Sannioinvinoveritas

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Aspettando La festa del Vino


Si ringrazia per diverse foto i Fotografi Bucciano e Mortaruolo, per i contenuti le Proloco dei comuni coinvolti e le Amministrazioni Comunali di Castelvenere, Paupisi, Ponte, Solopaca, Torrecuso e Vitulano.


In Vino Veritas In Vino Veritas è la cornice dei grandi eventi enoturistici e culturali del Sannio. La manifestazione costituisce la messa a sistema di eventi già da anni gestiti singolarmente nei territori di Torrecuso, Solopaca, Paupisi, Castelvenere, Vitulano e Ponte e che ora, insieme, vogliono essere sempre più capaci di attrarre turisti e visitatori al di fuori del territorio sannita. Vinestate a Torrecuso, la Festa dell'Uva di Solopaca, il Festival dei Sapori di Paupisi, BorgoJazz-Aspettando la Festa del Vino di Castelvenere, il Vitulano Folk Festival e l' Estate Pontese, hanno da quest'anno una marcia in più: realizzare un'offerta integrata per migliorare il marketing territoriale e la valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze, partendo proprio dal grande filo conduttore che unisce queste comunità sannite: le produzioni vitivinicole unite ad una rinnovata fruizione dei propri beni culturali.In Vino veritas integra e arricchisce i programmi degli eventi di turismo enogastronomico e culturale con showcooking, convegni, attività di spettacolo ed artistiche, itinerari “narra di luoghi”, spazi dedicati a più piccoli, che consentiranno di incrementare l'offerta al visitatore nelle terre del Sannio Dop, dell'Aglianico, del Taburno Docg e della Falanghina del Sannio Dop. Il progetto è finanziato dalla Regione Campania e realizzato con il cofinanziamento dell'Unione Europea POR Campania FESR 2007-2013 asse 1 Ob Op 1.12 “ La Scoperta della Campania”. Il comune capofila è Torrecuso. Il Direttore artistico è Enzo Neri.

In Vino Veritas inizia a Vitulano, l'1-2-3 Agosto con il Vitulano Folk Festival. Per proseguire con l'Estate Pontese l'8-9-10 Agosto. Nel weekend di ferragosto, 15-16-17 l'appuntamento è a Castelvenere, per la prima edizione di Borgo Jazz - Aspettando la Festa del Vino, evento che anticiperà la tradizionale festa del vino. Il 29-30-31 Agosto sarà la volta del Festival dei sapori di Paupisi, con la sagra del Cecatiello. A settembre, il 5-6-4 la quarantesima edizione di Vinestate, a Torrecuso. In Vino Veritas chiuderà incrementando la già ricca e tradizionale offerta della Festa dell'Uva di Solopaca, il 12,13,14 settembre. Oltre ai programmi degli eventi, nelle pagine che seguono, il lettore potrà trovare anche ricche descrizioni sui borghi di In Vino Veritas. ed alcune idee per meglio vivere le proprie esperienze di visita.

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I Programmi degli eventi X edizione Vitulano Folk Festival Piazza SS. Trinità / Vitulano 1, 2 e 3 agosto Venerdì 1 agosto ore 21.00 > Concerto: I sei ottavi Dj set prima e dopo il concerto Sabato 2 agosto ore 21.00 > Concerto: Crifiu Dj set prima e dopo il concerto Domenica 3 agosto ore 18.00 > Convegno: Salone Santissima Trinità Le diverse anime del vino Sannita incontro con Giampaolo Gravina (vice curatore Guida dei Vini de “L'Espresso”) ore 21.00 > Concerto: Aprés la classe Dj set prima e dopo il concerto www.vitulanofolkfestival.it Il Vitulano Folk Festival è organizzato e curato dal giovane gruppo dell'Associazione Turistica Pro Loco Camposauro di Vitulano.

3 foto G. Bucciano


Estate Pontese Piazza Fontana Longa / Ponte 8, 9 e 10 agosto VenerdĂŹ 8 agosto ore 20.00 > serata danzante con il gruppo Liscio e non solo con Davide e Daniela Sabato 9 agosto ore 18.00 > Convegno: Abbazia S. Anastasia Dagli eventi alla commercializzazione: la promozione come sistema con Lucio Erro (enogea) ore 20.00 > La notte della Pizzica con il Gruppo Salentino Agapo Domenica 10 agosto ore 20.00 > Artisti Pontesi

www.proloco-ponte.it

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Borgo Jazz - Aspettando la Festa del Vino Centro storico / Castelvenere 15, 16 e 17 agosto VenerdÏ 15 agosto ore 21.00 > Concerto: Carolina Bubbico Trio Sabato 16 agosto ore 10.00 > Convegno: Sala Consiliare del Comune Il ritorno della tavola: dal vino DA mangiare al vino PER mangiare con Paolo de Cristofaro (Il Gambero Rosso) ore 21.00 > Concerto: Banda del Bukò e la Ziganamama Brass Orkestar Domenica 17 agosto ore 21.00 > Concerto: Daniele Sepe con Daniele Sepe Quartet Durante tutte le serate, a partire dalle 20:00, sono previsti concerti gratuiti, stand per la degustazioni delle eccellenze locali, ludobimbi, visite guidate e mostre fotografiche. Borgo Jazz Aspettando la Festa del Vino è organizzato dall'amministrazione comunale di Castelvenere.

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Festival dei Sapori - Sagra del Cecatiello Paupisi 29, 30 e 31 agosto Venerdì 29 agosto Ore 19.30 > Ludobimbi: Spazio ludico dedicato ai bambini Ore 20.00 > Narrar dei Luoghi: Escursioni nei luoghi d'arte - incontro enogastronomico tra cultura e radici storiche Mostra dell'artigianato locale Ore 20.30 > Piazza delle Eccellenze: apertura stand gastronomici Ore 22.00 > Animazione e Spettacolo live: Tributo Cover Ligabue Tra Palco e Realtà ore 20.00 > serata danzante con il gruppo Liscio e non solo con Davide e Daniela Sabato 30 agosto Ore 18.00 > Centro storico: presentazione del libro Il vino di Baldoria di C.B. Malandrino Ore 19.00 > Incontro Vino in Arte – Il vino come espressione del tempo: dall'antichità ad oggi Ore 19.30 > Ludobimbi: Spazio ludico dedicato ai bambini Ore 20.00 > Narrar dei Luoghi: Escursioni nei luoghi d'arte incontro enogastronomico tra cultura e radici storiche Mostra dell’artigianato locale Ore 20.30 > Piazza delle Eccellenze: Apertura stand gastronomici Ore 22.00 > Animazione e Spettacolo live: Vox Antiqua Domenica 31 agosto Ore 10.30 > Narrar dei Luoghi: Macchine d'Epoca in giro per le contrade faranno da cornice alla degustazione enogastronomica presso le Aziende produttrici Ore 18.00 > Incontro/Seminario In Vino Veritas, modera Rino Genovese Vino&Cibo: percorsi tra generazioni e linguaggi interverranno: autorità politiche, rappresentanti di associazioni, diet. dr.ssa Pina Pedà;

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Peppe Orefice Presidente Regionale Slow Food Campania; Peppe Iannicelli Sorrisi d’Estate Canale 21. Ore 19.30 > Cooking Show: Intrattenimento gastronomico con la partecipazione dell' osteria A' Taccolella Ore 20.00 > Ludobimbi: Spazio ludico dedicato ai bambini Ore 20.30 > Piazza delle Eccellenze: Apertura stand gastronomici www.prolocopaupisi.blogspot.it

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XL edizione di Vinestate Centro Storico / Torrecuso 5, 6 e 7 settembre

Venerdì 5 settembre 2014 Ore 09,30 > Palazzo Caracciolo-Cito FOCUS: Aglianico del Taburno: Il futuro della Docg Degustazioni dell'Aglianico del Taburno Rosato, Rosso e Riserva. In collaborazione con l'AIS di Benevento Ore 11,00 > Appunti di Degustazione con Critici, Giornalisti ed Addetti ai Lavori Ore 13,00 > Tre Chef per l'Aglianico del Taburno A cura di: Dino Masella, Raffaele D'Addio e Angelo D'Amico Ore 17,00 > Palazzo Caracciolo-Cito CONVEGNO: Aglianico del Taburno: Conoscenze e Prospettive Modera: Luciano Pignataro Giornalista de ‘‘Il Mattino’’ Interventi: Suoli per vini di pregio. Stato delle conoscenze e prospettive per l'Aglianico del Taburno Dott. Antonio P. Leone Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo Il ruolo di alcuni componenti dell'uva Aglianico del Taburno sulla qualità del vino Prof. Luigi Moio e dott.ssa Angelita Gambuti Sezione di Scienze della Vigna e del Vino Dipartimento di Agraria Università degli Studi di Napoli Federico II Tavola Rotonda – Momento di Riflessione a cura dell' AssoEnologi Campania

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Ore 18,30 > Aglianico del Taburno - Premio LIBERO IANNELLA "I Migliori Vini di un Territorio Eletto» organizzato in Collaborazione con AssoEnologi Campania Ore 20,00 > Palazzo Caracciolo-Cito Degustazione guidata a cura di Slow Wine dell' Aglianico del Taburno Docg Rosato (info e prenotazioni al 333.3597389) Ore 21,00 > Piazza A. Fusco LUCA AQUINO in concerto ‘‘aQustico’’ Ore 24,00 > Chiusura manifestazione Sabato 6 settembre 2014 Ore 17,00 > WORKSHOP - Centro Servizi Vitivinicolo “Filiera corta, opportunità per le imprese agricole del territorio” Ore 18,00 > Piazza San Giovanni Paolo II 1° PALIO DELLA BOTTE in collaborazione con la Federazione Italiana Tiro con l'Arco di Benevento Ore 19,00 > Apertura stand eno-gastronomici piazza delle eccellenze Percorso Enogastronomico per le piazze ed i vicoli del centro storico. Ore 20,00 > Palazzo Caracciolo-Cito Degustazione guidata a cura dell' AIS Benevento dell'Aglianico del Taburno Rosso e Riserva (info e prenotazioni al 333.3597389) Ore 21,30 > Piazza A.Fusco INVITO ALL'OPERA Grande Orchestra Sinfonica Russa della Repubblica di Udmurtia, Coro Nazionale Rumeno e partecipazione di Cantanti Sud-Coreani. Dirige il Maestro Leonardo Quadrini Ore 01,00 > Chiusura stand Domenica 7 settembre 2014 Ore 10,00 > Apertura stand espositori – piazza delle eccellenze Percorso Enogastronomico per le piazze ed i vicoli del centro storico. 9


Ore 10,30 > CONVEGNO: dal locale al globale. La DOCG Aglianico del Taburno nel mondo. STS: Terre del Taburno prospettive per la valorizzazione. Modera : Daniele Cernilli Giornalista. Saluti: Dottor Erasmo Cutillo Sindaco di Torrecuso Interverranno: On. Daniela Nugnes Assessore agricoltura e foreste Regione Campania On. Roberto Speranza Capogruppo del PD alla Camera dei Deputati Andrea Cozzolino Europarlamentare Paolo De Castro Europarlamentare On. U. Del Basso de Caro Sottosegretario Ministero Infrastrutture e Trasporti On. Maurizio Martina Ministro delle Politiche agricole e Forestali Partecipano: Dott. Gennaro Masiello Vice presidente nazionale Coldiretti Dott. Raffaele Amore Presidente Provinciale CIA Benevento Avv. Franco Pepe Presidente Confagricoltura Benevento Dott. Antonio Campese Presidente Camera di Commercio Benevento Dott. Mario Grasso Presidente Gal Taburno Dott. Libero Rillo Presidente Sannio Consorzio Tutela Vini Dott.ssa Patrizia Iannella Presidente Associazione Aglianico del Taburno Ore 20,00 > Palazzo Caracciolo-Cito. Degustazione guidata a cura di Slow Wine dell' Aglianico del Taburno Docg Rosato (info e prenotazioni al 333.3597389) 10


