“Io dico sempre che prima di progettare bisogna annusare i luoghi, capirne gli spazi valorizzandone le peculiaritĂ positive e negativeâ€? (Franco Cucchiarati)
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RIQUALIFICAZIONE FABBRICATO INDUSTRIALE Via Pinelli 12 - Torino
“IL DESTINO DELL’ARCHITETTO È IL PIÙ STRANO DI TUTTI. MOLTO SPESSO METTE TUTTA LA SUA ANIMA, TUTTO IL SUO CUORE E PASSIONE NEL CREARE EDIFICI NEI QUALI NON ENTRA MAI DI PERSONA” (J. W. Goethe) zata alla ristrutturazione di un fabbricato situato in via Bonzanigo, che si affaccia su via Pinelli, attualmente sede di un istituto tecnico, per il quale è stato concepito l’inserimento di un ingresso indipendente ad uso delle nuove unità residenziali previste dal progetto. Sulla facciata esterna di via Pinelli l’intervento intende ampliare la dimensione delle aperture, creando delle vetrate policrome che, oltre a evitare l’introspezione dalla via sottostante, conferiscono leggerezza e vivacità al blocco volumetrico, creando un interessante contrasto tra pieni e vuoti, nonché tra il marmorino bianco di fondo e la varietà sulla facciata che, grazie anche alla linea di contorno rossa che lo delimita, spezza l’equilibrio orizzontale tra massa e pelle, aggiungendo una nota di dinamismo. A coronamento della facciata, una copertura
in lamiera grecata risvolta sul fronte e accoglie gli abbaini allineati alle aperture sottostanti. Sulle facciate interne disposte ad angolo l’idea è stata quella di collocare dei balconi sorretti da ritti metallici, compensando l’andamento no, riprendendo tuttavia la scansione modulare ad ampie vetrate. Le unità abitative sono state pensate come spazi aperti, che permetfunzionale alle proprie esigenze, attraverso arredi mobili, quinte di separazione in cartongesso, vetro o lamiera, soppalchi libreria, eccetera. In questo modo si è cercato di proporre un modello abitativo versi uno dall’altro, avranno la possibilità di gestire e cambiare sistePiano.
RIQUALIFICAZIONE DELL’EX TOBLER Via Aosta 8 - Torino
“IN BUONA MISURA LA NOSTRA IDENTITÀ È LEGATA INDISSOLUBILMENTE AI LUOGHI IN CUI VIVIAMO E SI MODIFICA CON ESSI.” (A. de Botton)
Siamo nell’Oltre Dora di Torino, a due passi dal centro, eppure concettualmente
restaurate senza subire sostanziali alterazioni nella loro immagine storica, mentre disponibile. logica è stata alla base di una progettazione integrata attenta all’ottenimento di alti
agli impianti tradizionali. nestano come una seconda pelle, si allacciano, completando il perimetro della corte
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L’INTERVENTO RESIDENZIALE IN VIA AOSTA, A TORINO, SI CONFIGURA CONTEMPORANEAMENTE COME UN PROGETTO DI RECUPERO E DI EDIFICAZIONE EX-NOVO: L’AREA IN OGGETTO CONSTA INFATTI DI QUATTRO MANICHE, DUE COMPLETAMENTE NUOVE ACCESSIBILI DAL CORTILE, E DUE “STORICHE” CHE, RIPORTATE SUL PRGC CON UN VINCOLO DI FACCIATA SU STRADA , SONO INTERESSATE SOLO DA UN INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE
LA MANICA “STORICA”
LA MANICA “NUOVA”
LA FACCIATA SU STRADA
SULLA FACCIATA ESTERNA L’UNICA OPERAZIONE POSSIBILE È STATA QUELLA DI INTERVENIRE CON UN GIOCO CROMATICO CHE VIENE ESALTATO SCENOGRAFICAMENTE DALL’ILLUMINAZIONE NOTTURNA
LA CORTE INTERNA
LA MANICA “NUOVA” La manica “nuova” nasce dalla demolizione delle due maniche esistenti con una successiva recuperate. Si crea così il presupposto per costruire dei grandi bow-windows sulla manica “storica”, aggiungere un piano sulla stessa manica “nuova” e ricavare degli ampi giardini pensili a disposizione di numerose unità abitative. VOLUME ESISTENTE
RIPLASMAZIONE DEI VOLUMI
slp demolita slp ridistribuita
Dal concetto di vivibilità il progetto prende le mosse per una reinterpretazione dell’abitare, degli spazi che ha determinato la peculiare logica a incastro caratterizzante le unità abitative, tutte di tagli variabili.
INTERNI DOMESTICI