PARK ASSOCIATI www.edilcantiere.it
Park Associati srl Via Carlo Goldoni n.1, 20129 Milano Tel . +39 02 798452 Fax. +39 02 76390644 info@parkassociati.com, www.parkassociati.com
Fondato nel 2000 da Filippo Pagliani e Michele Rossi, PARK ASSOCIATI è uno studio di progettazione architettonica che opera su una vasta scala di intervento. Nellʼambito complesso e fluido del luogo urbano lo Studio realizza progetti di ampio respiro nei campi del terziario, della produzione e della residenza. Altrettanto rilevante nel lavoro dello studio è la progettazione dʼinterni che viene seguita con cura artigianale dei dettagli. Attraverso un approccio trasversale, lo Studio lavora alimentandosi con suggestioni che derivano dal contesto, ricercando nuove sperimentazioni tecnologiche, funzionali e formali che siano in costante equilibrio e dialogo con lʼambiente. Questa gestione della complessità progettuale in ogni sua fase apre possibilità conpositive inedite dove architettura, tecnologia e materiali disegnano soluzioni spaziali in costante relazione con il contesto e con la funzione. Per PARK ASSOCIATI i progetti di scala urbana e architettonica sottolineano, come si è detto, la volontà di ricercare temi conpositivi in grado di coniugare identità locale e innovazione tecnologica; in questo senso si possono leggere i recenti concorsi vinti e le relative realizzazioni in corso. I lavori dello studio sono stati esposti più volte e pubblicati in riviste italiane e internazionali.
Set up in 2000 by Filippo Pagliani and Michele Rossi, PARK ASSOCIATI is an architectural design studio which works on a large scale. The investigation into the dynamics and flows in urban places forms the basis of a wide range of projects for the tertiary, manufacturing and residential sectors. Equally important for the studio is the planning of interiors which pays close attention to both craftsmanship and design. This adopts a transversal approach to the planning process and a vision that seeks to interrelate cultures and specializations, experiments with new technologies and is sensitive to the issues of sustainability and energy saving. Such an approach opens up new possibilities in terms of scope and vision, and on each occasion gives rise to original compositional landscapes where architecture, place, technology and materials combine to create different spatial forms. The projects on urban and architectonic scale underline the aptitude of PARK ASSOCIATI to research solutions that can combine local identity and technological innovation, this is confirmed by the recent awards in competitions and following realized projects. The projects of PARK ASSOCIATI have been showed in several exhibitions and published in Italian and international magazines.
Salewa Spa Headquarters Bolzano, Italia
Cliente: Date:
Progetto:
(Descrizione sintetica)
Oberalp-Salewa S.p.a. Bolzano, Italia Concorso: 2007 Inizio lavori: 2009 Fine lavori: 2011 Cino Zucchi Architetti e Park Associati Cino Zucchi Architetti – Cino Zucchi Park Associati – Filippo Pagliani, Michele Rossi Concorso (primo premio), progetto preliminare, progetto definitivo, direzione artistica
Descrizione Il progetto per i nuovi Headquarters della Salewa, azienda specializzata in abbigliamento tecnico da montagna, risponde a una serie di esigenze di natura eterogenea: il bisogno di nuovi spazi di lavoro e di interazione sociale; le necessità di comunicazione tra un’azienda e la sua rete di fornitori, collaboratori, clienti; le condizioni eccezionali del sito, collocato in fregio all’autostrada al confine tra la zona industriale di Bolzano e la campagna. La nuova sede costituisce l’intersezione tra più dimensioni dell’ambiente in cui viviamo: dimensioni fisiche, dimensioni sociali e comunicative, modi di vivere il lavoro e lo svago. Radicata in un luogo preciso della storia e della geografia, essa comunica con la fitta rete di relazioni materiali e immateriali che costituiscono il modo di essere di un’azienda moderna. Il complesso edilizio ospita gli showroom, un negozio, una palestra di roccia che si può aprire per manifestazioni pubbliche, un negozio, un asilo, un fitness per i dipendenti, una sala polifunzionale, gli uffici dei diversi reparti e delle consociate.
