Biosfera giugno 2015

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GIUGNO 2015 mensile anno 6 numero 06

Un’Estate a tutta energia

redazione.biosfera@edititalia.it

Torna l’Estate e torna la voglia di sole, giornate all’aria aperta e movimento. Come sempre noi di Biosfera assecondiamo l’energia di stagione cercando di portarvi spunti freschi per le vostre giornate green! In questo numero vi condurremo nel profondo del bosco, sulle tracce del cervo della Meso-

la; vi faremo scoprire le virtù benefiche delle piante “d’appartamento”, le regole d’oro dell’alimentazione anti-cancro, gli step essenziali per diventare davvero viaggiatori eco-sostenibili. Con l’arrivo del caldo nasce l’esigenza di alimentarsi in modo più fresco e leggero: questo mese vi presentiamo lo

straordinario bulgur con una ricetta facile, sana e veloce. E a proposito di leggerezza… Approfittiamo della bella stagione per perdere qualche chilo di troppo: è più facile farlo con i consigli di remise en forme che trovate nelle prossime pagine! Anche in giugno torna il nostro appuntamento con la scienza:

RAVENNA via Panfilia, 66 - Tel. 0544 66658 via Faentina, 121 - Tel. 0544 502490 FORLÌ viale Italia, 22 - Tel. 0543 36560 CESENA via G. Marinelli, 27 (zona barriera) - Tel. 0547 26897 NaturaSì Romagna

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in questo numero parliamo di un ricercatore ravennate che ha brevettato una molecola per rendere “più umano” il latte in polvere. Il resto lo lasciamo scoprire a voi, magari davanti al mare, o in un fresco rifugio di montagna... Buona lettura e, soprattutto, buon inizio d’Estate!

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mondo tech .3

Expo 2015, un’app per scoprire le aziende agrituristiche e le fattorie “Farmersforyou” è rivolta ai visitatori italiani e stranieri. Oltre mille riferimenti sulle offerte enogastronomiche e di soggiorno per l’Emilia-Romagna I visitatori che arriveranno all’Expo avranno una occasione in più per fare la conoscenza diretta delle eccellenze enogastronomiche e le bellezze culturali e paesaggistiche dell’Emilia Romagna, afferma Coldiretti regionale. E’ attiva infatti “Farmersforyou”, la prima App per indicare ai visitatori italiani e stranieri dove dormire, mangiare o acquistare prodotti direttamente dagli agricoltori, con oltre mille riferimenti per l’Emilia-Romagna, “vera food valley italiana”, e diecimila riferimenti in tutta Italia. L’obiettivo – spiega Coldiretti Emilia Romagna – è conquistare quei visitatori di Expo che, secondo la ricerca della società Jfc, dedi-

cheranno il 67 per cento del loro tempo per visitare anche “altro” ed hanno indicato tra le regioni che intendono visitare proprio l’Emilia-Romagna. L’App, in versione italiana e inglese, a seconda della lingua impostata sullo smartphone o sul tablet, permette di accedere a tutta la rete di Campagna Amica, il più grande circuito europeo di vendita diretta degli agricoltori. Per l’Emilia Romagna – informa Coldiretti regionale – sarà possibile scegliere tra 157 agriturismi, dove poter soggiornare nei più bei paesaggi della campagna emiliano romagnola, nei pressi di eccellenze paesaggistiche e culturali. Infatti, il

61,2 per cento degli agriturismi di Campagna Amica – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – sono all’interno o nelle vicinanze di parchi e riserve naturali, il 18,3 sono nei pressi di città d’arte; il 48,2 sono vicino a rocche e castelli di cui l’Emilia Romagna è ricca. L’App, inoltre, fornisce informazioni e indicazioni di 652 fattorie, 154 mercati, 24 botteghe e 17 ristoranti dove poter acquistare il vero made in Italy agroalimentare, con le grandi eccellenze dell’Emilia Romagna, dal Parmigiano Reggiano al Culatello, dall’Aceto Balsamico ai salumi Dop e Igp. L’App ha un sistema di ricerca per settore, su base regionale o anche

provinciale. In ogni scheda l’utente troverà informazioni riguardanti, i prodotti che si possono acquistare, una selezione delle eccellenze, la mappa per raggiungere il luogo, gli orari di apertura e chiusura, immagini e molto altro. Prevede anche il servizio “around me” che geolocalizzando l’utente gli permette di visualizzare in un raggio di 30 km tutto ciò che è presente intorno alla sua persona. “Farmersforyou” è scaricabile sia su Apple store che Google play. Inoltre “Farmersforyou” sarà tra le App disponibili con TIM2go (www. tim2go.tim.it).


4. mondo scienza

Una molecola per “umanizzare” il latte in polvere Massimo Merighi, ricercatore di origini romagnole, ha brevettato un nuovo processo negli Stati Uniti ha voluto evidenziare il lavoro del conselicese, sta nelle proprietà di questo zucchero in grado di proteggere il neonato - e gli adulti - da diverse infezioni e dai processi infiammatori dell’intestino tipici dei primi mesi di vita. Sarà possibile quindi “umanizzare” il latte in polvere

Massimo Merighi, originario di Conselice, in provincia di Ravenna, ha brevettato negli Stati Uniti un processo in grado di produrre su scala industriale il principale zucchero non alimentare presente nel latte materno. L’importanza di questa molecola, spiega l’Amministrazione comunale, che

