Biosfera dicembre 2016

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DICEMBRE 2016 mensile anno 7 numero 12

Magie di Natale “Una volta mi limitavo a ringraziare Babbo Natale per pochi soldi e qualche biscotto. Ora, lo ringrazio per le stelle e le facce in strada, e il vino e il grande mare”. Il celebre scrittore inglese G.K. Chesterton esprimeva così la sua gratitudine per la vita e per tutto quanto la natura dona ogni giorno. Essere

grati, ormai lo sappiamo, è un sentimento potente, trasformativo, che fa bene addirittura alla salute e che andrebbe coltivato. Perché non iniziare proprio in occasione delle feste natalizie? Potremmo presto sorprenderci a guardare la nostra esistenza con un occhio più soddisfatto e sereno e a godere di

redazione.biosfera@edititalia.it

più delle piccole, grandi gioie quotidiane! E proprio alla gioia del Natale è, in parte, dedicato questo nuovo numero, con tanti consigli per rendere ancora più speciali le feste che ci attendono: dalle dritte per una spesa che regali al nostro mese di dicembre più “salute e bellezza”, fino alla ricetta vegan

dei deliziosi biscotti zenzero e cannella, un grande classico del periodo. Questo e molto altro vi aspetta nelle pagine del vostro nuovo Biosfera. Noi vi auguriamo feste piene di gioia e un 2017 che vi porti davvero tante, tante cose di cui essere grati. Buon Natale!

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mondo spesa .3

NATALE IN BELLEZZA E SALUTE: COMPRA COSÌ A DICEMBRE Il segreto del benessere è nella frutta e nella verdura di stagione Se anche per voi le feste natalizie sono un attentato alla linea allora mettete in pratica i consigli di Campagna Amica, che sul portale delle aziende agrituristiche aderenti a Coldiretti (campagnamica. it) spiega come mantenere salute e forma fisica con frutta e verdura di stagione. “A dicembre con l’arrivo dell’inverno è facile eccedere e concedersi qualche vizio in più – spiega l’associazione -. La natura ci viene incontro e ci regala tanta frutta e verdura dalle proprietà diuretiche e antinfiammatorie, che aiutano a rinforzare il nostro sistema immunitario. Per un Natale a impatto zero, vi consigliamo di consumare prodotti di stagione e alimenti Made in Italy a km 0, che potete trovare nei mercati e nei punti vendita

dei produttori diretti di Campagna Amica. I sapori della tradizione sono inoltre l’ideale per creare cesti di Natale personalizzabili e originali, da regalare a parenti e amici. Dal sedano alle carote, presenti tutto l’anno, fino a spinaci e cavolfiori, i prodotti che troviamo sui banchi dei mercati in questo mese sono ricchi di vitamine e sali minerali, utili per la nostra salute e per tenere lontani raffreddori e influenze”. Il cavolo, in particolare, è un alimento di enorme valore per ciò che contiene: potassio, calcio, fosforo, ferro, acido folico, vitamina C ecc. Possiede, inoltre, principi attivi anticancro, antibatterici, antinfiammatori, antiossidanti, antiscorbuto. “Con l’inverno alle porte, è arrivato il momento di preparare zuppe

e minestroni caldi con le verdure di stagione – continua Campagna Amica - perfetti anche per realizzare primi gustosi e deliziosi contorni. Tra gli ortaggi invernali più versatili in cucina ci sono i broccoli, ricchi di ferro e vitamina C, che in molti però non apprezzano. Per renderli appetibili a tutti, anche ai bambini, vi consigliamo di prepararli in forma di torta salata con la ricotta oppure nella pasta insieme a una crema di formaggio. Noti per le loro proprietà digestive e detox, i finocchi saranno un alimento indispensabile per una dieta depurativa dopo le feste di Natale e Capodanno. Si accompagnano bene alle arance, per un’insalata gustosa e leggera, ma sono squisiti anche cotti e gratinati. La frutta di dicembre è all’insegna

del colore giallo-arancione: limoni, arance, mandarini, mandaranci e cachi, tutti ricchissimi di antiossidanti e vitamina C. Proprio le arance, che possiamo trovare già dal mese scorso, sono un vero toccasana per il benessere del nostro corpo. Grazie al loro elevato contenuto di vitamina C, sono ottime per potenziare il sistema immunitario, favorire l’assorbimento del ferro e contrastare i problemi di anemia. In vista delle festività di Natale, vi suggeriamo di utilizzare i limoni di stagione per fare un’utile quanto gustosa riserva di limoncello fatto in casa, ideale da offrire ai vostri ospiti durante le feste e in qualsiasi altro momento dell’anno”.