Il suo disegno risponde in maniera diversa alle diverse condizioni di affaccio del sito. La visione dall’autostrada richiede un segno forte, unitario, capace di interagire con la dimensione dinamica del movimento automobilistico. L’autostrada rappresenta anche il collegamento più diretto alla dimensione europea dell’azienda e con le responsabilità di natura comunicativa nei confronti del pubblico. La trama ordinata dei campi a sud, insieme allo sfondo delle montagne a nord, ricorda invece il rapporto secolare tra opera dell’uomo e natura, la stesso dei castelli che punteggiano la valle e degli insediamenti abitati che cercano il sole sui crinali orientati a mezzogiorno. Il lato nord, affacciato sulla nuova strada, rappresenta invece il luogo di scambio con il tessuto urbano della zona industriale, costituendo “l’indirizzo” dell’azienda per chi la raggiunge in auto o a piedi e per chi ne usa i servizi connessi. Infine il lato est, con la palestra di roccia affacciata sul verde pubblico e sul bistrot, rappresenta il momento più conviviale e pubblico del complesso, quello della sua vita di relazione quotidiana, delle colazioni di lavoro di relax e di svago. I volumi degli uffici e della palestra di roccia dialogano tra loro e con le montagne circostanti abbracciando la grande corte-parcheggio antistante, schermata dalla strada da uno spalto verde. La disposizione delle funzioni nei volumi edilizi genera una serie spazi di relazione che determina l’immagine dell’edificio alle varie scale, una sequenza di diversi “paesaggi” esterni ed interni che aiutano il pubblico a orientarsi in rapporto ai diversi gradi di privacy degli ambienti. Il grande volume dei magazzini, realizzato in struttura prefabbricata con lucernari a microshed, è rivestito sull’esterno da una “pelle” in pannelli di alluminio forato ed elettrocolorato in tre tonalità di grigio-azzurro studiate per fondersi con il panorama delle montagne circostanti. Lo stesso rivestimento copre i tre volumi più alti degli uffici sul lato sud, fungendo da schermo frangisole. La copertura metallica, la cui geometria spezzata si integra a quella delle montagne circostanti, si estende con un grande sbalzo sul lato sud a coprire l’area di carico. Sul lato nord grandi pareti vetrate senza bisogno di elementi oscuranti donano luce e magnifiche viste sul paesaggio agli ambienti di lavoro. Il progetto vuole così generare un luogo ospitale, capace di assolvere alle diverse richieste del programma, dare forma all’identità dell’azienda e al suo impegno in campo ambientale e interpretare quella condizione di “lunga durata” che caratterizza il rapporto tra uomo e paesaggio.
Ristrutturazione Edificio per uffici in Via Turati, Milano Cliente: Morgan Stanley Indirizzo: Via Turati 25-27, Via Cavalieri 4 (Milano) Anno: 2008 - in corso Progettisti: Park Associati (Filippo Pagliani, Michele Rossi) Superficie: slp 7988.84 mq Costo: 11.009.000 Euro (PROGETTO PRELIMINARE) 11.300.614,22 Euro (PROGETTO BASIC) Gruppo per Park Associati: Responsabile del progetto Andrea Dalpasso Concept e fase di concorso Alice Cuteri Andrea Dalpasso Marco Siciliano Paolo Uboldi Progetto preliminare art. 112 – 26.06.2009 Andrea Dalpasso Marinella Ferrari Paolo Uboldi Progetto Basic (progetto definitivo) – 09.12.2009 Andrea Dalpasso Stefano Lanotte Marco Siciliano
Progetto impianti e strutture: General Planning - Ing. Giovanni Bonini Ing. Luigi Zinco – coordinamento generale Arch Laura Barat – coordinamento architettura Arch Maurizio Montini – interfaccia con il Comune Ing. Luca Dagrada e ing. Alberto Villa – impianti Ing. Loris Colombo, Ing. Daniele Balbo, Ing. Marco Righi - strutture
Relazione: Questo edificio, progettato negli anni 60 per la società Campari da Ermenegildo e Eugenio Soncini nel cuore di Milano può ricondursi a quella serie di realizzazioni che negli anni del boom economico furono rappresentative di un nuovo potere comunicativo dell’industria italiana. Caratterizzato dal colore brunito delle strutture metalliche in facciata, dai vetri fumè del sistema a courtain walls, da pennellature color marron, nel corpo minore destinato a residenza, l’edificio poteva considerarsi, per la sua epoca, moderno e tecnologicamente avanzato nonchè sperimentale. Nella condizione contemporanea, molti suoi aspetti di innegabile fascino, si sono però rivelati antieconomici e dispendiosi anche da un punto di vista del risparmio energetico. La nuova società che lo ha acquistato dalla Campari ha scelto di lavorare in una direzione di restyling del complesso, cosciente della sua forza evocatrice. Dunque, nel rispetto dell’impostazione progettuale originaria, la scelta progettuale sostanziale è stata quella di lavorare sul recupero di volumetrie al piano terreno, dove l’originaria generosità di spazi non utilizzati per fini puramente commerciali, ne fanno oggi un luogo di diseconomicità funzionale e distributiva, mantenendo comunque parte della zona a verde attualmente visibile anche da strada e di ripensare, soprattutto la flessibilità degli spazi interni ad uffici nonchè il sistema dei fronti, per adeguarli alle necessità attuali di risparmio energetico e di isolamento acustico.
