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A tutta sanificazione

Lavasciuga attrezzate con appositi erogatori, nebulizzatori di prodotti disinfettanti improvvisamente riscoperti dal mercato, per non parlare di vapore, ozono e lampade UVC. Di fronte alla pandemia l’industria del cleaning ha dato l’ennesima dimostrazione di grande flessibilità, competenza e coraggio nello sviluppo di nuove soluzioni e nel rilancio di prodotti “di nicchia”. Salvando la sicurezza di tutti e… importanti quote di mercato.

Sanificare e ancora sanificare, sembra essere il motto di questo periodo storico che stiamo vivendo visto che è diventato un vero e proprio mantra.

Perché è importante sanificare

Per “sanificazione”, in un contesto anti-Covid, si intende l’operazione di disinfezione degli ambienti, rigorosamente preceduta dalla loro pulizia, atta appunto a rendere sani e sicuri l’utilizzo e la permanenza nei medesimi. Vale la pena di ricordare, infatti, che la disinfezione si esegue dopo la pulizia, con disinfettanti specifici in grado di ridurre al minimo la carica di microrganismi potenzialmente patogeni, ottenendo così la sanificazione degli ambienti indoor. Sappiamo che sono due le principali vie di trasmissione del virus: respiratorio e per contatto. Le goccioline respiratorie sono generate quando una persona infetta tossisce o starnutisce, e possono essere trasmesse direttamente via droplet. Accanto a questa modalità, però, c’è anche quella, più insidiosa, del contatto “indiretto”. Infatti le goccioline possono atterrare su superfici dove il virus potrebbe rimanere attivo; così l’ambiente può servire come fonte di trasmissione. Ed è qui che entra in gioco, appunto, la sanificazione ambientale.

La riscoperta degli atomizzatori

Detto fatto, è stato inevitabile che le aziende produttrici si siano attrezzate per poter offrire al mercato prodotti e soluzioni per una corretta e funzionale sanificazione. Non solo i produttori dei disinfettanti ma anche – questo è il punto – i fabbricanti di macchine, attrezzature e dispositivi per il cleaning professionale. Così, se da un lato hanno rapidamente visto la luce evoluzioni di macchine già esistenti, come nel caso delle lavasciuga attrezzate per poter contestualmente effettuare anche la disinfezione, dall’altro si è assistito a un vero e proprio “revival” di dispositivi fino a ieri riservati ad un impiego di nicchia: è il caso, quest’ultimo, di nebulizzatori “da spalla” o atomizzatori elettrostatici “a pistola” o “zaino”, in commercio da tempo ma solo ora (ri)scoperti da larghe fette di mercato. Le migliori soluzioni di questo tipo, infatti, sono in grado di dividere le soluzioni acquose in goccioline caricate elettricamente, molto fini e leggere che si diffondono con elevata mobilità, distribuendosi in maniera uniforme e raggiungendo tutte le superfici solide con un effetto esteso e profondo. La forte richiesta

del mercato ha anche stimolato la creazione di nuovi modelli delle più diverse soluzioni tecniche.

Macchine “attrezzate”

Ma come dicevamo anche molte macchine da sempre utilizzate in maniera massiva da imprese e utilizzatori finali, come aspirapolvere/liquidi ed altri, sono state dotate di una strumentazione ad hoc che permette di spruzzare prodotti disinfettanti. Ecco allora che esistono macchine dotate di gruppi di erogatori in grado di micronizzare il disinfettante distribuendolo in modo uniforme nell’ambiente. Il prodotto si deposita e non agisce soltanto sui pavimenti, ma anche sulle superfici verticali e gli arredi. Si tratta di tecnologie mirate a ridurre la presenza di virus e batteri e aumentare la sicurezza in ambienti a rischio potenzialmente alto, e utilizzabili con ottimi risultati in moltissimi contesti.

Grande flessibilità dell’industria del cleaning

Per non parlare dei produttori di macchine a vapore, che sottolineano il potere disinfettante di questa tecnologia per eliminare batteri e virus, sanificare ambienti e pulire in profondità qualsiasi tipo di superfice compatibile. Si tratta oltretutto di un sistema naturale ed ecologico al 100%. Sui sistemi a ozono si è recentemente scatenato un ampio dibattito. Le macchine che utilizzano l’ozono, chiamato anche da alcuni “ossigeno attivo”, si usano in diversi ambiti della sanificazione, soprattutto per abbattere la presenza di batteri, muffe, funghi e cattivi odori. Il trattamento a ozono è particolarmente vantaggioso perché non lascia residui sulle superfici. Anche le lampade a raggi UVC hanno un potere germicida e vengono utilizzate in tutti quei luoghi dove c’è un’elevata concentrazione di persone. Insomma, l’industria del cleaning si è saputa egregiamente adattare a una situazione di emergenza, tenendo alte la dignità e la professionalità di un ruolo davvero essenziale nell’ottica della salute e sicurezza di tutti. Una straordinaria dimostrazione di flessibilità e coraggio che ha permesso al mercato del settore di resistere molto meglio di altri comparti in questa fase catastrofica per la nostra economia.

Simone Finotti

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