Biosfera maggio 2015

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MAGGIO 2015 mensile anno 6 numero 05

Cinquanta sfumature di Green

redazione.biosfera@edititalia.it

“Maggio risveglia i cuori”, scriveva il poeta Giosuè Carducci nella sua “Maggiolata”. E come dargli torto: ora la natura è in pieno fermento e nella testa si fa strada una rinnovata voglia di libertà e spensieratezza. Noi di Biosfera, come sempre, assecondiamo la stagione e vi regaliamo tanti spunti per vivere al meglio tutte le sfumature che questo splendido periodo dell’anno ci mette

a disposizione. A cominciare dal suggerimento per i vostri “viaggi slow”: questo mese vi portiamo a scoprire il Parco della Vena del Gesso Romagnola, che con le sue “grotte” e i suoi “abissi” lascia affiorare il più imponente rilievo gessoso d’Italia! Sempre di viaggi slow si parla nell’approfondimento sul ViewWOOF, un modo nuovo di spostarsi a piedi alla scoperta di fattorie che

praticano l’agricoltura naturale. Il Focus di questo numero è sull’alimentazione con la “colazione per un corpo tonico e una pelle di seta”, il dossier sulla nutrizione dedicato ai più piccoli e la ricetta leggera del riso basmati con gamberi e zenzero. Ma l’arrivo del caldo non è privo di qualche piccolo inconveniente, che questo mese vi aiutiamo ad arginare in modo naturale:

come la fastidiosa zanzara tigre, che, come leggerete, può essere tenuta a debita distanza con tre piante tutte da scoprire. E poi: l’hi – tech che migliora la nostra vita, il sorriso come alleato di salute e bellezza, l’approfondimento sui piccoli bruchi di città e tanto altro che anche questo mese siamo felici di lasciarvi scoprire. Buona lettura!

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mondo salute .3

Il sorriso, un alleato di salute e bellezza Gli esperti spiegano perché ridere allunga la vita e le attenzioni da dedicare ai denti per renderli sani e smaglianti Charlie Chaplin ci aveva visto lungo quando scrisse “Un giorno senza sorriso è un giorno perso”: i vantaggi di questa espressione sono, infatti, innumerevoli e coinvolgono persino la nostra salute, tanto da far dire oggi agli esperti che “il sorriso allunga la vita”. La ricerca arriva dalla Wayne State University di Detroit e ha, in buona sostanza, confermato quello che i nostri nonni già sapevano: sorridere mette in moto una serie di meccanismi endocrini e immunitari, con produzione di ormoni e sostanze che funzionano come veri e propri antidepressivi. Il ritmo del cuore si stabilizza e si respira meglio, come se il corpo, con il sorriso si predisponesse a essere più forte e sano, più resistente allo stress.

Secondo i ricercatori esistono sei tipi di sorriso. Ognuno con una particolare valenza espressiva e un coinvolgimento diverso dei muscoli delle labbra che si attivano sorridendo. C’è il sorriso vero, che è caratterizzato da un’espressione sorridente non solo delle labbra, ma anche degli occhi e nel quale solitamente i denti sono ben visibili. C’è quello timido: qui le labbra spesso sono chiuse con gli angoli appena distesi verso l’alto e gli occhi, anche se sorridenti, non hanno la luminosità di quando si sorride più apertamente. C’è poi la classica risata di quando ci si diverte, in cui la voce la fa da padrona. La risata fra le altre cose predispone la laringe al rilassamento e anche il diaframma fa dei movimenti che lo rilassano. Ma oltre a quelli spontanei e convincenti

ci sono i sorrisi di circostanza. In questo caso le labbra e gli occhi sono incongruenti e osservandoli ci sentiamo spontaneamente a disagio perché cogliamo inconsciamente questa incoerenza di espressività. Il sorriso può essere accennato anche in situazioni in cui ci si sente in imbarazzo: i denti spesso non si vedono o si vedono appena e lo sguardo è rivolto altrove rispetto all’interlocutore. E infine c’è il sorriso che si sfodera per conquistare: la sua efficacia è garantita dall’autenticità, ma anche dalla valenza estetica. “Il sorriso per essere smagliante, deve essere anche sano – spiegano gli esperti del poliambulatorio ravennate Stomatologica -. Il colore dei denti dipende da fattori genetici ma anche da fattori esterni: ad esso contribu-

isce un colore chiaro dello smalto che può essere mantenuto ed incrementato con tecniche di sbiancamento professionali, ma si può evitare di macchiare i denti facendo attenzione a ciò che si mangia. Esistono alimenti che notoriamente macchiano di più (caffè, ma anche tè e tisane) soprattutto se assunti in elevate quantità. Anche il fumo ingiallisce i denti e a lungo andare faticano a ritornare bianchi perché assorbono il pigmento. Attenzione ai metodi sbiancanti fai da te – spiegano gli esperti -, il bicarbonato sullo spazzolino o l’uso della buccia di limone, acida e corrosiva, possono provocare un’abrasione dello smalto irreversibile. Il consiglio? Spazzolare i denti tre volte al giorno, facendo attenzione a non essere troppo vigorosi”.


