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In sfida con Me Stesso

In sfida con ME STESSO

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EMANUEL COLOMBINI, SAMMARINESE E AD DEL GRUPPO COLOMBINI, RACCONTA LE SFIDE CHE AFFRONTA OGNI GIORNO. PER FARE IMPRESA E AVERE SUCCESSO, IL SUO OBIETTIVO È CAMBIARE PELLE OGNI TRE ANNI.

Un manager dinamico, orientato al miglioramento continuo, attratto dall’innovazione anche creativa, sia nella sfera professionale che personale. Così appare Emanuel Colombini, sammarinese, classe ’78, figlio unico. Svolge il ruolo di AD nell’omonima azienda di famiglia, che vanta 200 store monomarca di cui la metà all’estero, dalla Cina alla Russia, Emirati Arabi, Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e, in Europa, Francia, Spagna, Inghilterra. Entrare a farne parte “è stato decisamente traumatico ed è successo nel momento in cui è venuto a mancare prematuramente mio padre, però in un frangente storico e di mercato più stabile e meno difficile di oggi”. Probabilmente le passioni della prima parte della sua vita avrebbero potuto portarlo nella direzione di professioni più tecniche, con un contatto maggiore con scienza e tecnologia, dato il suo diploma di perito industriale a indirizzo meccanico; poi però ha studiato Economia aziendale e ottenuto un master in Gestione delle Family Company alla Bocconi.

È attivo nel mondo del lavoro da circa 20 anni in modo intenso e prevalente: “Mi piace pensare che ogni cosa che faccio o progetto debba essere vista sotto il profilo di un valore aggiunto forte, in tutti gli ambiti e per il maggior numero di persone possibili o meglio, nel lessico business, per più portatori di interessi allo stesso tempo”.

Come imprenditore Colombini sente una forte “spinta al perfezionamento” e “una tendenza ad avere sempre un nuovo progetto da attivare che non mi trasferisce mai la sensazione di essere arrivato al traguardo”. Una tendenza stimolante che si sposa perfettamente con alcune delle doti che si riconosce: “La capacità di ascolto degli altri e di quei segnali deboli in un mondo chiassoso e ridondante d’informazione a volte anche fake. I miei collaboratori mi riconoscono una buona capacità di persuasione e coinvolgimento, dove l’aspetto manageriale si fonde in modo forte con quello umano”.

I suoi mentori della sfera tecnica all’inizio della sua carriera professionale “sono stati alcuni dirigenti molto capaci presenti già in azienda, mentre per il mondo dei valori sicuramente lo zio Ivo, attuale presidente del gruppo, e i miei genitori; a mio padre devo

la capacità di guardare avanti superando i limiti delle routine, non a caso è stato lui a iniziarmi anche alla passione della vela”. Quando vi appare in camicia non pensereste mai che da ragazzino, contro il volere dei genitori, svolgesse attività ad alto tasso di adrenalina, passione che si porta dietro tuttora, utile a scaricare le tensioni accumulate, poiché per lui lo sport è una pratica quotidiana, “una componente irrinunciabile” del suo essere. “Cerco inoltre di portare i valori dello sport anche in azienda – dichiara entusiasta –, infatti per questo organizziamo gare sociali di ogni tipo tra cui la corporate run, vinta quest’anno a San Marino, e corsi di yoga aziendale nella pausa pre-pranzo”.

EMANUEL COLOMBINI È UN VIAGGIATORE INDEFESSO, “PENSO MI MANCHINO DA VISITARE SOLO L’AUSTRALIA E ALCUNI PAESI DEL SUD AMERICA; CREDO TANTISSIMO NEL VALORE CHE RIMANE DOPO OGNI VIAGGIO, A PRESCINDERE DALLA RAGIONE PER CUI CI SI MUOVE”.

Il salutista che è in lui gli permette anche di godersi la bellezza della vita e non rinunciare “all’arte culinaria dei grandi chef, del vino e dei prodotti di eccellenza in genere”, e gli piace condividere “il tempo libero con persone prive d’interessi secondari. Frequento ancora amici dei tempi della scuola con i quali il lavoro non è mai oggetto di conversazione”.

