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Villa Caramello Pag

VILLA CARAMELLO: UN GIOIELLO A POCHI PASSI DALLE STRADE PRINCIPALI

Nella pianura della Val Tidone c’è un gioiello da scoprire e conoscere, a pochi passi dalle vie principali percorse ogni giorno dal caotico traffico moderno. Non lontano da Castel San Giovanni, infatti, sorge, seguendo una strada rettilinea sulla destra dirigendosi verso Piacenza, all’altezza della frazione di Fontana Pradosa, Villa Caramello. La storia della

Villa e dei suoi proprietari parte da lontano: i Paveri-Fontana, proprietari della Villa almeno dal 1400 hanno fatto parte del consorzio dei da Fontana (insieme agli Arcelli Fontana e Malvicini Fontana) che fu investito dei terreni di

Fontana Pradosa dall’imperatore Enrico II nel 1004. Villa Caramello nasce come una “rocca” , come ben testimoniato

dalla sua pianta, dalle mura a scarpa e dall’altezza delle finestre del piano terra. Il suo aspetto attuale di “villa” si deve ad interventi di restauro ed abbellimento voluti dal mar-

chese Gaetano Paveri Fontana agli inizi del 1700. La rocca, infatti, persa ormai la sua funzione difensiva, era ormai caduta in rovina, con antichi edifici in disfacimento. Nel det-

taglio i primi interventi di restauro risalgono al 1712 con gli architetti Ignazio Cerri e Marc’Aurelio Dosi. Il progetto di ammodernamento e abbellimento, tuttavia, partirà in grande stile solo nel 1739 con il grande Ferdinando Galli Bibiena (a Piacenza da rimarcare la sua decorazione della

Chiesa di San Cristoforo, oggi Piccolo Museo della Poesia, e i suoi lavori a Palazzo Costa). In quegli anni vengono inserite dodici colonne della loggia e una splendida balaustra per lo scalone. Oggi la Villa si raggiunge con un suggestivo viale alberato, al termine del quale si viene accolti da una grande peschiera, arricchita da statue e vasi in pietra. La facciata è costellata da porte e finestre del tipico repertorio di Galli Bibiena, ed ha un coronamento “alla romana” per nascondere gli spioventi del tetto. Originariamente proprio in questo “coronamento” , all’epoca curvo, erano presenti gli stemmi del committente e della moglie, la marchesa Giustina del Carretto di Millesimo (gli stemmi restano tuttora tra gli artigli dei leoni presenti sui pilastri all’inizio ed alla fine del viale e sono dipinti nell’andito al piano terra della Villa). All’interno della villa è presente un cortile quadrato, mentre nell’ala posteriore spicca il nucleo centrale, per la presenza al piano nobile del salone da ballo che si estende in altezza su due piani, con un doppio ordine di finestre. La parte più innovativa è senz’altro la grande loggia a doppia navata con colonne e pilastri, che reggono archi dando effetti ottici unici, fino all’ingegnoso scalone, scenografica conclusione della loggia. Ben nove brevi rampe portano ad un ballatoio sorprendentemente ad emiciclo. Le pareti e la volta della galleria al piano nobile, inoltre, sono decorate con prospettive architettoniche attribuite a Francesco Natali, quadraturista cremonese, mentre al piano terra la galleria da accesso alla cappella. Villa Caramello, infine, è circondata da un giardino di impianto settecentesco, parzialmente trasformato nel XIX secolo secondo il gusto paesaggistico. Non mancano poi una corte rustica con ormai dismesse abitazioni agricole, stalle e fienili (per informazioni e visite su prenotazione: www.villacaramello.com).

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