2004
Via San Pio V, 20 - 10125 Torino
www.studiorosental.it rosental@studiorosental.it
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Biografia Nato a Torino nel 1948, nel 1973 ha conseguito la laurea in architettura presso il Politecnico di Torino. Dal 1970 al 1973 ha lavorato presso lo Studio dell’arch. Giuseppe ROSENTAL di Torino come designer. Nel 1973 è diventato partner dello Studio e nel 1974 diventa membro dell’Ordine Architetti Piemonte e Val d’Aosta. Nel 1975 è Visiting Scholar alla Graduate School of Design G.S.D. della Harvard University. Dal 1978 l’architetto Rosental è titolare dello studio Rosental; Nel 1981-1982 collabora con il quotidiano “Il Sole 24 Ore”. Diventa membro della Commissione A.N.C.E. sul Controllo Qualità nelle Costruzioni. Nel 1993 è stato eletto Consigliere Comunale nella lista di “Alleanza per Torino”, nel 1994 è nominato Presidente del Consorzio Intercomunale Torinese. Dal 1993 al 1997 è nominato vice-presidente della II Commissione Consigliare Permanente (Urbanistica e Lavori Pubblici) del comune di Torino.
I progetti, molti dei quali di rilevanza nazionale, e le realizzazioni, quali ad esempio il Villaggio Olimpico di Torino con il recupero delle arcate degli ex Mercati Generali e i nuovi fabbricati residenziali, tra cui il lotto 4 per il quale è stata data la menzione d’onore per l’Abitare, Medaglia d’oro per l’architettura 2006 alla Triennale di Milano, il villaggio Spina 3 con la Torre Pianel, il nuovo palazzo uffici di AMIAT, hanno permesso di acquisire una identità ben riconoscibile sul territorio piemontese; a dicembre 2009 lo Studio Rosental (capogruppo), ha vinto il primo premio per il design dei nuovi pali dell’alta tensione di Terna. A tutt’oggi si dedica a progetti di architettura, a complessi civili come per esempio due grandi interventi di edilizia residenziale a Torino e industriali quali la nuova Centrale di teleriscaldamento di Novara, e lavori di ristrutturazione e restauro.
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Dati personali 1948 Nato a Torino (Italia) il 13 Ottobre 1948 1968 Licenza liceale (Maturità classica) 1973 Laurea in architettura presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino
CURRICULUM VITAE ARCHITETTO GIORGIO ROSENTAL
Carriera Professionale 1970 Pratica di ingegneria strutturale presso lo studio ing. Calzone di Torino 1970/73 Ha lavorato presso lo studio dell’arch. Giuseppe Rosental di Torino come designer 1974 Iscritto all’Ordine degli Architetti del Piemonte e Valle d’Aosta dal 1975 Titolare dello studio di architettura, pianificazione, urbanistica, design Ricerche 1971/72 Incaricato alla ricerca sulle Abitazioni a basso costo nei paesi in via di sviluppo 1973 Incaricato alla ricerca sugli “Studi comparativi di estetica architettonica” presso il Dipartimento di Filosofia di Torino 1982 Ricerca sul Design e produzione da parte della ditta Olivari della maniglia “Carignano” Pubblicazioni, articoli e riviste 1970 1973 1981/82 1983 1987 1990
“Approccio al problema dell’Urbanistica” Tesi: “Considerazioni sull’architettura” Collabora con il quotidiano “Il Sole 24Ore” Ha pubblicato su “Costruire” un articolo sul complesso residenziale a Moncalieri Collabora a “Via Roma cinquant’anni di storia immagini e vita di Torino”, Mondadori Responsabile per il Piemonte di “Quaderni”
Titoli 1982 1983 1984/88 1989/91 1993/99 1993/97 2006
Membro della Commissione tecnica dell’ANCE sul Controllo Qualità nelle Costruzioni Membro del Comitato di redazione della rivista “Atti e Rassegna Tecnica” Membro del Consiglio Direttivo della Società Ingegneri e Architetti di Torino Membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Ingegneri e Architetti “Castello del Valentino” Torino, ex-allievi del Politecnico Presidente del Consorzio Intercomunale Torinese Consigliere Comunale della Città di Torino Vice-Presidente della II Commissione Consiliare Permanente ( Urbanistica e Lavori Pubblici ) del Comune di Torino Menzione d’onore per l’Abitare alla Medaglia d’Oro dell’Architettura.
