DiVita Magazine - N° 6

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TRIMESTRALE di attualità e benessere • N°6 • ANNO 3 • GENNAIO 2011 • € 1,00 • numero omaggio

DIVITA magazine

Ricette Health

di Luca Montersino

FACCIAMO

MERENDA

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Serenità. Noi ci teniamo.

L’impegno della nostra insegna, sempre vicina a te. Serenità vuol dire sicurezze. Il nostro impegno è quello di fornirle, sia in termini di prodotti che di servizi. Per questo abbiamo creato “Passo dopo Passo”, un programma di controllo a 360° che permette di sapere tutto sui prodotti freschi che trovate sui nostri banchi: tutte le fasi di coltivazione, raccolta e distribuzione

della frutta e della verdura, tutta la storia del pollo – dove è stato allevato, con cosa è stato nutrito, da chi è stato macellato e confezionato – e del pesce. Insomma l’intera filiera, passo dopo passo, in tutta sicurezza.

Perché il nostro futuro è nelle nostre mani, e il nostro impegno per la serenità, oggi, è anche una garanzia per il domani. www.despar.it


DIVITA magazine Registrazione Tribunale di Padova nr. 2179 del 04.06.09 Trimestrale di attualità e benessere Direttore responsabile Federica Favaro Caporedattore Federica Favaro email info@federicafavaro.it Redazione Ad Comunicazione srl Progetto grafico Ad Comunicazione srl Fotolito e stampa MEDIAGRAF S.p.A. Viale Navigazione Interna, 35129 Padova T. 049 8991511 mediagrafspa.it Editore Ad Comunicazione srl Ad Comunicazione srl via Croce Rossa 26 35129 Padova T 049 8071966 F 0498071988 email info@adcomunicazione.it FSC è una certificazione riconosciuta a livello internazionale che garantisce che la carta proviene da boschi e foreste certificate per la corretta gestione ambientale e sociale (rispetto dell’ambiente, della biodiversità e dei diritti delle popolazioni locali). Inoltre la certificazione è sostenuta dai maggiori gruppi ambientalisti mondiali, quali Green Peace e WWF e da numerose istituzioni quali Feder Foreste.

EditorialeDIVITA

Un abete sempre accanto CHI SIAMO?

Despar Nordest - Aspiag Service S.r.l., è la più grande delle 9 aziende del Consorzio Despar Italia. Fa parte del gruppo internazionale Aspiag Management che gestisce il marchio SPAR in sei paesi europei, ed è inserita in SPAR International, la catena di distribuzione alimentare più diffusa al mondo. Con gli oltre 600 punti vendita Despar, Eurospar, Interspar presenti in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto e Ferrara, siamo sempre accanto ai nostri clienti...

QUEST’INVERNO

vogliamo coccolarci in modo sano e naturale, come sempre con i prodotti Despar. Sono molti i frutti tipici di questa stagione: arance, pompelmi, clementine, mele, carciofi, broccoli… Nonostante il paesaggio sia brullo e spoglio, la terra ci regala prodotti gustosi e ricchi di vitamine e sali minerali. I nostri chef vi spiegheranno come utilizzarli in cucina, in maniera creativa o tradizionale (anche online al sito www.casadivita.despar.it). La stagione fredda ci porta forse a mangiare un po’ di più e a cercare conforto dal freddo pungente nei cibi caldi, ma non dimentichiamoci di assumere sempre frutta e verdura! Possiamo farlo durante i pasti oppure come merenda o spuntino pomeridiano. I prodotti a marchio Despar, le linee Vital, Passo dopo Passo e Bio-logico ci offrono una vastissima scelta, per consumare ogni giorno una merenda sempre diversa. L’inverno è sicuramente la stagione in cui più volentieri si consumano le bevande calde, cioccolata, tè o caffè ed in questo numero vogliamo parlarvi proprio di quest’ultimo, che spesso consumiamo in fretta al bar, ma che possiamo gustare anche a casa grazie alle ottime miscele in commercio. Vi porteremo inoltre a scoprire le bellezze naturali che in questa stagione sono al loro massimo splendore: le montagne. Ed i nostri esperti ci guideranno alla scoperta degli sport invernali ed in particolare delle ciaspole, un modo per apprezzare di più la montagna seguendo percorsi diversi dalle piste da sci. Attenzione, però, durante l’inverno, in montagna come anche in città, bisogna proteggere le mani dal freddo e curarle il più possibile: vi spiegheremo come. Tutto ciò e molto altro in questa edizione di DiVita magazine, che dal prossimo numero vi riserverà grosse sorprese…! La Redazione

Il prossimo numero

DIVITA magazine

ti aspetta ad APRILE in tutti i punti vendita

Scopri molte altre novità su www.despar.it


La pasta di qualità che soddisfa ogni esigenza del consumatore ha un nome: Pasta ZARA Dalla linea classica alla Trafilata in Bronzo Top Quality, fino alla specialità al Farro e alla Senza glutine, destinata a chi soffre di celiachia. Pasta Zara ha una risposta per tutti Quando si tratta di pasta, per noi italiani la qualità del prodotto viene prima di tutto. Un piatto di pasta deve essere buono, al dente e condito egregiamente. Gli stessi concetti del consumatore tipo sono i concetti che muovono l’operato di Pasta ZARA, secondo produttore italiano di pasta. E siccome quando si parla di pasta tutto comincia dalla materia prima, ecco che a Pasta ZARA il primo passo del processo produttivo, cioè la selezione della semola di grano duro è rigorosissima. Solo dopo aver superato i restrittivi parametri imposti da Pasta ZARA (test eseguiti nei laboratori dei tre stabilimenti di Riese Pio X, nel Trevigiano, Muggia, alle porte di Trieste, e Rovato, nella provincia bresciana), la semola di grano duro, che arriva dai molini italiani, riceve l’approvazione per essere introdotta nei silos di Pasta ZARA e poi nel ciclo produttivo. E’ così che tutta la semola impiegata dalla linea classica di Pasta ZARA garantisce un prodotto finale che tiene la cottura, consistente e gustoso. La trafilatura, che ne determina la forma, poi, è un altro dei fattori determinanti per innalzare la soglia della qualità finale della pasta. E il massimo, da questo punto di vista, è la trafilatura in bronzo, che assicura un prodotto di qualità superiore, anche perché la pasta presenta una superficie

rugosa, ottimale per trattenere il condimento. Non per niente la linea Trafilata in Bronzo rappresenta la Top Quality di Pasta ZARA. L’analisi attenta delle esigenze del consumatore, inoltre, porta Pasta ZARA a un continuo impegno nell’innovazione del prodotto. Da una proficua sinergia fra tradizione e innovazione nascono prodotti particolari come la linea Sublime, di cui la specialità al Farro è la portabandiera. Il farro è un cereale dalle caratteristiche salutistiche importanti. E’ sano, buono e facilmente digeribile. Consigliato anche per le diete

Pasta ZARA è partner ufficiale della Nazionale Italiana Cuochi

alimentari, in quanto offre un importante apporto di proteine, vitamine e sali minerali. La gamma “salutistica” di Pasta ZARA, infine, ha un fiore all’occhiello. Sappiamo bene quanto la celiachia sia un’intolleranza alimentare sempre più diffusa. E per i celiaci Pasta ZARA ha creato la Senza glutine, che fa parte della linea Armonie. E’ una pasta a base di mais (70%) e di riso (29,5%). Un prodotto che gode di tutte le certificazioni e autorizzazioni del caso.

www.pastazara.com


DIVITA magazine

I nostri esperti 7 Prodotto del mese Prodotti di stagione: agrumi e carciofi 8 Intervista Bella, brava e buongustaia 10 Tesori regionali Formaggi di malga stagionati 12 Medicina e nutrizione Na’ tazzulella e caffè

24 Despar La merenda 28 Sport e movimento è arrivato l’inverno? Voglia di neve 30 Benessere e bellezza Con le mani

Fabio Farinati Professore Associato di Gastroenterologia

32 Ricette Tagliolini rossi con calamari e zuppetta di fagioli cannellini al rosmarino

14 Primizie e specialità Crostatina frangipane alle arance

Fabio Pranovi Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Ambientali

Carciofo alla giudea, moscardini affogati all’aglio, olio e prezzemolo

Fesa di tacchino alla senape con giardiniera di verdure Spiedini di mandarini rosolati e caramellati con crema chibouste al limone

Giuseppe Travain Specialista in medicina dello Sport

36 Percorsi Le 7 meraviglie tra le montagne

Fabrizio Zago Chimico industriale, consulente di prodotti detergenti e cosmetici

16 Ambiente e natura Pesca sostenibile e responsabile 18 Salute e relax TEST 20 Scelte di vita Stefano Momenté 21 Stili di vita è possibile vivere senza TV?

39 Idee eco-sostenibili 40 Cultura e tempo libero 41 Gastronomia e tradizione 42 Pillole


Per un completo bilanciamento di sali minerali Rogaška Slatina vanta una delle sorgenti più preziose in tutta Europa. Già da molti secoli viene scelta come meta da numerosi ospiti, che vogliono ripristinare nel proprio corpo l’equilibrio dei sali minerali con l’aiuto dell’acqua minerale naturale Donat Mg. Oltre ai numerosi micro- e macrominerali, indispensabili per il benessere del nostro corpo, l’acqua minerale Donat Mg, che nasce appunto dall’erosione di rocce ricche di sali minerali, si contraddistingue per l’elevato contenuto di: Magnesio – 1030mg/l Idrogenocarbonato – 7700mg/l Calcio – 380mg/l Solfati – 2400mg/l Magnesio: Il magnesio è un minerale indispensabile per il nostro corpo. Il fabbisogno giornaliero di questo minerale è di 300-350 milligrammi; maggiori quantità sono necessarie nei casi di sforzi fisici, durante la crescita e la gravidanza. Poiché il nostro corpo non può produrre da solo questo minerale, è necessario apportarlo con un’alimentazione adeguata. Solitamente però si evitano i cibi ricchi di magnesio, come ad esempio le mandorle, i cereali, la frutta secca, le noci, ecc. poiché sono molto grassi; inoltre, a causa delle moderne procedure utilizzate nella produzione alimentare, come ad esempio la conservazione, la congelazione e la raffinazione, il cibo contiene sempre meno magnesio. Infine, a causa dei ritmi sempre più frenetici, ne abbiamo bisogno sempre di più. In un litro di Donat Mg ci sono più di 1000 milligrammi di magnesio; quindi, se ne beviamo un bicchiere due volte al giorno, apportiamo al nostro corpo tutto il magnesio di cui ha quotidianamente bisogno. Se a causa della carenza di magnesio nel corpo prevale il calcio, ciò provoca spasmi muscolari. Anche il muscolo cardiaco ha bisogno del magnesio per funzionare normalmente. Il magnesio, tra l’altro, protegge le cellule dalle lesioni, previene i disturbi ritmici e la coagulazione dei trombociti.

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Idrogenocarbonato: L’acqua minerale naturale Donat Mg è molto ricca di idrogenocarbonato. Questo minerale neutralizza l’acidità nel nostro corpo e quindi aiuta a mantenere l’equilibrio acido-basico. L’idrogenocarbonato riduce l’acidità nell’apparato digerente, il che allevia i bruciori di stomaco e i dolori causati dall’infiammazione della mucosa gastrica. Calcio: È importante perché stimola i nervi, i muscoli e la coagulazione del sangue. Da esso sono costituite le ossa e i denti ed è estremamente importante nella prevenzione dell’osteoporosi. Funziona da stabilizzatore delle membrane cellulari e da attivatore di alcuni enzimi.

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Solfati: Aumentano l’escrezione biliare, proteggono la mucosa gastrica (con l’aiuto del magnesio), hanno un effetto lassativo e partecipano alla formazione degli amminoacidi. Dalla natura un aiuto efficace per il vostro benessere! Distributore per l’Italia Velox Srl Sgonico (TS), tel.: 040-225152 info@veloxsrl.it, www.veloxsrl.it

Per la salute!


StagioniDIVITA PRODOTTI DI STAGIONE: AGRUMI E CARCIOFI AGRUMI I più conosciuti sono l’arancia, il limone e il mandarino. Tutti gli agrumi sono ricchi di vitamine, innanzi tutto quelle dei gruppi C e P. Vengono consumati prevalentemente freschi oppure in preparati quali marmellate, canditi, bevande. Sono molto importanti per l’estrazione di olii essenziali, pectine, acido citrico ed altri derivati. In Italia la produzione di agrumi (arance, limoni, mandarini, clementina, bergamotto, chinotto) si concentra nelle regioni meridionali, con la Sicilia in prima fila (circa i due terzi della produzione nazionale). L’arancia è l’agrume più prezioso grazie all’alto contenuto di vitamina C. Segnaliamo alcune varietà: Tarocco, una varietà pregiata, con polpa striata di rosso, solitamente senza semi. Adatta sia per la tavola, sia per essere spremuta.

Deliziose

Prodotto del mese

Moro: arancia sanguigna, con polpa rossa, ricca di succo. Particolarmente adatta per le spremute. Sanguinello: più piccola e più rossa della mora, ugualmente adatta per le spremute.