Ore 21,00 > Piazza A.Fusco | LUCA AQUINO in concerto ‘‘aQustico’’ Ore 24,00 > Chiusura manifestazione

Per Le Tre serate: Ore 19,30 > Piazza San Giovanni Paolo II Apertura LUDOBIMBI Laboratori, Attività ed intrattenimento per bambini ‘‘Ecologici’’ Ore 20,00 > Vino in arte "Narrar dei luoghi escursione nei luoghi d'arte. Percorsi guidati all'interno del Centro Storico alla scoperta dei luoghi più suggestivi del paese patria dell'Aglianico. Incontro tra cultura e musica nei vicoli del centro storico in collaborazione con la Banda Musicale Città di Torrecuso Ore 19,00 > Apertura stand eno-gastronomici piazza delle eccellenze Percorso Enogastronomico per le piazze ed i vicoli del centro storico. Ore 20,00 > Palazzo Caracciolo-Cito Degustazione guidata a cura della Fisar Benevento della Taburno - Falanghina del Sannio 2013 (info e prenotazioni al 333.3597389) Ore 21,00 > Piazza A. Fusco Esibizione Accademia di Danza di Foglianise PAS JOLIS Ore 22,00 > Piazza A. Fusco Spettacolo della Banda Musicale Città di Torrecuso Ore 24,30 > Chiusura stand

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In Vino Veritas nella XXXVII Festa dell’Uva di Solopaca Centro Storico / Solopaca 12, 13 e 14 settembre Venerdi 12 settembre Ore 19.30/22.00 > Giardini del Palazzo Cutillo Ludobimbi: Giochi e animazione

Ore 19.30 > Giardini del Palazzo Cutillo Inaugurazione Saperi DiVini - Percorsi del Gusto Ore 19.30 > Apertura Taverne del Gusto Ore 21.00 > Piazza Perlingieri Spettacolo musicale: Sha’ dong Sabato 13 settembre Ore 10.30 > Piazza Municipio Accoglienza e gemellaggio con la Città di Arilje (Serbia) Ore 18.00 > Trofeo del Duca Gara podistica per le strade del paese Ore 19.00/22.00 > Giardini del Palazzo Cutillo Ludobimbi: Giochi e animazione Ore 19.30 > Giardini del Palazzo Cutillo Apertura Sapori DiVini - Percorsi del Gusto Ore 19:30 > Apertura Taverne del Gusto Ore 20.00 > Sfilata trattori d'epoca per le strade del paese e raccolta doni per l'Asta dell'Addolorata Ore 22.00 > Piazza Perlingieri Spettacolo musicale: AriaCorte Compagnia Popolare Ore 00.15 > DJ Set Night con Checco D e Joe Tekila Domenica 14 settembre Ore 09.30 > Partenza Sfilata del Corteo e dei Carri Allegorici Descrizione dei Carri Allegorici in Piazza Perlingieri, Palazzo Ducale, Piazzetta A. Fasani Ore 10.30 > Giardini del Palazzo Cutillo Apertura Sapori DiVini - Percorsi del Gusto 12


Ore 12.00 > Apertura Taverne del Gusto Ore 15.00/17.30 > Visite guidate a cura della Pro Loco MEG: Chiesa San Martino Vescovo; Chiesa SS. Corpo di Cristo; Chiesa San Mauro Martire; Concerto di musica classica nelle chiese Ore 16.00 > Spettacoli Sbandieratori San Gemini e Falconieri nelle piazze principali del paese Ore 18.00/21.30 > Spettacolo itinerante di Michele Uomo Orchestra Ore 17.00/21.00 > Visite guidate alle Cantine di Solopaca a cura della Pro LocoCantina di Solopaca - Santimartini Masseria Vigne Vecchie Ore 19.00 > Palazzo Ducale Asta dell'Addolorata con prodotti agroalimentari offerti dalla comunitĂ solopachese Ore 21.00 > Piazza Perlingieri Spettacolo Musicale Il Pozzo di San Patrizio conduce la giornalista Giusy Iachetta Ore 00.00 > Chiusura Sapori DiVini - Percorsi del Gusto tutta la giornata (14:00/24:00) > Giardini del Palazzo Cutillo Ludo-Bimbi: Giochi e animazione > C.so Cusani e P.zza Vittoria Sosta Carri Allegorici

www.prolocosolopaca.it

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I Borghi di IN VINO VERITAS


VITULANO 1. Camminare fino al Santuario della Madonna delle Grotte. 2. Organizzare un pic-nic nelle radure di Camposauro. 3. Pranzare in una casa dei vitulanesi dopo la processione di San Menna.

VITULANO

TOP THREE... LE TRE cose che non potete assolutamente perdere se siete a:

Il Comune di Vitulano è immerso nella natura ai piedi del Monte Camposauro e del Monte Pentime, i quali insieme al Monte Taburno costituiscono il Parco Regionale del Taburno-Camposauro. Il massiccio, costituitosi nell'era mesozoica, è costituito da due blocchi calcarei separati dalla depressione tettonica di Piana di Prata. La flora è composta principalmente da frassino, carpino, acero intorno ai 600700 metri; il leccio si trova accantonato sulle balze calcaree ad altitudini diverse anche sino a 1000 – 1100 metri. Al di sopra dei 900 metri è il faggio che domina incontrastato, costituendo, nella foresta demaniale del Taburno, dei lembi pregiati con alberi dai tronchi dritti e maestosi. Qui si trovano pure degli abeti bianchi. Le faggete del Camposauro, di proprietà comunale, mostrano le tracce di tagli intensi ed indiscriminati operati in buona parte nel corso dell'ultimo conflitto e sopportano le conseguenze del pascolo eccessivo nel bosco. Sono tuttavia presenti una colonia di corvo imperiale, diverse specie di uccelli rapaci (boschi di alta quota, rupi), i picchi (alberi vecchi), piccoli passeriformi e piccoli mammiferi. Sui monti Pentime e Camposauro l'uomo primitivo stabilì la sua prima dimora. Poco sopra la contrada Rosi, ai piedi del Pentime, è la grotta detta “Grotta dei Briganti”. Questa capanna è il luogo di un insediamento preistorico risalente al periodo del neolitico (4000 – 2000 anni a.C.). Nella grotta e nell'ambiente circostante sono state trovate lame silicee, punti di frecce, raschiatoi ed un corredo di ceramiche di tipo Serra d'Alto (2900 a.C.). Grotte più piccole dello stesso territorio sono quelle denominate A rotticella e Pascale, le due grotte di Natale e la grotta dei Bariliui monti di Vitulano si stanziarono i Sanniti Caudini che occupavano la valle chiusa tra i monti di Vitulano al Nord e quelli di Suessola a Sud. A Vitulano ci sono 236 aziende vitivinicole. www.prolococamposauro.it | www.comunevitulano.it 15