i ricetta medica

VITAMINA C, UN PREZIOSO ALLEATO PER SALUTE E BELLEZZA Come orientarsi nel mondo degli integratori e dei cosmetici La vitamina C, o acido ascorbico, è una molecola ad azione antiossidante che interviene in numerose reazioni biochimiche all’interno della cellula. Si tratta di una vitamina che vanta molte virtù: per potersi orientare nel vasto mondo degli integratori e dei prodotti cosmetici è fondamentale il consiglio qualificato del farmacista, così da individuare di volta in volta la soluzione più idonea a soddisfare le diverse esigenze.

Perché la vitamina C è così importante per il nostro organismo?

“L’azione immunostimolante ne fa un ottimo rimedio per prevenire e curare raffreddori e sindromi influenzali, aumentando i livelli d’interferone che ostacola l’infezione virale e aumentando la mobilità dei macrofagi, cellule deputate all’immunità aspecifica, cioè che aggrediscono qualsiasi agente patogeno penetri nell’organismo – spiega la dottoressa Orietta Benelli della farmacia comunale a Fusignano-. Nelle farmacie comunali possiamo trovare formulazioni a base di acerola o rosa canina, dove la vitamina C fa parte di un pool di sostanze naturali, fra cui bioflavonoidi, che la rende altamente biodisponibile”.

In farmacia protezione per tutta la famiglia

Associata ad altri rimedi, omeopatici o fitoterapici, o ancora ad integratori, la vitamina C è in grado di potenziare il sistema immunitario, ottenendo così una protezione efficace per tutta la famiglia. “Ravenna Farmacie- chiarisce Benelli - offre un’ampia gamma di opportunità per valutare il fabbisogno individuale di integratori ad azione antiossidante: un test per la misurazione dello stress ossidativo (un servizio disponibile presso la farmacia comunale n.8), integratori e cosmetici a base di vitamina C e non solo, che preservano da malattie degenerative e rallentano i segni del tempo”.

Più sani e più belli

La vitamina C apporta inoltre un contributo fondamentale per la salute delle cartilagini, delle ossa, dei tendini e dei denti: “ottime sono

le associazioni con glucosamina, curcuma, arpagofito e boswellia come antiinfiammatori osteomuscolari”. È anche una molecola antistress, tonico- energetica a livello fisico e mentale e regola la produzione di serotonina, un importante neurotrasmettitore che modula il tono dell’umore e il ritmo sonno- veglia. Altrettanto importante è il ruolo della vitamina C per il benessere della cute, delle unghie e dei capelli. “In particolare aiuta a rendere la pelle visibilmente più compatta ed elastica, previene la formazione di macchie brune legate all’età e schiarisce quelle già esistenti. Inoltre accelera i processi di cicatrizzazione delle ferite e delle ustioni”. Trova anche indicazione nella prevenzione e cura delle teleangectasie, quegli antiestetici capillari dilatati che compaiono sulle gambe e sul volto (couperose).

Mai più senza

“I fumatori e chi ha il colesterolo alto possono trarre grande giovamento dall’azione protettiva della vitamina C grazie alla sua azione antiossidante che ostacola l’effetto dei radicali liberi, aiutando a combattere gli effetti dannosi del colesterolo LDL (o colesterolo “cattivo) – conclude Benelli-. Anche l’assorbimento del ferro, indispensabile per la produzione di globuli rossi, trae vantaggio dall’assunzione di questa vitamina, che è bene associare al farmaco o integratore, soprattutto per chi soffre di anemia o per chi segue una dieta la dottoressa Orietta Benelli della farmacia comunale S. Rocco a Fusignano T.R. vegetariana o vegana”.