Con un arretramento complessivo delle facciate perimetrali dell’edificio dalla posizione attuale, è stato possibile recuperare Slp: tale superficie viene traslata e consente la realizzazione di due sopralzi (nel corpo interno e nel corpo su via Cavalieri) e di una nuova unità al piano terra. In tal modo le aree prospicienti le due strade che lambiscono l’edificio, via Turati e via Cavalieri, possono avere una nuova destinazione a commercio, pur mantenendo intatta la zona interna a verde, cuore del progetto originario e attuale. A conclusione dell’intero processo di ridefinizione della facciata si è deciso di enfatizzare l’elemento in aggetto in copertura riproporzionandolo alle dimensioni dell’edificio, aumentandone così l’aggetto su strada (questa operazione ha permesso anche di nascondere il sistema dei carrelli perimetrali necessari per lo scorrimento del cestello di pulizia delle facciate). Mentre per il fronte su via Cavalieri si è scelto di proporre un’uniformità di lettura rispetto all’insieme dal momento che la sua iniziale destinazione residenziale è stata ora modificata a terziario. Si è abbandonato in questo senso l’abbassamento al piano terra del fronte su via Cavalieri riportando la lettura del porticato, anche su questo lato, all’altezza di 4,50m, così come su tutto il fronte dell’edificio su via Turati. Ciò ha permesso di ottenere una maggiore permeabilità visiva verso il giardino interno accentuando i punti di forza del nuovo piano terra.
TIZIANO, 32 COMMITTENTE: Generali Properties Asset Management via Meravigli, 2 – 20123 Milano Tel. +39 02 725041 - fax +39 02 72504381 info@generaliproperties.com INDIRIZZO: Via Tiziano, 32 - 20145 Milano – Italia DATE: Progetto: 2005 Cantiere: 2006-2009 AREA
9.700 mq
PROGETTO ARCHITETTONICO E DIREZIONI LAVORI •
Park Associati (Filippo Pagliani, Michele Rossi) con: Davide Pojaga (responsabile di progetto), Marian Beschoner, Fabio Calciati, Jennifer Gomes, Concalo Guerreiro, Marco Neri, Morihide Seki via Carlo Goldoni, 1 – 20129 Milano Tel. +39 02 798452 fax. +39 02 76390644 info@parkassociati.it www.parkassociati.it
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Zucchi & Partners (Nicola Bianchi, Andrea Vigano, Cino Zucchi) con: Cinzia Barbaglia, Ivan Bernardini via Tiziano, 9 – 20145 Milano Tel +39 02 36523089 Fax. +39 02 36523091 studio@zucchipartners.it www.zucchiarchitetti.com
Ristrutturazione edificio Generali, Milano Questo edificio per il terziario risale alla fine degli anni Cinquanta, quando nell’area della storica Fiera di Milano, zona residenziale borghese per eccellenza, sviluppatasi per lotti regolari a partire dal dopoguerra con edifici realizzati dai più importanti professionisti dell’epoca, si decise di inserire alcuni, rari, offices-building. Le Generali, in particolare, pensarono ad un headquarter, progettato dall’arch. Cesare Donini, che comprendesse la doppia funzione di uffici e residenza per i suoi impiegati. Così il corpo su via Tiziano, quello su cui Park Associati e Zucchi & Partners sono stati chiamati ad intervenire per una rifunzionalizzazione e riqualificazione delle parti ‘comuni’, caratterizzato dalla verticalità dei suoi 7 piani, da una possente pensilina metallica e da un sottile giardino cintato, non era che l’elemento di testa di un insieme composto per episodi e ricondotto ad unità attraverso un giardino semi-interno. Per il nuovo progetto, rivolto esclusivamente al corpo alto per il terziario e, nello specifico, alla riqualificazione delle parti comuni di questo, è stato necessario intervenire con il recupero dell’area del seminterrato. Qui è stato spostato l’ingresso all’edificio, raggiungibile attraverso una leggera rampa a gradoni, in maniera da poter ridistribuire in modo adeguato alcune superfici precedentemente inutilizzate e, al tempo stesso, conferire una nuova immagine all’intero stabile attraverso un linguaggio contemporaneo ma rispettoso dell’innegabile qualità del luogo. Questa soluzione ha previsto, a partire dall’esterno, la costruzione di una nuova pensilina d’ingresso in cemento, acciaio e vetro, interamente rivestita da una pelle di pannelli composti da fogli di alluminio e di lamiera stirata, in modo tale da intervallare gli elementi ciechi e luminosi che avvolgono la totalità delle superfici verticali e orizzontali della nuova struttura.