PONTE

TOP THREE... LE TRE cose che non potete assolutamente perdere se siete a:

PONTE 1. Visitare una delle cantine della zona produttrici di ottimi bianchi e rossi DOC e DOCG. 2. Una visita all' Abbazia Santa Anastasia di epoca longobarda risalente all'VIII secolo d.C. situata lungo l'antica via latina. 3. Passeggiare nelle stradine del borgo medioevale e visitare la chiesa del SS Rosario inaugurata il 3 settembre 1596; un'autentica vestigia di arte neoclassica ereditaria del titolo della badia con la nicchia dell'altare maggiore che ospita uno stupendo crocifisso ligneo recante il simbolismo mariano con le 12 stelle a corona.

“L'etimologia del toponimo rivela l'origine romana e la sua funzione di luogo di transito. Sua forza e sua debolezza è, infatti, quella di essere un punto di passaggio, un tramite per un altrove. Il sito, con le sue alture e la pianura nei pressi della confluenza tra il fiume Calore ed il torrente Alenta, è adatto ad un insediamento e fu abitato per certo dai Sanniti, come testimonia il ritrovamento di una tomba del VII- VI secolo a.C., i cui reperti si conservano nel Museo del Sannio di Benevento. I romani si insediarono nei pressi della confluenza e a sottolineare il valore strategico del sito, posto lungo la via Latina, vi costruirono un ponte in pietra, oggi irrimediabilmente perduto. A risollevare le popolazioni nei tempi della decadenza, ci fu l'instancabile opera dei benedettini. La costruzione di un primo monastero, dedicato a San Benedetto, e di un complesso dedicato a Santa Anastasia inaugurarono un fiorire di chiese, che sempre abbondarono pur a fronte di una scarsa popolazione, favorendo il recupero del territorio paludoso e malsano. La presenza dei frati garantì uncentro di aggregazione per la popolazione, offrendo riparo e lavoro vicino al ponte romano. All'abbazia si deve anche la prima menzione di Ponte nei documenti ufficiale come “Ponte Sanctae Anastasiae”. Ponte, però, proprio a causa della sua posizione, attirò anche l'avidità di predoni e signorotti che costrinsero la popolazione, intorno all'anno mille, a cercare riparo sotto le mura del castello, costruito sull'altura che sovrasta la confluenza. Lo stesso castello divenne così oggetto di 16


“transito”, passando tra le mani dei diversi Sanframondo, Frangipane, Carafa, Caracciolo… fino ai Sarriano, ultimi duca di Casalduni e di Ponte. Questa vocazione al “passaggio” non venne meno nemmeno all'indomani dell'Unità d'Italia: dalla provincia di Terra di Lavoro passò a quella di Benevento e da frazione di Casalduni, con cui condivise a lungo le sorti, divenne frazione di Paupisi, fino a quando, cresciuta enormemente la popolazione, il 22 giugno 1913 ottenne l'autonomia comunale. A Ponte ci sono 207 aziende vitivinicole ed è rinomata anche per il suo olio, varietà Leccina e Ortice. Contributo di Proloco Ponte info escursioni e visite www.proloco-ponte.it

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CASTELVENERE

TOP THREE... LE TRE cose che non potete assolutamente perdere se siete a:

CASTELVENERE 1. Passeggiare tra i vigneti facendosi raccontare la storia dell'origine della Barbera del Sannio dai produttori del posto. 2. Visitare le antiche cantine tufacee del Borgo. 3. Assistere ad un concerto Jazz nel caratteristico Teatro all'aperto del centro storico.

Il nome originario del comune era Véneri forse perchè nella zona vi era un tempio dedicato alla dea Venere. Nel XIV secolo era citata con il nome di Castrum Veneris. Dal 1151 al 1460 fu feudo della famiglia Sanframondo, di origine normanna. Successivamente fu possedimento dei Monsorio. Nel 1532 contava trentasei famiglie che divennero settanta alla fine del Cinquecento. Nel 1638, dopo una attenta valutazione del feudo, fu acquistato dal dott. Lelio Carfora, governatore di Cerreto Sannita, per conto della famiglia Carafa. Castelvenere si erige su tufi riconducibili alle cicliche attività vulcaniche del Roccamonfina, dei Campi Flegrei e del Somma Vesuvio. Il territorio comunale si estende per 15 Kmq (di cui 11 ricoperti di vigneti) a Nord-Ovest del capoluogo di provincia su un suolo pianeggiante e disuguale, intercalato da panoramici poggi ed ombrose valli, tra secolari e moderni vigneti ed ulivi che fanno da corona al centro storico. Il centro abitato è posto a 119 metri sul livello del mare ed è costituito da un caratteristico borgo medievale con le sue torri e la centrale Piazza Mercato e il Pozzo dove è ancorapossibile vedere le tracce, i solchi delle corde che tiravano su l'acqua. Vera e propria attrazione turistica del paese sono le cantine tufacee: a città ipogea che si sviluppa sotto la parte vecchia con i suoi cunicoli scavati nel tufo e che testimonia la vocazione vitivinicola del paese già a partire dal '600 con oltre 35 cantine scavate nel tufo, per un paese che all'epoca contava solo circa 300 anime. Numerose le Chiese tra cui quella dedicata a San Barbato, il santo nato a Castelvenere e vescovo di Benevento, che pose fine ai riti sabbatici lungo il fiume Sabato tagliando il noce sotto cui si riunivano 18


le janare, e che convertÏ i Longobardi al Cristianesimo. Castelvenere ha 539 aziende vitivinicole sul proprio territorio ed è il comune piÚ vitato d'Italia. www.prolococastelvenere.org www.comune.castelvenere.bn.it

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PAUPISI

TOP THREE... LE TRE cose che non potete assolutamente perdere se siete a:

PAUPISI 1. Degustare un bicchiere di Falanghina DOC prodotta nel paese mangiando pane e olio dei numerosi produttori presenti sul territorio. 2. Vedere le massaie del paese durante la preparazione dei cavatelli (cecatielli), la pasta fatta a mano che viene celebrata con una sagra a fine agosto. 3. Mangiare una “Padellaccia” (piatto preparato con le parti meno nobili del maiale) durante la festa del patrono S. Antonio.