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mondo animali .5

UN CUCCIOLO SOTTO L’ALBERO? UNA SCELTA SU CUI RIFLETTERE

Sono tanti i bimbi che chiedono un animale come regalo di Natale. Come comportarsi? Ecco i consigli del veterinario “Caro Babbo Natale, ti scrivo questa lettera perché vorrei che mi facessi trovare sotto l’albero di Natale un cagnolino, o forse è meglio un gatto, sicuramente un pesce rosso occupa meno spazio, però forse un cricetino è più divertente, corre dentro la ruota e gira, gira, gira; e il coniglio? Lo voglio nano che stia sul palmo della mia manina, però torna di moda il furetto, e il gerbillo, oppure sotto l’albero potremmo trovare un bel serpentello o un topolino”. Calma! Prima di accogliere un animale in famiglia pensiamoci bene e anche se dovessero regalarcelo, riflettiamo bene: è un passo importante. Per il cucciolo d’uomo è un com-

pagno di giochi ma se il giocattolo non piace più o “si rompe” iniziano i guai. Il vostro esserino è vivo quindi mangia, sporca, mordicchia, fa i dispetti, insomma si trasforma in un problema. Prima di ripensarci quando è troppo tardi, sappiate che esistono meravigliosi peluche di tutte le specie, razze e misure, non sporcano né mordicchiano, non mangiano né vanno a spasso, insomma l’ideale per chi non è sicuro di voler responsabilmente accogliere un nuovo membro in famiglia con il quale magari dovrà pianificare e trascorrere anche le vacanze. Allora che facciamo diamo da mangiare il topolino al serpen-

tello, il pesce rosso al gatto e il coniglio al cane, e non ci pensiamo più? O siamo veramente convinti di accoglierlo nel migliore dei modi? Allora fate un lungo respiro e sappiate che un animale ha delle esigenze ben precise e diverse a seconda di specie, razza o dimensione: fare lunghe passeggiate se è un cane, tenere pulita la lettiera se è un gatto, così come il giaciglio se è un criceto, topolino o furetto - ma in aiuto arriva anche il Veterinario - e per finire ricordiamoci del serpente che solitamente mangia prede vive. Ma non scoraggiatevi perché se deciderete di avere al vostro fianco un prezioso e vero

amico non esisteranno ostacoli e sarà una bellissima esperienza. Allora scriviamo la letterina, lasciamola sotto l’albero, consideriamola un regalo importantissimo, il più prezioso, e quando tutta la famiglia sarà riunita e felice decidiamo se siamo pronti a ricevere questo dono. Soprattutto ricordatevi che ci sono tanti amici che aspettano di essere adottati, non solo cani e gatti ma tante altre specie di piccoli amici in cerca di una famiglia accogliente. Auguriamo a tutti voi un Buon Natale. Dott.ssa Carla Ricci, veterinario in Milano Marittima


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COMPUTER E INVECCHIAMENTO CUTANEO, COMBATTI COSÌ IL “DIGITAL AGING” Le strategie per avere una pelle a prova di “tecnologia” -Trascorrete molte ore davanti allo schermo di Pc, tablet o smartphone? Potreste essere a rischio “Digital aging”. E’ oramai risaputo che l’eccessivo utilizzo di questi dispositivi elettronici può comportare problemi per la salute degli occhi affaticati dalla troppa luminosità. E’ invece una recente scoperta della medicina estetica e della dermatologia l’incidenza negativa che i più comuni apparecchi elettronici hanno sulla pelle e sul tono generale del viso. “Se una volta inestetismi quali rughe, doppio mento e mancanza di tono della pelle erano appannaggio solo di persone di età avanzata, oggi – spiega il Dottor Giorgio Astolfi (giorgioastolfi.it), cofonda-

tore del CDM – Centro di Dermatologia Integrata e Medicina Estetica di Milano – sono un problema anche delle persone più giovani che trascorrono troppo tempo al computer”. È questo il cosiddetto “digital aging”, cioè l’invecchiamento precoce della pelle causato in massima parte dalla disidratazione. Le onde elettromagnetiche emesse da computer e affini generano, infatti, un surriscaldamento dei tessuti ricchi di acqua con conseguente disidratazione e deterioramento delle proteine di collagene che costituiscono la struttura portante della pelle. “Si tratta di un vero e proprio

stress ossidativo – chiarisce Astolfi – a cui si può fare fronte seguendo poche facili regole. La parola d’ordine deve essere integrare: bere molta acqua, seguire una dieta ricca di alimenti idratanti quali frutta e verdura e alimenti ricchi di omega 3, omega 6 e omega 9 come pesce, cereali e frutta oleosa aiuta la pelle a ritrovare elasticità e turgore”. A ciò si aggiunge l’utilizzo quotidiano di un buon siero antiossidante sotto la crema da giorno e di una crema notte leggermente esfoliante per riparare il collagene danneggiato, meglio se a base di sostanze di origine vegetale. “Se invece il problema è a uno stadio più avanzato – continua il Dot-

