4 minute read

Stiamo mangiandoci la terra

54

igiene urbanaigiene urbana

aprile-giugno 2019

Stiamo mangiandoci la terra

di Remo Canale

Il 9 maggio l’Unione Europea ha esaurito il budget annuo di natura a sua disposizione. Ciascun paese del mondo ha il suo Overshoot day, dove si vede bene la differenza tra paesi sviluppati, emergenti e impoveriti.

L’Earth Overshoot Day è la data entro la quale l’umanità può considerare di aver utilizzato tutte le risorse ecologiche degli ecosistemi dell’intero pianeta. L’anno scorso è caduta con un certo anticipo il 1° agosto. Per il resto dell’anno, l’umanità opera sull’esaurimento del capitale naturale. Questo eccesso nell’utilizzo di risorse naturali è chiamato, appunto, “overshoot”. Nel suo Report il WWF richiama alcune delle conclusioni a cui è giunto nel suo Assessment Globale l’IPBES (la Piattaforma intergovernativa per la biodiversità e i servizi ecosistemici) da poco divulgato e aveva rivolto ai leader europei riuniti a Sibiu (Romania) per discutere del futuro dell’Europa (a solo due settimane prima delle elezioni europee) l’invito a discutere concretamente di quali siano le azioni necessarie per tutelare e ripristinare i sistemi naturali in Europa entro il 2030 e individuare misure efficienti nell’uso delle risorse e neutrali dal punto di vista dell’impatto sul clima entro il 2040. Ester Asin, direttrice dell’Ufficio per le politiche europee (EPO) del WWF, ha dichiarato: «L’Overshoot Day dell’UE costituisce un duro promemoria sul fatto che il consumo dell’UE sta contribuendo al crollo ecologico e climatico del pianeta. Questo non è solo irresponsabile, è addirittura pericoloso. Per questo chiediamo ai leader europei di riconoscere questa emergenza dimostrando la volontà politica di costruire un futuro sostenibile per l’Europa, mettendo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite al centro dell’azione dell’UE e stringendo un Patto europeo per la sostenibilità, da adottare dopo le prossime elezioni, che comprenda azioni concrete e coordinate sul clima e la natura proteggendo ciò che è vitale per tutti noi.» Mathis Wackernagel, fondatore e presidente del Global Footprint Network, aggiunge: “Stiamo attuando un ‘approccio piramidale’, usando ri-

sorse future per gestire l’economia di oggi. Non c’è bisogno di ricordare che questo mette a rischio la prosperità dell’Europa. Come facciamo nel settore finanziario, abbiamo bisogno di un’attenta contabilità anche delle risorse naturali. Abbiamo bisogno di sapere quanta natura abbiamo usato e quanta ancora ne abbiamo. Dobbiamo scegliere per non compromettere il nostro futuro: le elezioni europee ci offrono l’opportunità di scegliere un percorso diverso che consenta una prosperità duratura». Il 10 maggio 2019 c’è stato a sua volta l’Overshoot Day per l’Europa: la data entro la quale, considerato il nostro stile di vita, i cittadini e le cittadine europee possono considerare di aver esaurito il budget di natura a loro disposizione. Lo ha certificato un nuovo Rapporto congiunto del WWF e del Global Footprint Network, pubblicato lo scorso maggio. E’ questo un forte messaggio, purtroppo rimasto senza conseguenze, che il WWF ha lanciato ai capi di Governo e di Stato europei il 9 maggio scorso per il Summit informale del Consiglio europeo in cui si discute del futuro dell’Europa. Nonostante la popolazione europea rappresenti solo il 7% di quella globale, l’Unione Europea usa il 20% della biocapacità (la capacità degli ecosistemi di rinnovarsi) del pianeta. La nostra società è fondata su quanto viene fornito dalla natura: cibo, fibre, legname, capacità di assorbimento del carbonio e terreni dove poter costruire infrastrutture. Tuttavia, se tutte le persone in tutto il mondo condividessero lo stesso stile di vita di cui godiamo nell’Unione Europea, avremmo già sfruttato tutta la capacità che gli ecosistemi hanno di rinnovarsi durante l’anno in corso già venerdì 10 maggio, mentre per l’Italia, nonostante la profonda crisi della nostra economia dal 2008 in poi e la recente recessione, l’Overshoot Day è caduta solo 5 giorni dopo, il 15 maggio. Ciò significa che, a questi ritmi, sarebbero necessarie 2,8 Terre per sostenere la domanda di risorse naturali richieste dal livello del consumo medio del cittadino europeo. Infatti, l’impronta ecologica pro capite – cioè l’ammontare di risorse naturali terrestri e marine consumate da ognuno/a di noi dell’Unione Europea – è la più alta del pianeta insieme a quella degli Stati Uniti. Per questi motivi in vista delle elezioni europee del 26 maggio scorso il WWF aveva rivolto un Appello a tutti i leader europei e ai rappresentati delle forze politiche dei 28 Paesi Membri dell’Unione Europea per stilare un Patto europeo per la Sostenibilità che contempla obiettivi e azioni sui cambiamenti climatici, la tutela della natura e lo sviluppo sostenibile per i prossimi cinque anni di legislatura comunitaria, con il fine di far diminuire l’impronta ecologica dell’Unione Europea, in modo che non solo siano rispettati gli impegni derivanti dall’Accordo di Parigi sul clima, ma per proteggere la stabilità, la sicurezza e la prosperità europea a lungo termine. Il Governo italiano è tra quelli che non hanno sottoscritto questo patto.

55

igiene urbanaigiene urbana

aprile-giugno 2019

Cleaning. Management. Services. Salone internazionale e congresso 24 – 27 sett. 2019 www.cms-berlin.com CMS19 BERLIN

P&G EXHIBITIONS MARKETING MEDIA Via A. Costa, 2 · 20131 Milano · Tel. 02 33402131 · Fax 02 33402130 · messeberlin@pg-mktg.it

This article is from: