa è sufficiente incastrare lo sfiatatoio sulla tegola di raccordo, con l’accortezza di collegare il tubo interno alla canalizzazione già presente. Per regolare il raccordo snodato, si procede nel seguente modo:
Sfiatatoio in Rame
Rivestimento in Rame
Inserire i due perni dell’elemento (A) nella parte alta delle due sedi laterali dell’elemento (B), in modo che l’elemento (A) sia mobile. Posizionare a bolla l’elemento (A), rispetto alla pendenza di falda.
Tubo interno in Inox o PVC
Spingere l’elemento (A) verso il basso in modo che i due dentelli d’ancoraggio si posizionino nelle relative tacche di fissaggio dell’elemento (B) e che allo stesso tempo anche i due perni, dell’elemento (A), si incastrino nella parte inferiore delle due sedi laterali sempre dell’elemento (B).
Raccordo snodato in PVC
Comignolo famiglia Appoggiare tramite l’apposito incastro il comignolo sulla tegola di raccordo, senza ulteriori lavori di muratura o lattoneria. Qualora i foro non corrisponda è possibile utilizzare la mezza tegola per posizionare in modo corretto la tegola di raccordo. Per maggiore sicurezza è consigliato fissare il comignolo famiglia con l’apposito sigillante o con malta cementizia.
ELEMENTO SUPERIORE MOBILE
ELEMENTO INFERIORE FISSO
ELEMENTO SUPERIORE (A)
Dentello d’ancoraggio
Perno
ELEMENTO INFERIORE (B)
Tacche di fissaggio
Sede perno
91
Portantenna • Fissare l’antenna alla caldana o alle travi sottotegola. • Inserire dall’alto la tegola di raccordo o il colmo Vitasafe®-Portantenna da posizionare come una normale tegola. • Inserire dall’alto l’elemento snodato e la cuffia di gomma (nel caso si utilizzi il colmo Vitasafe®-Portantenna inserire solo la cuffia di gomma). • Incastrare l’elemento snodato sulla tegola di raccordo. • Incastrare la cuffia di gomma sull’elemento snodato o il colmo Vitasafe®Portantenna.
cuffia raccordo snodato
4.16 Posa degli elementi per evacuazione fumi 4.16.1 Posa della torretta
Posa della torretta • La posa viene effettuata semplicemente posizionando la base in corrispondenza del foro praticato nel tetto; qualora non corrisponda perfettamente si può ottenere un adattamento con l’utilizzo delle mezze tegole. • La canna viene appoggiata alla base per torretta mediante l’incastro predisposto, che garantisce tenuta e stabilità senza ulteriori interventi di muratura. • Per la posa del comignolo è sufficiente appoggiare gli elementi sulla canna mediante l’apposito incastro, senza ulteriori opere murarie. Per maggiore sicurezza è consigliato il fissaggio mediante apposito collante. • Se necessario, in caso di pendenze inferiori al 30% o superiori al 40%, si può prevedere l’utilizzo del collare o adattatore di pendenza, che è un elemento prefabbricato che permette di posizionare la torretta in modo perfettamente verticale. Deve essere posato tra la base per torretta e la canna, avendo l’accortezza di orientarlo in base alla pendenza voluta. • Se la pendenza è superiore al 40%, o si è in zone particolarmente soggette a vento, neve o a rischio sismico, è necessario utilizzare il collante per torretta per il fissaggio dei singoli elementi. Le dimensioni dell’apertura sono cm 31 x 44.
Posa con collare per pendenze di falda dal 25% al 30% (15° - 17°). Parte alta del collare lato posteriore. 92
Posa senza collare per pendenze di falda dal 30% al 40% (17° - 22°).
canna fumaria
Posa con collare per pendenze di falda dal 40% al 47% (22° - 25°). Parte alta del collare lato anteriore.
4.16.2 Posa della torretta Modular 2 COLMI, FINALE DOPPIO, COLMO E FINALE DOPPIO
1
2
TETTUCCIO ANTIK
COMIGNOLO
3
4 ELEMENTO DI SUPPORTO + PIASTRA 4 PIEDI SUPERIORE
5 PIASTRA 4 PIEDI INFERIORE
finitura mattoncino
finitura antichizzata
finitura liscia (da intonacare E COLORARE)
6 elemento modulare
7
6
Tagliare secondo la pendenza della falda elemento modulare + Wakaflex®
Elementi:
8 CANNA + BASE 4 TEGOLE
1
Tettuccio Antik
Dimensioni: cm 70 x 57 x 26 Peso: kg 46,3
2
Cappello 50 x 50 Anello 50 x 50
Peso: kg 26,50 Peso: kg 17,10
3
Elemento di supporto
Dimensioni: cm 54,5 x 55 x 14,5 Peso: kg 28 ca.
Piastra 4 piedi superiore Piastra 4 piedi inferiore
Dimensioni: cm 45,7 x 45,7 x 13,3 Peso: ca. kg 14,7
4 5
KIT per tettuccio in tegole
5
Piastra 4 piedi inferiore (per tettuccio Antik)
Dimensioni: cm 45,7 x 45,7 x 13,3 Sezione interna: cm 22,5 x 22,5 Superficie d'appoggio: cm 4,2 x 4,3 Peso: kg 14,7 ca.
6
Elemento modulare (liscio, mattoncino, antichizzato)
Dimensioni: cm 41,5 x 41,5 x 26 Sezione interna: cm 33,4 x 33,4 Peso: kg 28,8
7
Canna (liscia, mattoncino, antichizzata)
Sezione interna Minima: cm 33,9 x 33,9 Peso: kg 40
8
Base per torretta (CF-CG)
Dimensioni: cm 63 x 74 x 15,5 Sezione interna Minima: cm 30,1 x 42,2 Peso: CF kg 25,2 – CG kg 24 93
Elementi:
Posa della torretta Modular su base 4 tegole: • Fissare la base 4 tegole alla sottostruttura (calcestruzzo o listelli di legno) tramite l’apposito adesivo per torretta, tasselli o viti. • Applicare l’adesivo per Torretta nei punti di contatto tra 15° base e canna. • Posizionare la canna sulla base 4 tegole facendola ruotare fino al corretto accoppiamento e la messa in bolla. • Applicare l’adesivo sul perimetro delle cornici superiori della canna e degli elementi modulari, procedendo con una spalmatura omogenea dello spessore di circa cm 1. • Posare il rispettivo componente superiore, ottimizzando la spalmatura tra i due elementi all’interno degli stessi (secondo le esigenze, da uno a tre elementi modulari). • Fissato l’ultimo elemento modulare procedere posizionando e sigillando la piastra quattro piedi inferiore mediante adesivo per torretta.
Posa della torretta Modular senza base 4 tegole: • Adattare il primo elemento modulare alla pendenza della falda tagliando il bordo inferiore dello stesso. • Fissare l’elemento alla sottostruttura mediante l’apposito adesivo per torretta. • Per la posa degli altri elementi si procede normalmente come indicato nel paragrafo precedente. • Predisporre la conversa utilizzando il Wakaflex® così come indicato nella apposita sezione.