tor Astolfi – si può pensare ad un peeling superficiale per favorire il ricambio cellulare unito ad un ciclo di micro iniezioni biorivitalizzanti a base di acido ialuronico associato ad aminoacidi, vitamine e oligoelementi. Infine il Digital Aging si combatte con regole di buon senso: porre attenzione alla posizione della scrivania utilizzando sgabelli ergonomici o una piccola pedana sotto i piedi per favorire la circolazione linfatica, staccare frequentemente gli occhi dal monitor e alzarsi per brevi pause, evitare la luce riflessa sullo schermo per evitare di dover strizzare le palpebre e favorire le antiestetiche rughe perioculari.


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mondo alimentazione

BONTÀ DAL PASSATO, A TAVOLA CON GLI ANTICHI POMPEIANI Un’alimentazione semplice e autentica che vale la pena riscoprire Tra i piatti cult di Pompei c’era il garum, una salamoia di pesce lasciato fermentare al sole e conservata sotto sale utilizzata per condire un’infinità di vivande; tra le bevande economiche, la più diffusa era la pòsca, costituita da aceto diluito in acqua, mentre i panettieri sfornavano almeno dieci tipi di pane nei 35 forni censiti nella città. E’ quanto emerge da uno studio della Coldiretti divulgato in occasione dell’inaugurazione con il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini di “Eatstory - da noi il cibo ha una storia” il progetto che per tutte le festività di Natale e fine anno, punta a fare rivivere ai visitatori degli scavi atmosfere e sensazioni del passato con la degustazione di pietanze o l’acquisto

di prodotti preparati secondo le tecniche di allora. Si tratta di specialità che - sottolinea la Coldiretti - sono state trasmesse praticamente inalterate nel corso dei secoli grazie all’impegno di generazioni di agricoltori che ne hanno custodito gelosamente tecniche e segreti. La mela annurca ad esempio è senza dubbio il frutto maggiormente caratterizzante la ‘Campania Felix’, come dimostrano i dipinti rinvenuti negli scavi di Ercolano (in particolare nella Casa dei Cervi), città romana sommersa insieme a Pompei dalla distruttiva eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Dai reperti emerge che l’alimentazione dei pompeiani era a base di verdura e frutta che veniva-

no vendute in gran quantità nelle botteghe insieme all’olio. Plinio il Vecchio classificò circa 1000 piante commestibili, con le quali si producevano vari tipi di lattuga, cicoria, cipolle e aglio, broccoli di rapa, basilico, carote, crescione, porri, meloni, piselli, ceci, lenticchie, noci, nocciole, mandorle, e diversi tipi di frutta fresca: mele, melograni, pere, uva e fichi. Qualche anno prima della catastrofica eruzione del 79 d.C., vennero importati a Pompei conclude la Coldiretti - il ciliegio, l’albicocco, e il pesco. “Pompei è città unica perché custode della memoria del nostro passato in tutti i suoi aspetti. Le numerose testimonianze della vita quotidiana del mondo romano

sono quanto di più vivo e forte ci è stato restituito. Sono numerosissime a Pompei le tracce tangibili di una vita che fu e che ci riportano attraverso un viaggio nel tempo, a 2000 anni fa. Dalle migliaia di graffiti ritrovati sui muri antichi, ai tanti oggetti di uso domestico rinvenuti nelle case, fino ai più fragili e impressionanti reperti organici carbonizzati, di legni, fibre ma soprattutto di cibi, da quelli preparati come le pagnotte di pane, ai prodotti della terra (cereali, fichi, melagrane, olive, lenticchie, ceci e tanto altro). Cosa è stato scoperto delle abitudini alimentari degli antichi pompeiani? Immancabile sulle loro tavole sottolinea la Coldiretti - era il ga-


mondo alimentazione

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APPUNTAMENTI

CERVIA EMOZIONI DI NATALE DAL 3 DICEMBRE 2016 ALL’8 GENNAIO 2017 CERVIA (RA)

