ENERGEO MAGAZINE Anno V gennaio 2012

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Anno V - gennaio 2012 - Prezzo di copertina 8.00 euro

Edipress Communications - Torino - Periodico bimestrale - Poste Italiane Spa - Spedizione postale DI 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art 1, comma 1,CB/Torino - (dicembre 2011/gennaio 2012) - N. 1 (doppio) - Abbonamento 6 numeri 40 euro.

Campaign Associate Periodico per le Comunità Eco-Sostenibili, Comuni aderenti al Patto dei Sindaci, Partnership Campagna SEE, Distretti Energetici, Poli di Ricerca e dell’Innovazione Tecnologica. Associazione Nazionale Comuni Termali Associazione Comuni di identità tipica Iniziative per le conoscenze tradizionali

La svolta dell’UNESCO Medaglia Spadolini

Una ricarica green per il Paese

Il Premio Eco and the City Giovanni Spadolini a Trento

La via della sostenibilità passa per il Trentino Val Venegia - Trentino “Dolomiti Patrimonio Umanità” (foto di Denise Cainelli)


Campioni di sostenibilità L’Abruzzo vince il Premio Eco and the City Giovanni Spadolini Una Regione pronta per farti conoscere le sue realtà virtuose Superficie regionale: 10,794 Km 65,1% area montana 34,9% area collinare 4 province: l’Aquila, Teramo, Chieti, Pescara 305 Comuni 1.500.000 abitanti Un terzo della Regione è parco nazionale e regionale: Parchi nazionali: “ Gran Sasso e Monti della Laga“, “Abruzzo, Lazio e Molise e Majella”. Parco Regionale: “Sirente Velino“. Le aree protette sono di rilevante importanza ambientale e ospitano rare specie di flora e fauna, come l’orso bruno, il lupo e il camoscio. E poi …l’Area Marina Protetta “Torre del Cerrano“ e oltre 25 riserve regionali naturali.

www.regione.abruzzo.it


Anno V - gennaio 2012

EDITORIALE

Da Firenze a Trento nel segno di Spadolini e De Gasperi Giovanni Spadolini che sarà ricordato a Trento insieme al Padre della Repubblica e cittadino illustre del Trentino, Alcide De Gasperi, è stato un protagonista del secolo scorso: eletto senatore (1972) nel collegio elettorale di Milano come indipendente nelle file del Partito Repubblicano Italiano, (nella foto con altri due grandi statisti: Ugo La Malfa e Aldo Moro) venne chiamato, due anni più tardi, da Aldo Moro a far parte del suo governo; gli venne affidato il nascente Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Spadolini inserì la tutela del territorio nell’agenda di Governo, dando inizio a un percorso innovativo per la politica italiana e diventando precursore di un confronto concreto sui grandi temi del nostro tempo.

Alcide de Gasperi in un disegno di Renato Guttuso.

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a Firenze a Trento. Da Giovanni Spadolini ad Alcide De Gasperi. Il percorso del Premio Eco and the City Giovanni Spadolini segue un filo rosso fra le due città che trova la sintesi politico-istituzionale più alta nei due cittadini illustri, della Toscana e del Trentino (De Gasperi era nato a Pieve Tesino, ad appena cinquanta chilometri da Trento): l’accostamento non è strumentale. Un paio di generazioni separavano i due statisti, l’uno classe 1881, l’altro 1925. Diversa la formazione, cattolica e laica; diversi i partiti di appartenenza, la straripante DC del secondo dopoguerra per De Gasperi, dopo le esperienze prefasciste e antifasciste nelle file del partito popolare italiano, il piccolo ma qualificato partito repubblicano per Giovanni Spadolini, il partito di Ugo La Malfa, perno irrinunciabile per la politica centrista e progressista di De Gasperi. Accomunati tuttavia da un intenso amore per l’Italia, da un pragmatismo che niente concedeva alla retorica, da una rigorosa onestà, dalla sincera fede nell’interesse generale del paese posto al di sopra di qualunque interesse particolare, di uomini e di partiti, nel ricorso al dialogo come unico metodo per superare le contrapposizioni fossero pure le più rigide, nel rifiuto di ogni forma di integralismo, nella radicata fiducia nella comunità europea. Certo le dimensioni sono diverse, come diversi e lontani sono i tempi della loro azione politica. De Gasperi, alla guida del governo dal 1945 al 1954, è l’uomo della ricostruzione materiale e morale del paese, della scelta democratica contro le illusioni della sinistra marxista, ma anche contro le pressanti attrazioni a destra, una destra estrema, tutt’altro che sgradita al Vaticano e all’Azione Cattolica di Luigi Gedda. Spadolini ha guidato il paese da Palazzo Chigi per poco più di un anno e mezzo, fra 1981 e 1982, indicato dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini e sostenuto dalla stessa DC, nella maggioranza di pentapartito (DC – PSI – PRI – PSDI – PLI). Ma il fatto che il primo leader non democristiano chiamato alla presidenza del Consiglio dei Ministri nella storia della Repubblica fosse il segretario politico nazionale di un partito che raccoglieva solo il 3% dei voti degli italiani, dimostra quanto grave fosse la situazione politica (terrorismo e corruzione), economica, internazionale del paese. Spadolini, storico e giornalista, aveva conosciuto bene Alcide De Gasperi, ne aveva studiata attentamente la formazione ed il pensiero politico, lo aveva incontrato personalmente, specie per sottoporgli i suoi studi originali sulla storia del movimento cattolico. Dello statista trentino condivideva e apprezzava l’ansia del superamento delle critiche pregiudiziali anti-liberali e anti-risorgimentali che avevano accompagnato la genesi e i primi passi del movi-

mento e che solo Giovanni XXIII, sulla sponda vaticana, supererà definitivamente (“Il Tevere più largo”, sarà l’espressione divenuta corrente, coniata dallo stesso Spadolini per la distensione nei rapporti fra Stato e Chiesa). Cattolico liberale, Alcide De Gasperi, fautore convinto della superiorità dei sistemi democratici su quelli autoritari, ostile a tutte le seduzioni del “reazionarismo” corporativo. Ricorda Spadolini in una bella pagina della raccolta postuma Padri della Repubblica che quando gli mandò, nella primavera del 1954 la prima edizione dell’Opposizione cattolica la risposta del Presidente ormai alla vigilia della morte, là da Sella di Valsugana, fu immediata e rivelatrice: “Quanti, quanti steccati ancora da abbattere!”. Appena due anni prima, opponendosi alla cosiddetta “operazione Sturzo” pretesa dal Vaticano (l’alleanza con la destra fascista per fronteggiare le sinistre in occasione delle elezioni amministrative di Roma), motivando il suo “no” con le conseguenze che sul piano nazionale si sarebbero avute nell’alleanza coi partiti laici minori, aveva pagato di persona una scelta politica destinata a salvaguardare il sistema democratico faticosamente realizzato. Nel giugno di quello stesso 1952, il Vaticano aveva respinto una richiesta di udienza privata che il capo del governo italiano aveva rivolto al Papa, tramite la nostra ambasciata presso la Santa Sede, con una motivazione ineccepibile per un governante cattolico: quella di sottolineare i voti perpetui della figlia Lucia, coincidenti col trentesimo anniversario del matrimonio dello statista. E’ stata la figlia Maria Romana - sono ancora parole di Spadolini - molto tempo più tardi, a rendere nota la risposta che De Gasperi aveva indirizzato in quella occasione all’ambasciatore Mameli, con una vibrazione quasi ricasoliana, e che ricordava certi accenti dei cattolici liberali dell’Ottocento “Come cristiano accetto l’umiliazione, benché non sappia come giustificarla; come Presidente del Consiglio italiano e Ministro degli Esteri, la dignità e l’autorità che rappresento e della quale non mi posso spogliare neanche nei rapporti privati, mi impone di esprimere lo stupore per un rifiuto così eccezionale e di riservarmi di provocare dalla Segreteria di Stato un chiarimento”. L’Europa unita: un cammino lungo e laborioso, ma che andava assolutamente percorso, sia per De Gasperi che per Spadolini. Il primo è fra i suoi padri fondatori, con Adenauer, Schuman, Spaak e la mancata entrata in vigore del trattato della Comunità Europea di Difesa a causa dei veti francesi, non fu fra le ultime cause del malore che lo stroncò nell’agosto 1954. All’europeismo lo portava la sua educazione nell’ambito dell’antico impero plurinazionale degli Asburgo, il suo odio per le guerre, l’avversione alla mistica del nazionalismo, l’opposizione alla deificazione dello Stato. In anni di diverse ma rinnovate tensioni fra Est e Ovest, Spadolini pose quale obiettivo di fondo della sua azione politica quello di rinsaldare e rafforzare i vincoli di amicizia e di partnership con l’Europa, vista come originale soggetto politico attivo sulla scena internazionale, indispensabile per evitare l’emarginazione economica e industriale dell’Italia e per fare del nostro paese un attore propulsivo della pace e dello sviluppo anche nel Mediterraneo e nel Medioriente. Trento è la città ideale per guardare a quella Europa, nello spirito del Premio Eco and the City, col richiamo ad uomini quali De Gasperi e Spadolini. Soprattutto per ricordare ai giovani che l’Europa non è solo un fondo salva-Stati o uno spread fra i titoli di Stato, ma soprattutto un patrimonio comune di civiltà. Cosimo Ceccuti La fontana del Nettuno, in piazza Duomo a Trento.

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SPECIALE UNESCO

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La svolta dell’UNESCO Il valore del brand in cifre

Direttore responsabile: Taty Rosa energeodirettore@hotmail.com Redazione: Pierpaolo Bo edipress@hotmail.com

SOMMARIO

Marketing: Luigi Letteriello - 334.120.71.85

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SPECIALE PREMIO

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Una ricarica green per il Paese Dopo il successo della prima edizione, svoltasi a Firenze,

il Premio Eco and the City, dedicato a Giovanni Spadolini, si trasferisce a Trento

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Da Firenze a Trento sotto il segno di Giovanni Spadolini Il Punto Idee concrete per promuovere la sostenibilità I finalisti !!

PROSSIMA EDIZIONE A TRENTO

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La via della sostenibilità passa per il Trentino I mille volti di una provincia virtuosa Se la montagna diventa di latte

UN MODELLO DA ESPORTARE

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Una regione vivace ed esclusiva alla C0P 17 sul Clima di Durban

www.pattosindacimodena.it

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Il club Patto dei Sindaci acceleratore di sostenibilità

RICOMINCIAMO DAL SUD

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Và dove ti porta il green

La preziosa energia della Regione Abruzzo

KNOW HOW

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EnergGea, per saperne di più sulla ricerca e innovazione

A COME ACQUA

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Acqua 2012, norme europee e controllo dell’Autorità per investimenti e qualità del servizio ONU: 22 marzo giornata mondiale dell’acqua COOP

e Federutility per l’acqua di rubinetto

PERSONAGGI

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L’uomo che sussurra alle oasi

Progetti speciali e Pubblicità: Promedia Srl marketing@energeomagazine.com Segreteria di Redazione: Lucrezia Locatelli Progetto Grafico: Spider S.a.s. Realizzazione grafica: Stefania De Cristofaro Comitato Scientifico: Coordinatori: • Augusto Marinelli, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Firenze, Presidente della Giuria Premio Eco and the City Giovanni Spadolini. • Prof. Giovanni Puglisi Presidente CNI UNESCO e Magnifico Rettore della Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM. • Arch. Pietro Laureano, Presidente dell’Itki International Traditional Knowledge Institute UNESCO. • Dario Carella, MdA Mérit Europeenne, Fondation du Mérite Europeenne, Lussemburgo. • Andrea Chiaves, progettista emerito di impianti innovativi di cogenerazione e teleriscaldamento. • Stefano Masini, responsabile Ambiente e Consumi Coldiretti. • Anna Moreno, coordinatrice di Desire-Net-Project. • Dipartimento Innovazione-Enea. • Angelo Paladino, Presidente dell’Osservatorio Europeo per il Paesaggio di Arco Latino. • Dipak Pant, Professore di Antropologia e Economia, fondatore e direttore dell’Unità di Studi Interdisciplinari per l’Economia Sostenibile presso l’Università di Castellanza. • Carlin Petrini, fondatore e Presidente di Slow Food. • Maria Claudia Sabatini pr Mda Consultant AEEE EU Bruxelles. • Luigi Spagnolli, Presidente Commissione Ambiente ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). • Piero Sardo, Presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità. • Alessandro Vercelli, docente di Economia e Ambiente Università di Siena. • Sergio Vicario, Metafora Communication Consultant. Collaboratori: Michaela Barilari, Puccio Corona, Claudio Chiaves, Filippo Delogu, Lello Gaudiosi, Gabriele Maniscalco, Maria Mazzei, Giacomo Mosca, Matteo Nefari, Domenico Nicoletti, Adriano Pessina, Loredana Renaudo, Carlo Sacchettoni, Alessandro Sbrana, Federica Rolle. Fotografie: Gerry Annone, Commissione Nazionale Italiana UNESCO (Ufficio Stampa), Comune di Pollica, Comune di Transacqua, Consorzio Comuni Trentini, Co.Svi.G., Comunicazione e Territorio, Federutility, Denise Cainelli, Foto Germogli,

Val Venegia - Trentino “Dolomiti Patrimonio Umanità” (foto di Denise Cainelli).

Massimo Gherardini, Tonino di Marco, Parlamento Europeo, Provincia di Trento, Ufficio Stampa Regione Piemonte, Antonio Siani, Ufficio Stampa Regione Toscana, Unioncamere Torino. Gli articoli e le note firmate esprimono solo l’opinione dell’autore e non impegnano la direzione e la redazione di Energeo Magazine. Tutela della Privacy: Energeo Magazine viene inviato in abbonamento postale. Il fruitore del servizio può chiedere la cancellazione o la rettifica dei dati ai sensi della Legge 675/96. Prezzo di copertina: 8,00 Abbonamento a 6 numeri 40,00 Diffusione on line: www.regione.abruzzo.it www.comunitrentini.it www.distrettoenergierinnovabili.it, www.energeomagazine.com, www.edipress.net www.osservatoriopaesaggio.eu (in costruzione) Direzione, Redazione, Abbonamenti: Edipress Communications Sas Corso Re Umberto, 82 - 10128 Torino (+39)011.568.20.82 - 335.606.04.90 334.120.71.85 - www.edipress.net abbonamenti@energeomagazine.com Uffici di Corrispondenza: Firenze - Via Bellini, 58 Tel. (+39)055.36.81.23 Fax (+39)055.321.70.26 Trento - Consorzio dei Comuni Trentini Via Torre Verde, 23 Tel. 0461 987139 Osservatorio Europeo del Paesaggio Arco latino - Certosa di San Lorenzo 84034 Padula (Patrimonio UNESCO) +39/366/9801455, - fax 0974/953814 Stampa: Società Tipografica Ianni Srl Strada Circonvallazione, 180 - Santena Tel. (+39)011.949.25.80 Registrazione Tribunale di Torino N° 4282 del 18-12-1990 Copyright Energeo Magazine Edipress Communications Sas Periodico bimestrale Poste Italiane Spa Spedizione Postale Dl 353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n.46) art.1, comma 1, CB/ Torino Anno V - N° 1 (doppio) Dicembre 2011/ Gennaio 2012 Il periodico Energeo Magazine è iscritto nel Registro degli Operatori della Comunicazione (ROC) - N° iscrizione 17843 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana.

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Anno V - gennaio 2012

L’indagine nazionale sul valore del brand è stata curata da Abis analisi e da Strategie/Makno.

SPECIALE UNESCO

La svolta dell’UNESCO Per la prima volta dalla sua costituzione, la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, ha avvertito l’esigenza di rilevare la propria immagine percepita presso l’opinione pubblica e gli opinion makers. L’Organizzazione nacque nel 1945,per promuovere la collaborazione tra le Nazioni nel campo dell’istruzione, della scienza, della cultura e della comunicazione. Tra lotta all’analfabetismo e salvaguardia dei beni culturali e ambientali, l’UNESCO oggi guarda al futuro con rinnovato entusiasmo.

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’ un anno speciale il 2012 per l’UNESCO allo scrigno dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione la Scienza e la Cultura (UNESCO), spunta una storia che ha quasi settant’anni, iniziata nel 1945, per promuovere la collaborazione tra le Nazioni nel campo dell’istruzione, della scienza, della cultura e della comunicazione. Ne sono membri 195 Paesi, più 8 membri associati. Oggi l’UNESCO ricorda il suo passato, guarda al presente e si prepara al futuro, riconoscendosi nel suo brand e nel suo impatto tra la gente. Una recente indagine ha consentito di individuare due grandi ambiti operativi. Il primo riguarda la relazione tra l’UNESCO, istituzioni, territori ed enti culturali per lavorare su progetti culturali (attività di formazione, progetti di arte pubblica, ecc.). Il secondo riguarda la relazione tra UNESCO e aziende per intraprendere operazioni di comarketing volte, per esempio, alla promozione congiunta dell’immagine delle imprese partner e dei rispettivi brand; alla cooperazione nella creazione di offerta, nell’acquisizione di nuovi target, nell’ottimizzazione dei canali commerciali e delle risorse economiche. Le tappe principali di questo affascinante percorso sono tante. Il Premio Eco and the City Giovanni Spadolini, ideato dal nostro giornale, dopo aver stretto un’importante sinergia con la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, per dare un concreto contributo, vuole dedicare la Medaglia Spadolini, appositamente coniata, ai 40 Anni del World Heritage List (i 47 Siti UNESCO rappresentano l’orgoglio italiano), ma anche alla storia dell’UNESCO che, nel periodo post-bellico e agli albori degli anni sessanta, con l’Italia che si affrettava ad uscire dalla povertà per andare incontro al boom economico, già fotografava il Paese, ancora nella miseria, anche attraverso il lavoro dei Centri di Cultura Popolare, promossi dall’UNLA (Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo).