Utilizzo del Wakaflex® Parte anteriore • Tagliare il Wakaflex® (lunghezza = larghezza canna + 5 cm su ogni lato). • Incollare 10 cm sulla superficie verticale del camino. • Incollare la parte inferiore sull’onda della tegola sovrapponendo per minimo 15 cm. • Tagliare il raccordo in esubero fino al punto di intersezione tra camino e spigolo. Parte laterale • Tagliare il Wakaflex® (lunghezza = lunghezza camino + 15 cm per lato) e larghezza tale da coprire la prima onda della tegola sottostante. • Tagliare il raccordo in esubero fino al punto di intersezione tra camino e spigolo. • Tagliare il raccordo rimanente, avendo cura di incollare perfettamente i due strati. • Tagliare la parte superiore a circa metà tra l’angolo caminofalda. 94
• Tagliare il raccordo in esubero fino al punto di intersezione tra camino e spigolo. Parte posteriore • Si consiglia di utilizzare un ripiano solido usando una tavola. • Tagliare il Wakaflex® secondo la tabella sottostante. • Per gli spigoli seguire lo stesso procedimento dei punti precedenti. • Ultimare fissando su ogni lato l'apposito listello per Wakaflex®.
Dimensioni: a) Sul camino minimo 15 cm. b) Distanza tra camino e tegola almeno 10 cm. c) La sovrapposizione della tegola dipende dalla inclinazione tetto: < 15° --> 20 cm < 22° --> 15 cm > 22° --> 10 cm
Posa della finitura La finitura della torretta Modular può essere realizzata in tre modalità: 1. comignolo posizionare in sequenza gli anelli e completare con il cappello del comignolo, prevedendo il fissaggio con adesivo per torretta. 2. tettuccio antik collocare il tettuccio avendo cura di fissarlo alla sottostante piastra con utilizzo dell’apposito adesivo.
1
3. tegole e colmi posizionare sopra la piastra quattro piedi inferiore, la piastra quattro piedi superiore e procedere con l’elemento di supporto fissando gli elementi con l’adesivo per torretta. Ultimare posizionando quattro tegole, due colmi o due finicolmi (con o senza colmo centrale) da fissare con malta cementizia.
2
3
95
1
4.17 Posa dei lucernari
Posa del lucernario Luminex ALU 21 Posa con tegola ondulata
55 + 1 cm
9-
12
cm
45 + 1 cm
Predisporre il foro e i relativi listelli di supporto per lâ&#x20AC;&#x2122;inserimento del lucernario secondo le misure indicate.
2
3
96
Sollevare il grembiule plissettato e i quattro cordini di fissaggio presenti all'interno del telaio.
Inserire il lucernario e fissare i cordini con viti o chiodi alla struttura del tetto. 3
4
4
Per i modelli di tegole Coppo di Francia e Coppo di Grecia si consiglia di smussare le onde alte per facilitare il fissaggio del grambiule e quindi lo scivolamento della acque piovane. Sagomare con attenzione la fascia plisettata.
4
6 5
Posare infine le tegole sul perimetro del lucernario.
Posa del lucernario Luminex ALU 70 Per poter installare il lucernario Luminex ALU 70 è necessario che il tetto abbia una pendenza compresa tra 15° (27%) e i 55° (143%).
PREPARAZIONE DEL FORO
RACCORDO
D
Cdx min
Csx
27% 15° -
B
0 +2
mm
H
20
L+ m m
Individuare l’area in cui deve essere inserito il lucernario e l’ingombro necessario per poter procedere con l’installazione. Sommare all’altezza e alla larghezza del battente in legno 20 mm in modo da ottenere il perimetro totale di riferimento. Assicurarsi che la distanza tra il lato inferiore del battente e la prima fila di tegole sottostante sia di 90 mm.
A
97
6 cm
Per garantire la corretta impermeabilizzazione in presenza di membrane, procedere tagliando la guaina a una distanza di 60 mm verso l’interno rispetto al perimetro totale (questa parte di membrana deve essere tenuta verso l’esterno perché viene utilizzata nella fase finale dell’installazione).
Per agevolare le operazioni di montaggio e l’installazione finale della conversa, tagliare l’onda delle tegole nella parte alta ovvero verso il battente inferiore della finestra.
Estrarre la finestra e le staffe di ancoraggio dall’imballo facendo attenzione a non danneggiare la lattoneria e aprire la finestra.
Svitare la vite indicata nella figura 6 in entrambe le cerniere e rimuovere le piastrine sottostanti.
figura 6 98
figura 7
Con un giravite piatto allargare la molla che blocca il pistone di apertura fino all’estrazione del pistone dalla sede di aggancio. ATTENZIONE: una volta liberato il pistone il battente non avrà più alcun sostegno meccanico. Separare il battente dal telaio facendo attenzione a non danneggiare la lattoneria. Il battente dovrebbe essere separato tenendo un angolo di apertura di circa 30°.
Fissare con le viti in dotazione le staffe di ancoraggio ai lati del telaio (due per lato). Impostare le punte delle staffe sulla linea di fresata presente sul legno e avvitare. ATTENZIONE: con qualsiasi tipo di tetto, le staffe devono poi essere appoggiate sullo stesso piano di posa del materiale di copertura/ tegole. Rimuovere i listelli di protezione.
figura 13
figura 14
figura 15
Rimuovere le viti e la piastrina indicate nelle figure 13 e 14. Infine rimuovere il profilo di alluminio (figura 15).
99
0,00
Inserire il telaio nel foro e solo dopo averlo centrato fissare le staffe di ancoraggio. Controllare che il telaio sia posato a livella e in caso contrario aumentare lo spessore sotto le staffe di ancoraggio. Infine verificare che la diagonali del telaio siano identiche.
Risvoltare il bordo di 60 mm della membrana sui lati esterni del telaio e fissarlo sui lati del telaio utilizzando uno sparachiodi o similari. Sigillare quindi i quattro angoli con il nastro Flexiroll.
Alzare le alette di lamiera ai lati del telaio e posizionare sotto la lattoneria la parte inferiore del raccordo (particolare A) fino al completo inserimento. Impostare il particolare B del raccordo sopra il particolare A e fissare entrambi con le viti in dotazione. Quindi abbassare le alette ai lati del telaio alzate in precedenza. 100
Posizionare la parte superiore del raccordo (particolare D) sotto le lattonerie laterali e sopra i particolari Cdx e Csx fino al completo inserimento.
Posizionare i particolari Cdx e Csx sotto la lattoneria ai lati del telaio. La parte dei particolari Cdx e Csx leggermente rialzata deve essere posizionata sul lato inferiore del telaio. Sulla parte superiore del telaio i particolari Cdx e Csx non devono oltrepassare la fine del telaio stesso.
