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MODA
VENT’ANNI MENABÒ FESTEGGIA DUE DECENNI ACCANTO AI GRANDI DEL SETTORE DI DENIMDI ANNA CHIARINI
FOTO MURIO
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Vent’anni accanto ai protagonisti globali dell’industria del denim, portando in tutto il mondo idee e creatività e diventando un osservatorio autorevole sull’andamento dell’intero settore. È l’esperienza di Menabò Group, l’agenzia di comunicazione con sede a Forlì che per festeggiare due intensi decenni di attività a livello internazionale ha realizzato un docufilm, presentato in anteprima in una delle principali fiere di settore, dal titolo Rewind. 2002-2022: denim innovations, faces, challenges and fresh insights moving through key communication highlights. Un’interessante prospettiva sulla storia e sull’evoluzione dell’industria del denim – iconico tessuto dei jeans - e sul suo sviluppo futuro. “Vent’anni dopo siamo seduti al solito, amatissimo, posto, dietro i computer della nostra sede di Forlì, ma da qui, a partire dal 2002, abbiamo esportato e internazionalizzato la nostra agenzia di comunicazione e consulenza strategica anche in un settore, diciamo, insolito per il nostro territorio, quello del fashion e dello streetwear.” Comincia così il racconto di Stefano Scozzoli, presidente di Menabò Group, sottolineando come i primi vent’anni del terzo millennio abbiano visto la nascita e lo sviluppo di un’esperienza che si è dimostrata rilevante nella formazione dell’industria del denim, avendo assistito di fatto, innovazione dopo innovazione,
alla costruzione della storia di quella filiera produttiva che oggi viene indicata con il nome
di fashion value chain, proprio perché caratterizzata da sinergie e collaborazioni tra tutte le fasi della produzione orientate a cre-
IN VENT’ANNI MENABÒ HA AFFIANCATO I PROTAGONISTI DEL SETTORE CON PROGETTI STRATEGICI, DI BRANDING, UFFICIO STAMPA E COMARKETING CON NOMI COME GUESS, CLOSED, ARENA, DIESEL E GEOX.
IN APERTURA, UNA FOTO TRATTA DAL SERVIZIO SULL’AGENZIA MENABÒ REALIZZATO DAL MAGAZINE J’N’C. IN ALTO, UN EVENTO ORGANIZZATO PER ISKO (TREVISO, 2016). IN BASSO, DA SINISTRA, UN EVENTO DI PRESENTAZIONE DEL LIBRO BLUEMASTERS (NEW YORK, 2014) E UNA SFILATA I-SKOOL TENUTASI PRESSO IL RISTORANTE CARLO E CAMILLA IN SEGHERIA (MILANO, 2015). are valore per l’industria e per il consumatore finale. Infatti, ininterrottamente, Menabò ha affiancato molti dei più importanti protagonisti globali di questo comparto tessile nell’attività di comunicazione delle nuove collezioni, della sostenibilità e dell’innovazione responsabile. Da qui l’espansione di questa business unit, partita con il primo cliente influente Martelli Lavorazioni Tessili, di Toscanella di Dozza (ma con sedi in Turchia, Romania e paesi del Maghreb) e che ha portato negli anni Menabò a organizzare lanci ed eventi a New York,
Berlino, Londra, Parigi, Barcel-
lona e a valorizzare clienti non solo italiani, ma anche esteri, tutti caratterizzati da una forte spinta all’innovazione, come ad esempio Isko, il più importante produttore mondiale di tessuto denim, e Lenzing, il colosso austriaco ecosostenibile innovatore nel campo delle nuove fibre tessili cellulosiche come il Modal, la viscosa, il Tencel. “Uno dei clienti più distanti da Forlì l’abbiamo avuto in Bangladesh,” aggiunge Gianluca Rondoni socio di Menabò e direttore creativo dell’agenzia, “si tratta di M&J, un produttore virtuoso di jeans e abbigliamento, che ha chiesto il nostro aiuto per far conoscere la sua realtà in Europa superando alcuni dei preconcetti legati alle produzioni in quell’area del mondo, che al tempo erano legati al disastro di Rana Plaza, attraverso una comunicazione credibile e di sostanza. Di recente abbiamo consegnato un progetto per un cliente ancor più lontano, il brand giapponese LiFill, che ribadisce l’indole internazionale del gruppo.” La clientela estera, infatti, è arrivata a rappresentare il 30% del totale, un risultato interessante per una società di servizi che non esporta beni ma idee
e creatività e che è diventata autorevole come osservatorio sull’intera industria del denim
al punto da essere chiamata a far parte di progetti culturali internazionali in qualità di membro di giuria in concorsi e premi, di conferenziere in talk e di editorialista su riviste di settore. Da citare anche lo sviluppo del progetto I-skool, uno dei più
“Packaging” tradotto letteralmente dall’inglese significa imballaggio. In realtà, però, il termine inglese copre molti più significati di quello italiano. Il packaging è infatti la scienza, l’arte e la tecnologia di avvolgere e proteggere i prodotti per la la distribuzione, lo stoccaggio o la vendita. Il packaging, oggi, è molto più di un semplice imballaggio che serve a proteggere la merce. È una forma di comunicazione verbale, contiene e avvolge il prodotto. L’involucro, è la prima immagine che vediamo, la prima sensazione che percepiamo. Spesso è proprio il primo impatto a determinare il successo di un prodotto!. Come un packaging efficace va ben oltre la copertura di un prodotto con un involucro, la sua realizzazione è altrettanto importante per garantire la perfetta qualità ottimizzando i tempi e i costi. Da oggi La Pieve Poligrafica può offrire ai propri clienti un servizio completo nel settore del Packaging cartaceo, realizzando internamente tutto il processo, dalla stampa alla confezione e, se richiesta, anche l’ingegnerizzazione ottimizzata. Questo grazie a figure professionali specifiche e ad una tecnologia dedicata che mirano a garantire risultati ottimali.
LA CLIENTELA ESTERA È IL 30% DEL TOTALE, UN RISULTATO IMPORTANTE PER UNA REALTÀ CHE NON ESPORTA BENI MA IDEE E CREATIVITÀ E CHE È DIVENTATA AUTOREVOLE OSSERVATORIO SULL’INTERA INDUSTRIA DEL DENIM.
importanti contest denim per le università della moda, con le ultime edizioni pre-Covid che hanno visto la partecipazione di più di 20 atenei nel mondo; altra attività differenziante è stata quella legata a oltre 100 progetti di co-marketing realizzati con i più importanti brand di moda e di accessori: Guess, Closed, Calzedonia, Arena, Haikure, Diesel, Geox e tanti altri. “Dalle esperienze vissute in vent’anni nel settore del denim da Menabò ne è nato un archi-
vio di foto, di file, di video, di
parole che può diventare interessante per gettare uno sguardo sull’evoluzione dell’industria del denim e l’affermazione dell’importante ruolo, non solo economico ma anche sociale e storico, giocato dalla fashion value chain. Per questo abbiamo pensato di cucirli insieme in un video docufilm che possa restituire un racconto dell’attività frenetica di un settore mentre si stava formando,” spiega Elisa Ravaglia, socia di Menabò, direttrice strategica della divisione fashion e ideatrice del progetto insieme a Margherita Verlicchi, dal 2010 a capo dell’ufficio stampa fashion. Il trailer di Rewind. 2002-2022: denim innovations, faces, challenges and fresh insights moving through key communication highlights, è stato presentato durante l’ultima edizione di PV Denim, kermesse itinerante che raccoglie tutto il mondo del denim, che si è svolta a Milano il 23 e 24 novembre scorso. Ai materiali d’archivio si aggiungono contributi e interviste che i più importanti influenzatori del settore hanno voluto rilasciare per
trasformare il docufilm in un bilancio su quanto realizzato e
una riflessione sul futuro attraverso i temi più attuali della sostenibilità e dell’innovazione responsabile, a partire dal designer Adriano Goldschmied, ideatore del Genious Group e ideologo del denim europeo e americano.
IN ALTO, DA SINISTRA IN SENSO ORARIO, LA CONFERENZA STAMPA DI LANCIO DEL LIBRO I LOVE FINISHING (BARCELLONA, 2008), LE GIURIE DEI PREMI INTERNAZIONALI BLUELENZ (MONACO DI BAVIERA, 2021) E I-SKOOL DENIM MARKETING AWARD (MILANO, 2015), UN EVENTO ORGANIZZATO PER ISKO PRESSO BIBLIOTECA DELLA MODA (MILANO, 2015).