Uno sguardo al passato Energeo è in grado di raccontare alcuni aspetti inediti della storia dell’UNESCO. Nella società pre-sessantottina un bollettino dell’UNESCO che allora si pubblicava su un ciclostilato tirato in poche migliaia di copie, raccontava l’attività di un gruppo spontaneo di giovani, in un vasto territorio della provincia di Salerno. Oggi raccogliamo qualche testimonianza significativa. Vito Sica, 75 anni, coordinatore di un Centro UNLA nel salernitano, negli anni sessanta (oggi è in pensione), ricorda come, all’epoca, gli Amici dell’UNESCO organizzarono un censimento culturale

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Un’antica amicizia unisce il Professor Giovanni Puglisi e il Professor Augusto Marinelli, entrambi Accademici di lungo corso.

per verificare quanti fossero gli analfabeti strumentali (che non avevano mai frequentato un corso scolastico) e quelli di ritorno (che avevano dimenticato le poche cognizioni apprese sui banchi di scuola) presenti nelle famiglie contadine e non solo, poiché si scoprì che non sapevano “leggere e scrivere” anche nel ceto medio. I tantissimi giovani di questa atipica associazione spontanea, denominata “Amici dell’UNESCO”, erano operativi anche in vari settori educativi, come la gestione della biblioteca e del Cineforum, in corsi di sostegno per le scuole medie inferiori, nella ricerca (si effettuavano campeggi ed escursioni sulle montagne vicine) e nello studio delle erbe officinali, nella sperimentazione di pratiche di agricoltura biodinamica, nella ricerca e classificazione di aree archeologiche. Un continuo fervore c’era, a quei tempi, in questi luoghi, crocevia di incontri e di scambi, dove si inseguivano remoti, potenti richiami e si sognavano paesi lontani: erano i cosiddetti giovedì degli “Amici dell’UNESCO” che si svolgevano, senza sal-

tare mai un appuntamento, tra voci che si intrecciavano e si confondevano in un continuo fervore di dialoghi, per trovare risposte e domande, reciproci incoraggiamenti a credere alla vita, con lo spirito giusto della solidarietà umana, e di un futuro senza guerre. Era l’UNESCO di ieri, quello di una cartolina ingiallita, attuale come l’UNESCO di oggi, quello che si identifica in un brand di successo. Le emozioni erano le stesse, come la voglia di riflessione. Insomma, questi autentici antesignani di una cultura “spicciola” che viaggiava già allora sotto il segno dell’UNESCO, lavorando in un laboratorio culturale (erano state avviate anche azioni di tutela e salvaguardia dell’ambiente), anticiparono, localmente, le future politiche dell’UNESCO. La collaborazione andava oltre la diffusione di materiale divulgativo, infatti, sia l’ONU che l’UNESCO, hanno inviato borsisti presso l’Unione per stages pratici di aggiornamento. Ma c’erano anche i primi scambi culturali e gemellaggi con altri Paesi (si ricordano ancora i viaggi in Danimarca)

in tempi in cui era ritenuto un fatto eccezionale sentire musiche e canti di un altro popolo lontano. Entusiasmò in quegli anni la visita della delegazione del Camerum, c’è chi ricorda ancora il sorriso stampato sulla labbra degli africani e loro ritmiche canzoni.

Quando l’UNESCO promuoveva l’alfabetizzazione Queste strutture (oggi ci sono in Italia 49 Centri di Cultura per l’Educazione permanente e 10 delegazioni regionali) mostrarono i legami tra alfabetizzazione ed educazione permanente e costituirono un modello di istituzione polivalente per l’educazione degli adulti. L’impegno dei Centri UNLA, in questa fase, è sempre volto all’alfabetizzazione, questa volta dei “nuovi italiani”, che fanno parte di una società multietnica. Senza saperlo, all’epoca, venivano messe le basi alla costruzione di un vero labirinto della memoria dove tutto era più semplice: la salvaguardia, tutela e valorizzazione

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SPECIALE UNESCO

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di quegli aspetti della cultura che non si vedono, ma che rappresentano i fattori essenziali per l’elaborazione collettiva dei costumi, delle idee, delle mentalità, delle cosiddette identità delle comunità, dei gruppi sociali, dei luoghi di cultura materiale, tradizionale e popolare, anch’essi diventati oggetto di attenzione della Convenzione UNESCO sul Patrimonio culturale immateriale del 2003. Ma questa è un’altra storia, anche se tale Convenzione del 2003 è strettamente collegata a quella sul Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale firmata dai Paesi Membri dell’UNESCO nel 1972 e ratificato dall’Italia nel 1978. Torniamo alla nostra storia, partendo da un periodo che è un po’ simile a quello del Maestro Alberto Manzi e alla fortunata trasmissione della Rai degli anni sessanta “Non è mai troppo tardi” che ebbe un ruolo sociale ed educativo molto importante, contribuendo all’unificazione culturale della nazione tramite l’insegnamento della lingua italiana e abbassando notevolmente il tasso di analfabetismo, particolarmente elevato nell’Italia di quegli anni. Infatti, grazie a queste lezioni a distanza (primo esempio di e-learning), e con la collaborazione degli operatori dei Centri UNLA che adottavano ataviche “tecnologie” per la didattica (il metodo Manzi), quasi un milione e mezzo di persone è riuscito a conseguire la licenza elementare.

Il ruolo attivo del Clubs UNESCO Come si è raccontato in questa storia, nei Centri UNLA nacquero, negli anni sessanta, i primi gruppi che si identificavano come “Amici dell’UNESCO” che divennero, in una fase successiva, Club UNESCO, quest’ultimi costitu-

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Il Maestro Alberto Manzi entrato nella storia della televisione.

iti con atti notarili. Il Club UNESCO Napoli, che cominciò a funzionare nel 1979, fu il primo ad adottare un metodo di lavoro e a mettere le basi per una RETE. Da allora sono nati in Italia 114 Clubs e dieci Centri UNESCO. I Clubs, i

Un cambiamento che dovrebbe decisamente puntare ad una svolta, che diventerebbe, per tanti versi, traumatica per gli attuali dirigenti, molti hanno abbondantemente superato l’età della pensione. I tempi, forse, non sono

Centri e la Federazione (FICLU), tramite la loro azione, puntano a rendere visibili sul territorio gli ideali e i programmi dell’UNESCO, attraverso un’opera di diffusione e confronto con persone di tutte le età, di tutte le condizioni e di tutte le estrazioni sociali. Obiettivo primario dell’associazione è dunque promuovere la comprensione internazionale, la collaborazione e la pace tramite una miglior conoscenza delle diverse civiltà e dei problemi attuali e del passato. Il prossimo marzo è prevista a Venezia la XXXIII Assemblea Nazionale che già si preannuncia particolarmente accesa, visto il dibattito all’interno della Federazione. I Clubs, i Centri e la Federazione, tramite la loro azione, puntano a rendere visibili sul territorio gli ideali e i programmi dell’UNESCO, attraverso un’opera di diffusione e confronto con persone di tutte le età di tutte le condizioni e di tutte le estrazioni sociali. Forse, anche in questo caso, occorre adottare politiche nuove per avvicinare le giovani generazioni. Una critica sottile, quasi silenziosa, serpeggia all’interno della Federazione: c’è un malessere diffuso tra gli ultimi aderenti, si rende, forse, necessario un cambiamento di rotta.

ancora maturi. Stando a voci di corridoio già si profila un’efficace azione di svecchiamento o di rottamazione di chi è stato ai vertici dell’organizzazione dei Clubs UNESCO fino ad oggi, per usare un termine assai di moda. Vedremo.

La Medaglia Spadolini per ricordare quest’impegno Anche questo è l’UNESCO, un’istituzione mondiale che opera attraverso un insieme di iniziative tra loro articolate (in Italia sono state recentemente organizzate la Giornata Mondiale della Filosofia di Palermo, le Giornate Mondiali della Diversità Culturale di Roma, Trieste e Palermo, le Settimane di Edu-

cazione allo Sviluppo Sostenibile, ecc.) che si dipanano attorno ad un obiettivo comune. Obiettivo condiviso col Premio dedicato allo statista fiorentino Giovanni Spadolini, che promuove e valorizza progetti mirati alla tutela e recupero del territorio e dei beni culturali. Ecco perché è stata ritenuta efficace, logica e razionale la sinergia avviata tra la Commissione Italiana e la Fondazione Spadolini Nuova Antologia. Il 2012 rappresenta un anno speciale per la prima verifica dell’effetto della recente indagine nazionale sul valore del brand, curata da Abis analisi e strategie/Makno. Scendendo nello specifico dell’operato dell’UNESCO, attraverso questa inchiesta vogliamo toccare vari aspetti per far conoscere ai lettori di Energeo il particolare rapporto tra l’UNESCO e il territorio, continuando sulla linea delle inchieste trasversali, affrontate nei precedenti numeri del periodico. E’ un’occasione per fare in modo che l’UNESCO possa accorciare le distanze dai cittadini, fino a diventare un’organizzazione più a contatto con la gente, legando il suo logo ad un progetto (quello che assegna la Medaglia Spadolini ai Comuni virtuosi, ma anche ai SITI UNESCO) di sicuro avvenire che vuole proprio parlare al territorio e alla gente che vive il territorio, in una società, oggi, decisamente più aperta e disponibile. Ecco perché lo scultore Riccardo Cordero che ha realizzato la Medaglia Spadolini, così ambita, è già al lavoro per presentare alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO il nuovo bozzetto. Sul rovescio, al posto delle tre bandierine (il logo ufficiale del Comitato dei garanti delle Celebrazioni dei 150° Anni dell’Unità d’Italia) ci sarà ben evidente, oltre al tempietto dell’UNESCO, il logo che rappresenta il Patrimonio Mondiale, progettato dall’artista belga Michel Olyff ed adottato ufficialmente nel 1978. Esso viene utilizzato per identi-

ficare i Siti protetti dalla Convenzione ed inscritti dal 1972 nella World Heritage List. L’emblema è rotondo, come il mondo, un simbolo di tutela globale per il patrimonio di tutta l’umanità. È composto da un cerchio che racchiude un quadrato posto al suo interno, le due figure geometriche rappresentano rispettivamente i beni naturali e quelli culturali. I due simboli sono congiunti per evidenziare il protettivo abbraccio fra il quadrato centrale (l’uomo, la sua cultura e le sue abilità) e il cerchio (la natura e i suoi doni).

Insieme, nella stessa direzione Il Professor Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e Rettore della I.U.L.M. (fa parte anche del Comitato Scientifico del Premio), sulla scorta della positiva esperienza dello scorso anno che ha visto la Fondazione Spadolini Nuova Antologia (che ha promosso il Premio) e la Commissione collaborare nell’organizzazione della

Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile, non risparmia elogi all’iniziativa (una sezione speciale era dedicata ai Siti UNESCO), individuandone un roseo futuro. Il professore è andato oltre quella che può considerarsi una normale collaborazione tra due prestigiose istituzioni (vedi articolo a pag. 10), ci sono troppe componenti favorevoli e tante storie (anche personali) che si intrecciano per far crescere questa preziosa alleanza. Rimanendo in linea con il Focus del Premio (ogni anno la Commissione Scientifica individua un nuovo settore) si vuole ricordare uno dei momenti più elevati del processo di riconoscimento della qualità intellettuale del genere umano, registrato nel corso della Conferenza Generale dell’UNESCO: i 40 Anni del World Heritage List. Con lungimiranza, allora (era il 1972), si tenne conto degli obiettivi statutari dell’UNESCO e dell’enorme interesse che cresceva su tutto il nostro pianeta per diffondere la conoscenza delle aree e dei territori culturalmente, artisticamente e naturalisticamente più prestigiosi.

Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, alla cerimonia del Premio.

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E c’è anche il fatto nuovo che per la prima volta dalla sua costituzione (1950), la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, ha avvertito l’esigenza di rilevare la propria immagine percepita presso l’opinione pubblica e gli opinion makers (rappresentanti del mondo della cultura, delle istituzioni e delle aziende). E’ un’autentica svolta.

SPECIALE UNESCO

Quanto vale il brand UNESCO?

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L’indagine nazionale “Il valore del brand UNESCO”, promossa dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO in collaborazione con la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM e condotta da Abis analisi e strategie / Makno, esce in un momento in cui i temi della tutela e della valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale dell’Italia, come del Made in Italy, sono al centro dell’agenda tematica dei mass media attraverso la drammatizzazione degli eventi (crolli a Pompei), la denuncia (deturpazione del paesaggio, atti di vandalismo sui beni culturali) e l’esaltazione delle opportunità (turismo e cultura come leva per il rilancio economico e d’immagine del Paese), chiamando spesso in causa proprio l’UNESCO sia in veste di “garante” che di “marchio di qualità” di tale patrimonio. “In questo contesto - spiega il Professor Giovanni Puglisi - i risultati della ricerca si presentato come originale strumento per le istituzioni e la business community, impegnate a definire programmi di promozione e valorizzazione in ambito culturale, educativo e scientifico, oltre che come strumento interpretativo al servizio degli operatori dell’informazione”. Ed aggiunge: “L’indagine dimostra che l’organizzazione è cono-

sciuta dal 98% del campione, giovani compresi. Peccato che tale notorietà si riveli al quanto superficiale: due terzi del panel la identifica con la cultura, riconoscendo tra le sue principali mission la tutela dei beni culturali e naturalistici”. “La reale mission dell’UNESCO - fa notare il Professor Puglisi - infatti, è la costruzione della pace, perseguibile con la realizzazione di programmi volti a sensibilizzare e informare la società civile (giovani in particolare), le istituzioni e gli enti interessati nei settori della ricerca, dell’educazione e della cultura”. “Un obiettivo che solo un’importante apertura multidisciplinare, che spazi dalla valorizzazione della biodiversità a quella della diversità culturale, dalla promozione dell’alfabetizzazione a quella della più raffinata ricerca di base, dalla difesa dei monumenti a quella della libertà di stampa, potrà permetterci di raggiungere - sottolinea il Professor Giovanni Puglisi. Il riconoscimento dell’importanza delle attività e la fiducia accordata, costituiscono la solida piattaforma sulla quale, nel tempo, UNESCO ha costruito un alto profilo d’immagine presso l’opinione pubblica. Tra i connotati salienti, che ne caratterizzano la fisionomia, spiccano l’internazionalità, l’istituzionalità, il prestigio e l’autorevolezza. L’organizzazione è percepita come competente e garanzia di qua-

lità. Uno degli aspetti inediti, indagati nella ricerca, è la trasferibilità del brand UNESCO, ovvero la capacità di proiettare su altri soggetti e iniziative i propri valori e, di conseguenza, di orientare positivamente i comportamenti. Anche gli opinion maker confermano questo approccio e come la rilevanza del brand UNESCO sia principalmente riscontrabile nell’ambito della tutela e della promozione dei beni culturali, soprattutto materiali, in termini reputazionali-simbolici (marchio di qualità, sigilli di prestigio). Meno evidente il valore economico perché indiretto. Esso si può ottenere grazie a politiche capaci di stimolare più visitatori e determinare finanziamenti per lo sviluppo.

Il rilancio dell’organizzazione Professor Puglisi, allora cosa dobbiamo fare? “Per rilanciare l’immagine percepita dall’organizzazione, occorre rivedere la strategia di comunicazione. L’attuale comunicazione è troppo istituzionale, poca attenta alle nuove realtà, come il web 3.0, e solo saltuariamente prossemistica. La stessa indagine evidenzia la necessità per l’UNESCO di diventare proattiva”. Commenta: “Non bisogna limitarsi a protocollare delle iniziative:

Transacqua, sulle Dolomiti, comune fiorito e oil free zone, patrimonio culturale e naturale riconosciuto dall’UNESCO.

è necessario iniziare a promuoverne in prima persona“. Come con l’esperienza del Premio Eco and the City Giovanni Spadolini? “Stiamo già lavorando insieme proficuamente. Il Premio mira alla responsabilità di salvaguardia di questo patrimonio internazionale, che è affidata agli amministratori locali che in molti casi sono organizzati in una rete e realizzano grandi sinergie. I Siti Italiani si potranno fregiare del merito, anche tangibile, di essere interpreti di un nuovo modello di sviluppo, capace di coniugare benessere sociale e tutela dell’ambiente”. La Fondazione Spadolini Nuova Antologia, assegnando la Medaglia Spadolini, già nella passata edizione, ha voluto cogliere questa occasione per dare ulteriore slancio e visibilità ai progetti avviati sul territorio, per promuovere la sostenibilità ambientale nei Comuni che beneficiano della presenza di un sito UNESCO sul proprio territorio e nelle aree confinanti. E’ questa la strada giusta? “Dobbiamo uscire dall’emergenza che si è registrata in alcuni contesti di territorio protetti dall’UNESCO. Voglio prendere a prestito, in merito all’indagine una proposta arrivata dall’onorevole Gianni Letta, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha ricordato la dimensione sociale di UNESCO, cioè quello sforzo saggiamente intrapreso dall’Organizzazione diretto ad avvicinare i cittadini, le istituzioni e le imprese alle proprie iniziative”. L’onorevole Gianni Letta ha poi invitato l’UNESCO a proporsi subito come soggetto attivo nello sforzo per la ricostruzione delle aree delle Cinque Terre, in Liguria, patrimonio dell’umanità, colpite dall’alluvione. I sindaci di questi luoghi dovranno vigilare perché non sono soltanto responsabili nei confronti dei cittadini della tenuta sostenibile del territorio, ma del mondo intero. a cura di Luigi Letteriello

Il valore del brand in cifre

I

l primo rilevante dato è la straordinaria diffusione della conoscenza di base di UNESCO, nota al 98% del campione, cui corrisponde un elevato indice di reputazione vicino all’eccellenza, pari a 76 punti (oltre 70 è considerata area di eccellenza in valori compresi tra 0 e 100). L’Organizzazione, infatti, riscuote un livello di fiducia del 69%, è ritenuta efficace al 75% e l’80% degli intervistati considera importante la sua mission. A tale notorietà, maggiore presso l’opinione pubblica che sembra legare la positività del giudizio all’autorevolezza delle Nazioni Unite, non sembra però corrispondere una reale e approfondita conoscenza della missione, dei compiti, delle attività e dei risultati di UNESCO. Scavando in profondità emerge una forte identificazione dell’Organizzazione con l’ambito culturale, in particolare con la tutela dei beni culturali (77%) e naturalistici (68%); con la promozione e tutela delle culture locali (64%). Meno diffusa è la conoscenza di promozione e innovazione culturale (50%), di promozione dello sviluppo sostenibile (39%) e di tutela delle biodiversità (39%). In sintesi, 2/3 del campione riconoscono nella tutela dei beni culturali e naturalistici i principali ambiti operativi di UNESCO, mentre il 40% dichiara di essere a conoscenza delle finalità di promozione della cultura, dello sviluppo sostenibile, dello scambio e sviluppo culturale. Il divario di conoscenza, tra ambiti operativi e filosofia di intervento, non è correlato al livello di importanza che gli intervistati attribuiscono alle attività alla base della mission UNESCO, ritenute importanti in egual misura (oltre il 75% del campione). Uno degli aspetti inediti, indagati nella ricerca, è la trasferibilità del brand UNESCO, ovvero la capacità di proiettare su altri soggetti e iniziative i propri valori e, di conseguenza, di orientare positivamente i comportamenti. Il 75% del campione ritiene che il marchio UNESCO sia importante nella promozione di attività, il 52% lo considera garanzia di qualità, il 40% elemento di eccellenza. UNESCO porta valore aggiunto nella tutela dei beni culturali (88%), nella promozione di beni naturalistici (86%) e in quella dei monumenti (84%). Gli intervistati si dichiarano favorevoli all’inclusione nelle attività proprie di UNESCO di manifestazioni culturali associate all’intrattenimento, come l’esempio recente, del “Concerto per l’UNESCO” di Biagio Antonacci - svoltosi all’Anfiteatro Flavio nella Capitale. L’indagine, curata da Abis analisi e strategie /Makno, è stata condotta in modo parallelo su due pubblici di riferimento: da un lato, l’opinione pubblica indifferenziata (quantitativa); dall’altro, gli opinion maker (qualitativa). La ricerca sull’opinione pubblica indifferenziata è stata condotta attraverso una websurvey su un campione rappresentativo della popolazione italiana di età compresa tra 18 e 54 anni, composto da 500 individui. Per garantire un’adeguata affidabilità statistica alla rilevazione è stato utilizzato un campione stratificato per sesso, classe d’età e area geografica di residenza. Le interviste sono state raccolte con la metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interviewing). Quella sugli opinion maker è stata di carattere qualitativo per cogliere le rappresentazioni e le percezioni sul brand UNESCO di esperti e soggetti qualificati del mondo della cultura, delle istituzioni e delle aziende, attraverso 15 interviste distribuite tra Milano, Roma e Firenze.

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A Firenze la Cerimonia ufficiale di conferimento della Medaglia Spadolini.

