La “Commédie Humaine” nella rappresentazione degli Chansonniers

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Maria Rosaria Zulì

La “Commédie Humaine” nella rappresentazione degli Chansonniers: da Georges Brassens a Fabrizio De André

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Maria Rosaria Zulì

La “Comédie Humaine” nella rappresentazione degli Chansonniers: da Georges Brassens a Fabrizio De André


Titolo | La “Comédie Humaine” nella rappresentazione degli Chansonniers: da Georges Brassens a Fabrizio De André Autore | Maria Rosaria Zulì Isbn | 978-8866183433 TUTTI I DIRITTI RISERVATI Prima edizione digitale 2011 Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’editore. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941 Libellula Edizioni via Roma 73 - 73039 Tricase (LE) Tel. /Fax 0833.772652 www.libellulaedizioni.com info@libellulaedizioni.com


Indice Introduzione .................................................................... 5 Capitolo I ........................................................................ 11 La Comédie Humaine degli Chansonniers francesi 11 1.1 Le contraddizioni di un difficile dopoguerra .. 11 1.2 Una nuova coscienza morale ............................ 17 1.3 Il genere medievale nell’arte degli Chansonniers del XX° secolo .................................. 22 1.4 Les bombons -Grand Jacques-Les Flamands : Jacques Brel, uno stile musicale poliedrico........... 27 1.5 Leo Ferré, lo Chansonnier della Rive Gauche 33 1.6 La “Comédie Humaine” attraverso la musica di Georges Brassens .................................................. 38 1.7 L’ours dei bistrot ................................................. 45 Capitolo II....................................................................... 49 La Comédie Humaine nell’opera di Fabrizio De André 49 2.1 Una realtà in pieno mutamento: l’Italia negli anni del II dopoguerra .............................................. 49 2.2 Un alunno sui generis ......................................... 54 2.3 La cultura francese nella sensibilità di un grande artista ............................................................ 57 2.4 Una goccia di splendore nella “Comédie Humaine” di Fabrizio de André .............................. 64 2.5 Crueza de Mä : la ballata dei viaggiatori ....... 71

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Conclusioni .................................................................... 77 Bibliografia ..................................................................... 79 Canzoni e Album .......................................................... 80 Sitografia ........................................................................ 81

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Introduzione Il percorso tracciato dalla storia è stato segnato da avvenimenti di diversa natura: politica, economica, culturale, che hanno profondamente influenzato gli schemi di vita, cambiando la società nel profondo. Al termine della II Guerra Mondiale il panorama generale che faceva da sfondo a quasi tutti i paesi europei fu sconcertante, tanto da sollecitare la nascita di una nuova coscienza. Il 7 Maggio 1954, in coincidenza con la presa di Dien Biên Phu, la canzone di Boris Vian dal titolo “Le Déserteur”, inizia a fare il giro della Francia, raggiungendo in breve anche le coste dei continenti più lontani. Si tratta di un vero e proprio inno che preannuncia quella forte ondata di evoluzione ideologica che compare con sempre maggiore intensità proprio alla fine della Guerra, un inno che ora grida all’unanimità “Basta”. Basta ad una logica di pensiero legata allo sfruttamento umano e militare delle colonie. Basta alle forme di supremazia esercitate dalle istituzioni che abusano della loro posizione per esercitare il potere sulle classi subalterne. Basta alle ingiustizie sociali. Così negli anni ’50, pervasi da un forte spirito antimilitarista che anche “Le Déserteur” contribuì ad alimentare, nasce in Francia un gruppo d’auteurscompositeurs-interprètes, i cui componenti sono meglio conosciuti con la denominazione di “Chansonniers”, destinati a dominare il panorama culturale francese per molti anni. Jacques Brel, Leo Ferré, Georges Brassens, tre grandi artisti che hanno con forza e coraggio dato forma e voce a

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tutto ciò che quella società segnata dai grandi traguardi tecnologici e da falsi valori di solidarietà, condanna, disprezza, mette ai margini, in nome di un perbenismo borghese. Nel primo capitolo ci si prefigge di mettere in evidenza le strategie musicali di cui i tre artisti si servirono per impedire a questo “morceau de société” di cadere nell’oblio, ribellandosi alla tradizione ed evidenziando le contraddizioni dell’epoca. Indirizzando la loro attenzione sulla realtà che assume i tratti della “Comédie Humaine”, si fanno portavoce di quel lato nascosto, proibito, occultato da questa società, difficile da vedere, ma di cui ad ogni modo ne è parte integrante. In Italia, il messaggio lanciato dagli Chansonniers viene conosciuto dai più solo qualche anno più tardi, tra il 1960 e il 1970. In quegli anni, segnati da un clima particolarmente delicato e turbolento fatto di cortei e manifestazioni studentesche, e caratterizzato dallo spostamento di intere famiglie dirette verso le fabbriche del Nord in cerca di lavoro, fu soprattutto l’opera di Georges Brassens ad attirare l’attenzione. Il secondo capitolo si propone di raggiungere un intento preciso: capire perché la “Comédie Humaine”, sotto l’ondata degli Chansonniers raggiunge in breve anche il panorama culturale italiano e quali sono gli strumenti di cui Fabrizio De André si serve per rappresentarla. Il cantante genovese, affascinato dalle sfumature colte da Brassens nella descrizione della società, finirà per guardare con sempre maggiore attenzione e sensibilità, la gente che popola le strade buie e sconnesse di Via del

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Campo di Genova. Ma il suo diventerà uno sguardo che finirà col toccare con mano la dimensione vera, autentica di quelle figure, che nella sua rappresentazione costituiscono quell’amaro prezzo pagato dai meccanismi della storia.

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“Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione

e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità, di verità.” Fabrizio De André, Smisurata preghiera

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