Al di là del conosciuto

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Fernando Sinesio

Al di là del conosciuto Un approccio scientifico allo studio della medianità in Italia

Copertina: Francesca Fassi

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Riceverete gratuitamente il nostro catalogo ed i successivi aggiornamenti richiedendolo a: Edizioni AMRITA - Casella postale 1 - 10094 Giaveno (To) telefono (011) 9363018 - fax (011) 9363114 e-mail: ciao@amrita-edizioni.com Seguici su: www.amrita-edizioni.com facebook.com/AmritaEdizioni twitter.com/AmritaEdizioni youtube.com/AmritaEdizioni instagram.com/AmritaEdizioni

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ai nostri lettori

I libri che pubblichiamo sono il nostro contributo ad un mondo che sta emergendo, basato sulla cooperazione piuttosto che sulla competitività, sull’affermazione dello spirito umano piuttosto che sul dubbio del proprio valore, e sulla certezza che esiste una connessione fra tutti gli individui. Il nostro fine è di toccare quante più vite è possibile con un messaggio di speranza in un mondo migliore. Dietro a questi libri ci sono ore ed ore di lavoro, di ricerca, di cure: dalla scelta di cosa pubblicare – operata dai comitati di lettura – alla traduzione meticolosa, alle ricerche spesso lunghe e coinvolgenti della redazione. Desideriamo che i lettori ne siano consapevoli, perché possano assaporare, oltre al contenuto del libro, anche l’amore e la dedizione offerti per la sua realizzazione. Gli editori

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Ai ragazzi di luce e ai loro genitori, perché questo libro lenisca il loro dolore. Alla scienza e ai miei professori che hanno contribuito a rendermi l’uomo che sono oggi. Alla mia famiglia e a tutti coloro che hanno reso possibile l’esistenza di questo libro.

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indice

Introduzione .......................................................................... Prologo .................................................................................. Parte I Cap. 1 Cap. 2 Cap. 3 Cap. 4 Cap. 5 Cap. 6 Cap. 7 Cap. 8 Cap. 9 Cap. 10 Cap. 11 Cap. 12 Cap. 13 Cap. 14 Cap. 15 Cap. 16 Cap. 17 Cap. 18

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La ricerca .............................................................. 5 Quando tutto è cominciato ................................... 7 Si parte per un viaggio straordinario .................... 15 Le prime esperienze con la psicologia .................. 17 Comincia la ricerca ............................................... 21 Gli esperimenti preliminari .................................. 37 Il primo esperimento ............................................. 43 I risultati del primo esperimento .......................... 65 Il metodo sperimentale del Windbridge Institute .... 75 Il secondo esperimento ......................................... 83 I risultati del secondo esperimento ....................... 99 Verso l’esperimento finale .................................... 107 Il consulto preliminare di Marilena Chiorlin ....... 115 L’esperimento finale ............................................. 123 I risultati dell’esperimento finale .......................... 127 Una breve discussione tecnica .............................. 129 I colloqui telefonici ............................................... 133 Una difficile decisione .......................................... 137 Davanti alla commissione tesi .............................. 143

Parte II Possiamo spiegare scientificamente la medianità? .. 153 Premessa alla seconda parte .................................................. 155 Cap. 19 Le religioni, l’amore e la scienza .......................... 157 Cap. 20 Cos’è l’anima? ....................................................... 169 Cap. 21 Una legge cosmica che governa l’universo ........... 179 Cap. 22 Il mondo quantistico ............................................. 181

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Cap. Cap. Cap. Cap. Cap. Cap. Cap. Cap. Cap.

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Verso una teoria definitiva .................................... La teoria di David Bohm ...................................... La teoria del biocentrismo .................................... La teoria di Stephen Hawking .............................. Carl Gustav Jung ................................................... Una coscienza collettiva ....................................... Quali conclusioni possiamo trarre? ...................... Scienza e spiritualità ............................................. Chi è Dio? .............................................................

