Dal carattere sacro al particolare significato

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REPRINT Nuova Serie n° 8

Michele Madonna Dal “carattere sacro” al “particolare significato”. La città di Roma nel Concordato del 1929 e nell’Accordo del 1984. Aspetti giuridici e politici

Università degli Studi di Firenze Facoltà di Scienze Politiche “C. Alfieri” Seminario di storia delle istituzioni religiose e relazioni tra Stato e Chiesa



REPRINT Nuova Serie n° 8

Michele Madonna Dal “carattere sacro” al “particolare significato”. La città di Roma nel Concordato del 1929 e nell’Accordo del 1984. Aspetti giuridici e politici

Università degli Studi di Firenze Facoltà di Scienze Politiche “C. Alfieri” Seminario di storia delle istituzioni religiose e relazioni tra Stato e Chiesa


Titolo | Dal “carattere sacro” al “particolare significato”. La città di Roma nel Concordato del 1929 e nell’Accordo del 1984. Aspetti giuridici e politici. Autore | Michele Madonna Collana | Università & Ricerca Isbn | 978-8896818503 TUTTI I DIRITTI RISERVATI Prima edizione digitale 2011 Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’editore. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941 Libellula Edizioni via Roma 73 - 73039 Tricase (LE) Tel. /Fax 0833.772652 www.libellulaedizioni.com info@libellulaedizioni.com


Roma, le donne tue ondeggiano per piazza di Spagna e Via Veneto fra tavolini galleggianti e il bianco dei camerieri e sguardi e chiazze di profumi: un pavese solo di colori dentro l’incantato fiume, -ondeggiano in fiamme, a ghirlande! Anche il cielo voluttuoso divampa e grondano desideri alberi e pietre. Da colonne infrante, da corpi mozzi d’imperatori e vestali cola sangue: le nuvole a fasci di rose ornano i colli quando e sole e rovine e palazzi sono polvere d’oro a sera. Dal foro la notte sospirano fantasmi sotto la grande luna. Immortale prodigio dalle cupole i Santi impetrano in faticosa ascesa pietà dal Dio. Teatro sono le strade alla processione del Corpus Domini sparpagliato per tutta la città. E certo Egli qui rinasce ogni giorno non visto, forse in qualche troglodita, dal tufo, ai bordi dell’immenso carnevale. Qui dunque maggiore è il dovere di vivere, qui ove crocifissa o turgida c’è terra e terra e spiga e spiga dalla vasta campagna intorno per la molteplice fame e abbondanza di vino forte a celebrare amori.

Pure questo è un miracolo. Per la via Appia ancora vanno gli amanti a intrecciarsi fra tomba e tomba fiori cresciuti dalle ceneri presenze di favola a inconsumabili tramonti. Il miracolo è del fiore che porta in sé vita e morte come profumo la corolla e le radici veleno. Miracolo e dono è di continuare a credere come Cristo ugualmente tiene sede nel cuore della gente e la gente è felice della città più sua una città sicura e amata, Roma, capitale di Dio fatto carne. (D. M. Turoldo, Ubi venit plenitudo, in O sensi miei, Milano, Rizzoli, 1990)


Indice Premessa....................................................................................................7 Capitolo primo Il carattere sacro di Roma 1.1 I presupposti storici e politici dell’art. 1 cpv. del Concordato lateranense........... 11 1.2 L’elaborazione della norma e l’interpretazione delle Parti contraenti.................... 26 1.3 I lavori della Commissione per l’esecuzione del Concordato e la circolare governativa del giugno 1929....................................................................................................... 32 1.4 L’interpretazione dottrinale negli anni ’30 e ’40............................................................. 35 1.5 L’applicazione della disposizione fino all’inizio della seconda guerra mondiale................................................................................................................................ 37 1.5.1 La tutela della pubblica moralità..................................................................................... 37 1.5.2 La presenza dei culti acattolici.......................................................................................... 44 1.5.3 Il caso Buonaiuti..................................................................................................................... 51 1.5.4 Le manifestazioni anticlericali del maggio 1931........................................................ 53 1.5.5 La visita di Hitler nella Città Eterna.................................................................................. 57

Capitolo secondo Roma “città sacra”, Roma “città aperta” 2.1 Premessa...................................................................................................................................... 63 2.2 Carattere sacro di Roma e restrizioni alla libertà della Santa Sede durante la seconda guerra mondiale............................................................................................................. 65 2.3 Il bombardamento dell’Urbe................................................................................................ 72 2.4 La dichiarazione di “città aperta”, l’occupazione tedesca e la Liberazione............ 80