La scoperta, ottenuta in collaborazione con altri due ricercatori, è stata sviluppata nei laboratori della Glycosyn, una delle centinaia di start up biotecnologiche sparse attorno a Boston, che - in 400 metri quadrati di laboratori ed uffici - impiega 5 scienziati e un’attività di ricerca e collaborazione con produttori ed aziende. Alle spalle del lavoro scientifico di

Massimo Merighi un 110 e lode nella Facoltà di Agraria di Bologna, gli studi di Dottorato all’Ohio State University e successivamente alla Havard Medical School di Boston e l’incontro con la Glycosyn, la start up di stanza a Medford nel Massachusetts. Dopo 18 anni trascorsi negli Stati Uniti con la compagna Serena Landini - ricercatrice presso il Dana Farber Institute - e il piccolo Luca di 6 anni, Massimo Merighi è un “senior scientist”, ingegnere metabolico microbico, e ora un inventore ufficiale presso l’United States Patent and Trade Office, con un primo brevetto che ne anticipa altri: tutti indirizzati alla produzione industriale di oligosaccaridi umani, attraverso tecnologie

del DNA ricombinante. Per lui, come per gli altri due ricercatori della Glycosyn, questo risultato è una pietra miliare nella ricerca scientifica applicata, sia per il complesso e difficile iter imposto sui brevetti dalla legislazione americana, sia per il valore strategico di una scoperta che conta solo altri due brevetti in tutto il mondo. Ormai cittadino americano, a 44 anni per Massimo Merighi si apre una vera e propria frontiera ricca di opportunità sia nel campo delle sue ricerche scientifiche, sia nella loro traduzione su scala industriale. Sullo sfondo la sua piccola casa nei dintorni di Boston, e un tempo libero consumato tra i giochi del figlio e gli studi di filosofia matematica e fisica.


mondo bellezza .5

I 7 step indispensabili per un’estate in forma perfetta Tra alimentazione ed esercizio fisico trova la tua via al benessere Se l’inerzia e gli impegni di ogni giorno ti hanno fatto perdere di vista il calendario e con esso anche il tuo programma di remise en forme, non farti tentare da rimedi drastici, inutili e poco salutari. A dettare le regole per una forma perfetta in estate ci pensa Technogym, azienda leader mondiale nella realizzazione di attrezzature per il fitness, che dalle pagine del suo sito www.technogym. com, spiega come raggiungere gli obiettivi sperati “anche in poco tempo e senza perdere di vista il benessere”. I consigli riportati in queste pagine non intendono mai sostituirsi al parere del vostro medico, in particolar modo su esigenze specifiche. Prima regola: Non eliminare i carboidrati. I carboidrati sono la base dell’alimentazione anche per chi è a dieta: forniscono l’energia necessaria

per il movimento, essenziale per bruciare più calorie. Eliminarli è anche controindicato per perdere peso: il metabolismo funziona bene solo quando il corpo assume ogni giorno tutti i nutrienti e in specifiche proporzioni: 40% di carboidrati, 30% di proteine e 30% di grassi circa. Mangia spesso … Sai perché chi salta i pasti per perdere peso ottiene spesso l’effetto contrario? Perché con un brusco calo delle calorie in entrata il metabolismo rallenta e tende a trasformare subito in grassi tutte le sostanze che riceverà in seguito. Il rimedio è semplice: consumare 5 pasti al giorno (tre principali più due spuntini), stando attenti alla quantità e alla qualità del cibo. … e a orari regolari Il corpo non brucia energia allo stesso modo durante la giornata. Il picco si registra nelle ore centrali

fino al primo pomeriggio. Meglio che l’alimentazione segua il suo bioritmo naturale: via libera alle energie di pronto utilizzo (carboidrati) per colazione e pranzo, e alle proteine per il pasto serale. Controlla il peso Dimentica le diete “a occhio” e fatti coraggio: sali sulla bilancia, guarda quanto lavoro c’è da fare per tornare in forma e in quanto tempo potrai distribuirlo. Poi, basterà ripetere il controllo una volta alla settimana per tenere sotto controllo la situazione. Riduci l’appetito con la mente Mentre mangi ci vogliono almeno 15 minuti di tempo perché il senso di sazietà arrivi al cervello. Se mastichi lentamente non favorirai solo la digestione, ma riuscirai a sentirti pieno mangiando meno. Concentrati Durante i pasti non guardare la

TV, non leggere e non lavorare al computer: se ti rilassi e ti concentri solo sul piacere del cibo (specialmente durante i primi bocconi), riuscirai ad appagare l’appetito più facilmente. Muoviti E, infine, intensifica l’attività fisica. Il movimento è in assoluto il modo migliore per aumentare il metabolismo e per mantenerti in salute. Se non sei abituato, inizia per gradi, per esempio camminando a passo sostenuto mezz’ora al giorno. “Non è necessario faticare in maniera eccessiva per ottenere i primi risultati: la cosa più importante è rimanere costanti – spiega Technogym -. Dalla tua parte avrai anche l’effetto delle endorfine, gli ‘ormoni della felicità’ che alla fine di ogni allenamento, ti regaleranno un profondo senso di appagamento e tanto buonumore”.