CARCIOFI La medicina naturale e la fitoterapia usano il carciofo nel trattamento dei disturbi funzionali della cistifellea e del fegato. Lo utilizzaNO inoltre, per il suo sapore amaro, in caso di nausea e vomito, intossicazione, stitichezza. La sua attività depurativa (derivata dall’azione su fegato e sistema biliare e sul processo digestivo) fa sì che venga usato per dermatiti legate ad intossicazioni, artriti e reumatismi. Il basso contenuto calorico del carciofo fa sì che sia speciamente indicato nelle diete dimagranti. Vi consigliamo semplicissime ricette in grado di salvaguardare sia le capacità organolettiche che le proprietà medicinali. Carciofi cotti con pentola a doppio fondo: piccole porzioni di carciofo, private delle foglie più esterne, van-

no lavate in acqua corrente e versate nella pentola a doppio fondo senza sgocciolarle. La pentola va posta su un fornellino a fuoco lento. Raggiunta l’ebollizione si spegne la fiamma e si lascia a riposo per un’ora senza togliere il coperchio. Carciofi in pinzimonio o crudi: per questa semplicissima ricetta si utilizzano i carciofi più piccoli e teneri tagliati a piccole porzioni. Le parti di carciofo lavate in precedenza vanno condite con olio, sale e limone. Carciofi lessi: i carciofi tagliati a fettine si versano in una pentola con poca acqua, a cottura avvenuta si condiscono con olio, sale e limone.

ricette

a pag. 14-15

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RaccontiDIVITA Intervista

MIRIAM LEONE

BELLA, BRAVA E BUONGUSTAIA

M

iriam Leone, classe 1985, è una modella, conduttrice televisiva e attrice. Ha fatto il suo ingresso nel mondo dello spettacolo e in tv grazie al concorso di Miss Italia, che ha vinto nel 2008, e ha conquistato il pubblico grazie alla conduzione, con Arnaldo Colasanti, di Uno Mattina Estate nel 2009, prima Miss Italia a condurre un programma così impegnativo su Rai Uno nell’anno della sua elezione. La sua spigliatezza e sensibilità l’hanno portata a

fare altre esperienze televisive come conduttrice ed è stata la madrina della mostra fotografica allestita per i festeggiamenti dei 50 anni del Gruppo Despar nell’autunno del 2010. In quest’occasione abbiamo chiacchierato un po’ con lei a proposito del suo lavoro e del suo tempo libero, che spesso trascorre in cucina, una delle sue passioni.

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A cosa hai lavorato fino ad ora in tv, e QUANDO E COME HAI COMINCIATO? Dopo Uno Mattina Estate su RaiUno nel 2009, sono passata a Mattina in Famiglia su RaiDue e quest’anno conduco lo stesso programma su RaiUno il sabato e la domenica dalle 6.30 alle 10.

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Quali aspetti del tuo carattere ti hanno portata a questa professione? Sicuramente la parlantina mi aiuta moltissimo: per fortuna ora la sfogo sul lavoro, ma ho sempre avuto molta voglia di comunicare con le persone. Così come di imparare: questo lavoro mi permette di incontrare tanta gente e di ascoltare le storie più disparate, di entrare a contatto con tecnici, studiosi, persone comuni e da tutti imparo qualcosa, ogni giorno.

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E cosa invece ti pesa del tuo lavoro? La sveglia alle 4,30! Ma non posso certo lamentarmi: ci sono molte persone che si devono svegliare molto presto per svolgere lavori molto più pesanti del mio…

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Qual è l’esperienza legata al tuo lavoro a cui sei più affezionata? Sicuramente il momento della vittoria a Miss Italia è scalfito nella mia memoria, ma anche tutte le prime puntate delle produzioni a cui ho lavorato, così emozionanti e adrenaliniche.

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C’è una produzione di cui sei Più orgogliosa o che ti ha dato maggiori soddisfazioni? In realtà la mia carriera è ancora troppo breve per fare un bilancio: sto crescendo, sto imparando e sono contenta di fare il mio lavoro mettendoci il massimo dell’impegno.

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A chi dedichi i riconoscimenti ottenuti finora? Ai miei genitori che vivono in Sicilia e hanno dovuto subire la mia scelta: la lontananza crea nostalgia per tutti, ma spero di gratificarli in tutto quello che faccio.

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Come vedi la televisione oggi? Ho sempre guardato molto la televisione nel mio tempo libero: oggi noto una maggiore varietà e offerta di programmi, dall’intrattenimento all’approfondimento. Ma quello che non si vede da casa è la moltitudine di maestranze che lavora per la realizzazione di ogni programma: una squadra inimmaginabile.

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Che rapporto hai con la cucina? Ottimo! Credo che noi italiani abbiamo un rapporto privilegiato con la cucina, soprattutto di qualità. Il mio è un rapporto molto passionale: mi piace usare le mani, adoro gli aromi e i profumi.

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Come è iniziato? Ho cominciato a cucinare a casa, con i miei genitori: mamma tornava tardi dal lavoro quindi era papà a preparare il pranzo ed io gli davo una mano, poi un po’ alla volta ho cominciato a fare io alcune cose e mi sono appassionata.

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Che tipo di cuoca sei? Sono brava! Mi piace moltissimo cucinare per le persone che amo, ma anche per me: “mi amo”, quindi mi piace prendermi cura di me stessa anche in cucina. Per esempio, non uso mai condimenti confezionati, nemmeno per il sugo.

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Quali sono le tue linee guida ai fornelli? Sicuramente la semplicità e la qualità, che sono poi il bello della cucina mediterranea. Sperimento anche la cucina internazionale o fusion, ma scelgo con cura gli ingredienti perché mi piace che si senta il gusto dell’alimento principe del piatto.

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Che alimenti preferisci o ti fanno stare meglio? Adoro l’olio extravergine d’oliva: mi piace la pasta condita anche solo con olio e parmigiano. Non so resistere ai formaggi, tutti, e alle olive. Amo le cose semplici e, in particolare, il risotto – forse atipico per una siciliana – ma mi piace la preparazione, il lavoro che ci sta dietro.

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Cosa fai per mantenerti in forma? Non mangio mai “schifezze”: mangio bene e tanto!

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Cosa non manca mai sulla tua tavola? La pasta e l’olio extravergine di oliva.

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Tre consigli per vivere meglio… 1. Cercare di non trascorrere troppe ore nel traffico e trovare il tempo per stare a contatto con la natura, ritagliarsi degli spazi “lenti”, magari nel weekend per fare una passeggiata in campagna, al porto o tra gli animali. 2. Non prendere l’ascensore e spostarsi a piedi dove è possibile. 3. Sorridere di più!

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RegioniDIVITA Tesori regionali

FORMAGGI DI MALGA STAGIONATI di Alberto Marcomini - direttamente da Gusto canale 5

Deliziosi abbinamenti

Formaggio & ... Vezzena & Miele di Rododendro Monteveronese & Marmellata di Fichi Latteria di Sutrio & Miele Millefiori Bontà dei Pascoli & Miele d’Acacia

L’inverno è arrivato, le malghe in montagna si sono svuotate, le marmotte fanno a gara per raccogliere le ultime provviste per sopravvivere al lungo inverno, tutt’intorno silenzio, interrotto soltanto dal fischiare dei corvi. Amo camminare tra le mie montagne, affondando le pedule nella neve. In mezzo a questa pace, chiudendo gli occhi, mi sembra di sentire il dolce rumore delle malghe, dello spino che sbatte contro le pareti della caldaia di rame, ricolmo di latte fresco munto al mattino di buon’ora. Il crepitio della legna che riscalda la cagliata, i gesti lenti, antichi, sempre gli stessi. Arriva il momento magico della rottura della cagliata e delle successive estrazioni del formaggio. Così nasce il formaggio di malga, pronto per essere stagionato per lungo tempo. Ricordo quando visitai la malga Novezza a 1450 m.s.l.m. sul monte Baldo, nel veronese. Qui Gianni, il mastro casaro, tutti i giorni fa il suo sacro formaggio: il Monteveronese di malga DOP. Il Monteveronese è un formaggio antico, già nel 1287 il vescovo di Verona Bartolomeo della Scala concesse a un gruppo di Cimbri, provenienti dal vicino altopiano di Asiago, di vivere nel territorio della Lessinia e del Monte Baldo

In mezzo a questa pace, chiudendo gli occhi, mi sembra di sentire il dolce rumore delle malghe 10

per praticare l’agricoltura, ma soprattutto l’allevamento del bestiame con la conseguente produzione del formaggio. Il Monteveronese DOP è di due tipi: a latte intero, che si consuma fresco, e d’allevo, destinato alle lunghe stagionature (oltre ai due anni). Il mio pensiero continua a viaggiare negli alpeggi estivi dell’altopiano dove si produce un altro formaggio a noi caro: il Vezzena! Siamo in Trentino, ma a due passi da Asiago. Nel Passo Vezzena oramai sono poche le malghe rimaste operative. Ed i loro nomi sono curiosi, legati a luoghi o soprannomi delle famiglie che le conducevano, o ad aneddoti e storie mitologiche, di malgari vissuti tutta la vita in alta quota. E allora Mille Brughe, Bisole, Cortesin, Biscotte, Cima Verle, Merlai, Costa de Sora e de Sotto, e finalmente Malga Fratte. Il corpo centrale della malga è costituito dal piccolo ma funzionale caseificio che comunica direttamente con la cucina. Mi accoglie Mirella, donna del formaggio. Il formaggio lei lo fa solo in estate, a latte crudo e pasta semicotta e, per altre due estati, il formaggio rimane a stagionare in cantine umide e ventilate: uno spettacolo! Proseguendo il mio viaggio nel formaggio stagionato, eccomi in alta Carnia a Enemonzo. Qui la famiglia Rugo stagiona i più buoni formaggi fatti in latteria e nelle malghe di questo meraviglioso territorio. Latteria di Sutrio, malga Navas, ma il fiore all’occhiello è Bontà dei Pascoli, un formaggio a latte crudo che può essere stagionato anche fino a due anni: una meraviglia! Quanta nostalgia, il vento sta cambiando, le malghe dormono in attesa della bella stagione, sperando che mai vengano abbandonate, il vento si fa più freddo. I corvi volano bassi, inizia a scendere la neve… info@cartadaformaggio.it


Per chi va di fretta. Per chi sa aspettare. Fresco, Mezzano, Stagionato o Stravecchio il formaggio Montasio è buono, sano e soddisfa ogni palato. nasce solo in Friuli Venezia giulia e in zone esclusive del Veneto. Con una tecnologia morbida, che lo fa maturare mantenendo intatte le sue proprietà organolettiche e nutrizionali. e solo con latte di altissima qualità, proveniente dalla zona di produzione. un’armonia di saperi e sapori, rispettosa del disciplinare di Produzione e garantita dal marchio doP di denominazione d’origine Protetta.

scoprilo subito sul sito www.formaggiomontasio.net Con il Contributo del Ministero delle PolitiChe AgriCole AliMentAri e ForestAli dM 11400 del 20 luglio 2009


ConsigliDIVITA Medicina e nutrizione

Na tazzulella ‘e caffè… Mi chiamo Fabio Farinati,

IN QUESTE PAGINE vi aiuterò a scoprire e sfatare alcuni dei più noti luoghi comuni sul caffè

Cattedra di Gastroenterologia, Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Gastroenterologiche, Facoltà di Medicina, Università di Padova. Ha fatto parte del gruppo collaborativo della WHO sulla prevenzione del cancro dello stomaco. Gli argomenti di cui si occupa: epatologia, meccanismi di carcinogenesi, prevenzione primaria e secondaria delle neoplasie del digerente, diagnosi e terapia delle stesse.

Caldo, dolce al punto giusto, nero. Fatto con la moka, espresso, alla turca o all’americana. A colazione a casa, al bar con la brioche, dopo pranzo o nel pomeriggio. Uno dei piaceri della vita. Però… Però non esageriamo mi raccomando, fa venire la tachicardia, non fa dormire, causa il reflusso gastro-esofageo, eccita troppo. Quante leggende metropolitane ci raccontiamo sul caffè, quante le idee più o meno sbagliate! Forse è ora di fare un po’ di chiarezza sull’argomento, rimettendo alcuni puntini sulle i. Nel corso degli ultimi anni infatti, molti nodi sono venuti al pettine e

Il consumo regolare di caffè riduce l’accumulo di grasso, migliora la spesa calorica e ci aiuta quindi a calare di peso. solidi dati scientifici hanno sostanzialmente modificato lo scenario riguardo l’assunzione di questa bevanda. Ho deciso perciò di chiarire una serie di concetti sul caffè, smontando punto per punto le credenze più diffuse. Il caffè fa male al cuore Che se uno esagera con il caffè possa, in qualche caso, presentare episodi di tachicardia o di innalzamento della pressione sanguigna è vero. Esistono però serie evidenze scientifiche che dimostrano come questo effetto si abbia solo in chi, astinente per quanto riguarda il caffè o che ne beva quantità minime, si esponga a dosi im-

portanti della sostanza. Se il consumo diventa quotidiano, l’effetto scompare rapidamente ed esistono anzi dati che dimostrano come un consumo medioalto di caffé (4 o più tazzine al giorno), possa anzi proteggere chi è iperteso. Sembra inoltre che abbia un effetto riduttivo delle malattie coronariche e protettivo per quanto riguarda patologie come l’arteriosclerosi. Infine, vorrei citare uno studio che ha seguito nel tempo per quasi 15 anni circa 60.000 finlandesi, e che dimostra come il consumo di quantità moderate di caffè protegga dal rischio di insufficienza cardiaca e di disfunzioni gravi del cuore. Caffè, apparato digerente e fegato Coloro che soffrono di reflusso gastroesofageo si sono probabilmente sentiti dire che il caffè fa male ma, in realtà, non esiste nessuna dimostrazione scientifica seria che il caffè faccia insorgere un reflusso gastro-esofageo. Quello che è vero è che coloro che non hanno un controllo adeguato della loro malattia da reflusso, possono accusare un aggravamento dei sintomi se consumano dosi importanti di caffè. Questo effetto negativo è stato però riportato in qualche caso anche per il caffè decaffeinato, che non contiene quindi caffeina, l’imputato principale per questo effetto. I dati più interessanti riguardano però il fegato. Esiste ormai una forte evidenza scientifica che non solo il caffè non fa male al fegato ma che addirittura protegge l’organo, in particolare in coloro che sono affetti da malattie croniche del fegato e soprattutto in coloro che sono portatori di epatite da virus C (HCV). I soggetti portatori di questa malattia epatica vedono, se consumano 4 o più tazze di caffè al giorno,


