“Io dico sempre che prima di progettare bisogna annusare i luoghi, capirne gli spazi valorizzandone le peculiaritĂ positive e negativeâ€? (Franco Cucchiarati)
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RIQUALIFICAZIONE DELL’EX TOBLER Via Aosta 8 - Torino
“IN BUONA MISURA LA NOSTRA IDENTITÀ È LEGATA INDISSOLUBILMENTE AI LUOGHI IN CUI VIVIAMO E SI MODIFICA CON ESSI.” (A. de Botton)
Siamo nell’Oltre Dora di Torino, a due passi dal centro, eppure concettualmente
restaurate senza subire sostanziali alterazioni nella loro immagine storica, mentre disponibile. logica è stata alla base di una progettazione integrata attenta all’ottenimento di alti
agli impianti tradizionali. nestano come una seconda pelle, si allacciano, completando il perimetro della corte
L’INTERVENTO RESIDENZIALE IN VIA AOSTA, A TORINO, SI CONFIGURA CONTEMPORANEAMENTE COME UN PROGETTO DI RECUPERO E DI EDIFICAZIONE EX-NOVO: L’AREA IN OGGETTO CONSTA INFATTI DI QUATTRO MANICHE, DUE COMPLETAMENTE NUOVE ACCESSIBILI DAL CORTILE, E DUE “STORICHE” CHE, RIPORTATE SUL PRGC CON UN VINCOLO DI FACCIATA SU STRADA , SONO INTERESSATE SOLO DA UN INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE
LA MANICA “STORICA”
LA MANICA “NUOVA”
LA FACCIATA SU STRADA
SULLA FACCIATA ESTERNA L’UNICA OPERAZIONE POSSIBILE È STATA QUELLA DI INTERVENIRE CON UN GIOCO CROMATICO CHE VIENE ESALTATO SCENOGRAFICAMENTE DALL’ILLUMINAZIONE NOTTURNA
LA CORTE INTERNA
LA MANICA “NUOVA” La manica “nuova” nasce dalla demolizione delle due maniche esistenti con una successiva recuperate. Si crea così il presupposto per costruire dei grandi bow-windows sulla manica “storica”, aggiungere un piano sulla stessa manica “nuova” e ricavare degli ampi giardini pensili a disposizione di numerose unità abitative. VOLUME ESISTENTE
RIPLASMAZIONE DEI VOLUMI
slp demolita slp ridistribuita
Dal concetto di vivibilità il progetto prende le mosse per una reinterpretazione dell’abitare, degli spazi che ha determinato la peculiare logica a incastro caratterizzante le unità abitative, tutte di tagli variabili.
INTERNI DOMESTICI
RIQUALIFICAZIONE FABBRICATO INDUSTRIALE Via Pinelli 12 - Torino
“IL DESTINO DELL’ARCHITETTO È IL PIÙ STRANO DI TUTTI. MOLTO SPESSO METTE TUTTA LA SUA ANIMA, TUTTO IL SUO CUORE E PASSIONE NEL CREARE EDIFICI NEI QUALI NON ENTRA MAI DI PERSONA” (J. W. Goethe) zata alla ristrutturazione di un fabbricato situato in via Bonzanigo, che si affaccia su via Pinelli, attualmente sede di un istituto tecnico, per il quale è stato concepito l’inserimento di un ingresso indipendente ad uso delle nuove unità residenziali previste dal progetto. Sulla facciata esterna di via Pinelli l’intervento intende ampliare la dimensione delle aperture, creando delle vetrate policrome che, oltre a evitare l’introspezione dalla via sottostante, conferiscono leggerezza e vivacità al blocco volumetrico, creando un interessante contrasto tra pieni e vuoti, nonché tra il marmorino bianco di fondo e la varietà sulla facciata che, grazie anche alla linea di contorno rossa che lo delimita, spezza l’equilibrio orizzontale tra massa e pelle, aggiungendo una nota di dinamismo. A coronamento della facciata, una copertura
in lamiera grecata risvolta sul fronte e accoglie gli abbaini allineati alle aperture sottostanti. Sulle facciate interne disposte ad angolo l’idea è stata quella di collocare dei balconi sorretti da ritti metallici, compensando l’andamento no, riprendendo tuttavia la scansione modulare ad ampie vetrate. Le unità abitative sono state pensate come spazi aperti, che permetfunzionale alle proprie esigenze, attraverso arredi mobili, quinte di separazione in cartongesso, vetro o lamiera, soppalchi libreria, eccetera. In questo modo si è cercato di proporre un modello abitativo versi uno dall’altro, avranno la possibilità di gestire e cambiare sistePiano.