Il Poliambulatorio è aperto tutti i giorni nei seguenti orari : Gli orari indicati possono subire variazioni a seguito di esigenze organizzative

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mondo ambiente .7

Ecco le piante da interno che rendono l’aria di casa più sana La Palma Areca, il clorofito, il pothos: le conoscete? Diventeranno le vostre migliori amiche Chi ama circondarsi di piante in casa sa bene quale benessere possono apportare alle nostre giornate. Tra le loro virtù, infatti, c’è quella di rendere umida l’aria, producendo ossigeno e distruggendo le sostanze nocive che possono trovarsi in piccole quantità nelle abitazioni. Oltre al fatto che il verde è notoriamente il colore del relax e dell’appagamento. La nota catena europea di bricolage, OBI, ha stilato un interessante vademecum per ricordare le più importanti proprietà di alcune piante “da appartamento”. “Avete presente il prurito alla gola, l’arrossamento degli occhi, la secchezza delle mucose della bocca e del naso in inverno? – spiega OBI - La colpa il più delle volte è dell’aria troppo secca. Le piante da interno sono un ottimo rimedio: tramite la loro elevata capacità di vaporizzazione migliorano l’umidità dell’aria. Il pericolo di contrar-

re un raffreddore diminuisce e la pelle appare più fresca e giovane. Stando a ricerche scientifiche, le piante abbassano la concentrazione di sostanze nocive nell’aria. Anche gli impianti di climatizzazione oppure la presenza di molta gente fanno sì che il contenuto di ossigeno in ambienti chiusi scenda velocemente a livelli insalubri”. Naturalmente le informazioni qui riportate si riferiscono alle esigue quantità di sostanze che si possono trovare comunemente nelle abitazioni e non a fonti importanti. Ecco le piante fiorite famose per la loro capacità di demolire le sostanze nocive e umidificare l’aria: • Crisantemi: attaccati raramente da parassiti. Posizione: soleggiata, luminosa. • Gerbera: di facile cura. Posizione: soleggiata, luminosa. • Orchidea Phalaenopsis. Posizione: penombra.

Cactus di Natale/Cactus di Pasqua: Rapida crescita. Posizione: luminosa. Queste, invece, le pianti verdi amiche delle nostre case: Palma Areca: uno dei migliori umidificatori naturali. Ottimo contro: xilene, toluene e formaldeide. Cura: mantenere umida e concimare regolarmente. Posizione: luminosa. Temperatura: 18-24 °C Camadorea (Chamaedorea elegans): “filtro d’aria ad alto rendimento”. Ottimo contro: benzene, tricloroetilene, formaldeide. Cura: annaffiare abbondantemente, mantenere umida la terra nel vaso. Posizione: luminosa/penombra. Temperatura: 16-24 °C Clorofito (chlorophytum comosum): pianta particolarmente adatta per stanze umide come il bagno. E’ bene girarla ogni tanto per favorirne una folta crescita. Ottima contro: formaldeide. Cura: mantenere umido il terreno. Posi-

zione: luminosa/penombra. Temperatura: 18 – 24 °C Felce (Nephrolepis): il miglior disintossicatore per formaldeide (vernici, smalti, fumo). Cura: mantenere umida, spruzzare. Posizione: luminosa/penombra. Temperatura: 18 - 24 °C Dracena Marginata: filtra le sostanze chimiche nocive dei tessuti e delle pareti. Ottima contro: formaldeide, benzene, monossido di carbonio, nicotina. Cura: annaffiare e concimare con moderazione. Posizione: luminosa. Temperatura: 18 – 24 °C Pothos: purifica l’aria. Ottimo contro: ammoniaca, acetone, benzene, tricloroetilene, formaldeide. Cura: mantenere umido, concimare, spruzzare ogni tanto. Posizione: penombra. Temperatura: 16 – 24 °C Spatifillo: trasforma le sostanze nocive in zucchero ed amminoacidi.


8. mondo agricoltura

Agricoltura, il made in Italy Minacciato dai “parassiti alieni” Ecco i funghi, i batteri, gli insetti e gli animali che stanno mettendo in crisi colture e produzioni italiane Non solo la Xylella fastidiosa proveniente dal Costa Rica che sta facendo strage di ulivi nel Salento, ma ammontano a circa un miliardo di euro i danni alle coltivazioni Made in Italy provocati dall’invasione di parassiti “alieni” provenienti da altri continenti che, per l’intensificarsi degli scambi commerciali, sono arrivati in Italia dove hanno trovato un habitat favorevole a causa dei cambiamenti climatici. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione dell’ Expo dalla quale si

evidenzia che a rischio ci sono i simboli dell’agricoltura italiana, dall’ulivo al pomodoro, dagli agrumi al castagno, dalle ciliegie ai mirtilli, ma anche le piante ornamentali come le palme e perfino le api. Se sono iniziati gli abbattimenti degli ulivi colpiti dalla Xyella e sono in atto le attività di potatura, trinciatura, sarchiatura e aratura dei terreni, necessarie per creare un ambiente sfavorevole alla sputacchina, l’insetto vettore del batterio, l’ultima arrivata - sottolinea la Coldi-

retti - è la Popillia japonica che è originaria del Giappone ed è stata trovata in Italia per la prima volta in Lombardia dove si teme per l’attacco ai pomodori di cui ha già fatto strage negli Usa. Si tratta di un coleottero le cui larve a fine maggio si trasformeranno in scarabeidi, lunghi circa 12 millimetri, con torace verde - dorato brillante che possono attaccare 295 specie vegetali, di cui almeno cento di forte interesse economico, come il mais, la vite, il pomodo-

ro, i meli, i fiori. Se si teme per il futuro del pomodoro italiano le castagne hanno invece già pagato un conto salatissimo con la produzione che è scesa al minimo storico ben al di sotto dei 18 milioni di chili registrati lo scorso anno e pari ad appena 1/3 di quella di 10 anni fa. La colpa è del cinipide galligeno del castagno, il Dryocosmus kuriphilus, proveniente dalla Cina che provoca nella pianta la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni e


mondo agricoltura .9

APPUNTAMENTI

Educare per un futuro sostenibile Azioni, persone, strumenti

9 GIUGNO 2015 dalle 9,00 alle 16,30

Bologna, Aula Magna, Viale Aldo Moro 30

contro il quale è stata avviata una capillare guerra biologica attraverso lo sviluppo e accurata diffusione dell’insetto Torymus sinensis, che è un antagonista naturale, anche se ci vorrà molto tempo per ottenere un adeguato contenimento. E danni incalcolabili sta anche facendo la Drosophila Suzukii il moscerino killer molto difficile da sconfiggere che ha attaccato ciliegie, mirtilli e uva soprattutto in Veneto. La produzione Made in Italy di miele di acacia, castagno, di agrumi e mille fiori è quasi dimezzata nel 2014 anche per l’arrivo in Italia dell’insetto killer delle api che mangia il miele, il polline e, soprattutto la covata annientando la popolazione di api o costringendola ad abbandonare l’alveare. Si tratta del coleottero Aethina Tumida della famiglia dei Nititulidi che aveva già invaso il Nord America alla fine degli anni ‘90 provocando ingenti danni, diretti ed indiretti, poiché a seguito del venir meno delle api sul territorio, si prevedono conseguenze anche per gli agricoltori per la carenza d’impollinazione delle colture agrarie. E se gli agrumi della Sicilia sono stati gravemente attaccati dalla Tristeza (Citrus Tristeza Virus) che ha indebolito oltre il 30 per cento delle coltivazioni, centinaia di migliaia di piante di kiwi del Lazio e Piemonte sono state letteralmente sterminate dalla batteriosi del kiwi (Pseudomonas syringae pv. Actinidiae), mentre melo e pero in Emilia sono stati colpiti dal colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora). Ma c’è anche il punteruolo rosso Rhynchophorus ferrugi-

neus originario dell’Asia che ha fatto strage di decine di migliaia di palme dopo essere comparso in Italia per la prima volta nel 2004 e da allora si è dimostrato un vero flagello che ha interessato il verde pubblico e privato in Sicilia, Campania, Calabria, Lazio, Liguria, Abruzzo e Molise. Per difendere il patrimonio del Made in Italy agroalimentare è necessario rafforzare gli strumenti di intervento per sostenere i produttori fortemente danneggiati ma è anche necessario potenziare la ricerca per la prevenzione. Fondamentali sono certamente i controlli sulle importazioni e la lotta al commercio irresponsabile come conferma la Relazione annuale di Europhyt, il sistema comunitario di notifica fitosanitaria che opera nei 28 stati membri UE più la Svizzera. Nell’ultimo anno sono state intercettate ben 6957 partite di piante, parti di piante, prodotti ortofrutticoli e materiali di imballaggio in legno, delle quali il 95 per cento provenienti da Paesi extracomunitari, che non rispettavano le normative fitosanitarie comunitarie, secondo una analisi della Coldiretti. In 2483 partite, circa un terzo dei casi, sono stati trovati insetti, funghi, batteri o virus. I prodotti ortofrutticoli rientrano tra le categorie più a rischio con prodotti come mango, zucca, basilico, melanzana, guava e peperone, provenienti da India, Pakistan, Ghana, Repubblica Dominicana, Cambogia, Sri Lanka, Kenya e Bangladesh.

L’educazione alla sostenibilità è un progetto ed una azione trasversale integrata a sostegno delle politiche di sostenibilità. Per la qualità ambientale e la corretta alimentazione, per l’energia e la mobilità sostenibili, per la legalità e la cittadinanza attiva. E’ una delle nuove frontiere della comunicazione di cittadinanza, il coinvolgimento attivo di giovani e adulti nella gestione del bene comune attraverso processi di conoscenza ed esperienza significativi. E’ un compito della nuova pubblica amministrazione che lavora in rete con i diversi suoi livelli nazionali e locali e in partnership con cittadini, scuole e imprese dei rispettivi territori. E’ un nuovo stile di vita, una forma concreta di civismo, adozione di comportamenti e modi di gestione e produzione sostenibili che cittadini, imprese e organizzazioni possono fare propri. La Legge Regionale 27/2009, prendendo il testimone dalla LR 15/1996, ha assegnato nuovi obiettivi e una nuova organizzazione alla Regione stessa e agli enti locali che promuovono attività di educazione alla sostenibilità. La riorganizzata rete regionale dei Centri educazione alla sostenibilità (CEAS) in aderenza ai processi in corso di riordino istituzionale, e il Programma regionale INFEAS 2014/2016, ne sono concreta traduzione. In questo avvio di legislatura e di mandato della nuova Giunta regionale l’obiettivo è quello di aggiornare e rilanciare una progettualità, un metodo ed uno strumento che si rivela indispensabile per assicurare l’efficacia delle politiche. Riflettere su quanto realizzato e immaginare le nuove azioni per il futuro. Con il concorso di tutti quanti vogliono fare parte e collaborare con la Rete della educazione alla sostenibilità (RES): una delle infrastrutture culturali dell’Emilia-Romagna sostenibile. Il 9 giugno a Bologna l’incontro di tutti gli attori della rete regionale per l’educazione alla sostenibilità: amministratori, educatori, docenti, tecnici, imprenditori.