Situato alle falde della catena del Taburno Camposauro fra oliveti e vigneti, dista da Benevento circa 18 km, con un’altitudine che varia fra 59 m s.l.m. e 1176 m s.l.m. Le origini di Paupisi sono da ritenersi molto umili, ceppi di povera gente che si recava in queste terre per lavoro e che vi si stabiliva innamorata delle immensa bellezze della natura selvaggia, per la dovizia dei grassi pascoli, e l’abbondanza di legnami di alto fusto. Paupisi non ha torri elevate al cielo, non ruderi di castelli, né manieri ducali e neanche principi o marchesi che ne possano suggellare lo stemma: priva di sangue blu, le sue origini si irradiano su di un popolo servile, laborioso e tale si è mantenuto per secoli- Terra pregiata anche per l’olivicoltura, a Paupisi vi sono molti vigneti e il territorio collinare favorisce, con un particolare microclima, la produzione uve di Aglianico e Falanghina di grande qualità oltre che di pregiati oli (Ortice, Racioppella). L'etimologia del nome "Paupisi" non è molto chiara. alcune personalità nella storia del paese, si sono abilmente cimentati in questa non semplice ricerca con risultati interessanti e dissimili al contempo; una ricerca alternativa ha portato alle seguenti considerazioni: sembra appurato che in contrada San Pietro La Difesa si trovassero anticamente tombe romane, la cui ubicazione odierna (ammesso che ancora esistano) resta sconosciuta. In alternativa il nome è derivabile dall'unione di Pagus (paese in latino) e pisus (aggettivo che starebbe a significare "appeso", data la natura del territorio collinare, ai piedi della montagna di S.Mennato). Tuttavia non c'è traccia nella grammatica 20


latina dell'aggettivo pisus , quindi anche tali approcci, sono frutto di teorie e congetture. Il paese fu Dominio feudale prima alla Badia di S. Vincenzo al Volturno, poi a quello di S. Lupolo di Benevento, poi passò alla Contea di Telese, ai Baroni di Fenucchio, ai Frangipane, ai Sanframondi ed infine ai Sarriani. Fino al secolo scorso costituiva comune insieme a Ponte. I "Cecatielli" (pasta lavorata rigorosamente a mano con farina di grano, quindi un piatto povero) viene preparato estemporaneamente alla cottura e la lavorazione manuale dona alla pasta una caratteristica fragranza. Per tradizione viene accompagnato da un sugo a base di carne. La Padellaccia è il tipico piatto che ripropone l'antica usanza della macellazione del maialetto da tutti allevato nelle masserie e persino nelle case di paese. Essendo quel maiale, a quei tempi, l'unico tipo di carne che ci si poteva permettere, i pezzi migliori venivano destinati alla conservazione. Nella giornata della macellazione era tradizione cucinare la Padellacchia prendendo parti non esattamente nobili, friggerle in olio di oliva, insaporirle con vino, peperoni e patate ad libitum. A Paupisi ci sono 217 aziende vitivinicole. www.comune.paupisi.bn.it

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TORRECUSO

TOP THREE... LE TRE cose che non potete assolutamente perdere se siete a:

TORRECUSO 1. Visitare una cantina produttrice di Aglianico del Taburno DOCG. 2. Passeggiare nei vicoletti del Centro Storico percorribili solo a piedi passando per il Museo Enologico di Arte Contemporanea. 3. Esplorare i resti di Pontefinocchio alla ricerca delle spoglie di Manfredi.

È sufficiente osservare la posizione dove è collocato il paese per comprendere l'origine e la funzione che ha svolto nei secoli passati: Torrecuso, che ha alle proprie spalle il monte Pentime come difesa naturale, per la città di Benevento, centro del potente ducato Longobardo, fu vera torre di guardia. Dall'alto del colle le sentinelle potevano scrutare e segnalare ogni movimento di truppe sia che avvenissero nella sottostante Valle del Calore attraversata dalla via Latina, sia nella valle Vitulanense; l'occhio delle sentinelle poteva sporgersi fino alle colline dell'Alto Tammaro e del Fortore. Torrecuso si trova nelle immediate vicinanze della città di Benevento che nel passato è stata al centro di una grande attività politica, culturale e religiosa; essa fu città pontificia. Sanniti, Romani, Longobardi, Normanni, Angioini e Aragonesi qui, intorno a Benevento, hanno lasciato segni evidenti della loro civiltà e fatti di guerra. Importante era la via Latina che si snodava da Capua, e, per Alife e Telese, arrivava a Benevento, vero incrocio di importantissime strade, e proseguiva per Brindisi. In questa Valle del Calore spesso affiorano tracce di vestigia di epoca sannita e romana come tombe, vasetti, punte di lance, monili anche di pregevole fattura. In epoca longobarda il Castello, il "Castrum", o "Arces", come lo definivano i latini, era una rocca destinata in un primo momento a presidio di guardia, ed era il luogo più importante dal punto di vista strategico; poi man mano è venuto ingrandendosi fino a diventare un vero borgo. Le dipendenze di questi castelli erano qualificati "Casali"; così Paupisi fu casale di Torrecuso. Il centro storico, sviluppatosi in 22