rum una sorta di colatura di alici ancora molto diffusa in Campania che allora si preparava con le interiora delle sardine, che venivano mescolate con pezzi di pesce sminuzzati, uova di pesce e uova di gallina per poi essere lasciata al sole e nuovamente pestata per trasformarla in una poltiglia omogenea. Dopo sei settimane di fermentazione, il prodotto ottenuto, detto liquamen, veniva posato in un cesto dal fondo bucato e mentre un residuo, considerato commestibile e noto col nome di hallec o faex, colava dal cesto, vi rimaneva il prodotto finito detto garum con declinazioni diverse a seconda del pesce usato. Appena alzati, la mattina, i pompeiani facevano una prima colazione (jentaculum) a base di pane con aglio e formaggio, oppure datteri, uova, miele e frutta, e a volte anche di carne, dal momento che la colazione costituiva uno dei due pasti principali della giornata. A volte i cibi del jentaculum erano gli avanzi che ogni invitato aveva il diritto di portare via dal banchetto della sera precedente. I bambini, andando a scuola, si fermavano lungo la strada e comperavano biscotti appena sfornati (adipata). Verso mezzogiorno, poi, seguiva uno spuntino leggero (prandium) tanto per arrivare non troppo affamati all’ora della cena. Era in genere un pasto freddo e rapido, con legumi, pesce, uova e frutta. Il pasto principale in tutto il mondo romano era costituito dalla cena, più o meno abbondante, consumata ad iniziare dal pomeriggio, tra le due e le tre, dopo essersi recati alle terme. Dopo la cena seguivano le bevute in un triclìnio con il vino che era la bevanda più diffusa e veniva prodotto in due qualità: bian-

co e rosso, tagliato con acqua e aromatizzato con miele, spezie o erbe. Il vasellame da mensa consisteva in ciotole, brocche, bicchieri. Normalmente si mangiava con le mani non esistendo forchette, ma sono stati rinvenuti cucchiai e coltelli. Per questo - continua la Coldiretti - erano serviti ai commensali dei catini con acqua per lavarsi la mani. Per le famiglie più povere la cena costituiva l’unico pasto della giornata. Gli strati inferiori della popolazione consumavano cibi e bevande estremamente semplici, cibandosi di pane nero, di qualità scadente (panis plebeius) e raramente di carne, più spesso di piccoli pesci poco pregiati, salati e conservati (gerres, menae), economicamente accessibili; tra le verdure, quelle meno costose erano i cavoli e i porri. Appartenevano al ricettario della cucina povera salse fatte con erbe pestate e condite con olio; né mancava il formaggio. Nelle classi medio-alte il cibo non aveva solo la funzione di nutrire, ma era simbolo di una condizione sociale privilegiata, dove l’opulenza della mensa costituiva segno di prestigio sociale. Ai ricchi era riservata la prerogativa del banchetto, che diventava, così, il momento più importante della giornata e si svolgeva secondo una precisa ritualità che era la medesima a Roma e nelle altre città dell’impero. I cibi più ricercati – conclude la Coldiretti - erano preparati con la massima cura dai cuochi e nelle più ricche dimore non potevano mancare strutture per l’allevamento di pesci (piscinae), di uccelli selvatici (aviaria) nonché di selvaggina (leporaria).

A Cervia di certo non possono mancare le rappresentazioni della Natività, tutte particolari e curiose: dal presepe di sale a quello meccanico e a quello dei salinari, dal suggestivo presepe galleggiante con statue “di sale” sulla burchiella, alle grandi sculture di sabbia che ripropongono famose opere d’arte sulla Natività. A Milano Marittima verrà proposto un Presepe artistico composto da 100 elementi fra statue e stendardi, con una Natività multimediale di grande suggestione alla Rotonda 1° Maggio. Nella cornice della festa, varie le attività e le sorprese. Diversi i mercatini, gli spettacoli, i concerti che si susseguono durante tutto il periodo di festività. In Piazza Garibaldi la pista del ghiaccio costituisce una forte attrazione per i ragazzi, che fanno del grande albero di natale punto di ritrovo per i pomeriggi di festa. Dedicato ai più piccini il Magazzino di Babbo Natale. A Milano Marittima, intorno alla Rotonda 1° Maggio, la pista di pattinaggio ad anello più grande d’Europa. Per tutto il periodo animazione per bambini e adulti, mercatini di prodotti gastronomici ed eccellenze del territorio, mentre l’atmosfera natalizia sarà scandita anche da musica diffusa, addobbi e sfavillio di luci.

