Christian Lacroix F/W 08-09, model:Vlada Roslyakova, © Guindani
perfume habillÉ nina ricci
John Galliano F/W 08-09, model: Lara Stone, ©Guindani
John Galliano F/W 08-09, model:Vlada Roslyakova, ©Guindani
Gustav KLIMT, 1862 - 1918 Wien, Portrait of Johanna Staude, 1917 – 1918, exhibition “L’ABBRACCIO DI VIENNA” VILLA OLMO, COMO Gustav KLIMT, 1862 - 1918 Vienna, Ritratto di Johanna Staude, 1917 – 1918, mostra “L’ABBRACCIO DI VIENNA” VILLA OLMO, COMO
The NEW années folles THE RETURN OF THE ‘30s AND THE NEED FOR A MORE POETIC WORLD IL RITORNO DEGLI ANNI ’30 E LA NECESSITA’ DI UN MONDO POETICO BY Estelle arielle bouchet
Beyond the world’s painful reality, a way out exists, in another world, an escapist voyage. Such is surrealism: the uncertain and extraordinary universe of Eluard, Desnos, Soupault, and many others, who, after World War I, were desperate for the rebirth of dreaming and of the new. Like the phoenix that rises from the ashes, the artist appeals to his right to recreate a new world based in France of the winding trenches, of women widowed before they became mothers, of the smell of blood and destruction. It means peering into the “Je est un autre” (I am another) so dear to Rimbaud, in order to invent a new world that allows us to be born again. A world that can express itself through a new art. An art made of flowers, babyish plumpness and lovers’ curves: Art Deco. This impulsive need to create life out of the emptiness of the war in Europe from 1914-1918 and later in the US during the stock market crash of 1929 leads artists to long for a parallel world. It’s a time of Dadaism, a time of automatic writing, where words are hidden like streams rushing past the old roots of rational and bourgeois thought. The twenties and thirties make up a great artistic moment, completely against ignorance and savagery, and committed to life. In a dark economic and social context, artists build a world that is alive and colorful. In “La Rûche,” on the hills of Montparnasse, they recreate the world. The building that Eiffel designed for the Exposition Universelle in 1900, from that moment on, was a sanctuary for all the starving artists that went on to become the greatest geniuses in modern painting.
Al di là del reale, che è troppo doloroso, c’è una scappatoia, un altrove, un viaggio evasione, quello del surrealismo: l’universo straordinario e incerto di Eluard, di Desnos, di Soupault e di tanti altri che hanno disperatamente cercato, dopo la prima guerra mondiale, la rinascita delle aspirazioni e del nuovo. Come una fenice che rinasce dalle sue ceneri l’artista richiama il suo diritto di ricreare un mondo nuovo costituito in Francia dai meandri delle trincee, dalle donne restate vedove ancora prima di essere madri, dall’odore del sangue e della distruzione. Si tratta di penetrare il “Je est un autre”( io sono un altro) caro a Rimbaud per inventare un mondo nuovo che ci farà rinascere che si esprime attraverso un’arte nuova, fatta di fiori, di curve infantili e di rotondità amorose: l’Art Decò. Questa esigenza impetuosa di creare la vita nel vuoto delle guerre intorno al 14-18 in Europa e più tardi, negli USA, nella crisi del ’29 porta a desiderare un mondo parallelo. È il tempo del dadaismo, quello della scrittura automatica, dove le parole nascono come dei torrenti travolgendo nel loro passaggio le vecchie radici del pensiero razionalista e borghese. Gli anni Venti e Trenta costituiscono uno straordinario momento artistico, impegnato esclusivamente contro l’ignoranza e le barbarie, a favore della Vita. In un contesto sociale ed economico buio, gli artisti costruiscono un mondo vivo e colorato. Alla “Rûche”, sulle colline di Montparnasse, ricreano il mondo. L’edificio realizzato da Eiffel in occasione dell’Esposizione Universale del 1900 darà rifugio, da questo momento in avanti, a tutti i poveri artisti che diventeranno i più grandi
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Dolce & Gabbana F/W 08-09, ©Guindani
Sleeping lady (1930) tamara de lempicka
