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BENESSERE CORPO E MENTE
Una recentissima indagine di Save the children ci dice che in Italia il 51% dei 15enni è incapace di capire un testo scritto. Drammatico! E non solo per il sistema di istruzione e lo sviluppo economico, ma per la tenuta democratica del Paese.
di Gerardo Bombonato - già presidente Ordine giornalisti Emilia-Romagna
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Diverse statistiche, a livello mondiale e nazionale, confermano che noi tutti leggiamo sempre meno.
Direte: le solite esagerazioni giornalistiche. Che sarà mai se la gente legge un po' di meno?
Il fatto è che non parliamo solo dei 15enni di oggi, ma per le generazioni a venire. È una colpa grave per educatori, genitori, docenti. Tutti, in un modo o nell'altro, responsabili dello sviluppo della formazione dei giovani. Sì, avete capito bene: la principale responsabile di questo disastro è la scuola.
Oggi più di due milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni, ovvero uno su cinque, è fuori da ogni percorso di scuola, formazione, lavoro.
E i più colpiti sono gli studenti delle famiglie più povere, quelle che vivono al Sud e quelle con background migratorio.
Sigh! È vero. Gli italiani leggono poco. Secondo l'ISTAT circa mezz'ora al giorno.
E, anche quando lo facciamo, non riusciamo a dare valore alle parole. Semplicemente non le capiamo!
Leggere è una delle attività poco praticate.
Perché? Ma perché non soddisfa nessuno dei bisogni (o presunti tali) che la società odierna ritiene validi. Perché non fa guadagnare soldi. Perché non fa diventare importante. Perché non fa... dimagrire. E così leggere è per molti una noia. O peggio. In Italia la laurea è "il pezzo di carta", il "lavoro si trova solo con la raccomandazione", "studiare è inutile", "con la cultura non si mangia" (vera o no, questa illuminante dichiarazione uscì dalla bocca di un importante ministro del Tesoro italiano, che non nomino per carità di patria). Già, non solo la scuola, anche la politica ha grandi colpe perché in questo marasma ci ha sempre sguazzato.