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APRILE 2014 mensile anno 5 numero 4
La Primavera è alle porte redazione.biosfera@edititalia.it La Primavera è alle porte e si sente nell’aria, le giornate si allungano, si ha più voglia di stare fuori e …. sia! Per vivere un po’ di sano tempo libero, sano nel senso di salutare e dovuto, vi invitiamo ad approfittare della “Primavera Slow”, una tre mesi di natura, birdwatching ed escursioni negli splendidi territori del Delta del Po, alla scoperta di località
poco battute ma estremamente affascinanti. Il primo sole è utile a chi ha il dono del pollice verde: questo è infatti il periodo migliore per seminare alcuni tipi di piantine da orto ed erbe aromatiche e medicinali, anche in terrazza. Biosfera propone diversi metodi di semina in casa, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Se mangiare bene e buono è il vostro motto, c’è un posto dove
le due cose si coniugano alla perfezione per dare vita ad un prodotto antico e sempre amato: la mozzarella di bufala. Siamo andati a conoscere un’azienda ferrarese con la vocazione dell’ “Oro bianco”, a km zero. E poi, ancora, leggerete di quanto può inquinare una pelliccia, delle ultime novità fiscali in materia di risparmio energetico e di come rimettersi in forma con
lo yogafit, dove la millenaria disciplina indiana si fonde con la necessità di essere belli e sani. A proposito di essere sani e belli, la festa delle donne è passata ma non deve mai passare la consapevolezza di quanti benefici può portare un’alimentazione sana al benessere e alla qualità della vita del genere femminile: pochi accorgimenti, grandi risultati.
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IPERTENSIONE,
come tenerla sotto controllo I consigli per misurare la pressione arteriosa anche a casa
Per questi motivi il controllo della pressione arteriosa attraverso periodiche misurazioni è un mezzo fondamentale di prevenzione, da effettuarsi nell’ambulatorio del medico ma anche a casa, attraverso apparecchi in commercio in farmacia.
Come si misura
Il 20% della popolazione italiala pressione na fa i conti con il problema dell’i“Per stabilire se si è in presenza di pertensione. Non si tratta di una ipertensione occorre effettuare divermalattia,ma di un fattore di rischio, se misurazioni – spiega la dottoressa ovvero una condizione che aumenta Laura Caviglia della Farmacia Comula probabilità che si verifichino altre nale n.9 a Lido Adriano -. Devono malattie cardiovascolari come angiessere effettuate almeno due misurana pectoris, infarto cardiaco e ictus zioni nello stesso braccio a distanza Laura Caviglia, dottoressa della Farmacia Comunale n.9 celebrale. di pochi minuti. Il test va ripetuto due La pressione arteriosa è quella forza volte al giorno, mattino e sera, con cui il sangue viene spinto attraverso i vasi. Essa dipende dalla quantità per un periodo da 3 a 7 giorni, di sangue che il cuore spinge quando pompa e dalle resistenze che si oppoi si calcola la media elimipongono al suo libero scorrere, e varia a seconda dell’età, della costituzione nando le misurazioni del primo e dello stato emotivo. Normalmente si usano due numeri per esprimere giorno. Spesso infatti per agiil valore della pressione: la “minima” corrisponde alla pressione esistente tazione od emozione le prime nelle arterie nel momento in cui il cuore si rilassa dopo una contrazione, la misurazioni danno un risultato “massima” indica invece il valore della pressione quando il cuore si contrae. errato, con alterazione dei vaSi dice che una persona è ipertesa quando la pressione arteriosa minima lori reali. Lo stesso può capitare supera costantemente il valore di 90 o quello della massima il valore di 140. nello studio del medico, dove si La Farmacia Comunale n. 9 verifica l’effetto ‘camice bianin viale Petrarca 381 a Lido Adriano I sintomi co’, cioè l’aumento dei valori L’ipertensione viene anche pressori determinato dalla preMisurare la pressione in modo corretto è detta ‘killer silente’ perchè senza del medico all’atto della indispensabile perchè il risultato sia valido spesso non si accompagna alla misurazione”. comparsa di sintomi. Quando Per misurare la pressione in modo corretto è necessario essere a riposo avviene in modo non improvda almeno cinque minuti, non aver bevuto o fumato da almeno mezz’ora, viso l’organismo si abitua pronon indossare indumenti troppo stretti, stare seduti comodamente, ben apgressivamente ai valori sempre poggiati allo schienale e appoggiare il braccio sul tavolo all’altezza del cuore. un pò più alti e non manda se“Una corretta rilevazione è indispensabile perchè il risultato sia valido e gnali al paziente. In ogni caso i utilizzabile dal medico – sintomi legati all’ipertensione QUALI SONO I VALORI NORMALI conclude Caviglia -. In base non sono specifici e comprenDI PRESSIONE ARTERIOSA? ai valori medi dell’ultima sedono mal di testa (specialmenPressione arteriosa ottimale <115/75 mmHg rie di misurazioni il medico te al mattino), stordimento e Pressione arteriosa accettabile <130/85 mmHg indicherà poi al paziente se vertigini, ronzii nelle orecchie Pre-ipertensione 130-139/85-89 mmHg è necessario intervenire e e alterazioni della vista (visione Ipertensione di stadio 1 140-159/90-99 mmHg quando eseguire il prossimo nera o presenza di punti lumiIpertensione di stadio 2 >160/>100 mmHg T.R. nosi davanti agli occhi). controllo”.