Una ricarica green Paese SPECIALE PREMIO

per il

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Personaggi e interpreti di una giornata veramente speciale che si è svolta tra gli stucchi e gli affreschi dello storico Palazzo Incontri. Il Premio Eco and the City Giovanni Spadolini, ideato dal nostro giornale e promosso dalla Fondazione Spadolini, ha dimostrato di avere una prorompente capacità di coinvolgere l’opinione pubblica nell’affrontare problemi di carattere e interesse collettivo. Lo ha fatto notare il Presidente della Commissione italiana per l’UNESCO, Professor Giovanni Puglisi, il quale, mettendo in risalto l’alleanza tra le due prestigiose istituzioni, ha auspicato una proficua collaborazione anche per il futuro.

S

i sono spenti i riflettori sulla Cerimonia conclusiva del Premio Eco and the City Giovanni Spadolini, ma non l’interesse in tutt’Italia per questa iniziativa, destinata a diventare un progetto internazionale, con l’intervento della stessa Commissione Europea che ha già patrocinato l’iniziativa. D’altro canto le motivazioni sono legate al ricordo vivo di Giovanni Spadolini, del suo impegno culturale, politico, civile in una dimensione italiana ed europea. Si sta già lavorando in questa direzione, per tracciare la road map dell’edizione del 2012, prevista a Trento in autunno, che già si preannuncia di grandissimo interesse perché coinciderà con le principali iniziative legate al 40° Anniversario della World Heritage List dell’UNESCO che dal 1972 riconosce i Siti Patrimonio dell’Umanità. Il Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO Professor Giovanni Puglisi, componente della Commissione Giudicatrice, presente alla Cerimonia di conferimento della Medaglia Spadolini, è stato chiaro: “Fin dal primo momento ci siamo resi conto che l’iniziativa, promossa dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia e dal periodico Energeo Magazine, fosse perfettamente allineata con le politiche dell’UNESCO. Agli organizzatori del Premio, che hanno portato avanti un progetto entrato in punta di piedi tra le variegate azioni a sostegno dell’ambiente in tutt’Italia, va riconosciuto il merito di muoversi con idee chiare e una prorompente capacità di “bucare lo schermo” dell’opinione pubblica nell’affrontare problemi di carattere e interesse collettivo nel nostro Paese. D’altro canto la Fondazione Spadolini Nuova Antologia che costituisce una garanzia per tutti noi, ha avviato un’iniziativa a favore del territorio e dell’ambiente, proiettata verso il futuro. E’ un progetto articolato e complesso che significa un presente vivo, con una memoria radicata alle scelte e alla storia del recente passato. Abbiamo accettato con entusiasmo di collaborare, e lo faremo nel 2012 e negli anni successivi per dare maggiore risalto all’alleanza tra il Premio Eco and the City Giovanni Spadolini e la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO. Insieme possiamo promuovere alcune iniziative legate al 40° Anniversario della World Heritage List dell’UNESCO che dal 1972 riconosce i Siti Patrimonio dell’Umanità. Infatti la responsabilità di salvaguardia e di tutela di questo immenso patrimonio internazionale, troppo spesso trascurato, è affidata agli amministratori locali che, in molti casi, sono organizzati in una rete e realizzano grandi sinergie, com’ è stato dimostrato in questa prima edizione del Premio che ha dedicato una sezione speciale ai Siti UNESCO, in via sperimentale ma con una buona partecipazione”.

Gli ospiti, provenienti da tutt’Italia, hanno potuto vivere il loro grande momento nell’affollata Sala Verde di Palazzo Incontri.

Partendo da questi presupposti si sta tracciando un consuntivo di questa prima edizione del Premio, inserita nel programma della sesta Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile, dedicata al tema “A come Acqua”, promossa dall’ONU e sostenuta dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, chiusa a Firenze il 12 novembre 2011, nella Sala Verde di Palazzo Incontri, a pochi passi dal Duomo, gremita all’inverosimile.

La passerella dei vincitori Dopo una vigilia di attesa, i trenta finalisti, rappresentanti di altrettante realtà virtuose, giunti a Firenze con ogni mezzo da quindici regioni italiane hanno potuto vivere, insieme a tanti graditi ospiti provenienti da tutt’Italia, il loro grande momento nell’affollata Sala Verde di Palazzo Incontri. In questa circostanza sono state

conferite le quattro Medaglie Spadolini, per altrettante sezioni, oltre alle medaglie speciali destinate alla città simbolo dell’Unità d’Italia nell’Epopea garibaldina (la Città di Marsala con un progetto di riqualificazione del porto avviato in occasione delle Celebrazioni dei 150° anni dell’Unità d’Italia) e ai luoghi patrimonio dell’UNESCO (ha vinto il Comune di Siena con il progetto UNESCO nelle Terre di Siena che ha coinvolto i Comuni di San Gimignano, Pienza e della Val d’Orcia, patrimonio dell’Umanità). La prima Sezione, che riguardava le politiche integrate e sostenibili, ha visto primeggiare la Regione Abruzzo che ha schierato quattro province (Teramo, Pescara, Chieti e l’Aquila) e tutti i 305 Comuni del territorio presentando una candidatura nell’ambito delle iniziative del Patto dei Sindaci. Il modello Abruzzo è stato considerato il principale riferimento a livello nazionale ed europeo per il coinvol-

gimento delle amministrazioni locali nella Covenant of Majors. E’ stata una decisione sofferta e a lungo valutata dagli esaminatori. Soltanto al fotofinish la Regione Abruzzo ha superato sul filo di lana il Consorzio dei Comuni Trentini che si è dovuto accontentare della piazza d’onore. Il Consorzio, che aveva candidato il progetto sulla valorizzazione e gestione del patrimonio boschivo, condiviso dalla Provincia Autonoma di Trento, avendone certificato la sostenibilità ambientale, economica e sociale, soltanto nel finale ha ceduto agli abruzzesi. Il Consorzio Trentino aveva presentato una candidatura allargata a tutti i 217 Comuni della Provincia Antonoma di Trento che metteva in luce l’adozione del PEFC (Program for Endorsement of Forest Certification Schemes), il più diffuso al mondo per la gestione sostenibile delle foreste, del legno e della carta, giudicata positivamente dalla Commissione Giudicatrice, presieduta

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perché promuove le politiche della sostenibilità ambientale, che interessano il mondo intero.

Un omaggio alla memoria del Sindaco

Angelo Vassallo La kermesse è cominciata con il conferimento dell’esemplare recante il numero 1 (ne sono state realizzate pochissime copie numerate) dell’artistica Medaglia Spadolini, realizzata dallo scultore Riccardo Cordero, in apertura della Cerimonia, alla memoria di Angelo Vassallo, il Sindaco ucciso nel 2010 dalla malavita organizzata. Il ricordo di quell’uomo battagliero e determinato, conosciuto come il Sindaco pescatore, convinto sostenitore della salvaguardia del territorio e della valorizzazione delle migliori esperienze dei Comuni impegnati a promuovere il rapporto ambiente, sviluppo economico e legalità, nel discorso del suo giovane successore Stefano Pisani, ha commosso tutto il pubblico presente. La Medaglia è stata consegnata al giovane Sindaco della cittadina, per essere conferita ai familiari mentre un nutrito gruppo di primi cittadini, in rappresentanza di quindici regioni italiane, indossando la fascia tricolore,

stringendosi attorno al giovane Sindaco di Pollica, ha voluto rendere omaggio ad Angelo Vassallo, ucciso con nove colpi di pistola sulla strada di casa. L’eredità del Sindaco Angelo Vassallo è stata comunque raccolta, come si spiega a pagina 36, anche dai promotori della RETE dei territori virtuosi che vogliono far convivere tecnologia (web), sentimento e rispetto della memoria di una persona che ha pagato con la vita il suo impegno per salvaguardare il territorio e l’ambiente.

Un gruppo di sostenitori, capeggiati dal Sindaco di Minervino di Lecce, Ettore Caroppo, hanno creato attorno al Premio un clima fantastico di relazioni, gioia di scoprire nuove realtà e scambi vivacissimi sui temi attuali della sostenibilità ambientale,

Il Sindaco di Pollica Stefano Pisani ritira la Medaglia Spadolini alla memoria del suo predecessore Angelo Vassallo, ucciso il 6 settembre 2010.

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I Professori Augusto Marinelli e Cosimo Ceccuti conferiscono la Medaglia Spadolini ai rappresentanti dei media che hanno realizzato ampi servizi sui temi proposti dal Premio. Da sinistra: Linda Tugnoli che ritira per Giovanni Minoli, Gianni Mammoliti della sede Rai di Firenze, Bruno Gambacorta che ritira per Marcello Masi, direttore del Tg2, Dario Carella che ritira anche per Alberto Maccari, direttore del Tg1 e, ad interim, della TGR.

La scoperta di un Paese virtuoso

SPECIALE PREMIO

dal Professor Augusto Marinelli, per la scelta di strategica importanza sul ruolo che dovrà svolgere il settore delle biomasse nell’ambito degli obiettivi nazionali verso il 2020. Tant’è che si pensa di inserire nel bando della prossima edizione una sezione che riguardi il valore sociale per la gestione sostenibile dei boschi, sull’esempio del progetto adottato dal Consorzio Trentino che costituisce, nei fatti, un modello replicabile in altri territori forestali da gestire in maniera sostenibile: le foreste costituiscono un valore inestimabile sotto tutti i punti di vista, non solo ambientale. Un approccio che può favorire lo sviluppo del territorio, se è vero, come si sostiene, che per ogni tre ettari di foreste certificate si creano quattro posti di lavoro nell’agricoltura e almeno altri quattro per le aziende che lavorano nel settore legno. Nella seconda sezione il Gal Mon-

gioie, che comprende una cinquantina di piccoli Comuni del Sud Piemonte (Monregalese), tutti certificati Emas, è risultato, invece, il miglior progetto di valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale; alla Società Agricola Salcheto di Montepulciano è stata conferita la Medaglia per la riqualificazione dei territori agricoli (Sezione tre); infine una quarta Medaglia, quella destinata alle imprese virtuose e innovative è stata assegnata alla Cooperativa San Lorenzo di Iglesias. Essere, comunque, finalisti nel Premio Eco and the City Giovanni Spadolini rappresenta un grande risultato, perché i candidati entrati nella cinquina, sono stati considerati autentici apripista di un Premio destinato a varcare i confini nazionali,

Da sinistra: la madrina dell’evento Sara Simeoni, campionessa olimpica; la presentatrice Cecilia Cappelli e il Sindaco di Venaria Reale, Giuseppe Catania.

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SPECIALE PREMIO

di comunicazione aperta, di annunciate feste e discussioni febbrili sulle problematiche del territorio, di incontri tra territori diversi e sostenibili. Il Premio che si ispira ai valori della cooperazione e della conoscenza, infine, ci ha dato l’opportunità di coinvolgere i vari attori attivi nell’applicazione delle buone pratiche, e di fare cose nuove, assai più dirette dal territorio per i territori. Il Sindaco Caroppo è stato più preciso: “Una bandiera, un logo, un cartello, oggi diventano essenziali per farsi riconoscere e per far sapere a tutti che, nella fase conclusiva delle Celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, tantissimi, sotto il segno di Giovanni Spadolini e della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, hanno preso un impegno, adottando criteri nuovi per la valorizzazione del patrimonio culturale, la tutela dell’ambiente, la fruibilità delle risorse energetiche, la sostenibilità tout court.”

Il Professor Augusto Marinelli premia Alighiero Irani dell’ICET.

magistralmente interpretata da Caterina Dei. Non si poteva non affidare la colonna sonora della cerimonia a questa artista di Montepulciano che produce vino e che quindi sollecita alchimie sensoriali ed emozioni, giustamente applaudita calorosamente dall’attento pubblico presente in sala. Un apprezzamento condiviso con i musicisti Roberto Magnanensi (pianoforte) e Cristiano Pacini (sassofonista). “A come Acqua” era il Focus della giornata considerata l’iniziativa centrale della Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile, promossa dall’ONU. Non è mancato l’angolo della poesia: Marcia Theophilo, la poetessa degli Indios,

La magia di un incontro Anche questo è stato il Premio Spadolini: una manifestazione così compiuta, così incisiva, toccante in tanti momenti, a tratti solenne (si è svolta in un luogo sontuoso e magico), ma anche di cultura e di costume, a Firenze non si era mai vista. Cominciamo dall’inizio raccogliendo le note del brano “il Canto dell’Acqua”, canzone di impegno per la pace e per i diritti umani per difendere l’acqua bene comune,

Quando la stampa si schiera dalla parte del territorio

A sinistra: La cantante Caterina Dei e i suoi musicisti Cristiano Pacini e Roberto Magnanensi. A destra: La poetessa degli Indios Marchia Theofilo ha presentato “Madre Acqua”.

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testimonial dell’UNESCO, ha presentato “Madre Acqua”. E poi i Campioni sportivi come la vincitrice della medaglia d’oro alle XXII Olimpiadi di Mosca Sara Simeoni, primatista nel salto in alto, madrina della manifestazione, giunta a Firenze accompagnata da Erminio Azzaro, anche lui saltatore in alto, che diventerà suo marito. Non sono mancati altri ospiti presentati dalla bella e brava presentatrice Cecilia Cappelli, giornalista Rai. Tra questi lo scultore Riccardo Cordero che ha realizzato la Medaglia Spadolini e l’industriale Alighiero Irani, accompagnato dalla moglie Vanna e dal figlio Filippo, al quale è stato conferito un riconoscimento per aver dato vita al Gruppo Industriale ICET industrie settant’anni fa. E’ intervenuto anche il Sindaco della città di Venaria Reale, Giuseppe Catania, al quale è stata conferita una seconda Medaglia Spadolini, fuori concorso, perché la località piemontese venne scelta da Giovanni Spadolini, all’inizio della sua carriera di Ministro per un primo intervento di recupero della Reggia, oggi polo culturale di grande attrazione: una storia, fino ad oggi non conosciuta, tutta da raccontare perché sollecitata da Aldo Moro e dall’editore Giulio Einaudi.

Senza trascurare il mondo dell’informazione che ha dato man forte a questa esclusiva iniziativa. La kermesse è stata raccontata ampiamente dai media e dalle televisioni nazionali e regionali che hanno avuto un ruolo attivo in questa manifestazione, invogliando, sostenendo, incoraggiando e realizzando ampi servizi sui temi proposti dal Premio; tant’è che la Commissione Giudicatrice, presieduta dal Professor Augusto Marinelli ha conferito la Medaglia Spadolini, fuori

Dopo il successo della prima edizione, svoltasi a Firenze, il Premio Eco and the City, dedicato a Giovanni Spadolini, si trasferisce a Trento.

Da Firenze a Trento sotto il segno di Giovanni Spadolini

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siste un comune denominatore alla base delle molteplici e variegate iniziative che arricchiscono il Premio Eco and the City, premio che messosi alle spalle il successo della prima edizione, si accinge a vivere la seconda esperienza, ambientata nella splendida regione del Trentino: da Firenze a Trento, dalla culla della lingua italiana a uno dei simboli più alti di italianità, dell’irredentismo. Quel comune denominatore è la figura di Giovanni Spadolini cui il premio è intitolato: storico, giornalista uomo politico e delle istituzioni che si è sempre battuto per la tutela e la valorizzazione del territorio. Ricordo, per fare un solo esempio, la strenua battaglia combattuta come direttore del “Corriere della sera”, alla fine degli anni Sessanta, con il collega ed amico Indro Montanelli in difesa di Venezia e della sua laguna, patrimonio universale, minacciata dall’inquinamento derivante dagli scarichi nefasti che avrebbero poi costretto il Parlamento a varare provvedimenti legislativi specifici per salvare la città lagunare. Giovanni Spadolini significa amore per l’Italia, per tutta l’Italia, per le grandi città come pure per i più piccoli comuni, ricchi di storia e di tradizioni, senza distinzione alcuna fra Nord e Sud, Centro o Isole: “L’Italia è una - ha ammonito Spadolini nel suo ultimo discorso in Parlamento, nell’aprile 1994 - una soltanto, da Busto Arsizio a Battipaglia”. Di Spadolini ci piace ricordare l’interesse e la curiosità per i luoghi, l’attenzione per la gente delle nostre terre, per i giovani e per i loro problemi, l’affetto per i bambini, cui elargiva sempre un sorriso e una carezza, quando li intravedeva fra la gente che gli si accalcava intorno. Ci piace ricordare il suo senso dello Stato, la fermezza nella lotta al terrorismo e alla malavita organizzata, l’intransigenza morale di fronte alla corruzione e al peculato: sempre a fianco della magistratura e delle forze dell’ordine. Ci piace avere come regola di comportamento la sua illimitata fiducia nella ragione, nel confronto rispettoso e corretto, la convinzione che parlandosi senza fanatismi e pregiudizi, ascoltando l’altro ed esponendo con pari serenità e rispetto le proprie idee, sia possibile superare alla fine i motivi di contrasto e di attrito, interno e internazionale. “Il dialogo” era intitolato non a caso il primo articolo che scrisse nel febbraio del 1968 come direttore del “Corriere della sera”. Ci piace provare l’orgoglio che provava nell’essere italiano, la dignità con cui ci rappresentava all’estero, dove era accolto con grande rispetto per la sua persona e di conseguenza per il nostro Paese. La sua onestà, la sua cultura, la sua civiltà. Patrimonio di tutti, dell’intera umanità. Ecco perché questa edizione del Premio Eco and the City, dedicata al 40° anniversario della proclamazione dei primi “siti” da parte dell’UNESCO, gli sarebbe stata particolarmente cara. Cosimo Ceccuti Nella foto: Pian dei Giullari (Firenze) 1987. Il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, motu proprio, conferisce al prof. Cosimo Ceccuti il titolo di Commendatore della Repubblica, davanti al sorridente Presidente del Senato Giovanni Spadolini.

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SPECIALE PREMIO

Il Punto

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concorso, in segno di riconoscenza per aver dato visibilità alle tematiche affrontate dal Premio, a quattro autorevoli rappresentanti della televisione: Dario Carella, curatore del settimanale RegionEuropa; Gianni Mammoliti, giornalista della sede Rai della Toscana; Marcello Masi, direttore del Tg2 e Giovanni Minoli, coordinatore della struttura Rai 150 e responsabile de “La Storia Siamo Noi” (il promo della puntata dedicata al grande statista fiorentino Giovanni Spadolini è stato proiettato in anteprima in sala verde). Infine, una menzione speciale è stata assegnata al direttore della TG1 e ad interim della TGR Alberto Maccari ed altri noti giornalisti, come Antonio Silvestri e Bruno Gambacorta, autore della fortunata trasmissione Eat Parade del TG2. Già si pensa ad un premio giornalistico, intitolato al grande giornalista Giovanni Spadolini, per valorizzare il miglior articolo e/o servizio televisivo e radiofonico che sappia valorizzare le esperienze sul territorio del Premio Eco and the City Giovanni Spadolini, per tenere viva la memoria e i valori ai quali sempre si ispirò lo statista fiorentino, fondatore del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, nonché storico insigne dell’epopea risorgimentale e giornalista raffinato. Per non dimenticare gli autorevoli personaggi che hanno animato il dibattito sul tema A come Acqua: Aurelio Angelini, sociologo dell’ambiente, Presidente del Comitato Scientifico italiano UNESCO DESS (Decennio di Educazione allo Sviluppo Sostenibile), Gianluca Spitella, relazioni Esterne Federutility; Sergio Chiacchella direttore del Co.Svi.G.; Pietro Laureano, consulente presso l’UNESCO per le zone aride e gli ecosistemi in pericolo

Idee concrete per promuovere la sostenibilità

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Alberto Maccari

Marcello Masi

e le conoscenze tradizionali; Mario Scalet, Capo Unità Scienza, Ufficio UNESC0 di Venezia (Regional Bureau for Scienze and Culture in Europe). Non si potevano chiudere meglio di così a Firenze le Celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, sotto il segno di Giovanni Spadolini e della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO: il Premio, inserito nel programma ufficiale del Giubileo della Nazione, ha ottenuto i più importanti patrocini istituzionali, compreso l’Alto

Il dibattito “A come Acqua”, focus della Settimana UNESCO per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile, in occasione della Cerimonia Ufficiale del Premio.