Among these, Chagall, exiled from a dying Russia, concentrated on the mysticism of his Jewish origins. Every work of art in his collection was made with intense passion and zeal. But the ‘30s were radically different, even in painting. After 1925, Picasso changed everything with his masterpiece: he would paint unarmed, violent pictures that depict scenes of shapeless and convulsing creatures, all this breeding unconquerable and hysterical rage. The influence of surrealist poets is expressed in painting, through the desire to represent the personal inner hell of the artist. The Far East and the esoteric are in fashion because they make the “other world” auspicious to creation and dreams. Women become magnificent pharaoh-like vestals. Silhouettes taken from Fitzgerald’s “The Great Gatsby,” purified of all excess fat, incredibly long-limbed and refined, dance the fast-paced Charleston until the early morning, fitting in with the “babies.” All this refers to modern figures like Nicole Kidman’s icy chic style. Haircuts are severe, but hats and dresses are beset by novelty: tiaras and precious stones are spread over fabrics and hairstyles. Poiret is aware of his glory and scatters the seeds of a new aesthetic canon that is still alive today. Fashion promotes an androgynous woman and the implication of liberty in movement,
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talenti della pittura moderna. Tra loro, Chagall, esule di una Russia agonizzante, si concentra nel misticismo delle sue origini ebraiche. Ognuno opera nel suo alveolo con un fervore e una passione immensa. Ma gli anni ’30, anche nella pittura, dal 1925 la rottura radicale di Picasso con la sua opera: dipingerà disarmato quadri molto violenti che mostrano scene di creature informi e convulse che generano rabbia isterica e collera indomabile. L’influenza dei poeti surrealisti si esprime anche nella pittura, attraverso questa volontà di rappresentare l’inferno personale interiore. L’esotismo e l’Oriente sono di moda poiché costituiscono un “altrove” propizio alla creazione e al sogno. Le donne diventano delle vestali faraoniche. Le silhouettes fitzgeraldiane alla “Grande Gatsby”, depurate dal grasso in eccesso, oltraggiosamente longilinee e raffinate, danzano fino al mattino dei frenetici Charleston, calzando le “babies”. Tutto ciò ci rimanda a figure moderne come lo stile chic glaciale di Nicole Kidman. I tagli sono rigorosi, ma capelli e abiti si circondano di novità: diademi e pietre si distribuiscono su tessuti e acconciature. Poiret conosce la gloria e sparge i semi di nuovi canoni estetici ancora oggi attuali. La moda spinge la donna androgina e la sua imposizione della libertà di movimento, si eliminano i corsetti, si osa il pantalone…Gabrielle Chanel, qualche
Miu Miu F/W 08-09, ©Guindani
Balenciaga_Autumn-Winter 2008 copyright@2008 Chistopher Moore Limited
such as eliminating corsets, while daring to wear pants, and so forth. Gabrielle Chanel, a few years later, would include the pseudo-feminist – the Diva of Modern Times – in her repertoire, finally freed from the conventional dress shirt. This kind of woman has a good time and can laugh without inhibitions, she bets big money on Monte Carlo’s green felt and she is given over to images of shameless eroticism. A new feminine freedom is found in the emblematic character of Polish painter Tamara Lempicka. The artist lived her life and her loves as she pleased, placing her personal and artistic creation above traditional feminine virtues. Summoned by Rufus Bush, she went to New York in 1929 to paint his fiancée’s portrait. The result was the portrait of an intensely modern woman, that reminds the viewer of Prada’s muses and, because of its play on restraint and curves, perfectly incarnates the Art Deco age. Art Deco gave life to design, which today holds an important place in the international artistic scene. It’s a time of playfulness and light-heartedness. Starting out full of superficiality, it’s an edict to stay aloof, something we find predominantly in today’s modern society as well: couples are not serious, there is no true love, yes to sex but no to love. Glances are fringed with eyeliner, and the elegant woman hides behind her cigarette smoke. She is mysterious
Bridge of Speed (1913-1915) Rome, National Gallery of Modern Art, donation Luce and Elica Balla, 1984, exhibition Giacomo Balla: la modernità futurista, Palazzo Reale, Milan Ponte della velocità (1913-1915) Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, donazione Luce ed Elica Balla, 1984, Mostra Giacomo Balla: la modernità futurista, Palazzo Reale, Milano