Mondo arredo e vita quotidiana bio naturale .3
Ma quanto inquina una pelliccia !?! Le mode cambiano, le tecnologie avanzano e il mercato propone anno dopo anno tessuti più evouti, intelligenti, sostenibili e facili da lavare e mantenere. Andiamo in montagna con tute da sci di materiale creato per le tute degli astronauti e ci riscaldiamo con i pile filati con tessuti provenienti da materiale plastico riciclato al 100%. Eppure, nonostante tutto, c’è ancora chi indossa e compra le pellicce. Tralasciando ogni ipotesi animalista, un nuovo studio di Life Cycle Assessment (LCA), commissionato dalla LAV, ha dimostrato che ‘utilizzo di prodotti in pelliccia animale ha un impatto ambientale almeno 3 volte maggiore di quello
causato dai prodotti alternativi in eco-pelliccia – spesso ricavati dalla plastica. Incredibile? Non particolarmente. In uno studio del 2010 erano state già messe a confronto le fasi di produzione di 1 kg di pelliccia di visone con la produzione di un analogo quantitativo di cotone, poliestere e fibre acriliche: il “finto” batteva in sostenibilità il vero pelo di animale, che deve essere allevato, curato, macellato, scuoiato, le cui pelli vanno lavorate e i cui resti vanno smaltiti. In questo nuovo studio è stata presa in considerazione l’intera durata della vita dei prodotti, comprendendo quindi anche l’utilizzo e il trattamento del capo di abbigliamento, sino allo smaltimento finale. La comparazione è stata effettuata su di una pelliccia di visone ed una di pelliccia sintetica (con diverse basi di supporto: cotone, poliestere, lana), e un inserto in pelliccia di visone, comparato
con un inserto in pelliccia sintetica. I due aspetti influenti sono la ‘durata della vita’ del prodotto stesso e la manutenzione necessaria al mantenimento del capo. Quest’ultimo parametro sembra incida incide in maniera determinante sull’impatto ambientale di un prodotto in pelliccia animale rispetto a uno di pelliccia sintetica: la pelliccia animale, infatti, ha bisogno di una manutenzione specifica, tra cui la conservazione in ambienti protetti da umidità e, a seconda delle condizioni ambientali, anche refrigerati. E questo ha evidenziato le differenze, in alcuni casi enormi. Tra i 17 effetti ambientali presi in considerazione, infatti, i fattori di differenza rilevati oscillano da un minimo di 4 e un massimo di 7 per l’effetto “cambiamento climatico”; tra 13 e 72 per “acidifi-
cazione del suolo”; tra 4 e 44 per “eutrofizzazione delle acque”; tra 6 e 64 per “consumo del suolo”; tra 83 sino addirittura a 1.537 per “ecotossicità terrestre”. “La pelliccia animale è causa di sofferenza non solo agli animali ma anche all’ambiente – dichiara Simone Pavesi, Responsabile LAV Campagna Pellicce – Questo ulteriore studio dimostra ancora una volta che prodotti eco-friendly sono solo quelli che rispettano anche gli animali. Le aziende moda dovrebbero tenerne conto preferendo materiali alternativi a quelli di origine animale, in particolare quando ambiscono a costruirsi una immagine socialmente responsabile”.
4. educazione ambientale
A scuola di sostenibilità La sostenibilità ambientale dovrebbe essere considerata una materia trasversale comune alle politiche, programmazioni e progettazioni di qualunque tipo, diventando parte integrante del percorso di crescita e studio fin da piccoli. Esiste in Europa un percorso che cerca di realizzare questo progetto: si tratta delle Eco-Schools, un programma internazionale dedicato alle scuo-
le, lanciato nel 1994 dalla Fondazione per l’Educazione Ambientale – FEE con il supporto della Commissione Europea, sulla base delle esigenze emerse durante la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (Rio de Janeiro, 1992). Il progetto ha l’obiettivo, da una parte, di educare e consapevolizzare studenti e studentesse sui temi ambientali, dall’altra di diminuire l’impatto ambientale della comunità scolastica. Nel mondo sono coinvolte nel progetto 40mila le scuole e 11 milioni gli studenti – in 43 nazioni nel mondo; esso prevede un percorso di “sette passi” per migliorare il comportamento della scuola e il comportamento dei partecipanti, grandi e piccoli, a scuola e nel mondo, alla fine del quale all’istituto virtuoso verranno riconosciute, solo se meritate, la certificazione e la bandiera green. In primo luogo è necessario costituire un Eco-comitato composto da studenti, docenti e rappresentanti di tutti i livelli scolastici, ma anche dalla parte civile, genitori, assessori: “è la modalità partecipativa il punto forte e inte-
ressante del programma”, sottolinea Andrea Rinelli, operatore nazionale del Programma Eco-schools. Il comitato ha il grande ruolo di programmare e monitore le attività, di pensare o valutare iniziative e progetti, di promuovere e comunicare internamente e verso l’esterno. Il secondo passo consiste nella realizzazione di un’indagine ambientale che riproponga il quadro diagnostico dell’istituto partecipante: importante punto di partenza per l’elaborazione del piano d’azione. Il programma offre tutti gli strumenti per l’elaborazione nell’analisi (oltre alla presenza di un operatore FEE al comitato tecnico costituito), proprio perché deve essere particolarmente dettagliata, esaustiva, raccogliere dati reali, statistiche, foto, filmini e testimonianze sulla percezione dei consumi e dei comportamenti. Il piano d’azione è lo step succes-
sivo, il vero e proprio progetto di intervento che deve definire in modo preciso obiettivi, tempistiche, modalità, responsabilità e risorse (di denaro e competenze) da seguire per il miglioramento effettivo delle prestazioni ambientali e per il risparmio dei consumi nelle scuole. Le fasi dopo prevedono il costante monitoraggio e la valutazione delle azioni messe in campo e un piano di informazione e comunicazione per far conoscere l’iniziativa in modo efficace sia internamente che all’esterno (media, amministrazioni, opinione pubblica) e anche per questo il coinvolgimento di più soggetti e più realtà può essere determinante. “Eco-codice” è il nome dato al momento di chiusura, di redazione del nuovo stile di vita e di comportamento dell’edificio e di chi lo vive.
mondo vacanza slow .5
Primavera Slow 2014 Dal 21 marzo al 22 giugno, nel Parco del Delta del Po EmiliaRomagna torna Primavera Slow, il più grande evento italiano dedicato alla natura e alla biodiversità. Tre mesi di appuntamenti, escursioni, fotografia e birdwatching per scoprire paesaggi incontaminati e un patrimonio faunistico unico. Davvero ricco il calendario di eventi dell’edizione Primavera Slow, a partire dalle escursioni nei luoghi più suggestivi del Parco - 256 a piedi, 184 in bici, 46 a cavallo e ben 548 in barca – fino alle proposte per gli appassionati di birdwatching, che potranno osser-
vare e fotografare le molte specie presenti sul territorio e per i buongustai che avranno molte occasioni per degustare i prodotti tipici del territorio. Molte le iniziative riservate a bambini e ragazzi che potranno avvicinarsi alla natura e alla fauna del Delta, grazie a una serie di divertenti laboratori didattici. Nel corso dei tre mesi ci saranno poi una serie di eventi speciali imperdibili a cominciare dal tradizionale appuntamento con i Green Days, il 29 - 30 marzo e il 5 - 6 aprile nella bella cornice della Pineta di Classe e del Parco I maggio (località Fosso Ghiaia, Ravenna). Due fine settimana dedicati alla buona cucina a base di un tubero d’eccellenza: il tartufo. Momento clou dei Green Days sarà, infatti, la XXXVI Sagra del tartufo con il mercato di prodotti tipici, punti di degustazione, gare, test dimostrativi e prove di ricerca con cani addestrati. Dal 18 al 21 aprile sarà la volta di Pasqua Slow, un’occasione per tra-
scorre le vacanze pasquali partecipando a escursioni, laboratori didattici ed eventi culturali in alcuni dei siti naturalistici più interessanti del Parco. Da non mancare le passeggiate notturne per riconoscere i suoni e i canti degli animali – novità di questa edizione – e i viaggi in trenino elettrico sulle tracce del celebre Cervo della Mesola. Un altro grande evento di Primavera Slow sarà la VII edizione della Fiera Internazionale del Birdwatching e del Turismo naturalistico a Comacchio (Fe) dall’1 al 4 maggio. La Fiera ospiterà anche iniziative ed eventi per promuovere il Grande Delta verso il MAB (Man and Biosphere) UNESCO. «La candidatura del Parco come MAB UNESCO sotto il nome di Grande Delta”.
Tra gli altri eventi da non mancare, il 2 giugno, Slowemotion, la Giornata Verde, a cura dell’Unione Appennino e Verde, nel corso della quale ci sarà una vasta scelta di escursioni e visite guidate in tutte le zone del Parco, da Ferrara a Ravenna. Gli eventi di Primavera Slow continueranno fino al 22 giugno, con una serie di interessanti iniziative aperte agli amanti della natura e del buon vivere. Per tutta la durata dell’evento sarà inoltre possibile acquistare la Comacchio Museum Pass, un biglietto cumulativo per i principali musei della cittadina, il Museo della Nave Romana, la Casa Museo Remo Brindisi e la Manifattura dei Marinati e fare un’escursione in barca nelle suggestive Valli di Comacchio.
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mondo salute- il medico risponde .7
La salute delle donne Una corretta alimentazione è alla base della cura di sé, anche per le donne: mai sottovalutare quindi le scelte alimentari, sia per evitare carenze di elementi nutritivi importanti che per scongiurare problemi di sovraccumulo di tossine. Elemento indispensabile nell’alimentazione femminile è il ferro, essenziale per la crescita e lo sviluppo del nostro organismo. Poiché il ferro immagazzina e trasporta l’ossigeno nel nostro corpo, una può provocare affaticamento, insonnia e mancanza di concentrazione.
Durante il le mestruazioni, le donne devono affrontare una perdita di ferro da non sottovalutare: è dunque bene che soprattutto nel periodo fertile tutte si assicurino di assumere abbastanza ferro, presente nella carne, nei legumi e nelle verdure a foglia verde. L’acido folico è un altro elemento fondamentale nell’ alimentazione “al femminile”, che assume un importanza rilevante soprattutto subito prima e durante la gravidanza.. Per le donne che aspettano un bimbo, l’acido folico, conosciuto anche come vitamina B9, è fondamentale : la carenza di questo elemento può causare problemi di sviluppo nel nascituro. Tra le fonti alimentari di acido folico troviamo Il calcio è necessario per mantenere le ossa e i denti forti e in salute. Esso è inoltre importante per mantenere la linea e per ridurre i sintomi della sindrome pre-mestruale; l’assunzione di calcio diventa importante soprattutto con l’avanzare dell’età, per contrastarne la perdita. Le fonti di calcio più note sono latte e formaggi, ma il calcio è presente anche in alimen-
ti come spinaci, cavoli, mandorle e legumi. Indispensabile alla crescita e – in generale – alla buona salute: parliamo della vitamina D e uno dei modi migliori per garantire al nostro organismo un corretto apporto di questo nutriente è dato dall’esposizione al sole. La vitamina D favorisce l’assorbimento del calcio e aiuta a mantenere alto l’umore. Chi non si espone a sufficienza al sole, per via del proprio stile di vita, potrebbe avere la necessità di assumere un integratore. Il magnesio è coinvolto in numerose reazioni chimiche che avvengono nel nostro organismo. Si tratta di un elemento nutritivo importante per il sistema nervoso, per mantenere i muscoli tonici e le ossa forti. Inoltre un corretto apporto di magnesio contribuirebbe
a prevenire l’osteoporosi, un problema che interessa soprattutto l e donne, e a regolare la pressione sanguigna, oltre che a prevenire le malattie cardiovascolari. Tra le fonti di magnesio troviamo semi di zucca, spinaci, fagioli neri e mandorle. La vitamina E è un potente antiossidante, che aiuta a prevenire l’invecchiamento e a c o n t ra s ta re i danni causati dall’azione dei radicali liberi, che si formano come risultato del normale metabolismo e per via dell’esposizione ad inquinamento e fumo di sigaretta. La vitamina E è un elemento chiave per la salute degli occhi e della pelle e per il sistema immunitario. Tra le fonti di vitamina E troviamo mandorle, semi di girasole, pinoli, basilico, nocciole e albicocche secche.
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Oro bianco, a Ferrara la bufala a km zero Nelle campagne che circondano Ferrara c’è da quasi 10 anni una piccola azienda agricola che produce un alimento straordinario: si tratta della mozzarella di bufala, prodotta con il latte degli animali della stessa realtà agricola, allevati secondo le regole di un tempo.
ge l’azienda “La Cavallerizza” a cui fa capo il caseificio “La Deliziosa” - e lavoriamo in 9. Abbiamo chi si occupa degli animali, 4 persone alla produzione, tre che si alternano nel punto vendita stabile a Cona e nei mercatini con i due furgoncini. Siamo quasi tutte donne: per portare avanti un progetto così bisogna essere tenaci, anche testarde, ed entusiaste delle sfide che ci aspettano, giorno dopo giorno.” Unica presenza maschile fondamentale nell’azienda è quella del casaro, il signor Giuseppe, che assieme alla “Abbiamo circa 250 animali moglie, la signora Teresa, fa – ha spiegato Laura, che diri- questo lavoro da 35 anni: i
due sono originari di Gravina di Puglia ed è grazie alla loro esperienza che i prodotti dell’azienda sono diventati unici sul mercato. “Le bufale mangiano bene, vivono bene all’aria aperta. – ha spiegato Giuseppe – Quello che fa la differenza in questo settore è l’esperienza: conoscere gli animali, saper capire se uno di questi è stanco o ammalato, se ha una mastite... il latte è un alimento vivo e quindi è sempre diverso. Conoscerlo significa poter calibrare la lavorazione e proporre sempre al cliente il miglior prodotto possibile.” Il latte di bufala mediterranea è estremamente nu-
triente e sano, 100 grammi di mozzarella che se ne ricava sono composti da 55,5 gr. di acqua, 16,7 grammi di proteine, grassi al 25%, 24,4 gr. di lipidi , oltre a zuchero, ferro, calcio, fosforo, vitamina A e vitamina E. Giuseppe resterà per poco ancora “il re” dell’azienda: è in procinto di andare in pensione e sta insegnando alle due discepole i segreti del mestiere. Le casare del futuro della Cavallerizza saranno Elisa e Susy. La prima ha il “pallino di famiglia”, essendo la figlia del proprietario dell’azienda, che si è laureata da poco e ha deciso di investire le sue competenze nel progetto di casa,
mondo alimentazione .9
mozzarella di
APPUNTAMENTI 4 STORIE DI ANIMALI ED AMBIENTE A PIACENZA
dal 25/03/2014 alle 21:00 al 21/04/2014 alle 23:00
la seconda è una donna di 35 anni, ex commessa, che – alla ricerca di una nuova collocazione professionale – ha voluto rimettersi in gioco ed imparare a “fare” qualcosa con le proprie mani. Perché proprio di usare le mani e le braccia si tratta: la mozzarella va fatta a mano nonostante i macchinari e le sofisticate tecnologie, la pasta va mescolata con la forza delle proprie braccia, va lavorata a lungo, fino a quando non è pronta, filante e succulenta, per essere “mozzata” e resa tonda, o intrecciata, pronta per essere venduta al cliente. “Arriviamo a lavorare 6 quin-
tali di latte al giorno – ha spiegato ancora Laura – perché oltre alla mozzarella produciamo anche dei formaggi e altri prodotti derivati, dallo yogurt alla ricotta, ed è sempre tutto fresco. Questo comporta un impegno costante e perenne, senza vacanze estive o settimane bianche, ma poi – quando riceviamo visite da scuole ed università dall’estero, che vengono fino a questo angolo di campagna per vedere come lavoriamo – ci si riempie il cuore d’orgoglio, così come quando vediamo i nostri clienti addentare i nostri prodotti freschi e godere del loro sapore e quindi del nostro gran lavoro.”
Museo Civico Storia Naturale, Via Scalabrini 107 - Piacenza CEAS Infoambiente - 0523/492171
Il territorio piacentino sta cambiando e con esso la fauna. Alcune specie scompaiono o sono in grande sofferenza, altre vengono introdotte artificialmente ed altre ancora, prima scomparse, tornano ora a ripopolare il territorio. Come si adatta la fauna selvatica ai cambiamenti del territorio e delle attività umane? Cosa sta succedendo a Piacenza ? Se ne parla negli incontri “4 storie di animali ed ambiente a Piacenza”, che si tengono tutti i martedì dal 25 marzo al 15 aprile alle ore 21, presso il Museo Civico Storia Naturale - Via Scalabrini 107 (PC). Ingresso libero PROGRAMMA: Martedì 25 marzo ore 21 Il ritorno del lupo a Piacenza, spunti per conoscere questo affascinante animale - Enrico Merli, Zoologo Martedì 01 aprile ore 21 Specie autoctone ed alloctone nuovi arrivi, tanti problemi;cosa succede a Piacenza? Andrea Ambrogio, Naturalista Martedì 08 aprile ore 21 I pipistrelli a Piacenza, cosa sta accadendo ai mammiferi alati? Antonio Ruggieri, Naturalista Martedì 15 aprile ore 21 In volo...dal Po al crinale con...“l’alata genia che adoro” Romano Romanini, Ornitologo Un’iniziativa proposta da Legambiente Circolo di Piacenza nell’ambito delle attività del CEAS Infoambiente del Comune di Piacenza-Multicentro Aree Urbane
10. mondo salute
Mettersi in forma con lo yogafit Non tutti sono “tagliati” per praticare yoga, non tutti lo sono per praticare un’attività sportiva sfrenata ma tutti siamo alla ricerca perpetua di qualcosa che ci faccia sentire dinamici e – al tempo stesso – ci rilassi. Non chiediamo la luna se conosciamo la disciplina dello yogafit - uno yoga dinamico e vigoroso basato sul metodo Iyengar. Esso ha come obbiettivo primario quello di rendere il corpo forte, agile e flessibile, attraverso l’insegnamento e la pratica di tecniche di yoga sistematiche mirate a far diventare l’ individuo più consapevole dei propri movimenti, del pro-
prioo equilibrio, delle proprie capacità e potenzialità. Grazie a un lavoro simmetrico e dettagliato su tutto il corpo e all’uso di specifiche sequenze di posizioni di yoga, Yogafit mira a creare spazio nelle articolazioni ed ottimizzare l’ allineamento muscolo-scheletrico al fine di raggiungere, con un minor sforzo musclolare, una maggiore coordinazione della colonna vertebrale e degli arti e un aumento della capacità di movimento di ogni singola articolazione. Yogafit è utile al ristabilimento dell’allineamento della colonna vertebrale, aiuta a ridurre le tensioni muscolari e ad acquistare elasticità, coordinazione ed equilibrio. Insegna a controllare in modo intelligente tutta la muscolatura, ad esplorare e sensibilizzare dei muscoli e delle zone del corpo di cui ancora non abbiamo raggiunto consapevolezza. Secondo chi lo pratica e lo insegna è un ottimo metodo di allenamento da usare come alternativa o complemento di altre attività atletiche che può
essere praticato da tutti e ad ogni età. Con la pratica, la muscolatura si tonifica e tutti i movimenti diventano fluidi e precisi, coordinati con il respiro. Oltre a creare benessere fisico e mentale e migliorare la postura, aiuta ad eliminare lo stress e a ricaricare di energia corpo e mente. Yogafit dà il senso d i costruzione della muscolatura, nell’accezione reale del termine del dizionario di lingua inglese: fit = idoneo, capace, opportuno; o di fit-ness= buona forma fisica, buona salute, idoneità, che, in effetti, sta a significare appunto ciò che lo Yoga nella sua completezza, da millenni, va a compiere, ovviamente, con l’aggiunta anche di una buona forma psichica e spirituale. Lo Yoga classico fa sì che il corpo
si sviluppi armonicamente, con muscoli evidenti e senza quell’aspetto artificiale peculiare del body-building estremo; nel caso dello Yoga-fit, che corrisponde al più completo kayatala-kriya, non vi è la necessità di attrezzi, basta un esercizio costante, metodico; la tecnica si basa soprattutto sulla respirazione utilizzata come un attrezzo. Con respirazioni appropriate e ritenute di respiro legate a movimenti si lavora sulle cellule del corpo. Gli esercizi isometrici aumentano la massa muscolare, che, sebbene ben sviluppata, mantiene un aspetto levigato. Con tali tecniche il praticante riesce a ottenere una costituzione sana, potente e vigorosa… e senza attrezzi.
mondo auto .11
CAR SHARING, da utopia a realtà Promosso dal Ministero dell’Ambiente il car sharing (auto in condivisione) è il sistema più semplice e conveniente per gli spostamenti, in città quanto per i viaggi. Il sistema, che si sta diffondendo a macchia d’olio nei grandi centri, è conveniente - sia a livello ambientale che economico, per non parlare della comodità: l’utente acquista infatti solo l’uso di un’auto (anziché l’auto stessa) per il tempo che vuole – da una sola ora a uno o più giorni consecutivi – e per andare dove gli pare,
in città e fuori città. Per usufruire del servizio bisogna abbonarsi, si riceve la tessera con cui prenotare l’auto del parcheggio più vicino (24 ore su 24), precisando sempre ora di partenza e ora di arrivo. Al parcheggio l’auto si apre appoggiando la tessera al parabrezza. Per tutta la prenotazione, questa è un’auto normale, che all’ora di riconsegna dovrai riportare al parcheggio in cui l’hai presa. In molte città i mezzi condivisi sono elettrici. Ultima frontiera del car sharing sta diventando il “peer to peer”, il noleggio di auto tra privati. All’estero, servizi come RelayRides e Getaround negli Usa, Tamyca in Germania e Buzzcar in Francia sono attivi già da qualche anno e hanno decine di migliaia di utenti e di veicoli messi a disposizione, il cui numero sta crescendo velocemente. In Italia fino a pochi mesi fa il noleggio auto tra privati non era stato sperimentato, ma le due start up Car2Share e Dryfe – sono riuscite a
risolvere le difficoltà che ostacolavano questa pratica nel nostro Paese tanto da attivare il servizio. Entrambe le start up hanno incontrato grosse difficoltà con i contratti a s s i c u ra t i v i , l’elemento realmente innovativo del servizio, visto che prevede di stipulare polizze diverse sullo stesso mezzo. Sia Car2Share che Dryfe offrono a chi vuole mettere in affitto la propria auto e a chi vuole noleggiarne una da un privato la piattaforma, compresa di app per smartphone con geolocalizzazione necessaria per coordinarsi, oltre a quei servizi necessari per permettere di farlo con la massima sicurezza. I loro guadagni derivano dall’ applicazione di una piccola
commissione nelle transazioni tra gli utenti. In attesa delle auto condivise si può sempre ricorrere ai servizi di “passaggio” esistenti, che si muovono soprattutto su piattaforma web: qui basta inserire punto di partenza e destinazione per trovarsi davanti ad una folta lista di eventuali accompagnatori che potrebbero fare al caso nostro. Successivamente, è anche possibile raffinare i risultati impostando alcuni criteri, come la data di partenza o il prezzo che si intende spendere. Ovviamente, non è gratuito: chi offre un passaggio è libero di chiedere la cifra che vuole per coprire le spese di viaggio (carburante e caselli autostradali, tanto per dirne due).