193 199 205 217 221 225 231 241 247

Conclusioni .......................................................................... 249 L’autore 253

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introduzione

Secondo l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana1 il significato del termine “aldilà” è «l’altro mondo, l’oltretomba, la vita che ci attende dopo la morte». Nel presente lavoro non mi servo del termine basandomi esclusivamente su tali accezioni. Preferisco intendere l’aldilà nel senso più ampio del termine, come quella dimensione che si colloca al di là della comune esperienza quotidiana, una realtà che certamente trascende la vita, ma allo stesso tempo abita la nostra coscienza. Intendo l’aldilà come un’estensione del mondo fisico, dove hanno luogo fenomeni che sfidano la nostra comprensione, affascinanti e misteriosi avvenimenti che la scienza moderna colloca oltre la struttura spazio-temporale di cui facciamo esperienza nella vita quotidiana. Penso che a tutti sia capitato, almeno una volta nella vita, di avvertire l’aldilà di cui sto parlando, anche se solo per brevi istanti, magari attraverso una tenue percezione. Quando accade ne sperimentiamo la natura eterea, ma attraverso una sottile consapevolezza possiamo, in qualche modo, sperimentarla come qualcosa di reale, anche se difficile da comprendere e spiegare. Si tratta forse dello stesso aldilà che molte religioni interpretano come il paradiso? Questa è la domanda a cui questo libro prova a dare una risposta. 1 N.d.R.: Fondato nel 1925 da Giovanni Treccani con il nome di Istituto Treccani, per la pubblicazione, su suggerimento di G. Gentile, dell’Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti, fu trasformato da Mussolini in ente di finalità nazionale (r.d.l. 669/24 giugno 1933), assumendo la denominazione attuale (http://www.treccani.it/enciclopedia/istituto-della-enciclopedia-italiana/).

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Vi assicuro che numerosi esperimenti scientifici, nel campo della fisica e della ricerca psichica, hanno dimostrato l’esistenza di un aldilà in modo piuttosto convincente. Già all’inizio del XX secolo la teoria della relatività di Albert Einstein 2 ha svelato un universo differente da quello che eravamo abituati a immaginare, descrivendone lo spazio curvo e la forza di gravità che ne risulta e dimostrando inoltre come il tempo sia solo un concetto relativo. Questa rivelazione ha rappresentato l’inizio di un’epoca storica in cui gli scienziati, passando attraverso gli esperimenti della fisica quantistica fino alle recenti ricerche sulla medianità, confermano inequivocabilmente che il nostro mondo e tutto l’universo conosciuto non finiscono là dove i nostri occhi riescono a guardare. Esiste una realtà profonda che si estende oltre le porte del tempo, il cui seducente mistero ha ispirato le più grandi menti: quelle dei maggiori filosofi di tutti i tempi, ma soprattutto quelle dei fisici moderni, i quali, grazie alle proprie intuizioni, hanno ideato paradigmi sperimentali così raffinati da permettere l’osservazione di una “sub-realtà” che per molti versi resta ancora sconosciuta. La ricerca scientifica nel campo dell’aldilà è un viaggio straordinario che ci conduce in una dimensione che, comunque la si voglia intendere, si colloca al di là della realtà percepibile, dove il tempo e lo spazio perdono quella consistenza che il senso comune attribuisce loro e dove la nostra coscienza diventa protagonista di una verità superiore. Nota sulla privacy: Tutte le famiglie dei defunti menzionati in questo libro sono state contattate e hanno dato la loro autorizzazione alla divulgazione delle storie in questione. Dove si è ritenuto opportuno, si è comunque pensato di salvaguardare ulteriormente la privacy del defunto ritoccandone il nome o i dati sensibili. 2 N.d.R.: Albert Einstein (1879 – 1955) è stato un fisico e filosofo tedesco naturalizzato svizzero e statunitense, considerato uno dei più importanti studiosi e pensatori del XX secolo.

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prologo

Era una calda giornata il 18 di novembre del 2015, una giornata anomala considerando le temperature medie autunnali. Indossavo un elegante vestito grigio con una cravatta rosso bordò che sentivo stringermi il collo, ma era chiaro che il problema non era il nodo troppo stretto. Era il giorno in cui avrei discusso la mia tesi di laurea magistrale. Avevo trascorso circa sei anni a studiare l’affascinante mondo della psicologia, un percorso lungo e faticoso diviso tra studio, famiglia e lavoro. Tuttavia, quando quel giorno varcai l’ingresso principale della facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Genova3, gli anni di studio parvero volati via in un solo istante. La sala d’attesa era gremita di persone vestite elegantemente, laureandi con i loro familiari in trepida attesa per l’imminente discussione delle tesi davanti alla commissione esaminatrice. Ebbi la sensazione di essere osservato e quando percorsi il corridoio che conduce all’aula il brusio della sala si attenuò. Sentii una voce sussurrare «È lui…». Certo, ero proprio io, lo studente di cui si parlava da un po’ di tempo in facoltà. L’argomento della mia tesi aveva lasciato perplessi molti studenti e professori. Il titolo recitava “Medium, informazioni anomale”.