4. mondo natura

Un’Italia verde da scoprire senz’auto Il progetto VieWWOOF si propone di individuare percorsi verso fattorie che praticano l’agricoltura naturale come scelta di vita Il progetto nasce “dalla scommessa che tutta l’Italia sia percorribile a piedi, senza macchina, senza nemmeno prendere un treno o un bus. L’idea è che ognuno di noi può condividere i percorsi a piedi che conosce. Una mappatura del nostro territorio, tale da farci esclamare: ‘Ammappa l’Italia!’”. L’associazione WWOOFItalia (wwoofitalia. it) conta in tutta la Penisola una rete di centinaia di fattorie/centri educativi, che praticano l’agricoltura naturale come scelta di vita, in grado di ospitare soci viaggiatori di tutto il mondo, per soggiorni di formazione e colla-

borazione. La possibilità di spostamenti rispettosi dell’ambiente e dei ritmi umani, spiega l’associazione, rientra nella dimensione di natura viaggio e ospitalità che la connotano. Dall’incontro di alcuni soci ed amici di WWOOFItalia è nata l’idea di elaborare un progetto che favorisca la realizzazione e l’uso di queste vie di comunicazione. Il progetto VieWWOOF si propone di individuare e quindi mappare percorsi, che diventeranno un bene comune, per collegare le fattorie Wwoof italiane, creando una rete di vie di comunicazione da percorrere a piedi, in bici, con

animali ed eventualmente mezzi pubblici, trovando ospitalità nelle soste o mete del viaggio. Per rafforzare gli scambi all’interno della rete Wwoof e dei suoi vari ambiti territoriali, con uno strumento di facile ed economica realizzazione, consultazione e condivisione, per consentire e incoraggiare un modo economico e naturale, di spostarsi e viaggiare. Percorrendo in silenzio un territorio ne conosciamo l’ambiente naturale/culturale, la cui cura è il punto di partenza di qualsiasi agricoltura naturale. La rete, a partire dai centri aderenti al WWOOF, dovrà aprirsi al terri-

torio e ad altri percorsi esistenti, a disposizione del crescente popolo dei camminatori. I promotori di VieWWOOF, appassionati di mobilità sostenibile, natura, geografia e cartografia, sono i coordinatori Dino (Arezzo Perugia), Francesco (Firenze), Marzia (Roma), Basil (WWOOF Indipendents), in collaborazione con Niccolo Gori Sassoli e Marco Saverio Loperfido, amici del mondo WWOOF. Si basa su un progetto collaborativo di percorribilità a piedi del territorio italiano ideato e avviato da Marco attraverso il sito ammappalitalia.it.


mondo ecologia .5

I piccoli bruchi “di città” L’Eilema Caniola è la larva di una farfalla: può introdursi nelle abitazioni ma è innocua. Gli esperti sconsigliano l’uso di insetticidi Da alcuni anni nei centri abitati è facilissimo, spiega l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna - incontrare dei piccoli bruchi comunemente indicati come “rughe”. Questi sono lunghi 1,5-2 centimetri, sono di colore bruno nerastro e sono coperti da corta e folta peluria. Sono poco vistosi e se non fosse per l’abitudine di sostare su muretti, intonaci e pareti delle abitazioni, potrebbero passare facilmente inosservati, ma divengono visibilissimi quando si spostano e si addensano in certi siti particolari, come per esempio alla base delle pareti, sui ballatoi, sui balconi. Quanto indicato normalmente come “ruga” altro non è che il bruco o larva di una farfalla grigio giallognola con un apertura alare di circa 2 centimetri: Eilema caniola, comunemente detta Litosia. L’insetto nelle nostre zone compie normalmente due/tre cicli in un

anno e le rughe quindi possono comparire in primavera, in estate e in autunno. Queste larve si cibano di vegetali piuttosto particolari, i licheni, e soprattutto di quei licheni che crescono bene come patine incrostanti verdognole o grigie sui muri umidi in ombra o esposti a nord, tra i vecchi coppi dei tetti, sulle grondaie, sul terreno scarsamente soleggiato. In questi ultimi anni il numero dei bruchi è risultato in aumento, per cui si sono avute parecchie segnalazioni di cittadini con specifiche richieste di intervento rivolte alle autorità competenti. L’allarme generatosi, soprattutto nei centri urbani, non ha però motivazioni serie: dal punto di vista sanitario non costituiscono un problema, in quanto prive di effetti patogeni. È una specie innocua per la salute dell’uomo e degli animali. La presenza di Eilema caniola in

città è una costante nel tempo; quello che invece può cambiare nel corso degli anni è la sua consistenza numerica, fatto caratteristico di tutti gli organismi viventi. La massiccia presenza di bruchi di Eilema caniola nelle nostre città in questi anni è dovuta a favorevoli condizioni climatiche e ambientali, che hanno permesso una rapida crescita numerica. La loro presenza, sebbene possa essere ritenuta molesta, non deve in alcun modo spingere all’impiego d’insetticidi normalmente in commercio, perché il rischio da intossicazione e di inquinamento legato al loro utilizzo è senz’altro più reale e più pericoloso che non

l’incontro di bruchi in casa. Non essendo pericolosi si sconsigliano interventi di disinfestazione. E’ utile invece chiudere o proteggere le eventuali vie d’ingresso. Nel caso proprio non se ne possa fare a meno si possono utilizzare prodotti ad effetto barriera nei soli punti dove i bruchi penetrano in casa (es lucernai, infissi di porte e finestre). Per l’eliminazione dei bruchi si può utilizzare paletta, scopa e aspirapolvere avendo cura, per precauzione, di evitare il contatto diretto con le mani: spesso un po’ di pazienza e di raziocinio in più sono le soluzioni migliori.


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mondo prevenzione .7

Zanzara tigre, le tre piante che la tengono lontana Sono specie mediterranee e tropicali, originarie del Nord Africa: ecco come agiscono Con l’arrivo del caldo torna l’infinita lotta contro la fastidiosissima zanzara tigre. La distribuzione del prodotto antilarvale per contrastare la sua diffusione è già iniziata e in contemporanea tornano d’attualità, in questi frangenti, anche gli studi sui metodi naturali più efficaci per contenere la proliferazione dell’insetto. Continua, infatti, ad essere di grande interesse la ricerca pubblicata qualche tempo fa dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agroambientali dell’Università di Pisa, su “Parasitology Research”, rivista leader nel campo della parassitologia medico-veterinaria. Il team di ricercatori coordinato da Barbara Conti ha individuato in tre piante, mediterranee e tropicali, originarie del Nord Africa, da cui si possono ricavare oli essenziali eco-compatibili, una tra le migliori protezioni nei confronti

della “tigre”. Le tre specie vegetali sono il coriandolo (Coriandrum sativum), la ruta d’Aleppo (Ruta chalepensis) e la lamiacea Hyptis suaveolens. “La ricerca – spiega il Dipartimento - ha utilizzato gli oli essenziali di queste tre piante (alcune delle quali coltivate sperimentalmente all’Università di Pisa dal professor Mario Macchia, ordinario di Agronomia e Coltivazioni Erbacee) che sono stati estratti presso il Dipartimento di Farmacia e testati poi nei laboratori di Entomologia agraria. Gli oli utilizzati hanno mostrato, a parità di concentrazione, una repellenza di gran lunga superiore a quella del DEET, la sostanza di sintesi sinora ritenuta più efficace per proteggersi dalle punture delle zanzare tigre che però, secondo recenti studi può avere effetti tossici, soprattutto nei confronti dei bambini e degli anziani”.

“Fin dall’antichità, in molte zone del mondo, le piante odorose che rilasciano nell’aria sostanze sgradite agli insetti sono impiegate come repellenti - ha spiegato Barbara Conti - e foglie di Hhyptis suaveolens, dall’odore gradevole e lievemente pungente, sono sempre state utilizzate dagli agricoltori dei paesi centro-africani per proteggere dagli insetti i raccolti immagazzinati dagli insetti, mentre le piantine di Ruta chalepensis in mazzetti essiccati vengono tuttora appese alle finestre nei paesi del Maghreb per evitare l’ingresso delle zanzare”. In aggiunta a queste dritte, sarebbe bene non dimenticare mai le buone pratiche che ognuno di noi può attuare facilmente per prevenire la proliferazione della zanzara tigre. Ecco i consigli diffusi dalla Regione Emilia Romagna su www. zanzaratigreonline.it.

Cosa fare: • Trattare regolarmente con prodotti larvicidi (in base alle indicazioni riportate in etichetta, da 7 gg a 4 settimane a seconda del tipo di prodotto) i tombini e le zone di scolo e ristagno; • eliminare i sottovasi e, ove non sia possibile, evitare il ristagno di acqua al loro interno; • verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite; • coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese; • tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di zanzara tigre.


8. mondo infanzia

Salute in tavola, le buone regole si imparano da piccoli Iniziative per favorire una corretta alimentazione. Le statistiche italiane sull’obesità infantile e le cattive abitudini La salute passa anche dalla tavola. E le buone abitudini devono iniziare già dall’infanzia. Ma c’è ancora molto da fare. Come riporta una nota di Assolatte, i bambini consumano troppo zucchero e così aumentano obesità, carie e diabete. La situazione è così grave da aver indotto il Public Health England a rilanciare la campagna Change4Life focalizzandola solo sulla riduzione dell’intake di zuccheri. Il fatto è che, secondo le linee guida britanniche, gli zuccheri dovrebbero rappresentare il 10% delle calorie assunte ogni giorno da un bambino e invece in Gran Bretagna arrivano tranquillamente al 50% e oltre. La situazione

- che riguarda come vedremo anche l’Italia, in relazione all’obesità infantile - preoccupa i nutrizionisti e allarma i medici, i quali constatano l’aumento dei casi infantili di sovrappeso, obesità e carie dentale. Ecco perché le autorità britanniche alla salute pubblica sono scese in campo, spiega Assolatte, varando un’iniziativa per informare i genitori e coinvolgerli nel ridurre le dosi quotidiane di zucchero assunte dai loro figli. Anche se i bambini italiani (e i genitori) sono più “virtuosi”, ecco i semplici accorgimenti consigliati da Change4Life per ridurre la quantità di zucchero nell’a-

limentazione dei bambini. La campagna Change4Life invita a inserire regolarmente lo yogurt nell’alimentazione dei più piccoli, proponendolo al posto di certe merende. Infatti grazie alle sue caratteristiche nutrizionali, lo yogurt rappresenta lo snack e la merenda ideale. Ma è anche un “ingrediente” importante di una perfetta prima colazione. I piccoli amano le bibite dolci ma proporre loro delle alternative non è difficile come sembra. Gli esperti di Change4Life suggeriscono di dissetare i bambini con acqua e latte (tra l’altro un perfetto “sport drink”), salvo “premiarli”

ogni tanto con una bibita purché priva di zuccheri aggiunti. Intanto, il Movimento genitori (Moige) ha lanciato una campagna di sensibilizzazione e informazione. Si chiama “Mangia bene, cresci bene” e mira a diffondere tra le famiglie la cultura della sana alimentazione. Nelle settimane scorse il progetto ha fatto tappa in una scuola di Ferrara. L’iniziativa, realizzata con il patrocinio scientifico di SIPPS - società italiana di pediatria preventiva e sociale e di AMIOT - associazione medica italiana di omotossicologia e in collaborazione con GUNA S.p.A. Tra febbraio e maggio attraverserà tutta Italia. Prenderanno parte


mondo infanzia .9

APPUNTAMENTI Reggio di fronte alla sfida dell’adattamento ai cambiamenti climatici

8 maggio 2015 dalle 10 alle 13

Sala conferenze del comune di reggio emilia via reggio emilia san pietro, 12

Il seminario mira a fornire un inquadramento generale sulle sfide che i cambiamenti meteoclimatici impongono ed a gettare le basi per avviare a livello locale un percorso condiviso per la creazione di una strategia di adattamento. È gradita l’iscrizione inviando una e-mail all’indirizzo: infoambiente@municipio.re.it