12.mondo giardinaggio
Il giardino delle meraviglie La fine dell’inverno è la stagione ideale per seminare molte erbe aromatiche e spezie in coltura protetta, per preservare le giovani piantine dalle intemperie facendole sviluppare in un ambiente controllato, ma anche per avere piante già pronte al trapianto non appena le temperature lo consentono. I metodi di semina in coltura protetta sono diversi, è possibile scegliere a seconda della propria posizione geografica, dell’esposizione di terrazze e balconi ma anche
del proprio … pollice verde. Primo esempio di metodologia di coltivazione protetta sono i contenitori alveolari (o alveolati). Si tratta di semenzai in plastica, costituiti da diversi alveoli, con un foro inferiore, e diametro di 1,5-3 cm a seconda dei tipi. In commercio se ne trovano di differenti misure, dai più piccoli con 8-10 alveoli ai più grandi che possono avere più di 100 alveoli. I più pratici sono i contenitori più piccoli, così da potere seminare in ciascuno una sola varietà di semi. Il semenzaio va riempito fino all’orlo di buon terriccio da semina, poiché il livello si abbasserà con l’irrigazione. Bisogna poi praticare delle fossette con un bastoncino o una matita, della profondità proporzionale alla dimensione del seme, quindi coprire i semi con terriccio sciolto. Dopo la semina irrigare e richiudere con della pellicola per mantenere l’umidità. In alternativa al semenzaio è possibile utilizzare piccoli vasetti di plastica riempiti con buon terriccio da semina. E’ possibile anche creare in casa dei vasetti, praticando dei
forellini in bicchieri di plastica da 7 cm di diametro o anche in vasetti di yogurt opportunamente lavati. Questo metodo richiede meno lavoro rispetto al semenzaio, sia durante la semina che nelle prime fasi della pianta, e è molto adatto a erbe aromatiche con semi particolarmente piccoli, da seminare a spaglio. Una tecnica molto diffusa è quella di seminare su carta assorbente bagnata: peperoncini, pomodori e altri ortaggi vanno a nozze con questo metodo, ponendoli in terra solo dopo essersi accertati della germinazione. Questo metodo, molto consigliato per le solanacee, aiuta a aumentare la percentuale di germinazione e a ridurre lo spazio occupato. Tuttavia quando si seminano erbe aromatiche e le spezie le quantità sono molto superiori, e i semi tendono a essere più piccoli di quelli degli ortaggi, e pertanto poco maneggevoli. La semina su carta assorbente è quindi poco prati-
ca, e per assicurarsi la germinazione dei semi è meglio puntare sulla quantità: seminare un numero di semi superiore alle piante che si vuole coltivare, e eventualmente trapiantare a dimora solo le piante più forti, eliminando le altre. Fondamentale per la buona riuscita della vostra semina è la tipologia di terriccio usato. Un terriccio povero di nutrienti, o della consistenza sbagliata produrrà piantine stentate e deboli, inoltre se il terriccio contiene semi di infestanti, batteri o spore di funghi questi si riprodurranno in coltura protetta, danneggiando gravemente le piante. Sia che sia acquistato che prodotto in casa, è consigliabile disinfettare il terriccio: porlo una vecchia teglia con bordi alti e infornare a 200° per due ore, così da uccidere batteri e semi di infestanti e evitare il proliferare di funghi dovuti alla crescita indoor. Lasciarlo raffreddare completamente e spezzare completamente le zolle con una zappetta.
mondo risparmio .13
Vademecum: risparmio energetico e agevolazioni fiscali Partiti come incentivo per imprese e cittadini perché investissero per l’efficientamento energetico dei propri immobili, le agevolazioni fiscali per “il risparmio energetico” sono diventate un argomento fisso nell’agenda economica del Paese e dei territori. Le agevolazioni consistono in detrazioni dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) o dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) ed è concessa quando
si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. In particolare, le detrazioni sono riconosciute se le spese sono state sostenute per la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni - pavimenti - finestre, comprensive di infissi), l’installazione di pannelli solari e la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. Le detrazioni, da ripartire in dieci rate annuali di pari importo, sono riconosciute nella misura del: - 55% delle spese sostenute fino al 5 giugno 2013; - 65% delle spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014 per interventi sulle singole unità. Per quelle immobiliari: - dal 6 giugno 2013 al 30 giugno 2015, se l’intervento è effettuato sulle parti comuni degli edifici condominiali, o se riguarda tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio;
- 50% delle spese sostenute: dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015 per interventi sulle singole unità immobiliari; dal 1° luglio 2015 al 30 giugno 2016 per interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali o che interessino tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio. Dal 1° gennaio 2016 - per i condomini dal 1° luglio 2016 - l’agevolazione sarà invece sostituita con la detrazione fiscale prevista per le spese di ristrutturazioni edilizie. Indipendentemente dalla data di avvio degli interventi cui le spese si riferiscono, per l’applicazione dell’aliquota corretta (55, 65 o 50%) occorre far riferimento alla data dell’effettivo pagamento (criterio di cassa) per le persone fisiche, gli esercenti arti e professioni e gli enti non
commerciali; alla data di ultimazione della prestazione, indipendentemente dalla data dei pagamenti, per le imprese individuali, le società e gli enti commerciali (criterio di competenza). Condizione indispensabile per fruire della detrazione è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) esistenti, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali (per l’attività d’impresa o professionale). La prova dell’esistenza dell’edificio può essere fornita dalla sua iscrizione in catasto o dalla richiesta di accatastamento, oppure dal pagamento dell’imposta comunale (Ici/ Imu), se dovuta.