Riposizionare il profilo di alluminio rimosso in precedenza (figura 15) sopra al particolare D del raccordo e avvitare nuovamente tutte le viti e la piastrina (figure 13 e 14).
Reinserire il battente facendo attenzione a posare le cerniere nelle apposite sedi. Per un più facile riposizionamento si consiglia di mantenere un angolo di apertura di circa 30°.
30¡
Continuando a sorreggere il battente tramite la maniglia, incastrare l’estremità del pistone nell’apposita sede. Riposizionare infine le piastrine di bloccaggio di entrambe le cerniere e fissarle con le viti precedentemente rimosse (figure 6 e 7). 101
Posizionare la conversa sulle tegole e modellarla con un martello in gomma o con le mani. Posizionare quindi le tegole sul raccordo attorno al lucernario mantenendo una distanza di 40 mm sui lati destro e sinistro e di 80 mm sul lato superiore.
4 cm
massimo 8 cm
Posa del lucernario con modulo quattro tegole Dopo aver predisposto nella parte sottostante il foro per il passaggio, la posa avviene su listellatura in legno come per una normale tegola, essendo dotato dello stesso profilo inferiore e superiore, fissandolo accuratamente alla listellatura e alla sottostante struttura.
Posa della tegola trasparente La posa avviene su listellatura in legno come per una normale tegola, essendo dotata dello stesso profilo inferiore e superiore. Nel caso vengano posate piÚ tegole ravvicinate è necessario fissarle tramite gli appositi fori con del filo di acciaio.
102
4.18 Posa delle finestre per mansarda
AVVERTENZE: 1. Per poter installare una finestra Living è necessario che il tetto abbia una pendenza compresa tra i 15° (27%) e i 90°. 2. Prevedere sempre l'installazione di una membrana impermeabilizzante 3. Posizionare la finestra in modo tale da evitare il taglio delle tegole disposte lungo i bordi. Il mancato rispetto di queste prescrizioni può compromettere l'impermeabilità della copertura.
Misure per la preparazione della cornice CODICE DI MISURA
DIMENSIONI ESTERNE TELAIO
DIMENSIONI PER LA CORNICE
LxH
Lt
Ht
01
47 x 98
42,2
92,8
02
55 x 78
50,2
72,8
03
55 x 98
50,2
92,8
04
66 x 118
61,2
112,8
05
78 x 98
73,2
92,8
06
78 x 118
73,2
112,8
07
78 x 140
73,2
134,8
08
114 x 118
109,2
112,8
09
94 x 98
89,2
92,8
10
94 x 55
89,2
49,8
11
94 x 160
89,2
154,8
12
114 x 70
109,2
64,8
13
114 x 140
109,2
134,8
14
134 x 98
129,2
92,8
15
134 x 140
129,2
134,8 Attenzione: misure espresse in cm.
1,6
1,6
Lt L
PREPARAZIONE DEL FORO
Ht H
5°
min 1
cm 180 min cm 210 max
103
POS 1 2 3 4A 4B 5A 5B 6 7 8 9 10 11 12A 12B 13 14 15 16 17 18 19A 19B 20 21 22 23A 23B
DESCRIZIONE Profilo superiore Profilo fermavetro Vetrata Profilo superiore sx Profilo superiore dx Profilo inferiore sx Profilo inferiore dx Profilo fermavetro Profilo sottovetro Particolare vetro Maniglia Guarnizione perim. battente Guarnizione laterale battente Sponda battente sx Sponda battente dx Guarnizione sottovetro Guarnizione anti-condensa Battente Telaio Riscontro maniglia Gommini di protezione Profilo telaio sx Profilo telaio dx Guarnizione telaio Particolare guida battente Profilo battuta Cerniera sx Cerniera dx
Tabella 1
Individuato il posizionamento della finestra da mansarda procedere con l’individuazione dell’ingombro necessario per l’installazione. Sommare all’altezza del battente in legno 10-20 mm e alla larghezza 10-40 mm in modo da ottenere il perimetro totale di riferimento. Assicurarsi che la distanza tra il lato inferiore del battente e la prima fila di tegole sottostante sia di 90 mm.
104
Procedere tagliando la membrana a una distanza di 100 mm verso l’interno rispetto al perimetro totale (come riportato nel disegno a lato). Questa parte di membrana dovrà essere mantenuta verso l’esterno perché verrà utilizzata nella fase finale dell’installazione. In corrispondenza del lato inferiore del perimetro, mediante apposite viti, fissare ai due listelli verticali un listello in legno con la funzione di supporto.
Togliere la finestra dall’imballo prestando attenzione a prendere anche le staffe di fissaggio e le lamiere copri telaio che si trovano all’interno della confezione. Togliere i listelli di protezione.
(Tabella 1) 1 / 4a / 4b 19a / 19b / 22
È possibile svitare, mediante cacciavite, il telaio del vetro dal battente in legno come illustrato nel disegno per separare il telaio dal battente in modo da facilitare la posa. .
105
Posizionare il battente nellâ&#x20AC;&#x2122;apposita apertura portandolo in bolla, predisporre le apposite staffe alla stessa altezza della fresatura del battente (nei disegni corrisponde alla linea rossa). Alzare se necessario la staffa anteriore di massimo 1 cm nel caso di tegole con un profilo alto (riquadro rosso).
10 mm
10 mm
Si raccomanda di fissare le staffe sullo stesso piano delle tegole (listellatura orizzontale).
10 mm
Verificare che il battente appoggi al listello di supporto fissato inizialmente.
10 mm
Installare quindi il telaio del vetro attraverso le apposite cerniere del battente. Serrare le viti su entrambi i lati.
106
Telaio e battente dovranno risultare perfettamente paralleli. A questo punto serrare le viti delle staffe superiori. Adattare il profilo della membrana ritagliata inizialmente al perimetro esterno del battente. Fissarla con le graffe e sigillare gli angoli utilizzando il nastro Flexiroll.
cm
9
cm
Posa della conversa
Procedere quindi con la posa della conversa per tegole profilate iniziando con la parte inferiore per passare ai lati e infine la parte superiore.
107
Nella fila inferiore di tegole tagliare lâ&#x20AC;&#x2122;onda della tegola nella parte alta per poter meglio adattare la conversa. Aprire la finestra e infilare la conversa sotto lâ&#x20AC;&#x2122;angolo in gomma del battente. Aggiungere la lamiera posteriore e fissarla attraverso gli appositi fori. Fissarla mediante viti sul profilo del battente e fermarla con delle graffe sul lato.
Posizionare la conversa laterale tenendola allineata perfettamente (â&#x20AC;&#x153;a filoâ&#x20AC;?) alla parte superiore del battente e fissarla con delle viti. Piegare quindi il bordo della conversa inferiore in modo da bloccare quella laterale.
108
Mantenendo una distanza di 2 cm su entrambi i lati posizionare il copri telaio inferiore, quindi quelli laterali e infine quello superiore. Fissare con viti. Una dima in plastica giĂ installata sul battente facilita il posizionamento.