ConsigliDIVITA Medicina e nutrizione

ridotto il rischio che la loro malattia evolva verso la cirrosi ed anche alla complicanza principale della stessa, il tumore del fegato. Per quanto attiene ai tumori epatici, ad esempio, il rischio si riduce in chi consuma quantità discrete di caffè del 40-50%. Il caffè ridurrebbe inoltre anche l’entità del danno metabolico che si ha nei soggetti con aumento del colesterolo, dei trigliceridi, della glicemia o dell’acido urico, sovrappeso o obesi, ipertesi che vedono il loro fegato colpito da steatosi epatica o steato-epatite. Infine, un recente studio ci ha dimostrato come il consumo di 4 tazze di caffè al giorno protegga il DNA (e cioè il codice genetico) delle nostre cellule dal danno da agenti ossidanti (quelli che causano l’invecchiamento e l’insorgenza di molte malattie), faccia morire le cellule “ammalate” e riduca il processo di “cicatrizzazione” del fegato che porta alla cirrosi. Obesità, diabete ed ipercolesterolemia Quattro tazze di caffé ridurrebbero il rischio dell’insorgenza di diabete negli adulti, che ricorrono a farmaci orali. Inoltre non aumenterebbero il rischio di complicanze del diabete e ridurrebbero l’accumulo di grasso, migliorando la spesa calorica, cioè la quantità di energia che noi consumiamo quotidianamente e che ci aiuta quindi a calare di peso. Sempre per quanto riguarda il nostro metabolismo, se una volta il caffè veniva messo sotto accusa per un suo effetto di aumento dei livelli di colesterolo, ora questo effetto della sostanza è fortemente messo in dubbio da nuove evidenze scientifiche e sembra addirittura che il caffè possa attivare meccanismi specifici che proteggono dal danno da dislipidemia e cioè da accumulo di grassi in circolo. Tumori e mortalità in generale Sottolineo ancora che parlo di tumori non per spaventare la gente, ma perché è giusto ricordare che nei paesi occidentali la probabilità che ha ciascuno di noi di ammalarsi di un tu-

more è quasi del 50%. Detto questo, emerge chiaramente dai dati sinora disponibili come il consumo di caffè protegga non solo dai tumori del fegato ma anche da quelli dell’intestino, almeno nelle donne e da quelli del pancreas nei maschi. L’evidenza non è fortissima ma sembra concretizzarsi nel tempo. Per quanto invece riguarda la mortalità globale, l’evidenza è più forte. Esistono vari studi a riguardo, tra i quali uno nel quale 40.000 Giapponesi sono stati seguiti per 10 anni, studio che ha dimostrato come il consumo di 3 o più tazze di caffè al giorno si traduca in una riduzione del rischio di morte di circa il 25%. Altri effetti Vale la pena infine citare alcuni ulteriori punti: il caffè può, se consumato in momenti sbagliati, causare una modesta insonnia, che scompare però quando la situazione si stabilizza per l’insorgenza di tolleranza. Val la pena anche di ricordare che la caffeina induce appunto una tolleranza tale per cui, se sospesa bruscamente, può causare qualche problema, come l’insorgenza di cefalea che tende peraltro a sparire rapidamente. Ma quanto caffè? Quasi tutti gli studi che ho citato dimostrano che gli effetti benefici aumentano progressivamente raggiungendo un massimo tra le 3 e le 4 tazze di caffè al giorno, almeno del caffè bollito che usiamo noi, il discorso può essere diverso per il caffè filtrato all’americana. Va sottolineato infine che dire caffè non vuol dire acqua e caffeina: vuol dire un insieme di altri componenti

che possono per esempio combattere il danno ossidativo o che risultano essere precursori di alcuni composti vitaminici. E noi non sappiamo ancora qual è la componente più rilevante del caffè, alla quale addebitare tutti o almeno una larga parte di questi effetti protettivi. E questo è un peccato perché se lo sapessimo potremmo privilegiare tipi di caffè che contengono in maggiore quantità quella componente, e probabilmente l’industria alimentare ci verrebbe incontro selezionando qualità di caffè potenzialmente più attive. È comunque intanto importante aver sfatato alcuni falsi miti negativi, fatto che mi consente di chiudere il PC con cui ho scritto queste pagine, andare di là in cucina e prepararmi una ennesima, buona “tazzulella ‘e caffè”.


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Crostatina frangipane

Primizie e specialità

ALLE ARANCE per 10 crostatine Difficoltà:

250 g di farina di mandorle 250 g di burro Despar 250 g di zucchero a velo 110 g di uova intere Buon Impasto Despar 800 g di pasta frolla 200 g di marmellata d’arance Despar 400 g di arance Passo dopo Passo Despar 160 g di gelatina neutra per pasticceria Gran marnier buccia di un’arancia olio essenziale all’arancio

In questa stagione ho pensato di declinare la classica crostatina frangipane ricoperta di mele, utilizzando le arance, per un risultato più insolito e originale, ed al tempo stesso molto più colorato. L’arancia contiene acido citrico, zuccheri, vitamine e sali minerali e viene usata per marmellate, gelatine, succhi ed essenze da profumi.

Per il frangipane, montare il burro morbido con lo zucchero a velo e la farina di mandorle, utilizzando un robot da cucina oppure un normale frullino. Unire poi a filo le uova e come ultima cosa, incorporandola a mano, la farina con gli aromi e il gran marnier. Rivestire gli stampi per le tartellette con la pasta frolla, bucherellando il fondo. Quindi spalmarvi sopra uno strato leggero di marmellata di arance e disporvi sopra il frangipane alle mandorle e gran marnier. Poi adagiare sopra ogni tartelletta una rondella di arancia tagliata con la buccia ed infornare a 180° C per circa 18 minuti. A fine cottura, dopo averle fatte raffreddare e averle tolte dallo stampo, lucidare le tartellette con la gelatina neutra.

I nostri PRODOTTI

Marmellata di Arance Despar

Le ricette di Luca Montersino

Arance Passo dopo Passo Despar

Su casadivita.despar.it troverete tutti i video per realizzare le ricette.

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Difficoltà:

FACILE

MEDIA

DIFFICILE


Carciofi alla giudea

moscardini affogati all’aglio, olio e prezzemolo

RicetteDIVITA

Primizie e specialità

per 4 persone

Preparazione e cottura: 60 min Difficoltà: 4 carciofi 400 g di moscardini aglio olio extravergine d’oliva Despar peperoncino rosso 500 ml di vino bianco 10 g di prezzemolo (gambi) sale pepe succo di limone

Materiale di cottura: casseruola in terracotta o pietra ol- Eliminare le foglie più dure dai carciofi, batterli a testa in giù sul tavolo in modo che le foglie si aprano, tuffarli lare 16 cm diametro con coperchio. nell’olio bollente (meglio utilizzare l’extravergine d’oliva) Lavare accuratamente i moscardini e riporli a freddo e lasciarli cuocere fino a che non risultino belli dorati e nella casseruola con l’aglio schiacciato, e il resto degli croccanti. A fine cottura scolarli su carta assorbente, alingredienti. Mettere il coperchio e portare sul fuoco non largare le foglie in modo da riuscire a salarli e peparli troppo alto lasciando che i moscardini “affoghino” nel anche dentro. Tritare aglio, peperoncino e prezzemolo, loro stesso liquido. Lasciare cuocere sempre con il co- raccogliere il tutto in una ciotola e condire con il succo di perchio per circa 45 minuti dal punto di ebollizione, e limone, e l’olio d’oliva extravergine. comunque controllare la cottura: devono risultare teneri, Mettere un carciofo aperto nel centro del piatto, disporvi ma con la pelle intatta. A fine cottura togliere la casse- sopra un moscardino affogato, quindi condire il tutto con la salsa aglio olio e peperoncino. ruola dal fuoco e conservarli con il loro liquido.

Un piatto con l’ortaggio principe di questo numero di DiVita magazine, tipicamente invernale, stuzzicante e leggero. Proponiamo questo antipasto sfizioso che unisce la verdura croccante al gusto fresco di questo mollusco, leggero ed invitante, insaporito dal condimento aglio olio e peperoncino, che in questo contesto diventa assolutamente originale.


StiliDIVITA

Ambiente e natura

PESCA SOSTENIBILE E RESPONSABILE Mi chiamo Fabio Pranovi,

IN QUESTO ARTICOLO VI PARLERÒ DELL’IMPORTANZA DELLA TRACCIABILITA’ DELLA FILIERA PER UNA PESCA RESPONSABILE.

Dal 1997 ricopre il ruolo di Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Ambientali della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove è titolare dei corsi di Ecologia della pesca e Gestione delle risorse biologiche. Dal dicembre 2007 è membro dello Scientific Board del programma del dottorato di eccellenza Analysis and Governance of Sustainable Development organizzato dalla School of Advanced Studies di Venezia.

Da dove viene il pesce che mangiamo, e perché è importante la tracciabilità della filiera? L’oceano è vuoto. Gli allarmi si moltiplicano, sia da parte degli ambientalisti che da parte degli stessi pescatori, e il messaggio è praticamente lo stesso: ormai non si pesca quasi più niente. Ovviamente, le istanze sono diametralmente opposte. Semplificando, le associazioni ambientaliste arrivano a proporre liste di prodotti da evitare perché derivanti da specie ad elevato rischio di estinzione, mentre i pescatori chiedono regole meno restrittive, così da riuscire a mantenere un adeguato livello di catture e quindi di guadagno. Da dove deriva tutto ciò? Quali sono i motivi profondi e i percorsi che hanno condotto a questa situazione? L’attività di prelievo delle risorse alieutiche (vale a dire pesci, crostacei e molluschi) si delinea come sfruttamento

I consumatori possono riuscire a tracciare il cammino verso oceani più sani e ricchi, superando anche le resistenze dell’industria. di una risorsa “rinnovabile”, cioè in grado di ripristinare nel tempo quanto che viene sottratto; questo, purché ve ne siano le condizioni, ossia che la porzione prelevata non intacchi troppo il ‘capitale’ e la popolazione non venga dunque troppo depauperata, esponendola così a rischi di collasso. In pratica, si tratta di estrarre dalla popolazione un numero di individui

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simile a quello dei nuovi nati dell’anno, così da avere un sostanziale ‘pareggio tra uscite ed entrate’. Per ottenere ciò è necessario che una quantità sufficiente di adulti possa riprodursi: se, infatti, i riproduttori sono troppo pochi, non vi saranno nuovi nati sufficienti per rimpiazzare le perdite. Nella realtà delle cose, tuttavia, da un lato va considerato che ogni tipo di sfruttamento, anche minimo, produce un disturbo sulla popolazione, alterandone gli equilibri, dall’altro che è molto difficile capire quale sia il vero livello di sfruttamento (mortalità indotta) cui è sottoposta una popolazione naturale. Inoltre, una qualsiasi popolazione naturale è esposta a molteplici fonti di pressione e di disturbo, non solo alla pesca. Tutto ciò, come è facile intuire, influisce a sua volta sull’abbondanza, per cui spesso è quasi impossibile riuscire a prevedere quale sia il livello di sfruttamento sostenibile, o anche solo se esista davvero un livello “sostenibile”. Le risorse alieutiche costituiscono un’entità estremamente mobile, non confinata né confinabile, che compie notevoli spostamenti, la cui ‘appropriazione’ può avvenire solo al momento della cattura. L’accesso al bene è quindi libero, e ogni pesce catturato rappresenta un vantaggio per il singolo pescatore, mentre lo svantaggio, rappresentato da tale prelievo, viene equamente distribuito tra tutti i pescatori, che si ritrovano una risorsa depauperata. In questo contesto, in assenza di interventi di regolamentazione


StiliDIVITA

Ambiente e natura dell’attività, ogni pescatore avrà tutto l’interesse ad incrementare le proprie catture, massimizzando così il profitto. Inoltre, bisogna considerare che ogni pesce lasciato è ‘offerto’ agli altri pescatori. In quest’ottica la sostenibilità dello sfruttamento è semplicemente irrealizzabile, perchè ogni limitazione del singolo, non produce alcun vantaggio concreto di ritorno. Si tratta un ottimo esempio della ‘tragedia dei beni comuni’, descritta da Hardin (1968), è che ha come epilogo il collasso della risorsa. Ogni anno, si catturano nel mondo quasi 80 milioni di tonnellate di pesci, molluschi e crostacei. Una quantità enorme che però nell’ultimo decennio si è raggiunta sempre con maggior difficoltà. Proprio l’esaurimento delle risorse ‘vicine’, quelle localizzate nei mari ‘di casa’, ha portato ad estendere a dismisura le zone esplorate dai pescherecci, tanto che si stima non esistano più zone ‘vergini’ inesplorate. Vi sono dunque tutti i segni che indicano come questa situazione non sia più sostenibile. Di recente, una relazione della FAO ha evidenziato che ormai le risorse non sono più in grado di sostenere questo assalto: si stima infatti che il 70% delle popolazioni selvatiche sia ormai sovrasfruttato (sfruttato in eccesso). Anzi, da più parti si sostiene che, anche se si dimezzasse la pressione di pesca (ossia il numero di pescherecci e di attrezzi utilizzati), essa risulterebbe ancora eccessiva. Com’è facile immaginare, qualsiasi richiesta di limitare l’attività di pesca incontra forti resistenze e critiche da parte dell’industria ittica, in grado di esercitare una potente azione di lobby a livello nazionale e internazionale. Ecco perché diventa di fondamentale importanza il ruolo giocato dai consumatori finali (cioè noi). Se adeguatamente informati sulla insostenibilità delle attuali pratiche di pesca e allevamento di prodotti ittici, essi possono infatti esercitare sostanziali pressioni, in grado anche di far prendere decisioni altrimenti nemmeno proponibili.

