ISABELLA FERRARI FORMA - LUCE

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Sabina Belli Bulgari Brand and Communication Managing Director

Quante volte, in una vita, si può veramente parlare di “affinità elettive” con una persona? Ho avuto la gioia di scoprire “affinità elettive” con Isabella Ferrari, che si arricchiscono e si moltiplicano a ogni chiacchierata, a ogni scambio con lei. Con Isabella, tutto comincia con un tuffo nel suo sguardo: profondo, intenso, grave, che interpella e scuote. Uno sguardo pieno di domande. Fu proprio questo sguardo a sorprendermi quando ci incontrammo alla serata di sostegno per Save the Children che Bulgari organizzò a Roma nel 2012. Isabella guardò le immagini di Save the Children e volle sapere tutto: dei bambini, delle donne, delle madri, dei progetti educativi, della povertà e della precarietà della vita nei campi profughi, del percorso dei rifugiati afghani minorenni... Reagì come solo una mamma può fare, una donna, con uno sguardo pieno di tristezza ma anche di coraggio ed energia. Mi disse che avrebbe voluto contribuire, aiutare, dare una mano per far sapere al grande pubblico quanto sia necessario fermarsi, riflettere e dare, sostenere coloro che ne hanno bisogno tramite un progetto concreto ed efficace come quello di Save the Children. Isabella, per Bulgari e per Save the Children, non é una semplice Ambasciatrice. Isabella incarna “La Grande Bellezza” – e non solo perché ha recitato nel film di Sorrentino vincitore di un Oscar nel 2014 – ma anche perché lei possiede l’unica vera grande bellezza, quella della generosità d'animo, della compassione, dell’empatia, della volontà di far cambiare le cose grazie alla sua formidabile visibilità e al suo sincero impegno. In tutte le foto di Isabella scattate da Max Cardelli si é commossi dalla sua verità e dalla sua volontà di mostrarsi senza compromessi. E dal suo sguardo che, ogni volta, dice quello che pensa il suo cuore. Grazie Isabella.


Giovanna D’Arco Piccolo infinito francese, da riversare nel sangue divino, bambino che cresce nella vittoria, quella che Dio ti ha indicato, nella visione, la tua visione, tutto questo sterminato crescere di tempo, e gli scudi, li hai conosciuti, e gli anni, che ti hanno presi, li hanno taciuti, spezzati, i tuoi anni, piccola bambina cattolica, le braccia conserte, la comunione, l’estrema unzione e il mare ad attenderti e il cielo per intero, così severo, così nero… Giochi ancora, nel cielo, con i colori bagnati di lacrime della tavolozza di silenzio dove hai affogato i tuoi anni, lo hanno capito, piccola bambina francese, quello che hai fatto per più divina gloria?



Antigone

“Ma io sono fatta per l’amore” dicevi mentre la legge decretava che tutto il mondo deve obbedire ciecamente alle leggi e l’amore non è abbastanza maturo non è così importante nell’ordine delle cose della città non è rilevante “ma io sono fatta per l’amore” era tutto ciò che esprimevi ciò che il tuo corpo diceva nella tua mente vibrava e irradiava attraverso i secoli tutto e non soltanto. E la città svaniva.


Ogni donna

Ogni donna custodisce il tempo che rimane per fare un’altra volta il mondo.

Ogni donna è una stella, riempie lo spazio delle parole di luce, le mette nel futuro. Ogni donna ha il sapore universale del mare, lo rende reale.


Mata Hari

L’ultima notte in carcere ad aspettare il resoconto degli anni vissuti per intero. Hai visto il teatro delle marionette incendiate nelle camere da letto o sul palco. Il che, hai imparato, fa lo stesso. Le scenette minime della vita interpretata a stento dagli altri le hai moltiplicate e confuse, cosÏ che fosse tutta vita l’illusione, anche quella che ti ha condannata. Era teatro, soltanto teatro.


Rabi’a

Attraversavi il deserto di luce di ogni assenza imbandito su questa terra, leggera come ogni istante presente non avevi domani ma sempre.



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