C’UVÉ
VINI E AFFINI
A FORLÌ APRE UN NUOVO SPAZIO DEDICATO AL MONDO DEL VINO, CURATO DA CAVIRO, IN CUI COMPRARE
O DEGUSTARE VINI E PRODOTTI TIPICI
DEL TERRITORIO.
Un po’ shop e un po’ enoteca: è C’UVÉ - Vini e Affini, un nuovo spazio presente a Forlì, in viale Risorgimento 105. Si tratta di un negozio di esposizione, vendita e assaggio di vino, curato da Caviro. La particolarità? “È proprio l’anima ibrida del locale,” spiega Sara Pascucci, Head of Communication del Gruppo Caviro. “Qui si possono acquistare bottiglie di vino conservate in fresco per cene o appuntamenti dell’ultimo minuto, oppure comprare quantità più importanti di bottiglie per rifornire la propria cantina a casa. Ma non è tutto: ci si può fermare nel locale per degustare e, se non si finisce il vino, è possibile portare a casa la bottiglia con il tappino personalizzato C’UVÉ.” Gli enologi di Caviro hanno curato la selezione delle bottiglie sulla base delle esperienze maturate da anni negli altri punti vendita Caviro e sulle tendenze di oggi. “L’obiettivo è quello di permettere ai nostri clienti di degustare una scelta dei migliori vini italiani accompagnati da piatti leggeri e gustosi,” continua Sara Pascucci. “Caviro raggruppa tante realtà produttive vinicole diffuse in tutta Italia e, se certamente la parte più importante spetta ai nostri vini che rappresentano al meglio il territorio romagnolo, abbiamo voluto che questo locale racchiudesse una sintesi dell’intero territorio nazionale.” Numerose le eccellenze presenti in cantina: tra i bianchi ci sono sia le bollicine più richieste, dal Novebolle romagnolo al Prosecco, dai Franciacorta al Trentodoc, fino agli Champagne e ai Cava spagnoli, sia i vini fermi più apprezzati, dalla Romagna alla Sicilia, al Trentino Alto Adige. “Tra i rossi una menzione speciale va al Sangiovese Appassimento,” sottolinea Pascucci, “uno dei vini più amati dai nostri clienti, ma troviamo anche i più celebrati vini veneti, toscani, piemontesi, siciliani, pugliesi. All’interno del portafoglio offerto ci sono vini che sono stati premiati nei più rilevanti concorsi enologici internazionali come James Suckling, The Wine Avo-
TRE SONO GLI SPAZI STUDIATI CON CURA: UNA SALA ESPOSITIVA, UNA SALA ‘SOCIAL’ E UNA PIÙ INTIMA CON TAVOLINI. IL PERSONALE, GIOVANE E PREPARATO, È CAPACE DI SUGGERIRE E PROPORRE ABBINAMENTI INTERESSANTI E ORIGINALI.
cate, Decanter, Mundus Vini e Gambero Rosso.” I clienti di C’UVÉ sono accolti da un personale giovane e preparato, capace di suggerire e proporre abbinamenti interessanti e originali. Tutto questo in un ambiente dall’atmosfera contemporanea, calda e informale. L’area espositiva e gli arredamenti all’interno del locale sono interamente in legno e ferro – il progetto è stato realizzato da Caviro in collaborazione con l’architetta Francesca Rapisarda. Il locale si compone di tre spazi studiati con cura per rendere l’esperienza particolarmente accogliente: una prima grande sala espositiva con tutte le bottiglie in vendita, sempre in fresco, una seconda sala ‘social’ che può accogliere gruppi e una terza sala, con tavoli più piccoli, adatti a un consumo più intimo. Con l’arrivo della bella stagione è molto piacevole anche l’esterno. “Verranno organizzati degustazioni e momenti di convivialità,” conclude Sara Pascucci. “Da gennaio 2023 organizzeremo serate a tema con speciali abbinamenti fra vino e food. Alla base di C’UVÉ c’è la volontà di valorizzare il territorio e le regioni vitivinicole più vocate e al contempo avvicinarci ai cittadini creando uno spazio di socialità all’interno della città, dove si può appunto bere e allo stesso tempo gustare qualche prodotto tipico del territorio quali salumi, formaggi e piccola stuzzicheria. Un luogo dove sentirsi a casa.”
Forlì | V.le Risorgimento, 105 | T. 335 1744168 www.cuveviniaffini.it | C’UVÉ