Acqua, Ambiente ed energia

al progetto 379 scuole, suddivise tra medie ed elementari, per un totale di circa 40.000 studenti e 75.000 genitori coinvolti. In ciascun istituto, i docenti e i medici di AMIOT terranno degli incontri formativi sulla sana alimentazione e distribuiranno un kit didattico a ragazzi e genitori. Agli studenti è inoltre riservato un concorso a premi: le illustrazioni più significative saranno affisse nelle farmacie e gli studi medici aderenti e daranno vita ad un calendario infoeducativo dell’iniziativa distribuito nelle scuole che hanno partecipato all’iniziativa. Dall’indagine “L’obesità infantile: un problema rilevante e di sanità pubblica” (2015), a cura dell’Osservatorio per la Salute del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’università “Milano Bicocca”, diretto dalla prof. Mara Tognetti, che raccoglie le principali ricerche nazionali ed internazionali in materia di alimentazione, emerge che l’Italia è uno dei Paesi europei dove è più diffuso fenomeno dell’obesità infantile: nel nostro paese la prevalenza di sovrappeso in età pediatrica supera di circa 3 punti percentuali la media Europea, con un tasso di crescita/ annua dello 0,5-1%, pari a quello degli Stati Uniti, spiega il Moige. Le indicazioni emerse dalla prima rilevazione del WHO COSI Program evidenziano che i bambini italiani più soggetti a disturbi alimentari hanno tra gli 8 e 9 anni: a quest’età, 1 bambino su 4 è obeso e 1 su 2 sovrappeso; tra le bambine le percentuali scendono rispettivamente al 16% e al 41%. Diverse ricerche, riferite al contesto italiano, mostrano che, estendendo il campione tra i 6 e gli 11 anni, è sovrappeso 1 bambino su 4 (23,1%) mentre 1 su 10 (9,8%) è addirittura obeso. In ambito continentale obesità e sovrappeso prevalgono tra i minori dei paesi mediterranei (con percentuali che oscillano tra il 20 e il 36%),

piuttosto che in quelli del nord Europa (tra il 10 e il 20%). Anche in Italia il fenomeno ricalca le stesse differenze geografiche, con percentuali che vanno dall’8,2% al Nord, al 9,3% del Centro fino al 15,2% del Sud. I fattori che determinano l’obesità, oltre a quelli di natura genetica, sono principalmente legati al contesto socio-economico, familiare e agli stili di vita. Il dato più preoccupante riguarda però l’impatto dei genitori sull’alimentazione dei minori. Solo il 44,7% di loro conosce le regole della sana alimentazione (Censi). I dati dell’indagine “OKkio alla Salute” confermano una disinformazione diffusa da parte degli adulti in materia di dieta alimentare. Sul versante delle abitudini alimentari è altrettanto importante la percentuale di coloro che adottano comportamenti scorretti: 1 bambino su 10 salta la prima colazione, mentre 3 su 10 la fanno in maniera sbilanciata (troppi carboidrati o proteine); 2 bambini su 3 fanno una merenda abbondante a metà mattina. I genitori dichiarano che 4 bambini su 10 consumano quotidianamente bevande zuccherate e/o gassate e il 22% non mangia tutti i giorni frutta e verdura. Dall’indagine Zoom8 emerge inoltre che 1 intervistato su 2 non mangia “mai o quasi mai” legumi e solo 1 su 5 lo fa 2-3 volte a settimana, come raccomandato. 1 su 7 si alimenta con insaccati una o più volte al giorno. Il consumo giornaliero di cibi ipercalorici è un fenomeno largamente diffuso: 1 bambino su 3 mangia quotidianamente snack e 1 su 4 consuma bibite zuccherate. In alcune circostanze anche più volte al giorno (nel 3,5% dei casi per i primi, 17% per le seconde). Anche uno stile di vita sedentario concorre all’obesità in età pediatrica.

PIANETA ACQUA è il ciclo di eventi scientifico-professionali che eAmbiente, società di consulenza ambientale con sede a Venezia e operativa a livello internazionale, promuove tra maggio e ottobre 2015 nel contesto dell’esposizione AQUAE VENEZIA 2015.

5 - 9 maggio 2015

Green Drop – Water as key factor for growing the planet

L’iniziativa tratterà, dal punto di vista merceologico, il consumo idrico per gli usi agricoli, i sistemi di drenaggio, gli impianti di irrigazione, tecnologie, soluzioni ed attrezzature per il risparmio idrico in agricoltura. I focus conoscitivi saranno strettamente connessi al waterfootprint, l’agricoltura avanzata e le iniziative di cooperazione per la salvaguardia dell’acqua.

PROSSIME 2 DATE:

24 - 27 giugno White Drop – “Water as Medium. The strategic use of water for transportation, energy, industry

Un’ Expo & Conference per affrontare i temi dell’energia dell’acqua, dell’economia del mare, delle Vie d’Acqua. White Drop si rivolge, dal punto di vista merceologico, alle aziende che sviluppano impianti di produzione di energia idroelettrica, soluzioni geotermiche, soluzioni risparmio energetico, sistemi per il recupero di calore dalle acque reflue, soluzioni innovative per il cabotaggio.

7 - 10 ottobre Blue Drop – “Water as key network for urban development”

L’evento, in collaborazione con Federutility, EurEau e International Water Association, si focalizzato su estrazione, distribuzione e trattamento dell’acqua e si rivolge prevalentemente alle aziende che operano nell’approvvigionamento e nella distribuzione dell’acqua, nella desalinizzazione-potabilizzazione e nelle depurazione. Spazio inoltre alle aziende di bonifica di falde contaminate, controllo e monitoraggio delle acque, impianti di trattamento delle acque reflue. Saranno inoltre affrontati gli approfondimenti agli adattamenti ai cambiamenti climatici.

Maggiori info: www.pianeta-acqua.com

Passeggiata tra gli alberi in fiore

12 maggio 2015 dalle 10 alle 13

Azienda agricola Magli Tonino via Olmetola, 18 – Bologna

Una passeggiata immersi nei colori della primavera di via Olmetola a Bologna. L’azienda agricola Magli invita nel proprio frutteto, a camminare insieme in mezzo agli alberi da frutto in piena fioritura. Ad accogliere gli ospiti nel cortile dell’azienda, oltre a alla famiglia Magli, ci sarà Liliana Franceschelli, con le piantine e i fiori dell’azienda agricola di suo fratello Luca, un altro degli storici agricoltori di via Olmetola. Un’occasione per qualche consiglio e la scelta giusta per fiori, verdure e erbe aromatiche per balconi, terrazze e piccoli giardini urbani. Al termine della mattinata un aperitivo con i prodotti dell’azienda. Per organizzarsi al meglio è gradita la prenotazione con mail a aziendaagricolamagli@gmail.com o con sms al 3294511263

Fare i conti con l’ambiente, Ravenna 2015

20-21-22 maggio 2015 centro storico di Ravenna

Al via all’ 8a edizione di “Ravenna2015 – Fare i conti con l’ambiente”, un evento a chilometri zero ed “open content” sui temi della sostenibilità. La manifestazione si svolgerà nel centro storico pedonale di Ravenna all’interno di 12 sale attrezzate. Si richiede la preiscrizione a tutti gli eventi tramite il modulo online tramite il sito www.labelab.it Tutte le iniziative sono gratuite con la sola esclusione dei due eventi ospitati “Alte Scuole”, che sono organizzati da centri di ricerca/istituzioni esterne. L’evento è alquanto ricco, e conta più di 50 iniziative, tra Conferenze, Workshop, Labmeeting e Eventi culturali Disponili su www.ravenna2015.it i programmi preliminari


10. mondo alimentazione

Una “carta di identità” per la carne fresca Dal 1° aprile è entrato in vigore il nuovo Regolamento per il maiale, l’agnello e il capretto “Finalmente non sarà più anonima la provenienza della carne fresca di maiale, di agnello e capretto - commenta Coldiretti grazie all’entrata in vigore dal primo aprile anche in Italia del nuovo Regolamento che impone l’indicazione del paese di origine o del luogo di provenienza delle carni fresche, refrigerate o congelate di animali della specie suina, ovina, caprina e di volatili”. E’ questo il risultato della lunga battaglia della Coldiretti per la trasparenza. “Per essere certi di portare a casa prodotto al 100 per 100 tricolore – spiega Coldiretti Emilia Romagna – occorrerà scegliere la carne con la scritta ‘origine Italia’ poiché sta a significare che tutte le fasi, dalla nascita all’allevamento fino alla macellazione si sono svolte sul territorio nazionale”. Si com-

pleta un percorso “iniziato a circa 15 anni dall’obbligo di etichettatura di origine per la carne bovina fresca, introdotta sotto la spinta dell’emergenza ‘mucca pazza’ con il regolamento Ce 1760/2000 che impose l’obbligo di indicare anche il luogo di nascita, oltre a quello di allevamento e macellazione. Dalla nuova norma restano ‘ingiustamente escluse’ la carne di coniglio, particolarmente diffusa a livello nazionale, e quella di cavallo, ma anche le carni di maiale trasformate in salumi. Una carenza particolarmente grave che va colmata al più presto in una situazione in cui in Italia – denuncia Coldiretti Emilia Romagna – due prosciutti su tre sono fatti da maiali stranieri ma il consumatore non lo può sapere, e la situazione

non è certo migliore per salami, soppressate, coppe o pancette”. Ritornando alla novità, braciole e arista di maiale come pure cosciotti e carré di agnello avranno dunque d’ora in poi la carta di identità “e non potranno più circolare confezioni anonime. Con l’entrata in vigore del Regolamento Ue 1337/2013 dal primo aprile 2015 sull’etichetta delle carni di suino, ovino, caprino e volatili in vendita, dovrà comunque essere riportata – precisa Coldiretti – una delle due seguenti indicazioni: 1. ‘Allevato in…’ seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo e poi ‘Macellato in…’ (seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo, oppure si può indicare

2. ‘Origine…’ seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo ma solo se l’animale è nato, allevato e macellato in un unico Stato membro o Paese terzo. Il regolamento – precisa Coldiretti Emilia Romagna – prevede specifiche casistiche sui tempi di permanenza in un determinato Paese e di peso raggiunto dall’animale, per poter indicare in etichetta qual è il luogo di allevamento e di macellazione”. “Questa positiva novità introdotta dall’Europa è una tappa di un lungo percorso per garantire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori” ha affermato il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello nel sottolineare però che “la battaglia continua”.


mondo bellezza.11

Corpo tonico e pelle di seta con i segreti della prima colazione I consigli per prepararsi all’estate fin dal primo pasto della giornata È un classico: le calde giornate di primavera che precedono l’arrivo della bella stagione ci fanno venir voglia di scoprirci, lasciandoci alle spalle il grigiore invernale e mostrandoci nella forma migliore. Gli esperti, ormai da anni, mettono l’accento sulla prima colazione: perché il primo pasto della giornata ha un’importanza non indifferente sulla quantità di calorie che ingeriremo nelle ore seguenti. “Tanto per cominciare bisogna fare attenzione agli errori grossolani – spiega l’AIDEPI (l’Associazione Industriali del Dolce e della Pasta Italiani) dalle pagine di iocominciobene.it -: no alle diete dell’ultima ora e al salto dei pasti, a partire dalla prima colazione: durante la notte infatti il metabolismo rallenta e va ri-accelerato per consentirgli di utilizzare le calorie ingerite e non trasformarle

in cellule adipose. Lo stomaco vuoto, inoltre, rischia di scatenare la fame nervosa e la voglia di mangiucchiare nel corso della mattinata o peggio di arrivare a pranzo con molto appetito”. Ma quali i segreti per una colazione a prova di bikini? Frutta, proteine, biscotti salutistici per tagliare grassi e zuccheri, sottolinea l’AIDEPI, ma soprattutto cereali che sono ricchi di carboidrati complessi a fronte di un bassa percentuale di grassi; in altri termini gli alimenti a base di cereali contribuiscono a dare la giusta energia a colazione per iniziare bene e godere al meglio della giornata. Saziano, gratificano il gusto – ottimi in tandem con frutta e yogurt o latte – e secondo studi comprovati una dieta a base di cereali integrali aiuterebbe a

