DiVita Magazine - N° 2

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Passo dopo Passo LA QUALITA Questo prodotto E stato seguito Passo dopo Passo da Despar per garantire Qualita e Sicurezza.

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Fino al punto vendita, fino alla tua tavola.

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DIVITA magazine Registrazione Tribunale di Padova nr. 2179 del 04.06.09 Trimestrale di attualità e benessere Direttore responsabile Erika Bollettin Caporedattore Erika Bollettin email erika.bollettin@gmail.com Redazione Adgrafica & comunicazione srl Progetto grafico Adgrafica & comunicazione srl Fotolito e stampa CENTRO OFFSET Via Bologna, 2 35035 Mestrino (Padova) T +39 049 9001060 e-mail info@centrooffset.com Editore Adgrafica & comunicazione srl Adgrafica & comunicazione srl via Croce Rossa 26 35129 Padova T 049 8071966 F 0498071988 email info@adcomunicazione.it

EditorialeDIVITA

Un abete sempre accanto CHI SIAMO?

Despar Nordest - Aspiag Service S.r.l., è la più grande tra le 12 aziende del Consorzio Despar Italia. Fa parte del gruppo internazionale Aspiag Management che gestisce il marchio SPAR in sei paesi europei, ed è inserita in SPAR International, la catena di distribuzione alimentare più diffusa al mondo. Con gli oltre 600 punti vendita Despar, Eurospar, Interspar presenti in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto e Ferrara, siamo sempre accanto ai nostri clienti...

ANNO NUOVO, VITA MIGLIORE

Ci siamo lasciati in autunno, ci ritroviamo catapultati in un batter d’occhio nel 2010. E come ogni inizio anno che si rispetti, non potevano mancare i buoni propositi per il nuovo. Nasce da questo l’idea di una speciale rubrica che Despar dedica a tutti voi lettori in questo e nei numeri a seguire, per regalare alcuni suggerimenti che nel loro piccolo possono aiutare a vivere meglio nell’ambiente che ci circonda. Piccoli semplici gesti quotidiani, piccole sane abitudini di vita da intraprendere a inizio anno e da non perdere poi. Va in questa direzione e si fa sempre più forte il nostro impegno nei vostri confronti. Perchè per noi di Despar la persona vale sopra ogni cosa, con le sue peculiarità, nella sua individualità e nella sua unicità. La Redazione

Questo giornale è realizzato utilizzando esclusivamente carta riciclata.

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Il prossimo numero di

DIVITA magazine

ti aspetta ad aprile in tutti i punti vendita

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ConsigliDIVITA

Medicina e nutrizione

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Cambiare vita

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Serenità. Noi ci teniamo.

L’impegno della nostra insegna, sempre vicina a te. Serenità vuol dire sicurezze. Il nostro impegno è quello di fornirle, sia in termini di prodotti che di servizi. Per questo abbiamo creato “Passo dopo Passo”, un programma di controllo a 360° che permette di sapere tutto sui prodotti freschi che trovate sui nostri banchi: tutte le fasi di coltivazione, raccolta e distribuzione

della frutta e della verdura, tutta la storia del pollo – dove è stato allevato, con cosa è stato nutrito, da chi è stato macellato e confezionato – e del pesce. Insomma l’intera filiera, passo dopo passo, in tutta sicurezza.

Perché il nostro futuro è nelle nostre mani, e il nostro impegno per la serenità, oggi, è anche una garanzia per il domani. www.despar.it


re a ia

NOCE: assapora IL FRUTTO del mese Usi, proprietà e salute In cosmetica Dalla macerazione del mallo di noce si estrae un pregevole olio richiesto dall’industria cosmeticasaponiera. Nel mallo si trovano grosse quantità di juglone che è antisettico e cheratinizzante, favorisce cioè il rinnovo delle cellule della pelle. Può essere usato come abbronzante perché capace di stimolare la produzione di melanina. Inoltre possiede una quantità di acidi grassi insaturi e di vitamine che lo fa diventare una sorta di filtro naturale contro i raggi solari, paragonabile a un fattore di protezione 2-3, adatto a pelli già abbronzate. Il decotto di foglie è utilizzato per scurire i capelli e contrastarne la caduta.

StagioniDIVITA Prodotto del mese

Inoltre, essendo ricche di antiossidanti, le noci possono aiutare a ridurre lo stress ossidativo e a contrastare l’invecchiamento cutaneo e cellulare.

l’arginina, che viene trasformato dalle cellule della parete vasale in nitrossido, sostanza in grado di prevenire e contrastare i fenomeni dell’arteriosclerosi.

Anche le proteine che esse contengono nascondono proprietà terapeutiche. Infatti sono particolarmente ricche di un amminoacido,

Le noci sono inoltre ricche di sali minerali (rame, zinco, ferro e fosforo), vitamine del gruppo B e vitamina E.

In dietetica Viene utilizzata soprattutto come frutta e nell’industria liquoristica per produrre il popolare “nocino”. Le noci sono un alimento altamente energetico poiché contengono elevate quantità di lipidi, gran parte dei quali polinsaturi. In particolare la noce è piuttosto ricca di acido alfa-linoleico. A questo tipo di grassi viene attribuita la proprietà di diminuire il colesterolo cattivo (LDL) e i trigliceridi.

Deliziose

ricette con la noce a pag. 14-15


RaccontiDIVITA

Intervista a Marco Sabellico

VINO: POCO MA BUONO? Origini ciociare e una grandissima passione, quella per il vino, che dura da oltre 20 anni, tanto da averne fatto una professione di vita. Esperto conoscitore e degustatore enologico, è uno degli uomini del vino del Gambero Rosso, di cui è redattore, conduttore di trasmissioni sul canale tematico RaiSat Gambero Rosso Channel e vicecuratore della guida “Vini d’Italia”. Noto giornalista, è autore inoltre di numerosi libri dedicati a questo mondo. Lo abbiamo intervistato per voi, per scoprire tutti i suoi pensieri, le sue riflessioni, le sue speranze sul presente e sul futuro di una delle più importanti eccellenze della nostra Italia. L’essere “degustatori” è un mestiere che si può imparare ed affinare con tempo ed esperienza o e’ una dote innata, una sensibilità che o hai fin da subito o mai conquisterai? Si può imparare. Su dieci persone una è particolarmente “talentuosa”,

due sono completamente negate, le altre sette possono tranquillamente imparare con il tempo, con l’esercizio, l’abitudine, il training. Un esempio analogo è quello del cibo: anche qui ci sono delle persone che vedono il cibo solo come nutrimento, solo per mangiare, senza riuscire ad apprezzarlo davvero. In quale occasione davvero unica e speciale stapperesti la tua bottiglia preferita che da tanto custodivi nella tua cantina? La nascita di un figlio, l’incontro con una persona speciale con cui fare bella figura, per festeggiare un evento oppure per una serata “in the mood”, solitaria, tranquilla, nella quale ci si vuole gustare del buon vino in solitudine, magari accompagnati da un filo di musica, momenti privati, per un piacere privato. Oppure, occasioni sociali, con amici, ma soltanto se sono persone che sanno apprezzare il buon vino e il valore di ciò che stanno bevendo! Reggono meglio alla crisi i supermarket. Soffrono di più ristorazione, enoteche e wine bar. Questo a causa del timore legato al ritiro della patente, alle nuove norme stradali, sempre più stringenti sull’uso di alcol. Cosa si può fare? Dobbiamo smettere di bere vino al ristorante? Il minor consumo di alcol si riscontra anche tra persone “del settore”, è una tendenza generalizzata; tutti sono più attenti. Una soluzione potrebbe essere che se si esce in un gruppo di quattro persone, una non beva.

Oppure tutti e quattro bevono vino, ma prima di mettersi alla guida lasciano passare un po’ di tempo in modo da “smaltire” l’alcol ingerito. Una delle risposte contingenti degli esercenti della ristorazione è stata quella di pensare a delle wine-bag, sacchetti con cui il cliente a fine cena si porta a casa la bottiglia. Cosa ne pensi? Ricollegandoci alla domanda precedente, l’utilizzo di wine bag mi trova perfettamente d’accordo: se ordiniamo una bottiglia normale o una Magnum e avanza del vino, perché non portarlo a casa dentro un sacchettino, un involucro particolarmente curato esteticamente? Come all’estero è già tendenza diffusa quella di portare a casa in contenitori il cibo che avanza dalle cene, credo che anche in Italia dovremmo prendere questa abitudine, togliendoci dalla testa che sia un comportamento “da poveri”. Credo che la crisi, economica, in questo caso, porti a riflettere: uno dei pochi vantaggi che essa ha creato è stato quello di portare le persone a riflettere, a diventare più consapevoli, anche in tema di vino. Ormai il consumatore non compra più del vino per provare, ma prova ciò che sa di trovare, i vini su cui si è informato o documentato. Ma quali sono invece per te le nuove strategie a lungo termine che deve adottare il settore enologico per garantirsi un futuro migliore? Credi che valore del territorio, vitigni autoctoni e dimensione locale rappresentino la risposta più con-


RaccontiDIVITA

Intervista a Marco Sabellico

creta e forte alla crisi dei consumi? Quello viti-vinicolo non è un settore col quale è facile arricchirsi. Per citare un detto “si possono fare i milioni con il vino solo se si è milionari in partenza”. Credo invece che i valori della territorialità, della dimensione locale siano quelli che resteranno anche in futuro. Da sempre esiste e permane la speculazione sul vino, ma questo non può funzionare, fatto salvo i casi di vini storici come ad esempio il Barolo, il cui valore è pienamente riconosciuto. Nel 2010 il BioFach, il più importante salone mondiale del biologi-

co, dedicherà un salone specializzato ai vini biologici. Effettivamente i consumatori sono disposti a spendere di più per i prodotti biologici che non per quelli convenzionali. Credi in questa nuova frontiera? Il vino è un prodotto alimentare e, come sta accadendo per tutti i prodotti alimentari, i consumatori vogliono prodotti buoni, naturali, giusti. Sono diventati più sensibili. Un grande vino non nasce da un’agricoltura “violenta”, ma da contesti e situazioni naturali. Se leggiamo la Guida del Gambero Rosso, troviamo 400 vini premiati, tutti accomunati dal fatto di provenire da agricoltura naturale, a conferma che si tratta di una tendenza in crescita. Anche le grandi aziende stanno sempre di più assecondando questa tendenza.