Capitolo terzo La “città sacra” dal dopoguerra ad oggi 3.1 L’interpretazione dell’art. 1 cpv. nella dottrina del dopoguerra............................... 91 3.2 L’applicazione della norma fino al 1965..........................................................................101 3.2.1 Roma “città sacra” dal dopoguerra all’“operazione Sturzo”...................................101 3.2.2 Immoralità ed anticlericalismo nella Città Eterna....................................................107 3.2.3 Art. 1 cpv. e culti acattolici................................................................................................112 3.2.4 Gli ultimi anni di Pio XII, Giovanni XXIII tra Sinodo Romano e Concilio, gli inizi del pontificato di Paolo VI...................................................................................................................118 3.3 La vicenda de “Il Vicario” e i successivi dibattiti parlamentari.................................125 3.4 La modifica della disposizione nell’Accordo di revisione del Concordato..........133 3.5 L’interpretazione dottrinale e i profili applicativi dell’art. 2.4 dell’Accordo di Villa Madama.............................................................................................................................................142

Elenco dei fondi archivistici...........................................................................155 Appendice di documenti...............................................................................156 Bibliografia.......................................................................................................215


Premessa

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Premessa L’art. 1 cpv. del Concordato del 1929 prevedeva: “in considerazione del carattere sacro della Città Eterna, sede vescovile del Sommo Pontefice, centro del mondo cattolico e meta di pellegrinaggi, il Governo italiano avrà cura di impedire in Roma tutto ciò che possa essere in contrasto col detto carattere”1. Questo studio è dedicato alla vicenda di tale disposizione fino alla sua revisione con l’art. 2.4 dell’Accordo del 1984 che statuisce: “la Repubblica italiana riconosce il particolare significato che Roma, sede vescovile del Sommo Pontefice, ha per la cattolicità”. L’interpretazione dottrinale di tali clausole costituisce lo sfondo dell’analisi che, però, occorre sottolinearlo, ha come principale oggetto il loro profilo applicativo. Come è stato giustamente sottolineato, “il momento di attuazione della norma” riveste “un particolare interesse per il giurista al fine di verificare il contenuto di effettività della norma stessa” e ciò vale “soprattutto in quei rami del diritto, come il nostro, più strettamente connessi alla realtà dei gruppi sociali”2. L’analisi del momento applicativo permette di cogliere appieno anche gli aspetti storici e politici dei problemi esaminati. Il diritto ecclesiastico, che Jemolo definisce “disciplina eminentemente storica”3, risente, infatti, in modo peculiare, “di ogni mutamento che in campo politico si verifichi nel rapporto tra Stato e Chiesa”4. Ciò vale ancor più per il diritto 1 In generale sull’argomento, cfr. E. Graziani, Il carattere sacro di Roma. Contributo all’interpretazione dell’art. 1 cpv. conc., Milano, Giuffrè, 1961, L. Guerzoni, Carattere sacro di Roma e sovranità dello Stato, Bologna, Zanichelli, 1970, G. Caputo, Il carattere sacro di Roma, Milano, Giuffrè, 1971; ID, Il carattere sacro di Roma, in Studi per la revisione del Concordato, Padova, Cedam, 1970, pp. 239 e ss. Si vedano anche M. Madonna, Da Roma città sacra a Roma città aperta. L’art. 1 cpv. del Concordato del Laterano dal 1929 alla fine della seconda guerra mondiale, in “Jus Rivista di scienze giuridiche”, maggio-agosto, 2003, pp. 341 e ss., ID, Dal carattere sacro della Città Eterna del Concordato lateranense al particolare significato di Roma nell’Accordo di Villa Madama. Interpretazione dottrinale e profili applicativi dalla Liberazione al Grande Giubileo del 2000, in “Jus Rivista di scienze giuridiche”, gennaio-aprile, 2003, pp. 141 e ss. 2 A. Albisetti, Formalismo giuridico e attuazione della Costituzione, in Studi in onore di P. A. D’Avack, Milano, Giuffrè, 1976, I, p. 22. 3 A. C. Jemolo, Confessioni di un giurista, in Pagine sparse di diritto e storiografia (scelte e ordinate da L. Scavo Lombardo), Milano, Giuffrè, 1957, p. 187. 4 A. Ravà, Rilevanza dei presupposti storico-politici nell’interpretazione della legislazione ecclesiastica, Milano, Giuffrè, 1963, p. 4.


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Premessa

ecclesiastico italiano, dal momento che in Italia, e in particolare nell’Urbe, sono ubicati gli organi centrali della Chiesa Cattolica e la stessa “fisionomia dell’Italia” è stata “spesso influenzata” da tale “dimensione universale di Roma”5. Di conseguenza, “la questione ecclesiastica” non è mai stata nel nostro Paese “tra quelle minori né ha avuto rilievo esclusivamente giuridico, ma ha rappresentato costantemente una questione nazionale in stretta interdipendenza con l’assetto costituzionale complessivo”6. Queste considerazioni valgono in modo peculiare per disposizioni che riconoscono la specificità della città che è, da oltre due millenni, sede vescovile del Capo della Chiesa universale, e, dal 1870, capitale dello Stato italiano. Tracciare un quadro dell’art. 1 cpv. del Concordato lateranense e dell’art. 2.4 dell’Accordo di Villa Madama, con particolare attenzione ai loro profili applicativi, permette, quindi, di mettere bene in luce alcune tendenze e linee evolutive del diritto e della politica ecclesiastica italiani dal 1929 ad oggi. In tal senso, i pregevoli studi su Roma “città sacra” di Riccardi7 e Margiotta Broglio8 hanno tracciato una strada che merita di essere perseguita. La ricerca si basa soprattutto su documenti archivistici italiani9 e 10 francesi , e dell’Archivio Segreto Vaticano11, in gran parte inediti. Il primo capitolo si apre con una breve analisi della genesi storicopolitica dell’art. 1 cpv., che affonda le sue radici nella problematica coesistenza a Roma della sede pontificia e della capitale dello Stato italiano, dopo la Breccia di Porta Pia. 5

