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VOCI
MANAGER
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DI FRANCESCA MICCOLI E BARBARA BARONIO AL TOP
Dalla Provincia ai vertici di aziende internazionali, senza mai dimenticare le origini romagnole nella loro cosmopolita esperienza professionale, i due manager Fabrizio Gavelli e Gianguido Girotti si raccontano in una ‘intervista doppia’. Il primo, cinquantatre anni, forlivese di nascita e cittadino del mondo per vocazione, è presidente e amministratore delegato di Danone Company Italia e Grecia nonché Presidente della Fondazione Istituto Danone Italia. Eloquio brillante e cordialità genuina, il manager è legatissimo alle sue origini e rappresenta uno dei simboli della produttività romagnola, figlia di una competenza intrisa di umanità. Appassionato di sport e musica, Fabrizio riesce a conciliare passione e professione, incarnando l’anima di un’azienda che sta riscrivendo il modo di fare impresa. Attraverso la creazione e condivisione di valori, il sostegno alla sostenibilità, la promozione del benessere delle persone già nell’ambiente di lavoro. Un credo ben sintetizzato nel motto One Planet. One Health: un appello al cambiamento per costruire un mondo più sano per le generazioni di oggi e di domani. Il secondo, classe 1977, a soli 3 mesi dalla nascita ha affrontato la sua prima uscita in barca con i genitori e oggi ricopre la carica di direttore generale del Gruppo Beneteau, il colosso nautico francese leader mondiale nella progettazione e nella realizzazione di barche a vela e a motore. Dopo gli studi liceali, Girotti è volato in Inghilterra dove ha frequentato Ingegneria Navale, muovendo poi i suoi primi passi nella progettazione affiancando per quattro anni lo yacht designer German Frers, fino ad approdare a Beneteau: una realtà che ha all’attivo 135 anni di storia e che negli ultimi due anni è cresciuta in borsa del 180%. Padre di Giulia e sposato con Benedetta, vive a Saint Gilles Croix de Vie in Francia e appena gli impegni glielo consentono torna in Romagna, nella sua amata Cesena, dove tutto ha avuto inizio.
FABRIZIO GAVELLI
AD DI DANONE COMPANY ITALIA E GRECIA.
GIANGUIDO GIROTTI
DIRETTORE GENERALE DEL GRUPPO BENETEAU.
Qual è stato il percorso che l’ha proiettata dalla provincia ai vertici di Danone?
“Conseguita la laurea in Economia all’Università di Bologna, ho iniziato un lungo peregrinare per l’Europa. Dopo aver lavorato per diverse multinazionali tra cui Procter&Gamble e Reckitt Benckiser, nel 2005 sono entrato in Mellin, storico brand di Danone. In 17 anni ho rivestito incarichi in differenti divisioni e mercati europei: sono stato due anni in Olanda in qualità di direttore marketing global dei latti per l’infanzia; in seguito ho curato la divisione di nutrizione medica a Milano come amministratore delegato di Nutricia Italia e Grecia, prima di trasferirmi in Polonia come general manager nella divisione acque minerali. Quattro anni fa il ritorno ‘a casa’: oggi sono responsabile di tutte le aziende di Danone in Italia e Grecia.”
Qual è la sua visione di impresa?
“Le aziende devono perseguire obiettivi non solo economici ma anche sociali, impattando positivamente sulla salute delle persone,
Dalla realtà di provincia ai vertici: qual è stato il suo percorso?
“Terminati gli studi ho ricevuto la telefonata di German Frers del team di Luna Rossa che mi invitava a raggiungerlo a Milano. In quegli anni lavorare per Frers è stato incredibile, ho toccato con mano le barche da regata più importanti del mondo, ho acquisito la consapevolezza di cos’è la professionalità ad alti livelli e la forza del lavoro di squadra. Ricordo l’impegno e la dedizione di tutte quelle ore (centinaia) di lavoro in preparazione dell’American Cup. Nel 2004 poi è arrivata la direzione tecnica del Cantiere del Pardo, uno dei leader italiani nel settore della nautica, nel 2013 è stata la volta di Dufour. Nel 2015, mentre iniziavo a rivolgere il mio sguardo alle barche a motore, Madame Roux mi ha offerto di entrare a dirigere il marchio Beneteau.”
Qual è la sua visione d’impresa?
“La più grande performance da raggiungere nel lavoro è riuscire a trasformare l’interesse
IL MANAGER FABRIZIO GAVELLI: “DOPO LA LAUREA IN ECONOMIA HO LAVORATO PER DIVERSE MULTINAZIONALI IN EUROPA, E NEL 2005 SONO APPRODATO IN MELLIN.”