epoca Longobarda, è rimasto pressoché intatto,. Torrecuso conserva tutta una serie di stradine, o rampe, quasi parallele che sboccano in Larghi ed in angoli pittoreschi per gli archi che spesso li delimitano e per le caratteristiche casette in pietra che vi si affacciano ornate di scale a giorno, è questa la scenografia di Vinestate. Chi si incammina per le strette viuzze che si svolgono in senso ovoidale e attraversate a loro volta da altre a raggiera, facendo perno intorno alle piazzette antistanti le due chiese dominate dalla imponente costruzione del Castello marchesale, si accorge subito di trovarsi in un centro che si è sviluppato unicamente in funzione della difesa; per questo motivo mancano monumenti di qualsiasi genere. Le sue torri furono fatte rinforzare, perché pericolanti, nell'anno 871, dal duca di Benevento Adalgiso. Tra i reperti storici più importanti a Torrecuso troviamo il Ponte Finocchio , questo ponte, una volta tanto importante, oggi negletto e rotto nell'arcata centrale, ha visto passare schiere di soldati, genti di commercio e comuni viandanti; certamente ha assistito alla disfatta di Manfredi di Svevia. Il saggio del Prof. Mons. Laureato Maio, pubblicato da Rivista Storica del Sannio nel 1996, "La battaglia di Re Manfredi e la fine del dominio svevo sul territorio beneventano", dimostra che: "Manfredi intuì che per fermare il nemico Carlo d'Angiò, che avanzava sulla via Latina, dovesse arretrare verso il Sannio. Il territorio più adatto a questo fine era senz'altro la zona della Baronia de Feniculo, attuale territorio del Comune di Torrecuso. Il fortilizio feniculense inoltre, insidioso e nascosto com'era a valle, ma emergente su una prominenza rocciosa, faceva da guardia al ponte sul Calore, (Pons Feniculi, oggi volgarmente detto Ponte Finocchio) su cui passava un ramo della via Latina. In questa zona avvenne lo scontro tra l'esercito franco e quello svevo. E' qui che tutto si svolse in quel 26 febbraio 1266, Il ponte presso cui fu inumato il cadavere del Manfredi non può non essere che quello di Feniculo, il più vicino alle località suddette; e la greve morae, di cui parla Dante, potrebbe essere l'enorme roccia che sovrasta la spalla sinistra del ponte, sotto la quale il corpo di Manfredi potrebbe essere stato inumato e coperto poi da un cumulo di pietre lanciate dai soldati". Il Comune di Torrecuso è il secondo paese per superficie vitata della regione Campania. L'economia si basa essenzialmente sull'agricoltura e, in particolare, sulla produzione vitivinicola. A Torrecuso ci sono 545 aziende vitivinicole. www.comune.torrecuso.bn.it

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SOLOPACA

TOP THREE... LE TRE cose che non potete assolutamente perdere se siete a:

SOLOPACA 1. Visitare la Cantina Sociale, la più antica della Campania fondata nel 1966. 2. Scoprire il l MEG Museo Eno-Gastronomico situato nell'antico Palazzo Cutillo che raccoglie reperti della lavorazione contadina ed una biblioteca gastronomica. 3. Meditare al Santuario della Madonna del Roseto che conserva l'omonima statua di epoca romanica (XIII sec)

Il territorio dove sorge Solopaca fu abitato, stando ai ritrovamenti, fin dall'epoca preistorica; tracce significative si hanno anche dell'insediamento sannitico e romano; ma le testimonianze più evidenti risalgono al periodo medievale. Circa l'origine del nome si fanno varie ipotesi, riportiamo qui quella di monsignor Canelli che fa derivare Solopaca da "super pagos" cioè villaggio-casale situato in posizione sopraelevata rispetto a Santianni e agli altri villaggi della valle. Con i Normanni Solopaca fece parte prima della contea di Aversa, poi di Caserta; secondo alcuni risalirebbe a quell'epoca la costruzione del Castello di S. Martino, (denominato anche "castellotto" o " piccolo castello"), ristrutturato, probabilmente, in epoca angioina come farebbero pensare le torri a forma "troncoconica" delle quali è rimasto qualche rudere. Pare certo che nel 1268 Carlo I d'Angiò abbia concesso a Guglielmo di Belmonte il feudo di Telese, con annessa la terra di Solopaca. Dopo il terremoto del 1349 che distrusse interamente Telese e provocò la fuoriuscita delle acque solfuree, i telesini sopravvissuti si trasferirono nei villaggi circostanti e un gruppo consistente, oltrepassato il Calore, "seco portando un busto di S. Mauro martire", fondò "Terranova" nella zona dell'attuale cimitero, distrutta, a sua volta, dal sisma del 1456. I telesini furono costretti a spostarsi più su e ad ingrandire i nuclei già esistenti: Procusi (ad est), Castello (al centro), Capriglia (ad ovest), lungo la fascia pedemontana a più basso rischio sismico. Telese distrutta come "urbs" sopravvisse come "civitas" all'interno del suo feudo. 24


Quest'ultimo, dopo essere appartenuto a varie famiglie feudali: i Monsorio (sec. XV); i Lagonessa; i Caraccoiolo (sec. XVI) fu acquistato nel 1575, dai CEVA-GRIMALDI, di origine genovese, che ottennero, nel 1609, da Filippo III re di Spagna il titolo di "duchi di Telese e utili signori della terra di Solopaca", mantenuto, salvo brevi interruzioni, fino al 1764. Dal momento che la zona di Telese era divenuta inabitabile, i CEVA GRIMALDI si stabilirono a Solopaca, dapprima nel castello di S. Martino, successivamente nel palazzo ducale, fatto costruire da loro nel 1672-82 e ancora oggi esistente. Nel XVIII secolo Solopaca attraversa un periodo di prosperità economica dovuta soprattutto al commercio del vino dell'olio e delle ciliegie e si abbellisce dal punto di vista urbanistico con numerosi Palazzi dai caratteristici portali in pietra, col campanile di scuola vanvitelliana annesso alla chiesa madre, con la Chiesa di S. Martino dall'ampia scalea di pietra a doppia rampa. Abolita la feudalità ,(1806) Solopaca divenne comune autonomo del Regno di Napoli, con un suo Decurionato, e fu anche Capoluogo di Circondario. Fu visitato nel 1807 da Giuseppe Bonaparte, nel 1810 da Gioacchino Murat e in seguito anche da Ferdinando II di Borbone con la moglie Maria Cristina di Savoia in occasione dell'inaugurazione del ponte sul Calore a lei dedicato (1835). Continuò a far parte della antica Terra di Lavoro (provincia di Caserta) fino alla costituzione del Regno . A Solopaca ci sono 525 Aziende vitivinicole. www.prolocosolopaca.it www.comune.solopaca.bn.it