Festival ecologico musicale

Dal 26 giugno al 5 luglio

Sette appuntamenti tra giugno e luglio nei quali si potrà assistere, gratuitamente, a concerti acustici o semiacustici, in luoghi scelti per il loro fascino e valenza naturalistica, raggiunti a piedi con rilassanti passeggiate nella natura. Parte il 26 giugno e termina il 5 luglio la VI edizione di “L’Eco della Musica”, il festival ecologico musicale che ha come palcoscenico i crinali degli Appennini. La rassegna, ideata da Carlo Maver, flautista, bandoneonista e compositore bolognese, con la collaborazione organizzativa di Marco Tamarri, Responsabile Settore Turismo e Cultura dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese, unisce l’amore per la natura e per le passeggiate in montagna alla passione per la musica e permetterà di condividere momenti di ascolto in ambiti fuori dal comune, nello splendido scenario dell’Appennino Tosco-Emiliano. Quest’anno il Festival propone sette appuntamenti. Ingresso gratuito. Per maggiori informazioni: Tel: +39 339 8283383. Programma in via di definizione: 26 giugno alle ore 9.30 presso il Cimitero della Futa: Davide Garattoni solo o chitarra solo di Giovanni Seneca 27 giugno alle ore 18.00 presso Monte Sole: Fanfara Tirana 28 giugno a Marzabotto - Area Archeologica: Carlo Maver - Bandoneon e flauto; Dimitri Sillato - Violino 2 Luglio alle ore 21.15 presso chiesa di S. Mamante: Microkosmos Coro Multietnico 3 Luglio: Impronte Mediterranee con Francesco Savoretti – percussioni; Gionni Di Clemente - oud e chitarra 4 Luglio: “Mysterion” Duo - Vaggelis Merkouris voce e oud - Alberto Capelli - chitarra 5 Luglio: Marco Colonna solo Transcultural; Marco Colonna: clarinetto, clarinetto basso, clarinetto turco


i ricetta medica

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Come Combattere la sindrome premestruale sintomi. “Dalla seconda metà del ciclo è importante consumare piccoli pasti più volte al giorno, ricchi di frutta e verdura fresche, per migliorare il transito intestinale e combattere gonfiore addominale e stitichezza – spiega la dottoressa Claudia Barboni della farmacia comunale n.8 a Ravenna-. Consigliamo anche di praticare ginnastica dolce, perché l’attività fisica, rilasciando endorfine, aiuta a combattere lo stress contrastando il dolore muscolare dovuto ai crampi”. Da evitare invece caffè, tè, cioccolata, superalcolici e alimenti ricchi di zuccheri semplici.

Rimedi per affrontare ‘quei giorni’ con serenità e benessere Ne soffre il 25% della popolazione italiana femminile in età fertile, con disturbi, fisici e psichici, che compaiono con regolarità 7-10 giorni prima delle mestruazioni. La sindrome premestruale nel 43% dei casi compromette la vita sociale delle donne, nel 53% dei casi la vita di coppia e nel 70% la vita lavorativa e scolastica.

Prevenire è meglio che curare

Alcuni studi hanno dimostrato l’efficacia di un’integrazione vitaminica e di sali minerali sugli sbalzi d’umore, ritenzione idrica e crampi. “Il magnesio pirodato per esempio contribuisce a diminuire gli spasmi della muscolatura uterina e agisce sulla psiche placando il malumore – prosegue la dottoressa Barboni -. La vitamina B6 è in grado di alleviare il dolore al seno e il mal di testa mentre la vitamina E stimola la diuresi riducendo il senso di gonfiore. Per essere efficaci gli integratori vanno assunti con regolarità almeno una settimana prima dell’arrivo del ciclo”.

Come combattere il dolore

La dottoressa Claudia Barboni della farmacia comunale n. 8 a Ravenna

Dal mal di testa agli sbalzi d’umore

I sintomi più comuni sono spossatezza, tensione mammaria, sensazione di gonfiore diffuso, emicrania o cefalea, acne, disturbi dell’appetito, aumento di peso, costipazione, dolori muscolari e crampi. Dal punto di vita psichico le tipiche manifestazioni sono irritabilità, nervosismo, aggressività, tristezza e sbalzi d’umore. Alcune donne riscontrano difficoltà a riposare, fanno fatica ad addormentarsi e possono essere più ansiose. Quando i sintomi psichici prevalgono su quelli fisici si parla di Disturbo Disforico Premestruale, per il quale è necessario un trattamento medico, che potrà prescrivere antidepressivi o ansiolitici a seconda dei casi.

All’arrivo delle mestruazioni si può combattere il dolore aiutandosi con rimedi dolci, come i prodotti fitoterapici, assumibili in forma di capsule, polveri, gocce o tisane. “Una pianta molto utilizzata è l’angelica silvestris, che può ridurre gli spasmi dei dolori mestruali, così come la passiflora incarnata. L’agnocasto invece contribuisce a mantenere un corretto equilibrio tra estrogeni e progesterone durante il ciclo mestruale, riducendo irritabilità ed ansia”. In caso di sintomi più forti e fastidiosi, il farmacista potrà consigliare invece un antiinfiammatorio non steroideo (ibuprofene, naprossene, ketoprofene), per alleviare mal di schiena, dolore al ventre, crampi ed emicrania. t.r.