14. mondo scuola sostenibile
A scuola di sostenibilità La sostenibilità ambientale dovrebbe essere considerata una materia trasversale comune alle politiche, programmazioni e progettazioni di qualunque tipo, diventando parte integrante del percorso di crescita e studio fin da piccoli.
Esiste in Europa un percorso che cerca di realizzare questo progetto: si tratta delle Eco-Schools, un programma internazionale dedicato alle scuole, lanciato nel 1994 dalla Fondazione per l’Educazione Ambientale – FEE con il supporto della Commissione Europea, sulla base delle esigenze emerse durante la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (Rio de Janeiro, 1992). Il progetto ha l’obiettivo, da una parte, di educare e consapevolizzare studenti e studentesse sui temi ambientali, dall’altra di diminuire l’impatto ambientale della comunità scolastica. Nel mondo sono coinvolte nel progetto 40mila le scuole e 11 milioni gli studenti – in 43 nazioni nel mondo; esso prevede un percorso di “sette passi” per migliorare il comportamento della scuola e il comportamento dei partecipanti, grandi e piccoli, a scuola e nel mondo, alla fine del quale all’istituto virtuoso verranno riconosciute, solo se meritate, la certificazione e la bandiera green. In primo luogo è necessario costituire
un Eco-comitato composto da studenti, docenti e rappresentanti di tutti i livelli scolastici, ma anche dalla parte civile, genitori, assessori: “è la modalità partecipativa il punto forte e interessante del programma”, sottolinea Andrea Rinelli, operatore nazionale del Programma Eco-schools. Il comitato ha il grande ruolo di programmare e monitore le attività, di pensare o valutare iniziative e progetti, di promuovere e comunicare internamente e verso l’esterno. Il secondo passo consiste nella realizzazione di un’indagine ambientale che riproponga il quadro diagnostico dell’istituto partecipante: importante punto di partenza per l’elaborazione del piano d’azione. Il programma offre tutti gli strumenti per l’elaborazione nell’analisi (oltre alla presenza di un operatore FEE al comitato tecnico costituito), proprio perché deve essere particolarmente dettagliata, esaustiva, raccogliere dati reali, statistiche, foto, filmini e testimonianze sulla
percezione dei consumi e dei comportamenti. Il piano d’azione è lo step successivo, il vero e proprio progetto di intervento che deve definire in modo preciso obiettivi, tempistiche, modalità, responsabilità e risorse (di denaro e competenze) da seguire per il miglioramento effettivo delle prestazioni ambientali e per il risparmio dei consumi nelle scuole. Le fasi dopo prevedono il costante monitoraggio e la valutazione delle azioni messe in campo e un piano di informazione e comunicazione per far conoscere l’iniziativa in modo efficace sia internamente che all’esterno (media, amministrazioni, opinione pubblica) e anche per questo il coinvolgimento di più soggetti e più realtà può essere determinante. “Eco-codice” è il nome dato al momento di chiusura, di redazione del nuovo stile di vita e di comportamento dell’edificio e di chi lo vive.
mondo riciclo .15
Tappi creativi Basta la prima festa in giardino per salutare l’incipiente primavera che ci troviamo sommersi dai tappi di alluminio: birre, succhi di frutta e bibite ne fanno il loro segno di riconoscimento, noi possiamo farne un mondo di oggetti carini, utili e … ricicloni. Biosfera vi propone qualche idea fai-da-te simpatiche e semplici da realizzare. Potrete trasformare i vostri tappi di bottiglia in piccoli magneti per decorare il frigorifero o in puntine per la vostra bacheca: basterà infatti posizionare sul retro di ogni tappo una piccola calamita o una puntina da disegno. Ogni tappo diventa facilmente personalizzabile, rivestendolo con degli adesivi o con delle immagini ritagliate dalle pagine delle vecchie riviste. Con i tappi potrete dare vita a delle
originali candeline. Dovrete utilizzarli come base e lasciare colare la cera al loro interno. Si tratta, in questo caso, di candeline decorative, che potrete utilizzare come segnaposto o per creare un centrotavola. Oltre ai tappi così potrete riciclare anche gli avanzi delle vecchie candele, basterà fondere la cera rimasta a bagnomaria. Un po’ più complessa, ma di sicuro effetto, è la bacheca magnetica, che si può realizzare grazie al riciclo creativo di 80 tappi delle bottiglie di birra. L’idea è questa: con la colla a caldo si attaccano i tappi – con la parte alta rivolta in su – ad una lavagna magnetica di medie dimensioni e si lascia asciugare. E’ possibile creare veri e propri disegni utilizzando tappi di colori differenti e posizionandoli ad hoc. Una volta asciutta la colla sarà possibile fermare con altri tappi “liberi” foglietti e appunti. Grazie ai tappi di bottiglia potrete creare anche dei sottobicchieri o dei sottotazza. Utilizzando una base di cartoncino robusto, di compensato o di sughero incollerete i tappi alla base
dei sottobicchieri con la colla a caldo. La base del vostro sottotazza potrà essere di qualsiasi forma, ad esempio circolare o quadrata e - con lo stesso principio - potrete ridare vita ai vecchi mobili: create delle figure o dei motivi geometrici servendovi di tappi di tanti colori e potrete rinnovare il piano d’appoggio di un vecchio tavolino da caffè, semplicemente utilizzando colla a caldo. L’effetto finale sarà davvero insolito e molto colorato, la sfida consiste nel raccogliere il maggior numero di tappi possibile. Dai rifiuti possono nascere dei gioielli riciclati di design. Ad esempio un tappo di bottiglia può trasformarsi facilmente in un ciondolo o in un ornamento per una collana dalla struttura metallica. Gli eco-bijoux nascono anche dal riciclo creativo della tastiera del pc, dei tappi di plastica e delle lattine, basta munirsi di pazienza, forbici robuste, pinze e fantasia.
