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Sei stelle e infiniti sogni: l’integrazione passa anche dai servizi
from GSA 2/2015
by edicomsrl
20
febbraio 2015
sei stelle e infiniti sogni: l’integrazione passa anche dai servizi
E’ partita il 14 novembre scorso la seconda edizione di Hotel 6 stelle, una docu-fiction in cui sei ragazzi affetti dalla sindrome di Down si misurano con i servizi alberghieri ad alto livello. E sconfiggono fatica, difficoltà, paure e pregiudizi. Un messaggio che dovrebbe arrivare dritto al cuore delle imprese, perché il settore dei servizi può offrire preziose occasioni di integrazione e uguaglianza sociale.
di Giuseppe Fusto
Ve li ricordate Nicolas, Martina, Benedetta, Livia, Emanuele, Edoardo? Andavano in onda un po’ tardi, il lunedì dopo le 23 (per sei settimane tra febbraio e marzo 2014), ma sono rimasti nei cuori di chi li ha seguiti per tutte le puntate di Hotel 6 stelle, la docu-fiction sui servizi alberghieri trasmessa da Rai Tre.
Meliá Roma Antica, per tre mesi un “laboratorio” di integrazione
L’albergo in questione era il Meliá Roma Antica, e la particolarità era che i sei ragazzi, fra i 18 e i 31 anni, erano tutti affetti dalla sindrome di Down. Il programma è stato pensato e realizzato in collaborazione con Aipd (Associazione Italiana Persone Down), ed è stato molto seguito e apprezzato nonostante, come dicevamo, la giornata non tra le più appetibili (il lunedì) e la collocazione in seconda serata.
Servizi di alta qualità
Tre mesi di tirocinio formativo tutto speciale e, al contempo, normalissimo: Nicolas alla reception, Martina cameriera ai piani, Benedetta e Livia cameriere di sala, Emanuele aiuto cuoco in cucina ed Edoardo alla manutenzione hanno sconfitto difficoltà, timori, fatica e pregiudizi dimostrandoci che, al di là della mera retorica, davvero “si può”. Insomma, letto fra le righe: il settore dei servizi, oltre ad essere importante e centrale per la qualità della nostra vita, può rivelarsi anche una preziosa occasione di integrazione. Anche perché i sei ragazzi il loro lavoro hanno
imparato a farlo benissimo. Mostrando inoltre una rara sensibilità e innate doti relazionali, caratteristiche che in un albergo sono inestimabili.
Un messaggio per le imprese
E i risultati, anche in termini pratici, non hanno tardato ad arrivare: se capofila è stata Meliá Hotels International, leader a livello globale di progetti legati alla Corporate Social Responsability, va detto che dopo la prima edizione di Hotel 6 stelle, l’Associazione Italiana Persone Down è stata contattata da oltre 50 aziende e associazioni disposte ad offrire tirocini formativi, assunzioni e lavori stagionali. Ad oggi già una ventina di persone con sindrome di Down e altre disabilità intellettive hanno già iniziato un percorso lavorativo, e molti altri tirocini sono in fase di valutazione o stanno per partire. Una filosofia del bene comune che non deve trarre in inganno: non si tratta solo di aiutare i meno fortunati, ma anche di offrire un servizio di qualità.
Meno qualità? No, valore aggiunto
Il tele-tirocinio, infatti, mirava proprio a dimostrare che la scelta di collocare persone diversamente abili in posizioni anche strategiche, previa naturalmente adeguata formazione (che peraltro è un obbligo in ogni caso) e tutoraggio nei compiti meno immediati, non compromette affatto la qualità complessiva del servizio. Anzi, la arricchisce di un valore aggiunto impossibile da realizzare altrimenti. Aderire al progetto in maniera entusiastica e proattiva è stata una scelta naturale e condivisa da tutti i miei collaboratori e tutti ci auguriamo che sia solo il primo passo”, ha dichiarato Palmiro Noschese, managing director Italia di Meliá Hotels International. Il messaggio, anche per le imprese di servizi, è forte e chiaro: perché non investire in responsabilità sociale? Tanto più che queste esperienze vengono premiate, anche in immagine.
La seconda serie
Dopo il grande successo della “prima”, la seconda stagione di Hotel 6 Stelle è partita il 14 novembre e si è conclusa il 19 dicembre scorso. Questa volta era ambientata in Sardegna, nella splendida Villasimius, suggestiva perla turistica sulla punta sudorientale dell’isola, dove un resort a cinque stelle è stato il “campo di prova” di altri sei ragazzi alle prese con un importante percorso di lavoro e di vita. Ed ecco nomi e ruoli: Alice al centro be-
E il Meliá Roma conquista il Diversey Care Award
Proprio l’iniziativa “Hotel 6 stelle” è valsa al Meliá Roma, lo scorso 17 novembre, il Diversey Care Award per la”Migliore iniziativa in tema di responsabilità sociale” al 15th Worldwide Hospitality Awards. L’hotel – è la motivazione del premio- ha offerto un’esperienza di lavoro a sei ragazzi con sindrome di Down, in associazione con Aipd. Le loro esperienze sono state filmate e ne è nato un documentario in sei episodi, Hotel 6 stelle, trasmesso dalla Rai. Il loro impegno ha contribuito a cambiare la percezione del tema e ha spinto numerose imprese italiane a impegnarsi a offrire opportunità di lavoro a personale diversamente abile.
nessere, Daniela alle camere, Giordana al ristorante, Andrea come facchino, Gabriele come barman e Giovanni come bagnino. Per la prima volta sono stati per un mese intero lontani da casa e dai loro cari: una sfida che li ha aiutati a trovare uno spazio nel mondo del lavoro e nella società. Senza generalizzare, perché ogni storia è diversa dall’altra e che ad ogni ragazzo corrisponde un particolare sogno di vita e di realizzazione. Chi ha orecchie per intendere…
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