Perfezionamento 1970/71
Collaboratore al corso del prof. M.F. Roggero “Composizione architettonica” per studenti del III anno presso l’Istituto di Metodologia della Progettazione Architettonica - Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino 1971/72 Collaboratore al corso del prof. Ceragioli “Unificazione edilizia e prefabbricazione” presso l’Istituto di Elementi costruttivi Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino 1973 Coadiutore presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino: corso di “composizione architettonica” per studenti del V anno 1975 Frequenza del corso “Spring Term Visiting Scholar” presso la Graduate School di Design - Harvard, Boston, Massachusetts - U.S.A. 1976 Frequenza del corso di specializzazione “Archeologica e storia dell’arte” presso Facoltà di Lettere - Università di Torino
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2012
PROGETTAZIONE DEL MOHAMED ADEN SHEIKH CHILDREN TEACHING HOSPITAL
HARGEISA, SOMALILAND In collaborazione con: FRED – Società di ingegneria
Ad Hargeisa, nel Somaliland, regione autonoma del nord della Somalia, è in costruzione il Mohamed Aden Sheikh Children Teaching Hospital, una struttura ospedaliera che fornirà assistenza sanitaria gratuita e di qualità alla popolazione somala. Costruire la pace con "un ospedale gratuito e per tutti" ad Hargeisa era il sogno del Fondatore della Onlus Soomaliya, Dott. Mohamed Aden Sheikh, Ministro della Sanità e della Cultura in Somalia, a cui è intitolato l’ospedale Il Mohamed Aden Sheikh Teaching Hospital è stato pensato come una struttura modulare ecosostenibile, con reparti e servizi da affiancare progressivamente al vecchio ospedale pubblico adiacente. La prima fase del progetto prevede la realizzazione di un reparto di Pediatria con annessi i servizi di cucina, mensa, laboratorio d'analisi, farmacia, reparto isolamento infettivi, foresteria. Il reparto si svilupperà su 1800 mq e comprenderà 34 posti letto (circa 1550 mq) e un ambulatorio per la cura della malnutrizione, finanziato dalla onlus NutriAid (altri 252 mq). All'interno del Mohamed Aden Sheikh Teaching Hospital sarà inclusa un'aula multimediale per le attività di teaching dedicate alla formazione del personale locale: uno staff sanitario internazionale affiancherà infatti il personale locale in modo da costruire le basi per la progressiva autonomia professionale dell'ospedale. 4
2011
RESTAURO CONSERVATIVO DELLE FACCIATE DI UN EDIFICIO STORICO IN PIAZZA CARIGNANO, TORINO, IN OCCASIONE DELLE CELEBRAZIONI PER IL 150°° ANNIVERSARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA.
In collaborazione con: Studio Ingeo, arch. Germano Tagliasacchi, Contrada Torino Onlus
Questo intervento frutto di una stretta e proficua collaborazione tra impresa, progettista e proprietà, ridona fascino e prestigio alla bellezza architettonica di Torino, regalando nuovo lustro a una delle piazze storicamente più importanti della città, e riportando questo edificio storico ai suoi colori originali.
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2010
CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER IL MUSEO NAZIONALE DELL’EBRAISMO ITALIANO E DELLA SHOAH
Gruppo di progettazione: arch. Giorgio Rosental (capogruppo), E. Loewenthal , Studio Dedalo, N03, Studio Ingeo, Studio Gritella associati, Civico 13, Land Group, Studio STS, Soil s.r.l.