prevenire sovrappeso e obesità, grazie al loro basso indice glicemico. I cereali sono inoltre dei validi alleati della funzionalità intestinale, contro il gonfiore addominale. Ma non c’è prova costume che regga senza uno stile di vita orientato al movimento: dallo sport praticato con regolarità fino alle lunghe passeggiate, ai week end in bicicletta, ai giochi all’aria aperta. Oltre alla forma fisica, una buona colazione favorisce anche una pelle più bella, giovane e luminosa. “Per una pelle sana non bastano creme e trattamenti di bellezza continua l’AIDEPI - ma è necessaria un’alimentazione corretta ed equilibrata, a partire dalla prima colazione. Uno dei fastidi più co-

muni, che si accentua con il cambio di stagione è il repentino cambiamento di temperatura, è sicuramente la secchezza della pelle che si combatte fin dal mattino con una regola molto semplice… dando da bere al nostro organismo! Un bicchiere d’acqua a colazione, della frutta ricca di vitamina A, non dovrebbero mai mancare nel menu insieme a una fonte di carboidrati e una porzione di proteine, soprattutto latte e yogurt”. Ma la cute ha anche bisogno di colore, e non solo quello della tintarella: l’arancio, il colore dell’energia e della solarità, fa rima con il trionfo della vitamina C contenuta nelle arance e nei pompelmi, preziosi alleati della pelle che aiuta a combattere la formazione di radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cutaneo.


12. mondo bambini

A Ravenna nasce Tante Lune, l’Esploratorio dove crescere è un gioco Il laboratorio creativo, ludico, motorio per bimbi fino a 6 anni Per capire cos’è Tante Lune basta attraversare la porta dei locali di via Traversari 110, nel centro di Ravenna: il grande parquet su cui poggia il “teatro – nascondiglio” di legno, le opere d’arte interattive, i colori naturali, le grandi vetrate da cui si vede il verde e i giochi di recupero creativo raccontano immediatamente di un posto con cui è facile entrare in sintonia e in cui accadono piccole grandi magie quotidiane. “Ho pensato questo spazio come un luogo ecologico dove i bambini possano esprimersi in maniera completa – spiega Simona Scacco ideatrice di Tante Lune, con alle spalle una lunga esperienza di educatrice in scuole, nidi e centri dell’infanzia –, un “esploratorio”, dove si possa davvero sperimentare, muoversi liberamente, trasformare: perché il pensiero e la creatività nascono dall’azione”. E per “sperimentare” ecco che dall’armadietto dei giochi vengono fuori i materiali destrutturati di recupero creativo. Dagli elementi marini alle forme astratte che la fantasia può trasformare con facilità, i “cassetti delle meraviglie” si

prestano ad innumerevoli realizzazioni: “Sono giochi che non hanno forme definite proprio perché devono servire da stimolo alla fantasia del bambino. Con dei semplici cilindri di gomma c’è chi è riuscito a costruire un’intera piccola città: diverso sarebbe stato se l’avesse avuta già bella e pronta”. L’anima di Tante Lune è il rispetto dei bisogni e dei tempi del bambino: “Questo non significa non avere un progetto educativo ma solo renderlo più fluttuante – spiega Simona – oggi sono tante le proposte valide che piovono addosso ai bambini e alle loro famiglie da ogni dove, ma a volte ci si dimentica che i più piccoli hanno bisogno soprattutto di tempo per giocare in maniera naturale, senza l’idea costante della performance. Tante Lune nasce anche per questo: sostenere lo sviluppo spontaneo del bambino attraverso quelli che sono i suoi specifici strumenti di crescita, e cioè l’azione, l’interazione e il gioco”. Altro progetto all’interno del laboratorio sono le mostre per i piccoli: “L’idea nasce da una collaborazione con Immaginante di

Arianna Sedioli e l’artista Luigi Berardi – spiega Simona Scacco -. Si tratta di esposizioni temporanee di oggetti d’arte con cui il bambino può interagire e che diventano lo spunto per laboratori creativi. In questo momento, ad esempio, abbiamo le opere della mostra ‘Fil di Fiore’ della Sedioli: sono oggetti comuni, come scolapasta, frangifiamma ed altro che vengono ‘ricamati’ utilizzando fili colorati. I bambini possono manipolarli o crearne di loro traendo ispirazione”. Alcuni giorni alla settimana “l’Esploratorio” apre le porte alle famiglie diventando un luogo di incontro per continuare le scoperte e condividerne il piacere insieme a mamma, papà, nonni: “L’intento – continua l’educatrice - non è quello di insegnare ai genitori a giocare con i propri figli o di sostituirci a loro come compagni di gioco, ma quello di creare uno spazio privilegiato in cui anche i genitori, liberi dai pensieri che possono condizionarli nell’ambito domestico, possono abbandonarsi al gioco, farsi ingaggiare dai bambini e diventare loro alleati in

quella che è sempre un’esperienza di crescita, utilizzando il nostro spazio e i nostri strumenti come oggetti mediatori e facilitatori della comunicazione”. L’esplorazione dello spazio continua però anche con esperienze all’aria aperta: “Vivere il territorio, la città, rappresenta un’ulteriore opportunità educativa che vogliamo cogliere – spiega Simona Scacco - è per noi importante riportare i bambini negli spazi pubblici, che sono reali e non virtuali, alla ricerca di cose semplici, per osservare la natura, cogliere dei particolari e soprattutto creare un rapporto affettivo con i propri luoghi, creando un senso di appartenenza più ampio e articolato alla propria comunità”. L’esploratorio si rivolge a bambini principalmente dai 3 a 6 anni che possono essere affidati alle operatrici. Mentre i più piccoli, fino a 36 mesi, possono partecipare alle prime esperienze di gioco e socializzazione accompagnati da un adulto. Per info: www.tantelune.it; info@tantelune.it; Tel. 393 8292900


mondo gusto .13

LA RICETTA RISO BASMATI con GAMBERI e ZENZERO PREPARAZIONE Ingredienti per 4 persone:

- 300 gr. di riso basmati - 300 gr. di gamberi sgusciati freschi - 2 cm di zenzero - uno spicchio d’aglio - peperoncino - coriandolo - olio di oliva - sale

Sciacquate bene il riso sotto l’acqua corrente per eliminare l’amido. Dopo averlo scolato trasferitelo in una pentola antiaderente e ricopritelo con uno strato d’acqua fino a superare di qualche cm il livello del riso. Aggiungere il sale e mettere la pentola sopra la fiamma moderata con un coperchio. Dopo che inizia a bollire togliere il coperchio e far cuocere senza mescolare fino a quando l’acqua non sarà evaporata completamente. Fate scaldare l’olio in una padella poi aggiungete l’aglio lo zenzero tagliato a listarelle. Far soffriggere leggermente poi aggiungere i gamberi precedentemente sgusciati e privati del filo intestinale, il sale e il peperoncino. Aggiungere il riso e far saltare in padella per qualche minuto facendo attenzione a non rompere i chicchi. Servire spolverizzando con del coriandolo fresco.


14. mondo viaggi slow

L’avventura nel Parco della Vena del Gesso Tra grotte e “abissi” alla scoperta del più imponente rilievo gessoso d’Italia “Dalla valle del Sillaro sino a Brisighella, nella valle del Lamone, le colline romagnole sono solcate da una spettacolare dorsale grigio argentea ben riconoscibile a prima vista, che interrompe bruscamente i dolci profili collinari conferendo un aspetto unico al paesaggio”, si tratta della Vena del Gesso così come viene presentata nella bella descrizione di appenninoeverde. it, il sito ufficiale dell’Appennino in Emilia Romagna. L’affioramento, che è il più lungo e imponente rilievo gessoso in Italia, si sviluppa per 25 km e ha una larghezza media di un chilometro e mezzo. L’area è caratterizzata da morfologie carsiche, che comprendono doline, valli cieche e numerosissime grotte, tra le quali spiccano molti “abissi” (cavità verticali che nella zona raggiungono profondità record). Il nome di “Vena” gli viene

dall’utilizzo minerario del corpo roccioso, da sempre sfruttato per l’estrazione del gesso. “In molte zone, infatti, - spiega appenninoeverde.it - sono ben visibili i segni delle passate attività estrattive, ma impressionante è soprattutto la gigantesca lacerazione di monte Tondo, dove una cava è tuttora attiva e le moderne tecnologie utilizzate producono rapide progressioni dei fronti e delle gallerie di cava a scapito del paesaggio, delle grotte e dei delicati ambienti gessosi”. Il paesaggio vegetale della Vena è caratterizzato da prati, arbusteti, boschi, piante tipiche della collina e presenze influenzate delle correnti calde delle coste dell’Adriatico. Le boscaglie e le macchie dei versanti assolati, insieme a ginepro, ginestra, asparago selvatico e orniello, ospitano specie tipicamente mediterranee

come leccio, fillirea, laurotino e terebinto. Dal punto di vista botanico l’emblema della Vena del Gesso è una piccola e rarissima felce, Cheilanthes persica, che sopravvive lungo le coste dell’Anatolia, nel Caucaso e in poche altre stazioni molto distanti tra loro. Il giardino delle erbe di Casola Valsenio e il Cardello.Il rinomato giardino, che si affaccia sulla valle del Senio poco più a sud rispetto alla Vena del Gesso, con le sue oltre 400 piante officinali e aromatiche è un importante punto di riferimento per la ricerca, la sperimentazione e la didattica. È l’orto officinale più importante d’Europa. Nelle adiacenze si trova il parco del Cardello, che si estende intorno all’omonimo edificio di origine medievale, che fu la residenza dello scrittore Alfredo

Oriani. La vasta area verde, dotata di alberi monumentali di lussureggiante bellezza, si sviluppa sino al crinale, sottolineato da filari di pini domestici e cipressi. Intorno al parco si notano fondi rustici collinari dal carattere spiccatamente mediterraneo, con gli uliveti che si alternano a vigne e macchie di ginestre. Per scoprire l’area in tutta la sua bellezza si può approfittare della “Festa del Parco”, che si terrà dal 18 maggio all’11 giugno 2015. Tantissime le iniziative: dalle escursioni ai “massaggi nella natura”, passando per gare sportive, concerti, appuntamenti gastronomici, giochi e tanto altro. Il programma completo e altre informazioni su www.parcovenadelgesso. it/images/EVENTI_2015.pdf.


mondo hi-tech .15

Hi-tech, dalla mano bionica ai droni per la pioggia Invenzioni e nuove applicazioni all’insegna dell’alta tecnologia. Esempi dall’Italia e dagli Usa Tecnologie che migliorano la nostra vita e l’ambiente. Il primo esempio riguarda una mano bionica. Sono stati presentati al MECSPE, la fiera internazionale delle tecnologie per l’innovazione, organizzata da Senaf alle Fiere di Parma nel marzo 2015, anche progetti rivolti al mondo della riabilitazione e al miglioramento della deambulazione per le persone con mobilità e indipendenza ridotta. In particolare, l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, nell’ambito del progetto di ricerca WAY (Wearable interfaces for hAnd function recoverY), dopo gli studi effettuati con successo sulla protesi di mano bionica nel 2008 e nel 2014, rivolta solo a pazienti amputati, ha presentato in anteprima un prototipo robotico in-