Tutti insieme i consumatori possono riuscire a tracciare il cammino verso oceani più sani e ricchi, superando anche le resistenze dell’industria.

completamente di mangiare grandi predatori come il tonno rosso, perché il loro numero è ormai troppo ridotto per consentirne la pesca. Altro elemento importante, in termini di decisione, è sostenere prodotti certificati. Iniziano ormai a diffondersi, infatti, marchi che certificano, attraverso il controllo dell’intera filiera, che quella specie è pescata rispettando i criteri della sostenibilità, conformi cioè ad una serie di ‘regole’ che rendono possibile uno sfruttamento della risorsa senza mettere in pericolo la sopravvivenza stessa della specie e senza arrecare troppo disturbo all’ecosistema nel suo complesso.

Oggi sono in atto decine di campagne per il consumo ittico sostenibile. Un primo elemento chiave è quello di consumare prodotti ittici che si posizionano ai livelli inferiori della catena alimentare, quelli che costano meno, in termini energetici, all’ecosistema che li produce. Ad esempio, acquistare tilapia anziché salmone allevato, perché le tilapie sono erbivore e dunque non vengono alimentate con farina di pesce (prodotta utilizzando pesce catturato in natura); scegliere merluzzo nero catturato con la nassa (una specie di trappola) anziché merluzzo antartico pescato col palamito (amo), perché il processo di pesca causa meno catture accidentali (specie che vengono catturate insieme con quella bersaglio, ma che non avendo valore commerciale vengono rigettate in mare ormai morte); infine, evitare

Muovendosi in questa direzione, in un futuro non troppo lontano, si può immaginare di condividere equamente un mare che offre ancora le sue risorse, piuttosto che tentare di accaparrarsi le ultime briciole rimaste.

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TestDIVITA Salute e relax

SEI più INVERNALE o PRIMAVERILE? 1. Ieri sera hai fatto tardi ma quella odierna è davvero una bella domenica, tu: a. Stai comunque sotto le coperte, devi dormire almeno 9 ore! b. Tra poco ti alzerai e magari asseconderai il desiderio del tuo partner andando a pranzo fuori c. Sei già pronto ad inforcare la bicicletta per poi rilassarti con un ottimo pic-nic all’aria aperta 2. Il capo ti chiede il venerdì sera di consegnargli un importante lavoro il lunedì successivo, ma il tempo non è abbastanza, tu: a. “Di certo non spenderò il weekend” che devo trascorrere a guardare films comodamente sdraiato sul divano a lavorare per lui! b. Posso farcela, basta alzarsi un po’ prima al mattino e lavorare qualche ora con assoluta concentrazione per poi dedicarsi a tutto il resto c. Che sarà mai un week.end di lavoro?! 3. I tuoi bambini ti chiedono, il sabato mattina, di portarli a Gardaland. Non hai altri impegni, tu: a. Non ci pensi nemmeno, non hai assolutamente voglia di farti incastrare in una giornata all’insegna della confusione né di girovagare lungo quell’enorme parco per due o tre giri in giostra b. Oggi non hai proprio voglia, ma sicuramente la prossima settimana li accompagni, sono talmente bravi! Nel pomeriggio è comunque assicurato un bel giro al parco giochi più bello della città! c. Zaini in spalla e si parte! Un po’ 18

d’aria fresca e divertimento non hanno mai fatto male a nessuno! 4. Domani devi assolutamente andare a pranzo dai suoceri, pensi: a. Ma non posso rimanere in pigiama tutto il giorno e muovermi la sera giusto per un aperitivo?! b. Andiamo, su…ma per le 16 voglio essere a casa, ho diritto ad una domenica relax! c. Bene bene. Magari tornando a casa convinco tutti ad andare a fare una nuotata! 5. Finalmente siete riusciti a riservarvi quel famoso week-end in montagna, tu: a. Appoggi le valigie e vai subito a farti fare un bel massaggio in quella bellissima SPA b. Una doccia, un thè caldo e una bella pattinata sul ghiaccio sono esattamente ciò di cui hai bisogno c. Scarponi, scii e racchette:questa giornata sulle piste non deve mai finire…magari ti unisci anche alla notturna! 6. È tempo di rinnovare il guardaroba, dove decidi di recarti? a. Ovviamente andrai in quel famoso outlet. Lì certamente non dovrai impiegare ore per trovare i vari capi…è tutto in un solo negozio! b. Il centro cittadino è ciò che fa per te: due passi e molti negozi! c. In quel paesino ai piedi della montagna ci sono dei negozietti niente male e mentre il tuo partner si occupa dello shopping tu potresti andare a fare quel percorso vitae immerso nella natura.

PROFILI Maggioranza di A Definirti pigro sarebbe limitativo. Sei simile agli orsi, quando arriva l’autunno vai in uno pseudo letargo e quando ti risvegli comunque non sei certamente dinamico… e questo può farti apparire burbero. Scopri quali sono le tue passioni, inventati e reinventati! Esistono sport che nulla hanno a che vedere con il dio Morfeo; non ci si aspetta da te la proposta di andare a fare un’arrampicata ma se qualche vota prendessi un’iniziativa divertente ti assicuriamo che a guadagnarci saresti tanto tu quanto coloro che ti circondano! Maggioranza di B Sei una persona equilibrata, talvolta ami stare rilassato davanti al televisore, altre non vedi l’ora di fare un po’ di movimento, una nuotata quanto una bella passeggiata con gli amici. Si può sempre migliorare, è vero, ma credo che ad oggi nessuno si possa lamentare dei tuoi ritmi, adatti sia a coloro che amano essere dinamici sia a chi è un po’ più pigro! Continua così. Maggioranza di C Sei come un uragano, pieno di forza e vitalità, una vera riserva naturale di energia! Ami lo sport, la competizione, il sentirti sempre vivo, parte della natura e del mondo. Tutto questo è bellissimo ma non tutti riescono a seguire i tuoi ritmi quindi il consiglio per te è quello di non pensare sempre a te stesso, di fare un piccolo sforzo e di non spendere ogni momento libero a modo tuo, di assecondare talvolta anche le persone che ti stanno vicino e che, ogni tanto, vorrebbero godersi il calore del focolaio domestico anziché la brezza del vento o il profumo dell’onda che s’infrange sullo scoglio.



ScelteDIVITA Alimentazione

L’ALIMENTAZIONE ETICA SECONDO STEFANO MOMENTé

Chi intende seguire un’alimentazione priva di prodotti animali, o ha problemi di intolleranza nei confronti del latte vaccino, ha oggi a disposizione ottime alternative vegetali. Il meglio è rappresentato dai latti vegetali biologici e privi di Ogm (in etichetta Ogm free). In commercio, poi, ci sono anche quelli corretti e completati con nutrienti ad hoc, fino a ottenere una composizione simile al latte materno o al latte vaccino.

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Latte di soia Si ottiene dalla spremitura e dalla bollitura dei semi della soia gialla. È un alimento con numerose caratteristiche positive, molto utile in chi presenta intolleranza al latte vaccino fin dallo svezzamento. Ricco di proteine e di minerali quali ferro e fosforo e privo di lattosio, caseina, grassi animali e colesterolo, non scatena le allergie che spesso derivano dalla digestione del latte di mucca. Oltre che nel regime dietetico dei neonati (il formulato del latte è arricchito per questo uso) va benissimo nella prima colazione insieme a orzo, fette biscottate, miele, fiocchi o muesli.

Latte di avena È uno dei cereali più nutrienti, dotato di incredibili proprietà energetiche. Contiene proteine, calcio, fosforo, ferro, vitamine del gruppo B e ormoni naturali che favoriscono la crescita, glutine. Ha proprietà ipoglicemizzanti, lassative, diuretiche e rilassanti. Si può bere al naturale o con l’aggiunta di cereali per una prima colazione sana e digeribile e, date le sue caratteristiche, può essere impiegato anche in cucina nella preparazione di dessert, creme e budini.

Latte di riso Una fresca bevanda completamente vegetale, dal sapore delicato e piacevole. Per la sua costituzione chimica, il riso è di facile digestione, ottimo nell’alimentazione del bambino fin dallo svezzamento. È infatti caratterizzato da uno scarso contenuto di sostanze grasse, assenza di glutine, livelli proteici equilibrati, buon contenuto glucidico, ricchezza di minerali e vitamine. Adatto per tutte le età, anche per chi soffre di intolleranza al latte vaccino, è anche indicato per la preparazione di una ricca colazione con cereali, creme, mousse e frappè.

Latte di mandorle Ha un considerevole valore energetico e nutrizionale: 51,5 per cento di grassi (di cui l’11 per cento è vitamina F), il 19 per cento di proteine, l’11 per cento di zuccheri; inoltre è ricco di calcio (236 mg/100g). Ha le stesse applicazioni degli altri tipi di latte vegetali e può essere mescolato a meraviglia con quello di riso. È un rinfrescante eccellente, e può sostituire il latte animale nei casi di intolleranza.


ScelteDIVITA Sfide

Nuova sfida in famiglia: È possibile vivere senza televisore? di Alessandra Ferri de Lazara La diffusione della televisione cominciò in Italia negli anni Cinquanta e condizionò subito abitudini e comportamenti: la sera la gente andava nei bar a vedere le trasmissioni e le seguiva con attenzione. La televisione era monopolio di Stato, con la pubblicità ridotta ai pochi minuti serali di Carosello, e i programmi spesso di buon livello culturale e sociale. “Non è mai troppo tardi” del maestro Alberto Manzi, per esempio, ha insegnato a leggere e a scrivere a migliaia di analfabeti. “Lascia o raddoppia?” di Mike Bongiorno presentava persone di vasta cultura che resistevano per settimane a domande sempre più difficili nella materia da loro scelta. Ma quando la televisione si diffuse ed entrò in quasi tutte le case, si iniziò ad usarla per fini commerciali fino a farla diventare un problema sociale affrontato in libri, giornali e riviste da studiosi, scienziati, medici e giornalisti: in pochi anni un’ampia letteratura fu dedicata al rapporto fra televisione e infanzia. Fra i più attenti la psicologa Anna Oliverio Ferraris e Alberto Pellai, medico specialista in medicina preventiva e sanità pubblica all’Università di Milano, autore del libro “Il bambino che addomesticò il televisore” (Franco Angeli), fino ad arrivare al

giorno d’oggi quando, oltre ad essere in notevole aumento i dibattiti sull’argomento, nasce una nuova filosofia: VIVERE SENZA TV in casa! Ma perché questa scelta? Le persone stanno aderendo a questa nuova sfida per svariati motivi: chi è ormai stanco del bombardamento pubblicitario e del condizionamento, chi del basso livello culturale di molte trasmissioni o chi è più sensibile alla mancanza di rispetto dimostrata dalla tv per i telespettatori, specialmente per i bambini o, ancora, chi è più attento ai motivi legati alla salute o ad aspetti sociali ed educativi. Tutti comunque sono sempre più consapevoli che le immagini che si accumulano con forza e troppa velocità nell’inconscio mentale paralizzano il normale esercizio dell’intelligenza e impediscono di trovare la luce della verità, si sentono schiavi di una “scatola” che riesce a sedurre e a ipnotizzare ma che ha perso il suo spirito di Pace ed Educazione. Per tutti questi motivi aumentano sempre di più le persone che si stanno ribellando, documentandosi, confrontandosi, liberandosi e aprendosi alla vera comunicazione. LA TESTIMONIANZA Parlano i 3 fratelli Ruffato, imprenditori del nord est nel settore del design. Insieme, in età adulta, hanno deciso di vivere senza tv ognuno nella propria casa. Simone - Come cambia la vita in casa senza tv dal punto di vista delle informazioni? Uso molto Internet e il suo utilizzo è

completamente diverso dalla tv. Internet presume che il collegamento sia un atto volontario e normalmente, al contrario della TV, non lo si utilizza mentre si mangia o si è impegnati in altre cose. Proprio perché interattivo il web segue i ritmi naturali della persona: un articolo lo leggo alla MIA velocità di lettura mentre la TV parla velocemente e senza ripetizioni, riducendo la riflessione. Leggo di più i quotidiani, specie per gli approfondimenti delle notizie, ho molto più tempo per leggere un libro, andare al cinema, guardarmi un bel dvd tramite il mio pc portatile. Di fatto, quindi, non sono escluso dalle notizie ma sono escluso dall’ansia del concetto di pericolo, allarme e negatività. Prima la TV portava in casa mia tantissime brutte notizie che a poco a poco erano diventate parte del mio quotidiano. Il risultato era che la mia percezione della realtà veniva stravolta, come se il mondo fosse al 10% buono e al 90% cattivo. Le notizie sono io a cercarle, se ho voglia di approfondire determinati temi posso farlo, potendo godere della pluralità d’offerta informativa della Rete. In sostanza mi sento di vivere meglio, più rilassato e paradossalmente più informato. 21


ScelteDIVITA

Sfide

Alessandro - E come cambia la vita dal punto di vista sociale? Da anni ho spento la Tv e vivo nella realtà che ho intorno: la natura, le persone, i bambini, le idee, gruppi e associazioni, e i sentimenti che motivano questo grande bisogno di pensare, parlare, credere in qualcosa di importante che non sia solo il denaro e il potere. Decidere di vivere senza TV ha significato anche non stare più passivamente alla logica delle trasmissioni spazzatura, lasciando il tempo anche per moltissimi libri. Con la fine della TV, inoltre sono stato molto meno bombardato da quella sfilza di nudi che appaiono continuamente nei programmi e nelle reclame che mi avevano addestrato a guardare le persone come si fa ad una mostra canina: altezza, peso, caratteristiche standard, etc... con il risultato che ogni devianza diveniva un “difetto”. Ora l’umanità in generale mi sembra più bella e ho aumentato decisamente i miei rapporti sociali. Laura - E i tuoi figli come se la cavano? Passano più tempo con i giochi, con i libri, i disegni, in giardino, ridendo o litigando, comunque lontani dal continuo brusio assordante della TV. Film e cartoni animati li scegliamo noi e li guardiamo su pc e proiettore, mentre per le news ci leggiamo i giornali online. Il sogno per i miei figli è una scuola dove i bambini usano la telecamera e presentano, con le immagini scelte dai propri occhi, il loro mondo in modo originale, come fanno con i disegni e i colori, un modo interattivo non passivo ed ipnotico.

