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EDITORIALE
Vogliamo la carta, non la guerra
on la crisi in Ucraina, tante delle nostre preoccupazioni passate o presenti hanno sostanzialmente rivisto il loro indice di priorità. Dopo due anni di attenzione praticamente monotematica sulla pandemia, oggi possiamo scegliere di essere ancora più spaventati, di fronte ad eventi di eccezionale gravità e violenza, oppure sforzarci di far emergere una prospettiva positiva per il nostro futuro, concentrandoci su quegli elementi di miglioramento ed evoluzione finalizzati ad un obiettivo importante al pari della pace: quello della sostenibilità ambientale.
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Un dilemma importante è anche quello che si è abbattuto sulla carta, stretta fra le crescenti difficoltà di fornitura e tante progettualità significative in corso, finalizzate alla riduzione delle emissioni e dei materiali difficili da riciclare. Negli ultimi giorni ad esempio GIPEA, il gruppo di specializzazione che rappresenta i produttori italiani di etichette autoadesive, ha lanciato un allarme sul rischio di crisi della logistica e delle catene di fornitura di tutte le filiere produttive per mancanza di etichette, rischio ancora più elevato per le filiere alimentare e farmaceutica. L’anno scorso infatti sono continuamente aumentati i costi delle materie prime, soprattutto quelle a base di cellulosa, con conseguente scarsità di materiali e incremento dei tempi di consegna. Alla fine dell’anno è scoppiata poi la bolla del rincaro del costo dell’energia elettrica e del gas e come se non bastasse si è poi aggiunto lo sciopero messo in atto nei paesi scandinavi dalle maestranze di UPM, uno dei maggiori produttori mondiali di carta e materie prime per il settore etichette. Alle istituzioni e ai decisori politici sta oggi il difficile compito di affiancare le aziende nella ricerca di soluzioni.
Dall’altra parte, non si ferma il cammino dell’innovazione. Per esempio, Commer Carta ha dedicato le sue due giornate di convegno, dedicate rispetivamente a beauty, pharma e luxury packaging, la seconda al food packaging, ai temi dell’imballaggio sostenibile, come indicato già dal titolo: Green Future is Now. Tema portante di entrambe le giornate è stata infatti la sostenibilità degli imballaggi, ma senza dimenticare il “lato oscuro” del comparto, con le difficoltà degli approvvigionamenti e gli incrementi di prezzo. Un impegno ancora più concreto per l’ambiente è quello dimostrato da BonelliErede, che ha collaborato con Rete Clima, insieme ai partner tecnici Xerox e Magnetic Media Network (MMN), ad un progetto molto articolato di rinnovo del processo di stampa affinché fosse meno impattante a livello ambientale. Il progetto prevedeva anche la compensazione delle emissioni con crediti di carbonio rispondenti agli standard VCS-Verra e ha visto anche azioni tangibili con funzione di sensibilizzazione sociale sul tema Climate Change. Fra queste, un’importante iniziativa di riforestazione locale, con la messa a dimora di quattrocento alberi nel Parco Nord di Milano, nel comune di Cormano: circa 25 volontari di BonelliErede, accompagnati in alcuni casi dai loro figli, hanno messo a dimora centinaia di esemplari di specie tipiche del querco-carpineto (tra cui quercia, acero, tiglio, frassino, melo e pero selvatico) che originariamente occupava l’intera valle del Po. Giovani piante autoctone che tra qualche anno diventeranno un bosco urbano a tutti gli effetti, apportando beneficio a tutta la zona. Queste azioni potranno sembrare piccole rispetto all’enormità delle sfide che ci attendono: ma dimostrano anche una volontà di fare bene che non deve mai abbandonarci, anche quando paure e dubbi rendono ancora più difficile il nostro percorso. Cerchiamo di non perdere mai di vista i nostri obiettivi, soprattutto quelli più ambiziosi, e soprattutto #Fermiamolaguerra.