La Vita Clodii Albini dell’Historia Augusta a cura di
ANTONIO ASTE
A mamma e papĂ Nay, I know not. You have heard of the news abroad - I mean the whispered ones, for they are yet but ear-kissing arguments? King Lear II. 1. 6-8 Qui maledicit patri suo et matri, exstinguetur lucerna eius in mediis tenebris. Pr. 20, 20
Titolo | La Vita Clodii Albini dell’Historia Augusta Autore | Antonio Aste Collana | Università & Ricerca Isbn | 978-8896818459 TUTTI I DIRITTI RISERVATI Prima edizione digitale 2011 Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’editore. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941 Libellula Edizioni via Roma 73 - 73039 Tricase (LE) Tel. /Fax 0833.772652 www.libellulaedizioni.com info@libellulaedizioni.com
La Vita Clodii Albini dell’Historia Augusta A cura di Antonio Aste
Indice
Introduzione ………………………………………………………….……5 Parte prima: la struttura della Vita Clodii Albini ………………………….8 Parte seconda: il testo ……………………………….……………………21 Testimonianze numismatiche ……………………………….……………56 Testimonianze epigrafiche ……………………………….……………….57 Bibliografia……………………………….……………………………….60 Indice degli autori moderni ……………………………….………………65 Indice delle cose notevoli ……………………………….………………...68 Luoghi citati ……………………………….……………………………...69
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Introduzione Decimo Settimio Clodio Albino, cui è dedicata una delle cosiddette biografie minori dell’Historia Augusta, sarebbe nato a Hadrumetum (odierna Sousse in Tunisia) tra il 140 ed il 150 d.C. Intrapresa la carriera militare come appartenente al ceto equestre, divenuto membro della curia senatoriale nel corso del principato di Marco Aurelio, resse il governatorato della provincia della Bitinia e del Ponto mantenendosi leale nei riguardi dell’imperatore durante la rivolta di Avidio Cassio (175 d.C.). Anni dopo fu in Dacia (182-184 d.C.) per poi essere verosimilmente nominato governatore della Germania Inferiore o Superiore; verso il 190 fu console e quindi a capo della provincia britannica. Fu proprio durante lo svolgimento di questo mandato che Clodio Albino venne ad essere uno dei protagonisti di un periodo assai turbolento per l’Urbe. Infatti, a seguito della morte violenta di Pertinace (28 marzo del 193 d.C.), l’impero romano precipitò in una fase di intenso e caotico travaglio politico e sociale. All’interno dell’esercito si verificò una frattura tra le forze pretoriane e le milizie periferiche; mentre le prime scelsero come princeps Didio Giuliano, un facoltoso senatore dal quale speravano di ottenere evidentemente un ricco donativo e cui anche vasti strati della popolazione romana accordava il proprio favore, le seconde optarono in modo diverso e articolato. Le truppe di stanza in Siria acclamarono Pescennio Nigro, i reparti di Britannia elessero Clodio Albino, mentre quelli ubicati a Carnuntum, nella regione danubiana, scelsero Settimio Severo. Fu proprio quest’ultimo che, con la collaborazione dei pretoriani, fece il proprio ingresso a Roma all’inizio del mese di giugno del 193 d.C. a pochi giorni di distanza dall’uccisione di Didio Giuliano. Dopo la morte di Pescennio 5
Nigro, avvenuta vicino all’Eufrate al tempo della vittoria ottenuta da Severo (ad Isso nell’autunno del 194 d.C.), quest’ultimo si volse contro Clodio Albino - inizialmente suo alleato contro lo stesso Pescennio - e al quale tempo prima Commodo aveva conferito il titolo di Caesar come designazione alla successione; privato della predetta onorificenza, Clodio Albino attraversò la Manica e, dopo essersi autoproclamato princeps, ottenne l’appoggio delle province della Gallia e della Spagna. Si giunse così alla decisiva battaglia svoltasi a Lugdunum (febbraio del 197 d.C.) con la vittoria di Severo sul rivale che perì nello scontro1. Questo dunque il contesto storico in cui maturò l’esistenza e l’azione politica di Clodio Albino, del quale viene qui proposta la singola edizione della biografia, con testo a fronte e traduzione, dedicatagli da Giulio Capitolino2. Dopo aver preso in esame, nelle nostre due precedenti pubblicazioni, la vita di Elio Cesare, figlio adottivo dell’imperatore Adriano, e quella dedicata a Geta, il figlio minore di Severo, ci occupiamo ora di uno dei tre usurpatori3 - gli altri furono Pescennio Nigro e Avidio Cassio - ossia il suddetto Clodio Albino. La nostra ricerca, avente come oggetto lo studio degli aspetti letterari delle “Nebenviten” dell’Historia Augusta, prosegue così con questo terzo contributo col quale, pur tra molti limiti, ci si auspica di continuare a recare un apporto, sia pure minimo, allo studio della silloge. Ad imitazione delle edizioni su Elio Cesare e su Geta (Aste 2007a; 2007b), abbiamo segnalato, 1
Grant, 1996, pp. 11 ss. Uno dei sei supposti autori della raccolta (gli altri sono: Elio Sparziano, Elio Lampridio, Flavio Vopisco, Trebellio Pollione e Volcacio Gallicano) il cui nome non è menzionato in alcuna delle fonti antiche al di fuori dell’Historia Augusta. Tra i contributi più significativi degli ultimi anni riguardo alla paternità dell’opera: Paschoud, 2003. 3 Per lo studio delle biografie degli usurpatori: Rösger, 1977. 2
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nell’apparato di note alla traduzione, specifiche problematiche testuali in cui si è optato di scegliere proposte di lettura diverse da quelle dell’edizione di Hohl (1965, I, pp. 169 ss.) posta come base per il testo latino.
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Parte prima La struttura della Vita Clodii Albini
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