BORGO HERMADA Via Aosta 8 - Torino
NELL’IDENTITÀ DI OGGI TROVIAMO LE TRACCE DEL PASSATO E QUELLE DEL FUTURO, I SEGNI DELLA CONTINUITÀ E QUELLI DELLA DIFFERENZA. CONOSCERLI, FARLI EMERGERE RICHIEDE UN INTENSO ESERCIZIO DI IMMAGINAZIONE E DI INTERPRETAZIONE. (R. Pavia)
L’intervento concerne il recupero e la trasformazione del complesso conventuale ex SS. Redentore, nel tentativo di riordinare i volumi adiacenti alla chiesa, di origini ottocentesche, e valorizzare quest’ultima attraverso una parte di manica
L’accesso pedonale a esso avviene attraverso un camminamento che costeggia l’ampio giardino centrale con un sistema di rampe poste nella parte restaurata esistente, che conduce al retrostante corpo scala; quest’ultimo, pensato in vetro
In questo senso la nozione di restauro che soggiace a questo tipo di progetto viene pensata nella sua accezione di reinterpretazione dei volumi esistenti e delle relazio-
preservarne le caratteristiche originali, rappresenta l’unico elemento dirompente di contemporaneità. Il Palazzo Redentore nasce invece dalla demolizione parziale della manica in adiacenza alla chiesa: la facciata su strada, essendo parte del cono visivo della sottostante piazza Hermada, viene reinterpretata cautamente con il mantenimento della sua geometria storica; al contrario la parte sul retro, prospiciente il cortile interno, zi e balconi, vivacizzati da una texture di frangisole. Materiali e colori, in generale, vengono tutti pensati nel segno del mantenimento del carattere originario del complesso e del suo valore storico.
consapevolezza della sua distanza temporale che lo separa dal momento della sua realizzazione e la conseguente volontà di restituirgli identità, valore e possibilità di fruizione nel presente. Ai quattro lotti, tutti a destinazione residenziale, in cui viene suddiviso l’ex convento del SS. Redentore, corrispondo pertanto altrettante concezioni e idee di restauro, di cui sono portavoce due distinti studi di architettura. Il nostro progetto in particolare si concentra sui volumi della Villa Angelica e del Palazzo Redentore.
ISOLATO SAN SECONDO Via Garibaldi angolo via Botero - Torino
“LE OPERE ARCHITETTONICHE NON SE NE STANNO IMMOBILI AI BORDI DEL FIUME DELLA STORIA. ANCHE QUANDO UN’EPOCA DI PARTICOLARE SENSIBILITÀ STORICA SI PROPONE DI RESTAURARE STRUTTURE ARCHITETTONICHE ANTICHE, NON PUÒ PERÒ PRETENDERE DI FAR GIRARE A ROVESCIO LA RUOTA DELLA STORIA; CIÒ CHE LE È DATO È SOLO DI OPERARE UNA NUOVA MIGLIORE MEDIAZIONE TRA PASSATO E PRESENTE.” (H. G. Gadamer)
L’intervento in via Garibaldi, angolo via Botero, che prevede la ristrutturazione di un palazzo settecentesco, noto come Casa Durando di Villa, e la realizzazione di un contemporaneità e freschezza all’interno di quello che a Torino è conosciuto come il “quadrilatero romano”, una vero e proprio reperto archeologico della storia della città. Nel complesso Casa Durando di Villa ha mantenuto inalterato il suo aspetto architettonico, ad eccezione di una porzione corrispondente alla manica di perimetrazione del cortile interno e di una parte a sud di quest’ultimo andate distrutte dai ad oggi, di un progetto di ricostruzione, i volumi crollati hanno generato un vuoto urbano, attualmente utilizzato come parcheggio comunale, che parte del futuro
rapportarsi armonicamente con il tessuto storico in cui si colloca, senza rinunciare ad affermarsi come segno inconfondibile di contemporaneità. affaccerà su via Botero, a partire dalla quale si creerà una galleria commerciale asse di collegamento tra le due vie. Per la realizzazione del nuovo volume il progetto prende le mosse da due approcci ca le unità commerciali che vi si prevede di insediare e si interrompe in corrispondenza di una fascia marcapiano in rilievo che ripropone la scansione della facciata storica di via Garibaldi. Il portone storico di via Botero 1, presente sulla parte di valorizzato: eliminata la sua funzione originaria di ingresso, esso viene trasformato in un’ampia vetrata di comunicazione tra la strada pubblica e l’androne privato. In Sempre in diretta analogia con lo spirito barocco piemontese, che riservava il provolume all’essenzialità dell’esterno subentra l’esuberanza della corte interna, che si presenta come un’esplosione di luce e contemporaneità, prediligendo l’utilizzo di materiali leggeri, con ampie aperture trasparenti che quasi annullano la divisione mi, con spaziosi terrazzamenti verdi e loggiati abitabili.
LA FACCIATA SETTECENTESCA