Il dibattito sulle Identità Territoriali Res Tipica.

Giovanni Minoli

Patronato permanente del Presidente della Repubblica, conferito alla Fondazione Spadolini Nuova Antologia che lo ha promosso insieme al periodico Energeo Magazine e con il contributo determinante del Distretto delle Energie Rinnovabili. La positiva accoglienza del premio (che si è onorato delle tre bandierine tricolori, il logo ufficiale del Comitato dei garanti), si è avuta da Nord a Sud nell’intero stivale e nelle isole, in Comuni densamente abitati (a cominciare dalla Capitale), come pure in quelli con poche centinaia di abitanti. Arrivederci alla prossima edizione.

Come è andata a finire

uello della sostenibilità è uno dei concetti di cui più si discute a livello globale. Si tratta di un concetto dinamico che sostanzialmente si fonda sulla previsione delle condizioni delle future generazioni e in particolare dello stock di risorse non rinnovabili e del mantenimento della quantità e della qualità delle risorse rinnovabili che lasceremo ad esse, al fine di assicurare almeno l’attuale livello di benessere. Dal punto di vista economico, la sostenibilità è correlata alla quantità e alla qualità del capitale umano e delle istituzioni che saremo capaci di trasmettere loro. Il Premio Eco and the City Giovanni Spadolini, come è noto, intende premiare chi (istituzioni, Enti e imprese singole e associate) con le proprie attività (norme, piani e azioni) ha operato per l’affermazione del concetto di sostenibilità. Il successo della prima tornata del Premio è indiscutibile ed è testimoniato dal numero di partecipanti e dallo spazio che gli è stato riservato dalle reti RAI e dalle più importanti testate giornalistiche nazionali. La seconda edizione del Premio, che avrà per focus i 40 Anni del World Heritage List dell’UNESCO, si svolgerà a Trento, luogo ideale per avviare un percorso verso l’Europa. La sensibilità degli amministratori locali che si sono proposti e le tradizioni razionalmente ambientali, particolarmente quelle legate alla gestione delle foreste, sono da sole garanti del successo. Il Premio approderà all’appuntamento di Trento con il bando, in via di elaborazione, implementato nelle poche parti che hanno dato segni d debolezza, tenendo anche conto dei preziosi spunti che sono emersi dagli interventi che si sono succeduti nella manifestazione di Firenze. Nel frattempo, con il rinnovato sodalizio con la Commissione Nazionale Italiana presso l’UNESCO, si svilupperà un percorso che partirà da Padula (SA) per toccare alcune località di elevato significato ambientale e culturale con lo scopo di elevarne la conoscenza attraverso la presenza del Premio. La Commissione giudicatrice, che ho l’onore di presiedere, ha già avviato al proprio interno una discussione per migliorare i propri criteri di valutazione e a breve si riunirà a Trento per programmare i propri lavori. Augusto Marinelli

Al premio hanno partecipato circa 1600 tra Comuni, Comunità montane, Associazioni di Comuni, Consorzi, organizzazioni o sistemi territoriali, aziende o strutture agricole che promuovono il turismo rurale (agriturismi), le aziende agricole che riqualificano il territorio, difendendo il paesaggio, con innovativi sistemi di produzione di prodotti tipici (vino, riso,…) ecosostenibili, il settore privato e le imprese che si sono distinte per azioni innovative e proposte virtuose nell’ambito delle proprie attività. a cura di Pierpaolo Bo Augusto Marinelli, Presidente della Commissione Giudicatrice.

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I finalisti • Sezione 1

• Sezione 2

• Sezione 3

dedicata alle amministrazioni locali responsabili di politiche territoriali integrate e sostenibili. La Medaglia Spadolini è stata conferita alla Regione Abruzzo per il progetto: Una Regione per il Patto dei Sindaci.

rivolta ai progetti di valorizzazione dei patrimoni paesaggistici e culturali. La Medaglia Spadolini è stata conferita al G.A.L. Mongioie per il progetto: Certificazione ambientale EMAS e Patto dei Sindaci nel territorio del G.A.L. Mongioie.

dedicata ai progetti di riqualificazione dei territori agricoli. La Medaglia Spadolini è stata conferita all’Azienda Agricola Salcheto di Montepulciano per il progetto: Salcheto Carboon free.

La cinquina è risultata composta dalle seguenti candidature: > Associazione Borghi autentici d’Italia > Comune di Buttigliera Alta > Consorzio dei Comuni Trentini > Provincia di Modena > Regione Abruzzo

SPECIALE PREMIO

I vincitori

Medaglia ritirata da Valter Catarra, Presidente della Provincia di Teramo Antonio Sorgi, Direttore generale Regione Abruzzo Sandro Cozzi, Assessore del Comune di Teramo

I premiatori

Augusto Marinelli, Presidente della Commissione Giudicatrice.

Augusto Marinelli

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La cinquina è risultata composta dalle seguenti candidature: > Gal Mongioie di Vicoforte in provincia di Cuneo > Parco Naturale Regionale Moletargius- Saline > Comune di Porto Empedocle > Gal Montagne Vicentine > Riserve naturali foce Sele e Tanagro Medaglia ritirata da Beppe Ballauri, Presidente G.A.L. Mongioie.

I protagonisti

Angelo Paladino, Componente della Commissione Giudicatrice.

La cinquina è risultata composta dalle seguenti candidature: > Agriturismo Cascina Ca’ Bella > Azienda Agricola Suavia > Azienda Vitivinicola Conte Tasca d’Almerina > Università degli Studi di Firenze > Azienda Agricola Salcheto

• Sezione 4 indirizzata al settore privato e alle imprese virtuose. La Medaglia Spadolini è stata conferita alla Cooperativa Sociale San Lorenzo per il progetto: Bio -Distretto. La cinquina è risultata composta dalle seguenti candidature: > Bagno Giulia > Essedi di Lana > Agriturismo Colle Regnano > Intesa San Paolo > San Lorenzo Soc.Coop. Sociale Bagno Giulia

• Sezione speciale 5

• Sezione speciale 6

interessa le località della memoria dell’Unità d’Italia nell’Epopea Garibaldina. La Medaglia Spadolini è stata conferita al città di Marsala per il progetto: Il Monumento ai Mille e realizzazione Piazza Unità d’Italia.

dedicata ai Comuni che beneficiano della presenza di un sito UNESCO sul proprio territorio e nelle aree confinanti. La Medaglia Spadolini è stata conferita alla città di Siena per il progetto: Festival UNESCO nelle Terre di Siena.

La cinquina è risultata composta dalle seguenti candidature: > Comune di Calatafimi > Comune di Marsala > Comune di Rosignano Marittimo > Sovrintendenza Capitolina > Comune di Teano

La cinquina è risultata composta dalle seguenti candidature: > Comune di Alberobello > Comune di Barumini > Comune di Siena > Comune di Vicenza > Comune di Brescia capofila del progetto: I longobardi in Italia e I luoghi del potere

Medaglia ritirata da Michele Manelli, Azienda agricola Salcheto di Montepulciano

Medaglia ritirata da Giuseppe Mareddu, Presidente della Cooperativa San Lorenzo di Iglesias

Medaglia ritirata da Renzo Carini, Sindaco di Marsala

Claudia Sabatini, Componente della Commissione Giudicatrice.

Sergio Chiacchella, Direttore Generale Co.Svi.G. e coordinatore del Distretto delle Energie Rinnovabili

Cosimo Ceccuti, Presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia.

La madrina della manifestazione Sara Simeoni, campionessa olimpica saluta Marino Simoni, Presidente del Consorzio dei Comuni Trentini, per un arrivederci a Trento dove si svolgerà l’edizione del Premio 2012.

Medaglia ritirata da Paola Rosignoli, Assessore del Comune di Siena

Giovanni Puglisi, Presidente Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e componente della Commissione Giudicatrice.

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Lsostenibilità a via della passa Un progetto del Consorzio dei Comuni Trentini per guardare oltre Kyoto.

PROSSIMA EDIZIONE A TRENTO

per il Trentino

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Il Premio Eco and the City Giovanni Spadolini, dalla forte matrice Toscana, realizzato in collaborazione con la Commissione Nazionale Italiana, farà tappa a Trento. Il progetto presentato dal Consorzio dei Comuni Trentini servirà per imbarcare il nutrito sodalizio di enti locali, associazioni di identità, consorzi di municipalità, aziende agricole e vitivinicole e imprese virtuose del nostro Paese, autentici ambasciatori della nostra collettività impegnata nelle buone pratiche e nel rispetto dell’ambiente e della tutela del territorio.

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lla fine l’ha spuntata il Trentino, la provincia più green d’Italia, ma è anche quella con la migliore qualità della vita per cittadini e imprese. La Fondazione Spadolini Nuova Antologia e la Commissione Giudicatrice diretta dal Professor Augusto Marinelli hanno sciolto ogni riserva, dopo aver ottenuto il “benestare“ della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO. La città di Trento ospiterà, in una sede prestigiosa, l’edizione 2012 del Premio Eco and the City Giovanni Spadolini, in concomitanza della Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile promossa dall’ONU, che sarà dedicata al 40° Anniversario della World Heritage List dell’UNESCO, raccogliendo il testimone di un evento, per sua natura previsto itinerante. Il Presidente del Consorzio dei Comuni Trentini, dott. Marino Simoni, è apparso molto soddisfatto del risultato, ben consapevole dell’impegno notevole che occorre per organizzare una kermesse di portata nazionale con l’ambizione di varcare i confini nazionali. Quello di Trento è un territorio avvezzo alle sfide in tema di sostenibilità, una provincia autorevole, austera, dei mille volti, fedelmente legata al suo fulgido passato, con una risoluta coscienza e fiducia nelle proprie potenzialità. Un luogo, crocevia dell’Europa, ideale per far decollare, definitivamente il Premio Eco and the City Giovanni Spadolini (che avrà sempre una matrice Toscana), diventato una nave ammiraglia salpata sulla rotta della sostenibilità ambientale, per imbarcare il nutrito sodalizio di enti locali, associazioni di identità, consorzi di municipalità, aziende agricole e vitivinicole e imprese virtuose del nostro Paese, autentici ambasciatori della nostra collettività impegnata nelle buone pratiche e nel rispetto dell’ambiente e della tutela del paesaggio. Una Provincia abituata a raccogliere tutti i record sulla qualità, quella ambientale in particolare, comprensibilmente ai primi posti nell’Indice della Green Economy 2011 che Fondazione Impresa ha ampliato, portando gli indicatori da 9 a 21 e suddividendoli alla luce dei settori coinvolti nell’economia verde (energia, agricoltura biologica, imprese e prodotti, trasporti, edilizia, rifiuti e turismo sostenibile). I dati sulla raccolta differenziata dicono molto sull’attenzione di cittadini e amministrazioni locali nei confronti dell’ambiente. La performance del Trentino in questo settore è molto significativa con la quota del 54%, con un leggero scollamento (5 punti in meno) dalla già virtuosa Bolzano che ha raggiunto quota 59 per cento. Se si considera che il dato medio è del 30% si comprende che stiamo parlando di un sistema molto efficiente. Altro aspetto

Marino Simoni anticipa a Firenze la candidatura del Consorzio dei Comuni Trentini.

che ha giocato a favore del Trentino è la conoscenza dell’antico “significato dell’ospitalità” e la consapevolezza di coniugare al meglio conservazione, promozione e valorizzazione del patrimonio UNESCO delle Dolomiti Trentine. “Nel nostro territorio l’economia verde è e può essere considerata una vocazione dell’intera provincia ammette il Presidente del Consorzio Marino Simoni - desidero ringraziare il Presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia Professor Cosimo Ceccuti e il Professor Augusto Marinelli (Presidente della Commissione Giudicatrice) per averci dato fiducia. Sapevamo di avere le carte in regola, non volevamo essere battuti sul filo di lana, anche in questo caso. Abbiamo rilanciato e ci siamo presi una bella rivincita per metterla in competizione con l’Abruzzo. Ora ci tocca tanto lavorare per non sfigurare di fronte al Paese e all’Europa che ci guarda”. Poi ha parole di grande ammirazione per il direttore del Distretto delle Energie Rinnovabili Sergio Chiacchella che per primo ha creduto in questa iniziativa, sostenendo la Fondazione Spadolini Nuova Antologia in ogni fase della complessa organizzazione. “Tra noi ci sarà una collaborazione sempre più stretta: insieme abbiamo messo le basi per costruire una rete di territori virtuosi”. Ipse dixit.

Individuate nuove vie per creare i paesaggi del futuro .

Dolomiti, l’innovazione nei territori di montagna

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n un convegno organizzato a Trento lo scorso dicembre dalla Provincia autonoma di Trento attraverso la step-Scuola per il governo del paesaggio e del territorio e con il patrocinio della Fondazione Dolomiti - Dolomiten - Dolomites - Dolomitis UNESCO, si è parlato a lungo di “Innovazione nei territori di montagna. Nuove vie per creare i paesaggi del futuro”. E’ emerso, in questa circostanza, che la conoscenza e l’apprendimento costituiscono le principali risorse per raggiungere gli obiettivi, individuando nuove forme di governo delle comunità alpine ed inedite modalità di concepire l’urbanistica a partire dal paesaggio. Inoltre si punta molto sulla valorizzazione del riconoscimento UNESCO alle Dolomiti. Tra gli scopi principali dell’apprendimento vi è la creazione delle condizioni che possono favorire, attraverso la Fondazione Dolomiti (che è il soggetto unitario di coordinamento interistituzionale per la gestione delle politiche di conservazione e valorizzazione dei valori del Patrimonio Universale), nuovi processi innovativi che mirano a individuare alcuni temi su cui è possibile investire per promuovere le innovazioni appropriate tenendo conto della storia, delle vocazioni, dei vincoli e delle possibilità dei territori dolomitici rafforzate dal brand UNESCO. Nel corso della tavola rotonda sono state riconosciute le azioni innovative in atto a diversi livelli settoriali e territoriali al fine di favorire la loro valorizzazione e le possibilità di messa in rete. Come è noto, il 26 giugno 2009, a Siviglia, le Dolomiti hanno ricevuto il riconoscimento di patrimonio naturale dell’umanità e sono state iscritte nella lista dei Beni naturali dell’UNESCO. Ad esprimersi per il “sì” il World Heritage Comittee, che ha esaminato la candidatura illustrata dal direttore della IUCN (International Union for Conservation of Nature) Tim Badman e promossa dalle 5 province interessate: Trento, Bolzano, Udine, Belluno, Pordenone su mandato dello Stato italiano. Le Dolomiti sono il secondo sito naturale italiano a ricevere l’ambito riconoscimento dell’UNESCO dopo le isole Eolie. Altro riconoscimento per il Trentino è rappresentato dalle palafitte di Ledro e Fiavè, nella zona dell’Alto Garda, entrate a far parte dei siti Patrimonio dell’UNESCO: per l’Italia si tratta del 47° sito riconosciuto. Il sito storico di Ledro è un vero e proprio tesoro per tutti gli appassionati dell’età del Bronzo e dell’archeologia, che oltre alle palafitte, possono ammirare nel museo adiacente manufatti di oltre 4000 anni fa. Il sito di Fiavè che conserva importanti testimonianze di palafitte risalenti al periodo 2300 - 1200 a.C., è uno dei più importanti a livello europeo, in quanto sono state recuperate tantissime testimonianze dell’era preistorica.

Un prezioso alleato per il Premio e per la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO

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l Consorzio dei Comuni Trentini è una Società Cooperativa costituita il 9 luglio 1996 a seguito dell’unificazione, in sede locale, dell’Associazione provinciale A.N.C.I. e della Delegazione provinciale U.N.C.E.M.. L’unificazione è stata realizzata d’intesa con i due Organismi di Rappresentanza dei Comuni a livello nazionale, che hanno riconosciuto statutariamente (art. 32 per l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani; art. 24 per l’ Unione Nazionale Comuni ed Enti Montani) il Consorzio dei Comuni Trentini quale loro articolazione istituzionale e funzionale in Provincia di Trento. Le attività che il Consorzio dei Comuni Trentini svolge in favore degli Enti associati, riguardano la totalità dei Comuni (oggi 217) - delle Comunità (16) - dei B.I.M. (4) della Provincia di Trento, nonché la Comunità delle Regole di Spinale Manez.

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Il Consorzio dei Comuni Trentini, struttura tecnologica operativa.

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I milledelvoltiTrentino green

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Energeo Magazine comincia da questo numero ad illustrare i numerosi volti green della Provincia di Trento, partendo dal Manifesto del nuovo Welfare che prevede, tra l’altro, la creazione di un mondo che tenga presente le esigenze di tutti, privilegiando realtà e operatori locali capaci di creare valore aggiunto nel rispetto del concetto di impresa sociale di comunità. Il Consorzio mette a disposizione know how e strumenti delle tecnologie digitali per rendere moderno e attuale il Premio Eco and the City Giovanni Spadolini. Il progetto sarà allargato alla costruzione della RETE delle Comunità Sostenibili che propone l’iniziativa “Vivere in RETE“, dedicata al Sindaco di Pollica Angelo Vassallo, ucciso dalla malavita organizzata.

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e tecnologie digitali sempre più portatili, potenti e a buon mercato, in grado di garantire una connessione continua, cambieranno radicalmente il modo di pensare, scrivere, comunicare, stampare, pubblicare, leggere, promuovere il Premio Eco and the City Giovanni Spadolini. E’ questo l’obiettivo del Consorzio dei Comuni Trentini che, nell’acquisire l’organizzazione del Premio, forte della propria esperienza di successo su progetti che integrano esigenze di sostenibilità ambientale, bisogni di welfare ad alta capacità di inclusione e sistemi ICT, con tecnologia innovativa, metterà a disposizione know how e strumenti delle tecnologie digitali per rendere moderno e attuale il Premio Eco and the City Giovanni Spadolini. Le soluzioni, messe opportunamente a fattor comune, possono rappresentare anche un concreto e nuovo approccio alla conoscenza delle Comunità sostenibili del nostro Paese come si propone il progetto “Vivere la RETE delle Comunità Sostenibili” dedicato al Sindaco di Pollica Angelo Vassallo, ucciso dalla malavita organizzata. Comuni, Province, Regioni e naturalmente comunità e imprese sostenibili rappresentano i naturali interlocutori dell’iniziativa maturata nell’ambito del Premio avviato un anno fa a Firenze e rivelatosi un clamoroso successo. Cosa potrà accadere quando si avranno a disposizione le reti che, come è noto, creano nuove comunità allargate i cui componenti interagiscono fittamente e ininterrottamente tra di loro, danno vita a nuove forme di associazionismo, a gruppi estremamente fluidi che si muovono al di fuori delle istituzioni? Il Premio, noi lo auspichiamo, potrà diventare un agorà virtuale in cui potranno trovare naturale spazio quanti partecipano al dibattito sulla salvaguardia del paesaggio e dell’ ambiente e della tutela del territorio. Il tutto avverrà semplificando le procedure, automatizzando le attività operative e fornendo supporto all’organizzazione per favorire l’accesso ai compilatori del bando, aprendo anche ai più giovani, che saranno i protagonisti attivi della società di domani. Lo spazio web dovrà servire per stimolare, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del territorio e del Mare, l’aggiornamento della mappa della vulnerabilità del nostro Paese, per avere molto chiaro il quadro dei rischi connessi ad eventi climatici straordinari ed estremi. “E’ noto - ha detto il Ministro Corrado Clini - che la sede storica di questi eventi, nelle varie regioni, si è modificata, negli anni, per il consumo sconsiderato del territorio e la

cementificazione dei corsi d’acqua. Gli eventi rischiosi sono di grande attualità perché siamo di fronte ad una situazione climatica nuova e imprevedibile”. Il sito web che vuole avere anche una funzione sociale, potrà accogliere le segnalazioni degli stessi cittadini e/o amministratori pubblici fornendo indicazioni sui territori a rischio di frane, smottamenti e straripamenti, fornendo questi dati, in tempo reale, al Ministero dell’Ambiente, in modo da favorire l’aggiornamento della mappa di vulnerabilità del territorio e le azioni di salvaguardia, arricchendo la banca dati del Sito. L’obiettivo è di offrire ai cittadini un dialogo avvicinato con le Istituzioni competenti. Naturalmente tutto è ancora in costruzione.

Un alleato prezioso I promotori del Premio mai avrebbero potuto immaginare di trovare un alleato prezioso nel Consorzio dei Comuni Trentini che ha nel DNA i meccanismi di organizzazione del territorio, utilizzando il meglio delle tecnologie dei sistemi informatici orientati. Un territorio che è un autentico laboratorio

tecnologico. Persone che ci sapranno orientare per favorirci nell’acquisizione di un consenso diffuso per quanto riguarda il Premio: un progetto nato dall’entusiasmo e dal lavoro di pochi amici, che comunque già nella prima edizione, ha raccolto una grande visibilità a livello nazionale . “D’altro canto spiega Walter Merler, che per conto del Consorzio dei Comuni Trentini segue tutta la parte di processo di supporto tecnologico e di innovazione alle pubbliche amministrazioni consorziate - il manifesto del nuovo welfare adottato dal Consorzio, esplicita in maniera chiara e condivisa i valori espressi dalla cooperazione di comunità. Il Trentino che può indicare alle altre Province come fare, vuole mettere a disposizione della rete nazionale dei Comuni la propria esperienza di successo”. “Il mondo - dice Merler - deve tenere presente le esigenze di tutti privilegiando realtà e operatori locali capaci di creare valore aggiunto nel rispetto del concetto di impresa sociale e di comunità. E naturalmente di Comunità sostenibili”. Gli organizzatori del Premio si mettono a disposizione per una prima fase di alfabetizzazione digi-

tale, seguendo le preziose lezioni di tecnici specializzati, messi a disposizione dal Consorzio.

Un Sms per “viaggiare informati” In tema di tecnologie digitali il Trentino, che già guida la classifica sulla qualità della vita, ha trovato nella RETE le soluzioni che aiutano, appunto, a vivere meglio, in una provincia dove si è sviluppato un localismo di evidente successo (il prodotto lordo è cresciuto del 2 per cento nel 2010). Il sistema di Web adottato rappresenta un fiore all’occhiello: la Rete, in questa provincia, ha avviato un processo irreversibile di democrazia reale e di conoscenza, rappresentando una sorta di timone per la popolazione e i turisti che possono “Viaggiare informati“, vivendo in rete tutte le esigenze, utilizzando efficaci dispositivi che riguardano l’intero territorio. Alcuni esempi sono clamorosamente efficaci. Stupisce e anticipa il futuro l’iniziativa SensoRcivico, nuovo strumento attivo in Trentino che promuove e innova il senso civico stimolando la collaborazione di

In alto il “Caseus vetus” progenitore del Trentingrana, formaggio DOP. In basso a sinistra i formaggi tipici dal sapore forte della Val di Fiemme. Il paesaggio del Trentino è caratterizzato da una notevole diversità di ambienti che alterna ai pascoli alpini delle malghe le aree umide, i boschi di conifere e le rocce nude.

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tutti per il bene del territorio. SensoRcivico si pone a servizio dei Comuni che vogliono mettersi in ascolto dei cittadini ed essere continuamente aggiornati sui pareri espressi sul web. L’iniziativa serve per cogliere spunti utili per migliorare i servizi dei cittadini ed aiuta coloro che desiderano partecipare attivamente alla vita del Comune proponendo miglioramenti e segnalando problemi e inefficienze. Altro progetto innovativo è COsmOs, un servizio attivo in Trentino che consente ai cittadini di ottenere informazioni di pubblica utilità nel modo più semplice e immediato possibile, mandando sms dal cellulare al numero 333 - 8888188. Il nuovo ambito di applicazione è diretto in particolare a tutti gli automobilisti e fornisce risposte precise a quesiti via sms inerenti la tassa automobilistica. Il servizio sul bollo auto si aggiunge a quelli già esistenti, che erogano informazioni rispetto a farmacie, medici, trasporti, eventi culturali, orari ed attività comunali ecc. della provincia di Trento. All’utente, cittadino o turista, è sufficiente inviare un messaggino nel linguaggio di tutti i giorni, per essere sempre aggiornato in tempo reale, da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. L’avanzato software alla base di COsmOs è stato realizzato da Cogito, azienda trentina del gruppo Expert System che sviluppa tecnologia semantica multilingue.

Una panchina Freedom “Made in Trentino“è stata consegnata al Parco Comunale di Giulio a Brindisi, offerta dal Consorzio dei Comuni del Trentino e pensata per poter essere utilizzata anche dalle persone diversamente abili. Con questo arredo urbano Brindisi ha aderito e condiviso il manifesto “Un nuovo modo di fare welfare” che esprime i valori dell’impresa sociale ovvero della cooperazione di comunità. La panchina, denominata “Freedom”, è una testimonianza di come si possa supportare una nuova imprenditorialità fatta di un’Officina Etica - si legge in una breve legenda posizionata affianco alla prima panchina - dove le persone svantaggiate mettono a frutto fantasia e creatività nella realizzazione di manifatture che valorizzano risorse locali provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile. La panchina è stata realizzata grazie alle sollecitazioni della Cooperativa Sociale “HandiCrea” e realizzata dalla Cooperativa Sociale “Il Gabbiano” che

Un progetto che tocca la cultura popolare dei pastori e la tutela del territorio.

Sdiventa e la montagna di latte Il Trentino e le sue vallate, un territorio ricchissimo che costituisce un vero patrimonio per il settore lattiero-caseario. Punto di forza delle aziende zootecniche trentine è il loro posizionamento ad un’altitudine superiore a 600/800 metri.

La panchina Freedom”Made in Trentino” che può essere utilizzata nelle aree di pic-nic dalle persone diversamente abili.

opera nell’inserimento lavorativo di persone ai margini della società favorendo, attraverso il lavoro, il loro recupero e reinserimento sociale. La panchina (ne è stato sistemato un modello in ogni paese) può essere utilizzata da tre persone in carrozzina e da cinque persone normodotate e potrà essere utilizzata da chi frequenta le aree di pic-nic.

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i piedi delle Dolomiti del Trentino, patrimonio dell’umanità, c’è un vero giacimento di ricchezza: sono le persone che abitano questi luoghi, gli usi e costumi millenari, la storia e la cultura popolare, la possibilità di avviare progetti di sviluppo anche con l’aiuto dell’innovazione, la salvaguardia dell’ecosistema e del paesaggio, la tutela del territorio. Un giacimento che rappresenta, in estrema sintesi, un volano di sviluppo, alimentato da un combustibile ecologico e inesauribile: la peculiare combinazione di bellezze naturali, clima, storia, prodotti tipici, e cucina tradizionale. E’ la sfida che aveva lanciato, tempo fa, l’Assessore Mauro Gilmozzi, che ha tra le sue competenze la tutela paesaggio, al Convegno “Dolomiti, paesaggio e vivibilità di un Bene UNESCO”. “Una grande sfida per pensare con serenità al futuro delle Dolomiti del Trentino, Patrimonio dell’Umanità. Una sfida che vogliamo portare avanti a stretto contatto con la nostra gente che è ben attenta alle nostre proposte innovative. Soltanto così possiamo proporre un concetto veramente popolare di sviluppo sostenibile”. Energeo, venuto a conoscenza che questa provincia virtuosa è riuscita a generare un sistema integrato di risorse e di intelligenze, adottando idee concrete e sostenibili, ha voluto dedicare la copertina di questo numero al Primiero, incastonato tra la maestosità delle montagne di notevole bellezza e alte cime possenti, patrimonio dell’umanità.

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Un atto di civiltà: aggiungi un posto a tavola

Adotta una mucca, berrai il suo latte

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dotta una mucca è un’iniziativa della Valsugana e del Lagorai nata per far conoscere la natura incontaminata di queste montagne, per insegnare come si produce il formaggio secondo metodi antichi e per capire cosa significa vivere in una malga e portare le mucche all’alpeggio. L’adozione che presto sarà estesa anche su altri alpeggi, è possibile da metà giugno a metà settembre e da diritto a far visita alla “propria” mucca durante il periodo dell’alpeggio e a ricevere prodotti caseari di malga fatti con il suo latte. Mucche al pascolo a Forni di Sopra.

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Amministratori pubblici di elevata esperienza sono riusciti a generare, in questa provincia virtuosa, un sistema integrato di risorse e di intelligenze, adottando idee concrete e sostenibili. Da sinistra il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai, il Presidente del Consorzio dei Comuni Trentini Marino Simoni, l’Assessore provinciale all’Agricoltura Tiziano Mellarini, l’Assessore provinciale Mauro Gilmozzi che ha tra le sue competenze la tutela del paesaggio. In alto: La sottile arte della stagionatura e dell’affinamento del formaggio trentino.

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Un progetto per il futuro

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Negli alpeggi, presenti in tutte le valli, è stato avviato, dal Consorzio dei Comuni Trentini un progetto proiettato nel futuro, ma con le radici ben salde nel passato, partendo proprio dal recupero delle malghe che rappresentano, ora più che mai, l’avamposto operativo delle azioni volte al mantenimento del paesaggio di alta

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infatti, il loro posizionamento ad un’altitudine superiore a 600/800 metri. La montagna è luogo che offre la possibilità di avere sempre un latte inconfondibile. Ecco perché, ogni estate, le montagne più belle e amate del mondo, quasi per incanto si tingono di bianco. Bianco latte. E’ questo il Trentino “virtuoso“ che ci piace raccontare, una Provincia che protegge e promuove la sua Montagna di latte, dando vita ad un progetto di valorizzazione dei prodotti trentini della filiera lattiero casearia, cercando di stimolare occasioni di incontro fra i produttori e i consumatori. Questa la filosofia del progetto “Montagna di Latte” che dal 2006 ha contribuito alla realizzazione di eventi e manifestazioni sul territorio che avevano come scopo quello di far conoscere e valorizzare la filiera lattiero casearia. Il Consorzio dei Comuni Trentini ha così voluto creare un network fra i produttori, le realtà del territorio che si occupano di promozione turistica o sociale e i consumatori. Tutti qui, siano essi del territorio o turisti, utilizzano, per informarsi, la Rete e le tecnologie contemporanee di comunicazione.

e le sue peculiarità. Il latte e il formaggio diventano veicoli di una promozione economica, sociale e turistica in un’ ottica di cooperazione fra le realtà.

Un grande valore aggiunto per la crescita del Trentino La sinergia con altri enti attribuisce a questo progetto un grande valore aggiunto per la crescita complessiva del Trentino. L’orgoglio per questa iniziativa si legge negli occhi dell’Assessore provinciale all’agricoltura, foreste, turismo e promozione Tiziano Mellarini. Dice: ”Agricoltura-allevamento è sempre stato il binomio che, nei secoli, ha contraddistinto l’economia delle popolazioni alpine. Un binomio che, ancora oggi, contiene in sé tutta una serie di difficoltà, dove la terra viene faticosamente contesa alla montagna. Tutte caratteristiche che fanno parte della zootecnia trentina attuale, una delle poche, in Europa, che pratica, ancora, in alcune zone l’alpeggio”. “Il nostro territorio, nel cuore delle Alpi, - aggiunge Mellarini - nonostante la forte crisi che ormai da un decennio colpisce l’agricoltura e la zootecnia in particolare, non ha rinunciato a questa antica attività fatta di alpeggi, di pascoli in quota, di ambienti montani dove l’alternanza di prati e boschi contribuisce a rendere unico il paesaggio. È innegabile, però, che il settore, seppur sano, sia in crisi, una crisi accentuata dalla congiuntura negativa dello scorso anno che spesso induce i consumatori a scegliere latte più economico di quello trentino. Ma un buon litro di latte non può essere prodotto a prezzi troppo bassi, perché chi lo fa non sempre rispetta le buone norme di comportamento”.

Il viaggio di Energeo alla ricerca delle best practices Anche il Presidente della Provincia Lorenzo Dellai aveva parlato della necessità di mettere in campo strategie mirate per la salvaguardia dei prodotti lattiero caseari trentini, sollecitando la partecipazione dei consumatori: “Non significa certo promuovere una sorta di autarchia alimentare, ma piuttosto incentivare una nuova cultura del territorio, incentrata sulla responsabilità e sulla consapevolezza che acquistare un litro di latte trentino equivale a promuovere il nostro ambiente

e l’economia della nostra montagna”. La zootecnia di montagna rappresenta un’attività complessa, che richiede grandi sacrifici a fronte di produzioni limitate, ma regala un prodotto finale di qualità particolarmente elevata. La lavorazione in malga non è solo un’attività economica, ma anche una cultura che si tramanda da secoli e consente a chi fruisce della montagna di trovare uno spazio gradevole dove muoversi. Consumando il latte trentino si contribuisce a preservare questo ambiente unico, di cui tutti possono usufruire, e che costituisce uno dei mille volti green del Trentino. Dietro ad un prato falciato e dietro ad un pascolo, oltre ad aneddoti curiosi e storie di vita, si trovano saperi e sapori, in questi angoli bucolici sapientemente recuperati e conservati. Energeo, a questo punto, si appresta alla prossima tappa per conoscere, nel numero di marzo, l’intero progetto sostenibile che rappresenta un grande valore aggiunto per la crescita complessiva del Trentino. Luigi Letteriello (ha collaborato Denise Cainelli)

Il Botìro di Primiero di Malga Una piana delle Viotte con mucche al pascolo. Sopra: Tipico formaggio trentino.

montagna. Il sistema merita grande attenzione, perché difende le tradizionali lavorazioni del latte, là dove quasi per magia, la terra si avvicina al cielo. Le mucche, sui pascoli alpini, producono latte genuino, gustoso e ottenuto da alimentazione geneticamente non modificata, buono per trasformarsi in prelibati formaggi. Sapori sani e genuini che ricordano il Trentino e le sue vallate, un territorio ricchissimo che costituisce un vero patrimonio per il settore lattiero-caseario. Punto di forza delle aziende zootecniche trentine è,

Quando la tecnologia entra nella stalla E’ questa, in sostanza, la novità: la laboriosità dei montanari, la ricerca delle tradizione si sommano con la capacità di innovare (come aveva auspicato l’Assessore Mauro Gilmozzi) e di valorizzare le risorse locali. Un network che ha come obiettivo anche quello di evitare lo spopolamento dei paesi di montagna, incentivando le attività agricole del territorio, dando sempre maggior risalto alla filiera corta, dal produttore al consumatore. Si tratta di una grande occasione di valorizzazione e promozione del territorio attraverso il latte e il formaggio che vengono prodotti nei caseifici e nelle malghe trentine. Per dare maggior stabilità e concretezza al progetto, a partire da quest’anno, la durata del bando è triennale. Il portale dedicato rimane uno delle più grandi novità di questo nuovo bando. Attraverso di esso sia i produttori e in un futuro anche i fruitori degli eventi potranno pubblicizzare le proprie attività, offrire informazioni utili, percorsi educativi e naturalistici per quanti vogliano apprezzare o riapprezzare il territorio

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’ proprio una storia da raccontare. Nel dialetto locale “Botìro“ significa burro e, ai tempi della Serenissima, il miglior burro in vendita a Venezia proveniva dagli alpeggi del Primiero, tra le vette dolomitiche della Pale di San Martino e i monti del Lagorai. La qualità era eccezionale, sia per la ricchezza fioristica dei pascoli di queste valli ricche d’acqua che per l’accurata lavorazione, che consentiva di ottenere un prodotto conservabile per molti mesi. Le malghe locali, un tempo molte numerose, riservavano gran parte della panna alla produzione di burro, tanto che il formaggio, molto magro, era quasi un prodotto residuale. Questa produzione tradizionale negli anni si era quasi persa, ma attraverso il riconoscimento del Presidio Slow Food si è voluto rilanciarla, con un cammino che ha come obiettivo principale il recupero delle malghe e la valorizzazione del loro sapere e del ruolo che esse rivestono per la salvaguardia del territorio e la conservazione del paesaggio. Attraverso questo percorso, che comporta l’osservanza di un disciplinare che interessa l’intera filiera produttiva, il Botìro di Primiero di Malga è diventato un bene culturale per tutta la Comunità del Primiero. Tecniche antiche per la lavorazione del Botiro di Primiero che si tramandano da padre in figlio.

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I vincitori della Medaglia Spadolini visti da vicino.

energia. Nel racconto dell’Assessore Regionale all’Ambiente Mauro Di Dalmazio c’è la sintesi di cosa sia effettivamente accaduto in questa Regione “virtuosa”, con un terzo di territorio destinato a Parco: ”La delegazione ha rappresentato l’esperienza regionale della governance territoriale per il Covenant of Mayor, che in Abruzzo vede coinvolti e attivi tutti i comuni e le province della Regione con l’obiettivo di redigere i SEAPs comunali. La Regione ha finanziato lo start up della attivazione dei SEAPs attraverso l’utilizzo dei fondi comunitari del POR FESR”. “Abbiamo altresì evidenziato la necessità della governance, più che il mero sostegno finanziario della politica degli incentivi - spiega l’Assessore Di Dalmazio - si è evidenziato, inoltre, lo scollamento tra le decisioni dei vertici e l’operatività delle Amministrazioni locali. E’ evidente che la conclusione dei lavori ha segnato la necessità di approfondire la conoscenza dello stato dell’arte prima di descrivere i nuovi obiettivi”.