Quanto al concetto di vini “giusti”, mi riferisco all’importanza di un comportamento etico da parte del produttore. Puoi consigliare a tutti i lettori di DiVita Magazine un vino italiano emergente da provare e abbinalo al suo piatto ideale? Suggerisco un vitigno straordinario, che parla completamente italiano e che nasce nella Piana Rotaliana, territorio situato tra il fiume Adige ed il torrente Noce, nella zona Nord del Trentino al confine con l’Alto Adige: il Teroldego Rotaliano. Di colore rosso rubino, o granato quando invecchiato. Ha un profumo intenso e gradevolmente fruttato di lampone e mirtillo. Si abbina particolarmente bene a piatti di carne e a formaggi, quali il Casolet, tipico della Val di Sole o il Trentingrana.

Un grande vino non nasce da un’agricoltura “violenta”, ma da contesti e situazioni naturali.

SOLO DA NOI... ...trovate i vini a marchio esclusivo “Serarossa”, una linea di vini tipici veneti accuratamente selezionata da Despar per farvi ritrovare il gusto della tradizione regionale veneta.


RegioniDIVITA Tesori regionali

IN GIRO PER IL FRIULI di Alberto Marcomini - direttamente da Gusto canale 5” Questa volta si parte per il Friuli, terra dove il formaggio è la metafora della società friulana. All’aeroporto Marco Polo di Venezia mi attende la fedele troupe televisiva della sede Mediaset di Venezia. La prima tappa è l’alta Carnia. Dobbiamo arrivare alla Malga di Porta Palazzo a 2000 m s.l.m.. L’aria che si respira è pulita. Poche case con tetto spio-

Una volta passato il paese, lasciamo l’auto per salire sulla Jeep della forestale che ci accompagna alla malga. Ci immergiamo come dei sub in boschi secolari, dove, a volte, i raggi del sole fanno fatica a penetrare, tanto è folto. Il bosco si dirada, i prati si ingrandiscono sempre più, lassù si scorge la malga che domina i pascoli come un vecchio maniero. Ci accoglie Ermanno, il casaro. Occhi profondi, mani callose, abituate a mungere due volte al giorno. Qui si fa ancora il formaggio con il fuoco a legna, tutt’intorno bidoni di alluminio ricolmi di latte profumato munto all’alba. Tutto è pronto, iniziamo a riprendere la grande pentolona di rame, dove il latte si trasforma in formaggio e subito dopo in ricotta, che voglio capire come viene lavorata. Nella stanza attigua alla sala di caseificazione, ormai invasa dal fumo, la moglie di Ermanno ripete con gesti lenti e decisi, con una grande agilità delle dita, un’antica tradizione casearia: la Scuete Frante. La ricotta rotta, questa la tradizione dal furlano, è un modo semplice per conservare la ricotta per lungo tempo. Si lascia asciugare la Scuete per una settimana, poi la si rovescia in un catino di legno e la si inizia a rompere, pizzicandola con le dita in modo che perda più siero possibile. Si aggiungono pepe e sale, a volta erba cipollina, e la si rimpasta con un mestolo di panna fresca. Così

vente ed una vecchia e affascinante osteria dove si beve vino mangiando formaggio, patate lesse e polenta; il cibo semplice dei montanari. Fatta merenda, imbocchiamo la vecchia strada per Sauris, patria del pregiato prosciutto crudo e speck che vengono dolcemente affumicati con profumati legni di faggio.

facendo si ottiene la giusta cremosità. A questo punto inizia una vera e propria stagionatura che si prolunga per un mese e mezzo, durante il quale l’impasto viene lavorato ogni giorno affinché raggiunga una buona acidità. Dopo tutto questo lavoro, necessario un tempo per non buttare via nulla, la Scuete Frante viene messa in vasi di coccio in luogo buio, fresco e asciutto. Un altro ingrediente, scoperto in quel di Stadena Bassa, tradizione di Pontedda, è il cumino. Qui Maria Carmen conserva gelosamente il segreto dei vecchi casari, e solo lei sa qual è la dose giusta di semi di questa buonissima pianta. In questo caso la Scuete Frante prende il nome di “cuincir”. Il sapore del primo boccone risulta forte, acido e allo stesso tempo aromatico. Questa crema ti inebria, le papille del palato si eccitano in un turbine di sensazioni. Rimaniamo in alta Carnia, raggiungendo il paese di Enemonzo, a me molto caro. E’ qui che conobbi Giacomin, al secolo Giacomo Rugo. Lui la passione per i formaggi ce l’aveva nel DNA. Il nonno Giacomo, classe 1853, era nativo di Reamonti, nel Pordenonese, dove già nella vicina Valle d’Arzino si lavorava il formaggio salato, lì chiamato “d’asin”. Trasferitosi a Enemonzo costruì tre tini in legno di larice, nei quali veniva gelosamente mantenuta e rabboc-

...Qui si fa ancora il formaggio con il fuoco a legna, tutt’intorno bidoni di alluminio ricolmi di latte profumato munto all’alba...


RegioniDIVITA

Tesori regionali

cata ogni giorno la magica salamoia bianca nella quale vengono immersi le forme di formaggio Latteria per essere stagionate. La tradizione venne tramandata e ancor’oggi il nipotino di Giacomin ha imparato a preparare la preziosa salamoia fatta solo di panna e sale nelle dosi che solo i Rugo conoscono. Le forme di formaggio vengono immerse nei grandi tini e girate ogni giorno per sei mesi. Uscite dal tino vengono asciugate e fatte riposare per qualche giorno. La crosta è umida e il suo cuore morbido. Il profumo è intenso e suadente al palato. Purtroppo Giacomin non c’è più e mi manca molto. Ma è sempre presente in mezzo ai suoi figli e nipoti che continuano l’arte casearia qui in alta Carnia.

sca è un paesino a 800 m s.l.m.. Tra il fiume Natisone e la Slovenia gli abitanti sono una sessantina. Tutt’intorno boschi di castagni, faggi e roveri. Le vacche al pascolo sono di razza pezzata rossa e Bruno Alpina. La latteria è come quando è stata fatta: tutta di pietra, con il locale dove si fa il formaggio, e quello dove lo si sala. I soci della latteria sono rimasti in due, e con grande passione continuano a fare questo buonissimo formaggio. Ci accoglie Giuliano, il casaro. Durante il processo di caseificazione, il mio sguardo cade su degli strani attrezzi, appesi al muro, mai visti prima. Chiedo a Giuliano cosa siano e lui subito: aspetta e vedrai! Infatti, non manca molto che il casaro prende la forma appena fatta e la mette sotto questi ferri: sono presse e

servono appunto per pressare il Montefosca. Dopo la pressatura vengono salate, immerse in salamoia, e poi stagionate in cantina per un anno. Il risultato è sorprendente…tutto da provare!

Continua il mio viaggio in Friuli. E questa volta siamo diretti a Montefosca, paese di confine tra Italia e Slovenia. Incontro Graziano Specogna, viticoltore a Corno di Rosazzo, più precisamente a Rocca Bernarda. Il nonno di Graziano, Angelo, cedette nel 1954 un suo terreno in quel di Montefosca. Lì edificarono una latteria. Montefo


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ConsigliDIVITA Medicina e nutrizione

(N)è carne (n)è pesce... Quanta carne dobbiamo mangiare? Rossa o bianca? E pesce? E crostacei e molluschi? Cosa fa bene a che cosa? E cosa fa male a che cosa? Negli ultimi anni si è discusso “ad esaurimento” di questi temi in ambito nutrizionistico, gastroenterologico, cardiologico e, più in generale, nell’area “medicina e salute”. Di molte cose si è parlato a proposito ed a sproposito ed è forse il caso di fare brevemente il punto sull’ argomento. CARNE Perché fa bene La carne è certamente un alimento insostituibile in una dieta equilibrata, per la ricchezza di proteine e minerali che essa apporta. Le pro-

teine contenute nella carne sono facilmente assimilabili, vengono utilizzate dal nostro organismo in modo ottimale ed hanno un alto valore biologico, poiché contengono aminoacidi essenziali, indispensabili per il mantenimento e la costruzione dei tessuti umani. La carne rappresenta una fonte essenziale di vitamine del gruppo B (specialmente B12), utili all’organismo per il funzionamento del sistema nervoso e per la produzione di globuli rossi, e contiene ferro, sicuramente il più importante tra gli altri componenti della carne, che è presente in forma altamente assimilabile.

Mi chiamo Fabio Farinati,

in queste pagine vi aiuterò a capire quali sono i fondamenti di una corretta alimentazione.

Cattedra di Gastroenterologia, Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Gastroenterologiche, Facoltà di Medicina, Università di Padova. Ha fatto parte del gruppo collaborativo della WHO sulla prevenzione del cancro dello stomaco. Gli argomenti di cui si occupa: epatologia, meccanismi di carcinogenesi, prevenzione primaria e secondaria delle neoplasie del digerente, diagnosi e terapia delle stesse.

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ConsigliDIVITA Medicina e nutrizione

Le carni bianche (pollo, tacchino, coniglio) contengono meno grassi ed in particolare poco colesterolo, ma hanno un contenuto leggermente inferiore di ferro. Dal punto di vista energetico, in termini di calorie introdotte, le carni bianche forniscono circa 100-110 Kcal/100 gr, le carni rosse variano tra le 120 e le 200 Kcal, a seconda dei tagli, mentre il maiale è quello che probabilmente presenta le maggiori variazioni, dato che un taglio magro, come l’arista, fornisce circa 100 Kcal, le braciole 200 Kcal circa ed il lardo supera le 700 Kcal, ovviamente in relazione alla quantità di grasso presente. Perché può far male Coloro che consumano eccessive quantità di carni rosse, di insaccati o di carni trattate con conservanti, hanno un rischio maggiore di ammalarsi di tumori del colon, rispetto a coloro che ne consumano meno.

Simile aumento di rischio sembra contraddistinguere anche il tumore del seno. Le carni, quelle rosse in particolare, contengono molto colesterolo, ed aumentano, quando introdotte in eccesso, anche il rischio cardio-vascolare. Determinante è anche il modo di cucinare la carne: proteine e vitamine vengono denaturate da cotture troppo prolungate, e la carbonizzazione, che deve essere evitata, induce nella carne la formazione di molecole dannose, sostanze potenzialmente carcinogene, legate allo sviluppo di tumori. Pesce Perché fa bene Il pesce è universalmente considerato un alimento sano ed equilibrato, fondamentale componente della dieta mediterranea. Ciononostante, anche in Italia, la quantità di pesce consumata settimanalmente è troppo bassa, non più di una porzione di pesce alla settimana, quando i nutrizionisti ne raccomandano 2 o 3.