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2009
TERNA _ CONCORSO PER L’IDEAZIONE E LA SUCCESSIVA PROGETTAZIONE PRELIMINARE DI DUE NUOVE SERIE DI SOSTEGNI PER LINEE ELETTRICHE AT A 380 KV 1°° CLASSIFICATO
Gruppo di progettazione: arch. Giorgio Rosental (capogruppo), arch. Hugh Dutton (progetto del palo), Soc. Cegelec, Gozzo Impianti
La proposta è di realizzare un nuovo tipo di sostegno ispirato dalle forme delle piante e, allo stesso tempo, un oggetto che trae profitto dalle più avanzate tecnologie contemporanee. I rami più bassi escono dalla terra e le loro estremità sono stabilizzate da cavi tesi, secondo il principio tensegrity, basato su una simbiosi fra compressione e tensione. Il pilone ricorda così gli alberi, stabilizzati dalla precompressione della corteccia contro il cuore del tronco in compressione. La soluzione, risultata vincitrice, muove dalla convinzione che le recenti evoluzioni della tecnologia giustifichino un nuovo approccio all'industrializzazione della costruzione, ed è per questo che interpreta il pilone elettrico non come un oggetto ripetuto indefinitamente, ma piuttosto come un insieme di elementi che esprimono il loro valore nella successione armoniosa nel paesaggio. 7
2009
ASM _ PROGETTO DELLA CENTRALE DI COGENERAZIONE TELERISCALDAMENTO
NOVARA
Il progetto si localizza in un’area a sud-ovest di Novara. in un contesto di campagna, di risaie e di cascine, senza valori architettonici di rilievo, nè riferimenti culturali particolari. Il progetto si inserisce senza troppo clamore nella pianura e propone nuove soluzioni architettoniche tra sviluppo e tradizione. Il progetto è costituito da quattro corpi di edifici di altezze diverse a seconda delle funzioni; la piazza centrale è occupata dal serbatoio di accumulo e dalle canne fumarie. Si è proposto un edificio che tende a dichiarare se stesso come edificio tecnologico ma al contempo si è voluto rivestire le pareti interne dei quattro corpi del fabbricato con mattoni paramano, quasi da reinventare una sorta di complesso cascina tipico del luogo. Le facciate esterne sono invece caratterizzate dalla presenza di grandi superfici grigliate, una seconda pelle degi edifici contenitori, che diventano a seconda delle esposizioni, facciate bio-ecologiche, facciate della comunicazione, facciate verdi. Due delle facciate verso sud sono integrate da pannelli fotovoltaici e solari.
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2008
ASL TO 02 _ RIFUNZIONALIZZAZIONE ED ADEGUAMENTO NORMATIVO OSPEDALE SAN GIOVANNI BOSCO _ TORINO
In collaborazione con: R.P.A. s.r.l.; Teknema Progetti s.r.l.; Tecnicaer Engineering s.r.l.; Progettisti associati Tecnarc s.r.l.
L’Ospedale San Giovanni Bosco è ubicato sul versante nord della città di Torino nell’ambito di un’area prevalentemente residenziale. Il sistema edilizio dell’Ospedale è costituito da sette edifici pluripiano direttamente interconnessi con un modello costruttivo di tipo “poliblocco”. Il progetto prevede i seguenti interventi: - riorganizzazione ed ampliamento dell’ingresso principale dell’ospedale; - potenziamento dei sistemi di collegamenti verticali; - realizzazione di un nuovo edificio destinato a centrale termica e depositi generali; - ristrutturazione del primo, secondo e terzo piano dell’edificio denominato “corpo D” - ristrutturazione del piano interrato dell’edificio denominato “corpo E”; - ristrutturazione del terzo piano dell’edificio denominato “corpo A”.