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TV e bambini “Una società che non sa educare i propri figli è destinata a morte certa”. I minori, è stato appurato, corrono dei rischi quando sono esposti a lungo e da soli alla visione di trasmissioni e spettacoli che possono turbarli e influenzarli negativamente. Inoltre un eccessivo utilizzo della tv, anche indipendentemente dal tipo di programma, riduce il tempo dedicato alla creatività, alla relazione con coetanei e adulti, alla lettura e all’attività ludica. Non di rado i bambini subiscono attraverso la tv messaggi che nel lungo periodo possono influire in modo negativo sullo sviluppo psico-fisico. I genitori, però, sono spesso impreparati a riconoscerli. Ecco i consigli degli psicologi per un buon uso della Tv per bambini: 1. Considerare che alle ore di visione della tv si aggiunge spesso il tempo dedicato ai videogames. 2. Scoraggiare l’abitudine di addormentarsi davanti alla tv, in camera o sul divano, favorendo la lettura serale di un libro o, ancor meglio, un momento di dialogo. 3. Non consentire al bambino di utilizzare la televisione come sottofondo allo studio.

4. Non considerare la TV come un mezzo per far star buono il bambino. 5. Il tempo dedicato alla tv deve essere limitato e intervallato da gioco, lettura, sport e dialogo. 6. Condividere, quando possibile, la visione di spettacoli di intrattenimento, di informazione, di film, che, anche se adatti ai bambini, spesso possono avere bisogno di spiegazioni, rassicurazioni, valutazione. 7. Considerare che la ripetitività di pubblicità e trasmissioni di intrattenimento induce all’aumento dei desideri, al consumismo, all’imitazione di modelli di comportamento superficiali o del tutto irreali. 8. Scegliere trasmissioni di qualità che proteggano il bambino da informazioni e materiali dannosi per il suo sviluppo. Tenere presente che, pur essendo il mezzo televisivo un utile strumento per gli apprendimenti, un suo uso esclusivo rischia di non favorire lo sviluppo della concentrazione, delle capacità critiche e di ostacolare l’apprendimento. Il libro: I bambini e la tv di Dafna Lemish Raffaello Cortina Editore


un sorso lungo un viaggio.


Le nostre proposte

LA MERENDA! La merenda è essenziale, ma che sia golosa e soprattutto sana!

zionale e di scarsa influenza sul senso di sazietà.

Sino a qualche tempo fa si credeva che fare merenda a metà mattina e metà pomeriggio fosse alla base dell’obesità infantile; oggi si sa che frazionare i pasti, rispetto a concentrare l’introito calorico giornaliero in 1 o 2 pasti unici, significa anche diminuire il rischio di malattie cardiovascolari.
Il punto è quindi che tipo di merenda somministrare ai bambini, ma anche cosa è più indicato per gli adulti che desiderano spezzare la fame durante la giornata.

Dai risultati ottenuti in diverse indagini sul tema emerge la necessità di una corretta educazione alimentare non solo rivolta ai bambini, ma anche alle famiglie. L’influenza che la famiglia può esercitare sul comportamento alimentare del ragazzo è infatti evidente. Difficilmente egli è protagonista diretto delle proprie scelte nutrizionali: può esprimere dei gusti, delle preferenze, ma la loro accettazione è comunque subordinata alle decisioni dei genitori. Un percorso di educazione alimentare richiede di essere attuato sin dalla scuola primaria. La scuola si configura come luogo elettivo da cui fare partire messaggi corretti, per riequilibrare il rapporto del giovane con l’alimentazione. Molte sono infatti le campagne di educazione alimentare rivolte a incentivare il consumo di merende sane a base di

In un tale contesto occorre sottolineare l’importanza di una corretta prima colazione, spesso assente o poco valida, al fine di evitare che il bambino nel corso della mattinata in preda alla fame si indirizzi in maniera incontrollata verso alimenti confezionati ipercalorici (pizza, snacks, patatine), alcuni dei quali di scarso valore nutri-

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Le nostre proposte

frutta e verdura. Una per tutte, quella promossa dal Consorzio Ortofrutticolo Padano O.P. COP di Verona dal titolo “Frutta di qualità” per la promozione della frutta veneta a “qualità verificata”: mele e pere del territorio a residuo zero, ovvero coltivate valorizzando tutte le soluzioni limitative o alternative all’impiego di prodotti fitosanitari. Ma come deve essere una merenda per essere sana e nutriente?
 L’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione ha stilato un decalogo per aiutare i genitori nella scelta più corretta dello spuntino (si veda box sottostante).

Le 10 regole di una sana merenda (fonte INRAN - Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione)

1. Per avere un’alimentazione equilibrata fai 5 pasti al giorno: prima colazione, merenda di metà mattina, pranzo, merenda pomeridiana e cena. 2. Fare merenda è una buona abitudine: non saltarla. “Mangiucchiare” continuamente tutto il giorno, invece, è sbagliato. 3. La merenda è un piccolo pasto. Deve fornire il 5-7% di tutta l’energia che ti serve ogni giorno. 4. Se non sei sovrappeso, dopo aver fatto attività sportiva puoi fare una merenda più ricca. 5. La merenda deve solo “ricaricarti”. Non deve farti arrivare troppo sazio al pasto successivo, ma neanche troppo affamato. Tra la merenda e il pranzo (o la cena) devono passare almeno due ore. 6. Varia spesso la tua merenda, in modo da variare anche i nutrienti che ti fornisce: una porzione di frutta fresca, o un frullato, o una merendina, o uno yogurt, o un piccolo panino dolce o salato, o 3-4 biscotti. 7. Ricorda che sui prodotti confezionati, come le merendine dolci da forno, puoi leggere in etichetta il valore nutritivo. Ad esempio, una merendina può contenere mediamente da 90 a 200 kcal. Leggere l’etichetta ti aiuterà a mangiarne la quantità giusta. 8. Goditi la tua merenda. Cerca di non mangiarla mentre studi o guardi la tivù. 9. Muoviti il più possibile: cammina, corri, sali le scale di casa a piedi, fai giochi di movimento. Così potrai tenerti sempre in forma. 10. Controlla regolarmente il peso e l’altezza. 25


Le nostre proposte

Variare è la prima regola non solo per gli spuntini. L’organismo richiede determinate quantità di diverse sostanze nutritive. Nessun alimento è completo, contiene, cioè, tutte le sostanze nutritive necessarie nel giusto rapporto in modo da poter soddisfare il fabbisogno del corpo. 
Al fine di evitare carenze di uno ed eccessi dell’altro è importante optare per una variegata scelta dei cibi. Privilegiare frutta e verdura.
 In generale questi prodotti sono un’ottima fonte di alcune vitamine: ad esempio l’arancia, il pomodoro e il kiwi di vitamina C e folati; la carota,

l’albicocca, gli ortaggi a foglia verde di provitamina A. 
Sono anche una fonte importante di minerali (gli ortaggi a foglia verde di calcio e ferro, la patata e il pomodoro di potassio) e di fibra.
Consumare ogni giorno 5 porzioni fra frutta e verdura sin da piccoli preserva il nostro organismo da patologie e la linea Passo dopo Passo di Despar assicura che dal campo alla tavola siano svolti controlli costanti in tutte le fasi, e vengano eseguite verifiche accurate. Latte e yogurt (più comodo quello da bere) forniscono il maggior appor26

ernare e da alt d n e r e i di m ana Esemp a a fresc la settim e t n a r di frutt u d te u m e ti o spr , frulla ia n o e r d e ce rt da b 1. Ma e yogu t r u g o 2. Y to ta 3. Gela rmella cereali e e ma n a P iai di . h c 4 c u i c tt bisco con 2 5. 3-4 di latte a z z ta a lubile 6. Un orzo so n o c oppure to di calcio, necessario soprattutto secca . Frutta 7 all’organismo infantile per la formazione delle ossa e dei denti. 
 senza zucchero, per godere appieno del suo caratteristico aroma, Attenzione all’eccesso come quello che Despar propone di zucchero: una merenda particolarmente ric- nelle linee per moka o per macchica in zuccheri può favorire la carie na espresso casa, nelle due miscele e aumentare il contenuto calorico “Rossa” oppure “Oro” 100% arabica. dell’alimento che proponiamo ai nostri bambini. Fra gli alimenti dolci occorre fare una distinzione: alcuni prodotti da forno apportano insieme agli zuccheri anche carboidrati complessi (amido) e altri nutrienti; altri, invece, sono costituiti prevalentemente da saccarosio e/o da grassi (caramelle, cioccolata, ecc.).

Attenzione alle etichette: controllare gli ingredienti e la tabella nutrizionale. Un innocuo yogurt con fiocchi di cioccolato può contenere 30 grammi di zucchero, in pratica più della metà della dose giornaliera massima consigliata di zuccheri semplici per un bambino delle elementari. Quanto detto finora vale anche per gli adulti. Il ruolo di una merenda è quello di interrompere il digiuno tra due pasti principali ed è importante che ciò che si sceglie di mangiare sia in grado di saziare quel tanto che basta per arrivare al pasto successivo, ingerendo quindi una quantità di calorie non troppo elevata. Come rinunciare ad un buon caffè a metà mattina? Una ricarica di energia, da gustare preferibilmente

Durante il pomeriggio è preferibile una buona tazza di tè verde, magari bio: combatte l’ossidazione delle cellule e tiene sotto controllo i livelli di colesterolo; aiuta a disintossicarsi favorendo l’eliminazione delle tossine attraverso la diuresi; è ottimo per ridurre i fastidi della cattiva digestione.


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Con un occhio alle calorie, si possono assumere anche prodotti da forno o barrette ai cereali, come i Frollini di grano saraceno oppure i Frollini ai cereali Despar e le barrette ai frutti rossi Form&Vitality: poche calorie e molto gusto.

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Come per i ragazzi, si raccomanda l’assunzione di molta frutta e verdura, ma in mancanza di frutta fresca, si può optare per quella da bere, come i Frutta Drink della linea Vital, Ideali per un rinfrescante piacere, contengono sostanze attive naturali come açaí, roibos, sambuco, senza conservanti e dolcificati con zucchero d’uva. Tra gli yogurt sono da preferire quelli con fermenti, come lo Yogurt Pro Vivus ai cereali, tutto il benessere dei fermenti probiotici e prebiotici, aiutano a mantenere in equilibrio la flora intestinale.

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EnergiaDIVITA Sport e movimento

È arrivato l’inverno? voglia di neve L’inverno porta temperature rigide e giornate corte, ma per le persone attive é sinonimo di montagna, neve e sport invernali. La neve é stata per l’uomo complice dell’invenzione di mezzi di trasporto particolari tra cui gli sci e le racchette da neve. Gli sci, usati per la prima volta circa 2500 anni fa, si sono convertiti in uno sport molto praticato e differenziato in discipline: sci alpino, sci d’alpinismo e sci da fondo. Le maggiori differenze? Lo sci alpino è praticato solo in discesa, lo sci d’alpinismo grazie alle “pelli di foca” permette di risalire le montagne e poi di sfruttare la discesa e lo sci da fondo è praticato sostanzialmente in piano. Gli sci necessitano dedizione per l’apprendimento di una buona tecnica, utile sia per rendere più economico il gesto atletico, sia per evitare possibili traumi. Inoltre tra i limiti dello sci ci sono i costi di attrezzatura e degli impianti, che non lo rendono uno sport molto economico. Volete vivere la montagna nella maniera più semplice? Provate le racchette da neve! Sono semplici mezzi di trasporto da neve fresca in grado di aumentare la superficie d’appoggio dei piedi e quindi permettere un maggior galleggiamen-

to. Le racchette da neve sono anche note col nome di Ciaspole, dal dialetto della Val di Non, dove ogni anno, il giorno della Befana, si corre una gara di circa 8 km che nel 2011 vedrà la 38 edizione: la “Ciaspolada”. Usate un po’ dovunque nel mondo, ve ne sono di forme e soluzioni tecniche differenti. Le racchette moderne sono

sibilità di andare ovunque senza dover pagare impianti di risalita fanno delle racchette da neve uno sport economico e dalle grandi soddisfazioni. Durante una giornata di sole le ciaspole vi permettono di camminare in ambiente innevato, godervi il paesaggio, respirare la pungente aria di montagna e intanto il vostro corpo è sottopo-

in plastica e alluminio e hanno un sistema di fissaggio che si adatta a qualsiasi scarpa. Il costo moderato d’acquisto e la pos-

sto a un ottimo allenamento cardiovascolare. Il passo non richiede una particolare tecnica: lo spostamento in salita, contro gravità, allena la forza degli arti inferiori e la componente aerobica di cuore e polmoni. Il ritmo lo scegliete voi. Può variare dal passo turistico con uno sforzo paragonabile a quello di una passeggiata, ad una vera e propria corsa: la neve e la temperatura rigida però inducono un dispendio energetico maggiore.