3 N.d.R.: https://unige.it/.

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parte prima

La ricerca

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capitolo

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Quando tutto è cominciato Avevo circa trent’anni quando cominciai a interessarmi di temi esistenziali. Riflettevo spesso sul significato della vita, sui suoi legami con la natura e la religione, chiedendomi perché mai l’esistenza fosse così ricca di bellezze e allo stesso tempo di sciagure di ogni genere. Cercavo di attribuire un significato a quel “principio” che è responsabile di tanta diversità fra i percorsi umani, tra esistenze di sofferenza e vite gratificanti. Certo, non sono il primo né l’ultimo a porsi queste domande, ma all’epoca presi la questione tanto sul serio da ritrovarmi coinvolto in un’avventura che oggi considero davvero straordinaria, al punto da aver cambiato la mia vita per sempre. È proprio quell’avventura che desidero condividere oggi con voi. Sono cresciuto in una famiglia cristiana che mi ha trasmesso i principi e i valori della dottrina cattolica. Da bambino la religione mi aveva offerto una spiegazione semplice circa i misteri della vita, ma subito dopo l’adolescenza questa cominciò a lasciarmi insoddisfatto. La chiesa cattolica rimanda molte delle sue risposte all’insondabile sapienza di Dio, ma i limiti di conoscenza che essa impone cominciavano a starmi stretti. Sono sempre stato uno di quei ragazzini noiosi che fanno domande in continuazione e si chiedono il perché di ogni cosa. Quando da ragazzo osservavo il cielo stellato, avevo sempre una forte sensazione di stupore davanti all’immensità dell’universo, mi ponevo domande sulla sua natura e sull’origine della vita. Lentamente cresceva in me il desiderio di cercare quella congiunzione tra l’uomo e l’ignoto che potesse rivelare una verità in grado di dare senso e valore all’esistenza. Mi chiedevo per esem-

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pio se l’anima esistesse realmente e quale fosse il suo rapporto con il resto dell’universo. Ho sempre cercato di cogliere i dettagli della vita nella sua complessità, integrando quante più informazioni riuscivo ad afferrare per dare un senso a quello che osservavo, inclusi i concetti di bene e male e quanto di più stupefacente la scienza avesse scoperto. Le prime letture di cosmologia mi avevano svelato i misteri dei pianeti aiutandomi a comprendere come l’universo, in qualunque modo lo si guardi, abbia come regola prima il principio della trasformazione. L’astronomia ci insegna che tutto quello che fa parte dell’universo, noi compresi, non è altro che il risultato di un grande disegno di creazione e istruzione. In effetti “creazione” e “istruzione” sono i termini che trovo più appropriati per descrivere l’universo, il quale, grazie a un’informazione celata all’interno della sua natura, è in un continuo stato di cambiamento e costruzione. Incessantemente, tutto cambia e si evolve: quello che siamo oggi è più di quello che eravamo ieri. Anche se non ne abbiamo consapevolezza, apprendiamo costantemente cose nuove. Partecipiamo allo stesso ciclo di vita e morte delle galassie: siamo fatti realmente di polvere di stelle. La specie umana vive un percorso di apprendimento non solo attraverso la scienza, ma anche attraverso la spiritualità che ci trascende, un mistero che rappresenta il cuore della creatività umana. L’uomo è sempre stato ispirato dal desiderio di comprendere quale sia il suo ruolo nell’universo e questo desiderio è stato mio compagno di viaggio per tutta la vita. Sono sempre stato consapevole che il senso della vita è un concetto molto sfuggente e che la mia sarebbe stata una ricerca difficile se non impossibile. Ricordo che a soli diciassette anni acquistai l’opera di Albert Einstein, Come io vedo il mondo: la Teoria della Relatività4. Fu molto difficile da comprendere, non tanto per le nozioni matematiche, ma perché proponeva una visione straordinaria della realtà. Dovetti leggerlo più volte e a ogni rilettura comprendevo qualcosa di nuovo che mi lasciava stupefatto. Non ero ancora 4 N.d.R.: Newton Compton, 2016.