Un consumo adeguato di pesce infatti è importante per le proteine e le elevate quantità di vitamine del gruppo B nonché di vitamina A, D e PP, di fosforo di e iodio, sali minerali fondamentali. Un adeguato consumo di pesce riduce il rischio cardio-vascolare, grazie alla presenza di particolari grassi, detti polinsaturi, ed in particolare di quelli identificati con la sigla omega-3. Il pesce azzurro (come le sardine), i pesci dei mari nordici ed il salmone hanno il contenuto più elevato di omega-3.


ConsigliDIVITA Medicina e nutrizione

Perché possono fare male Purtroppo i pesci più ricchi di omega-3 sono i pesci più grassi, tra i quali i pesci di grossa taglia dei mari del nord, o i grandi predatori, che sono spesso i più soggetti ad un inquinamento particolarmente tossico, quello da mercurio, assai pericoloso in particolare per le donne in età fertile, durante la gravidanza o l’allattamento, situazioni nelle quali deve pertanto essere ridotto il consumo di pesci come il salmone, il tonno o il pesce spada, per il rischio di alterazioni neurologiche nei bambini. Molluschi e crostacei Molluschi e crostacei sono particolarmente appetitosi. I crostacei (purtroppo di solito cari) sono validi anche dal punto di vista nutrizionale, oltre che per il palato, ma contengono una quota di colesterolo un po’ elevata, e di questo va tenuto conto. I molluschi ne contengono meno, ma devono esser consumati molto freschi, evitando con accuratezza di comprarli in assenza di notizie sicure sul luogo di raccolta, perché si comportano da “spazzini del mare” e, se pescati in acque inquinate o contaminate da tossici ambientali, quali la diossina, ne risultano pesantemente inquinati.

veda carni carbonizzate giungere nel nostro piatto. Mangiamo troppo poco pesce, fonte, oltre che di proteine, di sali minerali e grassi polinsaturi come gli omega-3, che riducono il rischio cardio-vascolare e i livelli di grassi circolanti. Mangiamone quindi più spesso, con molluschi, se ci piacciono, di controllata provenienza, e

con un po’ meno crostacei, molto buoni ma un po’ piu’ ricchi di colesterolo. Una “paella valenciana”, con calamari e cozze, con pesce e un po’ di scampi, con un po’ di carne di vitello e molte verdure, riso ed olio d’oliva extravergine, fa proprio al caso nostro.

Il pesce è universalmente considerato un alimento sano ed equilibrato, fondamentale componente della dieta mediterranea.

In sostanza... La carne è un elemento essenziale della nostra alimentazione, contiene proteine, vitamine e ferro, ma va consumata con moderazione, privilegiando, non sempre ma spesso, le carni bianche e curando una cottura adeguata, che non 13


RicetteDIVITA

Tortino DI NOCI E CIOCCOLATO

Primizie e specialità

per 6 persone

Preparazione e cottura: 60 min Difficoltà: 175 g di burro 175 g di cioccolato fondente 150 g di farina 140 g di noci 1 pizzico di sale 3 uova 175 g di zucchero In una pentola capiente fate sciogliere il burro a fiamma dolce. Aggiungete il cioccolato spezzato e mescolate con una spatola (o un mestolo) fino a quando non sarà completamente sciolto ed amalgamato. Togliete la pentola dal fuoco, incorporate lo zucchero e mescolate bene. Aggiungete le uova, una alla volta, mescolando bene per amalgamare il tutto. Infine incorporare la farina e le noci a pezzetti non troppo piccoli. Mescolate ancora una volta, versate l’impasto in uno stampo foderato con della carta da forno e infornate in forno caldo a 180ºC per 40 minuti. Lasciate riposare la torta 10 minuti prima di tirarla fuori dallo stampo e tagliatela a quadrotti. Se preferite potete servire i dolci spolverati con un po’ di zucchero a velo sulla superficie.

Un’idea in più Sono ottimi anche serviti con una delicata crema inglese all’arancia oppure, come si mangiano negli Stati Uniti, tiepidi e accompagnati da una golosa pallina di gelato alla crema.

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Difficoltà:

FACILE

MEDIA

DIFFICILE

Vino consigliato: Moscato Spumante dei Colli Euganei


Pere con roquefort NOCI E MIELE per 4 persone

RicetteDIVITA

Primizie e specialità

Preparazione: 20 min Difficoltà: 2 pere Williams 4 gherigli di noce miele 100 g di Roquefort Timo per decorare

Pelate le pere, tagliatele a metà e togliete il torsolo. Farcite le pere con il formaggio Roquefort, poggiate un gheriglio di noce e guarnite a piacere con il miele.

Vino consigliato: Passito Bianco del Veneto Igt

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ConsigliDIVITA Cambiare vita

10 IDEE PER MIGLIORARE LA VITA 1. Trova ogni giorno un buon motivo per sorridere

Il sorriso è la miglior medicina senza effetti collaterali! Ridere ti regala serenità e benessere, ti aiuta a sviluppare la tua personalità e ad accrescere l’autostima, fa stare meglio con gli altri, è un ottimo antistress ed antidoto anti-invecchiamento, allunga la vita, rinforza il sistema immunitario, previene l’arteriosclerosi e i problemi cardiaci, combatte il colesterolo, possiede una funzione depurativa dell’organismo e, espellendo anidride carbonica, permette un miglioramento delle funzioni intestinali ed epatiche. Migliora anche le funzioni respiratorie e aiuta a curare persino l’insonnia.

2. Riscopri i valori della vita in campagna

Contro le tensioni della vita quotidiana e lo stress del lavoro, trova il tempo per una “fuga” dal caos cittadino e scappa in campagna, anche solo per un week-end. 16

Molte aziende agricole e fattorie offrono la possibilità di ritornare ad uno stile di vita più sobrio, semplice, meno consumista e sprecone di quello a cui siamo abituati. Potrai metterti alla prova con gli antichi mestieri rurali ormai dimenticati, rivalutando la dignità del lavoro in campagna e dell’autoproduzione dei beni, trovando nuovi ritmi di vita dettati dai cicli delle stagioni e apprezzando valori antichi, come il calore dei rapporti umani, la condivisione e la genuinità.


ConsigliDIVITA Cambiare vita

3. Richiedi la bolletta elettro- si possono donare alle biblioteche del mondo? Oggi è possibile grazie e riprendere gratuitamente in pre- al nuovo progetto globale gratuito nica Ormai quasi tutti i gestori offrono gratuitamente questo servizio, tanto semplice e tanto intelligente: e così la bolletta nelle case non arriva più in formato cartaceo ma per via telematica. Ricorda che produrre carta genera anidride carbonica, mentre le bollette elettroniche fanno bene all’ambiente e sono anche più comode e sicure per te!

stito poi, a vecchie coperte, stracci e medicinali scaduti da non più di sei mesi, che puoi regalare ai canili. E per tutti gli oggetti di cui non sai che fare, su www.eco-riciclo.it tante idee per far felici gli altri con poco!

4. Utilizza le eco-shopper

Evita le buste in plastica, che inquinano la natura sia per essere smaltite che realizzate. Il consumo di petrolio per produrle è pari a quello di 160mila automobili, il traffico di un’intera città! Appena 2 su 10 vengono riciclate e per smaltirle immettiamo nell’atmosfera 200mila tonnellate di anidride carbonica. Scegli invece le ecoshopper, in Mater-Bi, la nuova pellicola biodegradabile che si ricava dal mais, dall’olio di girasole, dalla patata o dagli scarti di pomodoro.

5. Dona il superfluo

Con l’anno nuovo, approfitta per fare ordine nella tua casa e per mettere da parte tutto ciò che non usi più e che potrebbe servire a chi ne ha più bisogno: dai vestiti, che puoi portare alla parrocchia o ad enti preposti come la Caritas, ai libri, che

e volontario del bookcrossing, che consiste nel lasciare i propri libri in luoghi pubblici prestabiliti dagli organizzatori (ad esempio su una panchina o alla fermata dell’autobus). Saranno ritrovati e letti da altre persone e dopo un viaggio per il mondo ritorneranno a te, magari con i commenti di chi li ha letti. Scopri come diventare anche tu un bookcrosser e diffondere nella tua città il fenomeno consultando il sito www.bookcrossing-italy.com.

8. Raffredda i cibi prima di riporli in frigorifero

6. Allena corpo e mente

Riscopri la tua “resilienza”, ossia la tua capacità innata di resistere e fronteggiare lo stress. Nella società moderna siamo sempre meno disposti alla fatica, a incamerare delusioni e sconfitte, a sopportare disagi fisici e mentali. Trova perciò il tempo per dedicarti all’attività fisica, non solo per il benessere del tuo corpo ma anche per quello della tua mente. Lo sport, anche se praticato in modo amatoriale, ci insegna alcuni piccoli segreti per fronteggiare al meglio le difficoltà e lo stress quotidiano. È una fonte di stimoli, una valvola di sfogo e perché no, una sfida con te stesso, che ti aiuta a superare i limiti, a ritrovare fiducia in te stesso, a rafforzare il senso di controllo.

7. Condividi i tuoi libri

Ti sei mai innamorato di un libro da volerlo far leggere a tutto il resto

Aspetta che i cibi arrivino a temperatura ambiente prima di metterli in frigo, così non costringerai il motore a lavorare di più per raffreddarli. Eviterai l’innalzamento della temperatura interna, non danneggerai i cibi vicini e soprattutto otterrai un risparmio sul consumo energetico.

9. Riscopri l’arte del baratto

Il baratto, la prima forma storica di scambio commerciale basata sul valore emotivo dei beni, oggi si fa anche on-line. Vere e proprie community mettono in contatto le persone che scambiano i loro oggetti e servizi senza l’uso del denaro. Per uno stile di vita più responsabile, tutto si riutilizza e nulla si getta!