I ‘sì’ e i ‘no’ per alleviare i sintomi

Per affrontare la sindrome premestruale è possibile intervenire su diversi fronti. Il farmacista, oltre a fornire consulenza sui diversi rimedi, può consigliare alcune buone abitudini sempre valide che aiutano ad alleviare i

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mondo viaggi slow .11

Nel profondo del bosco, sulle tracce del cervo della Mesola Fino al 21 giugno le speciali visite guidate in pulmino elettrico La Riserva Naturale del Bosco della Mesola è situata a ridosso del Po, nel cuore del Parco del Delta, quasi al confine con la provincia di Rovigo. “In epoca Estense – come spiega Emiliaromagnaturismo.it - faceva parte di un’unica foresta ricchissima di selvaggina che dal mare s’inoltrava sino al cinquecentesco Castello della Mesola. Ancor oggi si può ammirare questa Delizia degli Estensi, con il suo Museo del Bosco e del Cervo della Mesola o Cervo delle Dune, che vive ancora qui. Vero e proprio monumento di storia naturale dell’ampiezza di 1.058 ettari,

l’ombroso Gran Bosco, territorio di caccia degli Estensi per oltre due secoli, ha conservato l’aspetto e il fascino delle antiche foreste che popolavano un tempo la costa adriatica. Protagonista assoluto qui è il leccio, ma si trovano anche orniello, ginepro e fillirea, farnia, frassino, olmo, pioppo e carpino bianco”. Ora è possibile visitare la Riserva Naturale del Bosco della Mesola grazie a speciali visite guidate in pulmino elettrico, tutti i sabati, domeniche e festivi. L’itinerario esclusivo parte dall’ingresso della Riserva Naturale e permette al visitatore di incontrare il “re

del bosco”: il cervo della Mesola. Con il pulmino elettrico per otto passeggeri si entra nella parte preclusa al pubblico e si attraversa l’Elciola, un’ampia radura dove con facilità si possono osservare daini e cervi. Infine si raggiunge il Parco delle Duchesse, una radura sabbiosa ricoperta da muschi e licheni. L’itinerario offre un modo davvero emozionante di “vivere” il bosco, immersi nell’incanto della sua atmosfera. Le visite si svolgono fino al 21 giugno 2015 ogni sabato e domenica. Orario: sabato, domenica e festivi con partenze alle ore 9.30 e 15.00. Durata del

percorso 1h30 circa. L’ingresso è a pagamento. La tariffa intera è di 10 euro. La ridotta (bambini fino a 12 anni) di 7 euro. Su prenotazione anche martedì e venerdì, minimo 6 partecipanti. Punti informazioni e prenotazioni. Servizio Informativo del Parco - Infopoint Area Leader Delta del Po, Corso G. Mazzini, 200 - 44022 Comacchio (Fe) - Tel: 346 8015015. Ufficio Informazioni Turistiche - Mesola (solo Informazioni): Piazzetta S. Spirito - Tel: ++39 0533 993358 - Fax: ++39 0533 993358


12. mondo salute

Tintarella sicura, le cose da sapere prima di esporsi al sole I casi di melanoma sono in aumento, ma la giusta prevenzione può ridurre notevolmente i rischi Un’incidenza più che raddoppiata negli ultimi 30 anni. Uno sviluppo subdolo e aggressivo che fa del melanoma il più temuto tra i tumori delle pelle. Per accendere i riflettori sul rischio melanoma e sull’importanza di una corretta esposizione parte “Il Sole per amico”, campagna nazionale di prevenzione primaria promossa da IMI (Intergruppo Melanoma Italiano) con il patrocinio del Ministero della Salute, AIOM e il sostegno dell’azienda MSD consociata italiana di Merck & Co. “In Italia attualmente almeno 100.000 persone convivono con un diagnosi di melanoma – spiega IMI -. Circa 10.000 i nuovi casi ogni anno. L’età media dei pazienti con diagnosi di melanoma è di soli 50 anni e il 20% dei casi viene riscontrato in pazienti di età compresa tra 15 e 39 anni. Il tasso di mortalità resta ancora molto elevato poiché nella maggior par-

te dei casi questo tumore viene diagnosticato in fase avanzata o metastatica: il 20% dei pazienti purtroppo non supera la malattia. L’esposizione ai raggi ultravioletti (UV), la presenza di nei o lentiggini e la carnagione chiara associati a fattori genetici di suscettibilità sono i principali fattori di rischio. Le scottature solari prese durante l’infanzia o l’adolescenza possono innescare un processo patologico che, a distanza di molti anni, può favorire la probabilità di sviluppare il melanoma in soggetti predisposti. Pochi altri tipi di tumore possono però essere contrastati altrettanto efficacemente attraverso le attività di prevenzione primaria, basate sulla corretta esposizione al sole, e di prevenzione secondaria, in primis l’autoesame della pelle per diagnosticare precocemente la malattia”. A spiegare quali sono le regole fondamentali per una corretta

esposizione è Ignazio Stanganelli, Responsabile del Centro clinicosperimentale di Oncologia Dermatologica - Skin Cancer Unit dell’IRST IRCCS: “È importante esporsi gradualmente per ridurre il rischio di scottature, in particolare per chi ha un fototipo chiaro. Bisognerebbe cominciare da un’esposizione di 45-50 minuti il primo giorno aumentando ogni giorno il tempo di esposizione fino ad ottenere in 15-20 giorni un’abbronzatura uniforme e duratura. Si dovrebbe ridurre l’esposizione tra le 11.00 e le 15.00. E sotto il sole sarebbe sempre consigliabile utilizzare indumenti e un cappellino e proteggersi con creme dotate di filtri per i raggi UVA e UVB, applicandole in dosi adeguate e per più volte, ogni 2-3 ore. I bambini devono essere assolutamente protetti dalle scottature e va evitata l’esposizione diretta dei neonati fino

a 1 anno. Alcune sedi sono da proteggere in modo particolare: naso, orecchie, petto, spalle, cuoio capelluto se calvi. Grande attenzione va posta anche alle radiazioni ultraviolette artificiali: dal 2009 l’Organizzazione Mondiale della Sanità le considera come carcinogeni completi, in quanto sono coinvolte nella formazione dei tumori maligni della pelle. Dal 2011 in Italia l’uso delle lampade abbronzanti è vietato alle persone più vulnerabili come i ragazzi sotto i 18 anni, le donne in stato di gravidanza, i soggetti che in precedenza hanno sviluppato un tumore maligno della pelle ed i soggetti con pelle chiara che non si abbronzano o che si scottano facilmente. Inoltre l’utilizzo dell’UV artificiale prima dei 35 anni aumenta notevolmente il rischio di sviluppare tumori della pelle nel corso della vita.”