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pronto ad accettare una realtà “relativa”, ma capivo che c’era qualcosa di diverso o sbagliato nella mia personale percezione del mondo, almeno fino a quel momento. Cominciarono così a maturare in me alcune domande sulla vera natura della realtà e la relazione che esiste tra essa e gli insegnamenti della chiesa. Era chiaro che, nonostante avessi un forte interesse per la scienza, sentivo il bisogno di una crescita spirituale che fino a quel momento si era nutrita prevalentemente degli insegnamenti della dottrina cattolica. Mi accorsi che la scienza era in grado di spiegare quasi tutti i fenomeni fisici, ma non mi aiutava a comprendere la spiritualità che sentivo crescere in me. Avevo l’impressione che le due prospettive fossero troppo lontane l’una dall’alta e difficilmente conciliabili. Sentivo il bisogno di trovare una soluzione che potesse ridurne la distanza. Pensai che la strada giusta fosse quella di iniziare un percorso di conoscenza attraverso la lettura di testi filosofici o di cultura religiosa orientale. Sentivo che certe discipline affrontano questi argomenti in modo concreto descrivendo meglio della scienza il reale rapporto che esiste tra uomo, natura e religione. Non avevo mai letto nulla di specifico: avrei dovuto cominciare da zero. Così iniziai con libri che propongono vari punti di vista sul significato della vita attraverso gli occhi di uomini di diverse culture religiose. Quella di integrare le mie nuove conoscenze con quanto già sapevo sul cristianesimo fu una grande esperienza, che mi portò a intuire l’esistenza di un filo conduttore che congiunge quasi tutte le religioni note: l’amore. Cominciai a pensare che forse le religioni stesse fossero interpretazioni diverse di un unico sacro messaggio, riletto e reinterpretato più volte da varie culture in epoche storiche differenti. Lessi molte opere in quegli anni, affascinato da parole che sembravano dare voce ai miei pensieri. Le letture continuarono per gli anni a venire fin quando m’imbattei in uno dei libri che hanno cambiato per sempre il mio punto di vista sul mondo. Si trattava di Messaggi dai maestri5 di Brian Weiss6, uno psichiatra statunitense che pratica l’ipnosi 5 N.d.R.: Mondadori, 2013. 6 N.d.R.: Nato nel 1944 a New York (USA), Brian Weiss è uno psichiatra e scrittore statunitense.

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regressiva, un tipo di terapia già nota alla psicologia che mira a rimuovere traumi infantili tramite il recupero di ricordi rimossi dai meccanismi difensivi dell’Io. Weiss afferma che tramite l’uso dell’ipnosi è possibile anche condurre un soggetto così in dietro nel tempo da recuperare ricordi antecedenti la nascita ed esplorare così presunte vite precedenti. Fui molto affascinato dall’idea delle vite passate, ma anche molto perplesso. All’epoca facevo fatica ad accettare l’esistenza dell’anima secondo gli insegnamenti cristiani e ancor più ad accettare l’idea della reincarnazione proposta da uno psichiatra che afferma di esserne convinto. Tuttavia, trovavo i suoi racconti tanto dettagliati e ricchi di contenuti emotivi da rendere difficile credere che si trattasse solo di un raggiro. I libri di Weiss colpiscono profondamente, ma da persona razionale mi chiedevo se si potesse essere realmente certi che i ricordi riportati dai pazienti in stato ipnotico fossero effettivamente ricordi provenienti da vite trascorse. Era possibile che fosse solo l’immaginazione a produrre le rievocazioni? È noto a noi psicologi che più profondo è lo stato ipnotico di un soggetto maggiore è la possibilità di attivare i processi onirici del subconscio, fattore che potrebbe spiegare le esperienze riportate in un particolare stato di coscienza. Weiss afferma che molti dei suoi pazienti diventano consapevoli di informazioni che prima non conoscevano, descrivono luoghi mai visitati ed effettivamente esistenti, in alcuni casi parlano anche lingue straniere mai conosciute e riportano l’anno in cui sono vissuti, oltre al nome che avevano nella vita precedente. Le indagini hanno talora confermato l’esistenza della persona descritta, così come il luogo e l’anno cui il soggetto ipnotizzato fa risalire l’esperienza vissuta. Finii con leggere tutti i libri di Weiss, affascinato soprattutto da racconti sempre ricchi di dettagli ed esperienze che insegnano l’amore. Continuai a interessarmi dell’argomento per molto tempo, scoprendo che l’ipnosi regressiva ad altra vita è una pratica comune a molti professionisti i quali riferiscono esperienze altrettanto significative. Scoprii, per esempio, che già negli anni sessanta del XX secolo in America erano stati raccolti un gran numero di dati provenienti dalle testimonianze di pazienti sottoposti a regressio-