La preziosa Regione Abruzzo energia

UN MODELLO DA ESPORTARE

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Una piccola regione, un grande progetto: il modello abruzzese costituisce un punto di riferimento a livello europeo nella Covenant of Mayors. L’idea di mettere intorno ad un tavolo regione, province e comuni per definire un obiettivo comune si è rilevata vincente: il risultato è che oggi sono aperti 700 cantieri, ogni comune ha un modello, ogni cittadino ha la possibilità di vedere un cantiere aperto e toccare con mano gli effetti di queste scelte energetiche. “I governi locali - ha rilevato l’Assessore all’Ambiente Mauro Di Dalmazio possono svolgere un ruolo decisivo nella mitigazione degli effetti conseguenti al cambiamento climatico”

F

in dal primo momento la Regione Abruzzo è stata fra i nomi più accreditati per l´assegnazione della Medaglia Spadolini. L’attesa, dopo l’annuncio ufficiale delle nominations, ha regalato le giuste emozioni di chi in quella vittoria ci ha sperato fino alla fine. Una vittoria ottenuta sul filo di lana che, per alcuni componenti della giuria, avrebbe potuto essere considerata quasi un pari-merito, con la candidatura presentata dal Consorzio dei Comuni Trentini. Ma quel che conta è il risultato finale. L’Abruzzo è stato premiato nell’ambito della prima sezione del Premio “Comuni e territori sostenibili”, la sezione che, con oltre 1000 domande di adesione, è risultata essere la più partecipata. Alla notizia del conferimento del primo premio, in Sala Verde di Palazzo Incontri è esploso un grande entusiamo, la notizia si è diffusa velocemente in regione, i giornali hanno titolato a tutta pagina, il tg regionale della Rai ha annunciato il servizio dell’inviato tra i titoli principali, le emittenti televisive locali e le radio hanno dato grande rilievo alla brillante affermazione di un territorio, ormai in prima fila nella sostenibilità ambientale.

L’auspicio del Presidente della Giuria

Il modello Abruzzo del Patto dei Sindaci

Sono state profetiche le parole del Presidente della Commissione Giudicatrice, Professor Augusto Marinelli: ”La Regione Abruzzo è la realtà europea più avanzata sulle politiche di sostenibilità e il premio al Patto dei sindaci lo abbiamo voluto dare perché così come congegnata, quella della Regione Abruzzo, è un’esperienza ripetibile anche in altre regioni del Sud”. Da più parti arrivano richieste ad Energeo per conoscere come è stato strutturato il “modello green” della Regione Abruzzo. Un modello illustrato, qualche giorno dopo, con una vasta eco a Bruxelles (dove si è parlato anche della Medaglia Spadolini) e negli ambienti del Covenant of Mayors, nel corso della cerimonia annuale, svoltasi nel Parlamento Europeo, degli amministratori comunali provinciali e regionali che hanno aderito al Patto dei Sindaci. Un progetto di cui il nostro Paese può andare fiero, senza soggezione rispetto alle altre iniziative delle altri capitali europee. Il progetto abruzzese ha, infatti, primeggiato rispetto a tante altre best practices del vecchio continente, ottenendo il plauso della Commissione Energia di Bruxelles che coordina la Covenant of Mayors nei Paesi membri. Anche il numeroso pubblico presente in conferenza stampa ha dimostrato di apprezzare quest’ iniziativa avviata, qualche anno fa, da una Regione protagonista delle azioni di sviluppo delle nuove fonti di

Ma cos’è il modello Abruzzo del Patto dei Sindaci? Come una piccola Regione è riuscita a fare sistema con la creazione di una cabina di regia che ha permesso a tutti gli enti locali regionali di decidere sul territorio e direttamente l’intervento di efficientamento energetico? Lo ha spiegato l’Assessore Di Dalmazio: “L’idea di mettere intorno ad un tavolo Regione, Province e Comuni per definire un obiettivo comune si è rilevata vincente: il risultato è che oggi sono aperti 700 cantieri, ogni comune ha un modello, ogni cittadino ha la possibilità di vedere un cantiere aperto e toccare con mano gli effetti di queste scelte energetiche”.

La sede del Consiglio regionale a Pescara è Palazzo Silone.

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“I governi locali, infatti, - ha successivamente rilevato l’Assessore Dalmazio possono svolgere un ruolo decisivo nella mitigazione degli effetti conseguenti al cambiamento climatico, soprattutto se si considera che l’80% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle attività urbane. Per le sue singolari caratteristiche - con il coinvolgimento di enti locali e regionali ai fini del perseguimento degli obiettivi europei - il Patto dei Sindaci è considerato dalle istituzioni europee come un eccezionale modello di governance multilivello”.

UN MODELLO DA ESPORTARE

Un percorso verso la sostenibilità Quali sono le tappe di questo interessante percorso? “La Regione Abruzzo, il 4 maggio 2010 ha sottoscritto, a Bruxelles, l’adesione al Covenant of Mayors in qualità di “Supporting Structure” per la promozione, il sostegno e lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, del risparmio energetico e della mobilità sostenibile, in linea con gli obiettivi programmatici della Commissione Europea. Si tratta di obiettivi ambiziosi a cui la Regione Abruzzo mira con un impegno ed un coinvolgimento straordinario a tutti i livelli di governance: si tratta infatti dell’unico caso in Italia in cui vi sia stata la sottoscrizione da parte di tutti i 305 Comuni presenti sul territorio e delle 4 Province”. Al fine di tradurre il loro impegno politico in misure e progetti concreti ogni Comune e Provincia abruzzese ha siglato la propria adesione al Patto dei Sindaci mediante un’apposita Delibera di Consiglio, predisponendo contemporaneamente un “Inventario di Base delle Emissioni” (BEI) del proprio territorio e impegnandosi a presentare, entro l’anno successivo alla firma, un “Piano di Azione per l’Energia Sostenibile” (SEAP) in cui siano deli-

Mauro Di Dalmazio, Assessore all’Ambiente.

neate le azioni principali che essi intendono avviare per raggiungimento degli obiettivi generali previsti dal Patto dei Sindaci nonché per il raggiungimento dei propri specifici obiettivi rispetto alla situazione di fatto emersa dal BEI.

Un esempio di know how per le Comunità dell’UE Ma l’Abruzzo si pone come caso emblematico a livello europeo anche per aver sfruttato nel modo più efficace la sostanziale corrispondenza tra gli obiettivi del Covenant of Mayors e quelli del POR-FESR 2007/2013, Asse II “Energia”, mettendo così a disposizione degli Enti locali una dotazione finanziaria di circa 35 milioni di euro proprio per la realizzazione degli interventi previsti nel Patto dei Sindaci attraverso le migliorie energetiche degli edifici pubblici (prevalentemente istituti scolastici) e la produzione di energia da fonti rinnovabili. L’immediata attivazione di una cabina di regia a cui partecipano Regione, Province e Anci ha consentito di disciplinare modi e tempi sia per l’erogazione delle risorse che per la realizzazione degli interventi con risultati ad oggi straordinari: tutti i 250 comuni con popolazione inferiore a 5000 abi-

Le città europee verso la sostenibilità ambientale ed energetica

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l Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) è un’iniziativa volontaria, lanciata il 29 Gennaio 2008 dalla Commissione Europea, mediante la quale le città europee che hanno scelto di aderire si sono impegnate a predisporre un Piano di Azione per la riduzione delle proprie emissioni di CO2 del 20% entro il 2010, attraverso politiche e progetti locali che aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile, che migliorino l’efficienza energetica e attuino programmi specifici sul risparmio energetico e l’uso razionale dell’energia. Questa nuova azione, che coinvolge le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale, mira a contribuire al raggiungimento degli obiettivi che l’Unione Europea si è posta al 2020 in termini di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, di maggiore efficienza energetica e di maggiore utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.

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I rappresentanti della gente d’Abruzzo al Parlamento Europeo.

tanti hanno infatti già concluso i propri interventi, ognuno di importo pari a € 50.000, grazie all’erogazione in anticipo del 95% del finanziamento previsto. Il meccanismo messo in atto, oltre a consentire di realizzare in tempi brevissimi gli interventi, ha quindi avuto un effetto positivo per l’economia locale consentendo ai Comuni di spendere sul territorio una cifra pari a 12,5 milioni di euro senza dover affrontare le difficoltà che avrebbe inevitabilmente comportato una eventuale anticipazione delle somme. Contemporaneamente i Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti (in tutto 55), destinatari di cifre che vanno dai 100.000 ai 400.000 euro, e le Province, destinatarie di una cifra totale di 4 milioni di euro, stanno portando avanti i propri interventi con l’obiettivo di concluderli entro il 15 marzo 2012: anche in questo caso la realizzazione degli interventi è stata resa possibile grazie ad una cospicua anticipazione delle somme necessarie a finanziare i lavori durante la loro esecuzione, con un ottimo effetto indotto sull’economia locale e con la conseguenza che molti degli interventi previsti sono già in procinto di concludersi con grande anticipo.

Una Regione vivace ed esclusiva alla C0P 17 sul Clima di Durban

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nergeo registra, altresì, la vivacità di una Regione che, vuole diventare la prima della classe in Europa, esportando il suo know how, oltre i confini territoriali. Un modo per far conoscere le competenze “acquisite sul campo“ nelle best practices, in un esclusivo laboratorio local del Patto dei Sindaci. La Regione Abruzzo ha partecipato, infatti, alla 17esima Conference of the Parties (COP17) organizzato dalle Nazioni Unite nell’ambito della Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico (UNFCCC): è stata un’occasione per farsi sentire in una delle numerose conferenze tenutesi a Durban, a cui erano stati invitati autorevoli e capaci dirigenti della Regione, guidati dalla dott.ssa Iris Flacco, del Servizio Politica Energetica: ”Abbiamo avuto l’opportunità di illustrare il punto di vista della Regione Abruzzo - dice il dirigente Flacco - sottolineando l’importanza di una politica attiva territoriale, che coinvolga i diversi livelli decisionali locali nella definizione delle strategie e delle azioni da porre in essere per la riduzione dei consumi e l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili”. Il panel del Side Event organizzato dalla Camera di Commercio Internazionale (ICC) e dall’associazione internazionale Respond to Climat Change (RTCC) voleva far luce sul tema dell’attivazione di capitali e investimenti privati per la lotta al cambiamento climatico. Hanno fatto parte del medesimo panel Abyd Karmali della Bank Of America Merrill Lynch, Andrei Marcu della Camera di Commercio Internazionale (ICC), Joan MacNaughton della Agenzia Sud Africana per l’Energia ALSTOM, Harry Verhaar della Philips Lighting.

Iris Flacco, dirigente della Regione Abruzzo per le problematiche ambientali ed energetiche.

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Il Club

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Come funzionano le strutture di supporto della UE.

Patto dei Sindaci acceleratore di sostenibilità Un programma ambizioso caratterizza l’attività della Provincia di Modena ai primi posti in Italia nelle scelte sostenibili. La green economy è infatti il nuovo orizzonte su cui il Settore Ambiente ha orientato i programmi di lavoro per coniugare le esigenze di crescita e sviluppo economico, con gli ulteriori traguardi relativi alla pianificazione, programmazione, progettazione secondo le migliori pratiche possibili sull’energia.

www.pattosindacimodena.it

Energeo Magazine è un periodico pieno di iniziative a favore del territorio

Campaign Associate Periodico per le Comunità Eco-Sostenibili, Comuni aderenti al Patto dei Sindaci, Partnership Campagna SEE, Distretti Energetici, Poli di Ricerca e dell’Innovazione Tecnologica. Associazione Nazionale Comuni Termali Associazione Comuni di identità tipica

C’è un buon motivo per ricevere a casa tua Energeo Magazine, nato con lo scopo di segnare l’appartenenza ad un sodalizio molto particolare, destinato a diventare sempre più numeroso. Ci si abbona solo se si è protagonisti della svolta verde per far vincere insieme ambiente e territorio, ambiente e paesaggio, ambiente e agricoltura, ambiente e impresa: una sfida destinata a promuovere tanti modelli sostenibili del territorio e tante iniziative avviate da un’imprenditoria più accorta nel settore agricolo e vitivinicolo, e tutte quelle che hanno una connotazione verde nei cicli di produzione perché adottano tecnologie (carbon-foot-printing) a basso contenuto di carbonio. La grande famiglia allargata dei lettori di Energeo Magazine ha il nucleo forte nei sindaci “virtuosi” che, guardando oltre l’era di Kyoto, operano sul territorio con politiche integrate e sostenibili, adottando le best practices e perciò sono stati selezionati come esempi di eccellenza nel nostro Paese (tantissime amministrazioni locali sono coinvolte nell’iniziativa europea Covenant of Mayors), da promuovere per un’idonea replicazione sul territorio nazionale. Sono progetti e iniziative lodevoli che classificano i Comuni e i territori come sostenibili che si potranno riconoscere su Energeo Magazine, considerata la voce ufficiale dei nuovi protagonisti della sostenibilità ambientale e dei partecipanti al Premio Eco and the City, dedicato al grande statista Giovanni Spadolini, fondatore del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali: l’iniziativa che è stata avviata con grande successo dallo stesso giornale, già alla prima edizione ha interessato tutto il Paese.

Insieme con partners istituzionali prestigiosi Il periodico ha semplicemente colto, alleandosi con la Fondazione Spadolini Nuova Antologia e con la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO (la collaborazione si è ampliata anche in altri settori), l’esigenza di valorizzare e salvaguardare i patrimoni paesaggisti e culturali, o di riqualificazione dei territori agricoli e di parlare apertamente di livello di sostenibilitá, ossia della quantità di energia finalizzata alla produzione di beni e servizi, necessaria per realizzare quegli interventi economicamente efficienti, con la consapevolezza di adottare nuovi stili di vita a piú basse emissioni. Bastano semplici azioni, che possono aiutare a ridurre l’impronta di carbonio, che altro non è che la misura dell’impatto che le attività umane hanno sull’ambiente in termini di ammontare di gas serra prodotti, misurati in unità di diossido di carbonio. In ogni iniziativa c’è la convinzione che da un processo allargato a tutte le componenti virtuose, qualcosa possa cambiare. Ecco cosa ha fatto Energeo Magazine - partner Associate della Campagna SEE- che ha sempre avuto la vocazione a parlare, in modo semplice e concreto, a quell’entità composita che è il local, trasmettendo l’esigenza di dare un segnale forte di appartenenza a questa famiglia numerosa.

Un giornale che si fa progetto

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buoni motivi per abbonarsi ad Energeo Magazine

odena, una provincia in prima fila nella sostenibilità ambientale che ha promosso e sviluppato tenacemente, in oltre trent’anni di lavoro, educazione ambientale, difesa del territorio dai rischi idrogeologici, lotta di contrasto all’inquinamento, fino alla istituzione delle prime aree protette naturali. Tali esperienze, caratterizzate da forte originalità ed efficacia, hanno permesso di raggiungere rilevanti obiettivi nel governo del territorio, nell’ottica dello sviluppo sostenibile.“Partendo da questo intenso lavoro - spiega l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Modena Stefano Vaccari - abbiamo cercato di cogliere le potenzialità positive di un concreto ed ulteriore sviluppo del territorio modenese. Tra le prime in Italia, la Provincia sviluppò oltre trent’anni fa importanti programmi di lavoro. Nonostante la crisi economica, che condiziona fortemente ogni aspetto della vita politica, sociale ed economica, le esigenze della sostenibilità ambientale sono diventate obiettivi imprescindibili dettati a livello internazionale”. La green economy è infatti il nuovo orizzonte su cui la Provincia di Modena ha orientato i programmi di lavoro per coniugare le esigenze di crescita e sviluppo economico, con gli ulteriori traguardi relativi alla pianificazione, programmazione, progettazione secondo le migliori pratiche possibili sull’energia. “Abbiamo provato a fare qualcosa di sostenibile - dice l’Assessore Stefani - facendo diventare nel 2010, la nostra Provincia, Struttura di Supporto della UE per l’attuazione del Patto dei Sindaci sul territorio, al fine di svolgere un ruolo di sostegno e coordinamento alle amministrazioni locali interessate”. In tale contesto si è sviluppato un protocollo d’intesa per l’attuazione concreta degli impegni attraverso il supporto dell’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena, per omogeneizzare il più possibile tutte le fasi e le attività dei Comuni nel proprio percorso di adesione al patto, dalle prime fasi (adesione), allo sviluppo dei propri SEAPs, ed infine nelle successive fasi di monitoraggio. Per favorire la crescita di questa organizzazione l’Assessore Vaccari ha promosso il Club Patto dei Sindaci (www.pattodeisindacimodena.it), una Rete di Enti Locali che si impegnano a promuovere l’iniziativa del Patto dei Sindaci facilitando lo scambio di esperienze e salvaguardando gli interessi comuni. Ora sono già 24 su 47 e rappresentano oltre l’80% della popolazione residente. La provincia modenese, inserita nelle nominations per l’assegnazione della Medaglia Spadolini, ha concretizzato l’approvazione del Piano Programma Energetico Provinciale nel giugno 2011, quale strumento e riferimento per l’energia, la pianificazione territoriale, la mobilità, indicando altresì strumenti di monitoraggio per il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del 18% di emissioni di CO2 entro il 2016. “Vogliamo promuovere un cambiamento culturale in tutti i settori, - conclude Vaccari - disaccoppiare il consumo di energia e la crescita economica, contribuendo all’attuazione del Piano Energetico Regionale”.

Stefano Vaccari, Assessore all’Ambiente.

Il magazine, bimestrale dedicato alle comunità ecosostenibili, giunto al quinto anno di vita, nonché partner ufficiale della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO che organizza la Settimana di Educazione per lo Sviluppo Sostenibile - manifestazione di rilievo mondiale che s’inquadra nel ‘Dess-Decennio dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2005 - 2014’, campagna mondiale proclamata dall’Onu e coordinata dall’UNESCO - non ha perso la sua vocazione di promuovere sul campo la sostenibilità ambientale ed energetica e i progetti regionali per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Anzi, consolidandosi con il ruolo di cinghia di trasmissione delle iniziative territoriali per la sostenibilità ambientale, è andato via via caratterizzandosi come un “giornale che si fa progetto“, e con questo ruolo (realizza tra l’altro progetti di marketing per il territorio) vuole fare da apripista ad iniziative destinate a lasciare il segno, non soltanto in Italia. E’ bastata un’iniziativa avviata nell’ambito delle Celebrazioni dei 150°anni dell’Unità d’Italia (il Premio Eco and the City Giovanni Spadolini) che mirava alla ricerca dei modelli sostenibili, per capire che si era sulla strada giusta, perché, motivati da questa sfida (siamo soltanto alla prima tappa), abbiamo individuato circa 1.600 candidati che sottoscrivendo il bando, potranno tranquillamente fregiarsi di essere sostenitori della tutela ambientale, pronti a fare la loro parte anche nella salvaguardia del paesaggio e nella tutela del territorio e nello sviluppo delle buone pratiche.

Un giornale che vuole mettere in RETE le esperienze sostenibili del territorio Nato per diffondere la cultura della sostenibilità tout court, il magazine negli anni si è trasformato per interpretare la forza e la suggestione di un progetto sostenibile per il territorio, facendo da collante tra i protagonisti che hanno fatto dare un sussulto al Paese perché, per primi, hanno affrontato un nuovo percorso sostenibile, che sarà presto riconoscibile (con opportuna segnaletica) attraverso l’Italia. Questi modelli sostenibili del territorio e delle aziende virtuose presto“vivranno anche in RETE sul sito di Energeo Magazine e del Premio (quest’anno avrà per focus il 40°Anniversario della World Heritage List dell’UNESCO) che stiamo allestendo per aprire in un’agorà virtuale il dibattito delle idee, necessario per dare un ruolo di prim’ordine al Premio Eco and the City Giovanni Spadolini. Lo status di Energeo Magazine è testimoniato poi dai nuovi collaboratori e dalla disponibilità di noti personaggi che rendono autorevole il Comitato scientifico. Il giornale adotterà anche una formula esclusiva in questo settore che servirà per alimentare la RETE intitolata al Sindaco di Pollica Angelo Vassallo, ucciso in un agguato dalla malavita, cercando di reperire le notizie dagli stessi protagonisti di questa storia moderna che identificano nella sostenibilità ambientale la sorte dei propri territori. Quanto basta per guardare lontano. Tutti insieme.