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2008
CONCORSO DI IDEE PER IL PADIGLIONE ITALIANO _ SHANGHAI WORLD EXPO 2010
In collaborazione con: arch. Hugh Dutton, arch. Susanna Nobili (capogruppo), ing. Riccardo Sampietro, geom. Filippo Rizzo
Il progetto per il padiglione italiano per l’Expo Universale di Shanghai 2010 assume come dato fondativo della progettazione la funzione di una vera e propria macchina espositiva: un edificio-espositore versatile nella sua intrinseca vocazione narrativa. Le caratteristiche morfologiche dell’impianto compositivo, le componenti architettoniche e l’assetto planimetrico sono volutamente “leggere”. Le pareti che lo compongono sono dunque “vive”, “animate”: due lastre di cristallo debitamente distanziate alloggiano al loro interno un sofisticato sistema di rappresentazione digitale. Le immagini sono percepibili durante tutto l’arco della giornata e la narrazione è visibile anche dall’interno del padiglione. Better city-better life, tema dell’Expo, ha ispirato la narrazione principale che “racconta” il territorio e l’ambiente naturale italiano, la straordinaria qualità del nostro paesaggio quasi un monito a mantenerne, conservarne ed esaltarne l’unicità. Poi sulle pareti scorre l’arte, la cultura, la millenaria tradizione della nostra civiltà colma di capolavori; l’intreccio e il raffronto continuo tra passato e presente. 10
2007
INSEDIAMENTO RESIDENZIALE _ BORGARO TORINESE
Le aree di concentrazione edilizia presentano un’organizzazione planimetrica a edifici isolati disposti a scacchiera in modo da massimizzare gli affacci liberi e minimizzare le confrontante tra le pareti finestrate. I fabbricati hanno altezze variabili: 5 e 6 piani fuori terra nell’area nord, R1 ( di proprietà della ditta Scarpe & Scarpe ) e 4 piani fuori terra nell’area sud, R2 ( di proprietà di MGR Edilizia ). Le due aree sono attraversate in direzione nord-sud da un asse rettore, pedonale di collegamento con la piazza pubblica centrale e sono affiancate, verso via A. Diaz da un percorso ciclopedonale attrezzato. Gli interventi previsti dal progetto e di seguito descritti sono rivolti sia alla riduzione del consumo energetico che alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e rientrano in una serie di misure atte alla produzione di energia da fonte rinnovabile per mezzo di sistemi solari passivi e attivi e criteri di progettazione bioclimatica. Per quel che riguarda il solare attivo le opere sono finalizzate alla realizzazione di un impianto di collettori solari a circolazione forzata per la produzione di acqua calda ad usi sanitari ed un sistema fotovoltaico integrato a copertura parziale del fabbisogno elettrico dell’edificio. 11
2006
CONCORSO INTERNAZIONALE PER IL PROGETTO DEL NUOVO AUDITORIUM _ PADOVA 2°° CLASSIFICATO
In collaborazione con: arch. Juan Navarro Baldeweg (capogruppo), arch. Cesare Griffa, arch. Pierre Alain Croset, ing.Marco Masoero, ing. Massimo Majowiecki,ing. Franco Scarpone, arch.Matteo Torresin, dott. Walter Vergnano
Il nuovo organismo dell’Auditorium è concepito come un “sistema urbano”, formato da diversi edifici con ben determinati caratteri architettonici, che rispondono all’indirizzo formulato nel DPP di costituire “un segno rappresentativo dell’identità urbana e delle funzioni in esso svolte” (p. 8). E’ costituito da tre diversi edifici, organizzati in modo indipendente in relazione con le diverse funzioni, e collegati tra di loro ai diversi livelli dal grande Foyer. Il Foyer è il fulcro di tutte le attività e servizi dell’Auditorium. E’ concepito come uno spazio fluido che avvolge su tutti i lati le due Sale: ciò permette agli spettatori di sempre mantenere una relazione visiva con il contesto, sia sul lato nord verso gli edifici vincolati di via Trieste, sia sul lato sud verso il Canale Piovego. Nell’entrare da via Gozzi, il pubblico scopre immediatamente, grazie ad una grande apertura su tutta altezza, la sovrapposizione delle balconate dei piani superiori alle quali si accede con un sistema di scale mobili, scale ed ascensori. 12