10. Fai sentire la tua voce

Partecipa a un gruppo “thinktank”, serbatoi di pensiero sul web, fabbriche di idee dove confrontare liberamente il tuo punto di vista con quello degli altri. I temi di discussione sono i più vari: energia e ambiente, sanità, politica, innovazione e ricerca, sport e tanti altri. Un modo semplice per arricchire te stesso e gli altri! 17


StiliDIVITA

Ambiente e natura

DOLOMITI

Un patrimonio di bellezza in movimento Mi chiamo Fabio Pranovi,

oggi conosceremo da più vicino il SEGRETO DELLE DOLOMITI

Dal 1997 ricopre il ruolo di Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Ambientali della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove è titolare dei corsi di Ecologia della pesca e Gestione delle risorse biologiche. Dal dicembre 2007 è membro dello Scientific Board del programma del dottorato di eccellenza Analysis and Governance of Sustainable Development organizzato dalla School of Advanced Studies di Venezia.

“Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto”: quante volte abbiamo usato questo proverbio, magari per fare una battuta di spirito e liquidandolo come un simpatico paradosso? Le montagne, ai nostri occhi, appaiono statiche e immutabili: ci sembra che siano lì da sempre (vale a dire da quando noi ne abbiamo memoria…), e che sempre debbano restare uguali a se stesse. Almeno fino a quando qualche evento drammaticamente straordinario non muta il panorama che siamo abituati ad ammirare, facendoci intuire che in realtà anche i monti si muovono, non solo nei proverbi, e lo fanno di continuo. Nel 2004, il crollo della Torre Trephor - una delle Cinque Torri che sono da sempre tra i simboli di Cortina – addolorò e allarmò appassionati di montagna e ambien-

nario più ampio, e arricchito di una premessa indispensabile: la natura ci insegna che non si può ‘stare fermi’, la vita è un elemento dinamico, sempre. Anche ciò che sembra immobile, infatti, considerato su una scala temporale più ampia si rivela dinamico e mutevole. Persino le montagne sono strutture che hanno una propria ‘vita’. Ce lo insegna la geologia, che parla di “dinamica evolutiva”. Le stesse Dolomiti erano in origine dei fondali marini, innalzatisi a causa di complessi fenomeni di movimento della crosta terrestre, fino a costituire un paesaggio emerso di tale bellezza da diventare “patrimonio dell’umanità” da parte dell’Unesco. Le Dolomiti continuano tuttora ad essere soggette a variazioni e trasformazioni, che a volte diventano drammaticamente evidenti come

Per molto tempo ancora le Dolomiti, “le colonne del cielo”, si staglieranno nella luce del tramonto offrendo ai nostri occhi il magnifico spettacolo dell’enrosadira. talisti. L’evento riportò l’attenzione generale anche su altre zone e cime ritenute a rischio, e rese attuale la questione della tutela dell’ambiente delle Dolomiti. L’allarme è sicuramente giustificato, ma per essere affrontato correttamente va collocato in uno sce18

nel caso del crollo della Torre Trephor. Se la struttura delle montagne è “naturalmente” in movimento e mutazione nel corso dei secoli, ancora più rapido può essere il cambiamento degli ecosistemi che esse ospitano.


StiliDIVITA

Ambiente e natura

I cambiamenti climatici, di cui i grandi della terra hanno discusso al recentissimo vertice di Copenhagen, hanno dirette ripercussioni anche sull’ambiente dolomitico. In realtà, anche in questo caso si tratta di eventi che nella sua lunga storia – ben 4 miliardi di anni! - il nostro Pianeta ha già vissuto e superato: ciò che cambia è la velocità con cui questi mutamenti stanno accadendo, e la consapevolezza con cui noi li stiamo osservando.

Se possono – come nel caso degli animali in grado di muoversi - si spostano attivamente migrando altrove. Altrimenti scompaiono da certe aree divenute inospitali, magari colonizzandone altre: nel caso delle specie vegetali, ciò avviene per esempio sfruttando la fase di dispersione dei semi. Per far fronte ad un aumento della temperatura, alcune specie che prediligono condizioni meno calde si “ritireranno”, mentre altre, ti-

grado di fornire rifugio ad alcune specie nella loro migrazione. A maggior ragione, quindi, vale la pena preservare e tutelare con tutti i mezzi a nostra disposizione la bellezza delle Dolomiti e la ricchezza di forme vitali che esse ospitano - per salvaguardare oltretutto non solo le specie che vi hanno attualmente il loro habitat, ma anche quelle che potranno trovarvi rifugio in futuro. Con la consapevolezza, tuttavia, che le montagne sono ben più antiche dell’uomo, ben più grandi di noi, e vivranno ben più a lungo. Per molto tempo ancora le Dolomiti, “le colonne del cielo”, si staglieranno nella luce del tramonto offrendo ai nostri occhi il magnifico spettacolo dell’enrosadira.

Una delle prime e già verificate conseguenze dei cambiamenti climatici è un innalzamento della temperatura media. Alcune specie, sia animali che vegetali, per far fronte alle variazioni delle condizioni ambientali che caratterizzano il loro habitat hanno modificato la propria distribuzione e si sono “spostate”. Di per sè la vita, con la sua ricchezza e diversità di forme e strutture, è in grado di adattarsi a qualsiasi cambiamento. Quando le condizioni termiche diventano ‘non ottimali’ o addirittura ‘insopportabili’, gli organismi tendono infatti a cercare condizioni migliori.

piche invece di aree più calde, si “espanderanno”.

Con il loro respiro profondo e millenario, in lento ma inarrestabile movimento, così com’è dall’inizio del tempo.

Questo è un fenomeno che possiamo verificare con i nostri occhi ogni volta che facciamo una gita in montagna: all’aumento della quota si ha una riduzione della temperatura, tanto che in alta montagna troviamo specie, sia vegetali che animali, tipiche di aree più a nord rispetto alle corrispondenti aree di pianura, dunque adattate a condizioni più fredde. Nel contesto dei cambiamenti climatici descritti fin qui, le Dolomiti potrebbero trovarsi ad essere delle vere e proprie ‘isole’ naturali, in

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ConsigliDIVITA

Gabriele Bozio Delmastro vi darà dei consigli su come realizzare delle ricette di pasticceria semplice e sana. È consulente nel mondo del food e docente in scuole di perfezionamento internazionali; si occupa della pasticceria a 360° dalle basi alle decorazioni più scenografiche. Da qualche anno con il collega Nicola Michieletto si occupa di pasticceria naturale e salutistica, utilizzando prodotti alternativi ma sempre naturali e in linea con le moderne esigenze nutrizionali.

Dolci light

DOLCI all’ olio extravergine di oliva Dai frutti dell’olivo, bellissima pianta caratteristica del paesaggio mediterraneo, si ricava un ottimo olio di elevata qualità. Come tutti gli oli fa parte di un gruppo di composti chiamati grassi, o lipidi, che svolgono nell’organismo numerose funzioni indispensabili per la vita. Hanno infatti funzione energetica, sono componenti strutturali delle cellule, aiutano l’assorbimento delle vitamine liposolubili (A, D, E, K). L’olio d’oliva, a differenza dei grassi animali, non favorisce l’aumento del colesterolo ematico; nell’olio d’oliva, oltre agli acidi grassi, c’è una componente minore di sostanze che hanno importanti proprietà come quella di ridurre la formazione di radicali liberi e quella di inibire l’assorbimento intestinale di colesterolo e di abbassarne i livelli. E’ molto importante scegliere l’olio extravergine perché mantiene inalterate le caratteristiche naturali, in particolare se ottenuto per spremitura a freddo, circa 30°C, che garantisce il mantenimento del contenuto degli elementi vitali instabili come le vitamine. Nelle ricette proposte in seguito utilizzeremo l’olio extravergine d’oliva in sostituzione al tradizionale burro. L’inserimento dell’olio nelle ricette le renderà molto più digeribili e ideali quindi per una corretta prima colazione nutriente ma leggera; l’apporto calorico sarà leggermente maggiore in quanto 100g di olio contengono il 100% di grassi, mentre 100g di burro ne contengono solamente l’83%. 20

Muffins

ALL’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA E YOGURT per 4 persone

Preparazione e cottura: 40 min 360 g di farina di grano 00 160 g di zucchero semolato 1 g di sale 14 g di lievito per dolci 120 g di uova intere 50 g di latte fresco intero 150 g di yogurt intero 120 g di olio extravergine d’oliva

In una bacinella con il fondo stondato unire la farina, lo zucchero, il sale, il lievito e miscelare bene il tutto; procedere allo stesso modo in un secondo contenitore unendo le uova, il latte, lo yogurt e l’olio extravergine d’oliva. Con una frusta stemperare le polveri unendo i liquidi poco alla volta evitando di formare dei grumi. Ottenuto un composto omogeneo con un sac à poche con il foro piuttosto largo, riempire gli appositi stampini in carta fino a 3/4 della loro altezza. Cuocere in forno a 190 °C per 10-15 min. a seconda della dimensione; terminata la cottura far raffreddare e servire. Per una conservazione ottimale congelare il prodotto appena uscito dal forno, poi rigenerare, da congelato, al momento del consumo per qualche secondo in microonde (8/12 secondi a media potenza per 2 step. In ogni caso provare con il proprio e tarare bene le tempistiche) o 5 minuti in forno tradizionale a 110 °C.


ConsigliDIVITA Dolci light

Cookies AL CIOCCOLATO

E OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA (SENZA LATTICINI)

per 4 persone

Preparazione e cottura: 40 min 170 g di cioccolato fondente 70% 125 g di olio extravergine d’oliva 150 g di uova intere 200 g di zucchero semolato 60 g di farina di riso 20 g di cacao amaro in polvere 5 g di lievito per dolci 1 g di sale 300 g di nocciole pelate tritate grossolanamente 100 g di cioccolato fondente 70% in gocce Montare le uova con lo zucchero; a parte fondere il cioccolato e miscelarlo con l’olio extravergine d’oliva. Su un foglio di carta da forno setacciare la farina col cacao e il lievito e conservare a parte. Quando le uova con lo zucchero hanno raggiunto una consistenza soffice e areata unire, miscelando manualmente con un cucchiaio in silicone, il cioccolato fuso con l’olio, poi, sempre miscelando a mano, unire e incorporare le polveri setacciate e infine incorporare anche le nocciole tritate grossolanamente e le gocce di cioccolato. Con l’aiuto di uno piccolo porzionatore per gelati, o di un cucchiaio, disporre delle piccole porzioni di impasto su una teglia con carta da forno e cuocere in forno preriscaldato a 170 °C per 10-12 minuti. Sfornare, far raffreddare bene e conservare in scatole ermetiche per mantenere la fragranza più a lungo.

