Holz Pichler

Page 1

Nuova sede amministrativa della Holz Pichler SpA. www.edilcantiere.it


Studio dʟarchitettura dott. arch. Stefan Gamper P.zza S. Andrea, 8 – 39043 Chiusa (BZ) telefono: +39 0472 845 176 fax: +39 0472 523 616 e-mail: info@gamper.biz internet: www.gamper.biz


Nuova sede amministrativa della Holz Pichler SpA.

Committente: Erich Pichler / Holz Pichler SpA. Progetto architettonico e direzione lavori: dott. arch. Stefan Gamper Progetto strutturale: Studio d’ingegneria dott. ing. Gottfried Graus e dott. ing. Benno Graus Progetto impianto termosanitario: p. ind. Heinrich Kousminscky Progetto impianto elettrico: Studio I.M. Dati dimensionali Superficie dell’area 1.660 mq Superficie costruita 480 mq Volume fuori terra 1600 mc Volume interrato 790 mc Volume complessivo 2390 mc Edifico certificato CasaClima A+ Cronologia: 2004 progettazione, luglio – dicembre 2004 realizzazione Vincitore del concorso CasaClima 2005 nella categoria “mondo del lavoro”

1




Un progetto per una nuova sede amministrativa per la sua azienda, questa era la richiesta che nel 2004 mi è stata rivolta da Erich Pichler, imprenditore e proprietario della Holz Pichler SpA. L’azienda, che sin dal 1946 opera nel settore della lavorazione e nobilitazione del legno, in seguito alla sua crescita aveva necessità di maggiori spazi per uffici. Inoltre, la nuova sede doveva essere espressione delle attività dell’azienda, nonché esempio della nuova architettura sostenibile, che in Alto Adige è anche sinonimo del programma di CasaClima.

4



L’area di progetto L’azienda Holz Pichler ha la propria sede in Val d’Ega, una stretta valle che dalla conca di Bolzano si sviluppa verso est, addentrandosi nelle Dolomiti. All’inizio assume il carattere di un’angusta forra molto suggestiva, caratterizzata da alte pareti di roccia porfirica su ambedue i lati, che dopo alcuni chilometri si va allargando. In questa valle passa anche la nota Grande strada panoramica delle Dolomiti, che da Bolzano porta a Cortina d’Ampezzo e che fu costruita all’inizio del XX secolo da uno dei pionieri del turismo alpino, l’albergatore Theodor Christomannos.

6

Pochi chilometri dopo Ponte Nova (frazione del Comune di Nova Ponente), il primo centro abitato che s’incontra sulla strada della valle, si trova la sede storica della Holz Pichler, con l’impianto di segheria e le aree di stoccaggio per il legname. Al di là della strada provinciale si trova il sito di progetto, un appezzamento lungo e stretto a forma rettangolare ubicato alla base di un pendio boschivo molto ripido che lo delimita verso nord. L’area, da sempre utilizzata come deposito dei tronchi d’albero prima della loro lavorazione, presenta una pendenza non indifferente in direzione ovest-est, con un dislivello di diversi metri. Qui la valle è piuttosto stretta e ombreggiata, di conseguenza l’esposizione al sole doveva essere ben studiata fine di poter sfruttare al meglio il soleggiamento, considerato che oltretutto ci si trova ad un’altitudine di oltre 900 metri sopra il livello del mare.



L’idea progettuale Il programma funzionale prevedeva oltre agli uffici amministrativi anche una sala riunioni, degli spazi di accoglienza per i clienti dell’azienda, un archivio nonché i servizi accessori. Una cubatura non grandissima, ma che comunque doveva inserirsi al meglio nel contesto ed esprimere attraverso la sua forma e i materiali utilizzati – naturalmente soprattutto il legno – l’essenza stessa dell’attività dell’azienda, la lavorazione e la nobilitazione del legno per mezzo delle tecniche più moderne. Da tutte queste premesse e dallo studio della topografia e morfologia del sito si è sviluppata l’idea progettuale: un edificio a due piani, composto da un basamento massiccio che si radica nel terreno, sul quale è appoggiato un parallelepipedo in legno, leggero e trasparente, sorretto da una serie di colonne d’acciaio inclinate. Una forma architettonica semplice e nel contempo particolare, con una sua immagine forte. I sistemi costruttivi rimangono in vista e i materiali utilizzati sono quelli tradizionali, il tutto per creare un’architettura semplice e sincera. In tal senso va compreso anche l’utilizzo preminente del legno, sinonimo di tranquillità e semplicità, in grado di creare negli ambienti interni un’atmosfera piacevole, sebbene impiegato in modi e forme puristiche.