2006
CONCORSO INTENAZIONALE DI DESIGN PER LA PROGETTAZIONE DI UN PONTE PEDONALE E CARRABILE _ LAGO PERTUSILLO
In collaborazione con: arch. Hugh Dutton, arch. Cesare Griffa, arch. Gontier Maurizio
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2006
CONCORSO INTERNAZIONALE PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI 928 RESIDENZE NELL'AREA DI LOS AHIJONES _ MADRID
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2006
CONCORSO A INVITI PER LA CITTA’ DELLA SCIENZA _ GRANADA
In collaborazione con: studio Marc (arch. Michele Bonino, arch. Subhash Mukerjee)
Il progetto per il concorso della città della scienza di Granada presenta uno schema compositivo a maglia ortogonale sulla quale insistono i fabbricati delle Facoltà di Medicina, Farmacia, Odontoiatria e Scienze della Salute. La Facoltà principale, quella di Medicina è situata nel lotto più densamente costruito: un unico grande blocco parallelepipedo di tre piani bucato da grandi forature verticali ed orizzontali che portano luce e aria. Le altre Facoltà presentano un’organizzazione volumetrica opposta: edifici a torre collegati da una grande piastra estesa su gran parte del lotto edificabile a costituire un ampio spazio di relazione. Spazialmente queste aree si configurano appunto come il negativo della Facoltà di Medicina: non un grande pieno cui sono stati sottratti dei volumi ma ma una superficie su cui sono disposti dei parallelepipedi. Il tutto è uniformato dalla possibilità di percorrere gli spazi-giardino a diversi livelli collegati da rampe pedonali che uniscono le coperture delle piastre con gli spazi pedonali dell’ampio giardino centrale.
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2006 CONCORSO PER LA SISTEMAZIONE DELLA SEDE CENTRALE DELLA BANCA DEL PIEMONTE _ TORINO 1°° CLASSIFICATO
Il progetto di riqualificazione del piano rialzato della Banca del Piemonte cerca di risolvere i due problemi principali: dal punto di vista formale la necessità di caratterizzare questo spazio, vero e proprio “cuore pulsante” dell’edificio; dal punto di vista funzionale, creare un nucleo centrale in grado di migliorare la sinergia tra i vari settori operativi della Banca. L’idea organizzatrice parte dalla volontà di riproporre l’illuminazione zenitale un tempo garantita da un ampio lucernario ora chiuso, immaginando una nuova apertura ruotata di 45°; inclinazione che comanderà l’intero intervento a partire dal “cortile di luce” centrale. Gli spazi circostanti sono organizzati in modo da ottimizzarne I collegamenti e l’illuminazione. Il progetto sviluppa l’immagine che questo nuovo spazio offre al cliente: dal disegno dei due volumi luminosi che sovrastano I lucernai ai pannelli informativi che appena superata la soglia informano sulle quotazioni dei titoli e dei cambi, una vera e propria parete multimediale.
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2006
REALIZZAZIONE DEL PROGETTO VINCITORE DEL CONCORSO INTERNAZIONALE PER LA REALIZZAZIONE DEL VILLAGGIO OLIMPICO IN OCCASIONE DELLE XX OLIMPIADI INVERNALI _ AREA EX-MOI _ TORINO In collaborazione con: Arch. Benedetto Camerana (capogruppo), arch. Otto Steidle, AIA – arch. Albert Constantin, Derossi Associati, arch. Hugh Dutton, PRODIM, INARCO, arch. Angela Maccianti, ing. Carlo Perego di Cremnago, arch. Agostino Politi
arch. Giorgio Rosental progettazione architettonica lotto 2 (sistemazione arcate ex MOI), lotto 4 (residenze), direzione lavori lotti 3-4 (residenze) e 7 (opere esterne).
