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Ambrosio, pagVoci di donne di Salvatore D
by Domenico
VOCI DI DONNE: DUE NOVITÀ LETTERARIE
di Salvatore D’Ambrosio
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N questa caldissima e semi-claustrale estate, sono stato accompagnato da due interessanti omaggi letterari.I
Due volumetti, uno di poesie della Affinito e l’altro un saggio critico, di Marina Caracciolo, sulla poetica di Imperia Tognacci.
Isabella Affinito con le sue cento pagine, edite dal Convivio, affronta in versi, come ormai suo stile, un percorso estetico e ispirativo.
L’autrice questa volta immagina di scrivere delle lettere a personaggi della cultura mondiale, nelle quali lettere evidenzia di ciascuno di loro la genialità, la sofferenza, il carisma.
In prevalenza sceglie personalità della storia dell’arte, che è il mondo più vicino alla storia della sua cultura, ma nella sua curiosità di leggere il mondo e se stessa, si incontra per lettera con la metafisica e ben altro.
Scrive al corpo umano, per esempio, che per quanto bello e frutto di un sapiente dito che lo sollevò da insignificante argilla, alla fine si disintegrerà come la carta sulla quale sta scrivendo la lettera.
Non lascia niente la Affinito: scrive ai pianeti che nel loro inabitato silenzio esaltano la voce del Grande Inivisibile, che rimane però inascoltata in questo mondo bieco.
Scrive anche a se stessa non per egocentrismo, ma per proclamare che la sua solitudine è solamente apparente. Vive infatti costantemente in compagnia dei colori, della natura, della poesia che non le concedono un attimo di restare da sola.
Lettere in versi nelle quali c’è una grande immedesimazione con la conseguente sofferenza anche per azioni non vissute in prima persona. Così in LETTERA DAL FRONTE: Sai madre,/ la guerra è una parola/corta ma lunga è sempre/stata la sua durata la fronte,/dove il fumo delle macerie/ e degli spari non ti fa vedere/gli occhi di chi muore.
Cosa c’è da aggiungere dopo questi ultimi due versi. Ha uno sguardo profondo e lungo, la Affinito, proteso verso l’animo umano che soffre. E si fa sofferenza anche il suo esistere.
Bella e positiva raccolta piena di versi ricercati ma semplici. Versi che dicono al cuore di fare ciò a cui è chiamato: gioire sempre, ma se è il caso anche di soffrire insieme a chi soffre, perché ciò fa molto bene a quell’argilla che è dotata anche di un’anima.
Dalla Tognacci ricevo, invece, un saggio sulla sua poetica curato da Marina Caracciolo.