Procedere fissando la conversa superiore facendo attenzione che si incastri perfettamente con il copri telaio e fissarla.
Togliere il film protettivo, far aderire la banda adesiva ed adattare la scossalina in Crep-Tec facendo una leggera pressione con le mani.
Terminare lâ&#x20AC;&#x2122;installazione posizionando le tegole in modo tale che la distanza dal telaio sia di 30 mm. Rimuovere il nasello di aggancio della tegola per consentire un corretto appoggio sul telaio.
109
Finestra Living Duplex Per poter installare una finestra Living Duplex è necessario che il tetto abbia una pendenza compresa tra 15° (27%) e i 55°. Rispettare le prescizioni indicate all'inizio del capitolo. L’altezza della parte superiore della finestra non dovrebbe essere inferiore 1800 mm e superiore a 2100 mm dal piano del pavimento finito. Si raccomanda comunque di rispettare i regolamenti edili di zona. Per ottimizzare le funzionalità della finestra (distribuzione della luce, naturale formazione di condensa) si consiglia di tagliare il solaio in modo parallelo al pavimento nella parte superiore e perpendicolare nella parte inferiore e di predisporre un termosifone nella parte sottostante la finestra, l’aria calda salirà sulla vetrata contrastando il naturale formarsi della condensa.
0 +2
mm
H
10
cm
L+
0
-4
10
Individuato il posizionamento della finestra predisporre il foro senza superare le tolleranze indicate: sommare all’altezza del battente in legno 20 mm e alla larghezza 10-40 mm in modo da ottenere il perimetro totale di riferimento. Assicurarsi che la distanza tra il lato inferiore del battente e la prima fila di tegole sottostante sia di 90 mm. Procedere tagliando la membrana a una distanza di 100 mm verso l’interno rispetto al perimetro totale. m
m
Fissare un listello di supporto alla finestra nel lato inferiore del perimetro
figura 6
Prima di collocare la finestra fissare le staffe di sostegno sulla linea di fresata presente ai lati del telaio (due staffe per lato) mediante le viti in dotazione. Procedere fissando poi le staffe sullo stesso piano di appoggio delle tegole. Rimuovere le viti cerchiate in rosso e i particolari di copertura evidenziati in giallo 110
PARTICOLARI DEL RACCORDO
3
1dx
1sx
2
Impostare e introdurre fino a fine battuta il particolare 2 del raccordo sulla finestra, i laterali del particolare 2 del raccordo devono essere inseriti sotto i laterali dei profili fissati sul telaio (cerchiati in giallo)
Ricollocare i particolari di copertura rimossi in precedenza (rivedere figura 6) e fissarli facendo attenzione a sormontarli correttamente (vedere tratteggio giallo). Introdurre dalla parte alta della finestra i laterali DX e SX del raccordo sotto i profili laterali fissati sul telaio e procedere facendoli scorrere verso il basso fino a quando la parte superiore del profilo si troverĂ a filo dellâ&#x20AC;&#x2122;angolo alto del telaio.
figura 14
Risvoltare le linguette in alluminio del particolare 2 del raccordo sui profili laterali DX e SX. Posizionare il particolare 3 del raccordo, prestando attenzione che le lamiere aderiscano tra loro come mostrato nella figura 14, e fissarlo mediante le apposite viti fornite nel punto predisposto. 111
Risvoltare la conversa sulle tegole e sagomarla utilizzando un martello di gomma.
BATTENTE FINESTRA
A
OL
G TE
Tagliare le tegole smussandole, per una posa ottimale della conversa.
Terminare lâ&#x20AC;&#x2122;installazione posizionando le tegola in modo tale da lasciare almeno 30 mm di spazio ai lati, tra finestra e tegola, per un regolare deflusso dellâ&#x20AC;&#x2122;acqua e 80 mm sulla parte superiore. Rimuovere il nasello di aggancio della tegola per consentire un corretto appoggio sul telaio.
112
4.19 Posa Solare Termico
AffinchĂŠ la posa dei moduli solari sia conforme agli standard Wierer si consiglia di utilizzare sempre una membrana impermeabilizzante per proteggere sia l'area sottostante il pannello sia l'area del sottotegola, inoltre è da considerarsi obbligatoria in caso di installazione su falde con pendenza inferiore a 20°. Prevedere il fissaggio di un listello di supporto alla base della prima fila di pannelli (lato gronda). Fissare lâ&#x20AC;&#x2122;angolare 7 cm sopra il listello della controlistellatura.
Appoggiare il collettore tenendo una distanza laterale dalle tegole di 7 cm. Porre attenzione ai raccordi di collegamento in rame quando si appoggia il pannello.
La distanza di 7 cm serve per fare il raccordo tra la tegola e il collettore. In caso di posa di piĂš file inserire il cuneo di legno tra i due collettori.
Il profilo di sovrapposizione tra i due pannelli viene fornito preinstallato.
113
Le staffe a "L" devono essere utilizzate anche nel fissaggio laterale e lato gronda, posizionandole ogni 60-70 cm. Nella parte anteriore il collettore verrĂ fissato con 2 viti 4 x 35 mm Fissare con vite Spax 5 x 70 mm alla struttura sottostante
Togliere con cacciavite le guarnizioni di copertura
Adattare lâ&#x20AC;&#x2122;aletta alla pendenza della copertura. Tagliare i lembi della scossalina.
Premere lâ&#x20AC;&#x2122;aletta sulla parte bassa del collettore e fissare con viti da lattoneria (max 35 mm)
Montare le alette laterali a filo con lâ&#x20AC;&#x2122;aletta frontale
114
Fissare la conversa nella parte superiore del pannello mediante una vite da lattoniere. Per evitare lo scivolamento delle parti laterali verrĂ inserita una vite da lattoniere
Inserire la parte alta sopra le parti laterali del collettore
!
Applicare le guarnizioni e verificare il corretto posizionamento delle parti laterali della scossalina. Adattare la scossalina al profilo delle tegole
115
Tagliare e adattare la tegola, se necessario.