Il progetto offre un disegno urbano in continuità con la città esistente da un lato ed aperto alle potenzialità del complesso del Lingotto-parco ferroviario dall’altro. Sulla base di questa proposta sono state fatte alcune scelte progettuali di strategia urbana. Un nuovo fronte unico lungo la via esterna tangente all’area, si scompone in blocchi isolati più piccoli incrociandosi con la trama ortogonale che deriva dalle campate del vecchio mercato ortofrutticolo, diradandosi ed aprendosi verso la ferrovia per lasciare sempre libera la vista della collina come sfondo. Il progetto paesaggistico unitario abbraccia ed unifica tutta l’area di intervento. 17
2006
REALIZZAZIONE DEL PROGETTO VINCITORE DELLA GARA PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO PALAZZO UFFICI AMIAT _ TORINO
Gruppo di progettazione: arch. Giorgio Rosental (capogruppo), arch. Benedetto Camerana, AI Engineering , AI Studio, Inarco Architetti Associati, Golder
l progetto ha cercato di risolvere al meglio la presenza di funzioni differenti dell’Azienda, quali uffici e deposito dei mezzi leggeri e pesanti. Uno degli obbiettivi del progetto è stato quello di realizzare ambienti di lavoro confortevoli, di differenziare e rendere indipendenti i flussi veicolari di ogni mezzo, di esaltare l’immagine dell’Azienda con una costruzione leggera e trasparente. La palazzina uffici si compone in pianta di una manica continua con uffici di differenti metrature esposti sul lato Sud-Ovest e di un corpo trapezoidale organizzato in uffici ad open space e da un vuoto che mette in comunicazione i diversi piani. L’edificio offre un’immagine estremamente trasparente che lascia intravedere lo svolgimento delle attività interne, mentre sulla facciata prospiciente il parcheggio multipiano presenta un aspetto più pieno e compatto, disegnato e colorato dal pittore Giorgio Griffa.
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2006
REALIZZAZIONE DEL PROGETTO PER UNA TORRE E PER LE CASE IN LINEA NEL COMPLESSO RESIDENZIALE E COMMERCIALE IN SPINA 3 _ TORINO In collaborazione con: AI Studio; Picco Associati, ing. Luigi Quaranta
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In un ambito dell’area denominata Spina 3 a Torino, si inserisce questo progetto di edilizia residenziale; distribuito in tre edifici a torre (21 piani) e sei edifici in linea che si innestano su una piastra che contiene negozi e parcheggi. Questa realizzazione è stata utilizzata in occasione delle Olimpiadi invernali del 2006 come residenza per i giornalisti (Villaggio Media). I vari edifici sono differenti in base al disegno degli studi di progettazione che li hanno pensati e formano un nuovo pezzo di città che rimanda nella sua concezione alle stratificazioni ed alla costruzione per singoli episodi edilizi della città contemporanea. Tutto il complesso sarà utilizzato come villaggio Media durante le Olimpiadi di Torino 2006, con bassissimi costi di conversione. La Torre è stata progettata in tre blocchi con altezze differenti collegati tra loro dagli spazi di circolazione verticale ed orizzontale, ed è caratterizzata da un’alternanza di setti pieni rivestiti da una parete ventilata, con logge e balconi protetti da un pellereticolo a maglie quadrate. 19
2006
CONCORSO INTERNAZIONALE DI IDEE PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO PARCO URBANO DI BAGNOLI _ NAPOLI
In collaborazione con: Studio 5+1
La progettazione del parco, sull’ex sito industriale di Coroglio a Bagnoli, propone di recuperare la costruzione dualistica dei parchi borbonici. In questo caso la complementarietà tra natura ed artificio viene radicalizzata al fine di creare suggestioni che possano rappresentare un intero territorio di cui fanno parte Bagnoli e Napoli, e che possa rappresentare la cultura mediterranea.
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2005
CONCORSO INTERNAZIONALE PER LA REALIZZAZIONE DELL’OFFICINA DELLE IDEE _ TORINO
Il progetto riguarda la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione dei corpi di fabbrica che si affacciano su Via Cigna e Via Cecchi. Pur non subendo modifiche altimetriche, le facciate interne ed esterne verranno completamente ristrutturate e fornite di nuove vetrate. La corte interna assumerà il ruolo di principale spazio del progetto. Non uno spazio semplicemente a cielo aperto, ma un luogo di distribuzione, di ritrovo, non solo per gli utilizzatori, ma per il quartiere. La corte sarà completamente liberata da ogni fabbricato per diventare un “parco” interno in grado di adattarsi alle necessità del luogo con possibilità di installazione di padiglioni temporanei…insomma uno spazio di volta in volta riconfigurabile su una matrice paesaggistica che lo assimila ad un parco urbano, una piazza. Prenderà posto anche un nuovo corpo “aereo” che diventerà il segnale dell’Officina delle Idee. Il nuovo corpo di fabbrica alle sue estremità sarà timidamente affacciato sulle due vie e le due grandi superfici finestrate diventeranno l’espressione esterna del cambiamento attuato sulle fabbriche.