A. Giovagnoli, La Chiesa in Italia tra nazione e Stato, in A. Acerbi (a cura di), La Chiesa e l’Italia. Per una storia dei loro rapporti negli ultimi due secoli, Milano, Vita e pensiero, 2003, p. 367. 6 C. Cardia, La riforma del Concordato, Torino, Einaudi, 1980, p. 85. 7 A. Riccardi, Roma città sacra? Dalla Conciliazione all’operazione Sturzo, Milano, Vita e pensiero, 1979. 8 F. Margiotta Broglio, Dalla conciliazione al Giubileo 2000, in L. Fiorani, A. Prosperi (a cura di), Storia d’Italia, Annali 16, Roma città del Papa, Torino, Einaudi, 2002, pp. 1153 e ss. 9 Si tratta soprattutto dei documenti dell’Archivio Storico del Ministero degli Affari Esteri di Roma, in particolare Affari Politici, Santa Sede (1931-1945, 1946-1950), e Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. Sono stati consultati anche alcuni fondi dell’Archivio Centrale di Stato, in particolare i fondi del Ministero dell’Interno. 10 Archives historiques du Ministère des affaires étrangers Paris, Europe, Série Z Vichy-Saint-Siège, Republique française-Saint-Siège. 11 In particolare i fondi Affari Ecclesiastici Straordinari IV periodo (1922-1939), Italia e Germania, e Archivio della Nunziatura Apostolica d’Italia. Come è noto i documenti dell’Archivio Segreto Vaticano sono consultabili esclusivamente sino alla fine del pontificato di Pio XI (febbraio 1939).


Premessa

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In seguito, si ricostruisce l’elaborazione della disposizione nelle trattative concordatarie, e si riflette sull’interpretazione datane dalle Alte Parti contraenti. Si passa poi ad indagare l’esegesi dottrinale della norma negli anni ‘30 e ‘40. Si prendono poi in esame gli aspetti attuativi della disposizione fino alla seconda guerra mondiale. I due principali ambiti sono la difesa della pubblica moralità e la presenza dei culti acattolici nell’Urbe. Ma anche il caso Buonaiuti, alcuni episodi di anticlericalismo a Roma, e la celebre visita di Hitler nella Città Eterna pongono delicati problemi, meritevoli di attenzione. Nel secondo capitolo si affrontano i problemi applicativi della clausola durante la seconda guerra mondiale. Sono analizzati in particolare alcuni momenti dell’azione diplomatica della Santa Sede per dichiarare l’Urbe “città aperta” e preservarla dai furori del conflitto, appellandosi proprio al suo “carattere sacro”. Nel terzo capitolo, si offre, preliminarmente, un quadro generale della dottrina del dopoguerra sull’art. 1 cpv. Successivamente, vengono esaminate le questioni applicative della disposizione dalla Liberazione fino al 1965. Il tema della “città sacra”, ben presente nel magistero di Pio XII, si intreccia con il problema dei rapporti tra Stato e Chiesa nella nuova Costituzione, con le elezioni politiche del 18 aprile 1948, con il Giubileo del 1950, con le elezioni comunali di Roma del 1952 e la cosiddetta “operazione Sturzo”. Le questioni giuridicamente più rilevanti riguardano però, come dal 1929 al 1940, la tutela della pubblica moralità e la presenza degli acattolici nell’Urbe. La seconda metà degli anni ’50 segna il tramonto dell’idea pacelliana di “città sacra”, con la svolta del pontificato giovanneo, il Sinodo Romano ed il Concilio Vaticano II. Nel 1965, si assiste al più celebre e discusso caso di applicazione della clausola concordataria, il divieto di rappresentazione a Roma del dramma Il Vicario di R. Hochhuth. Tale vicenda è analizzata soprattutto alla luce degli ampi dibattiti parlamentari che seguono all’episodio. Viene poi ricostruito il complesso processo di modifica dell’art. 1 cpv. durante la revisione concordataria, per giungere all’elaborazione dell’art. 2.4 dell’Accordo di Villa Madama. Nell’ultima parte della ricerca, si riflette sul significato della nuova disposizione e si accenna ai suoi principali profili applicativi, dal 1984 al Grande Giubileo del 2000.


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