dossabile, che possa essere usato da chi ancora possiede l’arto, ma non riesce più a utilizzarlo a causa di danni neurologici (ictus, lesioni del midollo spinale o del plesso brachiale), in modo da raggiungere una più grande porzione della popolazione bisognosa di queste tecnologie di assistenza. Si chiama HX, l’esoscheletro volto al recupero della funzionalità della mano post trauma con assistenza funzionale alla presa degli oggetti. Un sistema indossabile attorno alla mano del paziente, che apre le porte a milioni di persone, consentendogli di affrontare la quotidianità e i suoi numerosi ostacoli con dignità. Dopo lo sviluppo di protesi facilmente indossabili che permettono di riacquistare l’uso e la sensazione della mano a chi l’ha

perduta (mano bionica), con HX si affacciano anche soluzioni indossabili per coloro che hanno perso la capacità di controllarlo, facendo diventare realtà quanto fino a poco tempo fa accadeva solo nelle pellicole di fantascienza, e fornendo un aiuto concreto, in attesa della fattibilità della rigenerazione diretta dei tratti nervosi danneggiati. L’attività di ricerca di WAY, coordinato dal prof. Christian Cipriani, Ordinario di Bioingegneria e vice-direttore dell’Istituto di BioRobotica, si è concentrata principalmente sulla definizione di un’interfaccia uomo-macchina per permettere al soggetto un controllo intuitivo di questi dispositivi. Un’altra innovazione riguarda anche… la pioggia. Come riportato

dal sito In a Bottle, i ricercatori del Nevada Desert Research Institute hanno messo a punto una tecnologia che permette grazie ai droni di “mettere più acqua nelle nuvole”. Ha spiegato Jeff Tilley, a capo del team di ricerca: “Attraverso questo aereo senza equipaggio riusciamo a sparare sulle nuvole particelle di ioduro d’argento che facilitano il formarsi della pioggia”. Il processo viene comunemente definito “cloud seeding”, ovvero inseminazione delle nuvole. “Per ogni 25-45 ore di volo – ha affermato Tilley – questo drone è in grado di sollecitare quasi un miliardo di litri d’acqua, quantità pari a circa il 10% del normale volume di pioggia che avviene in una precipitazione”.

Mensile omaggio e/o abbinamento gratuito a La Pulce Il Fè Il Rò Il Rigattiere in edicola - Biosfera,mensile di sviluppo sostenibile - EDITORE: Edit Italia s.r.l a Socio Unico - Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Mail info@edititalia.it - Concessionaria: Publimedia Italia S.r.l.- Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Ferrara, Viale Cavour n.21-Tel.0532.200033 - Mail: info@publimediaitalia.com – Registrazione Tribunale di Ravenna n. 1343 dell’ 11/01/2010 Direttore Responsabile: Gian Piero Zinzani - Stampa CSQ (BS) - Biosfera offre esclusivamente un servizio, non riceve provvigioni sulle contrattazioni, non effettua commerci, non è responsabile per la qualità, provenienza, veridicità e puntualità di uscita delle inserzioni e neppure per le conseguenze dirette e indirette che possono derivare dalla non corrispondenza di tali dati alla realtà. La direzione si riserva comunque, a suo insindacabile giudizio, di cestinare annunci. Edit Italia S.r.l. a Socio Unico precisa che tutte le inserzioni recanti dati personali e/o sensibili ai sensi del D.L. 196/2003, sono state pubblicate previa informativa all’interessato e espresso, diretto e specifico consenso dello stesso alla diffusione dei predetti dati ai sensi del D.L. 196/2003. Questo periodico è aperto a quanti desiderino manifestare il loro pensiero, senza recare pregiudizio ad altri, ai sensi dell’art.21 della Costituzione e, pertanto, la sua Redazione è disposta a ricevere testi scritti, fotografie, immagini ed altro materiale dai lettori. Tuttavia, l’eventuale pubblicazione, anche in via telematica, di quanto inviato alla Redazione di questo periodico, è a totale discrezione della Redazione medesima. In ogni caso l’eventuale pubblicazione non determina la costituzione di alcun rapporto di collaborazione dei lettori con la stessa Redazione e/o con l’Editore, né obbligo di pagamento di alcun importo da parte della Redazione e/o dell’Editore del periodico. L’invio del materiale è a titolo gratuito. Quanto inviato alla Redazione, anche se non pubblicato, non verrà restituito al mittente. Per l’invio del materiale l’indirizzo è info@edititalia.it - È vietata la riproduzione totale o parziale di foto, marchi e testi. Copyright, tutti i diritti sono riservati ad Edit Italia S.r.l. a Socio Unico.


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10 al 21 luglio al Teatro Alighieri la prima masterclass per direttori d’orchestra, Dal 10 Dal al 21 luglio al Teatro Alighieri la prima masterclass per direttori d’orchestra, maestri collaboratori e cantanti su “Falstaff” di Giuseppe Verdi. maestri collaboratori e cantanti su “Falstaff” di Giuseppe Verdi. Dal 10 al 21 luglio al Teatro Alighieri masterclass per direttori d’orchestra, Un’occasione rara laperprima studenti e appassionati: maestri collaboratori e cantanti su “Falstaff” didiGiuseppe Verdi. Un’occasione rara per studenti e appassionati: l’opportunità di poter partecipare all’intero percorso prove programmate perdila poter realizzazione dell’opera estudenti alle sessioni che Riccardo l’opportunità partecipare all’intero percorso di proveMuti programmate Un’occasione rara per e appassionati: dedicherà esclusivamente agli allievi effettivi selezionati per la realizzazione dell’operaall’intero e alle sessioni Riccardo Muti l’opportunità di poter partecipare percorso diche prove programmate le centinaia didell’opera domandeepervenute da che tuttoRiccardo il mondo.Muti perfra la realizzazione alle sessioni

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