8

Il concetto energetico e il certificato CasaClima In tempi come questi, nei quali le fonti d’energia fossile (petrolio, gas metano, carbone) cominciano a scarseggiare e di conseguenza i loro costi crescono in continuazione, bisogna intervenire su due fronti: da un lato si devono trovare delle fonti d’energia nuove e possibilmente rinnovabili (sole, vento, acqua, geotermia) ottimizzando l’efficienza dei relativi impianti, mentre dall’altro bisogna cercare di ridurre il più possibile il fabbisogno energetico coibentando al massimo gli edifici. Sin dall’inizio il progetto architettonico è stato sviluppato con particolare riguardo all’aspetto energetico: dalle prime scelte progettuali come il posizionamento e la composizione volumetrica dell’edificio a quelle dei materiali e sistemi di costruzione fino allo studio dell’impiantistica. Tutto è avvenuto tenendo conto del programma CasaClima, introdotto dalla Provincia Autonoma di Bolzano diversi anni fa e che negli ultimi anni ha suscitato un notevole interesse nel settore edilizio, sia a livello locale che nazionale e internazionale.



10

In pratica, il programma CasaClima introduce un’entità unica che esprime la valutazione complessiva del consumo energetico di un’abitazione e gli strumenti per il relativo controllo. Inserendo i vari parametri (posizione geografica del sito, altitudine, esposizione al sole, geometria dell’edificio, materiali da costruzione e relativi spessori, ecc.) in un programma di calcolo appositamente sviluppato, si ottiene come risultato la classe di consumo energetico dell’edificio o del progetto, espressi in kW ore necessarie per riscaldare 1 mq di superficie abitativa all’anno. Sono classificati CasaClima classe A gli edifici con un indice di consumo energetico inferiore ai 30 kWh per mq all’anno, mentre sono classe B quelli con un indice inferiore ai 50 kWh per mq all’anno. La denominazione di CasaClima+ viene data invece a edifici costruiti in modo ecologico e che utilizzano energie rinnovabili per il proprio fabbisogno di calore. Inizialmente la Provincia ha cercato di incentivare la costruzione di edifici con un alto grado di coibentazione termica puntando soprattutto sul riconoscimento pubblico (certificato CasaClima con targhetta da fissare sulla facciata della casa e premio CasaClima, conferito annualmente per le diverse categorie di edifici realizzati). Poi, nel 2004, è stato introdotto il “regolamento d’esecuzione della Legge Urbanistica Provinciale in materia di risparmio energetico”, che rende obbligatorio il calcolo di verifica CasaClima su tutto il territorio, per gli edifici residenziali e ad uso ufficio, già in sede di rilascio della concessione edilizia. La nuova sede amministrativa della Holz Pichler SpA. ha ottenuto la certificazione CasaClima A+, grazie a diversi provvedimenti addottati per il risparmio energetico. Innanzitutto, la coibentazione termica di notevole spessore realizzata in pannelli di fibre di legno e di lino, utilizzati sia per le pareti esterne (22,5 cm) che per le coperture e il pavimento del piano terra. Per ottenere una buona qualità dell’aria all’interno dell’edificio si è deciso di installare un impianto di aerazione controllata, con uno scambiatore di calore grazie al quale la perdita di calore attraverso l’aria di scarico può essere ridotta al minimo, ottenendo un recupero di calore del 90%. Inoltre, l’area di alimentazione prima di essere immessa nell’ambiente interno passa attraverso un sistema di tubazioni inserite nel terreno del bosco retrostante, preriscaldandosi in questo modo. Come fonte di calore per il riscaldamento di tutto l’edificio viene utilizzato il materiale di risulta proveniente dalla lavorazione del legno nell’azienda stessa. Infine anche il sole contribuisce al riscaldamento degli uffici con il calore che passa attraverso le grandi vetrate orientate verso sud. L’ottenimento del premio CasaClima 2005 per il settore “mondo del lavoro” è stato un riconoscimento degli sforzi intrapresi sia da parte del committente che del team di progettazione.



12


Materiali e costruzione L’idea progettuale di edificio composto da un basamento massiccio parzialmente scavato nel terreno con un parallelepipedo leggero appoggiato sopra di questo ovviamente si ripercuote sulla scelta del sistema costruttivo e dei materiali. Il basamento è costituito da muri portanti in cemento armato che all’esterno sono rivestiti con la pietra naturale che caratterizza la Val d’Ega, il porfido. Fasce parallele alternate di lastre di porfido rosso e grigio sottolineano l’orizzontalità del basamento e il suo radicamento nel terreno, sottili linee argentate di acciaio inossidabile gli conferiscono un aspetto più prezioso. Sul lato est il muro così rivestito prosegue oltre l’edificio trasformandosi in muro di sostegno, che a poco a poco si sprofonda nel terreno in pendenza. Il solaio sopra il piano terra è in calcestruzzo. Sopra il basamento poggia il volume leggero degli uffici, interamente realizzato con una struttura portante in legno: solai prefabbricati in legno massiccio, travi e pilastri in legno lamellare. Per ottenere una zona di parcheggio coperto davanti all’edificio, il volume degli uffici è posizionato con uno sbalzo di ca. 6 metri rispetto al basamento sottostante. Di conseguenza si è reso necessario l’inserimento di elementi portanti che lavorano a compressione controbilanciando la spinta del volume uffici sporgente. Una serie di cinque colonne d’acciaio inclinate e verniciate in colore grigio antracite assolve questo compito. Inoltre le colonne d’acciaio, che a loro volta appoggiano su singoli plinti di fondazione in cemento armato emergenti dal terreno, contribuiscono in modo decisivo all’immagine architettonica dell’edificio. La sequenza delle colonne conferisce infatti un maggiore ritmo alla facciata sud, percepibile anche da chi osserva l’edificio da un’autovettura in movimento transitando lungo la strada provinciale. Le pareti esterne del volume uffici, lungo 24 m e largo 11, sono realizzate in pannelli di legno massiccio e coibentate con fibra di legno di 120 mm, uno strato di Heraklit di 50 mm mentre l’intercapedine necessaria per l’installazione degli impianti è riempita con 55 mm di fibra di lino. Internamente le pareti sono intonacate con intonaco di argilla ed esternamente sono dotate di un rivestimento con listelli di larice trattate a olio. Questi ultimi sono a sezione leggermente romboidale per facilitare il defluire dell’acqua piovana. Per le grandi superfici vetrate si sono impiegati vetri isolanti doppi ad alta prestazione termica. Il tetto ventilato, composto da due falde inclinate a 10° convergenti tra loro, è ricoperto da una lamiera in Rheinzink. La struttura lignea sulla sua parte inferiore è trattata con una vernice bianca non coprente