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Un Itinerario nei Borghi di In Vino Veritas CASTELVENERE

PONTE

PAUPISI

SOLOPACA

TORRECUSO VITULANO

La Valle Telesina è facilmente raggiungibile da Napoli e Caserta ed è nota per la sua ospitalità mentre per la prima volta mi reco un po' più su del centro telesino, più attratto dal vino che dall'acqua sulfurea. Il terreno di CASTELVENERE, infatti, e i suoi dolci declivi sono ingredienti perfetti per la produzione di vini gustosi e pregiati. Il paesaggio rurale emoziona per la quantità e la cura dei vigneti, così decisi di fermarmi subito ad assaggiarne un po' dai numerosi produttori presenti sul territorio. C'è infatti chi sostiene che la Barbera del Sannio è erroneamente catalogata come tale ma in realtà deriva da una stortura del nome locale dato al vitigno “Barbetta”. Comunque la pensiate il risultato in bottiglia è di quelli che non dimentichi. Anche la Falanghina qui, nella sua versatilità, garantisce ottimi risultati, profumi intensi e acidità piacevole. Lasciai malvolentieri la campagna ma la vista del Borgo mi consolò immediatamente, Chiese che portano i segni di un intero millennio, solchi scavati negli acciottolati, riportano indietro nel tempo e invece tutto è presente e vivo quando senti ancora il profumo di vino nei cunicoli delle cantine tufacee scavate dai venneresi per prodursi il proprio nettare e conservarlo al fresco e che ancora rivivono nei periodi di festa, quando tutto il Borgo si anima e note di jazz, voci narranti, odori di cibo si mescolano per dare un senso alla vita. Riscendo i pochi chilometri verso Telese e all'incrocio sono già nel territorio di SOLOPACA, qui come in Francia, vino e luogo portano lo stesso nome, lungo il fiume e poi a salire, le foglie dei vigneti ricoprono i terreni. Lascio la vecchia stazione ferroviaria e attraverso il ponte: il paese mi accoglie nella sua lunghezza permettendomi di ammirare palazzi e chiese di notevole fattura. Non ci sono piccole aziende produttrici, qui il sogno di far diventare redditizia la viticoltura inizia nel 1966 grazie al coraggio di 25 produttori che decisero di fondersi per dar vita a quella che oggi è una delle realtà numericamente più importante nel panorama vitivinicolo campano LA CANTINA SOCIALE, 150.000 ettolitri l'anno, la tecnica moderna che si fonde alle tradizioni. Qui dell'uva si conosce tutto, tant'è che i Maestri Carraioli la utilizzano per costruire straordinari carri che sfilano durante la Festa dell'Uva mentre scorrono fiumi di vino e le strade si riempiono di sapori autentici. Riprendo la strada e inizio a salire sotto le pendici del Monte Taburno, qui il terreno si fa più irregolare, i pendii sono maggiori, gli appezzamenti piccoli e scoscesi, stiamo entrando nel comune PAUPISI e verso l'alto i vigneti lasciano il posto agli ulivi, ci sono cantine ma anche frantoi che iniziano a molire mono cultivar di Ortice, Racioppella e Ortolana. 26


Per quanto riguarda il vino siamo entrati nel mondo dell'Aglianico del Taburno DOCG e in uno dei 13 comuni che ne costituiscono il territorio di produzione. “Qui prima tutta l'uva veniva venduta ai napoletani, oggi esistono realtà produttive di livello internazionale” mi racconta un brillante enologo mentre assaporo la fresca Falanghina che mi ha servito accompagnandola con pane tostato e olio. Mentre chiacchieriamo nell'aia un gruppo di donne prepara l'impasto di acqua e farina per preparare i “cecatielli”, la squisita pasta che poi verrà condita con sughi freschi o ragù durante la festa che lo consacra oramai da un quarantennio. Mancano pochi chilometri, ma tutti in salita, e sarò arrivato a metà del mio viaggio, nel cuore del Taburno e della DOCG dell'Aglianico, i vigneti non sono mai terminati ma sarà scendendo dagli altri versanti del vasto territorio di TORRECUSO che incontrerò la maggior parte delle cantine. Per ora mi fermo in centro, salgo nelle stradine che portano la Palazzo Comunale passando sotto antiche arcate e mi godo il panorama mozzafiato della valle sottostante. Fervono i preparativi e nelle piazze si iniziano ad allestire piccoli palchi per concerti e spettacoli che si alterneranno a degustazioni e convegni. Non mi perderò nemmeno questa festa che anima l'estate ma prima del buio voglio arrivare a Ponte Feniculum, che qui tutti chiamano Ponte Finocchio. Storia e leggenda si intrecciano nel ritenere che si trovino qui da qualche parte sotto delle grandi pietre le spoglie di Manfredi di Svevia, ma intanto il sito benché lasciato a se stesso è di una suggestione unica, il fiume, i vigneti, la natura tutta ti circondano in un abbraccio poetico. Risalire in paese non sarà un problema ma farò sosta in una cantina per assaggiare un aglianico invecchiato o un fresco rosato. C'è una strada che sale per la montagna o un'altra che taglia la valle per arrivare a VITULANO, il Comune si allunga sulle pendici del Massiccio e termina con la strada che porta “in montagna”, non è un territorio di passaggio e si sente, nell'atmosfera quieta, nella conservazione degli antichi Casali, nel senso di appartenenza dei suoi abitanti che esplode in alcune manifestazioni tradizionali come per quando per festeggiare il Patrono, San Menna, si sale fin sull'Eremo con cibo e vino e canti e balli per poi rientrare a sera ed aprire le porte di casa agli ospiti viandanti. Musica popolare, vino e natura si rifugiano qui. Devo ridiscendere a Valle ripassando per il bivio di Torrecuso perché ho ancora una tappa da fare, in alternativa salendo verso Camposauro troverei la strada che scende a Solopaca tagliando la montagna e che ho intravisto giù quando ero a Solopaca. Arrivo a PONTE stupendomi ad ogni curva per la cura dei vigneti, e i nomi delle contrade che attraverso mi rimandano a vini pregiati e rigorosi. Qui, sempre in terra di Aglianico e Falanghina però voglio assaggiare anche Coda di Volpe e Piedirosso, rincuorata da vignaioli di esperienza. Qui si possono trovare luoghi che toccano l'anima e invitano alla meditazione e alla pace come l'Abbazia o gli stessi vicoletti del Borgo. Il viaggio è finito e nei 38 km percorsi ho visto terreni diversi uniti da un'unica vocazione: la viticoltura. Ho incontrato persone sincere e legate alla propria storia, ho sentito di essere in una parte della Campania autenticamente contadina e splendidamente organi zzata per

