Les mystères de l'Opale par Estelle Arielle Bouchet

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TJF TENDENZE 52

OPALS MAKE A COMEBACK

LA PREDILEZIONE PER L’OPALE BIANCO E NERO, EMERSA NELLE ULTIME COLLEZIONI DI ALTA GIOIELLERIA, LASCIA PRESAGIRE CHE QUESTA PIETRA ABBIA UN BEL FUTURO DAVANTI A SÉ.

DI ESTELLE ARIELLE BOUCHET

Patrick Voillot, grande esperto di pietre preziose e ideatore del Museo della Gemmologia che sarà inaugurato a Chatenay Malabry il prossimo marzo, spiega che per molto tempo si è pensato che l’opale avesse degli influssi non troppo positivi, ma precisa anche che tutto questo non è affatto vero: è la sua fragilità ad avergli procurato questa cattiva reputazione assolutamente ingiustificata. A causa del processo sedimentario che deriva dalla concentrazione del gel di silice in antichi mari evaporati, l’opale contiene sempre una percentuale d’acqua compresa tra il 3 e il 10% del peso totale della pietra. Ecco perché questa gemma deve essere protetta dal calore o dalla luce intensa, che possono fare evaporare l’acqua e provocare delle fratture. Inoltre, occorre proteggerla da ultrasuoni, acidi o solventi aggressivi. Gli opali possono provenire, come accade spesso, dall’Australia: la Maison Van Cleef & Arpels, ad esempio, utilizza opali etiopi le cui miniere sono state scoperte solo di recente. Cartier, invece, ha creato quest’anno dei pezzi splendidi che valorizzano l’opale in modo assolutamente nuovo e inaspettato. L’archeologo Louis Leakey, in una caverna del Kenya, ha rinvenuto una parure che risale a ben 6000 anni fa. Mentre gli antichi Greci gli attribuivano il dono di prevedere il futuro, i Romani apprezzavano l’opale in quanto simbolo di purezza e speranza, credendo che la pietra li proteggesse dalle epidemie. Le popolazioni dell’Asia lo consideravano il simbolo della verità, mentre gli antichi Arabi erano convinti che la pietra venisse dal Paradiso attraverso lampi di luce che gli conferivano i caratteristici giochi di colore. Nel XIX secolo il racconto “Anne de Geirstein” di Walter Scott aveva contribuito a diffondere dicerie per cui l’opale era una pietra portatrice di disgrazie, oscurandone così la popolarità. Tuttavia, personaggi di spicco come la regina Vittoria o l’attrice francese Sarah Bernardt gli avevano ridato l’onore perduto. Il gioco di colori che si osserva nell’opale è determinato dalla diffrazione della luce che passa attraverso delle particelle sferiche trasparenti di cristobalite, una forma di silice, e i vuoti tra queste stesse particelle microscopiche che hanno un diametro di circa un decimillesimo di millimetro. L’opale presenta tre tonalità che contribuiscono a creare il caratteristico gioco di colori: nero, bianco e trasparente. Diverse sotto-classificazioni sono il risultato della qualità e della suddivisione delle macchie di colore: le più famose sono l’arlecchino, il flash, la fiamma e il “puntinato”. Alcuni tipi di opale non presentano giochi di colore, come nel caso della maggior parte degli opali arancio, detti anche “opali di fuoco”, di una varietà verde denominata “opale prasio” e di una varietà blu proveniente dal Perù. Questa pietra misteriosa, raffinata e dai mille bagliori, ci offre quindi sempre nuove sorprese: insomma, non è ancora detta l’ultima parola! Gem specialist, Patrick Voillot, the driving force behind the Gemmology Museum opening in March in Chatenay Malabry, said it has long been thought that the opal had rather negative powers but this is really not true: it is the stone's fragility that has given it this totally-unjustified bad reputation. Because of the sedimentary processes involved as a result of the solidification of silica gel in old dried-up seas, an opal always contains a quantity of water that varies between 3 and 10% of the total weight of the stone. That is why the stone must be protected from heat and intense light, which can evaporate this water and cause fractures. Ultrasound, acids or strong solvents should also be avoided. Opals usually come from Australia, but Van Cleef & Arpels use opals from a recently-discovered mine in Ethiopia. Cartier has designed some beautiful pieces this year to bring out the best in opals in entirely new and unexpected ways. The archaeologist Louis Leakey has found a 6000-year-old parure in a cave in Kenya. The Ancient Greeks believed that an opal could help you to see the future and the Romans considered it to be a symbol of purity and hope, and believed that it offered protection against epidemics. The peoples of Asia saw it as a symbol of truth and the ancient Arabs were convinced that the opal came from Heaven, acquiring its play of colours from flashes of lightning. In the nineteenth century, a superstition was created by Walter Scott's novel "Anne of Geirstein" that the stone brought bad luck, causing it to lose some of its popularity. However, important figures such as Queen Victoria and the French actress Sarah Bernhardt helped bring the opal back into fashion. The play of colours that can be seen in an opal is caused by the diffraction of light passing through transparent spherical particles of cristobalite, a form of silica, and the spaces between these particles. These microscopic particles have a diameter of about one ten thousandth of a millimetre. The opal is classified into three colour types which form a background to the play of colours: black, white and transparent. There are also many sub classifications according to the quality and distribution of the coloured areas: the most well-known are harlequin, flash, fire and jelly. Some types of opal show no colour play: most of the orange opals, also known as fire opals, a green variety called a prase opal and a blue variety found in Peru. This mysterious stone still has many surprises in store for the world.

OROLOGI GIOIELLO PIAGET E COLLANA CARTIER


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