13


La scala esterna collocata sul lato ovest del fabbricato che conduce agli uffici al piano superiore è realizzata con una struttura portante in profili d’acciaio zincato, mentre i gradini sono in lamiera d’acciaio. Grandi lastre di vetro antisfondamento fungono da rivestimento esterno del corpo scala, i parapetti dei pianerottoli sono composti da una serie di tondini orizzontali. Un corrimano continuo in acciaio inox e una copertura in lastre di vetro serigrafate completano la struttura, caratterizzata da un aspetto leggero e altamente trasparente, in netto contrasto con i volumi del basamento massiccio e del volume in legno degli uffici. Per gran parte della pavimentazione del piazzale antistante l’edificio si sono impiegati grossi cubetti di abete rosso che al primo impatto assomigliano molto a cubetti di porfido. In realtà si tratta di una scelta ben consapevole nell’intento di recuperare del materiale di risulta e quindi molto economico, che nel contempo si integra bene nel contesto, segnato dalla presenza del legno nelle sue molteplici forme. I lavori di costruzione sono stati ultimati in meno di sei mesi, dal luglio a dicembre 2004.

14



Gli ambienti interni

16

La zona uffici al piano superiore è formata da un unico grande ambiente, setti murari e le pareti delle zone servizi lo suddividono in singoli ambienti di lavoro. Le grandi superfici vetrate lasciano entrare una grande quantità di luce e permettono un continuo contatto visivo con l’ambiente naturale circostante. In caso di necessità tapparelle esterne avvolgibili in tessuto sintetico possono essere abbassate per filtrare la luce. I setti murari, le pareti esterne e quelle dei box dei servizi sono intonacate con intonaco di argilla che contribuisce a mantenere un’umidità costante dell’aria. È infatti scientificamente provato che un intonaco di argilla di spessore di 3 cm è in grado di assorbire una gran parte dell’umidità in eccesso nell’aria e di rimetterla quando l’aria è troppo secca, fenomeno piuttosto frequente in costruzioni lignee che sono sprovviste di pareti in laterizio di un certo spessore e che di solito possiedono tale funzione equilibrante. A differenza del legno utilizzato all’esterno, che è stato trattato ad olio per migliorarne la sua resistenza contro le intemperie, quello impiegato all’interno è stato lasciato grezzo con l’intento di permettere che l’usura lasci le sue tracce. Il pavimento degli uffici è in tavole di larice. L’illuminazione artificiale è garantita da una luce indiretta diffusa e da sorgenti luminose puntiformi presso i singoli posti di lavoro. Scendendo lungo una stretta scala a chiocciola in acciaio e vetro si raggiunge il piano terra con i suoi spazi destinati all’accoglienza. Infatti, la scala termina direttamente dietro il bancone di un piccolo bar, dove l’imprenditore riceve i clienti dell’azienda in un’atmosfera ospitale e tranquilla. Anche qui il legno è il materiale preminente: il rivestimento della pareti, il bancone e una panca ad angolo (quest’ultimo è un elemento di arredamento tradizionale dell’architettura rurale alpina, qui riproposto in forme contemporanee) sono realizzati in legno di abete massiccio grezzo, mentre il pavimento il legno di abete rosso è trattato ad olio Da questo spazio una porta immette nella sala riunioni: un grande tavolo rettangolare in legno massiccio di larice, prodotto su misura, pareti rivestite con listoni “finger jointed” (ted. “Keilzinkware”) di pino cembro, uno dei prodotti dell’azienda Holz Pichler SpA. Che il legno del pino cembro contribuisca in modo decisivo creare un ambiente tranquillo e rilassante lo dicevano non solo i detti popolari, ma è stato provato anche da seri studi scientifici. infine un ultimo locale, parzialmente scavato nella roccia viva del pendio dietro l’edificio: è la cantina dello speck, nella quale fuoriesce direttamente dalla parete rocciosa una fresca acqua montana, raccolta in una piccola fontanella.


17


www.edilcantiere.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.