l'accoglienza.

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I VINI

A ricadere nel territorio di In Vino Veritas sono molti vitigni che hanno fatto l'identità del Sannio in questi decenni ma che portano origini antichissime. Una stratificazione storica che non si è mai scissa dalla vocazione vitivinicola che nel passato come nel presente e nel futuro caratterizza ambiente, cultura ed economia di questi territori. I NUMERI DEL VINO NELLA PROVINCIA DI BENEVENTO > > > > > > > > > >

10.000 ettari vitati 7900 vignaioli 100 aziende imbottigliatrici 1 milione di ettolitri di vino prodotto 3 denominazioni di origine e 1 indicazione geografica 60 sessanta tipologie di vini 2500 viticoltori 50% della superficie viticola e della produzione vinicola regionale Primo posto nel comparto vitivinicolo della Campania Il primo posto nella produzione di reddito in agricoltura spetta al comparto vitivinicolo

BIODIVERSITA' : Aglianico, Sommarello, Piedirosso, Sciascinoso, Agostinella, Falanghina, Cerreto, Coda di volpe, Grieco, Malvasia, Fiano, Passolara di San Bartolomeo, Olivella, Carminiello, Palombina, Moscato di Baselice.

Nel 2011 la pubblicazione di nuovi disciplinari di produzione riordinato le denominazioni

ha

AGLIANICO DEL TABURNO D.O.C.G. (DOP) Zona di produzione delle uve: intero territorio amministrativo dei comuni di Apollosa, Bonea, Campoli del Monte Taburno, Castelpoto, Foglianise, Montesarchio, Paupisi, Torrecuso e Ponte ed in parte il territorio dei comuni di Benevento, Cautano, Vitulano e Tocco Caudio, tutti in provincia di Benevento. Tipologie: Rosso , Rosso riserva o riserva, Rosato FALANGHINA DEL SANNIO D.O.C. (DOP) Zona di produzione uve: intero territorio amministrativo della provincia di Benevento. 28


Categorie e tipologie: «Falanghina del Sannio», «Falanghina del Sannio» spumante, «Falanghina del Sannio» spumante di qualità, «Falanghina del Sannio» spumante di qualità metodo classico, «Falanghina del Sannio» vendemmia tardiva, «Falanghina del Sannio» passito Sottozone: «Guardia Sanframondi o Guardiolo», «Sant'Agata dei Goti», «Solopaca», «Taburno»

SANNIO D.O.C. (DOP) Zona di produzione uve: intero territorio amministrativo della provincia di Benevento. Categorie e tipologie: Bianco anche nella categoria frizzante; Rosso anche nella categoria frizzante e nelle tipologie superiore, riserva e novello; Rosato anche nella categoria frizzante; Spumante e spumante di qualità, Spumante di qualità metodo classico. Tipologie monovitigno: Aglianico, Aglianico riserva, Aglianico Passito, Aglianico novello, Aglianico spumante, spumante di qualità, spumante di qualità metodo classico, Aglianico rosato, Aglianico rosato o rosé spumante, spumante di qualità, spumante di qualità metodo classico; Aglianico-Piedirosso, Aglianico-Piedirosso rosato; Barbera, Barbera Passito, Barbera spumante, spumante di qualità, spumante di qualità metodo classico; Coda di volpe, Coda di volpe Passito, Coda di volpe spumante, spumante di qualità, spumante di qualità metodo classico,; Fiano, Fiano Passito, Fiano spumante, spumante di qualità, spumante di qualità metodo classico; Greco, Greco Passito, Greco spumante, spumante di qualità, spumante di qualità metodo classico; Moscato, Moscato Passito, Moscato spumante e spumante di qualità, spumante di qualità metodo classico; Piedirosso, Piedirosso Passito, Piedirosso spumante, spumante di qualità, spumante di qualità metodo classico; Sottozone: «Guardia Sanframondi o Guardiolo», «Sant'Agata dei Goti», «Solopaca», «Solopaca Classico» (solo: Bianco; Rosso; Rosso riserva) «Taburno» (escluso: Aglianico, Aglianico riserva) “BENEVENTO” o “BENEVENTANO” I.G.T. (IGP) Zona di produzione uve: intero territorio amministrativo della provincia di Benevento Categorie e tipologie: bianchi: anche nelle categorie frizzante e passito (da uve appassite); rossi: anche nelle categorie frizzante e passito (da uve appassite), e anche nella tipologia novello; rosati: anche nella categoria frizzante. Tipologie monovitigni: Aglianico, Barbera, Cabernet sauvignon, Chardonnay, Coda di Volpe, Falanghina, Fiano, Greco, Malvasia (Bianca di Candia), Merlot, Moscato bianco, Piedirosso, Sangiovese, Sciascinoso.

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Progetto finanziato dalla Regione Campania e realizzato con il cofinanziamento dell’Unione Europea POR Campania FESR 2007-2013 asse 1 Ob Op 1.12 “La Scoperta della Campania" www.incampania.com

comunicazione duepiuduecinque srl


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