B = Larghezza collettore Z = Larghezza inclusa conversa
Nel caso di posa del collettore nellâ&#x20AC;&#x2122;area limitrofa alla linea di colmo e/o alla linea di gronda si consiglia di lasciare una fila di tegole sopra e/o sotto il pannello distanziandolo dal perimetro del tetto. Nel caso in cui non dovesse essere possibile il colmo appoggerĂ direttamente sulla conversa o la conversa dovrĂ entrare nel canale di gronda.
collettore A H=
116
ltezza
Dimensioni del collettore B x H (m)
Larghezza del collettore (mm) B
Larghezza inclusa conversa (mm) Z
Altezza collettore (mm) H
4x1 5x1 6x1 7,5 x 1 8x1 3 x 1,25 4 x 1,25 5 x 1,25 6 x 1,25 7 x 1,25 8 x 1,25 2x2 3x2 4x2 5x2 6x2 7x2 8x2 2 x 2,50 3 x 2,50 4 x 2,50 5 x 2,50 6 x 2,50 7 x 2,50 8 x 2,50 2x3 3x3 4x3 5x3 6x3 7x3 8x3
4025 5025 6020 7520 8015 3005 3995 4985 5975 6965 7955 2015 3005 3995 4985 5975 6965 7955 2015 3005 3995 4985 5975 6965 7955 2015 3005 3995 4985 5975 6965 7955
4165 5165 6160 7660 8155 3145 4135 5125 6115 7105 8095 2155 3145 4135 5125 6115 7105 8095 2155 3145 4135 5125 6115 7105 8095 2155 3145 4135 5125 6115 7105 8095
1000 1000 1000 1000 1250 1250 1250 1250 1250 1250 1250 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2500 2500 2500 2500 2500 2500 2500 3000 3000 3000 3000 3000 3000 3000
4.20 Posa Solare Fotovoltaico Le indicazioni di posa riportate a seguire non sono da considerarsi esaustive; per le istruzioni dettagliate sull'installazione dei pannelli è necessario consultare l'apposito Manuale di posa InDaX® InDaX®.
RACCOMANDAZIONI GENERALI
Il sistema PV InDaX® è concepito per costruzioni con tetto ventilato (retro ventilato), composto da materiali di copertura di piccola taglia (tegole o coppi su listellature con vari livelli di ventilazione (ad es. attraverso controlistellatura) Inclinazione consentita del tetto: - per telaio di copertura con SV (Versione Standard), da 20 a 65 gradi e con tegole fino a 50 mm di altezza - per telaio di copertura con LV (Versione Lunga), da 12 a 65 gradi e con tegole fino a 120 mm. Il sistema LV è composto da moduli fotovoltaici che misurano ciascuno ca. 1,00 m di larghezza e ca. 1,77 oppure 1,39 m di altezza, come pure i kit di copertura relativi per la pannellatura rettangolare. Il sistema è disponibile in diverse classi di potenza. I moduli vengono installati in posizione verticale, un allineamento orizzontale non è consentito. L’unità più piccola è costituita dal montaggio di 3 moduli affiancati. Il sistema fotovoltaico PV InDaX® funziona in parallelo alla rete elettrica. A tale scopo i moduli fotovoltaici vengono collegati l’un l’altro ai singoli cavi e all’/agli inverter. In questo modo si costituisce un generatore fotovoltaico. Gli inverter forniscono l’elettricità prodotta alla rete elettrica. I moduli fotovoltaici possono essere collegati a tutti i tipi di inverter a patto che vengano rispettate le disposizioni nazionali in merito ai collegamenti alla rete elettrica come pure le norme del produttore dell’inverter. Per il collegamento i moduli dispongono di 2 cavi solari (uno positivo e uno negativo), con connettori, in modo da evitare l’inversione di polarità. Il collegamento elettrico del sistema deve essere eseguito da installatori esperti di sistemi fotovoltaici nel rispetto delle disposizioni legali e dello stato della tecnica. Poiché i collegamenti elettrici dei moduli sono isolati (classe di protezione II), i moduli fotovoltaici possono tra l’altro essere cablati tra loro da personale che opera nel settore delle coperture edili Ogni singolo modulo ha la possibilità di collegare un cavo equipotenziale per unire i moduli tra loro. Se necessario i moduli vengono collegati tra loro in file. I rispettivi moduli esterni vengono messi a terra secondo le norme vigenti per l’installazione dei impianti elettrici e la guida dell’inverter.
Precauzioni di sicurezza fondamentali
• La presa non deve essere aperta. • I cavi di collegamento non devono essere staccati dalla presa. • L‘installazione del sistema deve essere concepito in modo che sia garantita una posa libera del cavo (senza tensione). • I cavi devono essere protetti da una riduzione della traversa. A tale scopo escludere solitamente l‘incastro o lo schiacciamento del cavo. • Evitare assolutamente i danni al connettore. • Lo spazio intermedio tra il lato posteriore del modulo e la costruzione inferiore del tetto deve esser tenuto libero per la retro ventilazione del modulo In nessun caso il lato inferiore del modulo deve essere usato come contro supporto per qualsiasi isolamento del tetto. • Il lato posteriore del modulo deve essere protetto dai danni. • Non tirare mai i connettori a spina collegati.
Avvertenze
• Altezza massima dell’edificio: 18 m • Zona di sollecitazione del vento: 1-3 (D) • Sollecitazione pressione max: 5.400 Pa • Inclinazione tetto consentita: 12° -65° • Distanza bloccaggi massima: 800 mm • Distanza listellatura tetto massima: 445 mm In caso d’impiego di sistemi con un’altezza dell’edificio superiore a 18 m eseguire un controllo statico individuale. 117
• I moduli devono essere installati in posizione verticale • I pannelli possono essere montati fino al colmo e alla gronda in sintonia con la neve e le zone ventilate • Lateralmente al campo è necessaria almeno una fila di tegole • Per determinate inclinazioni del tetto insieme al numero di moduli può essere necessario un nastro di fissaggio o sottotetto per la protezione dalla pioggia
Installazione versione Lunga
Di seguito vengono descritte le indicazioni di posa relative alla sola versione LV in quanto la più adeguata alle pendenze di falda tipiche dell'Italia.
Posa dei cavi di collegamento
Prima del montaggio controllare che la presa, i cavi e i connettori non siano stati danneggiati. Posare i fasci di cavi (cavi di collegamento all’inverter) e farli passare sotto la membrana impermeabilizzante (avvertenza: non tirare i cavi e posarli in modo allentato).
La dimensione della tavola deve essere di almeno 30/120 mm.
Montaggio della tavola di supporto
70 m
m
Fissare le listellature ausiliarie su ogni incrocio del travetto.
Determinare la posizione della tavola ausiliare inferiore. Distanza 70 mm dal bordo superiore della tegola. Determinare la posizione della tavola ausiliare supplementare nella distanza griglia 1.705 o 1.392 mm. Rimarcare la posizione della tavola ausiliare. Fissare la tavola ausiliare in posizione in modo compatibile con la sollecitazione ventosa della zona. Dispositivo di fissaggio: vite cava 6 x 120 mm.
Suddivisione orizzontale del campo modulare
Determinare la posizione del primo modulo in modo da evitare che le tegole debbano essere tagliate nel lato sinistro. La distanza del modulo dal bordo della tegola sinistra deve essere di 65 mm.
118
Determinare la posizione del modulo supplementare nella distanza griglia indicata dalla larghezza del modulo e dal binario di drenaggio. Segnare la distanza di 955 mm per la larghezza del modulo.
Segnare la distanza di 50 mm per il binario di drenaggio. Marcatura rettangolare della ripartizione modulare orizzontale – larghezza modulo e binario di drenaggio.