È un viaggiatore indefesso, “penso mi manchino da visitare solo l’Australia e alcuni Paesi del Sud America; credo tantissimo nel valore che rimane dopo ogni viaggio, a prescindere dalla ragione per cui ci si muove”. La sua azienda al momento conta circa 800 persone e ha una storia di forte radicamento sul territorio della Repubblica di San Marino.

“Il Gruppo Colombini nasce come un’azienda del settore arredamento specializzata nelle camere da hotel, poi nelle camerette per ragazzi nell’era dei baby boomers. Venendo ad oggi con i nostri due brand, Colombinicasa e Febalcasa, operiamo con una strategia di offerta total look nella progettazione e arredamento di tutta la casa. Grazie all’innovazione del canale distributivo oggi in parte raggiungiamo i nostri clienti finali con negozi monomarca sia in Italia che all’estero”. L’obiettivo è trasferire un’esperienza d’acquisto soddisfacente grazie ai personal designer presenti negli store, a una digitalizzazione dei servizi e alla continua ricerca sul prodotto per creare ambienti della casa armoniosi e che trasferiscano benessere, grazie alle combinazioni di materiali, forme e finiture. “Oggi la casa fisica è ancor di più il luogo dove le persone cercano rifugio e rigenerazione dallo stress crescente che trovano nella vita quotidiana, per questo pensiamo a trasferire benefici a lungo termine”. Normalmente, le aziende guidate da imprenditori appassionati assomigliano un po’ a chi determina direzione e strategia. “Credo che la Colombini in futuro sarà sempre più legata a valori da cui traggo ispirazione ormai da qualche anno”. Valori che hanno portato a creare un legame, non scontato e di lungo periodo con gran parte dei collaboratori più vicini, “caratterizzato da una chiarezza nella vision da attuare, da un dialogo franco e aperto, così come un’ampia delega per obiettivi, nonché la capacità di cambiamento e di armonizzare i contributi dei consulenti esterni di grande valore. Questi sono valori che i manager della nostra azienda dimostrano di avere tutti i giorni, sono il fulcro dello stile manageriale con cui lavoriamo”. Oggi fare impresa e avere successo per Emanuel significa riuscire a cambiare pelle mediamente ogni tre anni, consolidare i processi storici ma allo stesso tempo innovare con grande velocità e capacità di adattamento alle mutevoli sfaccettature dei bisogni. “I modelli di business cambiano e si devono adattare rapidamente, in questo ambito i collaboratori svolgono un ruolo determinante. La chiave è abituare loro a non dare per scontate le routine, ma a sfidare me per primo verso obiettivi ambiziosi”. La loro direzione strategica per i prossimi anni è quella di consolidarsi come ideatori e produttori “non solo di arredi fini e se stessi ma di concetti abitativi che rispondano a diverse esigenze. Dalle micro units delle metropoli, appartamenti molto confortevoli di 25 mq, alle case tradizionali adatte alle famiglie con una grande varietà di stili e segmenti, fino ad arrivare alle soluzioni per i grandi sviluppatori immobiliari che hanno necessità di un partner puntuale ed affidabile. Il mondo del digital ricoprirà un ruolo importante per l’informazione del nostro cliente prima e durante il processo d’acquisto: per questo stiamo lavorando per lanciare nel 2019 la prima versione della realtà virtuale degli arredi dei nostri marchi che sarà disponibile nei negozi monomarca”. Sarebbe molto felice se i suoi figli seguissero le orme paterne, però, “è difficile oggi da prevedere, vista la loro giovane età, 6 e 3 anni. Mia moglie ed io non vogliamo che sentano l’obbligo morale di dover entrare in azienda. La policy del nostro gruppo in questo senso è già chiara, non ci sono posizioni predeterminate per i nostri figli e l’azienda si sta strutturando per essere gestita anche da persone terze nei ruoli direzionali. Da imprenditore penso sia naturale accarezzare l’idea della terza generazione che si avvicenda, ma da padre metto al primo posto la loro realizzazione personale e professionale”.

OGGI LA CASA FISICA È ANCOR DI PIÙ IL LUOGO DOVE LE PERSONE CERCANO RIFUGIO E RIGENERAZIONE DALLO STRESS CRESCENTE CHE TROVANO NELLA VITA QUOTIDIANA, PER QUESTO PENSIAMO A TRASFERIRE BENEFICI A LUNGO TERMINE”.

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