IL MANAGER GIANGUIDO GIROTTI: “DOPO GLI STUDI, GERMAN FRERS DEL TEAM DI LUNA ROSSA MI HA INVITATO A RAGGIUNGERLO A MILANO, SONO STATI ANNI INCREDIBILI.”
del pianeta e della comunità. Un’idea di business sostenibile che ha sempre indirizzato il nostro modo di fare impresa in Danone. Ne sono testimonianza numerosi progetti realizzati: nell’ultimo libro di Philip Kotler, il più grande esperto di marketing dell’era moderna, è annoverata tra le pratiche virtuose la nostra parental policy, volta a sostenere la genitorialità in azienda attraverso aiuti economici, psicologici e agevolazioni per il rientro al lavoro. Il risultato di queste policy? In Danone il tasso di natalità è pari al + 7,5% contro il -3,5% nazionale e il 100% delle mamme riprende l’attività dopo la maternità.
Quali altri progetti state portando avanti?
Activia con il programma ActForChange sostiene attivamente l’occupazione femminile con programmi formativi destinati alle donne che hanno perso il lavoro durante la pandemia; Actimel supporta la campagna vaccinale attraverso l’accompagnamento protetto delle persone più fragili ai centri vaccinali, mentre Mellin pianta centinaia di migliaia di alberi in varie città sul territorio italiano. E, a riprova del fatto che obiettivi economici e sociali sono assolutamente conciliabili, nel 2021 siamo stati l’azienda food con la maggior crescita tra le prime 20 aziende in Italia del largo consumo.”
Come hanno influito le origini romagnole nella sua esperienza professionale?
“Noi romagnoli portiamo nel mondo la tenacia, la determinazione nel perseguire un obiettivo e, soprattutto, il saper conciliare impegni professionali con il divertimento.”
Anche a fronte di agende piene di impegni?
“È certamente sfidante ma lavorare divertendosi significa prima di tutto lavorare con un purpose, un obiettivo in cui si crede profondamente. Come azienda dell’alimentare i nostri prodotti entrano nella vita quotidiana delle persone ed è attraverso i nostri brand che possiamo agire per il cambiamento e tradurlo in azione, a vantaggio della salute, del pianeta e delle comunità.” “LE AZIENDE DEVONO PORSI OBIETTIVI NON SOLO ECONOMICI MA ANCHE SOCIALI, IMPATTANDO POSITIVAMENTE SULLE PERSONE E SUL PIANETA.”
del singolo in quello della collettività. Quando 2019 Madame Roux mi ha raggiunto con la proposta della direzione generale di Beneteau ho compreso come fosse indispensabile che ogni marchio (9 in totale) concorresse al successo dell’intero gruppo. È nata così la Casa dei Marchi. Abbiamo voluto definire il Gruppo Beneteau Casa e ogni marchio una sua stanza con le sue caratteristiche da mantenere e rispettare. Siamo al 2020, arriva il Covid e inaspettatamente la spinta verso la barca cresce. Negli ultimi due anni abbiamo registrato un aumento della domanda del 30% superiore alla capacità produttiva. Abbiamo anche strategicamente acquisito due nuovi stabilimenti produttivi in Portogallo per produrre 1.000 barche in più in meno di due anni.”
Quali sono i progetti su cui sta lavorando?
“Ad oggi Beneteau sta lanciando un marchio dedicato al fluviale a propulsione elettrica che sarà presentato in primavera: l’obiettivo saprà rispondere a una fetta di mercato specifico considerando che in Europa vi sono 60.000 km di fiumi navigabili. Inoltre abbiamo chiuso l’acquisizione del 40% delle due prime società di charter nella nautica al mondo e acquisito un boat club negli Stati Uniti. In questo modo vogliamo togliere ogni freno alla proprietà puntando sui servizi e l’utilizzo. Il mio obiettivo è fare in modo che nella democratizzazione della vela ci siano una o più date all’anno che le persone dedicano per andare in barca senza per forza preoccuparsi di tutti gli aspetti come se fossero degli armatori.”
Cosa dell’essere romagnolo si è portato lungo la sua carriera e nella sua professione?
“La mia Romagna è ricca di persone creative e genuine e che hanno trasformato idee in realtà. I romagnoli sanno affrontare e risolvere i problemi e sono molto orgoglioso della mia terra. Credo che il dialogo e la trasparenza siano di certo il modo migliore per lavorare e raggiungere gli obiettivi prefissati.”
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