Le racchette da neve sono anche note col nome di Ciaspole, dal dialetto della Val di Non...

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Sport e movimento

Mi chiamo Giuseppe Travain,

VI PARLERÒ DEI MOLTI ASPETTI POSITIVI DELLE CIASPOLE, LO SPORT INVERNALE DEL MOMENTO

È specialista in medicina dello Sport e docente nel corso di Scienze e Tecniche dell’attività motoria Preventiva e Adattata presso l’Università di Padova. Ha lavorato presso il centro di Medicina dello Sport dell’Università di Padova, occupandosi di valutazioni di idoneità agonistica e alimentazione per atleti e, ad oggi, è dirigente presso la Ulss 12 veneziana nell’unità Operativa di Qualità e Accreditamento.

Prima di organizzare un’escursione bisogna porre attenzione ad alcuni fattori. Uno: l’abbigliamento. In salita è facile sudare, anche con temperature rigide ed è necessario proteggersi dal vento, spesso presente in quota: meglio scegliere un abbigliamento traspirante, facilmente modulabile e in grado di proteggere dal vento.

Due: condizioni metereologiche. In montagna il tempo può cambiare repentinamente, bisogna non farsi cogliere di sorpresa da alterazioni di temperatura e nuvole che rendono difficile vista e orientamento. Tre: pericolo valanghe. La possibilità di andare ovunque deve indurre gli escursionisti a porre attenzione agli itinerari: meglio scegliere dopo il con-

siglio esperto di una guida alpina. Prese le dovute precauzioni, un’escursione con le ciaspole è un ottimo modo per avere un intenso contatto con la montagna, non richiede ingenti spese e vi permette un ottimo allenamento. Non mi resta che augurarvi un buon e attivo inverno!

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ConsigliDIVITA Benessere e bellezza

CON LE MANI... “Con le mani puoi dire di sì”, così recita una famosa canzone. Mi chiamo Fabrizio Zago,

IN QUESTO ARTICOLO VI DARO’ ALCUNI CONSIGLI PER LA BELLEZZA E LA CURA DELLE MANI

Chimico industriale, dopo gli studi di orientamento tecnico scientifico conclusi in Francia e diverse esperienze di lavoro, approda al tema dell’eco compatibilità. Dal 1986 è consulente di prodotti detergenti e cosmetici per numerose catene di distribuzione. Dal 2001 è consulente presso l’UEAMPE di Bruxelles, dove è esperto tecnico nell’ambito degli AHWG per i settori Cosmesi e Detergenza in ambito ECOLABEL, l’etichetta ecologica di garanzia europea.

Ed è una cosa certa! Si può dire di sì e anche di no e molte altre cose ancora, il problema semmai è che con le mani si fanno anche moltissime altre cose. Due sono le zone del corpo che sono praticamente sempre esposte agli agenti esterni, atmosferici e non: il viso e le mani. La differenza è che mentre il viso viene curato molto (creme tonici, trucco, fondotinta eccetera) e non ha particolari contatti con l’ambiente esterno se non quello con l’aria che ci circonda, le mani invece sono bistrattate, poco curate e vengono a contatto con oggetti, sostanze, cibo, insomma di tutto. Non le proteggiamo abbastanza e quindi, spesso, si ribellano con irritazione, secchezza fino a vere e proprie dermatiti da contatto o irritative. Nella stagione fredda i fenomeni legati a reazioni avverse delle mani sono più frequenti perché freddo e aria secca le rendono particolarmente sensibili; nonostante questo, il cor-

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po ha sviluppato una serie di contromisure per rendere meno sensibili le mani a questi attacchi. La pelle delle mani ha degli “strumenti di difesa” per proteggersi dagli attacchi esterni: la peluria sul dorso, che in epoche passate proteggeva dal freddo; uno spessore maggiore in alcune zone; ed una quantità minore di ghiandole sudoripare, dato che, se le mani sudassero sempre, ciò provocherebbe degli sbalzi alla nostra temperatura corporea. Il corpo umano in condizioni fisiologiche conferisce alle mani una serie di protezioni ma, come detto, noi ce la mettiamo tutta per fargli del male. Vediamo le azioni peggiori che facciamo. - Usiamo detergenti senza indossare i guanti. Molti detergenti hanno un’acidità (disincrostanti, anticalcare, pulizia WC, eccetera) molto elevata. Altri sono caustici (sgrassatori, detersivi, lavastoviglie, eccetera). Usare questiprodotti senza guanti adatti è un grave errore ed una reazione DIC (Dermatite Irritativa da Contatto) è molto probabile.

Che fare? Quali prodotti usare? Ecco un piccolo vademecum. Usare guanti durante le pulizie, limitare lo smalto per le unghie ed evitare le unghie applicate. Usare saponi liquidi (che sono a pH fisiologico) invece di quelli solidi che hanno un pH alcalino. Applicare creme specifiche almeno tre volte al giorno come azione preventiva. In caso di forti disidratazioni aumentare le applicazioni. Una buona abitudine è di spalmare una quantità importante di crema sulle mani prima di coricarsi, i principi attivi avranno tutta la notte per agire. Cercare creme contenenti glicerina (Glycerin) ma facendo attenzione che la glicerina non sia al secondo posto della composizione INCI, indice di un quantitativo troppo elevato.


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Benessere e bellezza

- Senza guanti facciamo anche la pulizia dei lavelli e pentole in acciaio inossidabile. Questo materiale, l’inox, è particolarmente ricco di nichel. Il nichel a cui moltissime massaie sono sensibili, si solubilizza e viene in contatto con la pelle delle mani scatenando appunto una serie DAC (Dermatite Allergica da Contatto). I prodotti per l’acciaio devono essere usati assolutamente indossando i guanti. - Applichiamo lo smalto sulle unghie delle mani, e magari ci piace cambiare spesso colore. Quest’operazione comporta almeno due problemi. Il primo è che respiriamo i solventi contenuti nello smalto, per cui questa operazione NON deve essere fatta a finestre chiuse e, se possibile, riducendone la frequenza. Il secondo problema è che le unghie si depauperano e diventano secche e fragili. - Esiste una nuova branchia della cosmesi decorativa che consiste nell’applicare delle unghie finte sopra quelle naturali. Non è proprio una pratica recentissima ma è classificata tra le “patologie emergenti”ed il mondo medico-dermatologico la sta tenendo sotto osservazione, anche se finora non dispone di dati clinici sufficienti

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UN CONSIGLIO CHE VIENE DAL PASSATO Se le vostre mani mostrano alcune macchie (impietosamente dette macchie di vecchiaia) più scure, prendete un acino di uva bianca, tagliatelo a metà e mettetelo sulla macchia, gli acidi della frutta ne ridurranno la colorazione. per prevedere eventuali reazioni dannose per l’organismo. Probabilmente laviamo troppo le mani e troppo spesso. Il livello igienico a cui la nostra società ci ha abituato prevede (media statistica europea) infatti da 3 a 6 lavaggi quotidiani. Se questi molti lavaggi vengono eseguiti con prodotti che rispettano la pelle va tutto bene, ma se il sapone è aggressivo, sono guai. Di seguito trovate preziosi consigli e... la solita raccomandazione: equilibrio! Le mani vanno protette e coccolate ma non esagerate altrimenti rischiate di renderle troppo fragili ed indifese.

Preferire le creme mani che contengono olio di jojoba (Simmondsia Chinensis) e burro di karitè, evitate invece quelle che dichiarano la presenza di Paraffinum liquidum, Petrolatum e Mineral oil (componenti petroliferi). Lo stesso vale per i siliconi (Dimethicone, Simethicone e similari) che danno solo la sensazione di una pelle liscia e curata ma “curano” molto poco o nulla. Fare attenzione anche alla presenza dei seguenti conservanti: Methylchloroisothiazolinone, Methylisothiazolinone, 2-bromo-2-nitro-1,3-diol, 5-bromo-5-nitro-1,3-dioxane, DMDM Hydantoin, Imidazolidinyl Urea. I primi sono fortemente sensibilizzanti e i secondi cessori di formaldeide, e non è una buona idea mettere queste sostanze su mani arrossate.

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In cucina anche l’occhio vuole la sua parte, quindi proporre pietanze colorate ed allegre rende il cibo piÚ stimolante, soprattutto agli occhi dei bambini. Spesso i bimbi rifiutano le verdure, ed una soluzione sarebbe proporle all’interno degli impasti, per renderle piÚ appetibili. Le barbabietole devono essere preferibilmente acquistate quando appaiono sode, lisce e di un colore rosso scuro (dovuto alla presenza di betaina, una sostanza usata in farmaceutica e presente anche negli spinaci).

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Le ricette di Luca Montersino

Tagliolini rossi con calamari

e zuppetta di fagioli cannellini al rosmarino Ingredienti per 4 persone Per la pasta 200 g di farina di tipo 0 200 g di farina di semola 160 g di tuorlo d’uova 80 g di uova Buon Impasto Despar 60 g di barbabietole cotte in purea Per la zuppetta di fagioli 200 g di fagioli cannellini secchi Despar Olio Extra Vergine di oliva Bio,logico Despar rosmarino salvia 20 g di cipolla bianca 20 g di sedano verde sale e pepe Per il soffritto Olio Extra Vergine di oliva Bio,logico Despar aglio, rosmarino, santoreggia 200 g di calamari 10 g di scalogni freschi pepe

Cuocere i fagioli in una pentola con le cipolle, il sedano, il bouquet garni e l’acqua. Portare ad ebollizione e cuocere a fuoco moderato per 50 minuti. Far riposare e passare tutte le verdure e un quarto di fagioli al passaverdura con disco fino. Cuocere per altri 10 minuti, regolare di gusto. Preparare il soffritto con olio extra vergine, aglio, rosmarino e santoreggia ed unirlo alla zuppa. Per la pasta unire tutti gli ingredienti ed impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo. Lasciar riposare e ricavare dei tagliolini. In una padella saltare i calamari con lo scalogno unire i tagliolini precedentemente cotti in acqua ed un filo di olio. Servire la zuppa in una fondina adagiare al centro i tagliolini a turbante, guarnire con ciuffo di calamaro, un rametto di rosmarino fritto, un filo di olio ed il pepe al mulinello.

I nostri PRODOTTI:

Olio Extra Vergine di oliva Bio,logico Despar 750 ml

Fagioli Cannellini Secchi Despar 500 g

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FESA DI TACCHINO ALLA SENAPE

con giardiniera di verdure

Ingredienti per 5 persone Per l’arrosto: 1.300 g di fesa di tacchino (femmina) 40 g di sedano bianco 20 g di carota 80 g di cipolla bianca alloro, rosmarino 15 ml di olio d’oliva extravergine 100 ml di vino bianco 500 ml di latte intero fresco 60 g di senape fresca

Per la giardiniera di verdure: 100 g di carote 100 g di cavolfiore bianco 100 g di cipolline 100 g di sedano bianco 100 g di piselli fini 50 g di peperoni rossi 50 g di peperoni gialli 150 ml di salsa di pomodoro basilico, chiodi di garofano aceto di vino rosso 10 g di zucchero semolato

Parare bene la fesa di tacchino dal grasso. Salare e pepare, quindi metterla in forno a rosolare con un filo d’olio alla temperatura di 220° C. Aggiungere le verdure, rosolarle, quindi bagnare con il vino bianco e lasciare poi evaporare. Abbassare il forno a 170° C, aggiungere il latte, la senape e cuocere fino ad arrivare a 65° C al cuore. La temperatura si può misurare con un termometro apposito da carne oppure, se non lo si possiede, cuocere per circa 60 minuti. A fine cottura togliere la carne, il rosmarino e l’alloro e frullare bene la salsa.

Per la giardiniera di verdure: tagliare a tocchetti tutte le verdure, sbollentarle in acqua salata e acidulata con aceto, mantenendole al dente. Soffriggere la cipolla tritata in olio con i chiodi di garofano, aggiungere lo zucchero e caramellare. Decuocere con l’aceto, aggiungere la salsa di pomodoro e bollire per 10 minuti; a fine cottura, aggiungere il basilico. Mettere le verdure così preparate nella salsa. Servire l’arrosto affettandolo a fette spesse mezzo centimetro, ben salsato e con la giardiniera di verdure.

Un gusto, quello della senape, insolito e per questo invitante, che ravviva il tacchino, carne a volte sottovalutata ma che trova un valido complemento nella vivace giardiniera di verdure. Consigliamo la fesa di tacchino in quanto è un taglio di carne a basso contenuto di colesterolo e ad elevato contenuto di fosfolipidi.


Per questo piatto ho pensato ad uno spiedino di mandarini, un modo insolito di servirli in quanto siamo tutti abituati a mangiare il frutto tal quale o sotto forma di spremuta. Grazie allo loro pelle piuttosto spessa riusciamo a cuocerli in padella senza che il frutto si sfaldi, quindi è possibile creare originali dessert. Le varietà maggiormente commercializzate in Italia sono il mandarino comune, detto anche Avana, e il mandarino tardivo di Ciaculli. Molto noti anche frutti ibridi come la clementina (incrocio tra il mandarino e l’arancio amaro) e il mapo, (ibridazione del mandarino con il pompelmo).