100 PRESEPI PER PALAZZUOLO DALL’8 DICEMBRE 2016 AL 6 GENNAIO 2017 PALAZZUOLO SUL SENIO (FI) Torna la nuova edizione della manifestazione “100 Presepi per Palazzuolo”, nell’antico borgo di Palazzuolo sul Senio, cuore della Romagna-Toscana che fu la culla dei Pagani e degli Ubaldini. In ogni angolo, anfratto, finestra, vicolo, piazza o via, piccoli o grandi Presepi, realizzati da grandi e piccini offriranno, a quanti avranno il piacere di ammirarli, una piccola inaspettata felicità: quella dell’amore che non cambia nonostante tutto cambi e che risplende tanto durante la vecchiaia, quanto in gioventù. Perdetevi per le vie del borgo, tra un centinaio di rappresentazioni della Natività sparse in ogni anfratto, piazza, vetrina, giardino e angoletto caratteristico del magnifico borgo e votate, tramite le schede apposite che troverete presso i luoghi pubblici, il presepe che più vi è piaciuto facendolo concorrere all’Edizione 2016 del contest “Il paese dei presepi”, che il 6 Gennaio 2017 premierà i presepi più belli di Palazzuolo. Il Percorso è aperto tutti giorni, in qualunque condizione metereologica e, anzi, se cadrà un po’ di neve sarà tutto più suggestivo. Per rendere più agevole la visita troverete presso tutte le attività palazzuolesi e presso l’ufficio turistico la mappa della manifestazione.

PRESEPE DEGLI EX RIFUGI BELLICI DALL’8 DICEMBRE 2016 AL 22 GENNAIO 2017 LONGIANO (FC) Questo presepe meccanico viene allestito all’interno dei rifugi bellici situati ai piedi delle mura medioevali del borgo longianese. L’allestimento è completamente rinnovato e conta più di 30 personaggi meccanici, effetti di luce e giochi d’acqua. Il presepe dei rifugi bellici è situato all’interno di una rassegna di numerosi presepi dislocati in tutto il paese, primo fra tutti il presepe allestito nel Convento del Santissimo Crocifisso. Un appuntamento da non perdere, quindi, per chi voglia trascorrere un pomeriggio all’insegna del Natale e delle bellezze medievali. Ingresso gratuito. Orari di apertura: Dall’8 dicembre 2016 al 22 gennaio 2017, aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18. Per informazioni: Ufficio Turismo del Comune di Longiano, tel. 0547-666457.


mondo natura

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BASILICO E PREZZEMOLO SONO ANTIBATTERICI NATURALI, LO DICE LA SCIENZA Ecco i risultati dell’importante ricerca pubblicata sulla rivista Microbial Pathogenesis Basilico e prezzemolo hanno proprietà antibatteriche: ancora una volta un’importante ricerca scientifica conferma ciò che la tradizione popolare tramanda da tempo. Lo studio condotto dalle Università di Pisa e di Pavia e da due istituzioni Tunisine, la University of Monastir e il Water Research and Technologies Center, è stato pubblicato sulla rivista Microbial Pathogenesis. I ricercatori hanno analizzato l’attività antimicrobica degli oli essenziali di prezzemolo (Petroselinum crispum) e di basilico (Ocimum basilicum) nei confronti di alcuni ceppi batterici patogeni del genere Vibrio isolati da acqua di mare o da frutti di mare crudi o poco cotti. Le proprietà antibatteriche sono state valutate sia ri-

spetto ai microorganismi in quanto tali che alla capacità di disgregare o di impedire la formazione di un biofilm batterico che una volta sviluppatosi rende il microorganismo più virulento e più difficilmente aggredibile dagli antibiotici. “Entrambi gli oli essenziali si sono dimostrati capaci di inibire la crescita dei microorganismi coltivati in vitro, con il basilico che ha mostrato un’attività leggermente maggiore – ha spiegato il professore Guido Flamini del Dipartimento di Farmacia dell’Ateneo pisano – ma non solo, nel caso di 18 ceppi di Vibrio su 41 abbiamo verificato la capacità degli oli di inibire o di provocare la disgregazione del biofilm”. Nell’ambito dello studio, il professore Flamini si è occupato in

particolare delle analisi chimiche per caratterizzare la composizione dei due oli essenziali, identificando 26 composti (corrispondenti al 98.3% sul totale) in quello di prezzemolo e 48 (corrispondenti al 99.1% sul totale) in quello di basilico. “Ovviamente le proprietà antibatteriche si riferiscono ad oli che abbiano una composizione chimica come quella riportata nell’articolo – ha concluso Guido Flamini – per cercare di ottenere in futuro oli simili sarà necessario stabilire un protocollo colturale e, per le specie che lo permettono, partire da piante propagate vegetativamente”. Ma quali sono le proprietà da sempre attribuite dalla tradizione a basilico e prezzemolo?