Suddivisione verticale del campo modulare
Determinare la posizione del bordo modulare (inferiore) lato gronda della fila inferiore dei moduli. Distanza al bordo inferiore della tavola ausiliare inferiore di 50 mm. Determinare la posizione del bordo del modulo (inferiore) lato gronda e del sistema di fissaggio colmo nella distanza di 1.705 mm. Marcatura dei bordi modulari lato gronda (inferiore) e del bordo inferiore del fissaggio colmo.
Sistema di fissaggio lato colmo
Per il montaggio del sistema di fissaggio del colmo utilizzare le vite fornite: 4 pezzi vite cava 4,5 x 35 mm. Montare il sistema di fissaggio colmo nella distanza griglia delle file di moduli (955 mm + 50 mm) sulla marcatura orizzontale del sistema di fissaggio colmo – tavola ausiliare superiore.
Montaggio delle lamiere di copertura laterali
Montare verso l’esterno le lamiere di copertura laterali dai riferimenti dei moduli verticali (avvertenza: montare in modo speculare il lato destro e sinistro). Il bordo rettangolare delle lamiere di copertura è rivolto verso l’interno. Fissare la lamiera di copertura laterale dal basso verso l’alto. Montare i bordi inferiori delle lamiere di copertura nella stessa posizione orizzontale come per i bordi inferiori dei moduli – marcatura orizzontale della tavola ausiliare. 119
La lamiera di copertura superiore corrispondente viene spinta verso il basso. Le lamiere di copertura laterali hanno un campo di copertura di 150 mm.
Posa dei binari di drenaggio
Montare i binari di drenaggio sulle marcature verticali corrispondenti (50 mm) dal basso verso l’alto. Montare i bordi inferiori dei binari di drenaggio nella stessa posizione orizzontale dei bordi inferiori dei moduli – bloccaggio orizzontale della tavola ausiliare.
Il foro di fissaggio dei binari di drenaggio deve essere rivolto verso l’alto. Fissare in alto i binari di drenaggio con i perni forniti. Se necessario, montare una listellatura ausiliare per il fissaggio dei binari di drenaggio su due travetti.
Il binario di drenaggio superiore corrispondente viene spinto verso il basso. I binari di drenaggio hanno un campo di sovrapposizione di 150 mm.
Il binario di drenaggio superiore di ogni interstizio viene inserito tra il sistema di fissaggio colmo. Rispettare la sporgenza di 150 mm. Nel rispettivo binario di drenaggio superiore deve essere incollato un cuneo di espanso direttamente dietro il sistema di fissaggio del colmo per impedire l’eventuale entrata di acqua piovana. Il pezzo del cuneo di espanso necessario deve essere ricavato tagliandolo dall’espanso fornito: lunghezza 50 mm.
Montaggio delle lamiere di copertura lato colmo
La direzione di montaggio della lamiera di copertura lato colmo è da sinistra a destra. La lamiera di copertura lato colmo viene inserita nella lamiera di copertura laterale sinistra verso l’alto: rispettare il campo di copertura di 150 mm.
120
Il dado del bordo inferiore della lamiera di copertura dal lato del colmo viene inserito nel bordo superiore del sistema di fissaggio colmo. La lamiera di copertura posizionata viene fissata sul bordo esterno superiore e laterale con fermi e perni. Ogni lamiera di copertura ulteriore lato colmo viene agganciata allo stesso modo con un dado nel fissaggio colmo. Il lato sinistro della lamiera di copertura si monta nella tasca diagonale della lamiera di copertura precedentemente montata. Montare insieme le lamiere di copertura fino al contatto dei due bordi anteriori. Fissare la lamiera di copertura sul bordo esterno superiore con fermi e perni - fissare la penultima lamiera di copertura lato colmo solo dopo il montaggio dellâ&#x20AC;&#x2122;ultima lamiera di copertura destra.
Montare la lamiera di copertura superiore destra nella tasca diagonale della precedente lamiera di copertura. La lamiera di copertura destra lato colmo viene inserita nella lamiera di copertura laterale destra - campo di copertura 150 mm. Montare il dado della lamiera di copertura lato colmo sul bordo inferiore del fissaggio colmo. Fissare le due lamiere di copertura lato colmo posizionate per ultimo con perni e fermi sui bordi esterni.
Copertura della pannellatura
Coprire con le tegole la parte superiore. Se necessario accorciarle - si deve garantire almeno una copertura minima delle tegole sul telaio di copertura di 100 mm. Rispettare una copertura massima di 370 mm.
Coprire con le tegole le parti laterali - coprire le due file di tegole inferiori solo dopo aver montato la lamiera della gronda. Se necessario rettificare le tegole del tetto.
121
Coprire il tetto con le tegole fino alla grecata. La distanza ammessa tra la tegola e la grecata è di max. 10 mm.
Montaggio con tegola piana (es. Tegal)
Il cuneo di espanso deve essere adattato all’altezza del profilo delle tegole tagliando il bordo superiore del cuneo.
DIMENSIONAMENTO AREA
Inizio della posa: dal bordo tegola destra 50
955
50
955
50
955
50
955
50
955
50
955
® ®
InDaX 185 = 1.392 ® InDaX 235 = 1.705
90°
120
L’area di copertura deve essere realizzata come riportato nel disegno a fianco.
Inizio della posa: dal bordo tegola superiore
955
InDaX 185 = 1.392 ® InDaX 235 = 1.705
65
Montaggio della prima fila di moduli
Le file di moduli vengono montate dall’alto verso il basso. I moduli di una fila possono essere montati iniziando da destra o da sinistra. Collegare il modulo al fascio di cavi – controllare il contatto fisso del connettore. Posizionare il modulo come previsto sul binario di drenaggio e nel telaio di copertura laterale. Attenzione: con il montaggio del modulo fare attenzione che il cavo non venga incastrato, schiacciato o tirato. Inserire il modulo sollevando il bordo inferiore nel sistema di fissaggio colmo. Posizionare il modulo sul binario inferiore del sistema di fissaggio colmo e fino alle viti di fissaggio del sistema di fissaggio colmo.
Il modulo è posizionato correttamente se il bordo inferiore del modulo poggia sul riferimento della tavola ausiliare - linea rimarcata della dimensione del modulo 1.705 o 1.392 mm.
122
Avvitare il modulo ai quattro fori di fissaggio. Per avvitare usare le viti fornite: 4 pezzi per modulo, vite cava 4,5 x 35 mm. Montare gli altri moduli della fila come il primo. Collegare elettricamente i moduli tra di loro. Attenzione: nell'effettuare il collegamento controllare il contatto del connettore. Attenzione: montando i moduli fare attenzione che il cavo non si incastri, schiacci o sia teso.
Compensazione del potenziale del modulo
Per la corretta compensazione del potenziale del modulo è necessario rispettare le norme specifiche in materia. Viti in acciaio inox M4 x 12. In alternativa possono essere utilizzati anche i connettori Faston. Avvitare il cavo equipotenziale nel foro previsto. I fori per il cavo equipotenziale si trovano su entrambe le estremità del telaio del modulo lato gronda sul fianco obliquo verso l’alto. Avvitare il cavo equipotenziale nel foro previsto.