Quasi un ‘accento’, un segno visibile e forte verso strada, a segnare la presenza del nuovo intervento, ma anche e soprattutto, un elemento che conduce il visitatore verso il cuore dell’edificio, il nuovo livello d’accesso seminterrato, con la hall disegnata ad hoc. In questo ambiente domina una parete impressa da una macro-grafica floreale a fare da sfondo al desk mentre alcune vetrate in color giallo acido, riprendendo il colore leit motiv del nuovo progetto, diventano quinte per gli spazi d’attesa. In un tale contesto anche il rapporto con il giardino che circonda l’edificio si è fatto più intenso: se la pensilina sembra aprirsi all’improvviso, come un movimento tellurico ma composto nel verde piatto del prato, è soprattutto nel ridisegno della recinzione del lotto che il nuovo progetto ha guardato. Pilastri metallici mantengono lo stesso ritmo delle campate del palazzo, ma tra l’uno e l’altro sono state poste ancora lastre di vetro trasparenti per creare un limite che non separi dalla città, un recinto sospeso, quasi volante. Il tema del colore è, inoltre, uno degli elementi del progetto e si propone infatti da subito, all’esterno, nell’ampio riquadro preesistente dell’ex-sala riunioni, trasformata ora nella reception di uno dei settori ad uffici, in cui sono stati inseriti i vetri in giallo acido.
Questo grande schermo aggettante sulla città del nuovo intervento va a sottolineare, anche grazie alla sua colorazione e alla sua assialità rispetto alla pensilina, la presenza del nuovo ingresso, ripiegato e inclinato. Nel risvolto interno al passaggio coperto, sono invece dei sottili tagli luminosi ad accompagnare il visitatore così come si diceva, nelle quinte all’interno della hall. Da un punto di vista programmatico l’arrivo nel nuovo spazio di distribuzione è senz’altro più funzionale rispetto alla situazione originaria, con l’ingresso più vicino ai sistemi di risalita, agli ascensori e al bello scalone principale, consentendo così il recupero complessivo del piano terreno, ora destinato totalmente ad uffici. Un’attenzione particolare è stata rivolta ai materiali sia nella prospettiva di resistenza sia di effetto e suggestione. Per accentuare un senso di continuità tra esterno ed interno si è infatti scelto di utilizzare per tutta la pavimentazione la pietra Matraia, mentre per rendere ancora più avvolgente l’arrivo nella hall sotterranea e poi la distribuzione nei piani ad uffici si è scelta ancora una pietra, una pelle continua di Stone-rain. L’intervento si completa oltre che per una revisione complessiva di tutti i piani a livello impiantistico e distributivo con il recupero dell’ultimo livello del palazzo, l’attico, destinato ad essere occupato da nuovi spazi per il lavoro con un taglio diversificato rispetto ai piani intermedi, avendo slittato la superficie recuperata all’originale ingresso e con la realizzazione di una nuova copertura per l’intero edificio che si presenta con un forte sbalzo rispetto al suo originario perimetro. Infine il rifacimento complessivo dei fronti, sottolineati ora da sottili ali continue verticali in fogli di alluminio microforati, è teso ad accentuare la tridimensionalità delle facciate, in un gioco di chiari e di scuri variabile a seconda dell’insolazione.
MILANO FIORI
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