Il basilico è uno degli elementi indispensabili della cucina mediterranea, ma non tutti sanno che ha una parte importante anche nello scaffale dell’erborista. Fra le sue proprietà più note ricordiamo l’effetto digestivo, calmante degli spasmi intestinali e della nausea, e l’azione anti radicali liberi. Anche il prezzemolo è una vera e propria miniera di proprietà salutistiche. Infatti esso, fra le altre cose, ha azione antiossidante, anti- infiammatoria (utile soprattutto in caso di artrite), rinforzante delle difese immunitarie (grazie alle vitamine e ai minerali in esso contenuti), diuretica e depurativa. I contenuti riportati nella rivista hanno uno scopo puramente informativo e non intendono mai sostituire il parere del medico.


mondo salute .11

PIÙ SANI E PIÙ BELLI CON GLI INTEGRATORI? I CONSIGLI DEGLI ESPERTI Di quale integrazione ha bisogno il nostro corpo? Come utilizzarla perché sia efficace?

Per diventare più forti, calare di peso, per rinforzare il sistema immunitario, per essere più belli: sono decine le motivazioni con cui oggi ci si avvicina al “magico” mondo degli integratori alimentari, che sembra diventato – soprattutto per noi italiani - un po’ un antidoto alle nostre ansie e alle nostre preoccupazioni. Ma abbiamo davvero bisogno di tutta questa “integrazione”? Che effetto ha sul nostro corpo? E soprattutto, funziona? Per rispondere a queste domande la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e l’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna hanno organizzato un interessante incontro che si è tenuto nei giorni scorsi a Palazzo Rasponi dalle Teste, nel corso del quale sono intervenuti specialisti quali Claudio Borghi, Professore Ordinario di Medicina Interna all’Università di

Bologna e Presidente della Fondazione Italiana per la Ipertensione arteriosa, e Giorgio Cantelli Forti, Presidente della Società Italiana di Farmacologia e dell’Accademia Nazionale di Agricoltura; discussant Leonardo Rasciti, Direttore dell’U.O. di Medicina Interna dell’Ospedale di Ravenna. Integratori sì o no? “Innanzitutto è bene fare una precisazione - esordisce il professor Cantelli Forti -: abitudini alimentari corrette (dieta ricca di frutta e verdura di colori diversi) sono sufficienti a coprire per intero i fabbisogni nutrizionali della quasi totalità della popolazione. L’integrazione può essere importante nei rari casi di aumentato fabbisogno, ma essa deve essere definita dal medico e non facendosi consigliare da amici e parenti”. Gli integratori possono quindi avere un’azione benefica, ma non

hanno effetti miracolistici e non è possibile forzare la mano a meccanismi fisiologici che sono già in grado di funzionare, sottolineano gli specialisti. Un altro aspetto da non sottovalutare è che il frutto o il vegetale che noi andiamo ad inserire nella nostra alimentazione non contiene solo la vitamina che ci interessa integrare (ad esempio la vitamina C) - continua Cantelli Forti - ma anche altri elementi la cui interazione riesce ad ottenere risultati che la vitamina sintetica da sola non può raggiungere. Senza contare – spiegano gli specialisti – che un’integrazione inutile può essere anche dannosa, oltre che caricare il nostro organismo di un super lavoro per smaltire sostanze che non ci servono. Detto ciò, gli integratori non vanno demonizzati. A spiegarlo il

professor Borghi, che sottolinea come esistano ad esempio alcuni cibi che sono in grado di svolgere la funzione di un farmaco senza essere farmaci e senza effetti collaterali. Prodotti a cui la scienza medica guarda con grande interesse. “Parliamo ad esempio del riso rosso fermentato, che è una vera e propria statina naturale, indicato per il controllo del colesterolo alto”. “Non tutto il mondo dell’integrazione è fatto di vacuità – concludono Borghi e Cantelli Forti– ma essa è utile se intrapresa per una ragione seria e sotto il consiglio del medico o del farmacista”. Altrimenti è bene rivolgersi al più potente integratore che esista per la nostra salute e il nostro benessere: l’alimentazione.