Altri gioielli facili da realizzare con i tappi di bottiglia sono gli orecchini: è possibile rivestire i tappi di bottiglia in metallo grazie alla tecnica del decoupage. In questo modo potrete realizzare degli orecchini personalizzati, scegliendo frasi o personaggi con cui decorarli. Un’idea fashion, magari per fare un regali insolito ad un’amica, è realizzare un bracciale con i pendenti. I tappi di bottiglia andranno appiattiti il più possibile, se abbiamo una fustella resistente – come quella per tagliare sagome di cartoncino - sarà possibile dare forme disparate per poi forare i tappi, in modo da poter inserire un gancetto per trasformarli in piccoli pendagli da montare sul nostro braccialetto.
Mensile omaggio in abbinamento a La Pulce Il Fè Il Rò Il Rigattiere in edicola - Biosfera,mensile di sviluppo sostenibile - EDITORE: Edit Italia s.r.l a Socio Unico - Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Mail info@edititalia.it - Concessionaria: Publimedia Italia S.r.l.- Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Ferrara, Viale Cavour n.21-Tel.0532.200033 - Mail: info@publimediaitalia.com – Registrazione Tribunale di Ravenna n. 1343 dell’ 11/01/2010 Direttore Responsabile: Gian Piero Zinzani - Stampa CSQ (BS) - Biosfera offre esclusivamente un servizio, non riceve provvigioni sulle contrattazioni, non effettua commerci, non è responsabile per la qualità, provenienza, veridicità e puntualità di uscita delle inserzioni e neppure per le conseguenze dirette e indirette che possono derivare dalla non corrispondenza di tali dati alla realtà. La direzione si riserva comunque, a suo insindacabile giudizio, di cestinare annunci. Edit Italia S.r.l. a Socio Unico precisa che tutte le inserzioni recanti dati personali e/o sensibili ai sensi del D.L. 196/2003, sono state pubblicate previa informativa all’interessato e espresso, diretto e specifico consenso dello stesso alla diffusione dei predetti dati ai sensi del D.L. 196/2003. Questo periodico è aperto a quanti desiderino manifestare il loro pensiero, senza recare pregiudizio ad altri, ai sensi dell’art.21 della Costituzione e, pertanto, la sua Redazione è disposta a ricevere testi scritti, fotografie, immagini ed altro materiale dai lettori. Tuttavia, l’eventuale pubblicazione, anche in via telematica, di quanto inviato alla Redazione di questo periodico, è a totale discrezione della Redazione medesima. In ogni caso l’eventuale pubblicazione non determina la costituzione di alcun rapporto di collaborazione dei lettori con la stessa Redazione e/o con l’Editore, né obbligo di pagamento di alcun importo da parte della Redazione e/o dell’Editore del periodico. L’invio del materiale è a titolo gratuito. Quanto inviato alla Redazione, anche se non pubblicato, non verrà restituito al mittente. Per l’invio del materiale l’indirizzo è info@edititalia.it - È vietata la riproduzione totale o parziale di foto, marchi e testi. Copyright, tutti i diritti sono riservati ad Edit Italia S.r.l. a Socio Unico.
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DICHIARAZIONI PRIVATI HOBBISTI - RIUTILIZZATORI
VERSIONE: AM CS 25/02/2014
Con la sottoscrizione del presente gli Hobbisti e i Riutilizzatori dichiarano sotto la loro responsabilità: - Che la loro partecipazione ala Fiera avviene a titolo di privato e che quindi ogni vendita e/o scambio che durante la Fiera verrà effettuata si intende fatta non nell’ambito dell’esercizio di un’impresa; ciò stante l’attività in questione non rientra nella sfera di applicazione dell’iva ai sensi del D.P.R. 633/72. Per la stessa ragione anche il trasporto di quanto sarà oggetto di vendita e/o scambio non è ricompreso nella disciplina del D.P.R. 627/78 (bolla accompagnatoria delle merci viaggianti); - Che gli oggetti che verranno scambiati e/o venduti non hanno alcun valore storico e archeologico, e che non si tratta di animali, alimentari sfusi, materiale pornografico e armi; Limitatamente agli Hobbisti, di conoscere e di attenersi al rispetto della Legge Regionale dell’ Emilia Romagna n°12 del 25/06/2009 e successive modifiche (tra le quali: legge regionale n° 4 del 24 maggio 2013). Sollevano, quindi, gli Organizzatori della Fiera da qualsiasi responsabilità derivante da comportamenti in contrasto con le dichiarazioni rese e, comunque, in contrasto con gli obblighi derivanti dalla legislazione vigente, assumendosene piena responsabilità per ogni eventuale provvedimento di qualsivoglia natura che dovesse essere preso dall’Autorità competente a seguito di violazioni di leggi e regolamenti. Riconoscono che gli Organizzatori avranno diritto di rivalersi nei loro confronti per ogni conseguenza dannosa che dovesse loro derivare dai suddetti comportamenti. Riconoscono, infine, che qualsiasi violazione degli obblighi di legge, salva ogni altra sanzione, facoltizzerà gli Organizzatori ad allontanarli immediatamente dalla Fiera, con divieto di partecipazione alla medesima. ................................................, ......................................................., ......................................................................................................................., ...................................................................................................... (luogo) (data) (nome cognome) (firma)
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