Montare le altre file come la prima fila di moduli – i moduli vengono montati invece che nel sistema di fissaggio colmo nel cornicione di gronda del modulo della fila già montata. Fare attenzione al corretto posizionamento del modulo: linea marcata della dimensione del modulo 1.705 mm. Se necessario dopo il montaggio di una fila di moduli effettuare la compensazione potenziale del modulo come descritto. Montare l’ultima fila di moduli dopo il montaggio della lamiera di copertura lato gronda.
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Montaggio della lamiera di copertura lato gronda
La direzione di montaggio è da destra a sinistra a causa della sovrapposizione. Montare la lamiera di copertura lato gronda destra sotto la lamiera di copertura laterale destra e il binario di drenaggio.
La piega del bordo (10°) deve poggiare al bordo inferiore della lamiera di copertura laterale e del binario di drenaggio - riferimento per il bordo modulare inferiore sulla tavola ausiliare. Piegare la linguetta laterale della lamiera di copertura lato gronda intorno al bordo della lamiera di copertura laterale â&#x20AC;&#x201C; quindi non comprimere il bordo (protezione dalla pioggia).
Fissare la lamiera di copertura lato colmo sul bordo superiore con fermi e perni.
Prima di posizionare la successiva lamiera di copertura lato colmo togliere il film protettivo della corda di butile sulla tenuta laterale (striscia di butile inferiore) sul alto inferiore della lamiera di copertura. Per il fissaggio la base deve essere pulita, asciutta e senza polvere.
La successiva lamiera di protezione viene montata nella stessa posizione orizzontale della precedente. Collocare la lamiera di copertura laterale da montare sotto il binario di drenaggio finchĂŠ non si appoggia al bordo superiore - evitare il contatto tra la striscia di butile e la lamiera di copertura inferiore.
La lamiera di copertura lato gronda sinistra deve essere agganciata a quella destra.
124
Posare la lamiera di copertura nella posizione corretta e premere bene nella zona della striscia di butile (protezione dalla pioggia). Fissare la lamiera di copertura lato gronda e i binari di drenaggio con perni e fermi. Piegare sulla lamiera di copertura destra lato gronda la linguetta laterale intorno al bordo della lamiera di copertura laterale (non comprimere il bordo). Sulla lamiera lato gronda a destra e sinistra piegare verso lâ&#x20AC;&#x2122;alto i bordi esterni.
Dopo aver montato la lamiera lato gronda sagomare e incollare il grembiule flessibile sulle tegole del tetto. Per incollare il film protettivo piegare sul lato inferiore il grembiule flessibile e premerlo bene sui contorni delle tegole. Per lâ&#x20AC;&#x2122;incollaggio la base deve essere pulita, senza polvere e asciutta.
Copertura del perimetro del pannello con le tegole
Coprire con le tegole del tetto mancanti.
Posa della seconda fila inferiore di moduli
Prima di montare il modulo estrarre i film protettivi sulle quattro posizioni di avvitamento (su ogni lamiera di copertura).
Se è necessaria una compensazione potenziale passare il relativo cavo prima di montare il modulo sotto il binario sulla lamiera di copertura lato gronda- il fissaggio avviene come descritto in precedenza. I moduli dellâ&#x20AC;&#x2122;ultima fila vengono montati secondo lo stesso principio degli altri moduli. 125
Il bordo inferiore del modulo deve poggiare nella piega della lamiera lato gronda. Per il fissaggio utilizzare le viti in dotazione: 4 pezzi per modulo vite cava 4,5 x 35 mm vite del lattoniere.
Specifiche di posa con tegola profilata
Nel caso in cui la posa del pannello fotovoltaico integrato avvenga in una copertura con tegola profilata è necessario provvedere a rettificare le tegole in corrispondenza del profilo del telaio. L'onda della tegola dovrà infatti terminare nel profilo della conversa per evitare eventuali infiltrazioni.
100 mm max
Dopo il montaggio della conversa lato gronda si deve intervenire sulle tegole smussando la parte piĂš alta dell'onda, in modo da consentire un miglior deflusso dell'acqua piovana. Quindi si procede sagomando e incollando la fascia plisettatta sulla fila di tegole.
Installazione nell'area di gronda
Posizionare le tegole sul profilo laterale, dopo averle tagliate a misura, rispettando la corretta sovrapposizione.
Nel caso in cui l'installazione del campo fotovoltaico avvenga nell'area limitrofa alla linea di gronda, si raccomanda di posizionare il controlistello a 40 mm rispetto la parte superiore della gronda, in modo da garantire un sicuro fissaggio delle viti 6 x 120 mm.
40
10
126
m
m
mm
26
mm
Verifiche da effettuare al termine dell’installazione del Sistema Fotovoltaico InDaX® Lato colmo
Le lamiere di copertura (converse) sono state collegate con le lamiere del sistema di fissaggio colmo ?
1
2
La lamiera di copertura di destra è stata correttamente incastrata in quella di sinistra (M/F)?
Il cuneo di espanso è stato posizionato nel binario di drenaggio superiore dietro il sistema di fissaggio colmo?
Laterale
Il cuneo di espanso è stato piegato correttamente? Il cuneo di espanso deve essere piegato verso l’area del pannello e non verso le tegole in modo da impedire eventuali infiltrazioni d’acqua.
Le tegole sono state posizionate sopra le lamiere del sistema di fissaggio?
127
Nel caso in cui si utilizzino tegole piane si è prestata attenzione a procedere correttamente all’installazione? Il cuneo di espanso deve essere tagliato in modo da adattarlo all’altezza del profilo delle tegole.
Lato gronda
L’angolo della conversa plisettata è stato piegato? La parte flessibile della conversa deve essere piegata così come indicato nel disegno
Nel caso in cui si utilizzino tegole con onda alta si è intervenuti smussando la parte più alta dell’onda?
Sono state osservate le distanze richieste?
70
mm
La distanza tra la tavola ausiliare inferiore e il bordo superiore delle tegole deve essere di 70 mm.
128
4 2 5
3
2
1
a
A B C D
A D listelli presenti per appoggio tegola B listello aggiuntivo di rinforzo C listello aggiuntivo di rinforzo antivento
>30mm mm >30
mm
Fissaggio solare e paraneve
Posa tegola di supporto in ALU
230
4.21
Prima di procedere con il posizionamento della tegola per fissaggio in ALU è necessario rinforzare la base di appoggio. È possibile intervenire fissando un listello (B) in concomitanza della listellatura ordinaria.