I nostri ingredienti

Limoni Passo dopo Passo Despar

Spiedini di mandarini rosolati e caramellati con crema chibouste al limone Ingredienti per 8 persone Per la crema chibouste 100 g di succo di limone Passo dopo Passo Despar 200 ml di latte intero fresco Alta Qualità Despar 120 g di tuorlo d’uovo 30 g di amido di mais 8 g di colla di pesce in fogli 50 g di zucchero semolato buccia di un limone Passo dopo Passo Despar Per la meringa della chibouste 175 g di zucchero semolato 175 g di albume d’uovo 45 g di zucchero semolato Per i mandarini 50 g di burro 1 kg di mandarini 100 g di zucchero semolato succo di limone liquore al mandarino menta in foglie

Preparazione della crema chibouste: far bollire il latte, versarlo sui tuorli precedentemente miscelati con lo zucchero e portare ad ebollizione. Unire la colla di pesce, il succo e la scorza di limone, unire la meringa italiana calda e riempire degli stampini. Chiudere con il biscotto classico e abbassare la temperatura. Per la meringa di chibouste: cuocere a 121°C l’acqua con lo zucchero, versare a filo sugli albumi con gli altri 45 grammi di zucchero e montare. Per i mandarini flambati e caramellati: riscaldare una padella, mettere il burro, i mandarini precedentementi puliti, far rosolare, aggiungere la menta, succo di limone e fiammeggiare con il liquore. Unire lo zucchero e caramellare da entrambi i lati. Formare degli spiedini con i mandarini e conservarli al caldo fino al momento del servizio. Servire lo spiedino di mandarini con accanto una porzione di crema chibouste al limone.

Clementine Passo dopo Passo Despar

Latte intero fresco Alta Qualità Despar 1l

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PercorsiDIVITA Trend neve

LE 7

a Val rGenartindeon)

ciliar S o ll e d o n Altopia(Trentino)

La Val Gardena, nel cuore delle Dolomiti, vanta la più scenografica corona di vette, dove si snodano le piste dei veri campioni di sci, a 1563 metri è tra le località sciistiche delle Dolomiti più frequentate per la sua posizione strategica ai piedi del Sassolungo. Cuore delle valle è il paese Selva Gardena, poco mondana, ma di fascino impareggiabile, è una meta dei grandi amanti della montagna che ha mantenuto intatta la sua atmosfera legata alla cultura e alle tradizioni ladine e anche un ottimo rapporto qualità-prezzo negli hotel. Ideale per gli sciatori è il Savoy, (www.hotel-savoy. it) 4 stelle dove con gli sci ai piedi si può accedere alla pista del Sella Ronda o anche con l’ascensore… dallo skiroom si accede direttamente alla pista del Sella Ronda. L’Agriturismo Villa Frainela (www. villafrainela.it) regala invece un vero belvedere all’ingresso del Parco Naturale Puez-Odle, dove la proprietaria, sempre in costume ladino, serve dolci fatti in casa e i piatti della tradizione tirolese. E infine per i veri amanti delle ciaspole è consigliato l’hotel Dosses (www.dosses.it) a Santa Cristina, con oasi benessere e piscina all’aperto riscaldata, ideale per il relax dopo un’escursione con le ciaspole.

Se invece ci si sposta sull’altopiano dello Sciliar è un susseguirsi di pascoli innevati, ideali per il fondo e per le ciaspole o per romantiche gite con le slitte trainate dai cavalli. Qui si viene principalmente per passeggiare e per godersi relax e wellness. Ideali dopo le lunghe passeggiate sono i bagni di fieno e i massaggi dove hotel come il Turm di Fiè (www.hotelturm.it) o l’Urthaler di Siusi (courtesy of ©Consorzio Turistico Alpe di Siusi-Altipiano dello Sciliar) hotel di design realizzato per il 70% in legno naturale, sono diventati la versione tirolese delle spa, offerte in ogni possibile variante: in due, a lume di candela, con le vinacce, le pietre calde o il cioccolato.

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MERAVIGLIE

TRA LE MONTAGNE di Alessandra Ferri de Lazara Di Vita ha selezionato per Voi sette meraviglie per un “speciale inverno” tra le montagne del Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli. In alta quota sono molti i luoghi incantati utilizzati come punto di partenza per sciare in neve fresca o passeggiare con le ciaspole o le slitte. Panorami inarrivabili, piste da sci infinite, sport e relax, tradizioni e ultimissime novità insieme al meglio dell’ospitalità con prezzi contenuti in hotel, rifugi ecochic, spa all’avanguardia, baite Gourmand o igloo... Per scoprirle iniziamo a conoscere meglio la Selva Gardena, l’altopiano dello Sciliar, la Marmolada, l’Alta Badia e Cortina per poi andare in Friuli per scoprire le proposte uniche di Piancavallo e dei boschi del Tarvisiano. Varie mete, sette meraviglie, con l’unico e vero obiettivo di voler vivere il lato vero della montagna, quello delle lepri e dei caprioli. Quando si cercano angoli tranquilli, qualità delle emozioni e paesaggi unici immersi nella natura non si parla solo di sci ma anche di passeggiate sensazionali e luoghi segreti. Quando si sale in quota a passo lento, si lasciano alle spalle i boschi e i pensieri pesanti e quando finalmente si apre davanti agli occhi un panorama mozzafiato si capisce il vero significato dell’Incanto.

L’itinerario migliore sugli scii per molti invece parte e ritorna a Corvara. Si inizia salendo in quota con la seggiovia del Col Alt, si supera il Passo Campolongo e si scende verso Arabba dove la neve fresca regala alcuni dei più bei fuoripista della zona. La Marmolada è lì, 3343 mt, noto anche con il nome di “regina delle Dolomiti” ed è sicuramente una delle viste che fa bene al cuore. Il ghiacciaio della Marmolada offre un terreno unico nelle Alpi con neve naturale e un panorama a 360 gradi con deviazioni sublimi in rifugi tipici come l’Hotel la Montanara (www.lamontanara.it) per degustare piatti casalinghi. Valicato il Passo Padon, scendendo fino alla frazione di Roncat, si arriva sulla terrazza dell’antico Maso Alla Corte degli Elfi (www.lacortedeglielfi.it) per un’indimenticabile vista e una degustazione di formaggi con sosta relax nel piccolo centro benessere o anche solo per una sosta con un buon libro, rilassarsi attorno al fuoco nell’intimità di una casa nel bosco, ritrovare sapori perduti. Fermata ideale prima di rientrare e iniziare la discesa verso i boschi dell’Armentarola.


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Val eBntaindioa)

pezzo m A ’ d a in t r Co (Veneto)

Collocata in un paesaggio unico la Val Badia è invece definita “il cuore delle Dolomiti”ed è un’oasi di straordinarie bellezze naturali e di antiche tradizioni della cultura ladina. Composta di 6 piccole località raggruppate in tre diversi comuni (Corvara - Badia - La Valle), offre chilometri e chilometri di piste ottimamente innevate e collegate da un moderno sistema d’impianti, è meta ideale per soddisfare tutta la voglia di neve: dall’intramontabile telemark, al moderno e divertente carving, allo snowboard, lo sci nordico, lo sci d’alpinismo. Impedibile è la “Sella Ronda”, una delle escursioni sciistiche più belle della catena alpina: ai piedi da una valle all’altra è il giro attorno al Gruppo Sella – a cavallo tra Trentino, Alto Adige e Veneto. Gli innumerevoli impianti di risalita portano su piste di ogni livello di difficoltà e hanno la prerogativa di essere utilizzati con un unico skipass: il celebrato Dolomiti Superski. Ma non solo, l’Alta Badia offre anche oltre 80 Km di passeggiate per godersi un’emozionante gita con le racchette da neve o una divertente discesa in slittino.

Una stagione imperdibile quella dell’inverno a Cortina d’Ampezzo detta “la perla delle Dolomiti” grazie alle tante iniziative e ai molteplici motivi d’interesse: dagli sport sulla neve ai centri benessere, dalle escursioni all’enogastrono mia locale, alla vita mondana e allo shopping: 278 negozi, 21 gioiellerie e orologerie, 16 gallerie d’arte, 14 negozi di antichità e antiquariato 33 caffetterie, pasticcerie, enoteche e birrerie, gli oltre 54 ristoranti e pizzerie, senza contare i numerosissimi rifugi d’alta quota a cui si aggiungono le tradizionali baite e malghe. E per gli amanti delle novità è arrivato il K-track. Lo sport estivo per eccellenza affermatosi nella conca d’Ampezzo grazie al progetto cicloturistico Cortina Bike Resort, si è definitivamente convertito alla stagione invernale grazie a un particolare kit in grado di trasformare la propria mountain bike in uno snowkite per salire e scendere lungo i pendii innevati. Dopo il successo del lancio di questo nuovo sport, avvenuto durante il Cortina Snowkite Contest la bici in versione invernale è pronta a partecipare per l’edizione 2011 alla manifestazione sportiva più scenografica dell’inverno cortinese. Per informazioni: www.cortina.dolomiti.org

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V (Friuli

Piancavallo, che si sviluppa a 1.300 metri d’altezza è una terrazza naturale che guarda alla pianura. è una stazione sciistica di classe internazionale, ed è un elegante centro residenziale capace di vivere le sue stagioni nell’ebbrezza della mondanità. Tra le sue piste si trovano quelle delle prestigiose gare internazionali. Ma Piancavallo è anche un caso unico in Italia e tra pochi in Europa dove si può vivere un’emozione unica: pernottare in un igloo circondato da cime innevate, silenzio e un panorama splendido. L’Accademia Alpina gestisce un villaggio di circa 20 igloo, le famose abitazioni di ghiaccio lapponi, che si trova a 1800 metri di quota accessibile con le racchette da neve e ciaspole, o tramite gli impianti sciistici. Le proprietà isolanti della neve mista ad aria fanno sì che la temperatura all’interno dell’igloo non scenda mai sotto lo zero, anche se fuori ci sono -20 gradi. Di notte, grazie al calore umano, si possono raggiungere perfino i 18 gradi di temperatura. Sempre nel Villaggio si può visitare una grande cavità naturale, il Ladro delle Matte, che durante il periodo invernale si anima di numerose stalattiti e stalagmiti di ghiaccio, formando un ambiente lunare e surreale.

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E ancora in Friuli Venezia Giulia, tra i magici boschi innevati del Tarvisiano, vicino ai laghi di Fusine, si trova la Scuola internazionale mushing-sleddog guidata dal grande Ararad, protagonista, tra l’altro, della mitica spedizione “Sulle orme di Balto”, 1200 chilometri in Alaska, per provare l’ebbrezza di condurre una slitta trainata dai cani siberian husky o lasciarsi trasportare da abili musher lungo candidi paesaggi innevati, abbracciati dalla pace e dal silenzio. Scuola internazionale Mushing-sleddog Via Verdi 2133010, Fusine in Valromana, Tarvisio (Ud) Tel. +39 348 www.ararad.net, www.snowdogs.it


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O O L G I O ILLAGGI

V

Se scegli di vivere questa avventura, scegliendo tra le numerose offerte proposte, quali abbinamenti ad escursioni con le ciaspole, costruzione del proprio igloo ed altre, ti verrà fornita l’attrezzatura completa: racchette da neve, bastoni, sacco a pelo per la notte e torcia da testa. Dovrai dotarti solo di un abbigliamento termico impermeabile, scarponcini da trekking e zainetto.

Nell’igloo dormirai solamente. La colazione e la cena sono servite al caldo del rifugio vicino che fa da base per ogni evenienza. Per trascorrere la serata potrai divertirti nello “I Spirit Vodka Bar”: un grande igloo con all’interno un bancone bar, tavoli e sedie interamente fatti di ghiacciodove potrai assaggiare bevande e cocktail, illuminato da giochi di luce. Il villaggio igloo a Piancavallo, in Friuli Venezia Giulia è una meta originale per: - corsi di team building - scuole, poiché i ragazzi hanno la possibilità di costruire insieme gli igloo 38

DOLOMITI SUPERSKI 450 impianti di risalita, 1200 km di piste perfettamente innevate, attraverso 12 zone sciistiche indimenticabili, tutte comodamente raggiungibili con un unico skipass il Dolomiti Superskipass. www.dolomitisuperski.com • Cortina d’Ampezzo • Plan de Corones •Alta Badia •Val Gardena / Alpe di Siusi •Val di Fassa / Passo Carezza •Arabba-Marmolada •Alta Pusteria •Val di Fiemme / Obereggen •San Martino di Castrozza / Passo Rolle •Valle Isarco •Tre Valli - Moena / S. Pellegrino / Falcade • Civetta Più comodità con il nuovo Hotel Skipass Service. lo skipass potrà essere acquistato senza costi aggiuntivi comodamente online al seguente link www.dolomitisuperski.com/hss, effettuando il pagamento con carta di credito. Verrà generato un codice, successivamente inviato sia alla struttura ricettiva sia al cliente che potrà quindi trovare lo skipass in albergo. Buona passeggiata!

- coppie che vogliono provare il brivido semplice di una notte in un contesto unico e affascinante - gruppi di amici desiderosi di scoprire nuove emozioni. L’Accademia Alpina organizza pacchetti e offerte per tutti, con o senza pernottamento nel villaggio Igloo.


