SCENARI
Allestitori:
evoluzione della specie di Giuseppe Merlo
L’introduzione del metodo della raccolta differenziata, soprattutto in Italia con il “porta a porta”, ha causato un aumento del numero dei veicoli utilizzati. Ma come evolveranno i costruttori e i mezzi? Ecco alcuni scenari possibili.
P
arlare di allestitori e dell’evoluzione che hanno subito negli ultimi anni è abbastanza facile per chi ha operato in questo settore negli ultimi tre/quattro decenni: si tratta di ricordare l’evoluzione dei prodotti e la storia delle aziende che vi hanno operato; ma se si vogliono fare delle ipotesi sulla possibile evoluzione, l’analisi risulta un po’ più complessa e inoltre non si possono fare paragoni con altre nazioni, visto che la situazione italiana è anomala rispetto ad altri paesi europei. A differenza degli altri paesi europei, nei quali ci sono pochissime aziende costruttrici per ogni nazione, e si sta assistendo ad una concentrazione di aziende in mano a pochi gruppi, in Italia, ci sono più di venti aziende produttrici di un certo rilievo e continuano a crescere di numero. Paradossalmente, per chi volesse creare una nuova azienda in Italia, questa sarebbe persino una condizione favorevole. Cercare affermazione in un mercato maturo in cui sono presenti poche
66
GSA IGIENE URBANA
aziende è molto difficile: ci si scontrerebbe con dei “colossi” molto ben organizzati con i quali è difficile competere se non sul prezzo e comunque con limitati numeri di attrezzature. In un mercato maturo ma affollato di piccole e medie aziende, è relativamente più semplice: con un minimo di struttura aziendale si può facilmente partire e, se il prodotto è buono, aumentare la propria quota di mercato in breve tempo. Per dare delle risposte a quale sarà l’evoluzione che avranno i costruttori italiani di veicoli raccolta rifiuti è necessario analizzare il mercato, non solo italiano, e analizzare l’evoluzione delle attrezzature. I veicoli dovranno soddisfare esigenze sempre più stringenti, che li indirizzano verso prodotti a basso impatto ambientale, sempre più sicuri dal punto di vista dell’utilizzo, sempre più ergonomici per migliorare le condizioni di lavoro degli addetti alla raccolta e sempre più in linea con le norme che regolano il settore. Un tempo, in Italia le attrezzature
di pregio erano quelle che caricavano più della concorrenza, le soluzioni tecniche erano molto diversificate e peculiari per ogni azienda, molte soluzioni erano brevettate. Con l’andare del tempo, le attrezzature hanno subito una continua evoluzione e si sono quasi tutte uniformate alle stesse soluzioni, sia per rispondere alle Normative, sia per la scadenza dei brevetti che per le richieste contenute nei capitolati di acquisto di molte grandi aziende utilizzatrici. Oggi che la scelta da parte dei clienti non viene più fatta sulla soluzione tecnica particolare, ma in funzione di affidabilità, ergonomia, manutenibilità e costi di esercizio, visto che quasi tutte le attrezzature si assomigliano, produrre attrezzature di pregio è diventato più difficile. La maggior parte dei costruttori si “ispira” alle attrezzature e ai dispositivi che il mercato reputa migliori; purtroppo non risulta APRILE-GIUGNO 2021