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Le nostre proposte

Gli SPEZZA-F-A-M-E! I fuori pasto golosi e leggeri

Yogurt probiotico Despar Vital 6x100 g

Albicocche Despar Vital 125 g

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scoper to Ă i g i a H i i prodott par? es VITAL D

NovitĂ

Mini Gallette di Mais Despar Vital 200 g

Crostatine Despar 6 confezioni 125 g

Cialde di riso e mais Despar Vital 200 g

Barrette ai frutti rossi Despar 6 barrette

Biscotti farciti con crema gusto vaniglia Despar 6 confezioni 165 g

Barrette di mais con latte e cacao Despar 6 barrette 23


EnergiaDIVITA Sport e movimento

LO YOGA sposa

L’OCCIDENTE “Yoga” deriva dalla lingua sanscrita e ha il significato di “Unire”, la stessa origine della nostra parola “giogo”: è una mediazione tra la filosofia e la religione, tra l’arte e la preparazione fisica, è un sistema di conoscenza per unire l’energia del singolo a quella dell’universo. Le tecniche dello Yoga nascono da una cultura millenaria e si riconducono alla fisiologia indiana: il corpo è una rete di canali energetici di cui i tre maggiori passano e si incrociano nei pressi della colonna vertebrale; corpo e spirito si adoperano per aumentare i flussi energetici.

Lo Yoga prevede una successione di otto stadi in cui il benessere fisico è propedeutico allo sviluppo del benessere mentale. 1. Yama: la condotta morale 2. Niyama: le regole dell’auto purificazione 3. Asana: le posizioni e le posture 4. Pranayama: la respirazione 5. Pratyahara: il distacco della mente dai sensi 6. Dharana: capacità di concentrazione 7. Dhyana: la meditazione 8. Samadhi: unione dell’anima individuale con l’anima universale

La componente spirituale è ridotta e la disciplina è meno vincolante, vengono invece incrementati esercizi per la forza esplosiva e per la capacità aerobica.

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Alcuni termini Contrazione concentrica: contrazione con accorciamento del muscolo (esempio quando si solleva un peso). Contrazione eccentrica: contrazione con allungamento del muscolo (ad esempio quando si cerca di frenare un peso maggiore di quello che riusciamo a sostenere). Contrazione isometrica: contrazione muscolare senza variazioni di lunghezza del muscolo (esempio quando proviamo a spingere una parete).


EnergiaDIVITA

Sport e movimento Nelle abitudini occidentali l’avvicinamento allo Yoga avviene partendo da Asana: gli esercizi. Essi permettono di sviluppare una grande flessibilità, grazie alle sequenze di posizioni che richiedono un’ampia mobilità delle articolazioni, ma anche tono e forza alla muscolatura: tra le posture da mantenere, infatti, molte prevedono una prolungata contrazione isometrica.

L’esperienza dimostra come lo Yoga doni benessere e grande longevità a chi lo pratica, ma studi scientifici dimostrano che i livelli d’intensità aerobica sono inferiori a quelli ritenuti sufficienti. Sostanzialmente per la scienza occiden-

tale con lo Yoga ci si muove troppo poco! Una spiegazione a questa contraddizione può venire dalla disciplina che regola tutti gli stili di vita degli Yoga orientali, di cui la componente fisica è una parte del percorso. Lo Yoga nel mondo occidentale dunque ha una minor efficacia dovuta al contesto sociale: tempi ridotti di applicazione, ritmi lavorativi frenetici e alimentazione molto ricca. È chiaro che è impossibile ridurre le incolmabili differenze tra il mondo orientale e la società occidentale, ma è possibile prendere gli aspetti benefici dello Yoga e adattare gli Asana alle abitudini e alle esigenze della nostra società? La risposta è rappresentata da una moltitudine di attività nate negli Stati Uniti e importate nel nostro continente: i nomi variano da Power Yoga, Yoga-Fit, Yoga Fitness. La fisiologia orientale dei canali energetici si avvicina alla fisiologia occidentale, compensando i deficit degli stili di vita attraverso una più intensa stimolazione dell’apparato cardiovascolare e della muscolatura, indispensabile per una breve attività: la durata dell’allenamento è, infatti, di un’ora. Per chi volesse provare queste attività, solitamente viene proposta una lezione di prova in molte palestre. I corsi sono tra i più svariati, specia-

Mi chiamo Giuseppe Travain,

sono un medico dello sport e cerco di promuovere uno stile di vita sano, che prevede la regolare pratica di attività fisica.

È specialista in medicina dello Sport e docente nel corso di Scienze e Tecniche dell’attività motoria Preventiva e Adattata presso l’Università di Padova. Ha lavorato presso il centro di Medicina dello Sport dell’Università di Padova, occupandosi di valutazioni di idoneità agonistica e alimentazione per atleti e, ad oggi, è dirigente presso la Ulss 12 veneziana nell’unità Operativa di Qualità e Accreditamento.

lizzati in esercizi alla stessa stregua dei corsi di aerobica: Yoga Strength (per potenziare la forza) o Yoga GAG (per la tonificazione di gambe, addominali, glutei) o Yoga Flex (rivolto all’allungamento muscolare). Queste discipline permettono a chi le pratica di avvicinarsi a una nuova forma di attività che non si limita a proporre una sequenza di esercizi per raggiungere dei risultati fisici, ma è basata sulla ricerca di un equilibrio interiore, capace di regalare benessere oltre che al corpo anche alla mente.

Esercizio esemplificativo Se volete provare una semplice sequenza di Yoga tradizionale si può cominciare con il noto “Saluto al Sole” (SuryaNamaskara), 12 posizioni da mantenere per circa 20 secondi ciascuna.


TestDIVITA Salute e relax

DIMMI come mangi e ti dirò CHI SEI 1. Per condire le pietanze tra questi condimenti uso prevalentemente: a) margarina b) burro c) olio di semi di mais d) olio extra vergine di oliva 2. Consumo due o più volte alla settimana alimenti cotti con uno di questi metodi: a) frittura b) cottura alla griglia c) cottura al forno d) cottura a vapore 3. Mangio una porzione di pesce: a) ogni giorno b) circa 3 volte alla settimana c) 1 volta alla settimana d) di rado 4. Consumo latte: a) ogni giorno b) circa 3 giorni alla settimana c) 1 giorno alla settimana d) di rado

c) 1 volta alla settimana d) di rado 6. La mia dieta prevede in media una porzione di verdura: a) ogni giorno b) da 3 a 5 volte alla settimana c) 1 giorno alla settimana d) mai 7. Solitamente a pranzo mangio: a) a casa b) al ristorante c) al bar d) per strada/in viaggio 8. Durante i pasti prevalentemente sono solito bere: a) acqua b) vino/birra c) bevande gassate d) bevo prima e dopo i pasti, ma non durante 9. Durante il giorno bevo acqua in quantità media di: a) meno di mezzo litro b) fra mezzo litro e un litro c) da 1 a 2 litri d) oltre 2 litri 10. Pratico sport o attività motoria in generale: a) mai b) una volta a settimana c) da una a tre volte a settimana d) tutti i giorni

5. Mangio una porzione di carne rossa: a) ogni giorno b) da 3 a 5 volte alla settimana 26

11. Le etichette dei prodotti alimentari: a) le leggo sempre attentamente

prima di acquistarli b) mi limito ad un rapido sguardo quando ho tempo di farlo c) non le leggo mai, non ne vedo l’utilità d) anche se le leggo, non sono in grado di interpretare quanto riportato 12. Ogni giorno il numero di pasti che consumo (tra spuntini e pasti completi) è: a) 5 (colazione, metà mattina, pranzo, metà pomeriggio, cena) b) 3 (colazione, pranzo, cena) c) 2 (pranzo e cena) d) Variabile a seconda dei giorni e degli impegni 13. La mia colazione abitualmente è: a) Assente, non la faccio mai, non ne sento l’esigenza b) Saltuaria, la faccio solo quando ne ho il tempo c) Caffè e brioche al bar d) Immancabile per iniziare la giornata, ricca e completa 14. Dopo un’abbuffata generalmente penso: a) Che male c’è? Il cibo è uno dei piaceri della vita, impossibile trattenersi! b) La prossima volta non ricapiterà, mi farò una tisana calda a base di erbe rilassanti e tonificanti e per qualche giorno seguirò un regime alimentare ipocalorico senza esagerare c) Non ne faccio una tragedia, quando mi capita poi mi do ad un’intensa attività fisica abbinata alla dieta d) Mi assalgono i sensi di colpa e ri-


TestDIVITA

Salute e relax

corro anche a rimedi estremi se necessario: digiuno, diuretici e lassativi

PUNTEGGI E PROFILI fino a 18 punti: LO SREGOLATO Il tuo stile di vita è disordinato, stressato e assolutamente poco sano. Se protratto, rischi di avere a lungo andare problemi di linea se non addirittura di salute. Devi ascoltare ed interpretare con maggiore attenzione i tuoi stimoli corporei (come la fame, l’appetito e la sazietà) e devi acquisire una maggiore consapevolezza del rapporto tra le tue emozioni e il cibo. Impara a scegliere gli alimenti più salutari e a distribuirli in modo corretto durante l’arco della giornata. Variare e alternare opportunamente la scelta degli alimenti consente di assumere con sufficiente regolarità e in quantità adeguate tutti i principi nutritivi necessari per il nostro benessere psico-fisico.

15. Preferisco mangiare frutta: a) Tra un pasto e l’altro b) Mai c) Dopo i pasti d) Se capita anche al posto del pasto stesso

da 19 a 35 punti: L’INCOSTANTE Conduci uno stile di vita nella norma, ma non hai probabilmente ancora trovato una tua stabilità e costanza. Passi improvvisamente dall’abbuffata alla dieta e così il tuo peso forma rischia di essere altalenante, condizionato spesso dalle tensioni quotidiane. Attività fisica regolare, tisane e bagni rilassanti possono aiutarti a ridurre lo stress. Persevera!

16. Tra le seguenti la tipologia di abbinamento che più frequentemente adotto a cena è: a) Primo piatto, secondo piatto e frutta b) Riso o cereali + verdura c) Pesce o carne + verdura d) Primo piatto e dessert

DOMANDA NR. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

A 0 0 4 4 0 5 4 3 0 0 5 5 0 0 4 0

B 1 1 2 2 1 4 2 1 1 1 2 2 0 4 0 4

C 2 3 1 1 3 1 1 0 4 4 0 1 1 1 2 5

D 4 4 0 0 4 0 0 4 5 5 0 0 4 0 3 1

da 36 a 55 punti: L’EQUILIBRATO Hai sicuramente un’ottima conoscenza dei principi alimentari e del tuo corpo. L’equilibrio e la regolarità del tuo stile di vita consentono di incrementare il livello della tua autostima e il tuo benessere sociale psichico e fisico, oltre che influire positivamente sulla bellezza del tuo aspetto. Uno stile alimentare e una costante attività fisica sono inoltre il rimedio più efficace per contrastare la comparsa di numerose condizioni patologiche (malattie cardiovascolari, ipercolesterolomia, diabete ecc.). Continua così! oltre 56 punti: IL SALUTISTA La tua attenzione verso un corretto stile di vita e regime alimentare è lodevole ma talora il rischio che corri è quello di sfiorare l’estremismo e l’eccesso. Si parla di “ortoressia” infatti per definire l’ossessione del mangiare sano. A volte osservi le regole in modo persino troppo ferreo e rigoroso e se trasgredisci puoi sviluppare anche controproducenti sensi di colpa. Ricorda che a tavola la migliore garanzia è la moderazione. Cerca di vivere in modo più sereno e rilassato, il cibo è sempre uno dei piaceri e delle soddisfazioni della vita!


ConsigliDIVITA Benessere e bellezza

FREDDO

un nemico invisibile per la pelle Mi chiamo Fabrizio Zago,

in queste pagine scopriremo insieme tutti i rimedi offerti dalla natura per la nostra bellezza.

Chimico industriale, dopo gli studi di orientamento tecnico scientifico conclusi in Francia e diverse esperienze di lavoro, approda al tema dell’eco compatibilità. Dal 1986 è consulente di prodotti detergenti e cosmetici per numerose catene di distribuzione. Dal 2001 è consulente presso l’UEAMPE di Bruxelles, dove è esperto tecnico nell’ambito degli AHWG per i settori Cosmesi e Detergenza in ambito ECOLABEL, l’etichetta ecologica di garanzia europea.

Siamo nella stagione fredda e la pelle soffre. Questo è il punto di partenza per la nostra riflessione di questo numero. Attenzione, è opportuno dire subito che il nemico maggiore non è il freddo in sé, ma la mancanza di idratazione. In estate e nelle stagioni temperate la sudorazione (perspiratio insensibilis, insensibile perché non ce ne rendiamo conto) crea un velo d’acqua sulla nostra pelle mantenendola umida ed in buono stato. Quando questa protezione naturale viene a mancare la pelle si secca e perde di elasticità, si desquama, in poche parole si rovina.

La pelle soffre praticamente allo stesso modo tanto dopo un bagno di sole quanto dopo una giornata fredda. Considerato ovvio che è opportuno proteggersi con vestiti caldi, con guanti o altro, rimangono da esplorare le tecniche cosmetiche con cui 28

affrontare la brutta stagione. La prima cosa da fare è idratare o per meglio dire reidratare la pelle. Prodotti indicati per questo scopo sono le creme fluide ricche di sostanze che fissano l’umidità sullo strato superficiale della pelle. L’acido ialuronico è un ottimo idratante, cercatelo nella composizione INCI (HYALURONIC ACID). Anche l’urea (UREA) offre un buon contributo all’idratazione superficiale. Tradizionalmente la Glicerina (GLYCERIN) viene considerata l’idratante più efficace. In realtà le cose non stanno proprio così: la glicerina ha un potere igroscopico, cioè attira l’acqua, assolutamente

straordinario e quindi quando viene posta sulla pelle cerca di attirare a sé tutta l’acqua che trova. Se l’ambiente non è umidificato a dovere, tipico caso invernale, la glicerina andrà a cercare l’acqua negli strati profondi dell’epidermide seccandola ulteriormente. Con questo


ConsigliDIVITA Benessere e bellezza

Alcuni consiglI Un consiglio, che prende origine dalle tecniche SPA e che potete realizzare a casa vostra: mescolate, in parti uguali, burro, olio di oliva e olio di vinaccioli e spalmatelo sul corpo PRIMA di fare un bagno in vasca o una doccia. In seguito comportatevi normalmente, usate pure il bagno schiuma o il gel doccia. La vostra pelle sarĂ cosĂŹ protetta e nutrita che nessun detergente potrĂ darle fastidio e uscirete dal vostro bagno con una pelle nuova e sana.

La pelle soffre praticamente allo stesso modo tanto dopo un bagno di sole quanto dopo una giornata fredda.

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ConsigliDIVITA Benessere e bellezza

non voglio dire che la glicerina non sia umettante, idratante, ma dico che creme (in particolare quelle per le mani) troppo ricche di glicerina rischiano di dare l’effetto contrario di quello desiderato. Secondo la mia esperienza non si dovrebbe mai superare il 10% di glicerina in una crema. Purtroppo invece vedo emulsioni con il 20 ed anche il 25% di questa sostanza. Da evitare. Nei periodi più asciutti, in montagna o dopo lunghe permanenze all’esterno, è opportuno trattare la pelle del viso, delle mani e del corpo con prodotti fortemente idratanti. Se avete ancora delle creme doposole avanzate dall’estate usatele tranquillamente, faranno il loro dovere. Adesso che abbiamo idratato la pelle, dobbiamo fare in modo che l’umidità acquisita non se ne vada troppo velocemente. Quello che si deve fare è “nutrire” la pelle scegliendo delle emulsioni ricche in sostanze grasse. Il cosmetico steso sulla pelle creerà uno strato invisibile di sostanze grasse che impediranno l’evaporazione dell’acqua. L’umidità rimane fissata sulla pelle, pelle che diventerà più turgida, elastica, nutrita, insomma più liscia e bella. Siccome stiamo parlando di acqua vale la pena ricordare una delle tecniche cosmetiche maggiormente in voga in questi anni: “salus per aquam” cioè le cliniche della salute (SPA) che impiegano l’acqua come rimedio a molti problemi della pelle e del corpo.

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CuriositàDIVITA Triveneto

LE 7

MERAVIGLIE

edio m o R n a S i Santuario(Tdrentino)

Tenno Can(aTlerednitino)

Il Santuario di San Romedio (Val Di Non) è uno dei più caratteristici eremi della fede cristiana d’Europa. Per raggiungerlo bisogna superare 131 scalini, che si snodano attraverso un complesso di sette piccolissime chiesette sovrapposte. La prima cappella risale al XI secolo, alla quale seguirono altre tre chiesette, due cappelle e sette edicole della Passione. Il Santuario è ricordato anche per la fauna che lo circonda, come gli orsi, diventati il simbolo del posto.

Canale di Tenno è un borgo di origine medievale che si trova vicino al Lago di Garda. Le prime notizie risalgono al 1211. A pochi chilometri da Canale, nel capoluogo Tenno, c’è il borgo di Frapporta, la sua cinta muraria racchiude le case costruite sui terrazzamenti della valle del Magnone e sulla roccia di San Lorenzo. All’estremità meridionale del borgo si trova la chiesetta di San Lorenzo, una delle più significative espressioni dell’arte romanica dell’intero Trentino.

GloreAndziga e)

(Alto

DEL TRIVENETO I piccoli borghi che profumano di storia, le vallate che accolgono centri poco conosciuti e ricchi di leggende e poi la tradizione, che resta intrisa nelle cinta murarie e nei campanili. Un breve viaggio tra le perle nascoste del Triveneto.

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È l’unica città della Val Venosta, a meno di 30 chilometri da Bolzano. È stata dichiarata città a tutti gli effetti nel XIV secolo. Nel XVII secolo fu quasi bruciata al suolo da un incendio e l’imperatore Maximilian della casa d’Asburgo seguì personalmente la sua ricostruzione. Le mura della città sono tuttora integre e l’accesso avviene attraverso tre piccole porte molto caratteristiche.


CuriositàDIVITA Triveneto

le San eDneazniaieGiulia)

V (Friuli

Adagiato su una collina, San Daniele è il centro principale del Friuli collinare. La cittadina è considerata una delle perle della regione, conosciuta a livello internazionale per la produzione della trota affumicata e soprattutto del famoso prosciutto. Il fascino del paesaggio collinare si miscela alle ricchezze storiche ed architettoniche della zona: il Duomo settecentesco e gli affreschi dell’ex Chiesa di Sant’Antonio Abate, il più bel ciclo rinascimentale della regione.

Mugegziiaa Giulia)

Ven (Friuli

La costa rocciosa della riviera triestina da un’altezza di un centinaio di metri scende a picco sul mare creando anche, data la sua natura carsica, originali forme erosive. Da Muggia in poi la costa assume la forma tipica della bassa riviera istro-dalmata. Il comune è la terra più orientale della penisola italiana e costituisce l’unico esempio di espressione culturale, intesa anche come manifestazione architettonica della cultura istro-veneta in Italia.

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Follina i d a i z a b b L’A Veneto)

La storia di Borghetto (Valeggio sul Mincio) è quella di un punto di passaggio importante e di una zona di confine contesa da opposti eserciti. Tante le battaglie che hanno plasmato questi luoghi, dai soldati della Serenissima a quelli di Napoleone. Il paesaggio è senza tempo in questo antico villaggio di mulini, che vivono in completa simbiosi con il suo fiume Mincio, circondati da poche case.

Follina è situata ai piedi delle Prealpi Bellunesi, quasi al centro della catena. Oltre al paesaggio unico che circonda la cittadina, la sua storia è segnata dall’abbazia di S. Maria, di fondazione benedettina, che risale all’anno Mille. L’Abbazia di Follina è uno dei più rilevanti esempi di architettura tardo-romanica tendente al gotico presente nella Marca Trevigiana. Gli elementi che la caratterizzano maggiormente sono i grandi portali lignei raffiguranti i sette Santi fondatori.

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SaporiDIVITA Scuola di cucina

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Vivien Reimbelli ha iniziato la sua carriera professionale a Londra, dove ha lavorato per più di 5 anni maturando esperienza e professionalità in alcuni dei più prestigiosi ristoranti inglesi. Rientrato in Italia, proprio grazie ad una lunga lista di successi professionali, diventa subito Food-Specialist di molte grandi aziende alimentari tra cui Nestlé, Merloni, Buitoni, Cirio, Perugina. Si divide tra queste attività ed il suo ristorante di famiglia in Sardegna, a Santa Teresa di Gallura.