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Indicando chiaramente nome e indirizzo del versante, nonché la causale del versamento. L’abbonamento decorre dal ricevimento del pagamento. I numeri arretrati (12 Euro a fascicolo, 60 Euro ad annata, spese di spedizione comprese) sono acquistabili se disponibili con le stesse modalità di pagamento. I reclami per numeri non ricevuti vanno inoltrati ad Edipress Communications entro e non oltre 2 mesi dalla data di uscita del fascicolo non pervenuto.

FOCUS - 40°Anniversario della World Heritage List dell’UNESCO - Siti UNESCO

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Vivere in RETE i modelli sostenibili del territorio.

Và dove ti porta green RICOMINCIAMO DAL SUD

il

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Il Premio Eco and the City Giovanni Spadolini, in attesa della prossima edizione che si svolgerà a Trento, comincerà a marzo un viaggio affascinante nell’Italia “virtuosa”, a partire dalla Certosa di Padula, nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno, riconosciuta dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’Umanità. E’ occasione per il debutto in grande stile della firma del manifesto “100 Sindaci per la bellezza e il paesaggio”, proposto da Stefano Pisani, attuale Sindaco di Pollica e da Michele Emiliano, Sindaco di Bari.

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modelli sostenibili sono il futuro? Abbiamo cercato di capirlo rileggendo le tantissime candidature al Premio Eco and The City Giovanni Spadolini. L’iniziativa è riuscita a far dare un sussulto a quella parte del Paese, rappresentata da tutti coloro che sottoscrivendo il bando, potranno tranquillamente fregiarsi di essere sostenitori della tutela ambientale, pronti a fare la loro parte anche nella salvaguardia del paesaggio e nella tutela del territorio e nello sviluppo delle buone pratiche. Perché non mettere insieme queste proposte? Di certo resta significativa la mole di documentazione esaminata dalla Commissione Giudicatrice. Ci siamo chiesti: perché non facciamo “vivere in RETE” i modelli sostenibili del territorio e delle aziende virtuose sul sito dedicato al Premio che stiamo allestendo? La documentazione per avviare questo progetto non manca. È raccolta nel prezioso archivio del Premio, che arricchisce la Biblioteca della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, a Pian de’ Giullari. In ogni iniziativa c’è una consapevolezza nuova, la convinzione che da un processo di consapevolezza allargato a tutte le componenti virtuose, qualcosa possa cambiare. Leggendo attentamente le proposte riscontriamo che i candidati si sono sbizzarriti presentando tante idee, nuovi modelli di sviluppo, ambiziosi progetti per illuminare il presente e per costruire il futuro sulle fondamenta dell’Italia virtuosa che vuole diventare sostenibile. E siccome le idee camminano sulle gambe degli uomini, ci impegniamo anche noi a fare in modo che questa straordinaria esperienza non resti isolata, affiancando i promotori che sono poi il Consorzio dei Comuni Trentini, il Distretto delle Energie Rinnovabili, la Regione Abruzzo e la Comunità del Cilento e del Vallo di Diano, dove ha vissuto Angelo Vassallo, Sindaco-pescatore di Pollica, vittima di un agguato malavitoso. La RETE, infatti, (è voluto il riferimento alla rete utilizzata nella vita di tutti i giorni da Angelo Vassallo nel mare da bandiera blu del Cilento) sarà dedicata al Sindaco eroe. Ciò potenzierà l’efficacia del progetto poiché favorirà l’emergere di numerose e promettenti sinergie con altri territori che si potranno muovere e programmare come vuole l’Europa. Il Premio, infatti, è diventato un progetto per far collaborare i territori “virtuosi” che dimostrano di avere una marcia in più nell’affrontare le tematiche energetico-ambientali e che hanno avuto l’apprezzamento della Commissione Europea. Tocca ad Energeo Magazine - partner Associate della Campagna SEE - che ha sempre avuto la vocazione a parlare, in modo semplice e concreto, a quell’entità composita che è il local, trasmettere questa esigenza. Il magazine, bimestrale dedicato alle comunità ecosostenibili, nonché partner ufficiale della Commis-

In alto: Angelo Vassallo, il Sindaco-eroe di Pollica. Sotto: il Professor Cosimo Ceccuti consegna la Medaglia Spadolini alla memoria di Angelo Vassallo all’attuale Sindaco di Pollica Stefano Pisani.

sione Nazionale Italiana per l’UNESCO che organizza la Settimana di Educazione per lo Sviluppo Sostenibile - manifestazione di rilievo mondiale che s’inquadra nel ‘Dess-Decennio dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2005 - 2014’, campagna mondiale proclamata dall’Onu e coordinata dall’UNESCO - non ha perso la sua vocazione di promuovere sul campo la sostenibilità ambientale ed energetica e i progetti regionali per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Anzi, consolidandosi con il ruolo di cinghia di trasmissione delle iniziative territoriali per la sostenibilità ambientale, è andato via via caratterizzandosi come un “giornale che si fa progetto“, e con questo ruolo (realizza tra l’altro progetti di marketing per il territorio) vuole fare ancora da apripista ad iniziative destinate a lasciare il segno, non soltanto in Italia. Ci prepariamo alla Road Map attraverso l’Italia, per promuovere il Premio e tutte le attività collaterali previste dal programma, coinvolgendo le popolazioni locali. Sarà un autentico volano del Premio Eco and the City Giovanni Spadolini, in attesa della prossima edizione che si svolgerà, come si è visto, a Trento. Comincerà così un viaggio affascinante nell’Italia “virtuosa”, a partire dalla Certosa di Padula, nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno, riconosciuta dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’Umanità. In questo monastero, fondato da Tommaso Sanseverino nel 1306, che ha il più grande Chiostro del mondo (circa 12 mila km2), ci sarà il debutto in grande stile della firma del manifesto “100 Sindaci per la bellezza e il paesaggio”, proposto da Stefano Pisani, attuale Sindaco di Pollica e da Michele Emiliano, Sindaco di Bari. Dicono i promotori di quest’ iniziativa che si avvale della collaborazione del Premio Eco and the City Giovanni Spadolini e, naturalmente da Energeo Magazine: “Vogliamo tracciare insieme, attra-

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RICOMINCIAMO DAL SUD

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verso questo Manifesto, una strada per il superamento della crisi attraverso una politica gioiosa che riparta dalle tante cose belle che l’Italia già possiede. Insieme possiamo raggiungere l’obiettivo di redigere una proposta di legge sulla Bellezza, che aiuti a maturare consapevolezza, orgoglio e prospettiva a partire dai grandi doni che ogni luogo d’Italia racconta”. I progetti per lo sviluppo della cultura del territorio dovranno contenere precise indicazioni di sostegno alla ricerca e all’innovazione. Dovranno, inoltre, avere la capacità di connettersi con altri settori, a partire dalla ricerca, la formazione e il turismo. Un’iniziativa che servirà per orientarsi verso la crescita di una società che fa della conoscenza un terreno fondamentale di impegno, per dimostrare capacità di produrre occupazione e favorire lo sviluppo. Indispensabili sono, in tal senso, un comune sentire e una comune volontà che nascano da proposte condivise, capaci di superare i limiti di un eccessivo attaccamento al proprio specifico e alla propria realtà. “l sindaci che aderiranno al progetto - spiega Domenico Nicoletti coordinatore dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio di Arco Latino - potranno svolgere una funzione di stimolo, propositiva per programmi e progetti condivisi fra una pluralità di Enti, per lo sviluppo di sistemi e di reti che vedano il coinvolgimento anche di soggetti privati, delle fondazioni bancarie, la collaborazione degli operatori dei beni e delle attività culturali con le Università, le Accademie, i Conservatori e gli Istituti di ricerca, l’intreccio fecondo tra il mondo della cultura e quello dell’economia e del lavoro. La condivisione dello spirito e l’adesione a questo documento per la difesa e la valorizzazione della cultura del ter-

A Firenze, nel corso della Cerimonia della Premiazione, è stata lanciata la proposta di realizzare un evento a Padula come prima tappa della Road Map. Ne discutono: Stefano Pisani, Sindaco di Pollica, Domenico Nicoletti, coordinatore dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio di Arco Latino e l’avvocato Angelo Paladino, componente della Commissione Giudicatrice.

ritorio, della bellezza e del paesaggio, costituiscono gli elementi di partenza di un lavoro che si dovrà sviluppare concretamente nell’immediato futuro”. La RETE potrà rappresentare il “fiore all’occhiello” di Energeo Magazine, un lavoro che si amplifica anche sul web, perché dopo aver ideato e realizzato il Premio, sentiamo il dovere di coltivare il seme della continuità, interagendo con una platea assai ampia, non connotata né socialmente né politicamente, ma che è apertamente schierata dalla parte del territorio. D’altro canto le motivazioni e l’ispirazione del nostro progetto sono legate al ricordo vivo di Giovanni Spadolini, fondatore del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, del suo impegno culturale, politico, civile in una dimensione italiana ed europea. In attesa di perfezionare il percorso della road map dell’edizione del 2012 del Premio Eco and the City Giovanni Spadolini, ma anche il programma delle iniziative avviate localmente, sappiamo che tutti questi progetti dovranno rappresentare un momento di riflessione sullo stato di salute del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico del nostro Paese. La stessa direzione è percorsa dal Premio, per provare ad unire l’Italia attraverso percorsi sostenibili (è già pronta la segnaletica) e cartelli informativi (già predisposti) che testimoniano l’impegno e i desideri di tutti i candidati (la Commissione Giudicatrice sta predisponendo un riconoscimento collettivo) che hanno una accanita passione per l’ambiente e il territorio. L’obiettivo è ambizioso, ne siamo consapevoli, per questo desideriamo fidelizzare i candidati al Premio (vecchi e nuovi) coinvolgendoli nella RETE, che potrà diventare una sorta di bussola per i Comuni con una gran voglia d’identità. Dalla Toscana e dal Trentino è partita la sfida. Prossima tappa il Sud, da dove si ricomincia.


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Servizi alle imprese e alle pubbliche amministrazioni.

EnerGea, saperne ricerca innovazione più sulla

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KNOW HOW

Corrado Clini, Ministro dell’Ambiente.

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EnerGea svolgerà funzioni di servizio e assistenza tecnica per le Pubbliche Amministrazioni; di formazione e comunicazione e organizzazione di eventi e animazione sui temi energetici e di trasferimento tecnologico. La regia di questa operazione di riassetto è stata affidata al Co.Svi.G, che detiene la quota di maggioranza del capitale sociale, in rappresentanza dei soggetti territoriali di riferimento, mentre il rimanente è controllato dai centri di ricerca che avranno quote pari al 16% ciascuno.

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l neo Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, annunciando incentivi di Stato a tecnologie innovative che creano valore aggiunto, ha toccato il nervo scoperto dell’economia verde Made in Italy. “Il sistema di agevolazioni introdotto nel 2007 ha premiato soprattutto (85%) le tecnologie di importazione lasciando in Italia prevalentemente spazio ad imprese di assemblaggio. Ora è necessaria un’inversione di tendenza per promuovere investimenti in Italia”. Il Ministro è stato più preciso:“Con la crisi le risorse sono limitate ma si possono incentivare tecnologie innovative che generano valore aggiunto, anche per la protezione del territorio …”. Questa nuova fase vuole essere colta dalla Regione Toscana che già alcuni anni fa, favorì l’insediamento di alcune strutture del trasferimento tecnologico (centri di competenza, laboratori e incubatori), nell’area geotermica. Dalle colline metallifere dove la storia ricorda che già in epoche remote si sperimentavano tecniche nuove per l’utilizzo dell’allume, del ferro, della lignite, della pirite, della metallurgia e della geotermia, è decollata una collaborazione fra le tre componenti del triangolo della conoscenza, vale a dire la formazione, l’innovazione e la ricerca. I segnali che arrivano da questo comprensorio sono chiari: per essere al passo coi tempi si vuol dare nuova linfa a un ampio progetto di territorio che allarga la propria fascia di interesse, seguendo un filo conduttore: quello dell’ecosostenibilità e del risparmio energetico. Il futuro riparte ancora una volta da qui. E con nuova grinta. Il potenziamento delle strutture esistenti (CITT e CEGL) si è reso necessario per dare nuovo vigore alle vecchie organizzazioni territoriali. In sostanza si tratta di un’azione di rilancio in piena regola, per acquisire nuovi mercati con una nuova struttura, denominata EnerGea, che ha accorpato i due centri di ricerca CITT e CEGL, con una propria personalità giuridica e autonomia amministrativa. La nuova struttura svolgerà funzioni di servizio e assistenza tecnica per le Pubbliche Amministrazioni; di formazione e comunicazione e organizzazione di eventi e animazione sui temi energetici e di trasferimento tecnologico. La regia di questa operazione di riassetto è stata affidata al Co.SVi.G., che detiene la maggioranza delle quote societarie, in rappresentanza dei soggetti territoriali di riferimento; il restante capitale sociale è detenuto dai centri di ricerca, che avranno quote pari al 16% ciascuno. La programmazione delle attività di EnergGea si può riassumere in due macro-ambiti: servizio qualificato al territorio e ricerca applicata e di trasferimento tecnologico. Gli obiettivi mirano a dare sostanza alle iniziative della Regione che recentemente, con la costituzione del Polo tecnologico toscano (quest’ultimo coordinato

sempre dal Co.SVI.G.), ha offerto nuove opportunità per lo sviluppo del sistema economico e imprenditoriale legato alle fonti energetiche rinnovabili. EnerGea è in grado di garantire un’offerta di servizi alle imprese e alle pubbliche amministrazioni anche per altri territori, con l’obiettivo di ampliare il raggio d’azione in altre regioni. Queste attività continueranno a svolgersi nelle attuali sedi operative di Larderello e Monterotondo Marittimo, salvo quelle inerenti la ricerca che potranno essere svolte anche presso le sedi indicate dai responsabili scientifici delle specifiche iniziative. EnerGea si propone così di operare, attraverso una propria offerta di servizi multidisciplinari altamente qualificati, quale elemento di congiunzione tra mondo della ricerca, delle istituzioni e del sistema delle imprese e, attraverso una costante presenza nella comunità scientifica mondiale, quale elemento di internazionalizzazione dei propri riferimenti metodologici. Così da divenire moltiplicatore di opportunità per la valorizzazione su scala locale, nazionale e internazionale delle potenzialità espresse dai propri partners nelle diverse dimensioni di interesse per il settore geotermico, delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. I centri di ricerca sono rappresentati dalla Scuola Superiore Sant’Anna e dall’Università di Pisa. EnerGea sarà gestita da organi di governo stabili (Consiglio di Amministrazione e Comitato Scientifico) e team operativi che saranno impegnati di volta in volta sulle iniziative intraprese e nei progetti attivati all’interno di un piano di attività pluriennale. Il programma d‘intervento di EnerGea dovrà confrontarsi con un mercato dei servizi per l’efficienza energetica e la diffusione delle FER in forte espansione, nonostante si preveda una revisione dell’attuale politica degli incentivi, in particolare per alcune energie rinnovabili che hanno visto, come il fotovoltaico, un repentino sviluppo. Nell’immediato futuro EnerGea sarà impegnata nella promozione di iniziative volte a sviluppare le energie rinnovabili dal lato dell’offerta delle tecnologie e della fornitura di prodotti e servizi qualificati “Made in Italy” e “Made in Tuscany”, dove esistono ancora molti spazi di intervento, così come nella formazione degli operatori. Le attività di EnerGea integreranno le azioni che Co.SVi.G. continuerà a svolgere nell’ambito delle politiche regionali per il trasferimento tecnologico sui temi dell’energia e dell’ambiente. Infatti il polo di innovazione PIERRE, di cui Co.SVi.G. è coordinatore, si basa su una solida rete di soggetti che potranno erogare e usufruire di servizi qualificati, nell’ambito del trasferimento tecnologico delle energie rinnovabili (in particolare, geotermia, solare termico e fotovoltaico, biomasse da residui forestali e agricoli) e dello sviluppo di percorsi di ricerca nelle tecnologie a bassa entalpia. Il programma d‘intervento di servizi che potranno Sergio Chiacchella, direttore generale del Co.Svi.G.

essere offerti dal PIERRE a condizioni vantaggiose e che potranno riguardare diversi aspetti relativi a quattro macrotematiche: innovazione di prodotto, innovazione di processo, innovazione dell’organizzazione e formazione. In particolare, nell’ambito dell’innovazione di prodotto, si prevede di approfondire ciò che attiene alle strategie d’impresa, a studi di previsione tecnologica, al monitoraggio di nuovi brevetti e nuove tecnologie e la definizione degli aspetti innovativi nella produzione, nella trasformazione, nella distribuzione, nell’impiego e nel risparmio di energia. Un particolare riguardo va posto alla progettazione e allo sviluppo delle filiere tecnologiche relative alle diverse fonti (fotovoltaico, eolico, biomasse, geotermico) e al recupero e risparmio di energia, l’approfondimento degli aspetti di ingegnerizzazione ed industrializzazione delle soluzioni tecnologiche, la parte relativa alle prove, test e certificazioni, miglioramento dell’efficienza energetica dei sistemi antropici (residenziali, urbani, produttivi). “E’ un importante punto di partenza, - spiega il direttore generale del Co.SVi.G. Sergio Chiacchella - il Co.SVi.G. vuole catalizzare le capacità tecnico-scientifiche provenienti dalla storica presenza sul territorio geotermico toscano di attività industriali e di centri di ricerca operanti nel settore energetico. Con l’obiettivo di proseguire il cammino avviato verso uno sviluppo sostenibile delle locali filiere geotermica e delle altre fonti energetiche rinnovabili”.

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Acqua 2012, Cosa cambia per l’acqua dopo il referendum e il “salva Italia”.

A COME ACQUA

norme europee e controllo dell’Autorità per investimenti e qualità del servizio Mostre, lezioni, spettacoli, laboratori didattici, convegni, escursioni, proiezioni, tanti progetti avviati sul tema “A come Acqua”, coerenti con gli orientamenti dell’UNESCO per l’ Educazione allo Sviluppo Sostenibile svoltasi nella settimana 7-13 novembre 2011, culminati nell’evento centrale a Firenze, in occasione della Cerimonia di Premiazione Eco and the City Giovanni Spadolini. Energeo ha dato ampio risalto a queste tematiche e lo farà ancora, sistematicamente, nel corso dell’anno. E’ evidente che il tema è di grande attualità. Lo seguiremo con grande attenzione con l’aiuto degli esperti.