Fissare i listelli A e B con viti lunghe in modo da poter arrivare alla trave. lnserire un listello antivento (C) ad una distanza di 230 mm dal listello A con le apposite viti . Il listello C deve essere della stessa dimensione del listello A, tranne nel caso in cui si utilizzi il Coppo di Francia dove il listello di rinforzo dovrà essere più alto di 15 mm. Fissare la tegola con le apposite viti , prestando attenzione alla distanza tra le tegole di supporto che non può essere superiore a 920 mm. Fissare infine la tegola sul listello antivento utilizzando l'apposita vite in inox con rondella e guarnizione. Posizionare i diversi supporti e fissare a scatto . Avvertenze • distanza massima interasse trave-trave = 1 mm • utilizzare viti in acciaio inossidabile. Per il fissaggio dell'impianto sugli elementi modulari utilizzare viti M8 lunghezza 13-19 mm.
FISSAGGIO PER GRIGLIA PARANEVE
Applicare il supporto e la griglia paraneve. Per posizionare più griglie è necessario applicare l’apposito giunto. 129
FISSAGGIO GANCIO PER TRONCO
Inserire il supporto per tronco e assicurarsi che il diametro del tronco corrisponda a 130 mm.
Nel caso in cui si desideri utilizzare il sistema paraneve con i tubi in acciaio è necessario posizionare la tegola di supporto senza fissarla alla struttura. Procedere applicando il supporto e fissando i tubi da 1â&#x20AC;?.
FISSAGGIO TUBI
Una volta posizionato il sistema fissare la tegola con le apposite viti e unire i tubi con le giunzioni (non fornite).
Fissaggio sistema solare termico e fotovoltaico Per il fissaggio dei sistemi solari termico e fotovoltaico mediante la tegola di supporto in ALU seguire le seguenti istruzioni. Aggiungere alla struttura un listello di supporto (B) e rinforzare il fissaggio dei listelli A e B. Posizionare il listello C a una distanza di 235 mm dal listello A (distanza a). Fissare la tegola di supporto in ALU sui listelli (A e C) utilizzando le apposite viti e guarnizioni. Applicare infine il supporto per le barre in acciaio in dotazione con il collettore solare scelto. La sezione dei listelli deve essere di 30 x 50 mm (minimo) oppure 40 x 60 mm.
130
4.22 Posa della gronda
4.22.1 Il Sistema Gronda Rame
Il fissaggio meccanico del sistema Gronda Rame su pareti, falde o altre strutture portanti dovrà essere eseguito tramite viti, rivetti oppure chiodi in rame. Come ogni altro tipo di metallo anche il rame non dovrà essere abbinato con altri metalli di un potenziale differente dal proprio. Evitare il contatto con viti in acciaio. Posa delle staffe Le staffe dovranno essere fissate con minimo 2 viti alla struttura del tetto (preferibilmente legno). Le distanze tra esse dovranno essere nei limiti riportati nella figura 1 (distanza massima 90 cm). Le staffe dovranno essere posate con una pendenza minima di 3 mm/m portando l’acqua verso gli scarichi per evitare il ristagno dell’acqua. Questo comporta una maggiore durata nel tempo del canale. È importante ricordare che l'angolo deve essere sempre sostenuto da una staffa per lato (fig. 1). Le staffe dovranno essere allineate e il canale verrà fissato ad esse piegando le apposite alette attorno a riccioli del canale (fig. 2). Inoltre dovranno essere posizionate in modo che il ricciolo posteriore del canale di gronda rimanga alzato di ca. 1 cm rispetto a quello anteriore (fig. 3).
d = 1000 mm x = 300 mm
10
pendenza min. 3mm/m
figura 1
figura 2
figura 3
figura 4
figura 5
figura 6
Giunto Posizionare le barre del canale lasciando tra le estremità una distanza di circa 7 mm. Agganciare il giunto al ricciolo piccolo interno, centrandolo tra le due barre (fig. 4). Agganciare quindi la parte mobile del giunto al ricciolo grande e fissarlo a scatto (fig. 5). Piegare la linguetta esterna per garantire la chiusura. Qualora si debba procedere al taglio del canale, è opportuno segnare sul lato esterno la linea di taglio con l’ausilio del giunto (fig. 6). Il canale di gronda può essere facilmente tagliato con un normale seghetto (levigare la linea di taglio). Nel caso in cui si debba procedere al taglio del canale è opportuno accorciarlo dalla parte del giunto piuttosto che dalla parte della testata. In questo modo la testata viene montata sul lato originale della gronda, mentre il giunto copre eventuali imperfezioni dovute al taglio manuale.
Bocchello Segnare il perimetro del lato esterno del canale di gronda, utilizzando il bocchello (fig. 7). Realizzare il foro con la cesoia. Per ottimizzare il deflusso dell’acqua piovana attraverso il foro del bocchello, piegare il bordo del foro verso il basso, creando così un rompigoccia. Il bocchello va posizionato in corrispondenza del foro praticato sul canale facendo scorrere il bordo esterno all’interno del ricciolo grande (fig. 8). Il bocchello va quindi bloccato al canale nella parte posteriore, piegando le apposite alette attorno al ricciolo piccolo (fig. 9). 131
figura 7
figura 8
figura 9
Testata Posizionare la testata in corrispondenza dell’estremità del canale, centrandola sul ricciolo grande (fig. 10). Battere con il palmo della mano e fissare definitivamente con leggeri colpi di martello.
Pluviali Fabbisogno pluviali per superficie tetto:
figura 10
SUPERFICIE TETTO MAX. DA EVACUARE
DIAMETRO PLUVIALE
52 m2
Ø 80 mm
m2
Ø 100 mm
94
I pluviali (ø 80 - ø 100 mm) dovranno essere raccordati con bocchello e fermatubi della stessa dimensione. Le giunzioni dei tubi di scarico con una pendenza <10° dovranno essere impermeabilizzate per evitare le fuoriuscite d’acqua. I tubi vengono giunti con un bicchiere oppure dovranno essere allargati di circa 3 mm e i tubi si devono incassare di min. 5 cm. I pluviali verranno fissati con gli appositi collari fermatubi, la distanza fra di loro non deve superare i 3 m. Scossalina La scossalina verrà fissata sulla struttura che potrà essere un listello in legno oppure cemento, secondo il tipo di tetto (isolato, listellatura doppia, struttura in cemento ecc.). La scossalina deve portare l’acqua piovana in gronda (fig. 13) e deve essere più alta dello spigolo laterale tegola (fig. 14).
max 5 cm
figura 13
4.22.2 Il Sistema Gronda Zinco Titanio
132
figura 14
La modalità di posa della Gronda Zinco Titanio è la medesima di quella in rame (vedere il capitolo 4.22.1). Il fissaggio meccanico dovrà essere effettuato tramite viti, rivetti oppure chiodo, fornito in alluminio, acciaio zincato oppure acciaio inossidabile. Altri materiali potrebbero causare problemi di corrosione. Il materiale rimane lavorabile fino ad una temperatura d’ambiente non inferiore a +10°C. Come ogni altro tipo di metallo anche lo Zinco Titanio dovrà essere abbinato con altri metalli di un potenziale uguale/simile al proprio. Evitare il contatto con viti in rame. Si consiglia la posa della staffa con listello in legno.