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2005
CONCORSO INTERNAZIONALE PER LA RIFUNZIONALIZZAZIONE DELLO STORICO COMPLESSO CARCERARIO “LE NUOVE” _ TORINO
Il progetto di rifunzionalizzazione dello storico complesso carcerario “Le Nuove” prevede la divisione delle fabbriche in due ambiti distinti: uno di carattere pubblico con l’insediamento di attività universitarie, museali e culturali e l’altro di carattere più riservato con l’insediamento di attività giudiziarie. La proposta progettuale si è sviluppata seguendo due principi fondamentali: in primo luogo la volontà di separare nettamente le funzioni culturali e pubbliche da quelle giudiziarie; in secondo luogo la volontà di mantenere inalterata la morfologia degli edifici sia per quanto riguarda i muri portanti che per quanto riguarda le facciate originali.
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2004
CONCORSO INTERNAZIONALE PER LA REALIZZAZIONE DEL CAMPUS DEI LICEI _ SCHIO In collaborazione con: Arch. Benedetto Camerana (capogruppo)
L’intento del progetto è stato quello di provare a dare un nuovo assetto al campus con un doppio effetto: rafforzare l’idea di “isola” all’interno della città e ricostruire una relazione con il disegno urbano circostante. Si è immaginato un sistema di percorsi attraverso la creazione, da un lato, di un nastro che legasse tutti gli edifici del campus costruendo un percorso interno stimolante la vita di relazione nell’area e, dall’altro, di una serie di percorsi secondari che mettessero in comunicazione il campus con la città. Nella costruzione degli edifici si è cercato di dare un ordine formale realizzato attraverso l’adozione di un unico principio: quello dell’aggregazione architettonica delle varie e differenziate funzioni richieste dal bando,ognuna delle quali è stata identificata con un volume distinto; l’armonia tra gli edifici si è immaginata con l’unificazione dei materiali di facciata proposti in tutto il nuovo impianto.
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2004
CONCORSO INTERNAZIONALE PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO STADIO DI SIENA
In collaborazione con: Arch. Benedetto Camerana (capogruppo), arch. Carlo Nepi, arch. Mario Rodolfo Terrosi, arch. Hugh Dutton, arch. Hermann Kohlloffel, ing. Francesco Ossola, ing. Fabio Manzone, ing. Massimo Rapetti, ing. Giuseppe Gaspare Amaro, Geol. Mario Naldi, Arch. Andrea Tonin.
Abbiamo immaginato il progetto come un “disegno del paesaggio”. Abbiamo tracciato una nuova parte di paesaggio attraverso un sistema di segni, integrati in un disegno omogeneo dello stadio, delle strutture (copertura,gradinate) e delle infrastrutture con le forme delle colline e le architetture storiche dell’area. Si è cercato di trovare un elemento unificatore tra territorio e struttura rappresentato dalla copertura prevista sia sulla tribuna Est che su quella Ovest; questa matrice avrebbe dovuto ricucire con delicatezza i lembi collinari, inserendosi come elemento del paesaggio, ispirata alle forme naturali degli alberi diventando il simbolo del progetto e del suo rispettoso confronto con i valori ambientali locali.
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2002
CONCORSO INTERNAZIONALE PER LA REALIZZAZIONE DELLO STADIO DELL’HOCKEY E RECUPERO DELLO STADIO COMUNALE DI TORINO 3°° CLASSIFICATO In collaborazione con: Arch. Benedetto Camerana
Il nuovo stadio dell’Hockey diventa l’occasione par ampliare ed integrare il parco e i giardini della Piazza d’Armi con il nuovo complesso sportivo di cui farà parte anche il vecchio stadio comunale ristrutturato con localizzate all’interno nuove funzioni sempre connesse allo sport. L’idea generatrice di tutto il progetto, nasce dallo studio delle griglie planimetriche del contesto e delle linee di flussi che danno vita al disegno e al ritmo di una copertura che si connette senza soluzione di continuità al verde urbano che è ripensato come una sequenza di spazi pubblici dedicati anche al pensiero, come naturale completamento dell’esercizio fisico.