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ne ipnotica prenatale7. Le informazioni, come per esempio l’anno in cui i soggetti asserivano di aver vissuto, i loro nomi, gli oggetti d’uso comune o il loro abbigliamento, lo stato economico e sociale, erano state riportate e raccolte in categorie, evidenziando una significativa rispondenza fra le testimonianze dei pazienti e le informazioni in possesso degli storici. Il fenomeno dell’ipnosi regressiva si rivelò molto significativo per la mia ricerca. Pensai che, se tutto ciò rispondeva a verità, allora si poteva ipotizzare che gli esseri umani fossero dotati di un’anima che si reincarna, come del resto afferma la religione buddhista. Si trattava di un aspetto decisivo per la mia indagine: se esisteva davvero una vita dopo la morte ed era possibile verificarlo, allora la vita umana poteva essere ben più di quello che sembrava; tutto avrebbe potuto avere un senso. Ma era ancora presto: avrei dovuto percorrere molta strada per acquisire una visione chiara della faccenda. All’epoca pensavo, e lo penso tuttora, che se potesse essere provata la vita oltre la morte sarebbe possibile considerare l’esistenza da un diverso punto di vista: considerala ad esempio un “passaggio”, o magari una “scuola”, utile a raggiungere un 7 N.d.A.: Il riferimento qui è in particolare all’opera di Helen Wambach Vita prima della vita, Mediterranee, 1991. La Wambach condusse un’indagine durata circa dieci anni sulle testimonianze di 1088 suoi pazienti che si sottoposero a ipnosi regressiva. Le informazioni raccolte, come per esempio l’anno in cui i soggetti asserivano di aver vissuto, i loro nomi, gli oggetti d’uso comune o il loro abbigliamento, furono ordinati in categorie e, a seguito di un’attenta analisi, la Wambach si accorse che ogni particolare ricordato aveva una precisa collocazione storica e geografica. Ad esempio nel XV secolo la popolazione del Medio Oriente era costituita in gran parte da individui appartenenti a un basso profilo socioeconomico e solo una ristretta percentuale di persone era abbiente, secondo un rapporto di 5 a 1. La psicologa notò che quando venti dei suoi pazienti ricordavano di essere vissuti in Medio Oriente nel XV secolo accadeva che, in media, quattro di essi si descrivevano come persone benestanti mentre gli altri sedici come poveri. In sostanza la ricercatrice, basandosi sui racconti riguardanti l’appartenenza sociale, notò che veniva rispettato fedelmente il rapporto esistente tra ricchi e poveri di quell’epoca, appurando il tutto tramite precise indagini. Con lo stesso criterio verificò le date, il tipo di popolazione e gli oggetti caratteristici dei luoghi.