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LA RICETTA BISCOTTI DI NATALE ALLO ZENZERO E CANNELLA INGREDIENTI - 200 gr di farina integrale - 120 gr di zucchero di canna - 100 ml di olio di mais - un cucchiaino di cannella - un cucchiaino di zenzero - un cucchiaino di cremor tartaro - un bicchiere di latte di soia

PREPARAZIONE In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti con un frullatore ad immersione fino ad ottenere un impasto liscio e compatto. Coprite il panetto con una pellicola e fatelo riposare in frigorifero per almeno un’ora. Stendete la pasta su un pianale leggermente infarinato fino ad ottenere una sfoglia di circa 1-2 cm. Con le tradizionali formine natalizie create i biscotti e disponeteli su una teglia ricoperta di carta da forno. Fate cuocere in forno a 180° per una ventina di minuti, estraete e fate raffreddare. Potete anche utilizzare i vostri biscotti per decorare in modo originale l’albero di Natale: in questo caso sarà necessario praticare un piccolo foro nella pasta prima della cottura dove inserirete un nastrino per appenderli.


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SUL MONTE BIBELE ALLA SCOPERTA DI UN VILLAGGIO ETRUSCO-CELTICO Un sito archeologico straordinario; un viaggio affascinante fra storia e natura

Un villaggio etrusco-celtico completo di abitato, sepolcreto e due luoghi di culto: è lo straordinario sito archeologico situato sul Monte Bibele, nell’appennino bolognese (comune di Monterenzio). Le ricerche archeologiche – spiega la Proloco di Monterenzio sul suo sito www.prolocodimonterenzio.it - hanno permesso di definire concretamente la struttura dell’insediamento che si sviluppò dalla fine del V secolo a.C. alle quote più elevate del massiccio e di ricomporre un quadro della vita quotidiana e delle relazioni sociali, del rituale funerario, delle credenze religiose di quella comunità di duecento, trecento persone che tra il 400 e il 200 a.C. visse a Monte Bibele”. Il toponimo Bibele deriva dal verbo latino bibo che significa bere; questa montagna, infatti, nono-

stante la poco elevata altezza, era nota sin dall’antichità, col nome di monte Bibulo per essere molto prolifica di sorgenti perenni di acqua dolce e sulfurea. “Già nel V secolo a.C. la Valle dell’Idice costituiva un’area di confine tra il territorio emiliano occidentale, culturalmente etrusco, e quello romagnolo, di tradizione umbra - continua la Proloco -. Inoltre rappresentava anche un naturale collegamento tra il lato emiliano e il lato toscano dell’Appennino. All’inizio del III secolo a.C. i Galli Boi strinsero un’alleanza con gli Etruschi e questo generò un’integrazione culturale evidente. La coabitazione tra i due popoli, di cultura profondamente differente, è ciò che distingue il sito archeologico di Monte Bibele dagli altri: si tratta di un esempio, praticamente unico in tutta Europa, di

convivenza e unione pacifica. L’associazione di abitato con necropoli ed aree sacre ha reso il complesso archeologico di Monte Bibele uno dei siti di maggiore interesse per l’archeologia dei Celti in Italia, comportando la creazione del museo archeologico di Monterenzio dove custodire i reperti riportati alla luce. Il Museo, intitolato alla memoria dell’archeologo Luigi Fantini, ospita ciò che è stato rinvenuto nella valle dell’Idice, e in quella limitrofa del torrente Zena, dall’età della Pietra fino all’età Romana. La maggior parte dei ritrovamenti è riconducibile agli scavi nella necropoli di Monterenzio Vecchia, nell’abitato di Monte Savino e nella relativa necropoli di Monte Tamburino. Dal 2006 è possibile apprezzare all’esterno del museo una capan-

na e un forno per la cottura della ceramica che, oltre ad essere vere e proprie riproduzioni di strutture documentate archeologicamente, sono anche ottimi esempi di come l’archeologia sperimentale possa produrre effetti straordinari anche in termini di efficacia di comunicazione. A chiusura del percorso museale sono esposti i materiali provenienti dai nuovi scavi di Monterenzio Vecchio, tra cui è di grande interesse il kantharos (coppa per bere) a figure rosse con draghi anguiformi contrapposti, uno straordinario pezzo di produzione etrusco-tirrenica, databile alla seconda metà del IV secolo a.C”. Per informazioni: Museo Civico Archeologico “L. Fantini”, Via del Museo, 2, 40050 Monterenzio (BO). Tel: 051929766

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