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2002
CONCORSO INTERNAZIONALE PER LA REALIZZAZIONE DELLO STADIO DELL’HOCKEY E RECUPERO DELLO STADIO COMUNALE DI TORINO 3°° CLASSIFICATO In collaborazione con: Arch. Benedetto Camerana
I tamponamenti verticali, facciate continue di vetro e acciaio, traslucide e permeabili alla luce e all’aria, veicolo di informazioni dall’esterno all’interno e viceversa, diventano una vera e propria facciata della comunicazione in corrispondenza del fronte verso la torre Maratona dove il gioco contrapposto delle pareti in curva e delle pareti piegate a spigolo vivo, crea una nuovo spazio carico di suggestioni.
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2001
STUDIO DI FATTIBILITÀ PER LA REALIZZAZIONE DEL CAMPUS UNIVERSITARIO NELL’AREA EX ITALGAS _ TORINO
In collaborazione con: arch. Agostino Magnaghi
Lo studio fa riferimento e attiva quanto contenuto nel progetto generale di fattibilita’, e cioè la realizzazione di un polo universitario all’interno dell’area Italgas. La disposizione planimetrica coerente con il progetto preliminare ha subito qualche leggera variazione per soddisfare le esigenze emerse da colloqui con il TOROC e l’EDISU, per il periodo di uso del complesso come Villaggio Media. Gli edifici in linea, disposti in modo da sfruttare al massimo durante il periodo invernale l’energia termicosolare, sono attraversati ortogonalmente da percorsi pedonali ed immersi nel verde.
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2001
STUDIO DI FATTIBILITÀ PER LA REALIZZAZIONE DEL CAMPUS UNIVERSITARIO NELL’AREA EX ITALGAS _ TORINO
In collaborazione con: arch. Agostino Magnaghi
La progettazione degli edifici è stata caratterizzata oltre che dalle qualità tipiche delle costruzioni eco-compatibili anche da un limitato uso di risorse non rinnovabili, quali energia, materiali, acqua, il tutto per garantire un elevato comfort all’interno.
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2000
PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI 40 APPARTAMENTI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA ECOCOMPATIBILI _ VINOVO
In collaborazione con: ATC Project, Ing. Ermanno Piretta, METEC Engineering
Il progetto prevede la costruzione di due corpi di fabbrica a due piani fuori terra, comprendenti 40 unità abitative, box auto e cantine al piano interrato. Tali edifici, esteriormente simili, si differenziano per le tecnologie costruttive: uno è costruito con tecniche tradizionali, l’altro è realizzato con tecniche e materiali bioedili, secondo i principi dell’architettura ecologica e bioclimatica. Durante la realizzazione e per tutto il corso della vita degli edifici sarà possibile verificare le differenze in merito a risparmi energetici, riduzione di rifiuti tossici, qualità ambientali e comfort indoor, sia termici che acustici che visivi.
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1999
PROGETTO PER LA RISTRUTTURAZIONE E SOPRAELEVAZIONE DI UN EDIFICIO RESIDENZIALE _ TORINO
L’intervento in Via Rossini 12 consiste nella demolizione del basso corpo di fabbricato lato cortile (verso il teatro Gobetti), nella ristrutturazione del corpo di fabbrica esistente e nella sopraelevazione, sul corpo di fabbrica esistente, di un piano aggettante di circa un metro verso il cortile. L’intenzione progettuale è quella di ristrutturare nel modo più semplice e conforme all’esistente il fabbricato le cui strutture, orizzontamenti, murature interne, serramenti in legno etc. saranno rifatti con più moderni criteri costruttivi anche tenendo conto del problema del risparmio energetico. Il nuovo corpo della sopraelevazione è un parallelepipedo pulito, lineare, in muratura intonacata, sorretto da una struttura in ferro e rivestito da una maglia di rete sulla quale si intende far salire dei rampicanti e quindi coprire di verde parte della facciata. 30
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