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qualche tipo di evoluzione. A qualcuno sembreranno cose scontate; del resto molte religioni ci insegnano questo: basta credere. Tuttavia io avevo bisogno di prove. Non era una questione di scetticismo: sentivo la necessità di conciliare la religione in cui ero cresciuto e le religioni, nel senso più ampio della parola, con la scienza. Uno degli aspetti più interessanti dell’ipnosi regressiva sta nel fatto che gli individui vivono l’esperienza sperimentando un forte sentimento di amore incondizionato associato a tanta saggezza, come raccontano quasi tutte le culture religiose. Penso che qualunque pratica sperimenti l’amore non contraddica mai alcuna religione, perché l’amore conduce a un superamento di qualsivoglia divergenza nell’ottica della spiritualità. Queste ipotesi, però, sono in conflitto con le nostre conoscenze scientifiche. La scienza ufficiale è tendenzialmente orientata verso il “materialismo”, cioè accetta esclusivamente i fenomeni osservabili attraverso determinati strumenti, rifiutando quindi tutto ciò che è trascendente. Come si può darle torto? Attraverso lo studio empirico dei fenomeni naturali la scienza è stata in grado di osservare e verificare più di quanto non abbia mai fatto altra disciplina nota all’uomo. Essa ci ha permesso di sviluppare le conoscenze sulla natura fisica del mondo attraverso lo studio di fenomeni osservabili, conducendo tutta l’umanità verso la comprensione quasi completa dell’universo fisico. Ora, se questa scienza ci dice che non è ammissibile l’ipotesi dell’esistenza dell’anima, della sua reincarnazione e di qualunque altra realtà trascendente, che motivo abbiamo di dubitare? Sicuramente è più facile credere alla scienza empirica, che ha già ampiamente dimostrato di essere efficace, piuttosto che credere nell’esistenza di qualcosa che non riusciamo a vedere e verificare. Queste idee mi condussero a una riflessione: perché allora crediamo alle religioni che ci parlano di una realtà trascendente e ne facciamo una fede? A questo punto ebbi realmente l’impressione che la mia ricerca sarebbe diventata sempre più complicata: a ogni nuova riflessione sorgevano e si affollavano nella mia mente nuove domande. Del resto dovevo aspettarmelo: mi ponevo interrogativi che da millenni lasciano l’atteggiamento materialista senza risposta. Ad ogni modo mi convinsi che sarei riuscito a comprendere

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qualcosa di più di quello che sapevo. Avevo però bisogno di basi solide su cui costruire una teoria che spiegasse meglio la realtà in cui viviamo e tale formazione poteva essermi impartita solo dallo studio. Decisi che era giunto il momento di “crescere” per soddisfare il mio bisogno di conoscere. Avevo trentacinque anni e la prima idea fu quella di iscrivermi alla facoltà di Fisica. Era un desiderio che nutrivo fin dall’adolescenza: mi sarebbe piaciuto conoscere i segreti dell’universo e della materia che lo compone. Tuttavia, mi rendevo conto di dover comprendere prima me stesso, per scoprire poi quello che sentivo andare oltre. Dopo alcuni mesi di riflessione ripensai a un diverso orientamento maturato durante gli studi di ingegneria presso la facoltà di Napoli: la psicologia. Poche altre discipline possono insegnare il funzionamento della coscienza umana: così decisi di iscrivermi alla facoltà di Psicologia di Genova. Fu così che cominciò la mia avventura.

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Si parte per un viaggio straordinario L’obiettivo di questo libro è quello di affrontare tutti gli argomenti cui si è accennato partendo dalla descrizione dei risultati di una singolare ricerca scientifica condotta presso l’Università di Genova: con questa siamo riusciti a dimostrare, attraverso una accurata indagine, l’esistenza della medianità, ossia la capacità che alcuni individui hanno di comunicare con i defunti. Nel descrivervi questa esperienza accademica manterrò l’atteggiamento scientifico del ricercatore, senza però trascurare gli aspetti spirituali che appaiono trascenderci e fare della ricerca la struttura portante. Descriverò inoltre alcune scoperte della scienza moderna, dalle sconcertanti rivelazioni della fisica quantistica alle più controverse ricerche sulla vita oltre la morte. Integrando tutte le informazioni presenti in questo libro, ritengo sia possibile identificare un unico filo conduttore in grado di dimostrare che la conoscenza scientifica e i credo delle varie religioni siano riconducibili a una sola e unica realtà, la cui apparente frammentazione dipende solo dal fatto di guardare al mondo da prospettive differenti. Si tratta di un lavoro complesso, che ho tenuto ad arricchire di alcuni dati che, sebbene di natura tecnica e teorica, reputo necessari per capire certi fenomeni. Del resto la realtà è un sistema complesso ed è comprensibile che siano complesse le teorie che la spiegano. In altre parole, quello che presento in questo libro è il risultato di un lungo e arduo lavoro, anche un po’ temerario, basato su conoscenze che spaziano dalla fisica classica e moderna agli

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aspetti trascendenti della vita umana, passando attraverso la psicologia e la ricerca psichica. Sono consapevole del fatto che non sia possibile avere sufficienti conoscenze in ogni campo del sapere tanto da costruire una teoria dalle basi solide e in grado di spiegare una realtà tanto complessa. Cercherò tuttavia di sfruttare l’esperienza acquisita in anni di studio al servizio di una verità di cui mi sembra di scorgere almeno un riflesso e di condividere le mie conclusioni con il lettore.

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