mondo gusto .13

LA RICETTA Bulgur allo zafferano con pomodorini e scaglie di grana PREPARAZIONE Ingredienti per 4 persone:

4 tazze da tè di brodo vegetale 2 tazze di bulgur 15 pomodorini Pachino 1 bustina di zafferano Scaglie di grana foglie di basilico sale

Far scaldare il bulgur senza tostarlo (una mezza tazza da tè di bulgur per persona). Portare a bollore il brodo vegetale con poco sale e una punta di zafferano. Calcolare una quantità doppia rispetto a quella del bulgur. Al cereale ben scaldato aggiungere il brodo bollente e chiudere il tegame con il coperchio. A questo punto cuocere a fuoco moderato per circa 20 minuti. La cottura sarà ultimata quando il liquido sarà completamente assorbito. Quindi togliere dal fuoco, sgranare con una forchetta, e coprire aspettando che si “gonfi”. Dovrebbero bastare circa circa 10-15 minuti. Una volta ultimato il procedimento togliere il coperchio e lasciar raffreddare. Terminare il piatto inserendo i pomodorini Pachino tagliati in quattro, le foglie di basilico fresco e una manciata di scaglie grosse di grana.


14. mondo prevenzione

La salute è servita con le regole d’oro dell’alimentazione anti-cancro I consigli dell’Istituto Oncologico Romagnolo per prevenire neoplasie e altre forme patologiche “Le malattie oncologiche si prevengono e si curano anche con l’alimentazione”: lo hanno affermato a più riprese gli esperti dell’Istituto Oncologico Romagnolo durante le partecipatissima conferenza, dal titolo “La salute a tavola: esistono cibi anticancro?”, tenute durante i mesi scorsi in diverse città della Romagna. “L’importanza di seguire un’alimentazione ricca di certi nutrienti si capisce se si pensa che i tumori causati da un’errata alimentazione rappresentano addirittura il 35% dei casi totali”, ha spiegato Mario Pretolani, vicepresidente dell’Istituto Oncologico Romagnolo. Ma qual è la ricetta per vivere a lungo e in buone condizioni di salute, protetti da tumori, malattie neurodegenerative, autoimmuni e cardiocircolatorie? Il primo consiglio dei relatori è quello di non dimenticare le regole d’oro dell’A-

merican Cancer Society, tra cui: “Fare attività fisica leggera e quotidiana; avere una dieta ricca di vegetali, controllare il peso corporeo, e non bere più di un bicchiere di vino al giorno, per le donne, e non più di due per gli uomini”. “Tra queste raccomandazioni – ha spiegato la dottoressa Lucia Bedei, medico oncologo dell’U.O. Prevenzione Oncologica di Forlì – sicuramente la più importante è quella che riguarda la dieta, infatti le sostanze fitochimiche contenute nei vegetali, (parliamo di cereali, legumi, verdura, frutta e spezie), agiscono direttamente sul DNA contrastando la cancerogenesi. Perché frutta e verdura siano ricche di sostanze protettive è importante che provengano da agricoltura biologica”. Ma quali caratteristiche devono avere le verdure consumate? “È importante scegliere vegetali di

stagione e del territorio – continua la Bedei -, preferirli crudi, o se proprio vogliamo cuocerli, cerchiamo di tagliarli a pezzettini e saltarli in padella con poca acqua”. La lista degli alimenti protettivi nei confronti delle patologie tumorali (ma anche di altre forme patologiche) è piuttosto nutrita. Tra i prodotti naturali indicati dagli esperti, per l’adulto, figurano: la soia; la curcuma; cereali integrali; il riso integrale; l’avena, l’orzo, la segale, il miglio, il farro; i cereali germogliati (da fare a casa, ancora più ricchi del cereale cotto); il grano saraceno ; i legumi; la frutta secca; i semi oleaginosi (soprattutto semi di sesamo). “Le forme tumorali sono anche favorite dall’infiammazione dei tessuti – spiega la Bedei -. Al contrario un tessuto sano, può arginare la proliferazione delle cellu-

le cancerose. A questo proposito bisogna ricordare che ci sono cibi che favoriscono l’infiammazione, come il cibo spazzatura, e alimenti che invece vanno a placarla, come il pesce azzurro, l’olio d’oliva, i semi di lino e la soia, per la loro ricchezza di omega 3. Ma l’infiammazione è data anche dall’obesità: perciò è importante controllare il peso corporeo”. “L’indicazione di massima – conclude la Bedei – è quella di tornare quanto più possibile alla natura: ai suoi cicli, agli alimenti stagionali e a km 0 coltivati senza fitofarmaci. Seguendo la natura non si sbaglia: ne avremo in cambio salute e protezione”. La serata si sono concluse con i consigli sullo star bene a tavola della dott.ssa Carla Brigliadori, Gourmet associato a Chef to Chef.


