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Un nuovo inizio
a cura di Sara Masi naturopata e insegnante yoga NaturaSì di Roma - via Siria, 48 ang. Cir. Appia
Questo è il tempo in cui tutto si riattiva in Natura. I teneri germogli spingono per uscire dai rami spogli. Prati e boschi si fanno via via sempre più verdi e questo colore nutre i nostri occhi e la nostra anima, facendo diminuire l’appetito. Il corpo naturalmente si purifica, non solo dalle tossine, ma anche dalle emozioni di insoddisfazione e impazienza legate all’inverno. La nostra visione della vita diviene più chiara e limpida. È la stagione giusta per contattare i nostri veri bisogni e desideri e iniziare ad esprimerli con azioni concrete. Gli organi corrispondenti alla primavera in Medicina Cinese sono il fegato e la cistifellea, probabilmente i più congestionati nell’uomo moderno a causa dello stress e degli agenti intossicanti presenti nei cibi e nell’atmosfera. movimento per almeno tre volte. Continuo poi eseguendo il movimento più velocemente senza seguire il respiro. Quindi allungo le gambe, poggio le mani dietro ai glutei e rilasso.
Un fegato in salute dona calma, efficienza, chiarezza mentale e capacità decisionale. Quando invece è ostruito o impigrito, l’energia dell’intero corpo si squilibra, creando disagi fisici ed emozionali, in particolare legati alla rabbia in tutte le sue sfumature (impazienza, frustrazione, risentimento, arroganza, impulsività ed aggressività).
Dal punto di vista yogico possiamo favorire il fluire dell’energia nei meridiani fegato e cistifellea attraverso una semplice serie di esercizi.
Seduti a gambe incrociate, mani poggiate sulle ginocchia con i palmi verso l’alto, schiena dritta, occhi chiusi idealmente rivolti all’orizzonte, ascolto il mio respiro spontaneo per qualche istante finché diviene più calmo e profondo.
4. Posizione seduta ad angolo
Dalla posizione seduta, allungo le gambe, piedi un po’ distanti tra loro, in linea con il lato esterno del bacino, schiena dritta, mani appoggiate a terra dietro ai glutei.
Inizio eseguendo alcune rotazioni delle caviglie, lente e ampie, nei due sensi, disegnando ampi cerchi con le punte dei piedi. Proseguo portando le punte dei piedi prima verso l’esterno (extrarotazione) mentre inspiro, e poi espirando verso l’interno (intra-rotazione) ripetendo il movimento per almeno tre volte. Infine, inspirando spingo le punte dei piedi in avanti ed espirando le spingo verso di me, ripetendo per almeno tre volte. Quindi rilasso e respiro.
3. Posizione della Farfalla
Dalla posizione seduta, fletto le ginocchia e porto le piante dei piedi a contatto, mani sulle caviglie, schiena dritta. Inspiro e sollevo in alto le gambe, espiro e le spingo verso il basso, ripetendo l’intero
Dalla posizione seduta divarico le gambe al mio limite. I talloni spingono verso l’esterno, gli ischi (piccoli ossicini posti sotto i glutei) sono premuti verso il basso, la schiena è dritta. Sollevo le braccia verso l’alto con i palmi delle mani che si guardano. Inspirando, allungo il braccio destro verso l’alto, spostando il peso sull’ischio corrispondente, espirando torno al centro per poi procedere con l’altro braccio. Ripeto per tre volte. Quindi, sempre con le braccia sollevate, eseguo delle rotazioni delle braccia nei due sensi, immaginando di disegnare dei cerchi con le punte delle mani, percependo il peso del corpo che si sposta da un ischio all’altro.
5. Posizione finale
Torno nella posizione a gambe incrociate con le mani poggiate sulle ginocchia, palmi verso l’alto, schiena dritta.
Chiudo gli occhi e ascolto le sensazioni che permangono nel corpo dopo le posizioni eseguite. Buona pratica a tutti!