POLENTA CON CREMA DI ZOLA e nocciole Ho scelto questa ricetta perché:

a volte è sufficiente giocare con le forme per ottenere ricette interessanti e gustose anche con ingredienti semplici come la polenta. Un’idea anche per servire il baccalà mantecato.

1)

Portate a bollore ½ litro di acqua salata, unite la farina a pioggia e portate a cottura. Versate in uno stampo quadrato e lasciate raffreddare.

2)

Tagliate la polenta a fette spesse un dito che ritaglierete in 4 parti. Ritagliatene la metà al centro per ottenere delle “cornici” da sovrapporre ai quadrati rimasti interi.

Preparazione e cottura: 30 min. Difficoltà: Ingredienti per 4 persone: 200 g di Gorgonzola Despar 200 g di farina per polenta precotta 1 dl di latte fresco Alta Qualità Despar 1 cucchiaio di prezzemolo tritato 100 g di nocciole tritate

Vino consigliato: Nero d’Avola

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3)

In un pentolino scaldate il latte e il gorgonzola facendolo fondere lentamente: condite con noce moscata e levate dal fuoco.

4)

Con un cucchiaino riempite le formine di polenta con la salsa allo zola, spolverizzate la superficie con la granella di nocciole e guarnite con il prezzemolo.


SaporiDIVITA

Scuola di cucina

I nostri ingredienti Gorgonzola Despar gr. 200 Latte fresco Alta QualitĂ Despar l.1

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StiliDIVITA

Mondo baby ecocompatibile

LEGNO, MAIS e RICICLO I giocattoli tornano ad emozionare La ricerca di prodotti sani e biologici non si ferma al solo settore dell’alimentazione, la qualità della vita viene anche dal luogo in cui si abita, dagli oggetti che si utilizzano, con una particolare attenzione per i bambini. La nuova sensibilità ha fatto riscoprire i giochi in legno, gli abiti in

la per giocare al trasporto, oppure “Max e Lorette”, il triciclo con rimorchio iper silenzioso e da usare sia in casa che fuori in giardino.

fibra naturale e ha rispolverato i giocattoli del passato, come il trenino in ciliegio e dipinto con colori atossici e naturali. Il problema non si pone solo per i genitori che vogliono poter far giocare i figli con giochi non dannosi per la salute, ma allo stesso tempo coinvolgenti ed istruttivi. Il dilemma si presenta anche quando si vuole fare un regalo.

Se poi i regali da scegliere si moltiplicano si possono provare anche i peluches (dai pinguini ai porcellini) di materiale riciclato, realizzati da Pear Tree Studio grazie a maglioni di lana riciclati, e imbottiti con poliestere riciclato e tagliuzzato. I pupazzi eco si possono lavare, sono a prova di morsi e soprattutto a prova di bebè.

Quante volte è capitato di dover scegliere tra un pupazzo di plastica molto pubblicizzato, ma che non suscita nessuna emozione, e ripensare ai mattoncini di legno con cui ci si divertiva da bimbi? Forse non siamo così tanto retrò se aziende come Sibis propongono un intero catalogo di giochi in legno dai 32 mattoncini che servono per imparare l’alfabeto, i numeri e a far di conto, a “Franz”, la piccola cario-

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www.organicbynature.ca www.ecotoys.it www.toysblog.it www.peartreestudio.com

WEB

Non solo il legno è stato riscoperto come materiale per i nuovi giochi. Al posto del famoso “Pongo” si possono creare sculture e pupazzi con Happy Mais di Ecotoys, palline a base di amido di mais colorate in maniera naturale che inumidite diventano malleabili. Per i più piccoli c’è l’anatra della Organic By Nature fatta di cotone e prodotta con tinture non tossiche. Il pupazzo super morbido è imbottito con del naturale kapok, che proviene da una pianta tropicale.



CompliciDIVITA Pet-Therapy

LA CURA NATURALE A BASE DI PET THERAPY L’amore per gli animali, la passione che nasce giorno dopo giorno vedendoli crescere. Spesso l’affetto incondizionato di questi esserini a quattro zampe riempie i vuoti del cuore. Tornare a casa dopo una giornata tra nevrosi e lavoro duro, sedersi sul divano ed essere accolti dalle fusa del nostro micio fa tornare il buon umore. E’ naturale come far diventare una passeggiata con il cane un momento di distensione, ci si trova all’aria aperta o in un parco cittadino con il solo pensiero di far divertire, e divertirci, con il nostro compagno di giochi a quattro zampe. Meglio di una seduta di yoga o di una chiacchierata con lo psicologo. Tutti questi piccoli benefici fanno parte inconsapevolmente della pet-therapy, la terapia basata sul rapporto tra uomo e animali domestici, che sembra far miracoli con chi soffre di disabilità mentali, con gli anziani ma anche con chi semplicemente vive stati di solitudine o depressione. Quell’affetto incondizionato di cui si parlava, quello che nasce naturalmente, diventa più efficace di ore di terapia e di cure farmaceutiche interminabili. Un cavallo, o meglio un giro al trotto, magari ripetuto più volte la settimana si è dimostrato un toccasana per i ragazzini che presentano difficoltà motorie e problemi mentali. Il rapporto che si crea con i cavalli, il contatto fisico, riesce a far tornare il sorriso a molti di loro 38

ed allo stesso tempo aiuta la postura. I conigli si sono dimostrati una cura efficace per gli anziani che soffrono di solitudine, poter accudire un animale piccolo e non troppo impegnativo, per quanto riguarda le cure giornaliere, e riceverne l’affetto aiuta a superare i momenti più difficili, anche un lutto o la ripresa da una malattia. Poi ci sono cani e gatti, da sempre gli animali domestici più conosciuti e per questo motivo anche i più scelti per la pet-therapy, anche quella “fai da te”. Esistono centri specializzati e personale formato per aiutare a godere dei benefici che regala la “cura con gli animali”, ma spesso basta apprezzare l’amore dei nostri animali domestici per stare meglio.

Accudire un animale piccolo e non troppo impegnativo e riceverne l’affetto aiuta a superare i momenti più difficili...


CompliciDIVITA Pet-Therapy

L’ESPERIENZA

Giulia e il gatto regalato alla nonna Dopo la morte del nonno, nonna Evelina non riusciva più a riprendersi. La vita va avanti, sembra una frase banale, ma è quello che si ripete ogni giorno quando qualcuno a noi caro se ne va, la stessa frase che abbiamo ripetuto alla nonna ogni giorno per un lungo periodo. Mi ero quasi rassegnata a non veder più il suo sorriso quando per caso ho trovato un gattino abbandonato proprio vicino al cancello di casa. Lo avevano rinchiuso in un sacchetto. Non potendo tenerlo, visto che ho già due cagnoni molto affettuosi, ma anche molto gelosi, ho pensato di portarlo a casa di nonna, almeno provvisoriamente. Quando le ho spiegato la situazione non sembrava ascoltarmi, le era indifferente. Ogni giorno per un paio di settimane sono andata a vedere il micetto e a portargli il latte, finché un giorno ho trovato la nonna che lo teneva in braccio e cercava di farlo mangiare con una ciuccia. Nel giro di qualche giorno i due sono diventati inseparabili, sono bastate tre settimane ed Ettore, così la nonna ha chiamato il micio, non aveva fusa e coccole che per la nonna, e viceversa. Lei si prende cura di lui, lo spazzola, lo porta dal veterinario, gli prepara la ciotola, lui la ricambia con mille attenzioni e anche con qualche unghiata sulle tende. A nonna è tornato il sorriso, sicuramente sente ancora la mancanza del nonno, ma c’è qualcosa che l’aiuta ad affrontare le nuove giornate con un pizzico di spirito in più. Giulia Fornasier 39


EventiDIVITA

Cultura&tempo libero

22 gennaio Palaonda (Bolzano) Fiorello Show A pochi mesi dal successo teatrale ottenuto a Roma, Fiorello inaugura un tour che toccherà alcune delle principali città italiane. Il Fiorello Show Tour 2009, regia di Giampiero Solari, è un flusso di storie e di canzoni che nel corso delle diverse tappe si evolverà e cambierà ad ogni appuntamento.

27 gennaio Teatro Nuovo Giovanni da Udine (Udine) ELIO E LE STORIE TESE Si chiama “Bellimbusti in Tour” la nuova avventura teatrale che Elio e la sua band propongono per lo spettacolo, che li vedrà protagonisti in mezza Italia. Con la consueta simpatia, data la ferma convinzione del gruppo che ‘’il nostro passaggio su questa Terra sia fatto di risate continue, al limite del furore parossistico’’, proporranno il meglio del loro repertorio, i successi che li hanno consacrati al grande pubblico.

13 FEBBRAIO Gran Teatro di Corso Australia (Padova) Cristiano De André Dopo un’estate all’insegna di continui sold out è ripartito il fortunato tour di Cristiano De André “De André Canta De André”, 40

rilettura del canzoniere del padre in un omaggio unico e personalissimo. Il toccante concerto sarà a Padova sabato 13 febbraio, alle ore 21.

13-14 febbraio Opicina (Trieste) CARNEVALE CARSICO Kraski Pust, ovvero il travolgente carnevale carsico che si svolge da 43 anni a Opicina, vicino a Trieste. La manifestazione dura alcuni giorni e ospita una parata originale di carri allegorici provenienti dal Carso triestino, dalla città di Trieste e dalla vicina Slovenia. Ai carri si aggiungono bande musicali folkloristiche e degustazioni con prodotti tipici della zona. Info su www.kraskipust.org.

16 febbraio Termeno (Bolzano)

CARNEVALE EGETMANN A Termeno, ogni anno dal 1591, in occasione del carnevale, si tiene la tradizionale sfilata dell’Egetmann. La tradizione vuole che il corteo sia aperto da un trombettiere, seguito dai contadini a cavallo con i loro servi. Tra maschere e personaggi grotteschi c’è l’Egetmann, la figura centrale che si presenta in giacca nera, guanti bianchi, su un calesse assieme alla sua sposa. Insieme danno vita ad un bizzarro corteo nuziale.

19-20 febbraio Teatro Comunale Giuseppe Verdi (Pordenone) DIE PANNE Una storia ancora possibile di Friedrich Dürrenmatt, uno dei romanzi brevi più significativi in cui lo scrittore svizzero indaga le passioni e i sentimenti umani. Il testo è riproposto in teatro con la sapiente regia di Armando Pugliese. In scena Gian Marco Tognazzi, Bruno Armando, Roberto Tesconi, Franz Cantalupo, Lydia Giordano con la partecipazione di Lombardo Fornara.