anno più tardi, inserirà nel suo repertorio pseudo femminista la Diva dei Tempi moderni, libera e definitivamente svincolata dalla camicia di forza delle convenzioni. La donna ride e si diverte senza inibizioni, gioca fortune colossali sui tappeti verdi di Monte Carlo e si concede ad immagini dall’erotismo sfrontato. Una nuova libertà femminile che si ritrova nella figura emblematica della pittrice di origini polacche Tamara Lempicka che vive la sua vita ed i suoi amori come desidera anteponendo la sua realizzazione personale e artistica alle virtù tradizionalmente femminili. Si reca nel 1929 a New York, chiamata da Rufus Bush, per realizzare il ritratto della sua fidanzata. Un ritratto di una donna profondamente moderna, che ricorda le muse di Prada ed incarna perfettamente quest’epoca “Art Deco”, a volte tonda, a volte contenuta. L’Art Deco ha dato vita al design, che oggi occupa un posto di rilievo sulla scena della creazione artistica internazionale. È il tempo del divertimento e della leggerezza. Partito preso di superficialità e diktat di non coinvolgimento, che ritroviamo preponderanti anche nella nostra società moderna: non ci si fidanza, non si ama, il sesso sì, ma l’amore no. Gli sguardi si orlano di khol, la donna elegante si nasconde dietro il fumo delle sigarette, è misteriosa e il suo profumo alle volte assume
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Man Ray, Marquise Casati 1922, Centre Pompidou © Man Ray Trust / ADAGP, Paris and DACS, London 2008 Photo CNAC / MNAM Dist.RMN / © Adam Rzepka, Duchamp Man Ray, Picabia Exhibition, Tate Modern, London
and her perfume sometimes takes on the poisonous fragrance of “Fracas” by Robert Piguet, just as today’s Dior offers “Midnight Poison,” but a fragrance that is very far from a Dioresque lily of the valley worn by our grandmothers! Neo-Classicism can be found in the desire for a festive eternity. Some artists, however, concentrate on the uneasiness of the age. The theme of naked feminism is added to a general desire to return to simplicity. As if reacting to the motioning allegorical figure meant to pass on knowledge in the nineteenth century, the feminine figure has reached the peacefulness and fullness of form of an ageless Venus. In Parisian homes, one can fall in love with Renè Lalique’s transparencies. It is all built upon a subtle play on light and shadow, on dream and reality. Fantasy is preferred to elegance, the baroque to sombre, fun to chastity, as long as no one knows what tomorrow will bring. Visions foreboding the drama of the Second World War? A diverse and uncertain climate that reflects the 2008 we live in and that animates madly virtual world capitals, anthems to multi-ethnic culture and a profound need for world peace. All this in a light-hearted age that can be seen in the humanitarian battles for Tibet and the fight for human rights. +
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Prada F/W 08-09, model Marina Peres, ©Guindani
Egon SCHIELE, 1890 Tulln - 1918 Wien, The Embrace, exhibition “L’ABBRACCIO DI VIENNA” VILLA OLMO, COMO Egon SCHIELE, 1890 Tulln - 1918 Vienna, L’abbraccio, exhibition “L’ABBRACCIO DI VIENNA” VILLA OLMO, COMO
delle fragranze velenose di un Fracas di Robert Piguet proprio come oggi Dior invita al “Midnight Poison”, ben lontano dal Diorissimo al mughetto delle nostre nonne! Il neo-classicismo si ritrova in questa evocazione di un’eternità gioiosa, tuttavia alcuni artisti si concentrano sull’inquietudine dell’epoca. Il tema di un femminismo nudo s’inserisce in un desiderio generale di ritorno alla semplicità. Come reazione della figura allegorica, gesticolante e didattica del diciannovesimo secolo, la figura femminile ha raggiunto la serenità e la pienezza delle forme delle Veneri senza tempo Nelle abitazioni parigine ci si innamora delle trasparenze di Renè Lalique. Tutto si costruisce da questo sottile gioco di luci e ombre, dal sogno alla realtà. All’eleganza si preferisce la fantasia, al sobrio il barocco, alla castità il divertimento, dato che non si è a conoscenza di quello che ci riserva il domani. Visione premonitrice del dramma della seconda guerra mondiale? Un clima eterogeneo e incerto che rispecchia il nostro 2008 e che anima le capitali di un mondo follemente virtuale, inno al multi etnico e a un desiderio profondo di pace universale, che in un’epoca di tanta leggerezza si manifesta con le battaglie umanitarie a favore del Tibet per i diritti umani. +