ConsigliDIVITA

IDEE

ECO-SOSTENIBILI IL LIEVITO MADRE Sempre più attenti a ciò che mangiamo, ci troviamo ad ogni modo spesso vittime di prodotti che, pur apparendo “sani”, contengono sostanze chimiche che non giovano né a noi né, ad esempio, al terreno che ospita determinate piante. È sempre opportuno verificare che ciò che portiamo sulle nostre tavole sia frutto di Madre Natura e non delle modifiche, talora troppo invasive, apportate dalle mani dell’uomo. Esistono molte aziende in Italia ancora in grado di rispettare quello che dovrebbe essere l’ordine naturale delle cose, proponendo al consumatore finale dei prodotti più digeribili come il Lievito Madre, perchè durante il processo di lunga fermentazione vengono attivati processi enzimatici che contribuiscono alla formazione di molecole più semplici. www.agugiarofigna.com

tare il problema parcheggio o dover attendere con pazienza l’autobus, ad un costo bassissimo, oltre 300km con 1 euro di elettricità. È la risposta intelligente e moderna alle esigenze di economia ed ecosostenibilità della mobilità assistita. www.italwin.it

EVERGREEN Prodotti evergreen dove la scelta delle materie prime selezionate e riciclabili, la cura nel packaging, nei sistemi d’imballaggio e la lavorazione manua-

L’illuminazione a bassa emissione ha ormai interamente sostituito la vecchia lampadina. Un cambio che si è radicalizzato poiché ha determinato un minor consumo energetico fornendo comunque un fascio di luce capace di illuminare tanto gli ambienti spaziosi quanto quelli più contenuti. Questa nuovo fenomeno ha trovato l’approvazione anche nell’Arte tanto che l’artista Marco Lodola ha deciso di dedicare un opera all’addio alla vecchia lampadina, creando Lost Light e Lux Ballerina.

www.luxballerina.it

ECOSOSTENIBILITÀ

La bicicletta elettrica è oggi considerata da coloro che vivono nei centri delle città il mezzo di trasporto più comodo per gli spostamenti a breve e medio raggio: consente di usare le piste ciclabili e di accedere alle zone a traffico limitato, muovendosi agilmente e senza fatica, senza dover affron-

MINOR CONSUMO ENERGETICO

le di elevata artigianalità sottolineano l’attenzione per il tema dell’eco-sostenibilità. Prodotti di design che nascono come un vero inno alla natura per portarla dentro casa. www.nonogiorno.com 39


EventiDIVITA

Cultura&tempo libero

fino al

30 GENNAIO

Palazzo dei Diamanti (Ferrara) Chardin. Il pittore del silenzio Protagonista dell’arte francese del XVIII secolo, Jean Siméon Chardin (1699-1779) è stato uno dei più importanti pittori di tutti i tempi ed ha esercitato un’influenza profonda e duratura su alcuni dei principali maestri della modernità, da Cézanne a Matisse, da Braque a Morandi. Palazzo dei Diamanti presenta la prima mostra italiana dedicata a questo eccelso poeta del quotidiano e cantore sensibile dei gesti delle persone comuni. La rassegna è organizzata in collaborazione con il Museo del Prado che la ospiterà dopo il debutto ferrarese.

fino al

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fino al

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fino al

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Scuderie del Castello di Miramare (Trieste)

MART (Rovereto)

Giorgio de Chirico. Un maestoso silenzio 70 dipinti e 20 tra disegni, acquerelli e inchiostri ripercorreranno la vicenda artistica di uno dei maestri assoluti dell’arte del Novecento. L’esposizione dedicata a Giorgio de Chirico è parte del progetto Dalla Metafisica all’Arte che, fino al 27 febbraio, vedrà le Scuderie del Castello di Miramare, ospitare la personale di Fabio Mauri - che presenterà 5 grandi installazioni, oltre a dipinti e disegni degli anni Cinquanta - e la mostra Gli specchi dell’enigma. Artisti intorno a De Chirico, allestita all’interno del Castello, con opere di 15 artisti contemporanei che hanno reso omaggi più o meno espliciti a de Chirico e che si richiamano alla sua poetica.

Modigliani scultore. Tra il 1911 e il 1913 Amedeo Modigliani abbandona la pittura e si dedica alla scultura. Sono gli anni in cui l’artista livornese mette a punto un’inedita sintesi fra elementi della tradizione e originali accenti figurativi. L’unicità del progetto espositivo del Mart si concentra

FEBBRAIO Palazzo Zabarella (Padova) Il volto dell’Ottocento. Da Canova a Modigliani La mostra ripercorre la straordinaria vicenda, in gran parte ancora inesplorata, del ritratto quale genere artistico nel corso del XIX secolo. Genere nel quale, più che in altre forme di pittura e in altre tecniche, si sono manifestati durante l’Ottocento i mutamenti del gusto, anche grazie ai rapporti intercorsi tra gli italiani e le schiere di stranieri che hanno attraversato la penisola, soggiornando a Napoli, Roma, Firenze, Milano e Venezia. Cento ritratti, cento storie, cent’anni di straordinaria arte, da Canova a Modigliani.

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sul corpus delle sculture di Modigliani. Come pochi altri protagonisti delle avanguardie artistiche del novecento, Modigliani coglie le suggestioni della storia e le intreccia con un linguaggio personale. Con questa mostra il Mart intende offrire un nuovo contributo ad un aspetto centrale della vicenda artistica di Modigliani, l’artista che amava definirsi ‘’più scultore che pittore’’.


EventiDIVITA

Gastronomia&tradizione

IN FRIULI VENEZIA GIULIA

IN TRENTINO ALTO ADIGE

DAL 9 AL 13 MARZO 2011 • Si tiene presso il Campo Sportivo di Tamai di Brugnera (Pordenone), tutto al coperto in locali riscaldati e con ampi parcheggi a disposizione la tradizionale Festa della Renga, ormai alla 9^ edizione. A tavola con le nostre tradizioni: il menù prevede infatti piatti tipici come i Bigoli in salsa, la Pasta e fagioli, e il piatto forte preparato in moltissime varietà, come la Renga con aglio e prezzemolo, Renga con radicchio, Renga con peperoni, Renga con cipolla, Renga con porro, ma anche Baccalà alla vicentina, Baccalà mantecato, Baccalà fresco fritto, Frittura mista e Calamari, Folpetti lessi, Formaggio e polenta, Formaggio alla piastra. Il menù completo è disponibile anche per asporto. (Prenotazione tavoli valida solo per il pranzo di mercoledì 9).

FINO A FINE MARZO 2011 • 10 rifugi per 10 chef stellati. La vallata più gourmand delle Alpi, divenute Patrimonio naturale dell’Unesco, propone la seconda edizione di Sciare con gusto, il nuovo modo di gustare la neve e la montagna che vede coinvolte le diverse realtà del territorio: i ristoranti stellati, i rifugi alpini e i masi. Il tutto all’insegna dei prodotti dell’Alto Adige. Saranno diverse le iniziative rivolte all’ospite buongustaio. In 10 rifugi sulle piste si potrà gustare durante tutta la stagione invernale, il piatto ideato con originalità da uno chef stellato internazionale. Da non perdere durante tutta la stagione invernale la colazione tra le vette presso il rifugio Col Alto e il Gourmet Skitour Santa Croce. Inoltre, il progetto “Sciare con gusto” è accompagnato da gustose novità: i corsi di cucina ladina e di sci di fondo con Maria Canins, il piatto del fondista, il piatto etico e con gusto dei Dolomitici e il “Dé dl vin”, la giornata sugli sci dedicata ai vini altoatesini. Il 20 marzo, l’Alta Badia porta i migliori vini altoatesini a 2000 m per una degustazione, accompagnata da speck, pane e formaggi targati Südtirol. Info: Associazione Turistica Alta Badia, tel. 0471 836176.

IN VENETO FINO AL 22 GENNAIO 2011 • Si svolge in Polesine la nuova proposta enogastronomica dal titolo “Cibi di Terranostra (a tavola non s’invecchia)”: un percorso del gusto alla ricerca dei cibi che la cucina rurale e le tradizioni familiari della terra polesana offrono nella stagione autunno-invernale. Per la prima volta gli agriturismi di Terranostra, dal basso all’alto Polesine, si presenteranno con una serie di appuntamenti turistici-culturali, in collaborazione con Slow food.

FINO AL 27 MARZO 2011 • L’occasione migliore per conoscere, apprezzare e degustare i famosissimi Radicchio Rosso di Treviso e Radicchio Variegato di Castelfranco è la rassegna Fiori d’Inverno che propone fino al 27 marzo 2011 ben dodici mostremercato sparse tra le le province di Treviso e Venezia. www.veneto.to

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PilloleDIVITA

di Alessandra Ferri de Lazara

Protetti dai broccoli I broccoli, che appartengono alla famiglia delle crocifere, rappresentano un alimento importante nella dieta mediterranea. Ricco di vitamine e contenente una vasta gamma di minerali, è un vero toccasana per il nostro organismo! Aspetto importante dei broccoli, secondo gli ultimi studi medici, è rappresentato dal fatto che un uso regolare di tale ortaggio può dimezzare il rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore, in particolare dei polmoni e del colon. Oltre alle attività anti-tumorali, i broccoli svolgono un’azione benefica anche sul cuore, salvaguardandolo. Per voi una semplice ma gustosa ricetta. INGREDIENTI PER 4 PERSONE: broccoletti (cime di rapa): 1 kg aglio: 3 spicchi peperoncino olio extravergine d’oliva sale PREPARAZIONE: Mondare e lavare i broccoletti. Lessarli al vapore per 45 minuti. In una padella soffriggere l’aglio e un peperoncino in poco olio. Unire i broccoletti e farli saltare per qualche minuto a fuoco vivace. Possono essere serviti come contorno o per condire una buona pasta. Si consiglia di non servire piatti contenenti peperoncino ai bambini fino ai 6-7 anni di età.

Depurati con i carciofi Un gusto leggermente aromatico, un colore verde intenso ed una forma leggermente tondeggiante: ecco il carciofo. Un ortaggio ricco di fibre, potassio, fosforo, calcio e magnesio ma soprattutto di CINARINA, una sostanza in grado di favorire la digestione e stimolare la bile. È un ottimo alimento per chi desidera purificarsi, disintossicarsi…ed è anche molto apprezzato dal palato di grandi e piccini. Ecco a voi una semplice ricetta che permetterà di far apprezzare il carciofo a tutta la famiglia! INGREDIENTI PER 4 PERSONE: 1 rotolo di pasta sfoglia 42

2 mozzarelle 7 fette di prosciutto cotto 4 carciofi olio extravergine d’oliva sale PREPARAZIONE: Pulite i carciofi e tenete per questa ricetta soltanto le “teste”, tagliatele a metà e togliete “le barbe”, quindi tagliatele a spicchi sottili. Mettetele in padella con un po’ d’olio extravergine di oliva e fatele stufare pochi minuti a fiamma moderata, quindi aggiungete il sale e un goccio d’acqua e portate a termine la cottura fino a che non risultino belle morbide. Fatele poi raffreddare. Asciugate bene la mozzarella dall’acqua che contiene aiutandovi con un canovaccio o premendola bene su carta assorbente da cucina; tagliatela a fette di circa 3 millimetri di spessore. Stendete la pasta sfoglia e adagiatevi metà delle fette di mozzarella, curandovi di lasciare un “bordo” vuoto tutt’intorno alla sfoglia. Adagiate sulle fette di mozzarella le fette di cotto e su quest’ultimo i carciofi ben scolati. Terminate con l’altra metà della mozzarella. Ripiegate il “bordo” laterale lasciato vuoto sul ripieno, quindi arrotolate bene su se stesso il tutto, facendo attenzione a chiuderlo bene.Mettete lo strudel su carta da forno in un vassoio e infornate a 200 °C per 30 - 35 minuti circa, fino a che la superficie non si colori.

Fortunati con le lenticchie: il legume più antico Buone, saporite e genuine, le lenticchie sono una vera riserva di proteine, minerali e fibre. Si tratta di un alimento poco costoso, facilmente reperibile che sostituisce facilmente un pasto completo, appagando anche il palato. Il consumo delle lenticchie, si deve ricordare, è sempre da fare previa cottura poiché a crudo non sono digeribili a causa della presenza di antidigestivi, i quali vengono però distrutti dal calore. INGREDIENTI PER 4 PERSONE: 325 gr lenticchie 1 cucchiaio dado olio 5 cucchiai e sale q.b. 1 cipolla

1 pezzettino di sedano 1 pezzettino di carota 1 peperoncino piccolo (o a piacere) 1 foglia di alloro PREPARAZIONE: Tritate cipolla, sedano, carota e peperoncino. Controllate le lenticchie “a dito” e sciacquatele sotto l’acqua fredda. Versate le verdure nella pentola a pressione con l’olio e lasciate amalgamare a fiamma moderata 5 minuti. Versate le lenticchie nella pentola e lasciate insaporire altri 3 minuti. Aggiungete il dado e un bicchiere abbondante di acqua (a seconda della quantità totale di verdure nella pentola), aggiustate di sale e chiudete la pentola. Fate cuocere dal momento del fischio, a fiamma minima, per circa 15 minuti. Sfiatate, aprite la pentola e mescolate il tutto.

La mela di Verona La mela di Verona vanta numerose caratteristiche che la contraddistinguono: l’elevata croccantezza, la bassa acidità, l’alto grado zuccherino, l’aroma spiccato e l’ottimo equilibrio gustativo fin dall’epoca di raccolta. Baby Fruit è il marchio che identifica la mela di Verona a residuo zero: tale definizione comprende una coltivazione a basso impatto ambientale e la riduzione al minimo del ricorso a mezzi tecnici adottati nell’agricoltura convenzionale negli ambiti della fertilizzazione, della lavorazione del terreno, del controllo delle infestanti e della difesa dei vegetali. Questo viene ottenuto mediante una attenta selezione dei principi attivi, dei tempi e delle modalità di trattamento e mediante tecniche di coltivazione impegnative, che richiedono competenze e abilità particolari da parte degli agricoltori. La frutta a residuo zero è la risposta alla richiesta di un consumatore sempre più esigente e attento che ricerca un prodotto completamente sicuro per quanto riguarda la presenza di residui di fitofarmaci. Il residuo zero è regolamentato dalla normativa UE relativa ai prodotti alimentari per l’infanzia e presenta residui non rilevabili (minori di 0,01 ppm) all’analisi chimica.




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