20 febbraio Gran Teatro di Corso Australia (Padova) LA PASSIONE SECONDO LUCA E PAOLO I due conduttori del programma cult “Le Iene Show” tornano a teatro con un’indagine esistenziale ed allo stesso tempo irriverente, una commedia sorridente ma impietosa, dove nessuna verità viene data per scontata e nessuna viene data per verità: una “rappresentazione sacra” con poco, pochissimo sacro.


EventiDIVITA

Cultura&tempo libero

23 febbraio Teatro Sociale (Trento) CATS, IL MUSICAL Un nuovo grande progetto della Compagnia della Rancia per la stagione 2009-2010: si tratta di Cats, uno dei più grandi successi teatrali di tutti i tempi per spettatori, numero di recite e incassi. Lo spettacolo verrà proposto in italiano e le meravigliose musiche di Andrew Lloyd Webber saranno eseguite da un’orchestra dal vivo. Info 0461 213862.

fino al

7 marzo

Palazzo della Gran Guardia (Verona) COROT E L’ARTE MODERNA La mostra “Corot e l’arte moderna, Souvenirs et Impressions” è un’esposizione del tutto inedita curata da Vincent Pomarède. Un’occasione per poter ammirare i capolavori dell’artista definito l’ultimo dei classici e il primo dei moderni, Jean-Baptiste Camille Corot. Il percorso è una lezione su come l’arte di Corot abbia profondamente influenzato la prima generazione di impressionisti, ma anche i fauves, i cubisti e l’arte astratta.

24 febbraio Palasport (Bolzano) PAT METHENY Prima italiana per il nuovo tour di Pat Metheny. Il 24 febbraio, Südtirol Jazzfestival Alto Adige presenta “Metheny - The Orchestrion Project Tour” futuristico progetto in cui il chitarrista americano, interagendo da solo e in tempo reale con moderne e sofisticate tecnologie, creerà il suono e la magia di un vero ensemble. Info 0473 270256.

dal

18 marzo

30 marzo Teatro Sociale (Trento) LIMON DANCE COMPANY La storica compagnia americana, pioniera della modern-dance, fondata da José Limón e Doris Humphrey nel lontano 1946, sarà a Trento per la chiusura di stagione con il suo bagaglio di opere intramontabili e alcune novità. Inizio ore 20.30, info 0461 213862.

fino all’

11 aprile

Gallerie di Palazzo Leoni Montanari (Vicenza) LE ORE DELLA DONNA “Le ore della donna. Storie e immagini nella collezione di ceramiche attiche e magnogreche”, è un viaggio attraverso le immagini, dipinte sulle splendide ceramiche greche e della Magna Grecia, patrimonio di Intesa Sanpaolo. Una collezione tra le più importanti al mondo, ricca di ben 522 ceramiche. Una selezione tutta al femminile, un ritratto della donna greca filtrato dallo sguardo dell’uomo, committente e decoratore.

Caldaro (Bolzano) Museo del vino dell’Alto Adige Il Museo del Vino dell’Alto Adige a Caldaro offre un excursus attraverso la storia del vino. Antiche attrezzature e ogni tipo di pezzi espositivi offrono una panoramica sul lavoro vitivinicolo del passato. Il museo accoglie anche un piccolo laboratorio di bottai, dotato di attrezzature originali. Info 0471 963168.

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PilloleDIVITA Sciroppo d’acero: dolcificante e depurativo Lo sciroppo d’acero è un liquido zuccherino ottenuto bollendo la linfa dell’acero da zucchero e dell’acero nero. I suoi componenti sono il saccarosio, l’acido malico, il potassio, il calcio, il ferro, le vitamine e altre componenti fenoliche. Oltre ad essere utilizzato nei paesi freddi per le elevate calorie e proprietà nutrizionali, è famoso per le sue proprietà depurative. Il suo sapore delicato, più o meno caramellato e simile al miele d’acacia, lo rende particolarmente gradevole come dolcificante naturale disciolto nelle bevande o nella preparazione di dolci, in particolar modo freddi. Inoltre ha il vantaggio di essere il dolcificante meno calorico dopo la melassa, apportando una quantità di calorie ridotta (circa 250 calorie per 100g) rispetto ad altri dolcificanti naturali come miele e malto. Per queste ragioni è consigliato ai diabetici e in alcuni regimi dietetici. Lo sciroppo d’acero ha grandi poteri emollienti, rinfrescanti ed energizzanti, svolge azione diuretica, antistipsi e dimagrante ed è utile in tutti i casi di gastrite e di colite spastica. Grazie al suo alto potere energetico e depurativo può essere utile per una cura disintossicante. Il consiglio: Per una sensazione di purificazione e “sgonfiamento” addominale prova per un giorno a bere 2 litri di acqua con quattro cucchiai da tavola di sciroppo d’acero disciolti. A fine giornata, senza aver assunto nessun altro cibo o bevanda, il tuo organismo sarà disintossicato e purificato grazie ai principi attivi della linfa di acero.

Carote: prevenzione per le donne in menopausa

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Le carote sono un toccasana nel periodo della menopausa perché aiutano a ridurre il rischio di ammalarsi di cancro al seno. Lo afferma una ricerca condotta dalla Harvard School of Public Health di Boston, secondo la quale le donne in età precedente alla menopausa che mangiavano ogni giorno verdure ricche di carotenoidi abbassavano il rischio di sviluppare questa forma di tumore. I carotenoidi sono pigmenti vegetali con

potenti proprietà antiossidanti. Essi si trovano nelle carote e anche negli ortaggi a foglia verde. Nonostante la maggior parte dei fattori di rischio del cancro al seno siano ormonali (quindi non modificabili), tuttavia l’alimentazione può aiutare il nostro organismo. Alti livelli di vitamina A, beta carotene, alfa carotene e luteina/zeaxantina nella dieta contribuiscono infatti a ridurre il rischio di cancro al seno nelle donne in età precedente alla menopausa (ma non in quelle dopo la menopausa). Il consiglio: Mangiare almeno due porzioni di verdure ricche di carotenoidi al giorno aiuta a ridurre il rischio di tumore al seno del 17%. Secondo quanto emerge dalla ricerca, i carotenoidi riescono a interferire con gli estrogeni e hanno anche un forte effetto antiossidante.

pelli dipende dall’apporto di proteine. Con queste sostanze i capelli producono le nuove cellule. Il nostro corpo produce autonomamente soltanto 11 dei 20 aminoacidi necessari per la crescita dei capelli. Il resto deriva dalla nostra dieta. Il consiglio: Ecco i 10 alimenti top per mantenere i capelli in forma: 1. Salmone 2. Fagioli 3. Verdure dalle foglie verdi 4. Uova 5. Noci 6. Pollame 7. Ostriche 8. Grano Duro 9. Carote 10. Latte

Crosta del pane contro i tumori intestinali

Il gomasio al posto del sale

Conosci il detto popolare “mangia prima la crosta e poi la mollica”? Mangiare la crosta del pane, in particolare di segale e frumento, potrebbe avere un effetto benefico contro i tumori intestinali. Lo rivela una ricerca dell’Annamalai University in India. Se la fase di lievitazione crea la lisina, amminoacido essenziale che favorisce la produzione di anticorpi, enzimi e ormoni, durante la cottura in forno si forma invece un antiossidante con azione anticancerogena. Questo antiossidante, la pronyl-lisina, è otto volte più abbondante nella crosta del pane che nel resto della fetta. Un suo regolare consumo aiuterebbe a prevenire la formazione delle lesioni precancerose nel colon. Il consiglio: Per favorire l’accumulo di antiossidanti e per la difesa dei tumori che colpiscono il colon, i ricercatori raccomandano una dieta integrale e un consumo regolare della crosta del pane.

L’alimentazione corretta per i capelli sani La salute e la bellezza dei nostri capelli passa prima di tutto attraverso l’alimentazione e poi dai prodotti tricologici e di trattamenti. Dato che i capelli sono fatti soprattutto di sostanza proteica, la crescita dei ca-

Condimento tipico della cucina macrobiotica e vegetariana, molto utilizzato in Giappone e nei paesi asiatici, il gomasio è un preparato a base di semi di sesamo tostati (in giapponese “goma”) e sale marino, meglio se integrale, a cui si possono aggiungere a piacere molti altri ingredienti (alghe, erbe, semi di papavero e altri). Ha un gusto ricco e deciso e proprietà salutari e curative che ne fanno ottimo sostituto del sale. Elimina infatti l’eccesso di acidità nel sangue e tiene sotto controllo la pressione. Provalo su verdure cotte o crude: unito ad un filo d’olio extravergine di oliva esalterà il gusto anche del piatto più semplice e dietetico. Il consiglio: Prepara il gomasio in casa! Ti occorrono solo due ingredienti: sale grezzo (marino, integrale) e semi di sesamo. Ecco come fare: Mescola 7 parti di semi di sesamo (7 cucchiai) con 1 parte di sale (1 cucchiaio). Spiana il tutto su una teglia coperta da carta da forno. Fai tostare in forno a 100 gradi per 15 minuti e lascia raffreddare. Se preferisci, puoi tostare anche facendo saltare in padella. Poi macina il tutto (nel mixer o manualmente nell’apposito “suribachi”), fino ad ottenere una polvere a grana grossa e oleosa. Si conserva in frigorifero.


Da Olaz una formula straordinaria, anzi... meravigliosa! E’ il “must have” delle donne di tutto il mondo, ormai affermato da mesi anche in Italia: Olaz Regenerist Trattamento Intensivo Quotidiano 3 Zone, la “crema delle meraviglie”, così definita per le sue eccezionali performance. Questa crema anti-età morbida e voluttuosa, frutto di 3 anni di ricerche Olaz, aiuta a rassodare e a restituire fermezza e tono alle zone più esposte ai segni di cedimento cutaneo: contorno occhi, ovale del viso e collo. Grazie ad un complesso amino-peptidico combinato a vitamine, potenti antiossidanti e acido ialuronico, offre un elevato potere idratante e un effetto come rigenerante dello strato superficiale della pelle, per donare al viso un aspetto visibilmente...meraviglioso! Per maggiori informazioni e suggerimenti visita il sito www.olaz.it

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