M

entre l’intero Paese recupera terreno nel confronto su scala europea, il mondo dell’acqua aspetta che si compia anche da noi la gestione del servizio idrico integrato in chiave europea. D’altra parte, l’esito dei referendum del giugno scorso ha definitivamente sciolto ogni dubbio circa le regole da applicare per l’affidamento del servizio idrico. La Corte Costituzionale - nella sentenza che ha ammesso i quesiti referendari - aveva infatti sancito la “reviviscenza” del quadro normativo europeo, che prevede l’affidamento dei servizi idrici tramite gara o tramite affidamento diretto a società miste o interamente pubbliche. La scelta spetta esclusivamente ai Comuni. Tutto qui? No. Il Governo Monti, nel decreto cosiddetto “salva Italia”, ha previsto che il servizio idrico integrato sia “sorvegliato” dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (Aeeg), l’authority che da oltre un decennio arbitra e controlla l’attività liberalizzata del mercato energetico in Italia. Il perfezionamento del passaggio dell’acqua all’Aeeg si completerà a marzo, con un decreto interministeriale che definirà nel dettaglio “le funzioni attinenti alla regolazione e al controllo dei servizi idrici” ad essa attribuiti. In attesa che Governo e Parlamento completino e aggiornino il nuovo quadro normativo, per comprendere la consistenza del mondo dell’acqua è utile partire dal rapporto “Blue Book. I dati sul servizio idrico integrato in Italia”, a cura della Fondazione Utilitatis con il supporto dell’Anea (Associazione Nazionale Enti d’Ambito). Il rapporto parla chiaro: gli investimenti nel settore idrico nei prossimi trent’anni saranno pari a 65,15 mld di euro (2,17 mld di euro all’anno); con una compartecipazione da parte dello stato pari al 9,1% del totale. La quantificazione della spesa per investimenti indicata dal Blue Book - che ha analizzato 79 Piani d’Ambito e successive revisioni - deriva dalle stime delle Autorità

Estensione a livello nazionale degli investimenti per i prossimi 30 anni Area Geografica

Totale SII (mgl€)

Totale anno (mgl€/a)

Finanziamento pubblico (mgl€)

(%)

Nord Ovest

15.136.198

504.540

706.116

4,7%

Nord Est

13.537.169

451.239

1.204.368

8,9%

Centro

12.005.616

400.187

605.412

5,0%

Sud

15.858.934

528.631

1.757.482

11,1%

Isole

8.615.683

287.189

1.359.441

15,8%

65.153.601

2.171.787

5.632.820

9,1%

ITALIA

Fonte: Utilitatis, elaborazioni su dati da Piani di Ambito

d’Ambito (Ato), le assemblee di sindaci cui spetta per legge l’organizzazione, la programmazione, la definizione delle tariffe ed infine l’affidamento del servizio idrico. A partire dalla ricognizione delle infrastrutture esistenti, le Ato stabiliscono Graduatoria europea della spesa per consumi di 180 mc annui (anno 2010)

Danimarca Lussemburgo Belgio Austria UK Germania Francia Finlandia Norvegia Svizzera Olanda Repub. Ceca Svezia Slovacchia Estonia Polonia Ungheria Croazia Spagna Portogallo Turchia Gracia Italia Lettonia Lituania Islanda Romania Bulgaria Moldavia Russa Serbia Ucraina Bielorussia Slovenia

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L’artista milanese Carlo Stanga, testimonial della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, ha realizzato l’illustrazione dedicata al tema “A come Acqua”, titolo della sesta edizione della Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile.

0

300

400

600

800 1000 1300 1400 1600 $/mese

Fonte: Utilitatis, elaborazioni su dati Global Water Intelligence

gli investimenti necessari al territorio per il raggiungimento degli obiettivi previsti per legge, sia dal punto di vista ambientale che di qualità del servizio all’utenza, garantendo la copertura finanziaria attraverso le tariffe. Così fu organizzato il sistema idrico dalla legge Galli del 1994 (poi trasfusa nel Codice ambientale D.Lgs. 152/2006), che peraltro non comprendeva tutti i costi del servizio come invece imposto dalla normativa comunitaria, che espressamente prevede il principio del full cost recovery (copertura totale dei costi in tariffa). Sul totale degli investimenti, il comparto acquedottistico e fognario-depurativo si dividono il fabbisogno in modo pressoché uguale. Oltre la metà del fabbisogno è ormai relativo ad interventi di manutenzione straordinaria di reti e impianti, anche per effetto di una generale difficoltà nella realizzazione degli investimenti registrata negli ultimi decenni. La spesa per investimenti media pro capite annuale risulta pari a 37,36 euro. Il prezzo medio del servizio idrico in Italia risulta composto per il 90% da componenti a copertura dei costi: il 40,4% per il servizio acquedotto; il 29,2% dalla quota di depurazione; 12,3% per il servizio di fognatura e una quota fissa che incide per il 9,1% sul prezzo medio complessivo. La spesa media per il servizio è pari a 136 euro all’anno per un consumo pari a 100 mc e a 213 euro all’anno per 150 mc, stimata dal Blue Book sulla base dell’articolazione tariffaria dell’anno in corso in 50 bacini d’utenza, nei quali risiedono 28,8 milioni di abitanti. Permane una forte eterogeneità dei corrispettivi su base geografica, che riflette le caratteristiche storiche e morfologiche dei territori presi in esame. Il servizio idrico incide sulla spesa media mensile di una famiglia di tre componenti con un consumo annuo di 150 mc per lo 0,6% (pari ad un esborso medio di 16,3 euro al mese).

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Anno V - gennaio 2012

Spesa media nazionale nel 2011 (# Oss.: 50 bacini tariffari) Area Geografica

100 mc

Spesa annua 2011 (€/anno)

Spesa unitaria (€/mc)

150 mc

Spesa annua 2011 (€/anno)

Spesa unitaria (€/mc)

Nord Ovest

121,31

1,21

185,34

1,24

Nord Est

153,84

1,54

237,94

1,59

Centro

147,87

1,48

229,95

1,53

Sud

126,14

1,26

201,67

1,34

Isole

137,29

1,37

216,63

1,44

ITALIA

136,23

1,36

212,89

1,42

Fonte: Utilitatis

Nel confronto internazionale, la spesa idrica italiana risulta tra le più contenute. Occorre tenere presente che la tariffa idrica in Italia - regolata attraverso il D.Lgs 152/2006, che ha recepito il D.M. 1° agosto 1996 che fissa il “Metodo normalizzato per definire le componenti di costo e determinare la tariffa di riferimento” - incorpora, oltre ai costi esogeni e operativi già descritti, i costi finanziari, ovvero Spesa media mensile per alcuni capitoli di spesa 450 400 350

€/mese

A COME ACQUA

300 250 200 150 100 50 0 Trasporti

Combustibili ed energia

Tempo Comunicazioni libero/cultura

Fonte: Utilitatis, elaborazioni su dati ISTAT e Utilitatis

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Tabacchi

Servizio Idrico

il costo del capitale relativo agli investimenti stimati nei Piani d’Ambito. Il Blue Book osserva che “i costi fin qui analizzati non comprendono tutti quelli che, in primis a livello comunitario, sono considerati necessari al fine di “poter effettivamente promuovere la gestione sostenibile delle risorse idriche”. Lo studio fa riferimento alle norme europee - in particolare alla Comunicazione (2000) 477 del 26/07/2000, oltre alla Direttiva quadro sulle acque 60/2000 che specificano come la tariffa debba incorporare oltre ai costi del capitale anche i “costi ambientali, ovvero i costi legati ai danni che l’utilizzo stesso delle risorse idriche causa all’ambiente, agli ecosistemi ed a coloro che usano l’ambiente” e i “costi delle risorse, ovvero i costi delle mancate opportunità imposte ad altri utenti in conseguenza dello sfruttamento intensivo delle risorse al di là del loro livello di ripristino e ricambio naturale”. Costi aggiuntivi alle nostre bollette? Sì, a giudicare dalla graduatoria europea della spesa idrica per consumi pari a 180 mc (elaborata sulla base dei dati del Global Water Intelligence), che colloca il nostro paese nelle parte bassa della graduatoria, mentre al vertice troviamo la Danimarca (1.405 dollari all’anno), il Lussemburgo e il Belgio sopra gli 800 dollari, la Germania a quota 766 e la Francia a 704 dollari all’anno. Infine l’Italia, con 272 dollari all’anno.

ONU: 22 marzo giornata mondiale dell’acqua COOP e Federutility per l’acqua di rubinetto Si svolgerà come di consueto il 22 marzo prossimo la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalla Nazioni Unite nel 1993. La celebrazione si svolgerà in molti Paesi del mondo, con iniziative di carattere culturale, politico e di solidarietà. Il tema per il 2012 sarà quello della sicurezza alimentare e idrica, a sostegno di produzioni agricole e zootecniche con minor impatto ambientale e consumo idrico (www.unwater.org). Secondo l’Onu, ciascun essere umano consuma mediamente dai 2 ai 4 litri di acqua al giorno, ma il maggior consumo idrico è quello relativo al cibo: per la produzione di un kg di carne o di un kg di cereali si consumano rispettivamente 15 mila e 1.500 litri d’acqua. Per questo occorre non solo aumentare la consapevolezza ma soprattutto provare ad invertire la tendenza di questi consumi e avviare produzioni alimentari meno impattanti. Anche quest’anno Federutility - che riunisce il 95% dei gestori idrici italiani - celebrerà la Giornata Mondiale dell’Acqua con iniziative sul territorio volte alla valorizzazione dell’acqua potabile. Quest’anno, in collaborazione con Coop, i gestori del servizio idrico diffonderanno l’etichetta dell’acqua di rubinetto presso i super e ipermercati della cooperativa. I consumatori, tra gli scaffali dell’acqua minerale, troveranno anche informazioni sull’acqua di rubinetto: saranno disponibili dati sulla qualità dell’acqua

potabile - caratteristiche chimiche e organolettiche - a cura del gestore e certificati dalle autorità sanitarie competenti. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di valorizzare l’acqua del rubinetto - un bene prezioso troppo spesso sottovalutato o dato per scontato - in un’ottica di sostenibilità ambientale. Il consumo, infatti, di acqua del rubinetto consente da un lato di contenere le emissioni di sostanze climalteranti (come la CO2),

rie preposte. I Gestori, oltre all’attività tecnica, svolgono da anni intense attività di comunicazione volte a sensibilizzare gli utenti all’uso responsabile dell’acqua, secondo il principio della sostenibilità ambientale. Coop Italia, leader nazionale della grande distribuzione organizzata (Gdo), ha avviato da qualche tempo campagne di comunicazione di massa volte alla valorizzazione dell’acqua di rubinetto.

prodotte dalla distribuzione di acque minerali imbottigliate, e dall’altro di ridurre la quantità di rifiuti prodotte dalle bottiglie (in vetro o pet). I gestori del servizio idrico in Italia assicurano a tutta la popolazione italiana acqua di buona o ottima qualità, la cui potabilità è garantita da centinaia di migliaia di controlli quotidiani effettuati su più punti della rete acquedottistica. I controlli sono svolti in conformità alle leggi e certificati dalle istituzioni sanita-

a cura di Maria Mazzei

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Anno V - gennaio 2012

L’urbanista lucano, consulente dell’UNESCO, è entrato a far parte del Comitato Scientifico di Energeo Magazine.

L’uomo PERSONAGGI

che sussurra alle oasi

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L’architetto Pietro Laureano, un giramondo che sogna un futuro sostenibile, ha aperto il grande archivio di milioni di saperi antichi e fortemente attuali, per passare alla conservazione e alla valorizzazione delle conoscenze, un patrimonio immateriale e preziosissimo che rappresenta uno degli assett per far partire la terza rivoluzione industriale della green economy, basata su energie alternative, emissioni zero, slow economy e industria creativa.

P

ietro Laureano, architetto e urbanista, è entrato a far parte del Comitato Scientifico di Energeo Magazine, che già annovera illustri personaggi di diversa estrazione culturale e matrice professionale: docenti universitari, progettisti, opinionisti e comunicatori, tutti animati dal desiderio di rendere grande il progetto Eco and the City Giovanni Spadolini che si svolge in sinergia con la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, fungendo da guida per le future edizioni. L’obiettivo è quello di individuare convergenze per la costruzione del progetto (alla seconda edizione) promosso dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia e da Energeo Magazine, che propone approfondimenti su temi di particolare rilevanza nell’ambito della tutela del territorio, mettendo a confronto le posizioni più autorevoli, nazionali ed internazionali. La redazione porge un caloroso benvenuto all’architetto Laureano, autorevole professionista e studioso, consulente UNESCO per le zone aride, la civiltà islamica e gli ecosistemi in pericolo, che ha il grande merito di aver realizzato una Banca Mondiale sulle Conoscenze tradizionali e il loro uso innovativo (www.tkwb.org). Tale iniziativa viene portata avanti insieme all’UNESCO attraverso la creazione dell’Istituto Internazionale delle Conoscenze Tradizionali (ITKI), con sede a Firenze, che avrà un ruolo determinante nella nuova Convenzione sul Paesaggio. L’Espresso, in una recente inchiesta, lo ha definito:”L’uomo che sussurra alle oasi” perché fa un mestiere unico: riporta in vita sorgenti abbandonate. Le strappa al deserto con tecnologia e saperi antichi. Dune modellate e controllate con tecniche secolari. Muri di foglie anti-vento. Orti dalla prodigiosa fertilità. Innumerevoli rivoli d’acqua raccolti e convogliati entro uno sterminato sistema di cunicoli sotterranei. Piante lussureggianti selezionate e curate con antica sapienza. Non è questa la sostenibilità ambientale? L’architetto Laureano svela con passione, fatica e un forte entusiasmo, i segreti dei giardini del Sahara quando racconta gli anni vissuti nel deserto, lavorando allo studio e il restauro delle oasi in Algeria. Lo abbiamo incontrato, recentemente, al Circolo dei Lettori di Torino, dove ha presentato, in un confronto con Sergio Chiamparino, ex Sindaco di Torino e il Sindaco di Matera Salvatore Adduce, una nuova edizione del libro edito da Bollati Boringhieri GIARDINI DI PIETRA, sui Sassi di Matera e la civiltà Mediterranea. Con numerosi saggi e libri pubblicati a partire dalla fine degli anni ’80, ha dimostrato come le oasi siano frutto dell’ingegno umano, patrimonio di tecniche e conoscenze per combattere l’aridità e modello di gestione sostenibile per il pianeta intero. Ha coordinato e gestisce progetti basati sul recupero delle tecniche antiche dei sistemi di raccolta dell’acqua con vari Organismi

L’architetto Pietro Laureano, componente del Comitato Scientifico di Energeo

Internazionali in tutto il Mediterraneo, Yemen, Mauritania ed Etiopia. E gli brillano gli occhi quando ci propone un’altra iniziativa, legata al Trentino e alla sua gente, nell’ambito del Premio e alle Conoscenze tradizionali che fanno parte delle novità del nuovo bando, con una sezione dedicata. Si tratta di un convegno di levatura mondiale (il legame che dovrà esserci con l’UNESCO è evidente), da organizzare a ridosso del Cerimonia ufficiale, sul recupero delle Oasi e per far conoscere, in particolare ai più giovani, le qualità di un geniale propagatore di civiltà umana e cristiana: Padre Eusebio Chini (Eusebius Franz kuhm), nato a Segno (oggi frazione di Taio) nella trentina Val di Non, morto a Magdalena, Sonora, il 15 marzo 1711. Eusebio Francesco Chini fu il più caratteristico pioniere e missionario di tutto il Nord-America: esploratore, astronomo, cartografo. Costruttore di missioni e di fattorie, grande allevatore di bestiame e difensore delle frontiere. La sua vita non è solo quella di un individuo eccezionale: essa illumina la storia della cultura di gran parte dell’emisfero occidentale nella stagione pionieristica. Dopo un trentennio di studi, Herbert Eugene Bolton, risvegliando l’opinione pubblica, così presentava nel 1936 colui in cui onore il 14 febbraio 1965 sarebbe stata eretta una statua nel Campidoglio di Washington ( accanto a quelle di altri due pionieri: il gesuita Jacques Marquette e il francescano Junipero Serra). Le pubblicazioni del Bolton diedero l’avvio a tutta una serie di studi, di ricognizioni e manifestazioni, che valsero a togliere il Chini da una secolare dimenticanza nel campo dei dotti e ne fecero giustamente risplendere le qualità di geniale propagatore di civiltà umana e cristiana insieme. Per mettere meglio in luce questa figura insigne e da noi poco nota, ma celebre anche fra i protestanti americani, Pietro Laureano ha fatto una proposta veramente interessante, in linea con il Premio che proporrà una sezione speciale dedicata alle Conoscenze tradizionali. “Tra l’altro - dice - in questo quadro stiamo portando avanti un’ iniziativa sulle OASI con la città di Tucson in Arizona. dove le prime furono create proprio dal trentino padre Eusebio Chini nel 17esimo secolo. Si tratta di un personaggio straordinario che sarà probabilmente santificato, unico italiano, oltre Colombo, ad essere celebrato tra i padri fondatori negli USA. In Val di Non c’è un museo nel suo paese natale”. Ma chi è il giramondo Pietro Laureano? Della sua terra, la Basilicata, non ha dimenticato i forti valori (possiede un’abitazione nelle recuperate grotte dei Sassi di Matera dove sono nati i suoi due figli, Adonai di 16 anni e Jakopo di 11). Architetto, 60 anni, sposato con Aster che è Eritrea, vive, quando non è in chissà quale parte del mondo, nella sua casa di Bagno a Ripoli, sulle colline di Firenze, tra il Valdarno e la zona del Chianti. E’ riuscito a coinvolgere gli abitanti di questa cittadina nella promozione con l’UNESCO dell’Itki International Traditional Knowledge Institute, con un nobile obiettivo, sintetizzato, dallo stesso Lauerano. “Abitare in una casa costruita o ristrutturata con le malte tradizionali invece che con il cemento e i prodotti sintetici dimezza le emissioni di gas serra e la bolletta

La presentazione del libro “Giardini di Pietra”, sui Sassi di Matera e la Civiltà Mediterranea; a sinistra Sergio Chiamparino, ex Sindaco di Torino e Salvatore Adduce, Sindaco di Matera.

elettrica degli appartamenti moderni. Coltivare le zone aride utilizzando per l’irrigazione una rete di gallerie orizzontali, come si faceva nelle oasi del Sahara o in Cina, evita lo spreco di 300 metri cubi di acqua per ettaro al giorno e taglia 13 tonnellate di anidride carbonica all’anno sullo stesso ettaro di campi. Proteggere il suolo dalle frane con terrazzamenti di pietra al posto delle dighe di cemento, che spesso diventano una delle cause di alluvioni e frane, fa risparmiare al nostro paese da 10 a 20 tonnellate di CO2 l’anno. E mette in sicurezza i nostri pendii. Sono queste, le tecniche tradizionali. Cisterne che raccolgono la pioggia; tetti verdi che sostituiscono i condizionatori d’aria; abitazioni con pareti che non solo captano l’acqua ma la restituiscono depurata. Tecniche che stanno scomparendo e che possono diventare essenziali per rispondere alla crisi ambientale ed economica globale, e migliorare la qualità della vita”. Pietro Laurano che, tra l’altro, è Presidente della società Ipogea, ha aperto, in sostanza, il grande archivio di milioni di saperi antichi e fortemente attuali, per passare alla conservazione e alla valorizzazione delle conoscenze, un patrimonio immateriale e preziosissimo che rappresenta uno degli assett per far partire la terza rivoluzione industriale della green economy, basata su energie alternative, emissioni zero, slow economy e industria creativa. Un successo lo ha già ottenuto: è stato il protagonista del recupero dei Sassi di Matera, primo formidabile esempio europeo di riutilizzo delle conoscenze e delle tecniche tradizionali per un progetto contemporaneo, e del Parco del Cilento, inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Le conoscenze tradizionali e il loro uso innovativo rappresentano la base per una tecnologia sostenibile. Su Energeo questi argomenti troveranno, certamente, ampio spazio. Pierpaolo Bo

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