mondo natura .15

Le 10 regole per difendere la natura in vacanza Sempre valida e facile da mettere in pratica la guida del WWF per momenti di relax eco-friendly! Con la bella stagione i piccoli grandi accorgimenti per rispettare e salvaguardare la natura non vanno in vacanza. Basta poco, anche nei momenti di relax, per essere eco-friendly: quando partiamo non dimentichiamo mai a casa la nostra “green attitude”! Per semplificarci il compito il WWF ha stilato un decalogo sempre valido per rendere le nostre vacanze ancora più eco-compatibili. Rifiuti: portate con voi un sacchetto da gettare nei raccoglitori differenziati. Un fazzoletto di carta si degrada in 3 mesi, un mozzicone di sigaretta da 1 a 5 anni, buste di plastica da 10 a 20 anni, lattine di alluminio 10-100 anni, bottiglie di vetro 1.000 anni, bottiglie di plastica mai completamente.

Turismo: evitate le spiagge affollate. L’eccessiva pressione altera l’equilibrio dell’habitat costiero. Ecoturismo: fare escursioni in bicicletta con i bambini aiuta a non inquinare, è una divertente attività fisica ed una perfetta occasione per apprezzare meglio il paesaggio. Come raggiungere la spiaggia: le dune sono una barriera naturale, fondamentale per il mantenimento della spiaggia e degli ambienti retrostanti (campi agricoli, boschi). Raggiungiamo le spiagge utilizzando i sentieri realizzati senza crearne degli altri. Rispettiamo le norme: diventiamo “eco-segnalatori” facendo presente alle autorità competenti la presenza di animali in difficoltà,

scarichi abusivi, discariche, oggetti pericolosi galleggianti. In mare evitare schiamazzi e corse sotto costa con mezzi rumorosi e troppo veloci. Facciamo attenzione alle boe di segnalazione di sub o bagnanti mantenendoci alla distanza di sicurezza. A tavola: informiamoci e rifiutiamo pesci di taglia inferiore a quella regolamentare e le specie protette. Incontri ravvicinati: al mare non disturbare la fauna sottomarina. Bastano maschera e boccaglio per osservarla, ma sempre rimanendo a debita distanza ed evitando di inseguire polpi o di raccogliere stelle marine. In canoa o pedalò non disturbare gabbiani, cormorani e falchi. In montagna non cercare di avvicinare gli animali con

il cibo, ma rimanendo fermi e in silenzio. Souvenir di natura: evitiamo di portar via conchiglie, legni e altri resti dalla spiaggia poiché riduce la presenza di rifugi e cibo per insetti e granchi. In montagna ricordiamoci che quasi tutte le specie di fiori sono protette. Avorio, coralli e gusci di tartarughe: per non diventare ‘bracconieri inconsapevoli’ attenzione durante le vacanze all’estero a cosa si acquista. Educare: abituiamo i nostri figli a esplorare il mare con l’aiuto di una maschera e una guida che li aiuti a capire cosa stanno vedendo. In montagna dotiamoci di guide per riconoscere le specie botaniche e gli animali.

Mensile omaggio e/o abbinamento gratuito a La Pulce Il Fè Il Rò Il Rigattiere in edicola - Biosfera,mensile di sviluppo sostenibile - EDITORE: Edit Italia s.r.l a Socio Unico - Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Mail info@edititalia.it - Concessionaria: Publimedia Italia S.r.l.- Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Ferrara, Viale Cavour n.21-Tel.0532.200033 - Mail: info@publimediaitalia.com – Registrazione Tribunale di Ravenna n. 1343 dell’ 11/01/2010 Direttore Responsabile: Gian Piero Zinzani - Stampa CSQ (BS) - Biosfera offre esclusivamente un servizio, non riceve provvigioni sulle contrattazioni, non effettua commerci, non è responsabile per la qualità, provenienza, veridicità e puntualità di uscita delle inserzioni e neppure per le conseguenze dirette e indirette che possono derivare dalla non corrispondenza di tali dati alla realtà. La direzione si riserva comunque, a suo insindacabile giudizio, di cestinare annunci. Edit Italia S.r.l. a Socio Unico precisa che tutte le inserzioni recanti dati personali e/o sensibili ai sensi del D.L. 196/2003, sono state pubblicate previa informativa all’interessato e espresso, diretto e specifico consenso dello stesso alla diffusione dei predetti dati ai sensi del D.L. 196/2003. Questo periodico è aperto a quanti desiderino manifestare il loro pensiero, senza recare pregiudizio ad altri, ai sensi dell’art.21 della Costituzione e, pertanto, la sua Redazione è disposta a ricevere testi scritti, fotografie, immagini ed altro materiale dai lettori. Tuttavia, l’eventuale pubblicazione, anche in via telematica, di quanto inviato alla Redazione di questo periodico, è a totale discrezione della Redazione medesima. In ogni caso l’eventuale pubblicazione non determina la costituzione di alcun rapporto di collaborazione dei lettori con la stessa Redazione e/o con l’Editore, né obbligo di pagamento di alcun importo da parte della Redazione e/o dell’Editore del periodico. L’invio del materiale è a titolo gratuito. Quanto inviato alla Redazione, anche se non pubblicato, non verrà restituito al mittente. Per l’invio del materiale l’indirizzo è info@edititalia.it - È vietata la riproduzione totale o parziale di foto, marchi e testi. Copyright, tutti i diritti sono riservati ad Edit Italia S.r.l. a Socio Unico.


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